Caso Eluana

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  1. Schou
     
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    BEPPINO E I TRIBUNALI Uno strano caso giudiziario
    La battaglia giudiziaria intentata da Beppino Englaro è iniziata nel 1999 e fino al 2006 ci sono state ben sette sentenze che gli hanno dato torto. Fino al capovolgimento dell'ottobre 2007, quando la Corte di Cassazione ha aperto la porta all'eutanasia, con evidente manipolazione delle testimonianze....


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    non esiste alcuna legge sull'eutanasia e non dare acqua e cibo a Eluana ha solo un nome:ASSASSINIO!!!
    I responsabili sono due:suo padre e la corte costituzionale
     
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  2. frichicchio
     
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    CHE SI CREDA O NO; QUESTE SONO PAROLE DI BUON SENSO CHE POSSONO ESSERE ANCHE LAICHE; NON OCCORRE CREDERE IN DIO PER SENTIRCELE VERE DENTRO DI NOI!!!

    LE PAROLE DEL PAPA
    Il Papa: «Ogni vita ha dignità,
    anche nella sofferenza»
    "Occorre affermare con vigore l'assoluta e suprema dignità di ogni vita umana. Non muta, con il trascorrere dei tempi, l'insegnamento che la Chiesa incessantemente proclama: la vita umana è bella e va vissuta in pienezza anche quando è debole e avvolta dal mistero della sofferenza": sono le parole del messaggio di papa Benedetto XVI in occasione del 17esima Giornata mondiale del malato, dedicata quest'anno in particolare ai "bambini malati e sofferenti".

    "È a Gesù crocifisso - spiega il pontefice - che dobbiamo volgere il nostro sguardo: morendo in croce Egli ha voluto condividere il dolore di tutta l'umanità". "Nel suo soffrire per amore - prosegue il messaggio -intravediamo una suprema compartecipazione alle pene dei piccoli malati e dei loro genitori. Il mio venerato predecessore Giovanni Paolo II, che dell'accettazione paziente della sofferenza ha offerto un esempio luminoso specialmente al tramonto della sua vita, ha scritto: Sulla croce sta il Redentore dell'uomo, l'Uomo dei dolori, che in sè ha assunto le sofferenze fisiche e morali degli uomini di tutti i tempi, affinchè nell'amore possano trovare il senso salvifico del loro dolore e risposte valide a tutti i loro interrogativi".

    da Avvenire
     
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  3. doroty2
     
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    che pena...
     
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  4. schmit
     
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    il ministro: «norma redatta quando ancora non era stata sospesa la nutrizione»
    Sacconi: «Ddl Eluana da correggere:
    faremo di tutto per salvarla»

    Il provvedimento al Senato. Pdl, Udc e Lega per il sì. Veltroni: «Io voto no, ma nel Pd libertà di coscienza»

    Il presidente del Senato Renato Schifani (Inside)
    ROMA - Il disegno di legge varato dal governo per Eluana Englaro sarà corretto nel passaggio in cui si vieta la sospensione della nutrizione. Ad annunciarlo è stato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, prima della riunione della commissione Sanità del Senato dedicata al ddl. Dal momento che il testo è stato scritto quando Eluana era ancora alimentata con un sondino, «lo correggeremo in modo da applicarlo a questo caso e agli altri casi come il suo», ha detto Sacconi. «Si deve fare di tutto per salvare Eluana» ha aggiunto il ministro, rilevando che, oltre al percorso legislativo avviato dal governo, c'è una parallela azione di verifica della correttezza delle procedure che vengono seguite per Eluana. Sulla clinica di Udine c'è «un problema formale, a mio avviso evidente, tanto che non potevamo non sollecitare un intervento delle autorità», ha spiegato. Per Sacconi, «c'è una palese situazione illegale».

    L'ITER - Il voto sul disegno di legge al Senato è previsto per martedì mattina tra le 8,30 e le 9,30. «È questa l'intesa sulle procedure e sui tempi che abbiamo raggiunto» ha spiegato il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri, aggiungendo che l'aula del Senato inizierà ad esaminare il provvedimento con la seduta di lunedì sera alle 19, «dopo aver avuto il parere delle commissioni Affari Costituzionali e Sanità». Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, intanto ha già convocato la conferenza dei capigruppo di Montecitorio per le ore 17 per la calendarizzazione del provvedimento. Nel frattempo però il disegno di legge ha creato una forte spaccatura non solo tra maggioranza e opposizione, manche all'interno degli stessi gruppi.

    LE POSIZIONI - Nel merito del provvedimento, la maggioranza (Pdl+Lega) appare sostanzialmente compatta (il governo potrebbe comunque decidere di porre la fiducia), l'Udc si unisce al sì al ddl, mentre l'Idv lascerà libertà di coscienza. Anche il Pd lascia la decisione ai gruppi, ma i singoli annunciano il loro voto. «Io voterò no al ddl con assoluta convinzione, perché ritengo che su materie così delicate né lo Stato né la politica debbano intervenire» annuncia il segretario, Walter Veltroni. «Questo non è un disegno di legge sul testamento biologico ma si parla di un caso - dice Veltroni - su cui lo Stato interviene senza tener conto della scelta dei genitori e delle sentenze che sono state emesse». Ancora più duro Ignazio Marino, medico e capogruppo del Pd in commissione Sanità: «Questa è una legge ridicola e spero che il suo contenuto non venga tradotto in inglese perchè è risibile dal punto di vista scientifico. Potevano almeno cercare un consulente scientifico per scriverla e poi è anticostituzionale». A questo proposito Marino fa un esempio: «Se io fossi paralizzato dal collo in giù, in base a ciò che è scritto nella legge se anche dicessi, muovendo le labbra, che non voglio essere alimentato, il medico sarebbe obbligato a portarmi in sala operatoria, squarciarmi la pancia, infilarmi un tubo e nutrirmi contro la mia volontà». Secondo Anna Finocchiaro, capogruppo Pd al Senato, «siamo a una svolta: dopo questo voto niente sarà più come prima».

    I RADICALI - «A nostro giudizio il disegno di legge sulla vicenda Englaro è incostituzionale. Per questo presentiamo al Senato tre pregiudiziali di costituzionalità» spiega a Radio Radicale, Emma Bonino. «Il testo - sottolinea la Bonino - dice che "in attesa dell'approvazione di una legge organica", che è evidente che dopo l'approvazione di questo testo non interesserà più nessuno, si impedisce di interrompere idratazione ed alimentazione a chiunque non sia in grado di provvedere a se stesso. Pensiamo a Welby, per esempio. È una legge che condanna tutti, tutti, a stare appesi ad un sondino per sempre. È un testo che viene sottoposto ad un Parlamento addomesticato e ricattato dal pietismo televisivo». Per questo motivo i radicali presenteranno oltre 1500 emendamenti al testo: «Li stiamo mettendo a punto - spiega la senatrice Donatella Poretti - e li presenteremo sia in commissione Sanità che in aula. Sono emendamenti di merito che capovolgono il senso del provvedimento».

    ITALIA DEI VALORI - Antonio Di Pietro ha deciso per il «no». Il leader dell'Italia dei lavori annuncia però che i parlamentari dell'Idv avranno libertà di coscienza. «Tuttavia - ha aggiunto Di Pietro - li ho sentiti uno per uno e mi risulta che sette voteranno per dire no al provvedimento, due si asterranno e uno voterà a favore».





    09 febbraio 2009
    da Il Corriere della Sera

     
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  5. lupetto_sulla_zattera
     
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    La pena, anzi il disgusto, è vedere fino a che punto si possa arrivare in nome del fondamentalismo.

    Ogni individuo ha il diritto di rifiutare qualsiasi terapia. La nutrizione artificiale è una terapia, come affermano le società italiana ed europea di nutrizione artificiale. Se l'individuo è incosciente, la decisione spetta a chi lo/la rappresenta. In caso di potenziale conflitto di interesse, al tutore deve essere affiancato un curatore speciale.

    Dite quel che vi pare sulla volontà del vostro dio: questo è un fatto tra voi e lui (se esiste). Ma non raccontate menzogne su testimonianze manipolate o strani casi giudiziari, e non chiamate eutanasia quel che è rifiuto di una terapia. Chiedete al vostro dio che cosa pensi della menzogna e della diffamazione, prima di scrivere.
     
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  6. schmit
     
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    Lupetto, fra me e te ci sta la distanza di anni luce, quindi ogni confronto è inutile. Se altri vorranno risponderti liberi di farlo, io mi astengo.

    http://www.asca.it/copertina-SU_ELUANA_UN_...IONALE-995.html
     
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  7. schmit
     
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    Eluana è morta, il Signore la accolga vicino a se' e perdoni chi ha procurato la sua morte!
     
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  8. smilla_e_la_neve
     
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  9. schmit
     
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    13 Febbraio 2009
    ELUANA
    L’autopsia: senza piaghe
    e pesava 52 chili e mezzo
    Ci sarebbe assoluta convergenza tra quanto hanno sempre riferito le suore misericordine di Lecco sulle condizioni di salute di Eluana e l’esito dell’autopsia. I risultati dell’esame necroscopico sembrano smentire infatti le troppe versioni diffuse dopo la morte che avevano parlato di un corpo ormai distrutto dal prolungato stato vegetativo, piagato, inguardabile. La donna non sarebbe stata affatto ridotta ad uno scheletro, ma pesava 52 chilogrammi e mezzo. Anche il cervello è apparso agli anatomo-patologi di dimensioni normali. E inoltre nessuna piaga da decubito. Anomala soltanto la postura delle mani e dei piedi, d’altra parte conseguenze inevitabili dopo i lunghi anni di immobilizzazione.

    Carlo Moreschi, che con Daniele Rodriguez ha proceduto all’autopsia, preferisce al momento non confermare queste anticipazioni. Ma neppure si sente di smentirle. Anche perché non c’è da sorprendersi che Eluana pesasse più di 52 chili al momento del trapasso. «No, nessuna sorpresa – risponde Francesco Comelli, medico, gastroenterologo di Udine, del Coordinamento ' Per Eluana e per tutti noi' – perché Eluana, secondo quanto ci è dato di sapere, era una giovane donna sana anche se ovviamente affetta da gravissima disabilità neurologica a seguito dei danni riportati dall’incidente stradale. Questo è peraltro testimoniato dal fatto che, come affermato ancora pochi giorni fa dal suo medico di fiducia, il neurologo Defanti, in questi 17 anni non aveva mai assunto neppure un antibiotico».

    L’alimentazione enterale con cui Eluana era nutrita – spiega ancora Comelli – segue il fisiologico percorso con cui ognuno di noi quotidianamente assume il cibo (eccettuato ovviamente il tratto dalla bocca allo stomaco, cioè la deglutizione). «Non ci sarebbe per questo alcuna ragione per pensare Eluana in uno stato di grave deperimento organico se il calcolo del- le calorie somministratele era corretto. Questo è vero per Eluana e per tutte le persone che come lei vivono questa particolare condizione che è lo stato vegetativo che, conviene ribadirlo, non è uno stato di malattia terminale». Bisognerà comunque attendere almeno due mesi per conoscere le deduzioni medico- legali e le risposte che saranno date ai quesiti posti dalla procura. Due mesi anche per gli esami istologici e tossicologici: Rino Froldi di Macerata dovrà tra l’altro stabilire se ad Eluana sono state somministrate sostanze che hanno comportato l’accelerazione della morte. «Solo a conclusione di questi esami – puntualizza Moreschi – saremo in grado di ricostruire con precisione le cause della morte».

    Un lavoro lungo, dunque. E ancora più prolungato sarà, con ogni probabilità, l’iter d’indagine sulle centinaia di denunce ed esposti arrivati in procura a Udine, da ogni parte d’Italia. Il procuratore Antonio Biancardi ha precisato che non saranno prese in considerazione le mail, mentre tanti esposti saranno inviati, per competenza, a Milano; in particolare quelli riguardanti la frode processuale, in relazione al decreto della Corte d’Appello del capoluogo lombardo per quanto riguarda la presunta volontà di Eluana. Il capitolo Englaro, dunque, non si conclude con la dichiarata compatibilità della morte con l’applicazione del protocollo medico, come aveva sostenuto il procuratore generale Beniamino Deidda. Lo stesso Giuseppe Campeis, legale della famiglia Englaro, aveva peraltro accennato ad una 'fase 2' dopo la 'fase 1'. La fase, cioè, delle possibili ricadute giudiziarie.

    Sulla scrivania di Biancardi, oltre al fascicolo carico di esposti, c’è ancora il rapporto dei carabinieri sull’idoneità de 'La Quiete' non tanto dal punto di vista logistico ma da quello giuridicoamministrativo: l’istituto è o no autorizzato ad esercitare un’attività sanitaria come quella sviluppata per Eluana? Resterà sulla carta la certificazione dei Carabinieri che all’istituto presieduto da Ines Domenicali è stata attivata «una nuova struttura deputata all’accoglimento di un malato terminale per la quale non risulta essere stata rilasciata alcuna autorizzazione»? E a che titolo vi ha operato l’associazione ' Per Eluana'? Perché il direttore sanitario della casa di riposo ed i medici non sono stati coinvolti nell’assegnazione della camera ad Eluana? Anzi, a medici ed infermieri è stato vietato di entrare in quella camera. Altri interrogativi potrebbero aggiungersi. La Procura risponderà o chiuderà il fascicolo? Comunque vada in sede giudiziaria, c’è chi intende rilanciare queste ed altre domande in sede politica, regionale soprattutto.
    Francesco Dal Mas

    da Avvenire
     
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  10. doroty2
     
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    lo sapevamo, dalle Suore avevamo saputo le sue condizioni e c'èda fidarsi piu' di loro che di tutti gli altri...non si vive per 17 anni e si muore in tre giorni.
     
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  11. schmit
     
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    25/2/2009 (9:42) - IL CASO
    Scattò una foto a Eluana in clinica
    Indagato anestesista de "La Quiete"

    Eluana Englaro, la donna morta dopo 17 anni di coma



    La procura di Udine: inosservanza
    del protocollo. La difesa: gli scatti
    servivano per testimoniare proprio
    la stretta osservanza delle regole
    UDINE
    L’anestesista Amato De Monte è indagato dalla Procura della Repubblica di Udine in relazione ad alcune foto scattate ad Eluana Englaro durante la permanenza nella clinica "La Quiete" di Udine, dove la donna è morta il 9 febbraio scorso. Nei riguardi di De Monte - riferisce il Messaggero Veneto - la Procura ipotizza il reato di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. A De Monte, che ha guidato l’equipe per l’attuazione del decreto della Corte di Appello di Milano che autorizzava l’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione della donna in stato vegetativo persistente da 17 anni, i Carabinieri hanno notificato un’informazione di garanzia emessa dalla Procura.

    Secondo l’ipotesi degli investigatori, De Monte avrebbe scattato alcune fotografie a Eluana nonostante il divieto stabilito nel protocollo legale definito per l’attuazione del decreto dei giudici milanesi, che vietava l’uso di macchine fotografiche o apparecchi di ripresa nella stanza dove si trovava la donna. Il legale di De Monte, Giuseppe Campeis, ha spiegato che le foto, di carattere clinico, sono state scattate per testimoniare l’attuazione del protocollo e che le regole sulla privacy sono state introdotte dalla famiglia Englaro nello stesso protocollo per tutelare la donna rispetto a terzi.
     
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  12. schmit
     
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    ma il protocollo non prevedeva di non fotografare Eluana dietro desiderio dei familiari? perche' poi hanno chiesto all'anestesista di scattare delle foto per loro?
    Bo? sempre piu' complicato tutto...
     
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  13. doroty2
     
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    ne sentiremo delle belle Letizia, vedrai...

    letto stamani sulla Stampa

    Franceschini incontra Veronesi
    "Libertà di coscienza sui temi etici"

    Il senatore ha ribadito: «Assoluta libertà di scelta dei parlamentari in materia di testamento biologico»
    Liberta' di coscienza? quale?
     
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  14. schmit
     
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    CRONACHE Il caso
    Udine, indagato Beppino Englaro
    Barragan: "Chi uccide è un omicida"
    La Procura ha aperto un fascicolo per "omicidio" dopo le denunce
    di "Scienza e vita". Duro affondo del cardinale ministro della Salute.

    da La Stampa


    da La Repubblica:

    Il fascicolo riguarda 14 persone: il papà della donna morta il 9 febbraio
    il primario Amato De Monte, un altro medico, tutti gli infermieri che hanno attuato il protocollo
    "Eluana, è stato omicidio volontario"
    Beppino Englaro indagato a Udine
    di PIERO COLAPRICO


    Beppino Englaro
    MILANO - Quello che alcuni temevano arrivasse, altri invece auspicavano, è in questo momento stato aperto: è il fascicolo che imputa di omicidio volontario aggravato 14 persone a cominciare da Beppino Englaro, il papà di Eluana, la donna in stato vegetativo per 17 anni e morta lunedì 9 febbraio. L'imputazione comprende il primario Amato De Monte, un altro medico, tutti gli infermieri che hanno ruotato intorno alle tre stanze della clinica La Quiete di Udine. Forse si tratta di un fascicolo che si apre velocemente e altrettanto velocemente si chiuderà. Una sorta di atto dovuto. Ma secondo indiscrezioni investigative questa nuova indagine partirebbe da una serie di esposti, firmati sia da singoli che da associazioni, che hanno raccontato la storia di Eluana come se fosse la storia di un omicidio. Il fatto che ci sia stata una sentenza della Corte civile d'appello di Milano, confermata dalla Cassazione, e che fosse stato approntato un protocollo per accompagnare gli ultimi giorni di Eluana non ha mai interessato i firmatari di queste denunce, che in nome della sacralità della vita hanno puntato il dito contro il padre di Eluana.

    Il procuratore capo Antonio Biancardi, dal momento del trasferimento di Eluana a Udine, ha diretto in prima persona una serie di inchieste. All'inizio aveva addirittura ipotizzato il sequestro della struttura interna alla casa di riposo che aveva accolto la paziente. nei giorni scorsi un altro fascicolo con quattro indagati: due giornalisti, sempre il papà, sempre il primario, per aver deciso di scattare numerose fotografie di Eluana poco prima della morte (per 140 di questi scatti, ieri la procura di Trieste non ha convalidato il sequestro). Un'iniziativa che aveva sconcertato gli avvocati difensori. E anche ieri, Vittorio Angiolini, il legale milanese degli Englaro, sembrava stupefatto: "Nessuno ci ha avvisato dell'apertura di questo fascicolo per omicidio, sembra un fatto incredibile che si voglia indagare per qualcosa avvenuta alla luce del sole, e peraltro motivata da alcune sentenze. Stiamo a vedere quello che succede, secondo me diventerà sempre più urgente denunciare per calunnia chi ha diffuso false notizie sul conto della famiglia Englaro".

    L'interruzione dell'alimentazione forzata diventa quindi una possibile spiegazione del reato. Come si sa, non nutrire più Eluana era stato considerato da medici e giudici il modo migliore per "lasciare riprendere il percorso naturale della morte" interrotto il giorno dell'incidente stradale, il 18 gennaio 1992, e mai più riavviato dopo la rianimazione, incapace di rianimare davvero. Questo procedimento che aveva anche l'avallo del professor Giandomenico Borasio, professore palliativista dell'Università di Monaco di Baviera e consulente della chiesa cattolica tedesca in materia di bioetica, ha diviso l'opinione pubblica. Per la stragrande maggioranza dei medici è il metodo migliore per una morte il meno dolorosa possibile. Per altri si tratta quasi di una tortura. E' forse anche questa spaccatura ad aver spinto la magistratura udinese a volerci vedere più chiaro e solo nei prossimi giorni si capirà se questa indagine può essere considerata come un atto necessario oppure se aprirà nuovi scenari in questa dolorosa vicenda.

    (27 febbraio 2009)
     
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  15. schmit
     
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    Un Bellissimo pezzo di Davide Rondoni

    da Avvenire

    27 Febbraio 2009
    In gioco lo sguardo sulla vita ferita e umiliata
    Compassione per Eluana dopo l’ultima ingiuria
    Qualcosa in noi insorge. Sì, nel vedere le notizie circa le foto scattate alla povera Eluana poco prima che morisse da coloro che avevano avviato il 'protocollo' per porre fine alla sua vita. Foto clandestine, e non solo per infrazione al suddetto macabro 'protocollo' ma per lo strano dispregio che avvertiamo in quel gesto fatto furtivamente, addirittura in presenza di chi è medico e di chi è pagato coi soldi di noi contribuenti per lavorare a un’informazione imparziale che proprio in quei giorni imparziale fu per niente. Qualcosa insorge, forte, inutile negarlo. Una specie di ira. O di sgomento che vorrebbe trovare le parole per non esprimere solo rabbia.

    È una specie di magone che vorrebbero farci dimenticare in fretta per la vita di quella ragazza, e che erompe in una amara incredulità. Come hanno potuto? Non ce l’hanno voluta far vedere, mentre di lei, del suo corpo e dell’onore della sua persona si discuteva in tutto il Paese. E mentre i medici che la curavano a Lecco testimoniavano di un 'buono stato' del suo fisico, il medico che la 'prendeva in consegna' a Udine parlava di devastazione, e ne parlavano giornalisti compiacenti. Mentre, come curiosi che passano di fronte a qualche vip o a qualche strano fatto, la fotografano morente. Non ce l’hanno fatta vedere vivente, e poi l’hanno fotografata durante le ultime ore di agonia. Ancora qualcosa che non torna in questa vicenda che ha segnato la coscienza collettiva. La magistratura a tamburo battente ha già ingiunto ai carabinieri di restituire le foto, ma il tribunale interiore della nostra umanità non può che condannare quel gesto.

    Dicono di esser stati spinti da motivi di documentazione. Ancora una volta evocano nobili scuse per un gesto fatto furtivamente, lontano dagli occhi di tutti noi, mentre contro i nostri occhi veniva gettato il fumo di parole distorte, di mezze notizie, di grandi menzogne. Ma noi, ancora una volta, soprattutto tremiamo per lei, per Eluana, la ragazza che ora sappiamo sempre meglio è stata usata per una battaglia ideologica sulla vita umana. Usata fino alla fine. Fino a rubarle foto in punto di morte. E dunque qualcosa insorge, una specie di ira. Eppure vogliamo, ancora una volta, che l’ultima parola non sia dell’ira ma della pietà. Per lei, e quindi per noi tutti, per la nostra fragile condizione umana, quella condizione che per certuni è solo occasione di scandalo ed è da occultare, far sparire, eliminare, e che invece per noi è fonte di apertura al mistero, fonte di pensiero, e, infine, di pietà. Vogliamo ancora una volta che domini non l’ira per la violenza di alcuni ma la passione per il destino di lei. La compassione.

    E quindi sapere che ha subìto anche quest’ultima ingiuria ce la fa sentire più cara, più importante, più indifesa. Che ne abbiano fatto oggetto anche di questa ultima violazione di dignità (cosa è fotografare un morente? ci sembra di vederli, furtivi…) fa aumentare ai nostri occhi la dignità della sua persona, e del suo sacrificio. E le parole che sarebbero solo d’ira si trasformano, per quanto duramente, in parole di onore per lei. In silenzio di preghiera per lei, che era la 'cosa' importante, la 'cosa' centrale, la 'cosa' non da fotografare ma da amare e accudire. E per quanto quella oscura lobby della morte ha lavorato per violare il significato delle parole, per divaricarle dal loro reale significato, per confonderle, noi proveremo ancora a riportare le parole dall’ira alla pietà, dallo scontro alla ricerca dell’incontro. E dal disonore all’onore.

    Oggi più di ieri c’è in gioco per tutti – anche per coloro che su questa vicenda hanno avuto pensieri e posizioni diversi dai nostri – lo sguardo con cui guardiamo la vita ferita, la vita colpita. Se con il distacco cinico di chi fotografa chi sta morendo o con la passione di chi non lascia nulla di intentato, nel rispetto della dignità e del valore invisibile e infinito della vita di ogni persona.
    Davide Rondoni
     
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15 replies since 9/2/2009, 13:37   239 views
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