Last Exile - Endless Sky

Cowboy Bebop, Cuore noir, spirito jazz

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view post Posted on 7/11/2005, 14:46

Ammiraglio di divisione

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Chiedere cosa ne penso di Cowboy Bebop è come chiedere ad una qualsiasi persona di descrivere un sentimento talmente intimo da risultare incomprensibile per chiunque non sia quella stessa persona.
Eppure voglio provarci... perchè Cowboy Bebop, assieme ad Evangelion, è stato il fautore della mia rinascita come cultore degli anime, dopo una travagliata epopea di visioni giovanili.
Avevo perso la fede in queste cose, e come chiunque abbia perso la fede, per ritrovarla occorreva un miracolo.
Ecco arrivare Cowboy Bebop.
Parte la sigla... una sequela di colori e suoni familiari... quell'aria naif ma mortalmente seria, quella sequenza di diapositive monocromatiche una dietro l'altra, accompagnata da un ritmo incalzante fatto di trombe suonate alla maniera in cui venivano trattati i vecchi ottoni nella New Orleans dei primi decenni del secolo scorso.
La sarabanda termina con un climax di suoni, e poi la scritta che campeggia bianca sul nero, che si allontana per poi sparire di colpo.
Tutto questo mi bastò per restare esterafatto davanti allo schermo, come intontito, perchè colpito da qualcosa che non era comune vedere da oltre un teleschermo. Come potevano quelle immagini di un cartone essere così prepotenti e audaci da sfidare persino la cinematografia?
Eppure lo fecero.
Note di sax, come un velluto morbido, scorrono sulla narrazione, lenta e attenta ai dettagli, come una regia consapevole, che si fissa sugli sguardi, che ne coglie la tristezza, che ne soppesa ogni goccia di quel calice amaro che è la vita. Personaggi immortali, intrappolati in uno schema ben noto, ma che ci prende sempre in giro, che ci costringe ogni volta a restare là davanti a fissare ogni scena, ogni sguardo, ogni movimento lento, fino alla fine.
Ecco che appaiono gli attori di questa scena mesta ma abbandonata nella rassegnazione... cupe figure dal carattere equivoco, che coprono i propri dolori con il sarcasmo, arma del cuore ferito per difendersi da quelle lame che ogni tanto quando ci si apre troppo passano attraverso le nostre difese e colpiscono a fondo.
Quel modo di fare, tutto liscio, come un whisky lasciato sul bancone di un bar da qualcuno che voleva berlo, ma che ha rinunciato perchè troppo amaro da mandare giù. Quell'indifferenza, che caratterizza ognuno di loro, questi personaggi solitari, che però si sciolgono e passano, equivoci, da uno stato emotivo all'altro, mostrando di essere vivi ed imperfetti come noi.
Hanno sbagliato nella loro vita, almeno una volta, ed era uno sbaglio grande, proprio quando la vita li aveva posti davanti alla scelta fondamentale.
Ora portano ognuno quel fardello, e tentano di sopravvivere come meglio si può.
Tutta la vicenda è permeata dall'opprimente ombra del passato, dall'epitaffio che dice che il passato non è mai passato del tutto, e che quando meno te lo aspetti ritorna sempre a bussare alla tua porta.
Eccolo allora, che lo fa con il pugno pesante in Cowboy Bebop.
Spike Spiegel, protagonista tipico, dissilluso come Marlowe ma pragmatico come un samurai moderno, tanto cinico da non capire mai quando è ora di smetterla. La sua storia è la più pesante, quella che più formerà la direzione dell'attrazione fatale che lo spettatore proverà per questo anime. Condotta la sua vita tragicamente, egli vuole affrontare la tragedia con il sorriso sulle labbra, fino alla fine. E noi con lui, anche se forse con gli occhi più lucidi.
E poi ci sono Faye e Jet... anche loro tormentati da ombre che non riescono a dimenticare o che vogliono ricordare, di cui però in entrambi i casi non potranno liberarsi.
Ed, ragazzina stralunata, il momento divertente della serie ma anche punto di collegamento fondamentale tra i vari passaggi drammatici della visione, che si riallaccia alla schiettezza di Jet, all'egoismo un pò forzato di Faye, e al cinismo sarcastico di Spike.
Persino Ein, il cane geneticamente modificato all'insaputa di tutti, ha una sua storia.
E tutti questi personaggi si muovono tra la pioggia delle strade notturne, come circondati da un alone negativo, un'aura maledetta che sembra scandire le loro ore con minuziosa perizia.
Sappiamo che succederà, ma non quando nè dove.
Ma loro continuano a vivere, tentando di farlo meglio che si può, tra storie che li toccheranno nel profondo e altre che li faranno allontanare, tra viaggi nella memoria e difficili scontri con ombre che non vogliono svanire.
E noi saremo ancora lì. a guardarli, rapiti dalla magia davanti agli occhi, cullati dalle note jazz di una colonna sonora immortale, quella della vita reale.
Perchè la vita è una nota blues che alle volte stona e diventa puro jazz.



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Aylys Nolwë Raziel
view post Posted on 8/11/2005, 00:36




Ho visto un paio di VHS e mi piace moltissimo l'atmosfera!
 
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view post Posted on 9/11/2005, 16:40

Ammiraglio di divisione

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Si, è veramente un anime unico... una via di mezzo tra la fantascienza, il noir, il poliziesco, con un tocco di amarezza, di musica e di sarcasmo che non guastano mai!
Veramente un'opera magna!
 
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2 replies since 7/11/2005, 14:46   162 views
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