| bayforever |
| | Hi all my dearest friends! At this link you can hear a recent audio interview with our David. It's very interesting and complete. David is really great and in a very good mood. He talks about many important moments of his career. And I just love the way David thinks and the sweet words he says about Paul.
This is the link:
http://www.madpod.com/podcast/MadpodShow59.mp3
The interview begins at this minute: 6:42
Enjoy! Ragazzi! A questo link potete ascoltare una recente intervista audio del nostro David! E' molto interessante e completa. David è in gran forma e di ottimo umore. Dice tantissime cose interessanti su tappe molto importanti della sua carriera, e quindi della sua vita e su come la pensa su alcune cose. Mi piace molto il suo modo di pensare, e adoro la sua dolcezza nel parlare di Paul e di Starsky & Hutch. Inoltre, il conduttore è molto preparato, come dovrebbe essere ogni intervistatore che si rispetti. Ecco il link: http://www.madpod.com/podcast/MadpodShow59.mp3 L'intervista inizia al minuto 6:42 Ma siccome so quanto è dura per quelli di voi che non conoscono l'inglese, soprattutto quando un'intervista è solo audio, allora ho pensato di farne un resoconto in italiano per voi. Eccolo: (Ahem...lo so...è un po' lungo, ma per favore, leggetelo tutto, perché penso che sia molto interessante) David inizia dicendo che vive in Inghilterra da dieci anni e sta bene, ora ha la cittadinanza inglese e ha realizzato il suo sogno di fare teatro in Gran Bretagna. L'intervistatore gli chiede di parlargli di "Jerry Springer- The Opera". David risponde che è stato un grande successo. Che circa tre anni prima, quando gli avevano offerto di interpretare Jerry Springer, lui aveva rifiutato. Ma poi il musical ha avuto uno straordinario successo e lui capì di avere commesso un errore. In seguito, quando il suo amico Michael Brandon, il primo a interpretare Springer, decise di lasciargli il posto, David fu felice di accettare. David aggiunge che "Jerry Springer - The Opera" nel Regno Unito è diventato lo spettacolo piu' controverso che si possa immaginare, perché è un'allegoria su come reality show come Jerry Springer tolgano umanità alle persone. Non si preoccupano realmente delle persone, ma solo di creare del buon intrattenimento. Per questo "Jerry Springer-The Opera" ha creato un'enorme sensazione in Inghilterra: "Teatro davvero di sfida, teatro eccellente, fantastico", dice David. E dice anche delle tantissime lettere di protesta che la BBC ha ricevuto per averlo mandato in onda, che questo è sintomatico di come noi affrontiamo il tema della reality tv, e che è un argomento di discussione molto interessante. Poi l'intervistatore dice a David di quando andò in Messico per diventare un cantante folk. Ma David lo corregge, precisando che lui andò in Sud America per studiare Scienze Politiche, e mentre viveva lì gli venne anche insegnato a suonare e cantare le canzoni messicane, così quando d'estate tornò negli USA trovò un lavoro come cantante in un locale di Minneapolis. Era l'unico tipo norvegese dagli occhi blu che sapesse suonare e cantare canzoni folk messicane . Il padrone del locale ne rimase molto impressionato, e così lo assunse per cantare e suonare per 15 dollari a weekend, con molti famosi musicisti, come Dylan, e grandi suonatori di blues e di flamenco, che venivano da Chicago, Memphis, New Orleans. E questo accadeva tra il 1962 e il 1963. Poi il conduttore gli chiede del lavoro di suo padre,ministro Luterano che istruiva giovani diplomatici, che portò la sua famiglia a viaggiare. David allora parla di quando, nel 1949, andò a vivere con la sua famiglia a Berlino, proprio durante il famoso ponte aereo. E suo padre si occupava dei rifugiati che arrivavano dall'Est, dalla Polonia, dalla Cecoslovacchia, Berlino all'epoca era un'isola nella Germania Comunista, e suo padre lavorava lì per la Chiesa [Luterana]. In seguito, quando tornò in USA, suo padre fu invitato in Messico, perché la sua prima specializzazione era la storia, e così fu assunto dall'Università del Messico per insegnare ai diplomatici sudamericani la storia socio-politica americana, e lui, David, rifiutò un contratto offertogli dalla squadra di baseball dei White Sox, per andare a studiare in Messico e per seguire suo padre, e questa fu anche la sua occasione per iniziare la sua carriera di cantante, ma suo padre fondamentalmente era uno storico che insegnava la storia alle persone. Quindi il conduttore gli chiede se rifiutare quel contratto con i White Sox fosse stata la scelta giusta, visto che oggi i giocatori di baseball sono pagati di più di quanto sia pagato lui. Allora David dice che, mentre oggi tutto si basa sui soldi, in passato, più di 40 anni fa, le cose erano diverse: i giocatori non guadagnavano le cifre astronomiche di oggi, ma c'era del vero amore per lo sport. E aggiunge: "Il baseball è la mia passione. Lo amo. Non era una questione di soldi. E in tutte le cose che ho fatto, non ho mai inseguito il denaro." Il conduttore ricorda che David, prima di Starsky & Hutch, interpretò un altro telefilm di successo, "Here come the brides" (Arrivano le spose), e chiede se ciò avvenne subito dopo i suoi anni trascorsi a New York. David risponde che avvenne dopo. Visse a New York tra il 1965 e il 1967, e in seguito si trasferì a Los Angeles nel 1968, e la Screen Gems Columbia Pictures lo prese per interpretare "Here come the brides". Era la prima di varie serie televisive che ha interpretato. Poi il conduttore dice che David ha girato Nord e Sud America, Inghilterra e Giappone, cantando le sue composizioni, e gli fa una domanda riguardo alla difficoltà di fare ascoltare le sue canzoni e fare folk e musica pop. David risponde che non ha mai lasciato che il mercato definisse la sua musica. Crede che il mercato limiti il modo in cui il pubblico pensa la musica."Penso che la grande musica è grande musica,vengo da un'era nella quale non definivamo la musica secondo il genere, potevi scrivere folk, rock, la distinguevamo in termini di beat, ritmo, melodia, non la definivamo in termini di genere, che è un termine creato dal marketing." E' qualcosa creato dal business che a lui non interessa. E quello che ha fatto durante la sua carriera non può essere circoscritto, delimitato. "Sono una sorta di ecclettico, performer, cantante,attore,autore,regista,produttore, sai, faccio quello che voglio fare, quello che chiamavano cantante folk, o cantante pop, non mi ha mai definito...Canto il jazz...in tutti i luoghi...canto R'n'B, non seguo il mercato...Non sono limitato dal genere, non inseguo il genere, mi piace fare quello che mi piace e quello che le persone amano ascoltare". A questo punto l'intervistatore parla del grande successo di "Don't Give Up On Us" (singolo che precedeva l'Album "Playing to an Audience of One") della Private Stock Records, numero uno in classifica nel 1977, anno in cui veniva trasmesso da tutte le stazioni radio ad ogni ora del giorno. David dice che sì, era una canzone molto popolare, prima in classifica per...non ricorda quante settimane... "Era uno di quei momenti fortunati" dice David, ricordando che ancora oggi incontra persone sui sessant'anni che ancora ricordano quella canzone come parte della loro crescita. "Se nella tua vita puoi fare una o due cose che le persone ricordano e che portano gioia alle persone, puoi considerarti fortunato. Io ho fatto una serie chiamata "Starsky & Hutch" e ho fatto una canzone chiamata "Don't give up on us, baby". Questo non mi ha fermato dal fare altre cose [...] Sai, questa carriera consiste nel sopravvivere, non nell'avere successo. Il successo è facile. Sopravvivere è dieci volta più difficile. Ma se hai fatto qualcosa che le persone davvero apprezzano, o che gli piace, come Don't Give Up On Us o Silver Lady, o Starsky & Hutch, e continui il tuo lavoro, ti puoi considerare fortunato". L'intervistatore allora precisa che "Don't Give Up On Us" fu prima in classifica per 19 settimane. Al che David sembra sorpreso: "Davvero?? Diciannove settimane??" Il conduttore gli chiede se ha collaborato con Macaulay per realizzare la canzone. David dice di no. Che qualcuno l'aveva chiamato dall'Inghilterra dicendo che aveva un paio di canzoni e lui gli disse di venire. Ascoltò la canzone di Giovedì, la incise di Venerdì, venne mixata di Domenica, mandata in Inghilterra di Lunedì, e la settimana dopo usci come single nei negozi di Londra..."In dieci giorni quella canzone venne ascoltata, registrata, mixata, incisa e distribuita. In dieci giorni!E arrivò subito al top. E fu..e fu.. straordinario. Sorprendente..." David aggiunge che "c'era qualcosa di genuino in quella canzone. Non era una canzone potente. Non ho mai avuto una voce potente allora, e non ho una voce molto più forte ora, ma c'era qualcosa di innocente, e diretto e onesto in quella canzone, che penso colpisse l'immaginazione...colpisse l'immaginazione di quel tempo." Subito dopo l'intervistatore, formulando la domanda successiva, chiama David "Teen Idol" (idolo dei teenager), al che Davidesclama ad alta voce: "Non sono un "Teen Idol!!Sono un uomo vecchio!!" Il conduttore allora dice "E'qualcosa di cui essere orgogliosi" E David scoppia a ridere e dice: "Non lo è" Il conduttore riprende a fare la domanda dall'inizio e ripete "Teen Idol" e David: "Non mi chiamare Teen Idol, non lo sono" e continua a ridere". L'intervistatore chiede se, dopo il grande successo dei suoi primi singoli, "Don't Give up On Us" e "Going in with my eyes open", non fosse rimasto deluso da come il pubblico rispose all'uscita del suo album "Playing to an audience of one" (che non ebbe altrettanto successo, nonostante due dei suoi singoli di maggior successo fossero tratti proprio da quell'album) David risponde: "No, non so niente di quella roba. Voglio dire, stai parlando con un ragazzo che è cresciuto in un'era, nei tardi anni 70, sai, nella quale il marketing,il posizionamento, l'apice, e tutto quel genere di cose non erano parte della nostra...non erano parte della nostra esperienza, se avevi una canzone e usciva e facevi..beh..fantastico! Ma non riguardava... non riguardava il business del mercato. Voglio dire, questo è quello che è diventato. I sono cresciuto..io sono cresciuto con questi ragazzi. Sono cresciuto con i John Sebastian, con i Paul Simon [...], Frank Zappa, i Jefferson Airplain, Jerry Garcia, Santana, e tutte queste persone..sai...ho lavorato con tutte queste persone, ho suonato con tutte queste persone: gli Eagles, e non era qualcosa che ci riguardava, lunghi record, grandi quote di mercato e tutto quel genere di cose,non eravamo quello, noi suonavamo l'uno con l'altro: Ehi, vieni dentro e suona..e suonavamo nei dischi l'uno dell'altro, facevamo queste cose. Sai, siamo cresciuti in un grande edificio a New York City, dove camminavi in un corridoio e entravi nella piccola stanza di qualcuno con un pianoforte, Stevie Wonder stava lì a suonare e a scrivere nuove canzoni:Ehi che ne pensi di questa? E cantava...E' fantastico!O diceva: perché non cambiamo quel ritornello...Sai, era aperto, c'era dell'apertura...[...] Si trattava molto di più di artisti, e non di mercato. E questo è cambiato enormemente." E David continua spiegando che è per questo che gli dà fastidio quando gli fanno domande come queste sul disco che ha avuto più o meno successo...Ha avuto successo in alcune cose,e ci sono ancora persone che amano ascoltare quello che fa, e questo è bello, solo che ama ricordare come era magico quel periodo. E dice che non c'è una band al mondo che si possa paragonare ai Led Zeppelin. "Erano fan-tastici!", così come gli Steely Dan. E non gli importava del mercato. Condividevano le esperienze l'uno dell'altro. E aggiunge che ci sono persone, che vengono dal circuito R'n'B, che lo riconoscono, lo amano perché sanno da dove viene (artisticamente parlando), perchè ha avuto un impatto su di loro. C'è una sensibilità in proposito che nessuno può negare. "Era genuino ed era reale." Ma precisa:"Non penso che oggi le persone non siano reali. Non penso che non lo siano. Penso che l'atmosferanella quale i giovani devono fare le loro cose è più orientata al mercato, è ...è preconfezionata,e non necessariamente per quel che riguarda la musica, ma certamente nel modo in cui la musica viene fatta uscire sul mercato. Era molto meglio nell'altra maniera. (ride) Penso che ci siano modi migliori di dirlo, ma questo è quello che sento." David ride di nuovo quando il conduttore, nel formulare la domanda successiva, dopo essere stato avvisato da lui di non dirlo, ripete "Teen Idol" a bassa voce. L'intervistatore dice che probabilmente molti non lo sanno, ma David, ai tempi del grande successo di Silver Lady, aveva suonato con alcuni grandi della musica, come "The Birds", John Sebastian e altri. David dice che erano tutti eccezionali, e si mette a canticchiare "Turn, turn, turn..." e "Mister Tamburine man play a song for me..." E l'intervistatore esclama : "La tua voce è così potente!" E David ride: "Beh..è meglio ora di allora" Dice che i maggiori riscontri come artista li ha avuti a livello internazionale, non negli Stati Uniti. E che in parte questo era dovuto probabilmente al personaggio televisivo che era all'epoca, ma la musica ha fatto sì che durasse. Poi il conduttore gli chiede come accadde che venne preso per interpretare "Salem's Lot". David ride di nuovo e dice che non lo sa..probabilmente perché all'epoca, venticinque anni fa, era un attore che andava, ed era disponibile, così lo hanno chiamato e lui ha accettato. David ricorda anche che era il primo racconto di Stephen King dal quale sia stato tratto un film, e che infatti non c'erano effetti speciali, era stato fatto in maniera completamente naturale. Ed ecco che l'intervistatore arriva a Starsky & Hutch, facendo una domanda a proposito di come era girare questo telefilm poliziesco. David risponde: "Era un lavoro. Noi (io e Paul) in realtà non volevamo fare serie televisive, perché eravamo dei puristi, volevamo fare teatro, volevamo fare altre cose,e la trasmissione..(ride) abbiamo fatto il pilot, sperando che non vendesse, perché volevamo fare qualcosa d'altro, ha avuto successo e allora siamo stati indotti a farlo...sai, la parte migliore, ovviamente, è che abbiamo trascorso un grandioso periodo insieme, lui è ancora il mio migliore amico. Ma era un duro lavoro, erano 16-18 ore al giorno. Noi ci impegnavamo per rendere lo show molto migliore di come era stato concepito. Sono molto orgoglioso del lavoro che Paul e io abbiamo fatto in quel telefilm, rispetto ai deboli copioni. Ma abbiamo lavorato duro, cercando di creare un telefilm che fosse soprattutto su due uomini che si vogliono bene, non solamente su due poliziotti. Due uomini ai quali era capitato di diventare poliziotti. Sai, Starsky & Hutch è stato una specie di spartiacque. Ha dato inizio a una nuova era completamente nuova di film, chiamati "buddy cop" film, dove erano quarantotto ore sulla strada. Sai, Starsky & Hutch è stato davvero l'origine di tutto questo. Ha portato azione, humor, e della consapevolezza, e dell'affetto, e le persone amano Starsky & Hutch perché tengono l'uno all'altro così tanto... Contro di loro... Era "Me and Thee", contro "loro". Ed erano più interessati alla giustizia che alla legge. Così cercavano un'altra strada, e non seguivano le regole, lo facevano ma sempre nel nome della giustizia. Era un buon telefilm. Non penso che lo apprezzavamo così tanto allora, mentre lo facevamo, perché era ovviamente duro lavoro, ma penso che, con il passare degli anni, quante persone, in quante nazioni a livello internazionale hanno amato il programma.Penso che dobbiamo capire che il programma ha davvero avuto un impatto sulle persone. E... sì, sono molto orgoglioso di quello che abbiamo fatto in quel telefilm. David I love you !!!
Edited by bayforever - 6/9/2005, 22:30
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