IL THRASH E' MORTO ED HA FATTO TESTAMENTOQuesti giorni stavo risentendo "The gathering", l'ultimo album "inedito" dei Testament...dico l'ultimo inedito perche' poi e' uscito un greatest hits risuonato in studio ed adesso un live che documenta la reunion con alex Skolnick. Comunque sia perche' con questo disco il thrash e' morto? Perche' "The gathering" e' semplicemente il disco definitivo del thrash, la sua perfezione stilistica, un lavoro che chiude (o meglio riapre brevemente per poi chiudere definitivamente) il cerchio di questo genere che ha segnato a fuoco gli anni '80.
D'altronde e' tutto nei credits: a parte la consolidata coppia formata da Chuck Billy (sicuramente una delle migliori voci in assoluto della scena thrash) ed Eric Peterson (una macchina!) alla chitarra ritmica a fare da numi tutelari ci sono tre musicisti straordinari ad accompagnarli. Al basso c'e' il signor steve Di Giorgio, forse il bassista piu' tecnico di tutta la scena, alla chitarra solista il grandissimo James Murphy, forse il chitarrista (bravissimo) che piu' ha segnato la scena death metal insieme a Chuck Schuldiner ed alla batteria...beh, semplicemente il migliore batterista del thrash, ovvero il signor Dave Lombardo. Insomma, il meglio del meglio e si sente. La sezione ritmica e' letteralmente spaventosa con un Dave Lombardo che, libero dalle restrizioni imposte dallos tile degli Slayer si lascia andare con un drumming estremamente fantasioso e fluidissimo. Eppoi c'e' james Murphy con una prova immensa...e non parlo degli assoli, visto che sono spesso ridotti all'osso (e gia' questo fa comunque capire come questo album non sia una semplice rivisitazione di luoghi comuni), ma di un riffing davvero spettacolare che va decisamente oltre alla solita mitragliata di chitarra o al mattone da una tonnellata, ma che invece e' vario, personale, efficace, mai stucchevole. In piu' Chuck Billy e' in forma spettacolare.
Ma non e' solo la grande caratura degli artisti coinvolti a rendere questo disco incredibile, e' anche e soprattutto un songwriting calibratissimo e perfetto, capace di non stancare mai, di non risultare mai piatto e scontato e di variare in continuazione. Capace di essere freschissimo...cosa piuttosto eclatante per un disco thrash uscito nel 1999, quasi dieci anni dopo che questo genere aveva dato il suo canto del cigno, piu' o meno.
Insomma "The gathering" e' il disco definitivo della scena thrash. Esagerato? Pensatela come volete, ma preso semplicemente come disco a se', questo e' forse il miglior album thrash di tutta la storia. Meglio di Ride the lightining e master of puppets? Meglio di reign in blood e Time does not heal? Si'...e' un disco quasi perfetto...certo poi, se collocato nel giusto momento temporale, "The gathering" e' un lavoro che poi perde punti rispetto ai dischi appena citati e la cosa e' inevitabile.
Per ricollegarmi al titolo del pezzo, questo disco (lo so che il gioco di parole e' terribile) e' pero' a tutti gli effetti il testamento del thrash...dopo di questo non ci potra' piu' essere nulla, sia perche' una line-up del genere non potra' mai piu' essere messa insieme (non fosse altro che dave Lombardo e' tornato all'ovile dagli Slayer, cosi' come Alex skolnick, che e' tornato il chitarrista di questa band), sia perche' non vedo come si possa dire alcunche' di nuovo ed originale. Certo, potranno uscire altri dischi thrash, magari molto ben fatti (per esempio gli ultimi due Exodus, davvero godibili), ma potranno essere solo riuscite rivisitazioni con una bella lacrimuccia nostalgica a segnare il viso..."The gathering", invece, non vuole essere un tributo ai tempi che furono, non vuole essere il classico album ottantiano, vuole essere il disco definitivo del thrash e ci riesce.
Una nota finale: l'artwork di questo album e' interamente curato da dave McKean...