Ipotesi Impianto FV + PdC

Un conteggio completo per valutarne la convenienza.

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  1. ElettroRik
     
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    Ciao a tutti.
    Mi rivolgo soprattutto a Voi professionisti, per avere un parere sul conto che ho messo giù ipotizzando di fare un grosso investimento in un impianto FV accoppiato con un impianto a Pompa di Calore.

    Scusate il post doppio nei 2 forum, ma questo tread è 50% solare e 50% geotermico...

    [U]Premessa[/I]
    Parto dal presupposto che DOVRO' COMUNQUE mettere le mani nell'impianto termico di una casa fatta negli anni '60 all'insegna dello sperpero selvaggio di energia, e che ho messo in conto di 'aggiustare' con tutti quegli interventi che mi è possibile fare senza buttare giù tutto (tipo serramenti, coibentare cassettoni, tapparelle termiche, ecc..).
    Inoltre l'esigenza di utilizzo è un po' singolare, perchè mi trovo ad utilizzare in pratica una villetta bifamiliare in tre persone (anzi, due e mezzo;-) ). Gli ambienti sono in pratica due appartamenti da 3/4 ambienti, uno sopra e uno sotto, più un grosso salone al primo piano e un grosso androne scala in comune (che ho già 'isolato' con una vetrata interna). Inoltre c'é il seminterrato, che però non andrebbe riscaldato.
    Noi viviamo di sotto, e spesso siamo fuori casa, quindi mi occorrerebbe qualcosa a bassa inerzia, che scaldi subito gli ambienti che adoperiamo, lasciando tutto il resto (compreso l'altro appartamento) a temperature minime accettabili, tipo sui 13-15°.

    [U]Il ragionamento sui conti[/I]
    Ho seguito questa logica:
    1) Calcolo dell'energia elettrica richiesta
    - Converto i m3/anno di metano consumati dall'attuale caldaia da 45Kw in Energia, tenendo conto di un rendimento della caldaia sul 70%
    - Aggiungo l'energia elettrica domestica da media bollette Enel
    - Ottengo un totale Energia consumata, che dovrà diventare tutta elettrica, ipotizzando una totale sostituzione della caldaia con sistemi a PdC.

    2) Dimensionamento dell'impianto PdC, qui 2 ipotesi:
    a) 4 piccole unità PdC liq.-aria (classici condizionatori revert, sui 7/9000 Btu) installati in ogni ambiente, più uno più grosso (sui 12.000Btu) per il salone
    avrei il vantaggio del costo accessibile e di non dover toccare nulla dell'impianto termico esistente, lasciandolo semplicemente spento o al min.
    lo svantaggio è dove mettere gli scambiatori esterni, che non voglio sulle facciate, quindi dovrei trovare loro una collocazione (sottotetto?)
    L'ideale sarebbe creare uno scambiatore geotermico liq.-acqua a falda unico che serva tutte le macchine installate, da mettere nel locale caldaia.

    b) unica PdC geotermica installata in sostituzione (o aggiunta) alla caldaia, mantenendo le tubazioni esistenti (al limite sostituendo i radiatori di ghisa con Al o vetil/termoconvettori)
    La possibilità di operare gli scavi nel terreno antistante per realizzare pozzi verticali per scambio termico in falda c'é, così come c'é la falda a profondità comprese entro i 40mt (una sui 18-20 e una sui 35).
    Qui il costo è decisamente più alto già della PdC geo finita (correggetemi casomai), più l'eventuale sostituzione dei radiatori.

    3) Impianto FotoVoltaico
    Supponendo un consumo elettrico pari a quello termico della caldaia, bisogna considerare che il rendimento medio di un impianto PdC è di c.a. il 400% rispetto ad un sistema a combustione, inoltre probabilmente nel caso PdC a) si avrebbe anche un miglior rendimento del sistema di radiazione stessa (circ. d'aria forzata vs. termosifoni). Quindi potrei considerare un 400% di rendimento reale, vale a dire che la q.tà di energia Elettrica spesa per produrre la stessa qtà di calore della caldaia con PdC è di c.a. il 25%.
    Partendo da questo dato di consumo medio annuo stimato, ed aggiungendo il consumo medio di E elettrica domestica (10kWh/g) dovrei ottenere un valore di consumo su cui basare l'impianto FV.
    Tenendo presente che:
    - per fortuna il tetto ha una falda orientata perfettamente a Sud ed è proprio inclinato a 30-35°
    - non ci sono zone di copertura su tale falda e l'ampiezza è di circa 90-95mq
    Dovrei poter installare un impianto fino a c.a. 10Kwp

    4) Conteggio economico
    Calcolo la somma delle spese per gli impianti
    Aggiungo i costi di un finanziamento
    Detraggo bonus fiscali e Conto Energia
    Calcolo un tempo d'ammortamento

    Credendo che questo conto possa essere uno spunto utile (una volta verificato ed eventualmente corretto da chi lo ritiene opportuno) per molti,
    allego il file di excel dove ho buttato giù tutto questo, mancano le cifre dei COSTI nelle righe VIOLA:

    http://www.bennati.it/rik/ff/ff_file/contifv.xls

    Ciao.

     
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  2. BrightingEyes
     
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    Se non ho capito male la tariffa incentivante del C.E. non si applica al solo surplus prodotto e non usato, ma proprio a tutta l'energia che l'impianto produce in un anno. Quindi le formule alla riga 52 non ssarebbero il prodotto di riga 50 per riga 51, ma il prodotto di riga 26 per riga 51. Sarebbe anche interessante fare i calcoli confrontando la convenienza o meno di usare la detrazione IRPEF (che però abbassa la tariffa, come giustamente hai inserito nel foglio).

    Il resto mi pare corretto come impostazione, ma attendo con ansia anch'io altri pareri. La soluzione di eliminare ogni uso energetico non elettrico o da pompa di calore credo sia la migliore per sfruttare al massimo il conto energia e credo seguirò il tuo esempio. Nel mio caso la casa è ancora "su carta" ma al momento sono molto confuso sui reali costi di un impianto di riscaldamento a pompa di calore geotermica e sulle potenze necessarie.
    Bell'idea cmq. biggrin.gif
     
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  3. ElettroRik
     
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    CITAZIONE (BrightingEyes @ 14/12/2005, 15:12)
    Se non ho capito male la tariffa incentivante del C.E. non si applica al solo surplus prodotto e non usato, ma proprio a tutta l'energia che l'impianto produce in un anno. Quindi le formule alla riga 52 non ssarebbero il prodotto di riga 50 per riga 51, ma il prodotto di riga 26 per riga 51. Sarebbe anche interessante fare i calcoli confrontando la convenienza o meno di usare la detrazione IRPEF (che però abbassa la tariffa, come giustamente hai inserito nel foglio).

    Il resto mi pare corretto come impostazione, ma attendo con ansia anch'io altri pareri. La soluzione di eliminare ogni uso energetico non elettrico o da pompa di calore credo sia la migliore per sfruttare al massimo il conto energia e credo seguirò il tuo esempio. Nel mio caso la casa è ancora "su carta" ma al momento sono molto confuso sui reali costi di un impianto di riscaldamento a pompa di calore geotermica e sulle potenze necessarie.
    Bell'idea cmq. biggrin.gif

    Hai perfettamente ragione. Ora l'ho corretto. tongue.gif
     
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  4. brunovr
     
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    ciao rik
    ho appena scaricato il file di excel!
    mi prendo un paio d'ore di aspettativa e appena posso ti rispondo con un preventivo!
    e vediamo un po! ma secondo me il sistema con rendomento maggioe è sonda geotermica collegata all'impianto solare che va ad alimentare un impianto a parete!
    L'ho gia visto realizzato da un mio cliente dall'inizio alla fine ed è una bomba!
    (anche nei costi!) :-)
    ciao ciao
     
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  5. ElettroRik
     
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    CITAZIONE (brunovr @ 14/12/2005, 18:19)
    ciao rik
    ho appena scaricato il file di excel!
    mi prendo un paio d'ore di aspettativa e appena posso ti rispondo con un preventivo!
    e vediamo un po! ma secondo me il sistema con rendomento maggioe è sonda geotermica collegata all'impianto solare che va ad alimentare un impianto a parete!
    L'ho gia visto realizzato da un mio cliente dall'inizio alla fine ed è una bomba!
    (anche nei costi!) :-)
    ciao ciao

    Allora, a parte Brunovr che ci è 'annegato' senza più via d'uscita tongue.gif mi interessava il parere di tutti...

    Che mi dite?
     
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  6. FernandoFast
     
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    CITAZIONE (ElettroRik @ 19/12/2005, 19:00)
    CITAZIONE (brunovr @ 14/12/2005, 18:19)
    ciao rik
    ho appena scaricato il file di excel!
    mi prendo un paio d'ore di aspettativa e appena posso ti rispondo con un preventivo!
    e vediamo un po! ma secondo me il sistema con rendomento maggioe è sonda geotermica collegata all'impianto solare che va ad alimentare un impianto a parete!
    L'ho gia visto realizzato da un mio cliente dall'inizio alla fine ed è una bomba!
    (anche nei costi!) :-)
    ciao ciao

    Allora, a parte Brunovr che ci è 'annegato' senza più via d'uscita tongue.gif mi interessava il parere di tutti...

    Che mi dite?

    Io dico che sei sulla strada giusta.

    L'idea dell'impianto a parete non è male. Con alcuni amici di Brescia abbiamo delle contropareti in carton gesso già predisposte che non sono niente male. Dove devi fare l'impianto?

    F
    smile.gif
     
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  7. ElettroRik
     
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    QUOTE (FernandoFast @ 27/12/2005, 00:54)
    QUOTE (ElettroRik @ 19/12/2005, 19:00)
    QUOTE (brunovr @ 14/12/2005, 18:19)
    ciao rik
    ho appena scaricato il file di excel!
    mi prendo un paio d'ore di aspettativa e appena posso ti rispondo con un preventivo!
    e vediamo un po! ma secondo me il sistema con rendomento maggioe è sonda geotermica collegata all'impianto solare che va ad alimentare un impianto a parete!
    L'ho gia visto realizzato da un mio cliente dall'inizio alla fine ed è una bomba!
    (anche nei costi!) :-)
    ciao ciao

    Allora, a parte Brunovr che ci è 'annegato' senza più via d'uscita tongue.gif mi interessava il parere di tutti...

    Che mi dite?

    Io dico che sei sulla strada giusta.

    L'idea dell'impianto a parete non è male. Con alcuni amici di Brescia abbiamo delle contropareti in carton gesso già predisposte che non sono niente male. Dove devi fare l'impianto?

    F
    smile.gif

    Ciao Fernando,
    io sono a Novi Ligure (AL).

    Il discorso dell'impianto P.d.C. con radiatori a parete mi crea delle difficoltà perchè non vorrei avere troppi 'disagi' legati ad opere murarie.

    Preferirei dei vetilconvettori oppure direttamente delle unità P.d.C. tipo splitter ad aria ventilata. Ovviamente con gli scambiatori esterni sostituiti da un sistema di scambio centralizzato acqua/acqua che scambi con la falda.

    Sai qual'è il mio dubbio? Per ottenere l'OK dal GRTN per il COnto Energia dovrei presentare una bolletta che documenti già il consumo che io NON HO ancora, perchè farei l'impianto termico contestualmente al FV... blink.gif

    Che mi dici di ciò?

    Edited by ElettroRik - 27/12/2005, 01:17
     
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  8. ener-ser
     
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    CITAZIONE (ElettroRik @ 14/12/2005, 12:36)
    .....
    [U]Premessa[/I]
    Parto dal presupposto che DOVRO' COMUNQUE mettere le mani nell'impianto termico di una casa fatta negli anni '60 all'insegna dello sperpero selvaggio di energia, e che ho messo in conto di 'aggiustare' con tutti quegli interventi che mi è possibile fare senza buttare giù tutto (tipo serramenti, coibentare cassettoni, tapparelle termiche, ecc..).
    Inoltre l'esigenza di utilizzo è un po' singolare, perchè mi trovo ad utilizzare in pratica una villetta bifamiliare in tre persone (anzi, due e mezzo;-) ). Gli ambienti sono in pratica due appartamenti da 3/4 ambienti, uno sopra e uno sotto, più un grosso salone al primo piano e un grosso androne scala in comune (che ho già 'isolato' con una vetrata interna). Inoltre c'é il seminterrato, che però non andrebbe riscaldato.
    Noi viviamo di sotto, e spesso siamo fuori casa, quindi mi occorrerebbe qualcosa a bassa inerzia, che scaldi subito gli ambienti che adoperiamo, lasciando tutto il resto (compreso l'altro appartamento) a temperature minime accettabili, tipo sui 13-15°.

    [U]Il ragionamento sui conti[/I]
    Ho seguito questa logica:
    1) Calcolo dell'energia elettrica richiesta
    - Converto i m3/anno di metano consumati dall'attuale caldaia da 45Kw in Energia, tenendo conto di un rendimento della caldaia sul 70%
    - Aggiungo l'energia elettrica domestica da media bollette Enel
    - Ottengo un totale Energia consumata, che dovrà diventare tutta elettrica, ipotizzando una totale sostituzione della caldaia con sistemi a PdC.

    2) Dimensionamento dell'impianto PdC, qui 2 ipotesi:
    a) 4 piccole unità PdC liq.-aria (classici condizionatori revert, sui 7/9000 Btu) installati in ogni ambiente, più uno più grosso (sui 12.000Btu) per il salone
    avrei il vantaggio del costo accessibile e di non dover toccare nulla dell'impianto termico esistente, lasciandolo semplicemente spento o al min.
    lo svantaggio è dove mettere gli scambiatori esterni, che non voglio sulle facciate, quindi dovrei trovare loro una collocazione (sottotetto?)
    L'ideale sarebbe creare uno scambiatore geotermico liq.-acqua a falda unico che serva tutte le macchine installate, da mettere nel locale caldaia.

    b) unica PdC geotermica installata in sostituzione (o aggiunta) alla caldaia, mantenendo le tubazioni esistenti (al limite sostituendo i radiatori di ghisa con Al o vetil/termoconvettori)
    La possibilità di operare gli scavi nel terreno antistante per realizzare pozzi verticali per scambio termico in falda c'é, così come c'é la falda a profondità comprese entro i 40mt (una sui 18-20 e una sui 35).
    Qui il costo è decisamente più alto già della PdC geo finita (correggetemi casomai), più l'eventuale sostituzione dei radiatori.

    3) Impianto FotoVoltaico
    Supponendo un consumo elettrico pari a quello termico della caldaia, bisogna considerare che il rendimento medio di un impianto PdC è di c.a. il 400% rispetto ad un sistema a combustione, inoltre probabilmente nel caso PdC a) si avrebbe anche un miglior rendimento del sistema di radiazione stessa (circ. d'aria forzata vs. termosifoni). Quindi potrei considerare un 400% di rendimento reale, vale a dire che la q.tà di energia Elettrica spesa per produrre la stessa qtà di calore della caldaia con PdC è di c.a. il 25%.
    Partendo da questo dato di consumo medio annuo stimato, ed aggiungendo il consumo medio di E elettrica domestica (10kWh/g) dovrei ottenere un valore di consumo su cui basare l'impianto FV.
    Tenendo presente che:
    - per fortuna il tetto ha una falda orientata perfettamente a Sud ed è proprio inclinato a 30-35°
    - non ci sono zone di copertura su tale falda e l'ampiezza è di circa 90-95mq
    Dovrei poter installare un impianto fino a c.a. 10Kwp

    4) Conteggio economico
    Calcolo la somma delle spese per gli impianti
    Aggiungo i costi di un finanziamento
    Detraggo bonus fiscali e Conto Energia
    Calcolo un tempo d'ammortamento

    Credendo che questo conto possa essere uno spunto utile (una volta verificato ed eventualmente corretto da chi lo ritiene opportuno) per molti,
    allego il file di excel dove ho buttato giù tutto questo, mancano le cifre dei COSTI nelle righe VIOLA:

    http://www.bennati.it/rik/ff/ff_file/contifv.xls

    Ciao.

    Ciao a tutti.
    Riprendo questo vecchio thread perchè descrive una situazione analoga alla mia e ipotizza delle soluzioni che trovo molto interessanti.

    Il mio è un vecchio casolare di campagna con riscaldamento centralizzato con caldaia a gasolio (addirittura!) molto malandata e da cambiare, e termosifoni in ghisa.
    Ho pensato alla sostituzione della caldaia con una pompa di calore e installazione di un impianto FV in CE, ma non ho idea del dimensionamento, quindi domando:
    per un casolare in campagna, di circa 100 mq e tre vani, che tipo di impianto PdC consigliate?
    E' possibile recuperare i vecchi termosifoni in ghisa o quantomeno le attuali tubazioni?
    Che consumo approssimativo è prevedibile?
    ElettroRik, che soluzioni hai trovato nel tuo caso? E come ti sei trovato?

    Ciao e grazie dei consigli che vorrete darmi.
     
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  9. BrightingEyes
     
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    Ciao.
    Preciso che non sono un tecnico, ma parlo in base alle nozioni che l'avventura di farsi casa mi ha costretto a fare mie. :P

    La pompa di calore normalmente si associa bene a impianti a bassa temperatura, tipo impianto a pavimento o a pannello radiante. I caloriferi hanno bisogno di temperature più elevate (sui 60° almeno) quindi la PdC fatica e consuma molto di più.
    Se la PdC è aria-acqua devi pure considerare la temperatura media estena invernale, sotto i 5° molte PdC faticano a scaldare l'acqua. Sopratutto se devi portarla a temperature elevate.
    Esistono PdC a gas (Robur) che sono molto efficienti in ogni condizione, ma necessitano, appunto, del gas.
    Una PdC geotermica è il meglio come rendimenti, e dato che il terreno ha una temperatura sempre stabile, non soffre nelle giornate fredde. Costa però cara per i lavori di sbancamento o trivellazione necessari.
    Se ci associ un impianto FV praticamente avrai una casa a consumo zero, in pratica spendi molto di più subito e pressochè nulla in futuro, ma per dimensionare bene l'impianto è necessario calcolare esattamente il consumo in Kw necessario sia per la PdC che per le altre utenze. Penso sia necessario affidarsi a un tecnico impiantista qualificato però, anche per capire se una PdC è effettivamente in grado di alimentare decentemente un impianto a termosifoni come il tuo. ;)

    Io una PdC la vedrei bene se decidi di rifare impianto e coibentazione. Altrimenti forse è meglio puntare su caldaie moderne, gas, pellets, pellets-legna e lasciare l'impianto com'è. Una caldaia a pellets-legna di potenza adeguata non ti costa più di 6000 - 7000€ (parlo di quelle che mi sono state proposte, probabilmente girando ne trovi anche a prezzi molto inferiori). Il consumo è in base alla dispersione e varia tantissimo. Tra una casa in classe A e la maggior parte delle vecchie case italiane ci può essere una differenza di 10 volte. Se la casa è molto malandata come ponti termici e spifferi forse conviene prima investire in coibentazione e solo dopo, eventualmente, pensare alla PdC.
     
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  10. snapdozier
     
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    CITAZIONE (ener-ser @ 3/11/2006, 13:06)
    Ciao a tutti.
    Riprendo questo vecchio thread perchè descrive una situazione analoga alla mia e ipotizza delle soluzioni che trovo molto interessanti.

    Il mio è un vecchio casolare di campagna con riscaldamento centralizzato con caldaia a gasolio (addirittura!) molto malandata e da cambiare, e termosifoni in ghisa.
    Ho pensato alla sostituzione della caldaia con una pompa di calore e installazione di un impianto FV in CE, ma non ho idea del dimensionamento, quindi domando:
    per un casolare in campagna, di circa 100 mq e tre vani, che tipo di impianto PdC consigliate?
    E' possibile recuperare i vecchi termosifoni in ghisa o quantomeno le attuali tubazioni?
    Che consumo approssimativo è prevedibile?
    ElettroRik, che soluzioni hai trovato nel tuo caso? E come ti sei trovato?

    Ciao e grazie dei consigli che vorrete darmi.

    La combinazione pompa di calore geotermica+fotovoltaico, se ottiene il contributo in CE è un investimento con un buon rendimento economico.
    Se indichi la localizzazione del casolare si possono fare dei calcoli per il dimensionamento. Considera che se il tuo impianto può funzionare a 50°-55° gradi la pompa la puoi collegare direttamente ai termosifoni. Il COP della pompa può facilmente essere di 5 se hai la falda a 12°-14°. Per fare una valutazione precisa bisogna disporre di alcuni dati, ma a spanne puoi valutare il fabbisogno considerando la spesa del gasolio X il rendimento della caldaia che sarà di circa il 60-70% diviso 5 che è il COP della pompa. Converterndo i MJ in kWh ottieni il fabbisogno della pompa di calore per il riscaldamento. Sommando a questa energia il consumo delle bollette elettriche di un anno avrai il fabbisogno su cui dimensionare l'impianto fotovoltaico in base alla falda del tetto, alla località e all'orientazione.
    Una volta realizzato l'impianto il CE ti fara ammortizzare i pannelli in circa 10-12 anni, mentre la pompa, che gode del recupero del 55% dell'investimento con detrazioni IRPEF in tre anni, si ripaga con il risparmio del combustibile. Se eri a gasolio e hai la falda a una profondità ragionevole la pompa si ammortizza in 3-4 anni.
     
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  11. eubrun
     
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    Ciao Snapdozier,

    Sarei interessato a maggiori dettagli sulla detrazione IRPEF del 55% in 3 anni di cui parli. Dalle info che ho sebrerebbe applicarsi solo al solare termico, interventi per la riduzione del fabbisogno energetico dell'edificio tramite coibentazione, caldaie a condensazione, ecc..

    In particolare sto realizzando un impianto integrato per la produzione di calore-energia da fonte solare costituito dai seguenti moduli:
    - impianto fotovoltaico in Conto ENergia per la produzione di energia elettrica
    - impianto PdC aria-aria alimentato dall'energia fornita dai pannelli fotovoltaici
    - impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria
    - il tutto coadiuvato da una caldaia a gas che si attiva solo in caso di necessità

    Oltre al CE dovrei beneficiare della detrazione IRPEF del 36% e dell'IVA agevolata al 10%, pensi che ci sia la possibilità di estendere il beneficio al 55%, in che modo?

    GRAZIE MILLE.
     
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  12. snapdozier
     
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    L'art. 22 della finanziaria comma 1 prevede la detrazione del 55% Per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2007 realtive ad interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti, che conseguono un valore limite di fabbisogno di energia primaria annuo per la climatizzazione invernale inferiore di almeno il 20% rispetto ai valori riportati ecc. ecc. Se sei nel nord o centro Italia basta diminuire del 20% i consumi rispetto ai valori in tabella. Le zone vanno da A= Lampedusa a F= Belluno.
    image.
    Calcola che i valori in tabella sono per kWh/m2 anno.
    Normalmente con la PdC che ha un COP di 3-4 ci arrivi facilmente. Tutto il resto rientra già esplicitamente nel 55% compresa la caldaia a condensazione. Il fotovoltaico va invece incentivato con il CE.

    Edited by snapdozier - 7/11/2006, 18:16
     
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  13. eubrun
     
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    Ciao Snapdozier,

    Grazie per il feedback, la tua interpretazione degli articoli presenti nella Finanziaria 2007 non mi è però chiara.

    Dato X il fabbisogno energetico dell'edificio, si beneficia della detrazione del 55% se si eseguono dei lavori tali per cui il fabbisogno energetico scende almeno a (X-20%).

    Questo può essere ottenuto migliorando la coibentazione, modificando le coperture, ecc..., cioè con interventi strutturali.

    Invece non dovrebbe aver nulla a che vedere con il rendimento di produzione dei dispositivi utilizzati per produrre calore (caldaia, Pompa di calore, solare termico, ecc...) in quanto il fabbisogno energetico non cambia (ci vogliono sempre Y Kwh/mq per riscaldare l'edificio), anche se si migliora di molto l'efficienza energetica (per produrre gli Y Kwh/mq serve meno energia primaria).

    Ad avvalorare questa tesi ci sarebbero anche degli emendamenti dei Verdi che vorrebbero far entrare nella detrazione esplicitamente le pompe di calore e gli impianti che utilizzano energie alternative.

    Ti torna?

    Grazie.




     
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  14. snapdozier
     
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    CITAZIONE (eubrun @ 9/11/2006, 12:18)
    Ciao Snapdozier,

    Grazie per il feedback, la tua interpretazione degli articoli presenti nella Finanziaria 2007 non mi è però chiara.

    Dato X il fabbisogno energetico dell'edificio, si beneficia della detrazione del 55% se si eseguono dei lavori tali per cui il fabbisogno energetico scende almeno a (X-20%).

    Questo può essere ottenuto migliorando la coibentazione, modificando le coperture, ecc..., cioè con interventi strutturali.

    Invece non dovrebbe aver nulla a che vedere con il rendimento di produzione dei dispositivi utilizzati per produrre calore (caldaia, Pompa di calore, solare termico, ecc...) in quanto il fabbisogno energetico non cambia (ci vogliono sempre Y Kwh/mq per riscaldare l'edificio), anche se si migliora di molto l'efficienza energetica (per produrre gli Y Kwh/mq serve meno energia primaria).

    Ad avvalorare questa tesi ci sarebbero anche degli emendamenti dei Verdi che vorrebbero far entrare nella detrazione esplicitamente le pompe di calore e gli impianti che utilizzano energie alternative.

    Ti torna?

    Grazie.

    Cambiando il COP per ottenere la stessa quantità di energia devo immetterne meno. Se una pompa di calore ha un COP di 4 vuol dire che con 1 kWh ottengo 4 kWh e quindi diminuisco il fabbisogno energetico dell'80% per ottenere lo stesso risultato.
    Secondo me il ragionamento dovrebbe tenere, soprattutto visto che hanno esteso il beneficio anche alle caldaie a condensazione.
    Bisognerà approfondire.
     
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  15. Primus
     
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    Non credo esista in legislazione italiana una definizione di rendimento e fabbisogno energetico di un edificio, ma in quella europea sì:

    ... "rendimento energetico di un edificio": la quantità di energia effettivamente consumata o che si prevede possa essere necessaria per soddisfare i vari bisogni connessi ad un uso standard dell'edificio, compresi, tra gli altri, il riscaldamento, il riscaldamento dell'acqua, il raffreddamento, la ventilazione e l'illuminazione. Tale quantità viene espressa da uno o più descrittori calcolati tenendo conto della coibentazione, delle caratteristiche tecniche e di installazione, della progettazione e della posizione in relazione agli aspetti climatici, dell'esposizione al sole e dell'influenza delle strutture adiacenti, dell'esistenza di sistemi di generazione propria di energia e degli altri fattori, compreso il clima degli ambienti interni, che influenzano il fabbisogno energetico"

    art. 2 della direttiva 2002/91/CE del 16 dicembre 2002, sul rendimento energetico nell'edilizia, pubblicata su Gazzetta ufficiale n. L 001 del 04/01/2003 pag. 0065 - 0071


    In questo articolo si definisce l'"esistenza di sistemi di generazione propria di energia" un fattore di influenza del fabbisogno energetico, ergo ..

    Ciao,

    Paolo

     
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16 replies since 14/12/2005, 12:36   2021 views
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