Il mio giudizio su Morrison non può essere slegato da tutte le sue storie che ho letto, quindi comprese le ultime uscite americane, ma state tranquilli che non farò il minimo spoiler.
Sono sostanzialmente d'accordo con Lawyer, anche se vorrei mettere sul piatto alcuni altri elementi.
Primo fra tutti:
la bravura. Parlo proprio a livello tecnico. Morrison
scrive bene. Morrison
sceneggia da dio. Proprio stamattina rileggevo, penso per la trentesima volta, il primo numero di Assault on Weapon Plus, la nuova saga di Morrison. Quel numero è un capolavoro di sceneggiatura. E rivela come si possano scrivere sceneggiature dense e complesse che in realtà scorrono leggere come un foglio di carta.
Morrison scrive meglio di Lobdell. Scrive meglio di Kelly, scrive meglio di Seagle. Al di là di CCL, forse se Nicieza avesse dato il 100% di se stesso sugli X-Men invece del 20%, forse sarebbe arrivato allo stesso livello. Non sto parlando di prosa, intendiamoci, di dialoghi, ma di sceneggiatura, di trama, di presentazione e svolgimento della storia. Ha una padronanza del flusso, delle scene, dei contrappunti, delle pause e delle accellerazioni che solo i grandi hanno.
A questa enorme forza di sceneggiatore, Morrison affianca la sua peculiare capacità di dialogatore.
Un dialogo di Morrison lo si vede lontano un miglio e, probabilmente, o lo si ama o lo si odia. Dai dialoghi emerge la caratterizzazione, ma non voglio ancora addentrarmi in questo campo. Limitiamoci al dialogo. Tempo fa si discuteva con Lawyer della scelta di Morrison di iniziare OGNI albo con una splash page e una battuta. Questa è una caratteristica che torna praticamente in ogni suo X-albo. Al di là dell'omaggio a Claremont, che spesso e volentieri ha iniziato così ("Il professor Xavier è un idiota!" su tutte), rivela un suo profondo "feeling" con il pubblico attuale, che vuole essere subito proiettato nell'azione come in un blockbuster, e una decisione quasi punk, che fa piazza pulita di quello stile un poco Image in cui la prima tavola di un albo era sempre una specie di intro in crescendo, involuta e pesantissima, piena di vignettine incomprensibili, per far esplodere tutto nella prima doppia. Morrison, da bravo punk, cancella l'intro e inizia subito con i botti.
Una critica sull'umorismo di Morrison non si può fare: io lo apprezzo ma devo dire che non mi fido proprio per nulla di Grant. Lo so che è sempre pronto a pugnalarmi alla schiena, nonostante mi abbia appena fatto ridere.
E veniamo alla caratterizzazione.
Sicuramente, riprendendo quanto detto da Lawyer, quello che contraddistingue Morrison da tutti quanti gli altri autori è che NON HA PAURA DI CHRIS CLAREMONT. Si avverte, in tutti gli altri, un timore quasi reverenziale verso certi personaggi. Certi canoni. E il risultato che i migliori personaggi claremontiani (Tempesta, Rogue, Wolverine) sotto gli altri sono diventati delle macchiette. Anche Kelly e Seagle, che sono i migliori caratterizzatori oltre a Chris, hanno lavorato molto meglio sui "nuovi" come Cecilia e Maggott che non su Ororo e Rogue. Siamo ad un paragone di 10 a 2 come qualità dei dialoghi e delle caratterizzazioni. Un lavoro migliore su Wolvie, questo lo ammetto.
Tuttavia la mancanza di paura, qualità tipicamente morrisoniana, lo porta a prendersi tutta la libertà che vuole. E a volte il lettore può trovarsi spiazzato.
Perchè Bestia non parla più con la sua bella prosa Nicieziana? Perchè Logan si comporta in modo diciamo strano? E Scott? Eppure tutto funziona. La storia "suona bene" (almeno alle mie orecchie), mi dà soddisfazione, mi piace, è solida, coerente, alla fine dell'albo mi sono divertito. Forse sono io che perdo di vista "il canone", che ai miei occhi, velati da 10 anni di Bobo Harras, è quanto mai nebuloso e sfumato. Perchè il WOlverine di Morrison è peggio del WOlverine-macaco-con-bandana di Lobdell e Madureira? Ma il paragone è ingiusto. Il Wolverine di Morrison FUNZIONA, anche se calato in situazioni, dialoghi e storie che possono suonare fuori tono.
Per cui, sicuramente mi sento di dire che la caratterizzazione morrisoniana è ESTREMAMENTE PERSONALE, ma se vogliamo è la PRIMA caratterizzazione personale dopo quella di Chris... è il primo, vero approccio PERSONALE di uno scrittore oltre a quello di CCL... e gli unici altri li troviamo PRIMA di CCL, con Roy Thomas... Per questo, probabilmente, un giudizio sugli X-Men di Morrison dovrà attendere ancora un po' per essere storicizzato...
E per ora mi fermo qui