Yes Man

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  1. schmit
     
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    NEWS
    13/12/2008 - INTERVISTA

    Jim Carrey: "Ho vinto
    la depressione dicendo di sì"




    Il comico: “Ero avaro di vita come il bancario di Yes Man”


    LORENZO SORIA

    LOS ANGELES
    E se dicessimo sempre di sì, non un metaforico sì alla vita ma un sì anche al mendicante per strada o alla proposta di fare bungee jumping giù da un ponte? È la nuova sfida di Jim Carrey, che al cinema è stato il genio comico di La maschera, quello drammatico e un po’ dark di The Truman Show, lo sberleffo di Ace Ventura. Dopo anni di successi al botteghino, il silenzio.

    Ma ora è tornato con Yes Man, per l’appunto, in cui è un bancario che dice sempre no ai clienti che gli chiedono prestiti e poi, dopo essere stato lasciato dalla sua donna, dice no alla vita, sempre chiuso in casa a guardare la tv da solo. Finché un giorno capita in un seminario tenuto da Terence Stamp, un guru che propaganda la forza del sì. «Conosco bene quelli che dicono di no e evitano la vita, perché lo sono stato anch’io - spiega l’attore -. Certo non si può dire di sì a tutto, ma è vero che nella vita finiamo per rimpiangere più spesso ciò cui abbiamo detto di no che ciò cui abbiamo detto di sì».

    Mister Carrey, che cosa ha trovato che le è particolarmente piaciuto in questo film?
    «C’è qualcosa nel messaggio di questo film che mi ha colpito, come quando non puoi togliere gli occhi da una donna in mezzo a una folla. E proprio quando abbiamo iniziato a lavorarci un anno e mezzo fa ha iniziato a diffondersi il “Yes, we can” di Obama, il segno che eravamo nel posto giusto. Non possiamo dire sempre di sì, ovviamente, ma se accettiamo quello che ci offre la vita viviamo meglio. E poi la sceneggiatura mi ha subito parlato perché ho vissuto l’esperienza dell’isolamento e della depressione».

    Racconti...
    «Ho momenti in cui tendo a dimenticare la realtà, in cui mi preoccupo solo del passato e del futuro e mi dimentico di vivere il presente. O in cui mi preoccupo troppo per cose rispetto a cui non posso fare niente. Ad esempio, c’è molto da ridire su George Bush, ma la vita di tutti noi può essere bellissima, indipendentemente da quel che ci succede attorno. Possiamo scegliere di non essere in una recessione, se lo vogliamo davvero. Tutti viviamo delle tragedie, ma spesso usiamo queste esperienza come una scusa per fallire ed essere infelici. Ho vissuto sulla mia pelle il potere del sì. E spesso penso alle cose che sogno come se fossero già accadute».

    E che cosa visualizza tra dieci anni?
    «Non ho un’idea specifica, sogno di essere in uno spazio creativo, di pace, di servizio verso gli altri. Voglio essere autentico e non so se questo significa che continuerò a fare l’attore. E desidero anche essere ricco, condurre una vita di abbondanza».

    Ricco in che senso? Materiale?
    «Tutto, materiale, amore, relazioni. Penso sia più facile essere ricchi quando apprezzi la vita, anche se attorno ci sono molte cose negative».

    È vero che sul set si è rotto una costola?
    «Sì, ma ho fatto finta di niente, mi sono detto: Jim ne hai fatte di figuracce fino a oggi, quindi da questo momento in poi devi riuscire a cambiare la tua vita. Fai il “figo”».

    Nel frattempo a che film ha detto di sì?
    «A due. Uno è I love you Philip Morris, che non ha che fare con sigarette e tabacco ma è il nome di un omosessuale in Texas scappato di prigione più volte. Sto anche facendo A Christmas Carol, un adattamento del classico di Charles Dickens diretto da Robert Zemeckis».

     
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  2. rsorrt
     
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    mi intriga... eppoi Jim Carrey è sempre una forza della natura...!!r
     
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1 replies since 13/12/2008, 11:42   84 views
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