| "E, Cosa sarebbe?" Chiese, continuando a caricare il proiettile.
"La tua vita"
In quel momento l’albero maestro si spaccò.
Entrambi caddero. Anya, che si trovava più indietro, finì dritta in acqua. Elker vide il ponte della nave avvicinarsi sempre di più. Cadere dal pennone della nave significava rompersi almeno una decina d'ossa. In un attimo vaglio tutte le possibilità. La mente lavorò a velocità assurda. Portò il braccio destro avanti, e fece esplodere il suo proiettile quando fu abbastanza vicino al ponte. L'esplosione fece traballare la nave, e Elker sentì la spassa uscire dal proprio alloggiamento.
Ormai non era più il tempo di combattere. La tempesta infuriava, e la nave rischiava di venir travolta in qualsiasi momento.
Meg, che fino ad allora si era tenuta un po' più in disparte, aveva ancora in pugno la sua sciabola intenta a combattere come erano gli ordini. La tempesta la sorpresa ma non più di molto: era pirata. I pirati non si possono far cogliere da una sorpresa del genere, non durante un attacco. Punto la sciabola verso Nathan, con l'intenzione di combattere se avesse tentato di fermarla. "Non voglio la tua vita. Black Raven non è un assassino: voglio solo fare razzia!" disse sorridendo e puntando l'arma verso Nathan. "Lasciami il passo!" disse fermamente.
La nave pirata venne spinta contro la nave mercantile, ed entrambe si squarciarono l'una sull'altra. Stavano affondando. Il primo pensiero di Elker fu di mettersi in salvo. Il secondo di salvare un vecchio amico. Si precipitò nella cabina del capitano, che ora si stava innalzando sulle acque, prima di ricadervi e affondarvi.
Un istante dopo, sfondava la finestra, aggrappato a una grossa asse di legno. Elker era in acqua, aggrappato al grosso pezzo di legno. Non aveva intenzione di abbandonarlo per niente al mondo: quando le due navi sarebbero affondate, avrebbero portato con se qualsiasi cosa non galleggiasse. Quel pezzo di legno era la sua unica speranza. Cercò di spingersi lontano dalla nave, ma era difficile: ogni onda lo travolgeva, portandolo per lunghi istanti sott'acqua. Ma lui non era intenzionato a mollare la presa. In quel preciso istante, tuttavia, Meg fu colta da un'onda che mosse violentemente la nave scaraventandola in acqua. La ragazza lottava contro le onde burrascose quando si aggrappò alla prima tavola di legno infranta che riuscì a trovare più vicina a sé. Si aggrappò talmente forte che vi sali sopra, quasi come volesse fare del windsurf. Meg era terrorizzata sia dalla tempesta perché in tutta la sua vita aveva incontrato un mare in burrasca solo due volte e mai di quella forza, sia perché un vero pirata non avrebbe nemmeno dovuto esitare ed avrebbe dovuto mostrare più coraggio in situazioni rischiose. Anche nel pericolo, non dimostrò questo suo timore e agi con sangue freddo e mente lucida. La tavola era in balia delle onde: l'avrebbe condotta là dove avrebbe voluto.
Elker si alzò facendo forza sulle braccia, e sputando l'acqua salata del mare. Era ancora vivo. Questo era già n risultato. Vicino a lui stava l'axit con la sua armatura dorata. Un umanide alto appena un piede, fatto interamente d'oro e di piombo, animato dalla magia. "Come stai?" Chiese all'umanoide. "Io sto benissimo. Tu, piuttosto?" "Me la caverò." Anya aprì lentamente gli occhi. Attorno a sé non vedeva altro che sabbia. Dove era la sua nave? Dove erano gli altri pirati? La ragazza si alzò lentamente facendo leva sui gomiti. Che siano tutti morti? si chiese. Ripensò ai suoi compagni e al suo capitano... con sua grande sorpresa si rese conto che questo le sarebbe mancato. Ma ora non era tempo di pensare a questo. Doveva trovare il modo per andarsene di lì. Avrebbe innanzitutto fatto il giro dell'isola, per verificare se vi fosse qualche altro sopravvissuto. Poi avrebbe pensato a costruire un'imbarcazione. Ma prima moriva dalla voglia di togliersi tutta la sabbia che aveva in faccia. Si avvicinò all'acqua e togliendosi la maschera cominciò a sciacquarsi il viso.
Meg era arrivata sull'isola trascinando le sue gambe sulla sabbia che le sporcava gli stivali corti e i pantaloni che erano raccolti da essi. La ragazza cadde in ginocchio, poi per terra, quasi come addormentandosi. La stanchezza ben presto svanì: non sapeva dove era naufragata e questo era importante da stabilire. Meg allora continuò a trascinarsi coi i vestiti tutti sporchi di sabbia fina alla ricerca di Anya, visto che era l'unica che conosceva. Intanto e qualche chilomento di distanza anche Guybrush si svegliò. "Voglio essere un pirata!" disse. "SEI GIA' UN PIRATA, STUPIDO!" disse una voce alle sue spalle. "Ah già... me ne ero dimenticato! Ma... MURREY!!!! CI SEI ANCHE TU?!?" "Io e tutte le più potenti forze demoniache!" "CHE BELLO! SEI ANCORA VIVO?!?" disse il ragazzo abbracciando il teschio. "Non essere sciocco! Vivo io?!?!?!?!?!?!?" rispose il teschio. Poi aggiunse: "Adesso basta con le smancerie! Pensiamo ad andarcene di qui!" "Uh? Si..." Il pirata con in mano il teschio cominciò a percorrere la spiaggia: "Credi che ci troviamo di nuovo a Monkey Island?" "Qui l'unica scimmia sei tu!" rispose Murrey. "Uh? Io una scimmia? No io non... ehi guarda lì! Quello non è Black Reaven?" Meg si senti chiamare con il suo falso nome. Ah, già! La tempesta mi stava facendo dimenticare anche il mio falso nome, pensava la ragazza scuotendo il capo. "Capitano! Siete voi! State bene?" Esordiva Meg avvicinandosi a Guybrush cercando di aiutarlo a rialzarsi. "Certo! Ma chi ha messo questo sasso qui?!" chiese riferendosi al sasso su cui era inciampato.
"Non saprei, forse per sbaglio l'ho spostato con lo stivale...." disse la ragazza ancora un po' affaticata dopo la lotta contro le onde.
"Posso chiamarti Herman?" chiese all'improvviso il capitano.
"Ma, signore, non mi chiamo in questo modo...." disse per correggere delicatamente le proposte di nomi di Guybrush. in effetti sono tanto abituata a cambiare nome su ogni imbarcazione che a me non farebbe la differenza
"Allora posso chiamarti Bob?"
"Ma non mi chiamo neppure Bob, capitano, mi chiamo Black Raven, ma tutti mi chiamano o Raven o semplicemente ragazzo...." ...oppure "moccioso" se si tratta di qualcuno a cui sto antipatica... Io preferirei Meg ma questo non posso dirlo si diceva tra sé e sé.
"Comunque, capitano Treepwood, mi potete chiamare come volete, a patto che io lo sappia prima, ovviamente! Per me non fa grande differenza...." continuava accennando un sorriso di scherzo che spuntava sul suo volto dai tratti gentili ed affatto marcati. "Allora ti chiamerò Carla!" rispose Guybrush. "Ma Carla è un nome femminile e io, per quanto giovane, sono sempre un ragazzo. Vede, capitano, è vero che io posso accettare qualunque soprannome ma da qui ad un nome femminile...."
"Davvero ti hanno chiamato in tanti modi diversi?" chiese il capitano.
"Oh, è vero, mi hanno chiamato anche in altri modi, per esempio, una volta, presso un corsaro francese poco conosciuto, il capitano Roux, ero chiamato Mec Traqué."
"Ah toupè! E' per i capelli?"
"No, affatto, non toupé. I miei capelli sono veri e sono solo miei" disse Meg giustificandosi e mostrando i suoi capelli prima di accarezzarli vigorosamente all'indietro, come per dimostrare che i capelli castani, piuttosto lunghi, erano i suoi.
Guybrush si avvicinò e glieli tirò per verificare.
"Era un soprannome non troppo bello per un pirata ma era quello che mi avevano dato dopo l'ammutinamento della ciurma, ero dunque "il ragazzo braccato". Io ero uno dei pochi rimasti fedeli al capitano destituito. Dopo un naufragio e dopo che la ciurma fu decimata da una forte tempesta, ripresi il mio nome, questo nome, Black Raven, capitano."
"E Otis? Ti posso chiamare Otis?"
"Come desidera, allora, capitano. Capitano, ma ha visto gli altri della ciurma?"
"Uh? Gli altri? No! Veramente no!"
Lentamente, quasi trascinandosi, Elker camminò fino a un tronco spezzato dalla tempesta e li si sedette. "Ehi? Tutto ok?" Chiese il piccolo Axit, arrampicandoglisi su una spalla. "Si. Sono solo stanco." "Posso capirlo. Nuotare è stato faticoso. Faccio io la guardia, se vuoi dormire." "Grazie." Rispose Elker, e sdraiatosi all'ombra del tronco, si addormentò. Anya si era appena rimessa la maschera quando vide Elker. "ANCORA TU?!? ORA TI... ti... " la ragazza non riuscì a finire la frase che cadde svenuta perché sfinita per la stanchezza.
Nathan si ritrovò sbalzato in mare senza accorgersi nemmeno come, e mentre osservava le due navi inclinarsi, le onde furiose lo trascinarono lontano. Fu fortunato, le correnti lo favorirono, permettendogli di allontanarsi. Aspettò in acqua sfinito, cercando di conservare le forse al più possibile, finché la tempesta si attenuò. Si rese conto che le onde lo avevano portato via, ed in lontananza scorse quello che desiderava di più da più di tre ore. Con gli ultimi sforzi, molto lentamente, si lasciò portare dall'acqua verso la scogliera che vedeva avvicinarsi. Quando toccò il terreno sassoso, la prima cosa che fece, fu di sdraiarsi sui ciottoli, e cadere privo di sensi.
Altrove, Meg reiterò la sua proposta a Guybrush. "Capitano, andiamo a cercarli? Non è nemmeno curioso di sapere quanti sono i superstiti della sua ciurma?" gli disse la ragazza tentando di attirare l'attenzione di Guybrush, che nuovamente, si era distratto. Speriamo che almeno stavolta non si distragga, sennò dovrò trovare un modo per toglierlo da qualsiasi distrazione. Chissà dov'è Anya, magari riuscirebbe a farlo ragionare un po' di più rispetto ad un mozzo come Black Raven... si disse la ragazza grattandosi il capo e osservando il suo capitano. "Capitano Guybrush, ricorda l'arrembaggio, vero? Non brama anche lei accaparrarsi i tesori? Saranno naufragati anche persone della ciurma di quella baleniera.... E non vorrebbe rubare loro gli averi!". Detto questo Meg, per un attimo si ritrasse compostamente e a testa bassa, pensando: Ahi! Magari adesso mi prendo anche una ramanzina per non essere stata al mio posto per ciò che ho detto. "Tesori? Quali tesori?" rispose Guybrush. "Ehi Murrey! Avevamo la nave carica di bottino?" "Certo! Possibile che non ti ricordi mai niente?" "Scusa un attimo!" Guybrush diede Murrey in mano a Meg e cominciò a camminare in direzione del mare. "Dove va, capitano?" chiese Meg. "A riprendere il bottino" disse. Poco dopo Guybrush sparì nell'acqua. Meg guardò il muso di Murrey, poi gli chiese frastornata: "Ed ora dove è andato il capitano?" "Avrà deciso di raggiungere il relitto a nuoto!" fu la sua risposta. La ragazza rimase era sconcertata e le uniche parole che riuscì a pronunciare furono: "Adesso bisogna riportarlo a riva o desisterà da solo?!?"
Senza preavviso, una banda musicale passò svegliando tutti una scimmia a tre teste suonava i bonghi e un simpatico vecchio pazzo dirigeva e Guybrush disse: "Quanti bei ricordi!!!"
Meg ascoltò che da qualche parte c'era qualcuno che suonava. Si voltò verso Murrey e, a questo punto, senza parlare, lo prese e corse verso il luogo da cui proveniva quel suono. "Black Raven, stupido bamboccio! Lasciami!" ordinò Murrey. Di colpo, Meg si arrestò: vedeva scimmiette, alquanto bizzarre andare verso una direzione e, curiosa le seguì. "Shhh.... Voglio vedere dove vanno. Sono curioso di vedere che fanno" disse Meg camminando quasi in punta di piedi. "Ora che è sparito Guybrush, ci si mette questo ragazzino a fare le stranezze!" esclamò Murrey.
Mentre seguiva la strana banda di scimmie guidata dal vecchio pazzo simpatico,che stava aiutando portandogli un pò di strumenti di riserva Olòrin si sorprese a pensare:"chissà quanto gireremo ancora" per la prima volta in vita sua non era contento di aiutare,sentiva che qualcosa stava per succedere,qualcosa di sconvolgente per la sua vita. In effetti qualcosa successe,ma non fu così sconvolgente, per l'esatezza la banda si fermò per riposare mentre dalla foresta sbucava un ragazzo,che l'occhio allenato di Olòrin fece diventare un pirata;"Il mio sesto senso(gli sprovveduti la chiamerebbero preveggenza)mi dice che qualcosa non è come sembra in lui"pensò Olòrin. Il ragazzo si trascinava dietro un qualcosa,e tutti e due sembravano alquanto laceri. "Loro si che hanno bisogno di me,e chissà che storia interessante avranno da raccontare"pensò un attimo Olòrin,e subito si avvicinò ai due che si guardavano intorno stupiti e disse solennemente:"Olòrin al vostro servizio,qualunque cosa possa fare per voi la farò,ma prima ditemi i vostri nomi e quali problemi vi turbano" il qualcosa disse:"Manda via questa specie di crocerossina" "Ma cosa dici?ci serve ogni aiuto possibile."sbraitò il pirata "Comunque io sono Black Raven e questo qui è Murrey"disse infine gentilmente
La ragazza si era dimenticata, in quel momento, di camuffare la sua voce, che era risultata spiccatamente femminile, come quella di una ragazza sui diciotto anni. "Olòrin, eh? Toh! Delle scimmie ammaestrate?!?" disse guardando verso le scimmiette che la incuriosivano. Meg si accorse del suo errore, poi, schiarì un attimo la sua voce tossendo, come per far finta che fosse stato il vento ad averne fatto assottigliare il timbro. "Conosci dove ci troviamo, Olòrin? Sono naufragat... Naufragato, e non so dove ci troviamo, né io né Murrey" chiese guardando per un secondo il teschio, che portava ancora in mano. Olòrin si avvicinò a Black Raven:" Non c'è bisogno di mentire mia affascinante piratessa" gli bisbigliò nell'orecchio: "Non c'è macchia nel nascondere la propria identità, se ciò ha uno scopo, ma io non sono ancora così cieco da non riconoscere una ragazza da un mozzo di una nave pirata, ma non preoccuparti! La colpa non è tua, né di qualcosa che hai fatto, lo sapevo già da quando sbucasti dalla foresta sotto il mio sguardo, e non chiedermi come ho fatto, anch'io ho i miei piccoli segreti". Infine si allontanò da uno stupito Black Raven e disse: "Siete su un isola da cui è difficile partire, io stesso sono qui da mesi per scampare ad un ordine di cattura, vi abita solo questo vecchio pazzo con le sue scimmie ammaestrate e quella lì a tre teste. L'unico modo per andarsene sarebbe quello di assaltare una nave, dato che ci sparerebbero in quanto pirati se chiedessimo un passaggio , di quelle del governatore dell'isola vicina che ogni tanto (molto spesso a dire il vero) si fermano in una rada protetta a rifornirsi". Si fermò un momento indicando un vago punto ad Est, poi ricominciò: "Ho studiato anche un piano per farlo, ma da solo è impossibile, e anche in tre ops, scusi due e un quarto..." Murrey disse:" Finiscila coso" "Beh in TRE siamo ancora pochi, certo se ci fosse qualcun altro......."
"Sì, non siamo in molti e serve aiuto. Noi siamo in giro per l'isola anche per ritrovare alcune persona della nostra ciurma o, meglio, per ritrovare quelli che siano rimasti ancora vivi, incluso il nostro capitano" gli spiegò Meg annuendo. "Sì, quello sarebbe capace di perdersi anche nella sua nave!" disse Murrey. La ragazza guardò verso il teschio e poi verso Olòrin: "In effetti, non sappiamo più che fine abbia fatto il nostro capitano Guybrush, nemmeno un'amica che stava sulla nostra nave. Penso che la nostra nave sia andata del tutto in pezzi, dopo la tempesta, come anche la baleniera che abbiamo assaltato. Spero che sia rimasto qualcosa dei tesori, altrimenti ci ritroviamo tutti su un'isola deserta e senza grana... Magari converrebbe vedere anche se ci sono dei sopravvissuti della baleniera, che potrebbero essere utili per questo tuo piano di fuga. Ci aiuteresti?" chiese Meg ad Olòrin dopo avergli velocemente spiegato la situazione. Meg rimase confusa: Che succederà? pensò. Poi si fece coraggio e si rivolse al vecchio Herman, per spiegargli la situazione. "Salve, per caso ha incontrato qualcun altro qui nei pressi?!? Io... Noi stiamo cercando i nostri amici, naufraghi dopo la tempesta che c'è stata..." esordì Meg. "Parla per te, Black Raven!" interruppe Murrey. "Beh... Signore, stiamo cercando non solo la ciurma ma anche il nostro capitano che è sparito nel frattempo. Lo ha visto o ha sentito pronunciare il suo nome? Si chiama Guybrush..." gli spiegò. "Conoscevo un Guybrush una volta" disse Herman:" ma è passato un po' di tempo, ma ora che è arrivata tutta questa gente potrò stare in compagnia per anni ,e far sentire tutte le mie composizioni e diventare famoso. Li raduno subito!" e dopo aver detto questo ordinò alle scimmie di cercare. Stupiti Meg e Murrey guardavano, mentre Olòrin gli diceva: "Scusate se non mi stupisco, ma io l'ho già visto migliaia di volte". Passarono buoni dieci minuti, poi le scimmie tornarono con un bel po' di gente, i resti dei due equipaggi probabilmente, e un paio di casse che sembravano ricolme di gemme e ricchezze varie. Quando arrivarono tutti, la strana scimmia a tre teste bisbigliò qualcosa a Herman, che la bisbigliò a sua volta a Olòrin. "Bene" disse infine quest'ultimo: "pare che oggi sia la giornata dei ritrovamenti e delle buone notizie: se non sbaglio questi sono tutti i vostri compagni e qualcuno dei marinai della baleniera, oltre a tutti i tesori." Sorrise e continuò: "Ma vi offro anche qualcos'altro, infatti le scimmie hanno una vista e un udito fine, e nella rada di cui vi ho parlato è ancorata una fregata del governatore, e a bordo hanno un prigioniero che chiamano capitano Guybrush, che portano ad impiccare!" " Dobbiamo prendere per forza questa!!" disse Meg "Esatto" annuì Olòrin con veemenza e aggiunse: "Svegliamo tutti, il mio piano dovrà essere spiegato ed attuato ora!"
Intanto, Anya si svegliò accanto ad Elker. Il suo primo istinto fu quello di ucciderlo, ma poi ci ripensò: le serviva aiuto per lasciare l'isola! La ragazza diede un calcio al giovane per svegliarlo. "Ma che?!" disse Elker ancora intontito dal sonno. Poi si accorse di avere una spada puntata alla gola. "Oggi è il tuo giorno fortunato! Non ti ucciderò perché mi servi per lasciare questa dannata isola!" disse la piratessa. "Troppo gentile!" rispose il marinaio con tono ironico. "Avanti, andiamo!" disse Anya. Elker si alzò e insieme al suo androide seguì la ragazza. Dopo aver percorso dieci metri circa Anya si fermò accorgendosi della presenza di qualcun altro sull'isola. "Ma quello non stava sulla tua nave?" chiese. "Si. E' Nathan!" rispose Elker. Nathan stava in piedi sulla spiaggia, quando scorse Anya: il suo primo istinto fu quello di scappare, ma per andar dove? Ci pensò, e si avvicinò ad Anya. Salutò Elker, e disse che era felice di vederlo ancora vivo. Fece conoscenza con la piratessa: “Ascolta, visto che ci troviamo tutti in queste condizioni penose, suggerirei di cercare qualcun altro… Magari può darsi che ci sia un modo per scappare da qua.” Anya rispose convinta: “Andiamo, forza. Non voglio perdere altro tempo con voi.” I tre si incamminarono lungo il bagnasciuga. Mentre camminavano i tre si trovarono di fronte a una banda di scimmie.
Edited by Aethra - 23/9/2005, 14:09
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