TRADIZIONI DI NATALE NEL MONDO

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marina53
TOPIC_ICON9  view post Posted on 1/12/2008, 18:27




In Inghilterra ogni città ha un albero di Natale pieno di palline colorate, luci e una stella luccicante posta in cima. I genitori inglesi, aiutati dai figli, decorano le loro case con edera, agrifoglio e vischio. A Londra, a Trafalgar Square, c'è sempre un enorme albero di Natale, regalato dalla Norvegia. I canti natalizi sono una consuetudine britannica, le persone vanno da una casa all'altra, cantando canzoni di Natale; vengono offerte bibite agli adulti, dolci e caramelle ai piccoli. Già dal periodo feudale si usava ricoprire di agrifogli i soffitti delle sale dei castelli, perché portava fortuna. Tutti facevano festa, gli attori si improvvisavano buffoni, infine mangiavano il piatto d'onore che era la testa di un cinghiale.
In Svezia le mamme per la notte di Natale mettono un po' di paglia nelle culle per far dormire simbolicamente i propri bambini come Gesù.
In Polonia la tavola imbandita in famiglia ha un posto in più destinato al Bambino Gesù.
In Austria nei villaggi si organizza una simpatica "corrida" in cui viene liberato un piccolo maialino e chi lo prende in braccio sarà fortunato.
In Ungheria i Magiari vanno in silenzio alla fonte per attingere l'acqua.
Nell'ex Jugoslavia sul ceppo che arde si rinnova un antichissimo rito di origine greca: si bruciano vino e grano in segno di ringraziamento.
In Portogallo i fedeli vanno alla messa di mezzanotte tenendo in mano rami accesi di ginepro.
In Germania quando ancora c'era il muro di Berlino in ogni casa alla finestra c'era una candela accesa con la scritta "Natale Insieme" in segno di solidarietà tra i tedeschi dell'ovest a quelli dell'est e viceversa. Lungo il famoso muro che li separava gli abitanti del settore occidentale disponevano una fila di abeti.
Una volta nell'ex U.R.S.S. si celebrava una sola messa nella chiesa di San Luigi dei francesi, l'unica che era aperta al culto, anche se il governo tentava di educare i giovani all'ateismo trasformando il Natale nella festa di Nonno Gelo. A oltre 50 anni dalla rivoluzione d'Ottobre nella Russia meridionale esisteva ancora un minuscolo villaggio che aveva un nome significativo:si chiamava Natale.
In Spagna la vigilia è la "Noche buena". I bambini vanno di porta, in porta, recano gli auguri, visitano Presepi allestiti in ogni casa e cantano canzoncine: "i villancicas".

La storia dell'albero di Natale I popoli germanici anticamente usavano piantare un abete ornato di festoni e ghirlande nel periodo del passaggio tra l'autunno e l'inverno e bruciavano, dato il freddo dei loro rigidi inverni, un grosso ceppo sul fuoco. La cenere prodotta veniva sparsa per i campi come auspicio per un buon raccolto. Più tardi la religione Cristiana ha fatto propri questi rituali e simboli. L'abete è visto come l'Albero della vita nominato dalla Bibbia e le decorazioni simboleggiano i copiosi doni di Dio per gli uomini.
L'utilizzo dell'abete come simbolo natalizio e delle decorazioni scintillanti furono adottati in tutta l' Europa e soprattutto in quella del Nord e negli Stati Uniti e circa a metà dell'Ottocento, alcuni fabbricanti tedeschi cominciarono a produrre in maniera rtigianale le prime decorazioni . E' per questo che anche la tradizione dei mercatini Natalizi proviene dal Nord Europa e sorattutto dalla Germania.
Alla fine dell '800 la regina Margherita, moglie di Umberto I di Savoia , importò la tradizione di allestire un abete carico di decorazioni nelle sale del Quirinale dove la famiglia reale risiedeva.


:pia:
 
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clotilde30
view post Posted on 2/12/2008, 19:02




Il fatto è che Dicembre è un mese pieno di feste.
Non si fa in tempo a smaltire il Natale che subentra il Capodanno.
Non potendo spostare il Capodanno si potrebbe spostare il Natale considerando che si dice che Gesù non è nato a Dicembre!
 
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cucciolina72
view post Posted on 3/12/2008, 20:24




Beh dai un mese di Vacanze e feste...
 
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cucciolina72
view post Posted on 7/12/2008, 07:59




Ecco come si festeggia il Natale nel resto del mondo.
I piatti tipici, le usanze, le tradizioni, i simboli di una delle feste più amati da tutti i bambini.

IL PRESEPE (ITALIA)
Quella del presepe è una tradizione tipicamente italiana affermatasi con stili e modalità di realizzazione diverse a seconda delle varie regioni. La parola presepe deriva dalla parola latina praesepium, ossia "recinto chiuso", mangiatoia. I primi a descrivere la Natività, così come poi venne rappresentata durante il Medioevo, furono gli evangelisti Luca e Matteo, che narrarono dell'umile nascita di Gesù in una mangiatoia, appunto. All'iconografia originaria, col tempo si aggiunsero altri particolari, tutti a carattere simbolico: il bue e l'asinello, l'arrivo dei pastori carichi di doni da offrire al Bambinello, la stella cometa, i Re Magi…, mentre l'influsso orientale si fece sempre più forte (la mangiatoria divenne ben presto la grotta, dove, presso le popolazioni dell'Est, venivano ricoverati gli animali durante i mesi invernali). La tradizione del presepe dominò, indisturbata, per tutto il Medioevo e il Rinascimento, fino a quando, intorno al 1700, vennero introdotti i primi presepi meccanici. Nel frattempo, gli artigiani incaricati di realizzare i presepi si specializzarono, ciascuno secondo il proprio stile, divenendo dei veri artisti del genere, apprezzati e stimati ovunque. In Italia, la tradizione di rappresentare la Natività fu introdotta e portata avanti, soprattutto, dai Maestri della Scuola Napoletana (si hanno notizie dell'esistenza di presepi a partire dal 1025) e da quelli della Scuola Siciliana.

COVONI DI PAGLIA E PRESEPI (POLONIA)

Il Natale in Polonia è il Natale tipico della tradizione cristiana e cattolica che qui è molto sentita. La vigilia di Natale è chiamata la Festa della Stella e la tradizione vuole che ci si debba sedere a tavola non prima della comparsa della prima stella. Nel giorno di Natale si addobbano la casa disponendo agli angoli della sala da pranzo dei covoni di paglia per ricordare la nascita di Gesù nella stalla.



Il pranzo tipico natalizio, soprattutto, presso le famiglie contadine si compone di 12 portate che si susseguono l'una l'altra senza interruzione. Sulle tavole viene sempre apparecchiato un posto in più nel caso in cui dovesse arrivare un ospite improvviso. Antichissima è la tradizione del presepe che si è affermata, soprattutto, nella città di Cracovia dove, nel mese di dicembre, oltre alle consuete esposizioni e mostre, si tiene anche un concorso per premiare la realizzazione più bella.


DONI NELLE SCARPE (FRANCIA)



In Francia, Babbo Natale non lascia i regali sotto l’albero, come in Italia e nei Paesi anglosassoni, ma dentro le scarpe dei bambini.
Tra i simboli tipici della festa francese, il presepe, chiamato Crechè, il ceppo di Natale, lasciato ardere durante tutto il giorno di Natale e la Buche de Noël, un dolce tipico di cioccolato che richiama la forma di un tronco.


CANDY CANE (PAESI ANGLOSASSONI)

I Candy Cane sono bastoncini di zucchero bianchi e rossi e appartengono alla tradizione natalizia anglosassone (americani soprattutto). I bambini li ricevono in dono durante le feste e li utilizzano spesso, oltre che come gustosissimi dolci da leccare e succhiare, come motivi ornamentali per addobbare l'albero.
Il Candy Cane, però, non è solo un dolcetto tipico per la gioia dei più piccoli, ma un vero e proprio insieme di simboli di origine cristiana: il bianco sta, infatti, a indicare la purezza della nascita di Gesù e il suo essere senza peccato; la durezza rappresenta la solidità su cui si fonda la Chiesa; la forma (una "J" allungata) simboleggia la parola Jesus, mentre le


quattro strisce rosse (tre più sottili e una più spessa) che li decorano rappresentano i segni della flagellazione sulla croce e il sangue versato da Cristo.

SAN NICOLA (PAESI GERMANICI)

In Austria e Germania i bambini ricevono i doni da San Nicholas, un Babbo Natale in versione germanica. I tedeschi sono molto legati alla tradizione del Calendario e della Ghirlanda dell'Avvento per contare i giorni che mancano alla festa più amata dai piccoli e a quella dell'albero di Natale la cui origine è legata proprio a questa zona. Molto sentita anche la tradizione dei mercatini di Natale che, soprattutto a Innsbruck e Salisburgo, animano le vie e le piazze di città e paesini. Dolce tipico di Natale in Austria è il marzapane il cui utilizzo si è diffuso negli ultimi anni anche qui da noi.

LA BAMBINA CON LE CANDELINE IN TESTA (SVEZIA)



In Svezia il 13 dicembre (giorno più corto dell'anno) si festeggia la festa di Santa Lucia che anticipa di qualche giorno le celebrazioni del Natale. A scuola e nelle case viene eletta la bambina che dovrà interpretare Santa Lucia e che sfilerà per le strade insieme alle altre cantando e intonando dolci melodie. Santa Lucia
rappresenta per i bambini svedesi quello che per i bimbi italiani rappresenta Babbo Natale. Durante le celebrazioni in onore della santa, la tradizione vuole che la più piccola della casa si alzi per prima la mattina molto presto e, dopo aver indossato una tunica bianca e una corona di foglioline verdi e 7 candeline, vada a svegliare gli altri componenti della famiglia ancora addormentati servendo loro caffè, latte e dolci tipici. Il pranzo di Natale in Svezia include, principalmente, tanta carne di maiale e la famosa Torta di Natale.

IL CALENDIARIO DELL'AVVENTO (TUTTO IL MONDO)

24 finestrelle colorate, sullo sfondo un presepe, un albero di Natale, un pupazzo di neve o Babbo Natale. Ogni finestrella rappresenta un giorno del mese, dall'1 al 24 dicembre, e dietro a ciascuna di esse si nasconde una sorpresa, un'immagine, un santino e, da qualche anno, anche piccoli regalini in formato mignon, da conservare e mettere da parte in attesa della sorpresa finale, quella che si cela nell'ultima casellina, da aprire rigorosamente la notte di Natale. Ecco un modo divertente per far vivere ai bambini il Natale giorno per giorno, con un'attesa sempre crescente per l'arrivo della notte magica.

 
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