| 2 ottobre 2005: quattro cittadini pakistani sono stati impiccati in una stazione di polizia della capitale Kuwait City, per traffico di eroina.
Ancora pendenti dalla forca, i corpi di Mohammed Ahmed Khan, 33 anni, Abdul-Basir Abdul Hai Mohammed Ishaq, 50, Faz Mohammed Youseff Khan, 32, e Sayed Mudassar Shah Hekmat, 26, sono poi stati mostrati al pubblico.
Dopo aver ingerito capsule contenenti droga, nel 2002 i quattro avrebbero tentato di entrare in Kuwait usando falsi passaporti, ma sarebbero stati scoperti ed arrestati.
Le loro condanne capitali sono state confermate da due corti d’appello, poi lo Sceicco Jaber al-Ahmed al-Sabah ha firmato gli ordini di esecuzione.
Il valore della droga che tentavano di introdurre nel paese ammonterebbe a 556.000 dinari kuwaitiani (1,9 milioni di dollari), ha reso noto un funzionario governativo, Naguib al-Mullah.
La pena di morte è prevista in Kuwait dalla legge basata sulla Sharia. Tra i reati capitali rientrano lo stupro e i reati contro la sicurezza dello stato.
Dal 1995, la pena di morte è obbligatoria per lo spaccio di droga. Le prime esecuzioni di condannati per reati connessi alla droga furono effettuate nel 1998, quando vennero impiccati due iraniani colpevoli di spaccio.
Anche i molestatori sessuali sono condannati alla pena capitale.
Contro le condanne a morte, che sono di solito eseguite per impiccagione, si possono presentare due appelli ed è necessaria l’approvazione finale dell’Emiro.
Nel 2001 vi sono state 2 esecuzioni, tra cui quella di una donna, mentre quelle del 2002 sono state 5. Nel 2003 non sono state registrate esecuzioni nel paese. Nel 2004 sono state messe a morte nove persone.
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