Ad Acerenza, un piccolo comune in provincia di Potenza, è stato scoperto uno sconosciuto ritratto che potrebbe raffigurare Leonardo da Vinci (1452-1519). Autore del ritrovamento è Nicola Barbatelli, studioso di storia medievale, che si è imbattuto per caso in un inedito olio su tavola di cm 60x44, facendo ricerche nell’archivio di un palazzo di proprietà di una famiglia aristocratica meridionale che per ora ha richiesto l’anonimato.
La tavola mostra il volto e il busto di un uomo ritratto di tre quarti, con naso aquilino, occhi blu, una lunga barba e con in testa un cappello con una piuma. La notizia è stata pubblicata sul quotidiano londinese 'The Times' e ripresa dal giornale parigino 'Le Monde'. Finora i pochi esperti che avevano visto la tavola avevano sostenuto che l’uomo ritratto fosse Galileo Galilei. Ma Nicola Barbatelli ha ipotizzato un’altra attribuzione, sostenendo che il personaggio raffigurato potrebbe essere Leonardo da Vinci. Si tratterebbe di un’opera originale del tardo Rinascimento e non di una copia e si potrebbe essere addirittura in presenza di un autoritratto dell’artista: le parole latine 'Pinxit Mea' (dipinto da me) scritte all’inverso, marchio di fabbrica dell’autore della 'Gioconda', sono state rinvenute dietro il quadro.
Un’ipotesi più che plausibile per Barbatelli, dal momento che Leonardo aveva dei legami con una famiglia fiorentina che possedeva dei terreni ad Acerenza. Se questa ipotesi si dimostrasse vera, la tavola scoperta in Basilicata sarebbe il secondo autoritratto del genio fiorentino identificato dagli esperti (il primo è custodito alla Biblioteca Reale di Torino).
Il possibile nuovo ritratto di Leonardo è stato affidato, per essere studiato ed esposto, al professore Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale Leonardo Da Vinci di Vinci (Firenze), uno dei massimi esperti mondiali dell’artista-scienziato del Rinascimento, che dal 1980 compie ricerche sul tema dei ritratti leonardiani ed è giunto a molte riscoperte.
Vezzosi ha precisato che sono già in corso le analisi storico-artistiche e presto prenderanno avvio le indagini scientifiche sul dipinto, che raffigura Leonardo di tre quarti e con il cappello, come il cosiddetto 'Autoritratto' degli Uffizi, considerato tale per due secoli, fino a quando, nel 1938, una radiografia ne smentì definitivamente l’autografia leonardiana. A parere di Vezzosi si tratta, per esempio, di accertare se il 'Ritratto' lucano sia precedente o successivo a quello conservato nel museo di Firenze (un olio su tavola di cm 73x58).
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