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| La cioccolata nelle forme che conosciamo oggi, bevibile e mangiabile, la dobbiamo agli Atzechi e ai Maia del Messico. Gli Atzechi furono i primi ad utilizzare i semi del cacao per produrre la “cioccolata”. Veneravano l’albero del cacao perche’ ritenevano che fosse fonte di forza e ricchezza. Inoltre, utilizzavano i semi del cacao come moneta.
I Maia e gli Atzechi prendevano i semi dell’albero del cacao e preparavano una bevanda che chiamavano “xocoatl”.
Il mito indiano degli Atzechi dice che i semi del cacao erano arrivati dal paradiso e che mangiare i frutti dell’albero del cacao attribuiva loro forza e saggezza. Antichi annali riferiscono che gli Atzechi credevano che il dio Cuetsakoatl giunse sulla Terra viaggiando sui raggi di luce della stella del mattino portando con se’,dal paradiso, l’albero del cacao per offrirlo agli uomini. Impararono da Cuetsakoatl come tostare e macinare i semi ottenendo cosi’ una pasta nutriente, solubile in acqua. Aggiunsero spezie ed ottennero la bevanda “tsocolatl” o “acqua amara” e credevano che conferisse loro saggezza e sapere universale.
A causa dell’alto rispetto che avevano per i semi di cioccolato gli Atzechi e i Maia, li riservavano solo agli Imperatori, ai guerrieri e agli eletti e avevano valore sacro e cerimoniale come bevanda degli dei.
Oggi e’ coltivato vicino all’Equatore e si rinviene anche nei Caraibi, in Africa, nell’ Asia sud-orientale, oltre che nelle isole del Pacifico meridionale.
Le parti dell’albero di cacao utilizzate sono principalmente i frutti che, dopo una speciale procedura, permettono di ottenere la polvere e il burro di cacao.
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