I draghi e l'impero

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Aethra
view post Posted on 31/8/2005, 22:17




PERSONAGGI


Amberle: futura imperatrice di Kauron.

Vorzen: erede al trodo di Osdec e promesso sposo di Amberle.

Siath: sovrano di Osdec.

Nabur: sovrano di Abnal.

Maga Trupa: potente strega al servizio di Vorzen.

Nicetie: apprendista della maga Trupa

Sir Gail: il più abile cacciatore di draghi al servizio di Vorzen.

Roland: scudiero, grande ammiratore di Sir Gail.

Aurore: cacciatrice di draghi, divenuta drago a sua volta a causa di un incantesimo fattole dalla maga Trupa.

Farid: mago amante dei draghi.

Quirin: scudiero. E' da tempo innamorato di Amberle e per lei comincia ad indagare sui piani segreti di Vorzen.

Kora: cortigiana in cerca di una vita migliore aiuterà Quirin a sventare i piani di Vorzen.

Thomas: alchimista amico di Quirin.
 
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Aethra
view post Posted on 31/8/2005, 22:30




Prologo

Diverse ere da oggi, una regina, divenuta famosa con il nome di Regina Marteena I, sposando il re Tauron IV, riunì due regni in un unico impero, che ancor oggi si chiama impero di Kauron. Facendo sposare la sua unica figlia con il reggente di un regno vicino, allargò i confini dell'impero fino al mare di Baath. L'impero di Kauron ebbe un lungo periodo di ricchezza, sotto il regno di Marteena I, e successivamente, di sua figlia Lucianne I, che regnò da sola, essendo il marito defunto prima di darle un'erede maschio.

Allora la regina Luciane I impose questa nuova legge: solo la regina avrebbe avuto il diritto di scegliere il successore al trono, tra i suoi figli, siano essi maschi o femmine.

Da allora, l'impero di Kauron venne governato da donne sagge e lungimiranti, che lo portarono a un picco di ricchezza, invidiato dai regni minori confinanti.

Due regni in particolare aspiravano all’unione con l’impero di Kauron: il regno di Abnal, il cui sovrano, Nabur, stava già preparando un esercito per attaccare l’impero, e il regno di Osdec, il cui sovrano, Siath, stava già organizzando il matrimonio fra suo figlio, il crudele principe Vorzen, e Amberle, la probabile erede al trono di Kauron.

Al soldo del regno di Osdec, la maga Trupa preparava un incantesimo per evitare che gli altri i regni si coalizzassero. Le stelle avevano predetto che questa unione avrebbe dissolto le forze del male. La maga Trupa allora cercava nelle varie terre di Osdec cavie su cui sperimentare i propri incantesimi malefici per trovare una formula che aiutasse il crudele principe Vorzen nel suo intento. La donna riuscì inoltre a portare dalla sua parte alcuni draghi, di cui una giovane donna dai capelli rossi, Aurore, era a caccia da anni.

Ma la maga Trupa aveva già poco tempo a sua disposizione: il regno di Abnal stava già da tempo stipulando patti e trattati con il regno di Falren, penisola florida, di contadini ed esperti marinai. I suoi campi fornivano molto frumento, e tra i suoi fiordi i marinai erano combattivi e pericolosi. Un'alleanza pericolosa, che se venisse portata a termine, assicurerebbe al regno di Abnal marinai provetti e cibo a volontà.
Parrebbe inoltre, che il regno di Abnal stesse cercando altre alleanze con i regni vicini.
 
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Aethra
view post Posted on 31/8/2005, 22:32




Cap 1

Lo stregone Farid stava viaggiando da molti giorni per il regno di Osdec e aveva notato una certa attività
*Chissà cosa c'è nell' aria...sono tutti cosi agitati...*pensò mentre camminava in un vicolo di una piccola città *comunque di qualsiasi cosa si tratti ne starò fuori di sicuro...a meno che non si tratti di draghi...non permetterò a nessuno di toccarli...*

Vorzen stava sdraiato nel suo letto insieme alla cortigiana di turno quando qualcuno bussò alla porta. Era NiceTie l’assistente della maga Trupa. “La mia signora desidera vederla…” disse l’uomo. Vorzen si rivestì e seguì l’uomo fino alla torre dove la maga Trupa stava effettuando i suoi esperimenti. “Allora, cosa vuoi? Hai finito di preparare quello che ti ho chiesto?” “No, signore… mi serve una scaglia di drago per terminare la pozione…” “Stupida vecchia! Credi che sia facile procurarsela!? Trova un ingrediente da usare al suo posto!” “Non posso usare un altro ingrediente! O mi procurate la scaglia di drago o la pozione rimarrà così com’è!” “E va bene!”. Vorzen uscì dalla torre sbattendo la porta e appena tornato al suo castello chiamò un suo servitore: “Andate immediatamente a cercare Ser Gail!” “Ser Gail, signore? Il cacciatore di draghi?” “Si, idiota! E sbrigati!” il servo si allontanò.

Ser Gail, l'uomo sul cui conto sono nate più leggende di quanti capelli avesse in testa, stava bevendo vino, coccolato da tre donzelle di provocante bellezza, con a coprirle, solo pochissimi pollici di stoffa, quando qualcuno bussò alla porta.
"Bhé? Chi è adesso?!" Urlò, scocciato.
"Ser, è desiderato al cospetto di Vorzen." Rispose una voce da dietro alla porta.
"Bhé, aspetterà! Ho di meglio da fare che ascoltare quel fanfarone."
"Signore, la prego di venire subito... Il magnifico Vorze mi è sembrato alquanto scocciato."
"Umpf!" Accomodò "Va bene! Arriverò!"

Pochi giorni prima Aurore aveva incontrato la maga Trupa che le aveva chiesto la sua professione. La ragazza, ingenuamente, le rispose la verità: era un'ammazzadraghi da quando una maga malvagia (Trupa, di cui l'identità le era ignota) aveva inviato un drago ad uccidere suo padre, sir Didimus. L'unico pensiero della giovane era vendicare la sua morte finché la strega non le fece un maleficio.
Le parole della maledizione riecheggiavano nella mente di Aurore:
"...E questa sarà la norma: al calar del sole il tuo aspetto sarà quello di drago. L'unico modo per spezzare l'incantesimo è il vero amore, quello che deve essere ricambiato. Ma tu sarai sfortunata in amore..." disse Trupa ridendo e rinchiudendola in una torre dopo averle preso una ciocca di capelli rossi come fiamme di drago.

Tornati al tempo presente, la maga Trupa si ricordò di avere dei capelli di un'ammazzadraghi come "ingrediente" da dare al suo assistente...

Aurore vagava per le vie della capitale in silenzio. Sentiva l'odore di drago. Ormai riusciva a distinguerlo anche tra gli odori della folla. Era una cacciatrice di draghi, del resto. Anche se, in parte, drago anch'essa.
Non poteva restare a lungo in città. Era quasi il tramonto, e presto la sua maledizione avrebbe fatto il suo giro: "donna dall'alba al tramonto, drago dal tramonto all'alba. Fanciulla di giorno, mostro di notte, divisa tra le due realtà finche non avrebbe trovato chi le possa riunire in una."

Nei giardini del palazzo di Kauron la principessa Amberle ricamava insieme alle sue dame di compagnia. Un giovane di bell’aspetto le si avvicinò. “Non dovresti essere qui lo sai!” disse Amberle “Sto per sposarmi!” “Lo so non c’è bisogno che me lo ricordi!” disse bruscamente il ragazzo. “Lo sai che lo faccio per il bene del regno! L’alleanza con il regno di Vorzen è necessaria. Girano voci che nel regno di Abnal il re stia preparando un esercito da muovere contro di noi e come se non bastasse si parla anche di alleanze con i regni vicini… non posso fare altrimenti. E tu lo sai!” “Si, lo so ma non è giusto che tu debba sacrificarti…” “Anche se non sposassi Vorzen non potrei mai sposare te, lo capisci? Una principessa non po’ sposare un semplice scudiero!” “Già… un semplice scudiero… in ogni caso ero venuto a parlarti di Vorzen… l’hanno visto recarsi nella torre della maga Trupa e questo non fa pensare a niente di buono…” “Forse no… ma se lo fa è anche nel suo interesse visto che l’impero di Kauron presto passerà nelle sue mani…” “Sei così fredda e sicura di te… quasi non riconosco la donna di cui mi sono innamorato…” “Quirin…”. Quirin si allontanò.

Ormai stava già oscurandosi l'ultimo raggio di sole e Aurore si mise le mani sul suo bel viso sentendo la fisionomia cambiare sotto le sue dita. Stava diventando un drago e i suoi vestiti si stavano indurendo fino a trasformarsi in scaglie. Lanciò un lamento sordo nell'aria. Non essendosi ancora abituata all'idea della maledizione. Non era in grado né di comunicare con gli esseri umani se non con suono gutturali né con i draghi, non appartenendo appieno a questa razza. Il suo aspetto la inorridiva e cercò di nascondersi da qualche parte.....

...Intanto la maga Trupa ordinò a gran voce a NiceTie di andare a cercare il più bravo cacciatore di draghi del regno. La formula necessitava un ulteriore ingrediente.
"Cercami allora quell'ammazzadraghi e bada a non sbagliare o ti trasformo in un girino!! Poi vai a cercare un pipistrello e portamelo qua vivo perché mi serve il suo sangue!"
"Sì, signora!"

Era molto tardi quindi Farid decise di fermarsi a riposare e magari a mangiare qualcosa...
Montò la tenda accese il fuoco e si mise a cacciare..."un coniglio!" esclamò lo stregone mentre con un rapido gesto della mano creo una sfera infuocata.
"Fermo...fermo...non ti muovere...BECCATO!"
esclamò Farid mentre la sfera infuocata abbrustoliva la preda...
"Sta sera si mangia carne..."disse mentre raccoglieva quello che ne restava del coniglio. Poi improvvisamente senti un lamento proveniente da non molto lontano...
"Un drago?!?"esclamò Farid sorpreso...
*Cosa ci fà un drago in mezzo alla foresta?*
si incamminò velocemnte nella direzione dove aveva sentito il suono.
Dopo pochi minuti arrivò in una piccola radura dove c'era...veramente un drago!!
*Accidenti...* pensò lo stregone mentre si accuattava nell'oscurità.Voleva osservarlo per vedere cosa faceva

Aurore-drago, sentendosi ora al sicuro, guardava verso la luna meditando e guardò nuovamente desolata verso i suoi "ferri del mestiere", con i quali aveva già ucciso draghi. Non poteva più impugnarli a causa della trasformazione. Non volendo spaventare le persone per il suo aspetto orrendo, ogni sera si verificava la stessa routine: nascondersi dagli sguardi altrui. Ad un certo punto udì un leggero fruscìo piuttosto vicino ma poco dopo smise. Istantaneamente cercava con lo sguardo un rifugio nei paraggi non sapendo cosa fosse.
Non trovando rifugio sicuro, cercò di parlare ma non riusciva ad emettere parole ma un suono gutturale di spavento [al posto di "Chi va là?"].

*Sgrunt!* Pensava ser Gail, senza però mormorare niente. Sapeva quanto i draghi avessero l'udito sensibile. *Vai a prendermi una scaglia di drago. Come se fosse facile. Quella strega.* Il cacciatore camminava sicuro nella foresta, sperando di imbattersi in una preda, ma troppo arrabbiato per cacciare seriamente *E mi raccomando, che sia del colore del sangue! Quindi? La vorrà verde? O il suo sangue è viola morto?*

Così camminava, nella foresta, pronto a cacciare.

Aurore-drago si sentiva ancora minacciata. Qualcosa le diceva che si stava mettendo nei guai e non sapeva ancora come potersi difendere come drago. Guardava le sue ali, iniziando ad agitarle per volare ma non riusciva a volare. Non capiva se il motivo potesse essere quello che non accettava la sua condizione dovuta alla maledizione o se era ancora troppo presto per lei per riuscire a scoprire tutti i segreti dell'essere drago.
Sapeva solo che era trasformata in un animale per cui si era votata alla vendetta. Era ancora dell'idea di uccidere draghi per vendicare la morte di suo padre.
Agitata, guardò verso le sue armi disperandosi di non poterle impugnare per sentirsi più al sicuro.

Farid capiva la lingua draconica e rispose
"Sono... Farid un avventuriero...ecco io non voglio farti del male... ma non mi aspettavo di vederti in una foresta... signor...??"
disse lo stregone con dei suoni molto difficili da emettere ma che servivano a comunicare con i draghi

Aurore era sorpresa dal fatto che ci fosse qualcuno che riuscisse a comprenderla una volta trasformata.
"Io mi chiamo Aurore... Mi trovo qui per nascondermi questa notte" rispose a difficoltà indietreggiando goffamente. Ancora non si era abituata alle sue dimensioni.

"Non ti preoccupare non voglio farti del male...io proteggo il draghi..."
"Tutte le persone sono spaventate dal mio aspetto di drago, tranne coloro che ne cacciano... Perché tu invece proteggi i draghi?" disse ancora più titubante la giovane non sapendo se poteva dirgli della maledizione e la sua vera professione. Si sentiva ancor più in pericolo.

Sir Gail era comodamente seduto accanto ad un albero riflettendo sul da farsi quando qualcuno gli si avvicinò.
“Sir Gail? Siete Sir Gail?”
“Che vuoi?” disse bruscamente il cavaliere.
“Mi chiamo Roland! Sono un vostro grande ammiratore… vorrei offrirvi i miei servigi.. viaggiare insieme a voi sarà un onore…”
“Ah si… bene!” il cavaliere si tolse uno stivale e lo lanciò addosso al ragazzo.” Comincia col lucidarmi gli stivali… poi staremo a vedere!”
Roland cominciò senza fare storie.

"Tutte le persone sono spaventate dal mio aspetto di drago, tranne coloro che ne cacciano... Perché tu invece proteggi i draghi?" disse ancora più titubante la giovane non sapendo se poteva dirgli della maledizione e la sua vera professione. Si sentiva ancor più in pericolo.

"bèh...ecco...non sono affari tuoi..."rispose brusco Farid
"...Coniglio?" disse Farid mentre alzava il coniglio abbrustolito

"No, no grazie" rispose girando la testa dal lato opposto.

"Non hai fame? Strano! Ho visto pochi draghi rifiutare del mangiare per quanto possa essere piccolo il pranzo"
"comunque come mai ti nascondi? E perché sei cosi agitato?"

"Non credo che mi crederesti anche se non so perché riesci a comunicare con me... Mi nascondo dalla gente, da chi non sopporta il pericolo dovuto alla mia presenza tanto di giorno quanto di notte. Di giorno i draghi e le persone malvagi mi perseguitano, di notte ho temo i cacciatori di draghi e le persone che non sopportano la vista di un animale così..." aggiunse guardando il suo aspetto.
"Ma tu come fai a discernere i draghi buoni da quelli cattivi?" chiese Aurore cercando di capire fino a che punto sia possibile odiare o no un drago qualsiasi per sola vendetta.

"ehm...semplice fortuna..." disse Farid tenendosi sul vago.
"comunque io sta sera non ho nulla da fare...quindi che ne dici di fare 2 chiacchere?"

Roland iniziò a pulire lo stivale con cura, quasi si fosse trattato del più pregiato manufatto d'oro del regno, non lo stivale sporco e rovinato di un cacciatore.
"Quando hai finito pulisci pure questo!" Esclamò il cacciatore, lanciando l'altro stivale al ragazzo, e mettendo i piedi vicino al fuoco. Aveva carne a volontà nel suo sacco, e presone un pezzo, iniziò a mangiarlo.
Presto si accorse che il ragazzo lo guardava con aria affamata. Evidentemente non aveva niente da mangiare. Gli scoccò un cipiglio arrabbiato, e Roland distolse subito lo sguardo.
Gail finì di mangiare il pezzo di carne, lanciando l'osso in direzione del ragazzo.


"Va bene..." disse il drago tanto titubante quanto curioso.
"Inizi tu?"
"Senti, pensi che i draghi possano essere manovrati da potenze oscure? Da streghe intendo dire..."
"Si certo...ho visto molti stregoni farlo..."
"Questa è una cosa che mi turba molto... Per questo non so come riconoscere i draghi buoni da quelli cattivi... Temo
smpre che siano tutti cattivi" disse seriamente.
"Beh anchio pensavo che tu fossi malvagia però ho cercato di comunicare comunque...meglio provare no?Comunque posso farti una domanda?"
"Cosa vuoi sapere, Farid?" Aurore disse ancora più titubante.
"perchè mi fai queste domande?Temi i tuoi simili?"chiese Farid
"Non temo molto i draghi ma sono loro a non andare molto d'accordo con me... La notte, se mi vedono, mi prendono in giro perché non sono né carne né pesce. Non so volare né sputar fiamme e nemmeno ho alcuna intenzione di fare ciò! Il giorno mi temono ma sono io a non andare d'accordo con loro perché non li sopporto. Tempo fa ho subìto un grave torto da un drago malvagio manovrato da una strega. Ancora non so chi sia ma è mia intenzione vendicarmi perché non riesco a perdonarli... Conosci draghi buoni? Nel mio cammino ho incontrato solo draghi cattivi, guidati da una malefica fattucchiera che si diverte a fare malefici..." spiegò Aurore a Farid.
Il drago aveva un aspetto preoccupato al dire queste parole, non sapeva se dire o no l'intera verità.

Aurore era seria in difficoltà.
"Eh? Non si è mai sentito un drago che non vola e non sputa fuoco, eh? Inoltre non ho affatto voglia di imparare a farlo... Non voglio essere drago.." disse allo stregone.
Sentendosi osservata ed immaginando l'incredulità, aggiunse:
"Ehm... No, non ho affatto una crisi di identità come sembrerebbe.. Tutti i draghi che conosco sono sempre malvagi" disse impacciata.

Nel frattempo, la Maga Trupa disse a NiceTie di andare a controllare la prigioniera nella torre più alta.
"Muoviti! Vai a controllare! A quest'ora dovrebbe essersi trasformata in un drago.... Mi pareva che stesse tramando qualcosa l'ultima volta che l'ho vista! Eccoti le chiavi!"
NiceTie andò e aprì la porta della torre.
"Hey, ma dove sei?" chiese preoccupato "Adesso quella straga mi uccide!" disse a voce alta prima di tornare da Trupa.
"Come mai hai quella faccia, eh? Che è successo?"
"Non c'è"
"Come sarebbe a dire? E' possibile che non ti posso affidare un compito? Fammi vedere nella sfera magica allora, così posso vedere cos'è successo"
"Brutto idiota! Guarda qui! Dalla feritoia, si buttata nel fossato! A quell'altezza o si è sfracellata o ci avrà pensato il mostro del fossato! Le armi le hai trovate nella stanza?"
"Nemmeno l'ombra!"
"Allora deve aver lottato un bel po' o sarà affogata o ci avrà pensato il mostro... Ma questa sfera mi mostra solo il passato!!"


Ormai satollo e riposato, Gail riprese la sua caccia. Il nervoso un po' gli era passato, e ora iniziava a pensare seriamente a procurarsi le scaglie di drago rosso, consegnarle alla strega, e tornare tra le cosce delle sue donne. L'aria della sera cominciava a farsi pungente, ma il pesante mantello lo proteggeva dal freddo. Non avrebbe trovato nessun drago nella foresta, si disse. Meglio cercare altrove. Più a nord, verso le montagne. Tra le fredde rocce avrebbe di sicuro trovato una preda. Si bloccò di colpo. *Odore di draghi! Non posso sbagliarmi. Proprio odore di drago!*
Il ragazzo che lo seguiva dappresso lo urtò malamente. Ser Gail si voltò, furioso. "Scusi, maestro." Mormorò il ragazzo.
"Zitto e tieniti a distanza." Ordinò il cacciatore, che ormai aveva fiutato la propria preda.

Aurore era seria in difficoltà.
"Eh? Non si è mai sentito un drago che non vola e non sputa fuoco, eh? Inoltre non ho affatto voglia di imparare a farlo... Non voglio essere drago.." disse allo stregone.
Sentendosi osservata ed immaginando l'incredulità, aggiunse:
"Ehm... No, non ho affatto una crisi di identità come sembrerebbe.. Tutti i draghi che conosco sono sempre malvagi" disse impacciata.
"Tu credi nelle maledizioni? Io non ci credevo"

"Si...esistono...dalle più semplici alle più complesse".
Farid notava che c'era qualcosa di strano nel drago

"Anche tu ti nascondi da qualcuno o da qualcosa? La notte mi nascondo da chiunque ma da nessuno in particolare... E' difficile da spiegare tutto questo... Comunque, ti va di rispondere alla mia domanda?"

"no non mi nascondo da nulla in particolare...anzi non mi nascondo da nulla"
 
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Aethra
view post Posted on 31/8/2005, 22:33




Cap 2

Quirin parlava con Thomas, un suo amico alchimista, del cambiamento di Amberle. "Non la riconosco più!" disse Quirin. "Che ci vuoi fare? Le donne sono fatte così... veramente ti sei illuso che ti avrebbe sposato?". Quirin non rispose e dopo qualche secondo di silenzio chiese: "Chi ti detto dell'incontro fra la maga Trupa e il principe Vorzen?" "E' stata un'amica... Vuoi parlarle?" Quirin fece cenno di sì col capo. I due si recarono in una locanda ad Osdec. Quirin nell'entrare rimase a bocca aperta: quel posto era pieno di cortigiane. "Cosa c'è amico? Tu pensa alle tue romantiche storie d'amore... io e tutti quelli qui ci godiamo la vita!" disse Thomas e si mise seduto mentre una cortigiana gli si sedeva sulle ginocchia "Mi dispiace, cara. Ma stasera non sono qui per te ma per Kora! Vammela a chiamare!". La cortigiana ubbidì e poco dopo arrivò Kora. "E' lei la ragazza che ha visto Vorzen andare dalla maga Trupa... era con lui quando quella strega lo ha mandato a chiamare dal suo assistente!"
"Ditemi tutto ciò che sapete su questa storia dell'incontro fra Vorzen e la Maga Trupa!" disse Quirin a Kora.
"In realtà non so molto... Nicetie è venuto nel castello a cercare Vorzen e poi i due si sono allontanati... non so dirvi altro... Ah, si! Quando Vorzen è tornato ha immediatamente mandato a chiamare sir Gail..."
"Sir Gail? Il famoso cacciatore di draghi?"
"Si, proprio lui..."
"Questo mi preoccupa...". Quirin diede un sacchetto di monete alla cortigiana e lasciò la locanda.

Aurore-drago si alzò. Ormai quella conversazione era finita, e anche quella notte, per sua fortuna.
"Aspetta. Dove vai?" Chiese Fraid
"A cercare un luogo dove scomparire durante il giorno." Rispose il drago, mescendo verità e mezze verità.
Aurore guardò per un'ultima volta le sue armi che doveva per forza lasciare a terra, sperando che Farid non se ne accorgesse. La sua fisionomia di drago già subiva qualche leggero mutamento, seppure poco percettibile prima che la ragazza si affrettasse a trovare un riparo. Infatti, visto che le prime luci dell'alba cominciavano già a farsi notare, il drago cominciò a correre seguendo una direzione non ben definita senza però poter dare ulteriori spiegazioni allo stregone. Aurore non poteva curarsi del fatto che Farid non dubitasse qualcosa sul suo conto. Non si sentiva a suo agio a trasformarsi davanti a Farid.
Riuscì a nascondersi dietro un albero secolare non eccessivamente lontano da dove eri rimasta per tutta la notte. Lì avvenne la trasformazione ai primi deboli raggi di sole. Le scaglie di drago lentamente tornarono ad essere i suoi vestiti abituali e Aurore tornò ragazza. Ora però doveva tornare a recuperare la sua balestra, lo spadino e la trappola per draghi che aveva dovuto lasciare a terra prima della fuga...

Ser Gail continuava a muoversi sicuro nella foresta, restando sottovento. Non voleva certo che il drago lo sentisse arrivare. Ogni tanto controllava dietro di se, che il ragazzo se ne stesse lontano.
Ormai arrivava l'alba. Doveva sbrigarsi se voleva catturare la propria preda.
Era quasi arrivato quando, in una radura, stava seduta una sua vecchia conoscenza: Fraid! *Quel porco protettore di draghi! Che ci fa qui?*
Doveva aggirarlo.

Aurore si fece coraggio anche se ora non sapeva come comportarsi con Farid. Quest'ultimo infatti l'aveva vista finora solo sotto tutt'altre sembianze. Il fatto che dovesse andare a riprendere le sue cose, avrebbe denotato che era un ammazzadraghi e temeva che ciò avrebbe infastidito lo stregone.
Aurore tuttavia tornò di nuovo nella radura imperterrita, senza però avvicinarsi alle sue armi.

Farid aveva notato un piccolo cambiamento nelle scaglie del drago però non aveva fatto in tempo a chiedergli nulla prima che il drago scappasse.
"Ehi Ser Gail! Che bello rivederti..."disse con sarcasmo Farid mentre si alzava e si preparare a scattare se il cacciatore di draghi se si fosse avvicinato troppo.
"Non sono affari tuoi... sparisci prptettore di draghi prima che divida in tanti piccoli pezzettini..."rispose minaccioso Ser Gail
"Fossi in te non ci conterei..."disse a tono lo stregone mentre preparava in una mano una sfera infuocata "e comunque non si tratta cosi un tuo vecchio amico"
"Amico?Per amico intendi uno sporco stregone sempre in cerca di guai??" chiese Ser Gail.
Farid lanciò la sfera contro il cavaliere che la evitò facilmente "Non mi sembra che tu abbia una buona mira..."lo scerni Ser Gail "Non ho ancora incominciato a scaldarmi" rispose lo stregone mentre sta volta creava una sfera per mano...
Gail alzò la sua spada, colpendo al volo la sfera infuocata e mandandola in frantumi. Fraid alzò un sopracciglio. Non si è un gran cacciatore di draghi se non si ha almeno un amuleto contro il fuoco. E la sua lama era sufficiente per le piccole magie.
"Non sono quì per te, stasera." Disse Ser Gail.
"Bene. Quindi?" Rispose il mago, ostentando sicurezza.
"Quindi niente. Tente buone cose e ogniuno per la sua strada."
Nella radura volavano lampi carichi d'odio, ma nessuno dei due voleva cimentarsi in uno scontro dal quale nessuno dei due sarebbe uscito intero.
Poco dopo, entrambi lasciarono la radura, senza mai staccarsi gli occhi di dosso, l'uno con l'altro.

Aurore a questo punto riprese lo spadino, la balestra e la trappola per draghi, tornando di nuovo alla ricerca delle sue prede. "Dove ti sarai cacciato maledetto drago? Vendicherò la morte di mio padre, costi quel che costi!" disse con un certo cipiglio.
*Rumori? Perché sento rumori? Eppure non vedo più nessuno in questa radura* pensò tra sé e sé prima di incamminarsi per andar via da quel posto e proseguire il suo viaggio. *Ma dov'è quella persona con cui stavo parlando prima? ... Draghi, draghi.... Non so riconoscere quelli buoni dai cattivi..* camminava mentre rifletteva.

"Perché l'avete lasciato andare?" Stava chiedendo Roland, un po' deluso.
"Zitto!" Rispose secco Ser Gail, camminando a passo spedito nella foresta.
"Ma potevate batterlo." Insistette il ragazzo.
"Si vede che non sarai mai un bravo cacciatore." Rispose l'uomo, senza rallentare. "Ora stai zitto. Devo trovare la mia preda!"
Roland chiuse la bocca, riflettendo.

"Voci... voci provenienti da quella parte..." sussurrò tra sè e sé la ragazza.
*Non mi pare la voce del protettore di draghi però... Meglio fare lo stesso attenzione...* pensò avanzando con cautela per fare il meno rumore possibile e porgendo in avanti il suo spadino e lasciando inutilizzata la balestra.
*...E anche se fosse il protettore di draghi? Mi sarebbe ostile vedendo queste armi... Meglio nascondere almeno la trappola per draghi nella sacca...* continuò a riflettere la ragazza dai capelli rossi attuando la spicciola strategia.
Poi Aurore chiese a mezza voce: "Farid, sei tu?"
*Magari non si accorgerà che sto parlando nella lingua degli umani, visto che conosce entrambe: questa e quella dei draghi... Non sento affatto tracce di draghi: non è con un drago che ho a che fare* pensò solo per rincuorarsi.

Ser Gail si bloccò all'improvviso, guardandosi intorno. "Chi va la?" Esclamò.
Aurore fece appena un passo avanti, solo per far capire dov'era, ma senza mettersi in mostra.
"Una viandante." Rispose la ragazza.
*Una viandante? Dalla voce molte bella direi.* Pensò Ser Gail "Ti sei persa?" Chiese avvicinandosi.
"No. So benissimo dove sono." Aurore era sulla difensiva.
"Posso accompagnarti per un tratto se vuoi."
"Non ce n'è bisogno, grazie."
"Bhe. Scusate ma adesso devo proprio andare" disse Aurore cercando di tagliare la corda.
"E dov'è che andresti?" continuò Sir Gail.
"Non credo che possa risultare interessante la mia destinazione, per cui chiedo congedo" disse già voltandosi e iniziando ad incamminarsi in tutt'altra direzione non apprezzando il comportamento del viandante.
*Dov'è Farid invece? Mi era simpatico: questo tizio invece non lo sopporto affatto!* pensò Aurore.

Lo stregone si mise in cerca del drago scomparso...
*dove diavolo si sarò cacciato?* pensò Farid mentre girava per la foresta
*non so perché ma aveva qualcosa di strano quel drago...mi chiedeva se c'erano draghi buoni...chissà cosa naconde!*
Improvvisamente si bloccò: aveva sentito delle persone che parlavano
*sarà di sicuro Ser Gail con quel altro ragazzo che lo seguiva...*
Dopo di che si sentirono dei passi non molto distanti...Farid si nascose nella boscaglia
*non può essere Gail...sarebbe più prudente...*
Improvvisamente usci dalla boscaglia una bella ragazza dai capelli rossi...Farid si mosse di lato ma con troppo poca prudenza...
-crack-
*accidenti!* pensò lo stregone mentre cercava di allontanarsi dal ramo rotto
*mi avrà sentito sicuramente!*

Aurore udì il rumore e non disse nessuna parola. Puntava solamente l'arma in avanti, pronta per l'affondo, mentre si avvicinava lentamente verso il nascondiglio di Farid.
*I passi che ho udito dopo il ramo spezzato non mi risultano nuovi... Ma chi è? Ma cosa succende tutt'intorno??* si chiedeva la ragazza senza proferir parola.
Di colpo udiva anche passi provenienti dall'altra direzione, quelli di Sir Gail e del suo scudiero. A questo punto la ragazza indietreggiò ulteriormente puntando l'arma a volte in direzione di Farid, che non aveva riconosciuto, a volte in direzione di Sir Gail.

L'umore di Ser Gail era notevolmente peggiorato. Ormai Roland si limitava a tenergli dietro, senza fiatare, non osando distoglierlo dai suoi foschi pensieri.
"Mi è sfuggito!" Borbottò il cacciatore "Quel bastardo protettore di draghi! Sarà contento! Adesso devo ricominciare tutto da capo. Ah, ma se lo becco, questa volta non la scampa così facilmente."
In cuor suo, Roland sorrise. *Ecco perché non ha affrontato quell'uomo: non voleva perdere la traccia.* diceva tra se. Ora che sapeva che il suo eroe non era un vigliacco, era molto più sollevato.

In quello stesso momento, all'alba di una notte insonne, Quirin prese una decisione: raggiungere la capitale del regno di Osdec, e capire cosa stavano macchinando il principe Vorzen e la sua degna compare.

Farid vide l'inquietudine nella faccia della ragazza e decise di uscire fuori
"Salve!" iniziò lo stregone
*ah...si trattava di Farid* pensò sollevata Aurore
"Ehm... salve anche a te" rispose Aurore
"non ti sarai mica persa vero?" chiese Farid
"no...stavo solo passeggiando" rispose la ragazza

Aurore intanto abbassava l'arma rassicurandosi ma guardava con insistenza in direzione di Sir Gail con aria di disappunto.
"Come mai sei così agitata che continui a guardare in quella direzione?" chiese Farid.
"Guardo in quella direzione perché da lì ho sentito provenire altri rumori e voci... E la cosa non mi piace affatto" spiegò la ragazza.
"Sembri orientarti piuttosto bene. E' da molto che ti trovi qui?" chiese Farid.
"Ehm... Non direi. Sinceramente mi trovo qui per caso... Mi ero accampata nei pressi ieri sera prima di riprendere il mio viaggio all'alba"
"credo di sapere chi si trovi li" disse lo stregone
"E chi sarebbe?"
"Un cacciatore di draghi in cerca della sua preda...e non mi piacerebbe affatto incontrarlo di nuovo..."rispose Farid preoccupato
"Un cacciatore di draghi?" chiese Aurore, senza però dimostrare alcuno spavento.
"Sì" rispose lapidariamente lo stregone.
"Ma qui non ci sono draghi!" continuò Aurore.
"Bhe fino a qualche minuto fa si..."disse Farid in tono sarcastico
"comunque adesso direi che me ne andrò a dormire sono stanco morto..."continuò lo stregone
"Buona fortuna mia bella signorina!"disse Farid mentre si inchinava
"spero di rivederla presto!".
Dopo di che si girò e scomparve tra la boscaglia
La ragazza chinò la testa in forma di saluto di congedo e sorridendo.
Aurore allora prese le sue cose e continuò il suo cammino per la foresta in direzione delle montagne: lì avrebbe incontrato certamente più draghi, visto che molti trovano rifugio nelle grotte delle montagne.
Era anche lei un assonnata ma, grazie alla sua tenacia, si trascinò un po' più nel cuore del bosco, orizzontandosi come meglio poteva. Camminava verso nord, dove cominciavano le colline.

NiceTie correva a destra e a manca, eseguendo i fitti ordini della Maga. Quella notte non aveva affatto dormito, indaffarato (o indaffarata?) come sempre dietro qualche incantesimo della sua maestra. Era esausto, e presto sarebbe crollato. Ma tenne duro: il mattino non era congeniale per le magie di Trupa, e presto anche lei sarebbe andata a riposare. Agoniava quel momento.
"NiceTie! Non vorrai mica fare il pelandrone, vero? A dormire si va più tardi, dopo aver preparato gran parte della pozione! ... Finché non avremo la scaglia di drago... Adesso scendi istantaneamente fino al fossato e prendimi anche un rospo!!! Mi serve anche UN ROSPO, mi raccomando! Su, sbrigati brutto idiota!"
L'uomo si affrettò di nuovo ad eseguire un nuovo ordine della sua maestra.

Quirin era diretto verso la capitale di Osdec quando vide un uomo chino su un fossato che cercava di prendere un rospo con le mani. "Le serve una mano, amico? chiese Quirin.
"Le sarei molto grato, signore..." rispose l'uomo.
Dare la caccia ai rospi era un gioco che Quirin faceva spesso da bambino quindi gli fu facile catturare la preda che consegnò subito all'uomo.
"Grazie signor..."
"Quirin! Mi chiamo Quirin!" disse lo scudiero.
"Al vostro servizio! Io sono Nicetie..."
*L'assistente della maga Trupa!* pensò Quirin.

L'alba si era ormai trasformata in giorno, quando Ser Gail, sempre seguito da Roland, uscì dal bosco. Avevano camminato parecchio, ma mancavano ancora alcune ore prima di raggiungere il prossimo villaggio. Il cacciatore di draghi non era ancora stanco. Il giorno prima aveva dormito sino a tardi, ed era avvezzo a queste camminate. Stessa cosa non poteva però dirsi di Roland, che, ormai, faticava a mettere un piede davanti l'altro.
Gail non aveva ancora digerito quella ragazza che lo aveva rifiutato con tanta disinvoltura, e il pensiero di questo, insieme al protettore di draghi che gli ha fatto perdere una preda facile, lo manteneva sul nervoso; anche se ormai, non borbottava più frase ingiuriose contro i due.
Camminavano adesso, sulla strada che portava alla città, un lastricato rovinato di pietre bagnate dalle recenti piogge.
Una pozzanghera larga quanto tutta la strada, e lunga almeno due passi di un uomo adulto si parò davanti a loro nel suo colorito di fango denso, quasi a dispetto del cacciatore. Passare dall'altra parte senza infangarsi sino alle caviglie era un'impresa impossibile. Ser Gail tirò giù nuove frasi ingiuriose verso qualche divinità locale. Roland, rimasto indietro di alcuni passi, si avvicinò.
Poi, tutto avvenne in un istante. L'illuminazione, insieme all'azione. Senza dar tempo al tempo, il cacciatore afferrò il ragazzo per la tunica, dietro il collo, e lo buttò a faccia in giù nel bel mezzo della pozzanghera. Troppo assonnato anche per capire che stava accadendo, Roland non reagì affatto. Un attimo dopo sentì distintamente il piede calzato dallo stivale premergli sulla schiena. Prima il tacco, dal bordo duro e preciso, poi tutta la suola, con la punta tra le scapole. Il peso del grosso cacciatore lo spingeva tra la melma, nel fango denso. Poi il peso si concentrò sulla punta, e infine scomparve. Tutto era durato non più di pochi secondi.
Facendosi forza sulle braccia Roland si rialzò. Il cacciatore aveva ripreso ad avanzare, senza neppure essersi voltato indietro. Il ragazzo si rialzò, e si affrettò a seguirlo di nuovo, pulendosi come meglio poteva il fango che aveva addosso.
Sentiva ancora la forma dello stivale sulla schiena.

Farid stava camminando da tanto ma non poteva fermarsi perché doveva andare a nord dove c'erano molti draghi da proteggere.
Era oramai vicino ad un piccolo villaggio e dopo pochi minuti di viaggiò ci arrivò.
*A questo punto mi fermo e mi riposo! Camminerò sta notte*
Poi guardo la borsa che conteneva i soldi
*accidenti! Solo...3 monete d'argento...e cinque di rame! Spero che bastino...*pensò abbattuto lo stregone.
"Ehm...una stanza...fino a sta notte...quanto viene?" chiese poco dopo quando entrò nella locanda del villaggio
"3 monete d'argento solo per oggi" rispose il locandiere guardando male Farid
"ecco qui..."disse mentre posava sul tavolo le monete richieste
"la pago adesso perché partirò sta notte tardi...grazie ed arrivederci!"

Aurore ad un certo punto era stremata dalla stanchezza e, appoggiando un braccio sull'elsa del suo spadino che conficcò a terra, si addormentò prima di intraprendere nuovamente il viaggio.
Aurore a questo punto si lasciò andare, cadendo placidamente a terra addormentata. Superato l'abbandono e la rielaborazione delle esperienze quotidiane nella prima fase del suo sonno, i suoi sogni si facevano sempre più agitati. Mordendosi il labbro inferiore, per quello che stava diventando un incubo, alla fine la ragazza si svegliò di soprassalto gemendo e tastando il suo collo per controllarne l'integrità. Accorgendosi che si trattava solo di un brutto sogno, Aurore fece un profondo sospiro prima di alzarsi definitivamente.
*Ti troverò ovunque tu sia, maledetto! Non puoi essere sparito nel nulla! E non avrò nessuna pietà contro di te e tutti i draghi malvagi di questo mondo!* pensò la giovane. Poi si calmò e, prima di riprendere il cammino, si mise a prendere un po' di bacche per sfamarsi.
 
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Aethra
view post Posted on 31/8/2005, 22:37




Cap 3

Erano passati ormai tre giorni da quando Ser Gail aveva lasciato la foresta, e quello stupido protettore, quando giunse alle prime montagne rocciose. Il terreno che aveva affrontato sino a quel momento era stato impervio e insidioso, ma niente in confronto a quello che gli aspettava. Dietro di lui, Roland era esausto. Per una brevissima frazione di secondo Gail si chiese se quel ragazzo avrebbe resistito. Ma scartò subito quel pensiero, e iniziò a preparare il campo per la notte. Il giorno dopo avrebbe affrontato le montagne. Ma non di notte. Non quando i draghi erano più pericolosi e audaci del solito.
All'inizio dell'imbrunire, Aurore, che si trovava alla fine della foresta, subiva un'altra volta la sua maledizione trasformandosi nuovamente in drago. Alle soglie ormai del bosco, scrutava l'ambiente circostante prima di uscire allo scoperto per avanzare verso le prime colline che precedevano le montagne.
Queste zone sono abitate dai draghi pensò Non avrei nulla da temere allora uscendo allo scoperto. Dovrei come sentirmi in famiglia in un certo senso...
La ragazza non era più esausta avendo fatto molte tappe durante questi tre giorni, per cui iniziò direttamente il suo viaggio sulle colline sperando di incontrare i suoi odiati simili. Non poteva volare, per cui si limitava a camminare sul suolo umido.
Farid s'insinuò dentro una piccola grotta: dopo parecchie ore di ricerca aveva finalmente trovato un drago!
La grotta era molto umida e buia ma ben presto lo stregone si abituò; continuava a camminare con molta cautela e dopo pochi minuti arrivò in un grande spazio dove dormiva un drago. Un drago rosso...e anche ben messo...sia di corpo che di tesori pensò mentre si guardava attorno e vedeva un notevole tesoro... di certo non poteva prenderne neanche una moneta: i draghi avevano un'incredibile memoria e potevano ricordarsi anche le disposizioni di tutte le monete in una grotta!
Quell'infame di Gail sarà sicuramente venuto da queste parti se cercava dei draghi...e questo drago è un buon esemplare...se cerca qualche tipo di altro trofeo da esporre cercherà draghi come questi...meglio stare attento a questi che sono più anziani e quindi di più "valore" per lui...pensò mentre si apprestava ad uscire.
Nel frattempo, Aurore continuò a scalare una collina fino ad arrivare alla prima montagna. Man mano che avanzava l'odore dei draghi si faceva più pungente.
Finché mi trovo sotto queste sembianze non devo destare sospetti si diceva tra sé e sé.
Quella grotta lassù dovrebbe essere una tana di draghi allora.... Chissà se, entrandovi, il drago che vi dimora verrà seccato dalla mia presenza... Posso confidare sulla buona sorte e sulle mie sembianze per il momento continuò a riflettere infondendosi coraggio.
Da tutt'altra parte del regno, Kora, intanto, seduta nella sua stanza, ripensava al suo incontro con Quirin… Quel ragazzo l’aveva pagata per avere ottenuto un’informazione che a suo avviso era di minima importanza. Evidentemente dietro tutta questa storia doveva esserci qualcosa di grosso… e forse quel qualcosa le avrebbe dato finalmente la possibilità di abbandonare quello schifo di vita che era costretta a fare… Kora uscì dalla stanza andando in cerca di Quirin.
Lungo il cammino attraverso le montagne dei draghi, vi era una capanna per cacciatori. Una piccola costruzione in legno che usavano i cacciatori per riposarsi. Una buona invenzione, quel giorno fortunatamente vuota. Ser Gail conosceva l'ubicazione di tutti quei rifugi, tra quei monti, e sapeva dove trovarne quando occorreva. Presto, stava disteso su una morbida pelle d'orso, a scaldare i piedi ad un fuoco scoppiettante, satollo di una cena a base di carne affumicata e formaggio. Quella sera era di nuovo di buon umore. Mancava solo una cosa per rendere quella sera perfetta: una donna dalle curve formose.
Di lato al fuoco, anche Roland si stava scaldando. Il ragazzo appariva più torvo del cacciatore. Si tolse le scarpe, di vecchia pelle fina e rovinata, non adatte alle lunghe camminate su terreni impervi, e l'occhio del cacciatore cadde sulle piante dei piedi del ragazzo.
Vesciche e spacchi laceravano la pelle candida. Un fiotto di sangue usciva da un lato del tallone. Roland bagnava le ferite con dell'acqua, cercando sollievo, non accorgendosi dello sguardo stupito di Gail. Quel ragazzo aveva i piedi tanto martoriati e non si è mai lamentato. pensava meravigliato. Poi sdraiandosi e rimettendosi a fissare il soffitto: Bhé? E a me che me né cale? Non lo obbligo certo io a seguirmi.
Poco dopo un vasetto di unguento rotolò pigro fino al ragazzo. Roland lo raccolse, e guardò Ser Gail, ancora sdraiato a fissare il soffitto. "Sbrigati a metterlo sulle ferite" Disse questo "prima che ci ripensi."
Intanto Farid stava uscendo da un ennesima grotta
un drago verde...ancora giovane pensò
Dopo di che si nascose: Aurore? Cosa ci fa qui quel drago? Meglio andare a vedere
"ci si incontra di nuovo Aurore!" salutò Farid quando si fu avvicinato
"Oh! Ciao Farid... Qual buon vento!" affermò il drago con l'aria felice di aver ritrovato un amico. "Cosa c'è lì dentro? Draghi? Qualcos'altro?" chiese in seguito la ragazza, curiosa di sapere cosa nascondeva l'antro.
"ehm...niente di particolare..."rispose Farid mentendo: non sapeva ancora se fidarsi del drago.

Contemporaneamente, nei pressi della fortezza in cui dimorava Maga Trupa, Quirin chiese con tono gentile a NiceTie:
"Allora? Mi vuoi dire a cosa ti serve il rospo?"
"Serve alla mia padrona..." disse Nicetie.
"La tua padrona è per caso la maga Trupa?"
"Si... e se non torno subito col rospo si arrabbierà molto con me..."
"Capisco... lascia che ti accompagni!"
"No, signore! La mia padrona non lascia mai entrare nessuno alla sua torre... se voi cercherete solo di avvicinarvi lei vi farà qualcosa di terribile..."
"E va bene... perché quando hai finito di lavorare non vieni a fare quattro chiacchiere con me in un osteria qui vicino? Ormai siamo amici, no?"
Nicetie sorrise. Non aveva mai avuto un amico. "Farò di tutto per venire, signore..." disse e si allontanò verso la torre della sua padrona.

Intanto la conversazione tra Farid e il drago Aurore continuava.
"Ma cosa ci fai qui?" chiese lo stregone.
"Beh... Dovrebbero trovarsi qui i miei simili... Per questo io mi trovo qui" spiegò il drago guardandosi e dicendo una mezza verità.
"Tu invece, come mai ti trovi qui? Stai forse proteggendo qualche drago in questo momento?" chiese a Farid.

"No non in particolare"

Quando il drago aveva spiegato le sue ragioni, dalle sue fauci scivolò una sacca, che Aurore sembrava custodire gelosamente.
"Ho preso questo tesoro nella foresta... Sono in cerca di altri e so anche che i miei simili ne custodiscono... E poi penso che potrei trovare tra queste montagne il drago che sto cercando".
Queste furono le prime parole che vennero in mente ad Aurore per giustificarsi senza dire la completa verità. Nella sacca, infatti, si trovavano solo le armi per cacciare draghi.
"Ci sono draghi nei paraggi.. C'è forse un drago rosso? Ed è un drago sputafuoco!!" chiese mentre annusava l'aria. L'atmosfera si faceva più nebbiosa e tetra, intanto l'odore di zolfo si faceva più alacre.

"si c'è un drago rosso e anche ben messo...e ti converrebbe non provare a sottrargli il tesoro...si infurierebbe parecchio!" disse Farid

"perché secondo te verrei battuta?" chiese Aurore

"Mah! Quel drago sembra più forte di te a giudicare dall'età...e dai tesori...comunque non è tutto come sembra!" disse scoccando un'occhiata ad Aurore
"Anche se sembro solo un cucciolo di drago potrei dare filo da torcere a quel drago se solo... se solo..." disse Aurore cercando di evitare di dire la completa verità.
"... Se solo sapessi volare e lanciare fiamme!"
Notando che lo sguardo di Farid sembrava scettico, allora Aurore continuò col dire:
"E' vero, il mio tesoro è misero e un drago verde come me è il genere più comune che ci sia e i miei avi non sono tanto potenti quanto quelli rossi e quelli neri... Ma non basta solo la forza per battere un drago! Ci vuole anche astuzia e agilità. Fidati di quest'affermazione!" disse mostrando una specie di sorriso con i suoi denti aguzzi quasi per rincuorarsi.
"Purtroppo è per questo difetto fisico che ho che non sono sicura di voler entrare adesso, di notte, in quell'antro.... Come ti è sembrato quel drago? Era infastidito dalla tua presenza nel suo covo o non si è nemmeno accorto della tua presenza?"
"no non se ne è nemmeno accorto...troppo occupato a dormire...ma come è possibile che tu non sia ancora capace a volare?" chiese Farid
"Ehm.... In effetti è qualcosa di molto degradante per un drago non saper volare..." disse riflettendo e prendendo tempo prima di continuare:
"No, proprio non sono capace... Più che altro non riesco a "volerlo" o non mi sono mai trovata in una situazione tale che mi costringesse ad usare queste capacità che tutti i draghi in teoria possiedono... Diciamo che non sono abituata a questo tipo di vita... I cuccioli hanno sempre paura delle novità, non lo sai? Il cambiamento li spaventa... E questo cambiamento continua a spaventarmi tuttora". Nelle sue parole c'era un fondo di verità.
"Che facciamo? Cerchiamo di rubare il tesoro del drago nel suo rifugio mentre dorme oppure aspettiamo, insieme, che arrivi l'alba?" propose il drago.

"no... non mi sembra il caso di cercare di rubare il tesoro del drago...e io non ne ho nessuna intenzione...quindi aspettiamo l'alba insieme."

"Ma tu come fai a conoscere così bene i draghi? Per caso ne hai allevato uno?" gli chiese Aurore.

"ehm...no...ecco io sono stato trovato vicino ad una grotta di draghi d'oro quando ero ancora in fasce e quindi molti hanno sempre creduto che discendessi da draghi...io feci tutto per saperne di più su queste stupefacenti creature...fino anche ad andare in una tana di draghi rossi quando ero ancora un ragazzo...per fortuna che quella volta lo scampata...ma ho sempre cercato di proteggerli perché...ecco...mi affascinano"
"Va bene, allora aspettiamo l'alba. Draghi d'oro? Ma sono rarissimi! Deve essere da allora che hai imparato a comunicare con i draghi quindi... E' così strano il linguaggio draconico che non ho nemmeno idea di come naturale sia stato impararlo...
Hai mai sentito parlare di una maga che si è alleata con i draghi malvagi? Se non riesco ad appropriarmi delle mie capacità è anche colpa sua..."

"Si...ne ho sentito parlare...purtroppo"

"Scusa la mia inesperienza ma... Sai forse se i draghi buoni si distinguono da quelli cattivi anche per il colore delle loro squame? Quelli neri per esempio sono un po' insopportabili: sono i più scontrosi che ci siano... Lo so che questa è una domanda che un drago non dovrebbe mai fare ma ti ho detto: ancora non li so distinguere"

"si...si i draghi si distinguono anche per il colore delle squame...anche se però non tutti sono uguali...sono in po' come gli umani...possono essere sia malvagi che buoni" rispose Farid mentre si sedeva
"Cosa ti spinge a proteggere comunque i draghi cattivi? Io non ci vado d'accordo già da anni. La maga Trupa, poi, si è alleata con loro: muove i draghi a compiere angherie e non credo che sia l'unica ad avere queste capacità. Perciò cerco, oltre ad un drago in particolare, anche chi lo manovrava. Quella strega, INOLTRE, mi aveva pure catturata e rinchiusa nella torre più alta perché non scappassi via. Anche non potendo volare, sono fuggita lo stesso gettandomi nel fossato della fortezza. Quella donna fa cattiverie solo per il gusto di arrecare sofferenza e per favorire chi è come lei. Ora mi domando: come può una persona gentile come te accettare alleanze simili, visto che il mondo dei draghi ti affascina?... Sempre che voglia rispondere..." disse il drago.
L'agitazione del drago, man mano che raccontava, andò scemandosi e il suo volto era sincero prima che Aurore si accucciasse per terra così come tutti i draghi fanno.
"bhe...sai...se è vera la diceria sulla mia discendenza quel drago che sia stato appena ucciso potrebbe essere anche mio padre...e comunque non credo che qualsiasi creatura, per quanto malvagia sia, merita di morire..." rispose lo stregone.

Nel frattempo, Quirin girava per le strade di Osdec in cerca di una locanda in cui affittare una stanza per la notte. Ad un tratto alle sue spalle sentì la voce di una donna. “Posso aiutarla?” disse la voce. Quirin si girò di scatto e si trovò di fronte il bel viso sorridente di Kora. “Non mi dire che ti ho spaventato?” disse la ragazza. “Si figuri… ma che ci fa lei qui?” “Ma guarda… non dirmi che non ti fa piacere rivedermi?!…”. Quirin ripeté: “Che ci fa lei qui?”. La cortigiana rispose con un’altra domanda: “L’informazione che ti ho dato ti è stata molto utile, vero?” “Questo non credo che la riguardi…” “Ascoltami bene! Io potrei esserti molto utile! Tutto quello che voglio è ottenere un po’ di denaro per smettere di fare questo schifo di lavoro che sono costretta a fare!” “Ti aiuterei se potessi… ma credimi! Non otterrai niente aiutandomi in questa storia… né io posso pagarti più di quanto ti ho già dato…”. Kora rimase un attimo in silenzio. Poi disse: “Dimmi di che si tratta..”
Dopo aver ascoltato Quirin con attenzione, Kora disse: "Credo che tu abbia ragione riguardo a Vorzen... anche qualora avesse interpellato la maga Trupa allo scopo di proteggere l'impero non si ricaverà mai niente di buono dalla magia nera... Ti darò tutto l'aiuto possibile..." "Ma ti ho già detto che con molta probabilità non ricaverai niente da questa storia..." "Forse... o forse si... non dimenticare che stiamo rendendo un grande servigio all'impero!" disse Kora strizzando l'occhio, "Stasera mi offrirò io per fare compagnia a Vorzen... lo farò ubriacare e cercherò di scoprire tutto quello che sa..." detto questo Kora si allontanò.
"NiceTie!" urlò Maga Trupa facendo riecheggiare la sua voce stridula per tutta la fortezza.
"Dove ti sei cacciato ora?!? Vieni subito qui! Mi serve quell'ingrediente per il filtro e poi mi serve anche del cedro per un'altra pozione!!!"
NiceTie udì le parole di Trupa e si affrettò a cercare, oltre al rospo, anche cedri e foglie di cedro. Sperava che con questo compito avrebbe potuto concludersi la sua giornata per andare a fare quattro chiacchiere con Quirin, come gli aveva promesso.
Dopo aver compiuto il suo dovere Nicetie, con grande fatica, riuscì ad uscire dalla torre senza farsi accorgere dalla Maga Trupa. Seduto al tavolo di una locanda ora conversava tranquillamente con Quirin fra un bicchiere di vino e l'altro. "Allora? Da quanto tempo lavori per quella donna?" chiese Quirin. "Da... ick!... cinque anni...ick!" rispose Nicetie che non reggeva molto l'alcol. "E ti ha sempre trattato come un schiavo?" "Ick!... si, quella vecchia megera! Ick!... ma se voglio diventare un mago questo devo sopportare... ick!" "E su cosa sta lavorando la tua padrona in questo momento?..." azzardò Quirin. "Ick! Non lo so... Ick!" "Ma come? Non lo sai neanche tu che sei il suo assistente?" "Non mi ha voluto dire niente quella arpia! Ick!" "E tu non hai la minima idea di cosa possa trattarsi?" "Non lo so... ick! Però le ali di pipistrello servono per gli incantesimi direzionali... ick!... le zampe di rospo servono... ick! ... per dare più forza all'incantesimo... unito alle foglie di cedro... ick!... l'incantesimo può avere efficacia su tutta la popolazione dell'impero e anche su quella Abnal e di Osdec.... ma... ick... l'ingrediente più importante è la scaglia di drago... ick!.. serve per..." in quel momento Nicetie cadde sul tavolo addormentato. "Serve a cosa? A cosa?..." chiese Quirin scuotendo l'uomo per svegliarlo. "A togliere... " "A togliere cosa?" insistette Quirin. Ma ormai non c'era più niente da fare. Nicetie dormiva profondamente.

Da tutt'altra parte della montagna, Ser Gail si svegliò un'ora prima dell'alba. A dire il vero, per quanto stanco fosse, quella notte non era riuscito a dormire molto, al contrario del ragazzo.
Uscì nell'aria gelida della mattina, pensando. Pensando che forse non era il caso di fare quella caccia, quel giorno. Che forse non era il caso di farla assolutamente. A che potevano servire le scaglie di un drago?
Rientrò nella sua capanna, e prese i suoi attrezzi. Quella mattina un drago rosso sarebbe morto. O lo sarebbe lui.

Si stava avvicinando il momento della trasformazione per Aurore che, a questo punto, doveva prendere una decisione: rivelare o no all'amico la sua vera identità. Optò per mostrargli l'effetto della maledizione che incombeva su di lei.
"Mi dispiace di non essere stata completamente sincera con te, Farid. In tutte le mie parole c'è sempre stato un fondo di verità. C'è un motivo per cui non so volare né sputar fuoco... Non posso fare cose simili finché non...."
Mentre Aurore parlava l'alba cominciava a sopravvenire...
"… finché non accetterò la condizione della mia maledizione. Tu discendi dai draghi allora? Io non sono nata drago..."
continuò dicendo mentre la sua fisionomia cambiava nuovamente per diventare umana e le scaglie di drago tornarono ad essere i suoi vestiti.
"...per maledizione di Trupa divento drago al calar del sole fino alle prime luci del mattino finché l'incantesimo non si spezzerà secondo alcune condizioni..." continuò a spiegare Aurore mentre tornava lentamente ad essere umana.
"... Non me ne volere per le mezze verità: non sapevo se fidarmi..."
Tornando completamente alla sua vera forma, la ragazza continuò:
" Ci siamo già visti, Farid. IO sono Aurore! Cerco il drago che uccise mio padre... Capisco il tuo stato d'animo quando parli dei draghi e non so se tu possa mai comprendere il mio odio verso i draghi malvagi"
"tu...?Cosa?" chiese lui sbalordito mentre si alzava di scatto.
"Una maledizione? Tu sei Aurore!?! La maga Trupa?" esclamò Farid
"aspetta...lo so che potresti essere confuso e mi dispiace non averti potuto dire tutta la verità fin da subito..."si giustificò Aurore
"Ok... Ok..."disse lo stregone mentre si calmava
"parlami meglio di questa maledizione se ti va"

"Ehm... Mette un po' a disagio.. Ti reciterò solo quanto dice la mia maledizione: riecheggia ancora nella mia mente.. "Donna dall'alba al tramonto, drago dal tramonto all'alba. Fanciulla di giorno, mostro di notte, divisa tra le due realtà finché non troverà chi le riunirà in una"
In poche parole, dovrò abituarmici! L'incantesimo finiva con la predizione di sfortuna per l'unica possibilità: il vero amore." disse Aurore scrollando le spalle e accennando un sorriso di auto-sarcasmo.

L'alba stava arrivando. Una luce lontana e distante. Molti draghi si mettono in caccia proprio in quelle ore, e lì, tra quelle montagne e rocce a strapiombo, Ser Gail aveva preparato il suo territorio di caccia. Un cervo, un maschio adulto, azzoppato, si trascinava nel ventoso crepaccio, tra le alte pareti di roccia. Ser Gail aspettava, con calma, che un drago lo scorgesse e lo scegliesse come preda. Che il drago fosse rosso, dipendeva più dalla fortuna, che dalla scelta di un luogo di caccia preferito dai draghi rossi. Non doveva fare altro che aspettare. Aveva lasciato il ragazzo a dormire nella capanna: non voleva pericolose distrazioni.

Intanto, presso la dimora del principe, Kora si trovava nel letto di Vorzen e, mentre gli accarezzava i lunghi capelli neri, gli porgeva una coppa di vino dicendogli: "Bevete... e dimenticate tutti i problemi che vi angustiano in questo momento...". Vorzen sorrise e accettò l'offerta. Era la sesta coppa che beveva. Kora gli baciò la mano e gli disse: "E ora ditemi mio signore... cos'è che vi rende tanto nervoso in questo momento?" "Ah! Come se una cortigiana potesse capire queste cose?!" "Provate a parlarmene..." "Diciamo che ho mandato uno dei miei uomini più fidati per un'importante missione e che non ho ancora avuto sue notizie..." "Di che missione si tratta, mio signore..?" "Sei troppo curiosa..." "Tutte le donne sono curiose..." rispose Kora prontamente. Vorzen la afferrò per i capelli e le disse: "Quando quella strega avrà finito non ci sarà più questo problema!". Poi rise e baciò la ragazza.
Passato del tempo, Kora e Quirin stavano raccontandosi a vicenda quanto avevano scoperto. "Non so a cosa serve quella scaglia di drago... ma se la maga Trupa la usa... temo che saranno guai seri per tutti!" disse Quirin. "Deve essere proprio la scaglia di drago la cosa che Ser Gail è andato a cercare... Cosa si fa?"

Nel frattempo, il discorso tra Farid ed Aurore si protraeva.
"Tu riesci a far sì che i draghi ti rispettino? Come fai a conoscere Trupa e quel cacciatore di draghi di cui mi parlavi l'ultima volta che ci eravamo visti.. in simili circostanze? Ehm... Scusa, ho fatto troppe domande alla volta.." ammise Aurore.

"beh...per farti rispettare dai draghi bisogna essere molto autorevoli...e non leccapiedi innanzi tutto...comunque conosco il cacciatore di draghi perché purtroppo l'ho già incontrato e combattuto contro in diverse occasioni...la maga Trupa la conosco di fama..."

"Io so solo che se li intimidisci ottieni rispetto... Solo che poi si scende al solito combattimento.. Già... I miei tesori... Armi..." disse Aurore mentre guardava la sacca a terra prima di rimetterla in spalla.
"Hai già combattuto contro questo cacciatore di draghi? Perché dici purtroppo? E' forte? Che è successo con questo col... col cacciatore di draghi?" chiese Aurore incuriosita quanto sul chi va là.

"dico purtroppo perché oltre ad essere forte è molto astuto e previdente...cosa che rende difficile sconfiggerlo.."

"La forza non è tutto... Te lo posso garantire. L'agilità e l'ingegno vanno ben oltre la forza. E queste virtù non le ha solo lui ma le hai tu e ne ho io, giusto?" gli disse Aurore cercando di giudicare la situazione da un lato ottimistico.

"Certo che è un bel problema lo stesso... E' sempre un cacciatore di draghi e in questo posto ci sono parecchie prede"
"infatti è per quello che sono venuto qui...non devo permettere a Gail di uccidere altri draghi solo per gusto...ti va di venire con me?" chiese lo stregone

"Va bene, verrò con te. E... ti aiuterò nell'intento di fermare questo cacciatore di draghi che uccide draghi per solo gusto..." rispose Aurore pensierosa a Farid.
"Spero però che non sia necessario ricorrere all'uso delle armi..." aggiunse subito dopo con un sorriso non credendo molto nella veridicità della sua stessa affermazione.



Nel frattempo, presso la fortezza di Maga Trupa, la strega vide NiceTie ritornare e cominciò ad urlargli contro con la sua voce stridula e insopportabile:
"NiceTie!! Fannullone!!! Dove sei stato?? Sono due ore che ti cerco!! Hai bevuto?!? Invece di non fare niente e andare all'osteria a bere, vai a prendermi anche della verbena per la mia pozione!!!".
NiceTie era contento di essere rimasto un po' di più nel locale per avere avuto un attimo di riposo, poi disse tra sé e sé:
"Odiosa stregaccia..."
"Cooosa? Ti ho sentito!!! Allora, oltre a ciò, andrai pure a pulire le stalle, idiota!"
NiceTie non ebbe il coraggio di controbattere ancora.

La fortuna sorrise al cacciatore, quella mattina. Un drago dalle scaglie di un rosso puro, brillante nella luce umida del mattino, avvistò il cervo ferito, e si incanalò nel crepaccio a cacciarlo.
Ser Gail aveva pronta, in una piccola sacca di pelle, una pozione. La bevve in un sorso, e subito si gettò anche lui nel crepaccio. La magia della pozione gli permise di controllare la caduta, e atterrare proprio sulle spalle del drago. Una posizione molto favorevole: con un colpo secco della sua spada, recise i legamenti dove l'ala si giungeva alla schiena. Il drago perse l'assetto, e iniziò a precipitare, tenendosi come poteva con l'altra ala. Quando furono vicini a terra, Gail rese inservibile anche la seconda ala del drago, e questo cadde rovinosamente sulla roccia dura.

In quel preciso istante, Farid senti un lamento...un lamento di un drago! Si girò di scatto non proveniva da molto lontano
"Lo hai sentito anche tu?" chiese Farid
"si...si mi sembrava un drago..."rispose allarmata Aurore
"Ser Gail! Se non ci muoviamo quando arriveremo del drago ne sarà rimasto poco...seguimi!" disse lo stregone mentre incominciava a correre verso la zona del lamento.

Aurore, preoccupata per cosa sarebbe accaduto, seguì Farid nella direzione in cui lui già correva.

Contemporaneamente, a terra iniziò il vero combattimento tra Ser Gail e la sua preda. Il drago senza le proprie ali era limitato. Ma ancora forte. L'esperto cacciatore parò molti dei suoi colpi, e la sua spada lo difendeva, in parte, dai soffi infuocati del drago. Ser Gail non aveva mollato un istante la schiena del drago, neanche quando rischiò di finire schiacciato dal peso della bestia: era una posizione troppo favorevole. Gli attacchi risultavano meno forti, e anche quando il drago tentava di morderlo con le sue pericolose fauci, era in difficoltà.
Affondò più e più volte la lama nel collo del drago, tra le scaglie, cercando di colpirlo alla gola.

Il combattimento durò diversi minuti, ma alla fine, il drago cadde. Ancora vivo, ma ormai incapace di muoversi.
Farid ed Aurore arrivarono sul luogo dello scontro
"TU!" gridò Farid su tutte le furie
"COSA HAI FATTO?!?" continuò
"io? Nulla..."rispose tranquillo Ser Gail
"Cos.. Cosa!? Questa me la paghi!" gridò mentre creava una sfera fatta di elettricità nella mano
"muori!" continuò mentre lanciava la sfera che sfiorò il cacciatore di draghi
"Perché ti devi sempre mettere in mezzo? Lasciami stare!" disse Gail
"lo farei volentieri se tu non andassi in giro ad uccidere draghi solo per divertimento!" rispose Farid mentre incominciava a concentrare tutta la sua energia in una sfera infuocata: ci avrebbe messo alcuni minuti a caricare la sfera ma un attacco del genere avrebbe ucciso la maggior parte delle persone.

Aurore rimase impietrita vedendo l'agilità del suo collega ammazzadraghi in azione. Era davvero agile ma questo non la fece demordere. Estrasse dalla sacca la sua balestra puntandola contro Sir Gail e allontanandosi lentamente da Farid che, a quanto pare, era già impegnato con il suo incantesimo.
"Perché fai questo a quel drago? E' davvero necessario?" chiese imperterrita Aurore a Gail, tenendosi a distanza continuando a puntargli contro l'arma.

"Umpf!" Sbuffò il cacciatore "Eccone un'altra. Ma che avete tutti oggigiorno?"
Farid non poteva parlare, altrimenti avrebbe perso la concentrazione e la sfera di energia.
Un istante dopo Ser Gail attivò il potere del suo mantello, che si trasformò assumendo la forma di due gigantesche ali da pipistrello. Aurore scoccò la freccia, ma colpì solo di striscio il cacciatore che si alzava in volo. Miglior fortuna ebbe il cacciatore che, lanciando un pugnale, fece perdere concentrazione allo stregone.
"Voi non capite niente!" Esclamò, allontanandosi in volo. "Ma se proprio volete salvare quel drago, fareste meglio a sbrigarvi: poco è il sangue che ancora gli rimane nelle vene."

"...E ci è sfuggito così?!?" commentò Aurore guardando il pipistrello volar via. Poi si voltò verso Farid:
"Mi dispiace, è meglio che io non mi avvicini a quel drago altrimenti..." disse la ragazza lasciando in sospeso la frase prima di continuare.
"Vedi un po' tu che puoi fare per lui... Non vorrei avvicinarmi. Fammi sapere se ti serve qualcosa" aggiunse Aurore rimettendo a posto la balestra e fissando con brama la trappola per draghi che era riposta, nascosta, all'interno della sua sacca.
Lo stregone si avvicinò al drago e incominciò subito a cercare di curarlo.
quel maledetto Gail deve morire...
In pochi minuti il drago era fuori pericolo ma ancora molto debole
"Potrà sopravvivere ma adesso è meglio andare prima che si svegli nervoso"

Aurore ascoltò quanto Farid aveva detto.
"Va bene, meglio non trovarsi qui al momento del suo risveglio..." gli disse.
... Non vorrei esser costretta a fare altrettanto anche io a quel drago... pensò Aurore guardando con malcelato rancore l'animale.
...tuttavia la reazione dell'animale era logica essendo stato chiaramente attaccato...

Farid le chiese: "Perché ci metti tanto per allontanarti da lì?"

Colta in soprappensiero, Aurore gli rispose mentre si allontanava:
"Scusa, ero assorta nei miei pensieri. ... Dovrei tornare dalla Maga Trupa... Magari lei può eliminare la maledizione in qualche modo, se solo riuscissi a convincerla ma temo proprio che io mi stia illudendo... Farid, dove credi che sia andato quel pipistrello gigante?" disse, infine, la ragazza con sarcasmo.
 
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Aethra
view post Posted on 31/8/2005, 22:37




Cap 4

Due giorni dopo, Ser Gail e Ronald entravano nuovamente nella capitale. Per il ritorno avevano affittato un cavallo, e poterono contare su di esso per tornare a casa senza incontrare scocciatori di sorta.
La notte era già buia, quando il cacciatore poté entrare nella sua stanza, nel castello. Non era passato a consegnare le scaglie a Trupa. Semplicemente non ne aveva voglia.
Roland fece per seguirlo nella camera.
"Bhé?" Chiese il cacciatore. "Che altro vuoi?"
Roland malbettò un "I - io…"
"Non dirmi che vuoi dormire con me stanotte!? Sei una femminuccia o cosa?"
"N – no!"
"Allora? Cosa credi? Che tu significhi qualcosa per me? Tu non sei nessuno! Di ragazzetti come te che mi portano lo zaino e mi puliscono le scarpe ne ho quanti ne voglio!"
Roland non rispose, subendo la furia del cacciatore.
"E sparisci dalla mia vista!" Urlò, sbattendo la porta in faccia al ragazzo.

Aurore era già trasformata in drago essendo notte e si incamminò, con lo sguardo rivolto a terra, verso la fortezza di Maga Trupa, pensando ad un modo per convincerla a donarle di nuovo la normalità.
Era troppo assorta nei suoi pensieri per accorgersi che un drago nero le bloccava il passo, finché questo non sputò fiamme proprio davanti a lei.
"Ma che...?" disse Aurore cadendo seduta a terra.
"Avanti, seguimi!" ordinò il drago nero iniziando a prendere il volo.
"Non posso volare!!" rispose Aurore.
"Quindi sei davvero tu il drago che sto cercando.." continuò l'animale.
Aurore rimase allibita.
"Seguimi e ti porterò dalla mia padrona" continuò il drago.
"Dove?"
"In città, nella capitale"
Aurore pensò:
Non è prudente seguirlo... Sono un drago e la gente si spaventerebbe ma lo farò...
Poi lanciò uno sguardo verso Farid come a chiedergli se l'avrebbe seguita.

La principessa Amberle si trovava all'interno della sua carrozza ed era diretta al palazzo di Vorzen. La rivelazione di Quirin l'aveva preoccupata più di quanto avesse dato a vedere al ragazzo. Ora voleva un chiarimento da parte del suo futuro marito. All'improvviso il cocchiere fu costretto a fermarsi. La principessa sentì un grido soffocato poi più nulla. Preoccupata si affacciò al finestrino della carrozza e in quel momento una mano afferrò i suoi lunghi capelli castani e la tirò fuori. Presto Amberle si ritrovò imbavagliata e legata per opera di uomini dal volto bendato. "Torniamo ad Abnal!" disse quello che doveva essere il loro capo e la principessa fu caricata su un carro e portata via.

"Si può sapere dove PORKO si trova quel suino di ser Gail???" Strillò la maga Trupa, più nervosa del solito.
"Credo sia nei suoi alloggi..." Disse, mesto, NiceTie.
"Bhe? Che DIAVOLO stai aspettando lì, figlio di una gnoma ubriaca! Vai a chiamarlo!!"
"S-Sì.."

"Allora seguimi lestamente e io ti condurrò fino alla dimora della mia padrona" disse il drago nero al drago Aurore.
"Ti seguirò in base alle mie capacità: non ho la tua stessa agilità di drago" rispose Aurore con disappunto comunicando in linguaggio dei draghi.
Il drago nero non si curò della difficoltà della sua interlocutrice e spiccò lo stesso in volo, moderando la sua velocità per permettere di essere seguito.
Come drago ci sono anche dei vantaggi... Saper utilizzare anche queste potenzialità non sarebbe affatto male... Mi manca tanto la normalità, tuttavia, che mi sento confusa... pensò Aurore non perdendo mai di vista la sua guida. Assorta nelle sue riflessioni esistenziali, Aurore cominciò a scuotere più velocemente le ali. Senza accorgersene, tra un balzo e l'altro per sormontare gli ostacoli che le si frapponevano sul sentiero, anche lei riusciva a volare seppure per brevissimi tratti o salti, troppo brevi perché la ragazza se ne accorgesse in prima persona.

"Ottimo lavoro! - disse Nabur ai suoi servitori - Senza la principessa Amberle non ci sarà alcun matrimonio... e niente matrimonio, niente alleanza col regno di Osdec e con la maga Trupa... e noi avremo maggiori possibilità di vittoria! Ora mandatemi a chiamare il mio fidato Thomas!". Il ragazzo si presentò al cospetto del re facendo il suo più profondo inchino. "Molto bene! - disse il re - Ma guardatelo! Chi direbbe che dietro i panni di uno squattrinato alchimista si cela il mio più abile e più fedele servitore?!..." il re gettò un sacco pieno pieno di monete ai piedi di Thomas che disse: "Siete troppo buono, maestà..." "Non siate modesto! Avete fatto un ottimo lavoro!" "Mi è bastato riferire a Quirin dell'incontro fra Vorzen e la Maga Trupa perchè corresse subito a riferirlo alla sua amata principessa! Era l'unico che aveva modo di avvicinarla senza farla sospettare..." "...e così quella sciocca ha deciso di lasciare il palazzo e noi abbiamo avuto modo di catturarla !" concluse Nabur, scoppiando poi in una fragorosa risata.

Il drago nero volteggiò sulla sommità della fortezza di Trupa verso cui aveva condotto Aurore.
"Tu!" esclamò Trupa.
"Sì. Vorrei che fosse spezzato l'incantesimo che incombe su di me. Mi hai maledetta.. Saprai pure togliermi la maledizione?" chiese con scorno.
"Certo, così come so parlare con te, drago! Ricordati la formula perché non ti libererò dalla maledizione! Mi servi così come sei!"
"Drago?? Perché?"
"Perché è l'essere che tu odi di più e di cui la gente ha paura o caccia! E chi lo sa meglio di te? Sei debole! Viva o morta, per me non fai la differenza.."
Trupa afferrò il drago Aurore trascinandola.
"Dove mi porti??" chiese Aurore dimenandosi per liberarsi dalla presa di Trupa, la cui forza era stata amplificata con una magia temporanea.
"Alle segrete!" esclamò Trupa. La strega rinchiuse Aurore nelle segrete al piano inferiore della fortezza, poco al di sotto del livello del fossato. Aurore emise un lamento lacerante.
Trupa poi tornò a leggere in silenzio un libro di magie:
... Una ciocca di capelli rossi, una goccia di sangue di una vergine. Aspetterò che si ritrasformi... Poi? Bisogna fare un sacrificio umano come rito propiziatorio quando i pianeti saranno allineati... Che altro?

"Ah, eccoti, finalmente!" Esclamò, vedendo entrare il cacciatore di Draghi.
"Che vuoi?" Chiese Gail, nervoso per esser stato svegliato
"Le tre scaglie di drago."
Ser Gail si guardò intorno: "Sangue di lucertola invecchiato di una luna. Piuma di gufo mulatto delle selve a nord. Erbe del sud. Che incantesimo stai preparando?"
Maga Trupa mostrò il suo sorriso sdentato. "Lo scoprirai." Rispose "Le tre scaglie."
"A che ti servono?"
"Ho capito." Disse Trupa, tranquilla. Un movimento e l'intera stanza si ricoprì di ragnatele, talmente appiccicose che Gail non poteva più muoversi. "Adesso stai buono, mentre preparo una cella adatta a te."
Il cacciatore iniziò a divincolarsi. Inutilmente. Dopo pochi secondi di ritrovò in una celle, vuota.

"Avrai tutto il tempo per riflettere nel frattempo..." esclamò Trupa in una risata al cacciatore di draghi. La strega rubò a Ser Gail le scaglie di drago prima di rinchiuderlo nella stanza.
"Queste erano mie" disse la strega impugnando le scaglie.

Nel frattempo si sentivano strani rumori provenienti dalle segrete e un verso di drago ancora più lacerante.
"Oggi è davvero giornata di visite.." esclamò Maga Trupa tornando verso il calderone della pozione. Con un cenno, ordinò a NiceTie che era di ritorno di andare in cima alla torre e riferire il suo volere al drago nero. Così fece e quel drago tornò a compiere nefandezze nel villaggio vicino, come gli era stato comandato.

Dalle segrete continuavano a provenire rumori di colpi ben assestati.
Devo riuscire ad uscire di qui pensò Aurore cercando una via di fuga colpendo a codate ogni cosa le capitasse a tiro nella sua prigione tentando di aprire un varco anche con i suoi artigli.
Poi emise nuovamente un grido straziante insultando Maga Trupa.

"Smettila di dimenarti, idiota!! Non riuscirai a scappare via di lì... Ti libererò quando sarai di nuovo ragazza, non temere" esclamò in un urlo stridulo Trupa a Aurore. O forse no? pensò successivamente la strega.

Aurore per un attimo si quietò, avvicinò il suo orecchio di drago alla parete e sentì il rumore di acqua scrosciare molto lievemente di lì a pochi metri verso l'alto. Allora si mise a graffiare il muro con i suoi artigli con maggior lena in direzione del muro al di sotto del fossato. Non emetteva più nessun gemito: era troppo intenta a tentare una via di fuga dalla segreta che la teneva prigioniera.

"E ricominci?" urlò Trupa riferendosi ad Aurore drago. "NiceTie!! Vai a dare uno sguardo ad entrambi i cacciatori, prima al drago di sotto però!" ordinò la maga innervosita.
NiceTie obbedì. Andò prima da Aurore ed aprì con cautela una botola protetta da resistenti inferriate.
"Che fai tu?"
Aurore smise di graffiare poi, presa dalla rabbia, salì su un oggetto e si trovò faccia a faccia con NiceTie. Gli occhi gialli del drago incrociarono lo sguardo di NiceTie con odio e subito lui richiuse la botola in faccia ad Aurore, prima di dirigersi verso la stanza in cui era rinchiuso Gail.
"Non mi darai dannati problemi anche tu, vero?" chiese NiceTie a Gail.


Intanto Quirin sedeva dietro un cespuglio vicino alla torre della maga. Il ragazzo aspettava solo l'occasione propizia per avvicinare Nicetie. Lui e Kora si erano divisi i compiti: lui avrebbe continuato a far leva su Nicetie per scoprire qualcosa, Kora invece avrebbe cercato informazioni all'interno del palazzo di Vorzen. Era da più di un'ora che Quirin aspettava. Ora cominciava ad essere impaziente... specie dopo aver visto sir Gail entrare e non uscire. Aveva tra le mani una pozione dell'invisibilità che aveva preso di nascosto al suo amico Thomas... se Nicetie non fosse arrivato presto l'avrebbe usata per entrare nella torre.

Quando era entrato nel castello, Roland era il seguace di Gail. Ora ne stava uscendo come un comune accattone, allontanato dalle guardie per evitare che desse fastidio agli ospiti. Vagò per un po' intorno al castello, poi si sedette accanto un cespuglio piangendo sommessamente.

Quirin scorse il ragazzo che singhiozzava e gli si avvicinò evitando di fare il minimo rumore.
"Ma che...?"
"Zitto!!!" Quirin gli mise una mano davanti alla bocca per evitare che qualcuno lo sentisse si accorgesse anche della sua presenza. "Chi sei? E perchè piangi in questo modo?"

Roland si calmò, e Quirin gli tolse la mano dalla bocca, lasciandolo libero. "Allora?" Chiese di nuovo il ragazzo, con voce pacata.
"Mi chiamo Roland."
"Quirin." Rispose l'altro, stringendogli la mano. "Vuoi dirmi perché piangevi?"
Roland distolse lo sguardo "Non… Non ha importanza."

Aurore non demordeva. Scese giù da quell'oggetto e tornò di nuovo alla parete della segreta cominciando a graffiare più velocemente in direzione dell'acqua che udiva.
Allagherò pure la segreta e magari anche il piano ma se riuscissi a creare un varco avrò la mia libertà pensò il drago.
"Niente da fare!" esclamò con un verso sconsolato. Poi guardò di nuovo verso la botola.
Se solo riuscissi a fare fiamme potrei cercare di fondere quel metallo dell'inferriata e farmi strada continuò ad escogitare un piano di fuga alternativo.
Aurore riempì i suoi polmoni di drago di quanta più aria riusciva ad inspirare per fare un tentativo. All'interno del suo corpo sentiva un bruciore. Ben presto cominciò a tossire e usciva del fumo dalle sue narici di drago.
cough cough "Non riuscirò mai a bruciarle... Non ci riesco" disse rannicchiandosi in una angolo della segreta per trovare un'alternativa.

Intanto, NiceTie chiese a Gail:
"Sei ancora vivo tu che stai lì dentro? La mia maestra voleva saperlo. Sarà meglio che non tenti la fuga anche tu perché Maga Trupa sa sempre dove si trovano le persone che cerca. Lei può vedere ogni tipo di passato."

"Ti ho visto uscire dal castello... - disse Quirin - conosci per caso un certo sir Gail?"
"S-si!... - rispose Roland lasciando uscire fuori un'altra lacrima - P - perché lo vuoi sapere?"
Quirin non badò alla domanda del ragazzo e chiese: "Sai se ha già consegnato le scaglie di drago alla maga Trupa?"
"N-non so nulla..."
"Ascoltami! Se lo ha fatto potremmo trovarci tutti in guai seri! Dobbiamo trovare sir Gail e al più presto! Vuoi aiutarmi?"

Ser Gail scoppiò in una risata fragorosa. "Ma dove mai si è visto un drago che non sappia sputare fuoco?" Esclamò.
Aurore si mosse nello stretto e lurido spazio tra le mura. "Che vuoi saperne tu, stupido cacciatore di draghi?"
Anche Gail si diresse verso le inferriate che delimitavano la sua cella "Ne so parecchio. A quanto pare più di te. Ehi, un momento..." Il cacciatore si soffermò un attimo ad annusare l'aria: "Qualche sera fa eri nel bosco, insieme quell'insulso protettore di draghi?"
Aurore rimase sconvolta. L'aveva riconosciuta? No. Non poteva essere. Non si erano mai incontrati di notte, prima. "Come?" Chiese
"Non dimentico una traccia." Rispose il cacciatore.

Roland scosse la testa "Non credo..."
"Ascolta!" lo interruppe Quirin "Anche Ser Gail stesso potrebbe trovarsi in pericolo!"
"Credi? No. Lui è il migliore cacciatore sulla terra. Non può essere in pericolo."
"Non di fronte a un drago, forse. Ma Trupa sa essere più pericolosa di qualsiasi demone che la terra possa ricordare."
Roland rimase in silenzio. Quirin capì che stava cedendo. "Ascolta, accompagnami da Gail. Parlerò solo io. Tu non c'è bisogno che ti faccia vedere."
Roland titubò ancora un attimo. Poi: "Va bene..."

Roland guidò Quirin fino al castello e lì un servitore di sir Gail comunicò ai due uomini che sir Gail si era allontanato da un bel po' e che non aveva ancora fatto ritorno. "Deve essere andato alla torre!" disse Quirin e insieme a Roland si recò alla torre della maga. Prima di entrare Quirin bevve un sorso della pozione dell'invisibilità e diede poi la bottiglia a Roland.
"Che cos'è?" chiese il ragazzo.
"Questa impedirà alla strega di vederci!".
Roland bevve e dopo 2 secondi tutti e due gli uomini erano diventati invisibili. Appena entrati udirono le urla della maga Trupa: "NICETIE! DOVE DIAVOLO TI SEI CACCIATO ADESSO!" e poi videro il povero Nicetie salire in fretta le scale. "Presto! Scendiamo!" disse Quirin e, seguito da Roland, scese fino alle prigioni.

"Non so di cosa parli, cacciatore dei miei artigli! Io mi trovavo nel bosco per conto mio e facevo ritorno alla montagna dei draghi, come ogni sera. Sei proprio sicuro di non esserti sbagliato con qualche altro drago? Come vedi non sto in compagnia di nessun protettore di draghi, altrimenti, credo che non mi troverei qui." affermò con sicurezza Aurore.
"Sono un cacciatore di draghi molto abile e sono sicuro che eri tu quel drago!" replicò Ser Gail.
"Se fossi davvero bravo come dici, come mai ti trovi anche tu imprigionato qui, allora?"

"Padrona?" chiese NiceTie a Maga Trupa.
"Ah! Eccoti, finalmente, scansafatiche!!! Dove eri?"
"Dovevo controllare i prigionieri come avevi chiesto..." disse Nicetie mentre pensava commenti malevoli sulla sua maestra.
"Allora?" chiese la strega impaziente.
"Il drago tentava la fuga, l'altro stava più tranquillo. Tuttavia li sentivo parlottare, come se stessero litigando" riferì NiceTie.
"Non ti fidare dell'altro però, è meno impulsivo della ragazza. Tanto di guadagnato però, se i prigionieri litigano tra loro! Ho tutto il tempo di continuare la mia pozione, senza il rischio che trovino un modo per fuggire..." concluse Trupa riprendendo le scaglie di drago rubate a Gail.
Ne mise una prima nella pozione, le altre le mise in una scatola ermeticamente chiusa con una magia e la riposta al sicuro.
Non è ancora ora di mettere le altre due scaglie, prima devo attendere gli altri ingredienti pensò la strega.

Ser Gail fu spiazzato dalla domanda, ma si riprese subito: "E tu? Sai pur sempre un drago! Che aspetti a buttar giù le sbarre e tirarti fuori?"
"Ci ho provato! Ma sono più dure di quanto immaginassi!" E non c'è neanche lo spazio per passare come donna...
"Drago da quattro soldi." Commentò
"Tu che avresti fatto al mio posto?"
"Avrei sciolto queste sbarre e me la sarei squagliata."
"Fosse facile."
"Ascolta: hai la lingua retrattile, no?"
"E allora?"
"Se la tiri tutta in dentro, fai pressione su una ghiandola posta sotto di essa. Essa produce un liquido che, a contatto con la tua saliva, prende fuoco. Basta soffiare e BUM! Il gioco è fatto."

"Mah! Riproviamo... E perché no?" disse incredula Aurore.
Nuovamente il drago riempì i polmoni di quanta più aria potesse inspirare ritraendo la sua lingua biforcuta.
cough cough Tossì di nuovo Aurore.
"Ma allora sei un drago stupido? Ti ho detto della ghiandola!" commentò Sei Gail.
"BADA A TE!! Potrei usarla contro di te..." esclamò risentita Aurore. Adirata per esser stata ripresa nuovamente, Aurore seguì nuovamente il procedimento in tutte le sue fasi, in direzione delle sbarre quanto in direzione di Gail. Una fiammata continua uscì dalla bocca del drago. Gail si scansò leggermente di lato per non essere colto dal fuoco, anche se ne era immune. Le sbarre della segreta di Aurore furono fuse e lei riuscì ad aprirsi un varco ma questo era troppo piccolo perché potesse passarci attraverso a causa delle sue dimensioni di drago.
Tuttavia la fiammata riuscì a indebolire anche le sbarre della cella di Gail. Aurore, ancora sorpresa, aspettò prima di prepararsi per fare una nuova fiammata e crearsi un varco più ampio con la coda. Poi chiese:
"Cacciatore, sai per caso in quale fase del giorno ci troviamo? E' sera, notte fonda o l'alba è ormai vicina? E' davvero necessario che io lo sappia."


Quirin e Roland intanto invisibili a chiunque osservavano la scena.
"Sir Gail..." si lasciò sfuggire Roland

"Ma chi ha parlato?" chiese stupita Aurore. Da lì non poteva vedere niente, anche se i due fossero stati visibili.
"Per favore, dimmi a che punto della notte ci troviamo. Ho bisogno di sapere tra quanto sarà l'alba..." disse Aurore reiterando la domanda a Gail.

"E io che ne posso sapere?" Rispose spazientito ser Gail

Maga Trupa udì nuovi rumori provenienti dalle prigioni e si rivolse a NiceTie.
"Ma cosa sta succedendo?"
"Vuole che vada a controllare?"
"No, lo farò di persona e, visto che non mi fido della tua distrazione, farò a modo mio.....
Costà e colà, la maga avrà il dono dell'ubiquità!" pronunciò la strega che si sdoppiò. Mentre una continuava a mescolare la pozione, l'altra andò alle prigioni.
"Ebbene? Che confabulate? Mi sembra ovvio che i prigionieri debbano rimanere al proprio posto: in prigione! Qualcuno ha tentato la fuga ma.... non è forse troppo stretto il varco per le tue dimensioni? Sei un drago!" disse Trupa sghignazzando.
"A che ti servo, se devo stare in prigione?" chiese Aurore.
"Mi servirai a tempo debito: non qui e non ora!" disse la strega con sufficienza.
"Perché mi hai inviato a prendere scaglie di drago quando invece ne avevi uno prigioniero? Non sarà nemmeno l'unico.." chiese allora Gail a Trupa.
"Non è l'unico ma questo è singolare. Drago, avvicinati alle sbarre!!" spiegò Trupa.
Vista la ritrosia di Aurore ad obbedire, la maga la spinse con violenza contro le sbarre con l'uso della magia prima di affermare:
"Vedo nei tuoi occhi l'odio. In questo momento avresti voluto avere la tua trappola, visto che sulle persone ha effetti ben più devastanti che sulle solite prede. Ma ti ho requisito tutte le armi!!". Poi Trupa tirò la zampa anteriore del drago fuori dalla cella e, a forza e con le sue sole unghie, la strega strappò una scaglia dalla sua zampa. La scaglia fu rimossa e il sangue di drago ben presto smise di sgorgare. La ferita repentinamente fu avvolta da un luccichio dorato che poco dopo si estinse. Anche la scaglia in mano alla strega si ricoprì di uno sfavillio dorato. Quando questo si esaurì, la scaglia aveva mutato la sua forma in un brandello di manica da donna, che la maga mostrò a Sir Gail prima di gettarlo a terra.
"Questa è la risposta alla tua domanda... I cacciatori di draghi sono stupidi: non possono competere con le conoscenze e le astuzie provenienti dall'esercizio della stregoneria. Devono farsene una ragione!" spiegò ulteriormente Trupa a Gail e a Aurore, poi aggiunse:
"Non in due posti ma in uno, sarà la mia identità al momento opportuno!!". Con queste parole, Trupa ritornò ad essere una sola: quella che mescolava la pozione.

In quel momento l'effetto della pozione dell'invisibilità svanì e Quirin e Roland apparvero davanti agli occhi stupiti di sir Gail e di Aurore.
"Che diavolo...?!" esclamò sir Gail.
"State bene mio signore?" si affrettò a chiedere Roland.

"Ma chi siete? Pare che voi due vi conoscete.." chiese Aurore, ancora sconvolta, a Sir Gail e Roland.
"Come mai vi trovate qui presso il castello di Maga Trupa? Siete forse suoi servitori come pare essere questo cacciatore di draghi qui? Non essere visti è un conto ma scomparire.... Il dono dell'invisibilità è raro e lo hanno solo i maghi o gli stregoni... E voi lo siete?" chiese ulteriormente il drago.

Chissà che non possano essere di aiuto per ottenere la libertà.... pensò Aurore.

Lei stava accovacciata davanti alle sue sbarre. Aveva provato una sensazione molto strana quando la maga le aveva estratto la scaglia. Sebbene in realtà essa fosse stata solo parte del suo vestito, aveva lo stesso provato dolore come se fosse se le avesse inferto una ferita sul suo corpo.

"Mi chiamo Quirin e non sono né un mago né uno stregone... ho semplicemente sottratto una pozione dell'invisibilità ad un mio amico alchimista per entrare qui senza essere visto da quella strega..." disse lo scudiero poi si rivolse a sir Gail: "Così voi siete sir Gail... come mai vi trovate in prigione? Se non sbaglio avete servito fedelmente la maga Trupa e Vorzen..."

Sir Gail sogghigno. Poi il sorriso divenne una risata sommessa, e un attimo dopo esplose in una risata fragorosa. "Quella maga!" Commentò "Roland! Dove si trova la chiave di queste celle?"
"Le ha una guardia, nella stanza alla fine di questo corridoio." Rispose il ragazzo
"Lascia stare." Commentò Quirin "Sappiamo quello che volevamo sapere. Meglio andarcene."
"No. Dobbiamo liberare Ser Gail."

Quirin rifletté un momento poi disse: "Ci aiuterete ad impedire a quella strega di portare a termine l'incantesimo?"

"Tu cosa sai di questo incantesimo?"
"Io… Niente." Rispose Quirin
" Sangue di lucertola invecchiato di una luna. Piuma di gufo mulatto delle selve a nord. Erbe del sud. Tre scaglie di drago. Ciocca di capelli di una donna maledetta. Sangue di uomo versato quando i pianeti si allineano. Chiunque abbia a che fare con i draghi, conosce questo incantesimo. Certo che ti aiuterò."

"Molto bene! Aspettate qui un secondo!" disse Quirin. Poi bevve un altro sorso di pozione. "Vieni con me, Roland?" chiese al ragazzo. Ma questi non aveva la minima intenzione di allontanarsi da sir Gail, così Quirin andò da solo. Evitando di fare il minimo rumore si mosse pian piano dietro la guardia e la colpì con forza alla testa. Rubatagli poi la chiave della prigione, tornò velocemente dagli altri. "Ecco!" disse lanciando la chiave a Sir Gail che la prese al volo e aprì immediatamente la cella. A quel punto Quirin mise la pozione dell'invisibilità nelle mani del cacciatore dicendo: "Un solo sorso la renderà invisibile... e lo stesso vale per Roland... il problema è per il drago... per lui ce ne vorrebbe di più di un'ampolla temo..."

Aurore non aveva preso bene le ultime parole di Gail a proposito dell'incantesimo. A quanto pare lei ancora non era a conoscenza di quella magia né come drago né come cacciatrice di draghi. Non disse una parola a riguardo ma il suo volto e il suo sguardo da rettile non pareva molto entusiasta.
"Hey voi! Avete intenzione di lasciami qui? Io non riesco ad uscire da sola da qui... Almeno, finora, non ci riesco... Nessun problema per la pozione di invisibilità: non ne ho bisogno. Voglio che mi veda in faccia quando la bruciacchierò o la trafiggerò. Ora capisco perché ha bisogno di me e perché lei diceva che doveva aspettare... Visti gli "ingredienti" della sua pozione, finché è notte siamo certi che non può completarla. Questo è a vostro vantaggio. Anche io vi aiuterò ad impedirle di portare a termine quel suo intruglio ma, per favore, potreste aiutarmi ad uscire? Altrimenti devo aspettare qui finché non sopraggiunga l'alba..."
Intanto Aurore escogitava un piano perché una sua eventuale fuga non incolpasse gli altri.
O dovrò trovare il modo per scardinare le sbarre della cella (ulteriormente) oppure dovrò infliggermi delle ferite sulle ali con gli artigli per simulare ferite da tagli di sbarre recise... Sigh, non vorrei arrivare a questo...

"Ok, ok!" Disse avvicinandosi alla cella del drago. "Ti libero... Dammi il tempo di trovare il meccanismo che chiude la porta. Roland, portami la spada." Disse Ser Gail.
Roland, invisibile, corse nella stanza di fianco, cercando la spada di Ser Gail. Trovatala la prese, e la portò in fretta nella cella, senza pensare che la spada non era invisibile.

Aurore guardò gli altri o, almeno, seguiva le voci. Si scansò leggermente dalle sbarre per lasciare la possibilità di liberarla per non essere di intralcio.
Scrutava la spada che si muoveva come galleggiando nell'aria e sussurrò, come le era possibile:
"Grazie... ma fate attenzione alle guardie..".
Il drago poi aspettò in silenzio, pensando al da farsi.

La guardia si accorse immediatamente della spada che fluttuava inspiegabilmente nell'aria. In un primo momentoi pensò che fosse opera della sua padrona... ma la Maga Trupa non era certo il tipo da fare scherzi del genere... l'uomo allora gridò: "Ehi!!!! ALTOLA'!"
"Che imbecille!" disse Quirin. Immediatamente saltò alle spalle della guardia e lo stinse forte al collo finchè l'uomo non morì per soffocamento. Poi si udì la voce della maga Trupa: "Che succede lì?"
Quirin, imitando la voce della guardia, rispose: "Tutto bene! Era solo un gatto!"
"Portamelo su! Così gli cavo gli occhi!"
"Non posso! E' già scappato!"
"Lo sapevo! Sono circondata da idioti!"
La conversazione si interruppe lì.

Il drago trattenne il respiro: già temeva che sarebbero stati scoperti.
Strano che Maga Trupa si sia lasciata ingannare così facilmente... Deve essere troppo occupata in questo momento per controllare di persona pensò la ragazza che rimpiangeva ancora una volta la sua bramata normalità.

Intanto Maga Trupa ordinava a NiceTie di prendere dalla sacca delle armi di Aurore lo spadino.
"Dammi l'arma- aggiunse- ne avrò bisogno e voglio tenerla a portata di mano!"
NiceTie obbedì e chiese:
"Che ci farai?"
"Non è affar tuo! Comunque... Mi serve per una ciocca di capelli e anche per un'altra cosa..." disse con aria misteriosa Maga Trupa mentre pensava a chi sarebbe stata la vittima del sacrificio umano.
"Bene bene... Intanto vedo che Giove e Saturno si sono allineati... Ottimo! Ma gli altri pianeti ancora non lo sono... Passami il contenitore con le scaglie di drago!" ordinò a NiceTie.
NiceTie obbedì e Trupa mise nella pozione la seconda scaglia di drago che aveva tolto a Ser Gail. La terza ed ultima scaglia fu nuovamente riposta nel contenitore serrato dalla sua magia.
Improvvisamente la strega scoppiò in una risata malefica vedendo che tutto fino ad allora stava procedendo nel migliore dei modi: in suo favore e in favore di Vorzen.

Ser Gail prese la spada. “È proprio vero: se vuoi un lavoro fatto bene, devi fartelo da solo!” Disse.
Poi, guardando verso il drago: “Ok. Soffia attraverso l'apertura che hai fatto prima. Ti ricordi come si fa?”
“Certo!” Rispose lei “Ma così ti colpirò.”
“No. Posso deviare il tuo fuoco… Da dove sei non riesci a colpire i cardini della cella… Né io posso spezzarli con la spada.”
“Sei sicuro che non cuocerai anche tu?”
“Certo che sei un drago strano tu! Che ti importa se mi brucio? Ti sei scordata che sono un cacciatore di draghi?!”

"Mi importa non bruciarti perché diventeremo alleati contro Maga Trupa e con quella è necessario essere completamente in forze per riuscire a sconfiggerla. Non mi sono scordata che sei un abile cacciatore di draghi. Affatto! E' anche questo che mi meraviglia: la circostanza. Un cacciatore di draghi che libera un drago... " disse con sincerità, anche se velocemente, accennando un sorriso di drago. "Comunque... se lo dici tu.... Pronto?" disse Aurore avvicinandosi alle sbarre.
"Dai, che aspetti?" incoraggiò Gail.
Il drago fece quanto gli era stato consigliato ed una fiammata scaturì.

Usando il potere della propria spada, Gail deviò la fiammata. Non fu facile. Aurore aveva soffiato un fuoco spropositato a quello che serviva. Il calore gli lambì il volto, ma alla fine, la porta della cella cadde, e Gali se la cavò con un paio di scottature niente affatto gravi.

"Scusa.... Io... Non volevo." disse il drago a Ser Gail.
Il drago, dispiaciuto per l'accaduto, riuscì ad uscire dalle sbarre e lo ringraziò.
 
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Aethra
view post Posted on 31/8/2005, 22:40




Cap 5

Le prime rosee luci del mattino rischiaravano il cielo. Qualche raggio tiepido di sole poteva essere intravisto tra le strette feritoie lungo il corridoio delle prigioni. La guardia fu richiusa in una delle celle a chiave e il gruppo poteva essere libero di proseguire. Era ormai l'alba inoltrata. L'incantesimo aveva perso il suo effetto, come di norma, per ogni nuovo dì. Aurore si tenne un po' distanziata dagli altri che la precedevano e, da drago, si trasformò di nuovo lentamente in ragazza. Aurore si sentiva impacciata: le circostanze la obbligavano a dipendere dagli altri in quanto lei era disarmata. Le sue armi da cacciatrice infatti erano custodite ancora da Maga Trupa ed ora poteva solo far conto sulle sue abilità, nonché su quelle degli altri.
La ragazza, mentre seguiva gli altri, si legò i suoi lunghi capelli rossi in una coda perché non le dessero fastidio:
" Se andiamo da Trupa, adesso, dovrò recuperare le armi che mi ha preso. Non posso fare più affidamento sulle abilità di drago infatti.."

Che strana ragazza! pensò Quirin mentre guidava il gruppo di corsa su per le scale. A bloccargli la strada fu Nicetie.
"Dove state andando? Siete impazziti?!" disse a bassa voce l'apprendista mago.
"Lasciaci passare!" disse Sir Gail.
"Siete liberi ora... vedete di scappare e di andarvene il più lontano possibile da qui prima che lei vi scopra!"
"E come la mettiamo con l'incantesimo di Trupa?!" disse Quirin.
"Cercherò di fermarla io!" disse Nicetie.
"Cosa vuole fare veramente?" chiese Aurore.
"Se l'incantesimo riesce... saremo tutti privati della volontà... saremo tutti suoi schiavi... senza la minima possibilità di ribellarci..."
"Dobbiamo fermarla!" disse Aurore.
"Ci penserò io, ho detto!" disse Nicetie.

Aurore continuò ad insistere:
"Tu portami le mie cose allora e cerca anche il modo di farmi ottenere di nuovo la mia normalità..".
L'argomento le stava a cuore per cui non badò al fatto che stava minacciando proprio l'assistente della maga.
"Ho detto che ci penserò io perché io posso starle più vicino senza che abbia alcun sospetto su di me. Ogni altra persona può essere sospettata ma a me potrebbe dare retta." Disse NiceTie.
"Tu sei al suo servizio. Chi ci dice che tu non l'aiuterai invece?" disse Aurore.
"Dovete fidarvi. D'altra parte non vi sto tradendo. Potrei urlare e lei saprebbe tutto subito e farvela pagare ma vi sto lasciando andare".
"E perché non hai fatto niente finora ed hai lasciato che lei mi trattasse così, prima di imprigionarmi, e le hai preso tutto l'occorrente finora?" lo interrogò Aurore.
"Tu sei nella sua lista, rossa!" disse ulteriormente NiceTie.
Aurore si voltò verso gli altri, quasi per chiedere loro cosa avrebbero dovuto fare in quel frangente.

"Aspettiamo!..." disse Quirin.
In quell'istante si sentì una voce stridula gridare: "Nicetie! Dove diavolo sei finito!!!"
"Devo andare... " disse il mago.
Tornato dalla strega disse: "Che c'è?"
"Portami della cipolla!"
"Eccola disse!"
"Questo è aglio idiota! Me la vado a prendere da sola! E tu stai attento al calderone!"
Nicetie, appena la maga si fu allontanata si accinse a versare una polverina nel calderone... ma la Maga tornò appena in tempo per fermarlo!
"Abdura ac adme!"
Il povero Nicetie si ritrovò trasformato in topo.
"Ma sei sicuro che dobbiamo proprio aspettare?!? E se quell'assistente non dovesse tornare?!? Scusa ma ho un brutto presentimento. Hai sentito la strega urlare, no? Io così non posso fare niente. Non ho né armi né nulla." chiese Aurore a Quirin.
Senza aspettare nemmeno una risposta, preoccupata, la ragazza si rivolse a tutti gli altri del gruppo:"Avete intenzione forse di girare i pollici senza fare nulla? Io non sono di questo parere. Devo riprendere le mie armi perché la cosa che bramo di più al mondo è tornare una ragazza come tutte le altre: una ragazza dì e notte!" ammise con fervore la rossa.

"In tal caso ti serviranno queste!" Disse Ser Gail, lanciando delle armi alla ragazza.
"Dove era andato, signore?" Chiese Quirin
"Mentre voi eravate qui a discutere," Disse Gail, in tono duro "io sono andato a rimediare qualcosa che potesse essere d'aiuto!"
"Ma queste non sono le mie armi." Protestò la ragazza.
"Ma le sai usare. O non sei una cacciatrice." Rispose secco Gail. "Queste sono per te, Quirin."
Roland si fece avanti "E per me?" chiese.
"Meglio che tu ne resti fuori.
All'improvviso si udirono dei passi per le scale.
"Forse è Nicetie!" disse Quirin.
"O forse no..." disse Sir Gail.
"Mi aspettavate?" disse una voce stridula.... dall'angolo spuntò la maga Trupa nella cui mano stava generando una sfera di fuoco nero, pronta per essere scagliata contro i quattro...

Aurore impugnò l'arma che il suo collega le aveva dato, pronta a sferrare un attacco contro la strega, guardò verso Ser Gail come per ringraziarlo. Corse contro Maga Trupa per tentare un affondo ma non ci riuscì. La strega la fece cadere a terra provocando un violento spostamento d'aria. Aurore sbatté contro una della pareti, prima di rialzarsi leggermente stordita.
"Sciocca cacciatrice di draghi!! Ora sei di nuovo una ragazza" disse la maga che fissava i capelli rossi di Aurore mentre prendeva con l'altra mano un punteruolo.
"E questa è per te!" Urlò la maga, sparando la sfera infuocata verso Quirin.
"Al mittente!" Urlò, di rimando, Ser Gail, colpendo la palla di fuoco come fosse un giocatore di baseball, e rispedendola alla maga. La maga spalancò la gigantesca bocca e la inghiottì. Poi spedì una seconda sfera di fuoco contro Aurore. Quirin corse davanti a lei e fermò la sfera con lo scudo. La Maga Trupa piena di collera fece apparire un arco e lanciò una freccia di tenebra contro sir Gail.
Aurore, con la spada, deviò la freccia facendola cadere a terra.
La maga allora lanciò il punteruolo che colpì su un braccio Aurore facendola sanguinare. Con una magia, Trupa imprigionò parte del sangue della ferita della ragazza in una ampolla che fece sparire a ricomparire altrove, vicino al suo calderone nella parte più alta della torre, lontano dai quattro.
"..Ed ecco il sangue di una vergine!!" pronunciò con un ghigno la strega pensando al resto degli ingredienti per la sua pozione.
"Ti ringrazio, sciocca! Ora mi servi solo per una ciocca dei tuoi capelli!!!" gridò la strega contro Aurore. Il grido, amplificato dalla magia nera, era fastidiosissimo. Nessuno avrebbe potuto ascoltarlo senza rimanere stordito per un attimo.
Trupa allargò le braccia rinsecchite... attorno ai polsi cominciarono a ruotare delle lame di luce... la strega rise e le scagliò contro i tre malcapitati. Quirin fu colpito ad un braccio... poi la lama, passata oltre, tornò indietro... La lama colpì anche essa Aurore che si stava riprendendo dallo stordimento. La colpì sull'altro braccio ferendola lievemente. Poi la ragazza andò alla carica per l'affondo.

Ser Gail evitò la lama, ma quando essa tornò indietro lo colpì. Trupa attaccò di nuovo, ma stavolta, capito il trucco, Gail evitò le lame.
Rotolò vicino Roland, riparato dietro una colonna. "valle dietro e afferrale un braccio." Bisbigliò "Non può lanciare incantesimi altrimenti."
Quirin vide Roland allontanarsi lentamente da dietro la colonna... intanto il combattimento continuava... Ma ad tratto Roland inciampò. La Maga Trupa stava per girarsi... Quirin le saltò addosso, la strega fece apparire una gigantesca lama rotante alle spalle del ragazzo. Poi si teletrasportò alle spalle di Aurore mentre la lama mozzava di netto il braccio sinistro di Quirin. Tuttavia da quella posizione per Roland ora sarebbe stato uno scherzo bloccare il braccio della Maga.
Aurore diede un colpo in viso a Maga Trupa con l'elsa della spada facendola sanguinare dal naso. La strega però riuscì ad afferrare Aurore per i capelli e prese un pugnale pronta a tagliare una ciocca della rossa chioma.
"Rossa la chioma come fiamme di drago, ciocca maledetta come ingrediente raro e il sortilegio si riverserà sul mondo intero... E nessuno sarà risparmiato" pronunciò Trupa all'atto di portare il pugnale verso il viso di Aurore.
Si è distratta! Pensò Gail, scattando verso di lei. Riuscì a colpirla, sbattendola a terra, ma lei strappò una ciocca di capelli alla ragazza.
"Aiutami!" Urlò a Roland, che subito cercò di bloccare la strega.
"Dannata stregaccia!" urlò Aurore contro Maga Trupa. La ragazza quasi inciampò quando la strega lasciò la presa ma poi cercò di tornare di nuovo alla carica contro Trupa.

Riuscì a colpire Trupa sul naso con l'elsa facendola sanguinare. La strega con un solo gesto della mano, spostò l'aria in direzione di Aurore scaraventandola nuovamente contro la parete opposta con forza.
"Idiota ragazza!" esclamò con un ghigno la maga malvagia.
Ma dov'è finito l'assistente che avrebbe dovuto aiutarci? pensò Aurore.

Quirin intanto era a terra e continuava a perdere sangue. A stento riusciva a tenere gli occhi aperti... temeva che per lui fosse ormai giunta la fine... bevve le ultime gocce di pozione dell'invisibililità che gli erano rimaste e raccogliendo tutte le ultime forze che gli erano rimaste si alzò in piedi e si diresse verso il laboratorio della strega.

Nicetie nel frattempo zompettando qua e là si fece cadere addosso un'ampolla il cui contenuto lo fece tornare normale.

Aurore scosse la testa ancora un po' stordita per il colpo infertole a causa della magia. Notò che Quirin non stava più sul campo di battaglia per cui si domandava dove fosse in quel momento. Non ebbe molto tempo per pensare che subito la maga tornò a fare uno dei suoi incantesimi. Una magia a forma di mezzaluna fu indirizzata contro la ragazza che riuscì a parare il colpo con la spada.

Quirin raggiunse il laboratorio della strega... appena aprì la porta cadde a terra svenuto. La pozione terminò il suo effetto in quel momento e lo scudiero riapparve sotto gli occhi di Nicetie.
"Che ti è successo?! Te l'avevo detto di startene buono!" disse il mago e aprendo le mani e puntandole verso il moncherino di Quirin recitò una formula che fece riapparire il braccio dello scudiero"
"Grazie... - disse Quirin - non credevo che avessi tutti questi poteri!"
"Ho imparato molto restando anni qui a servire la mia padrona... Ora pensiamo alla pozione!" disse il mago.

NiceTie era ancora indeciso sul da farsi. Notava che i pianeti stavano già in dirittura di allineamento e sapeva benissimo che quella era una delle maggiori premure della vecchia maga Trupa. Purtroppo NiceTie non brillava in coraggio per cui aspettava che fosse Quirin a dargli qualche consiglio su come avrebbe dovuto agire in quel frangente.
"Avanti! Sbrigati prima che arrivi!" disse Quirin.
"Ma se se ne accorge?" rispose Nicetie.
"Dobbiamo tentare!" disse lo scudiero.
"Atader aglup nactarus carne in pietra octruaiù" e così dicendo Nicetie gettò del peperoncino e della strana polvere bianca nel calderone. Il mestolo si illuminò.
"Ecco fatto!" disse il mago.
"Cosa hai fatto?" chiese Quirin.
"Appena toccherà il mestolo il suo corpo comincerà a diventare di pietra!"
Aurore ritornò all'attacco contro Maga Trupa mirando verso il collo con la lama della spada che la ragazza impugnava.
Trupa fermò il colpo solo con un gesto della mano ma in quel preciso momento, presa da un attacco laterale di Aurore, era perfettamente sguarnita di difesa sul lato opposto. Aurore allora lanciò un'occhiata verso Ser Gail.
Un'occasione d'oro! Pensò Ser Gail, che, senza tanti complimenti colpì la maga con la sua lama squarcia draghi.
Un colpo che anche la potente maga dovette accusare.
Con i fianco che gli sanguinava vistosamente, la megera preferì portare lo scontro in una posizione più vantaggiosa per lei, scomparendo così nel nulla!|
Quirin la vide materializzarsi davanti a sè. Muovendo il braccio velocemente la strega scaraventò lui e Nicetie contro una libreria. Poi cominciò a recitare una formula.
"GAIL! AURORE! E' QUI!" gridò Quirin poco dopo essersi rialzato in piedi.

Intanto Vorzen faceva il suo ingresso nella torre. Perché quella dannata strega non mi ha ancora fatto chiamare? pensava l'uomo mentre teneva stretta l'elsa della propria spada.

Aurore ri guardò velocemente attorno, non vedendo più la strega, poi, sentendo la voce di Quirin esclamò: "E' Quirin!". Lanciò di nuovo lo sguardo verso Ser Gail prima di correre lì dove era fuggita Trupa, seguendo la direzione da cui proveniva la voce dello scudiero.
Anche Ser Gail corse sulle scale. Però così non va! - pensò- È troppo potente per me. È troppo potente per chiunque. Bisogna usare l'astuzia, e non poca. Pensa Gail! Pensa!
Aurore correva lestamente. Quella strada le era familiare: la aveva già vista al momento del colloquio con la strega prima che la imprigionasse.
Alla fine si ritrovò nella stanza in cui c'era il calderone della pozione di Trupa. Aurore rimase in silenzio, vide che lì si trovava Quirin, Roland e NiceTie.
Ad un angolo intravide e riconobbe la sua sacca mentre vicino al calderone c'era invece il suo spadino.
In fretta e furia, Aurore si lanciò in velocità verso lo zaino, finendo la corsa in una scivolata. Lo mise in spalla e poi cercò di fare altrettanto per recuperare il suo spadino. Trupa se ne accorse e lo prese per prima, ferendo su un fianco la ragazza, che riuscì a disarmare la strega con una sferzata di spada ferendo Trupa ad un braccio e riuscendo così a recuperare la sua bramata arma.
La ragazza fece allora qualche salto indietro reggendosi il fianco ferito, pronta a passare al volo a Ser Gail la spada che le aveva dato in prestito al momento più opportuno.

Proprio in quel momento Vorzen entrò nella stanza:
"Guarda, guarda chi si rivede! Sir Gail... il mio fedele servitore..." disse in tono ironico sfoderando una lucente spada.
"E tu chi saresti mai?!?" chiese con scherno Aurore facendo finta di non conoscere Vorzen.
"Sir Gail, quando sei pronto, prendi pure la spada che mi hai prestato: ho di nuovo le mie armi..." disse Aurore al collega.
Con l'altra mano La ragazza era pronta ad estrarre dalla sacca la sua balestra.


Valas, il drago rosso volava in ampi cerchi sul castello dove Maga Trupa portava a termine il suo incantesimo. "È qui," disse "ne sento l'odore."
Sonol, il drago nero che volava vicino a lui, fece quello che per i draghi era un cenno d'assenso "Lo sento anche io. Sei pronto?"
Valas "Certo!" Esclamò "Ser Gail deve pagare di quello che ha fatto!"
Sonol "Allora, diamo pure il via alle danze"


Subito dopo, Aurore si voltò verso Trupa.
"Hey tu, brutta strega! Dimmi se sai dove si trova quel drago che uccise Sir Didymus, mio padre! Io sto cercando quel drago. E' un drago nero ma quando lo vidi ero troppo piccola per seguirlo... Dimmi dove si trova e io non ti infilzerò con il mio dardo" disse Aurore minacciosa puntando la sua balestra contro Maga Trupa.

"E perché dovrei, insignificante cacciatrice! Per me ora non ha nessun motivo la tua esistenza," -rispose Trupa cominciando a creare una sfera di fuoco dalle mani puntandola verso Aurore mentre nel frattempo disse qualche parola indirizzata al principe:" ho tutto quello che mi serve o quasi, basta solo attendere un po' è finirò con gli ingredienti, Vorzen".
"Se Aurore ti darà una ciocca dei suoi capelli senza fare storie, ci lascerai andare?" chiese Quirin alla maga.
Aurore e Sir Gail lo guardarono stupiti... solo Nicetie non mostrò alcun segno di stupore.
"Ma che stai dicendo?!?" disse Aurore.
"Tanto ormai è inutile! - rispose Quirin - Ormai ha vinto lei!..." rispose lo scudiero.
"Ma così le facilitiamo le cose!!! Non lotti fino alla fine per le cose in cui credi, Quirin?" chiese dispiaciuta Aurore
sentendogli dire che quella era già la vittoria di Trupa.
"Ti dico che è meglio così." rispose lapidariamente Quirin.
Pare che lui sia sicuro... Che faccio? pensò Aurore.
"Ma così Vorzen..." continuò la ragazza replicando e puntando la punta del suo dardo, pronto a scoccare dalla sua balestra, contro il principe per indicarlo. Aurore poi abbassò l'arma e cominciò ad avvicinarsi verso Trupa con incedere straziato di chi, oltre a sentirsi sconfitto, si odia per ciò che sta per fare. In cuor suo, aveva vissuto questi anni solo per arrivare alla vendetta ed ora vedeva anche quella sgretolarsi.
"Spero che tu sappia quello che dici, Quirin." bisbigliò allo scudiero.

Intanto, diversi piani sotto, Ser Gail lottava contro il principe. Entrambi erano molto forti, ma presto il principe dovette lasciare terreno.
Quando pareva che fosse per lui finita, una tremenda esplosione di fuoco fece tremare il castello. Una sostanziosa parte delle mura cadde a terra. I due draghi attaccavano.

"Ma cooosa??? Cosa succede?" si domandava Aurore che sentiva tremare il terreno sotto i suoi stivali. Ormai però stava ad un metro da Trupa. Aurore guardò tristemente verso Quirin:
"Mi dispiace. Non posso." gli disse prima di voltare le spalle a Trupa. Era il suo istinto di cacciatrice di draghi che le diceva che il suo posto avrebbe dovuto essere al piano di sotto, a lottare contro qualche preda a cui si era votata.
Tuttavia Maga Trupa la afferrò. Controvoglia, la ragazza fu tirata per il lunghi capelli, legati in una coda, verso la strega che aveva in mano un coltellino per tagliarle la ciocca.
"Perché non vuoi dare retta al tuo amico? Cosa vuoi cercare laggiù?" chiese Trupa.
"Draghi! Cerco draghi!! Voglio uccidere draghi!!" gridò la ragazza che, seppur dolorante, si voltò di nuovo verso la strega scoccando un dardo contro il braccio di quest'ultima.

All'udito fine di Sonol non sfuggì il grido della ragazza. Una alcova di cacciatori? Meglio così! si disse, sputando quanto fuoco aveva in gola contro la torre dove aveva sentito il grido.
Valas, dal canto suo, si buttò contro una parete del castello, distruggendola. Poi si rialzò in volo portando in un artiglio il principe Vorzen.

Ser Gail non perse tempo, e, rifugiatosi sotto una colonna ancora intatta, aspettò che il drago fosse abbastanza lontano.
La maga fece uscire dalla mano una fiammata che distrusse in pochi secondi la freccia di Aurore. "Cosa credevi di fare con quel giocattolo?!" chiese e scoppiò a ridere. Aurore corse verso la porta ma trovò Quirin a bloccarla.
"Consegnale una ciocca dei tuoi capelli!" disse il ragazzo con tono autoritario.
"Si può sapere che ti prende?!?" disse Aurore.
"So quello che ti dico!" ribatté Quirin.
Il ragazzo vedendo la ragazza ancora riluttante con una rapida mossa la bloccò e tagliò lui stesso una ciocca, servendosi del suo pugnale. Poi la lanciò alla strega.
"Grazie! Potresti essere un ottimo servitore..." disse la maga Trupa ridendo.
Non ci conterei troppo se fossi in te! pensò il ragazzo.
La strega si avvicinò al calderone e gettò la ciocca. "Ed ora il mondo sarà nelle mie mani!!! Ah Ah Ah..." La strega afferrò il mestolo... immediatamente sentì il suo braccio irrigidirsi... "M- ma che succede?!..."
"Prestare sempre il massimo dell'attenzione quando si fa uso di ingredienti magici! E' stato il tuo primo insegnamento... ricordi... la memoria ti sta giocando brutti scherzi... E QUESTA SARA' LA TUA COJNDANNA!!!" disse Nicetie.
"NOOOOO!!!" gridò la strega. A poco a poco sentì tutto il suo corpo irrigidirsi fino a quando... non divenne completamente di pietra!

"Ma come? Come facevi a saperlo? Che è successo?" chiese esterrefatta Aurore a Quirin. Mentre aspettava che le fosse stato rivelato l'arcano, si avvicinò a Trupa minacciosa ed estrasse il suo spadino.
"Non ho potuto ucciderti... Almeno potrò romperti..." bisbigliò con rancore Aurore alla strega, il cui braccio fu colpito e spezzato dall'elsa dell'arma della fanciulla. La ragazza stava per fare altrettanto verso il collo della strega, poi si voltò verso Quirin e gli altri.
"Che nessuno mi fermi, almeno adesso, Quirin, intesi? E, dopo, andiamo a prendere quel superbo di Vorzen. Inoltre, voglio uccidere draghi, capito?" ammonì la cacciatrice fuori di sé. Aurore allora roteò lo spadino per dare il colpo di grazia alla strega.

Quirin sorrise e rispose: "A te l'onore! Io non ti fermerò di certo!"
Ma nessuno poté dare il fatidico colpo di grazia alla maga: essa morì sotto i possenti artigli del drago che, sfondando il muro, la afferrò. E, poi, accorgendosi che si trattava solo di una statua, la distrusse in pezzi molto piccoli.

Così il drago tornò alla carica, ma, riconoscendo l'umana che lo aveva salvato, deviò il suo getto di fiamme su un'altra ala del castello.

Kora, intanto, correva verso la torre della strega. A palazzo di Vorzen era appena giunta la notizia del rapimento di Amberle... doveva assolutamente avvertire Quirin!
 
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Aethra
view post Posted on 31/8/2005, 22:41




Cap 6

Kora raggiunse finalmente la torre della maga Trupa proprio quando Quirin, Aurore, Nicetie e Roland stavano uscendo fuori di corsa.
"Quirin!" disse Kora.
"Kora! Che ci fai qui?" rispose lo scudiero.
"Al palazzo di Vorzen dicono che... che la principessa Amberle è stata rapita!"
"Rapita?!? E da chi?"
"Da Nabur... del regno di Abnal!"
"Devo andare! Roland! Aurore! Venite con me?"

Roland si guardò indietro, verso le rovine del castello. La torre era in frantumi, e uno dei due draghi ancora volteggiavano li sopra. Di Sir Gail non vi era più traccia, se non per il mantello impigliato in un trave di legno.
Quirin si avvicinò al ragazzo: "Sono certo che sta bene." Disse "Non è rimasto sotto le macerie. L'ho visto allontanarsi inseguito dal drago."
"Dovrei seguirlo." Disse Roland.
Aurore era combattuta. Il suo istinto di cacciatrice l'avrebbe condotta verso i draghi, mentre ciò che le rimaneva dell'essere gentildonna la conduceva verso Abnal. Non sapeva che fare.
In cuor suo, era triste perché sperava che, almeno con la morte di Trupa, il sortilegio che questa le aveva fatto avesse potuto svanire. Aurore non sapeva se questo si era spezzato o no ma, al momento della dipartita della strega, non aveva sentito nessun mutamento in sé.
"C'è qualcosa che ti preoccupa?" chiese Quirin ad Aurore
"No, niente..."
"Eppure sembra di si!..." Già! Qui l'unico ad essere preoccupato sono io... se quel Nabur si azzarda a toccare Amberle solo con un dito io....
Kora gli strinse la mano e Quirin la guardò con stupore. La ragazza era vissuta in una realtà in cui denaro e potere erano tutto... non aveva mai conosciuto nessuno leale e idealista come Quirin... Kora si stava innamorando di lui... ed è per questo che aveva deciso di seguirlo...
"Io vado." Disse all'improvviso Roland "Non posso lasciare che Sir Gail venga ucciso da quel drago!"
"Aspetta Roland!" intimò Aurore allo scudiero.
"Ragazzi, che facciamo? Si va dalla principessa Amberle oppure ad aiutare Sir Gail?" si rivolse ella successivamente a tutti quanti, con tono affrettato.

"Tu hai fiducia in Sir Gail, vero?" chiese Quirin.
"Certo!" rispose Roland.
"Allora questo è il momento di dimostrarlo! Se non è riuscito a cavarsela da solo dubito che tu possa fare molto... Ma Sir Gail è in gamba.... sono sicuro che sta bene!"

"Hai ragione, però..."
"Ascolta Roland!" Quirin appoggiò le mani sulle spalle del ragazzo "Ho bisogno anche del tuo aiuto per salvare la mia amata."
Roland, ancora incerto, fece un cenno affermativo col capo.

Ad Abnal intanto la guerra contro l'armata di Kauron stava per iniziare. Le truppe dell'Impero erano già schierate davanti al palazzo di Nabur e si preparavano ad attaccare.
Nabur, affacciato dalle mura del castello, osservava la scena mentre beveva del buon vino da una coppa.
"Ahhhh! Delizioso! Questo sì che un vino di buona annata! Non trovate, Thomas?" disse all'improvviso.
"Ehm... certo sire... ma non dovreste pensare alla battaglia?"
"Ah ah ah! Voi vi preoccupate troppo amico mio! Possiamo contare su un forte esercito, sull'alleanza col regno di
Falren e per finire su un dolce visino tenuto nelle nostre prigioni come eventuale ostaggio..."
"Si... ma se le truppe di Siath di Osdec decidessero di intervenire..."
"Non lo faranno... Siath sa benissimo che sarà molto difficile che Amberle esca viva da questa storia... e niente Amberle niente matrimonio, niente unione con Kauron... probabilmente starà già organizzando il matrimonio di suo figlio Vorzen con qualche altra principessa... Possiamo stare tranquilli! Alla salute!"
Il re bevve un altro sorso di vino.

"COME SAREBBE A DIRE NIENTE PIU' MATRIMONIO!!!" disse Vorzen a suo padre Siath.
"Proprio così! In questo momento le truppe di Kauron stanno per attaccare l'esercito di Abnal per riprendersi la loro adorata principessa... ma tu non crederai che Nabur la lasci uscire viva dal suo palazzo, vero?"
"No... ma potremmo mandare qualcuno per cercare di liberarla... AVEVO FATTO DEI PIANI DANNAZIONE!"
"Mmmmmm... magari farti portare lì da uno dei tuoi draghi per vedere come va la situazione...."
"Lo farò!"
Vorzen salì in groppa al suo fedele drago e cominciò a volare in direzione di Abnal...

La battaglia nel frattempo era iniziata.

Quando Quirin, Aurore, Roland, Kora e Nicetie arrivarono ad Abnal la guerra era ormai iniziata. Si combatteva ovunque...
"Dobbiamo approfittare della confusione per entrare nelle prigioni del castello e liberare Amberle!" disse Quirin.
"Ci guidi tu allora, fino alle prigioni?" chiese Aurore a Quirin, aspettando che anche gli altri dicessero la loro.
"Io sono pronta." affermò la ragazza pronta a scattare in una corsa, qualora fosse stato necessario.


"Un momento!" Obiettò Roland
Tutti si voltarono a guardarlo.
"Sta per giungere di nuovo la notte... E, se, Aurore si trasformerà di nuovo in drago, sarà un problema li sotto."

Lontano, mentre i ragazzi stavano attraversando ben due regni, per raggiungere la principessa rapita, Sir Gail era alle prese con il suo stupido drago. Un drago rosso che aveva fiutato la preda, ed era fortemente motivato a ucciderlo. Gail dovette usare tutta la sua esperienza, il suo sangue freddo, e ogni briciolo di forza che gli rimaneva dopo lo scontro con la maga per sfuggirgli.

Era scesa la notte, e Aurore si era di nuovo trasformata in un bellissimo drago color del muschio. Volava, con in groppa, i suoi nuovi amici: Quirin, Roland, Kora e NiceTie. Il volo di un drago poteva rivelarsi il modo più facile per muoversi, quando si aveva fretta. E Aurore aveva abbastanza fretta da tentare, per un'ultima volta, di volare come un vero drago. I lunghi balzi che usava all'inizio, erano presto divenuti uno stabile volo radente, e, la nuova notte, un incerto volo libero nel cielo. Libero ma esaltante al punto che, per un momento, Aurore avrebbe preferito restare per sempre drago.

Quella terza notte di volo, ormai, Aurore era bravissima. E il volo la esaltava a tal punto che, se non fosse stato per i suoi amici in groppa, si sarebbe sbizzarrita in spettacolari evoluzioni.
"Aurore!" Gridò Roland, battendole la mano sulle scaglie alla base del collo "Guarda laggiù!"

Aurore guardò verso la direzione che Roland le aveva indicato, così, iniziò a planare dolcemente ed i vigorosi battiti d'ali andavano rallentando. Alla fine il drago atterrò facendo attenzione che i rami delle piante non colpissero né lei, né i suoi passeggeri.

In basso, nella foresta, stava il drago rosso che avrebbe voluto uccidere SIr Gail.
E, a poca distanza da lui il cacciatore, riverso a terra. Il drago respirava appena, con gli occhi vitrei di chi, ormai, non aveva speranza di una nuova vita.
"Sono arrivati lontano." costatò Quirin, scendendo da Aurore.
"SIr Gail!" esclamò Roland, correndo dal cacciatore. Ma pareva che, ormai, fosse troppo tardi. Il corpo, ancora caldo, non si muoveva e non reagiva.

"Presto! Vediamo se respira ancora!" disse Quirin e si avvicinò al corpo.
"Respira ancora... Nicetie! Non hai qualcosa che possa aiutarlo a riprendersi?"

"Ha perso troppo sangue." Rispose NiceTie. "La sua morte è segnata. Come quella del drago, a quanto pare."
"Non si può fare niente?" chiese, disperato, Roland
NiceTie guardò verso il drago: "La gemma del cuore di drago. Stando alle antiche leggende, solo essa lo può salvare. Ma dev'essere presa da un drago appena morto, e usata subito."

"E non possiamo prendere quella di quel drago lì?" chiese Quirin.
"Io sono un assistente mago." Rispose NiceTie. "Non pretenderete certo che sia io a prenderla."
"Lo farò io!" Disse Roland. Prese la spada del cacciatore, e si avvicinò al drago. Questo, capite le sue intenzioni, sbuffò una piccola ma pericolosa fiammata dalle narici. Roland alzò d'istinto la spada, che lo protesse.
"Yhaaaa!" Urlò, correndo verso il dragone morente, con la spada sguainata. Doveva sbrigarsi, prima che Gail morisse. Evitò il primo artiglio, lento e debole del drago. Ma non evitò il secondo, che lo sfregiò su un braccio. Infine, arrivò al petto. Ma la spada rimbalzava sulle scaglie dure del drago.

Aurore si avvicinò al drago rosso che vide a terra.
"Contro un drago ci vuole un cacciatore di draghi o, in sua vece, un drago!" disse Aurore a Roland senza sapere quali fossero state le intenzioni dello scudiero. Essendo Aurore ancora un drago, questa si avvicinò al drago rosso sfoderando i suoi artigli e colpendo di scatto al petto la sua vittima.
Dopo di che si rivolse a Roland dicendo:
"Aiutami..."
Roland si arrampicò fino al petto del drago.
"Dove?" chiese, volgendosi verso NiceTie
"All'interno del cuore. Cerca dentro il cuore."
Senza esitare Roland affondò la mano fino alla spalla nella ferita provocata da Aurore. Il drago rosso ebbe un ultimo sussulto ma poi morì.
Dove sei? Dove sei? Roland cercò, tra la carne morbida, il sangue umido, mentre il braccio si graffiava contro le ossa e le scaglie maciullate. Sentì qualcosa di duro sotto la sua mano. Che sia questa?
Aveva una forma vagamente sferica, ma era frastagliata. Non riusciva a prenderla. Affondò ulteriormente la mano, fino a sporcarsi di sangue anche la base del collo, e metà voltò. Presa! pensò. Ma l'oggetto si spostò. Tentò di nuovo, infine riuscì ad afferrarlo. Tirò con forza, e stavolta la gemma venne. Con un grido di trionfo, mostrò a tutti, ancora insanguinata e irriconoscibile, come lo stesso Roland, la gemma del cuore di drago.

Aurore fece un sorriso, essendo riusciti nell'intento. NiceTie intimò allo scudiero di affrettarsi a porgergli la gemma, cosicché potesse salvare Sir Gail:
"La gemma! Portami la gemma!" gli disse mentre si chinava vicino a Sir Gail, che stava ancora a terra.
Roland si affrettò: in quel momento era felice di aver fatto qualcosa di utile per una persona che per lui rappresentava un esempio. Non indugiò affatto e consegnò la gemma a NiceTie, senza curarsi delle ferite che aveva riportato per estrarre la gemma dalla carcassa fresca del drago abbattuto.
"Ma tu sei ferito.." gli disse il drago Aurore. Roland fece cenno come per dire che le sue ferite non erano affatto gravi.
Presa la gemma, senza neanche pulirla, NiceTie la premette sul petto di Sir Gail, pronunciando delle parole in lingua antica.

"Rede ad vitam!"

Roland guardava, aspettando e sperando. NiceTie premette sul petto di Gail con tutta la forza che aveva, ma pareva che non era sufficiente. "Aiutami a spingere!" Ordinò a Roland.
"Ma..."
"Aiutami! La gemma deve entrare in contatto con il cuore di Gail, prima che lui muoia!"
"Ti aiuto io!" disse Quirin.
"Ah, finalmente! Ma come sei gentile!" disse Roland con ironia. "Ma che fine avevi fatto???"
"Ho visto un'ombra sopra di me... poi ho visto Kora correre via... l'ho inseguita ma l'ho persa di vista..."

Aurore stava a guardare avvicinandosi: c'era troppa folla attorno al cacciatore di draghi. Con le sue dimensioni sarebbe stata solo di intralcio se si fosse avvicinata ancora un po'. NiceTie continuava a premere la gemma sul petto di Sir Gail, con l'aiuto degli altri.

NiceTie continuava a spingere con forza, fino a sentire che l'osso si rompeva. Bene. Ancora uno sforzo!

Aurore vedeva che Roland continuava a sanguinare, così esordì:
"NiceTie! Mi potresti dire quale pianta medicinale possa curare le ferite? Così potrò andare a cercarla!"
"Non vedi che sono occupato?" disse spazientito l'assistente mago al drago.
"Non serve a me: non stai facendo un favore a me! Dimmi che pianta è, mentre fai quello che devi fare ed io mi renderò utile così!" affermò con tono pressante Aurore.

Kora arrivò in quel momento di corsa e col fiatone: "Mi dispiace se mi sono allontanata... speravo di sbagliarmi... ho visto il drago di Vorzen... si sta dirigendo ad Abnal! Se lo conosco bene ci sarà solo d'ostacolo...". a quel punto si accorse di Roland "Ma tu sei ferito... aspetta! Ti aiuto io!" E si avvicinò al ragazzo.

"Grazie." Disse il ragazzo, ma continuando a guardare l'uomo a terra.

"Stai tranquillo... starà bene! Ora vieni via con me in modo che possa medicarti..." disse Kora sorridendogli dolcemente.

Il ragazzo si lasciò dolcemente allontanare. Poi, mentre Kora iniziava a pulirlo del sangue di drago, fece un lungo sospiro.

"Sei stato molto coraggioso lo sai?"

"Credi?" Chiese il ragazzotto, guardando i dolci occhi della fanciulla.

"Non è da tutti affrontare un drago per salvare qualcuno..."

"Non è un gran merito: ormai quel drago stava morendo." rispose Roland, arrossendo.

"Valete molto più di quanto crediate Sir Roland!" questa affermazione fu accompagnata da un altro dolce sorriso della fanciulla.

Roland sorrise a sua volta. Con lei era diverso. Con Kora si sentiva a suo agio più che con chiunque altra.

Un urlo che aveva del sovrumano, distolse i pensieri dei due ragazzi. Gail, improvvisamente, iniziò a contorcersi, urlando di dolore.

"Che sta succedendo?" Chiese Roland, più spaventato per quella reazione che altro.

NiceTie si voltò verso di loro: "Presto gli passerà." disse.

"Tutto questo è normale allora?" chiese Aurore.
"Fidati! Se non hai fiducia nelle mie capacità allora vattene pure!" disse NiceTie indispettito a Aurore. Non aveva mai sopportato i draghi, animali di cui Maga Trupa era sempre stata amica per compiere nefandezze. Un drago per lui, come rappresentava Aurore, era come ricordare la sottomissione che doveva a quella strega. Ancora non si era abituato all'idea di essere libero da ordini ed ogni domanda sul suo operato portava un senso di astio nel suo atteggiamento.
Aurore non ci fece molto caso: stava assistendo a qualcosa che non aveva mai visto ma non poteva trattenersi dal fare domande:
"Sta soffrendo?" chiese mentre si sedeva, guardando cosa stesse accadendo, mentre si domandava se la gemma di drago avrebbe avuto qualche ripercussione sul modo di essere del suo collega. In fondo, anche lei era una cacciatrice di draghi e drago al contempo: la sua identità, dal momento della maledizione era cambiata, accettandosi ed odiandosi allo stesso tempo, in alcuni momenti. Avrebbe anche lui sofferto di questa crisi di identità così come era stato per lei? pensava tra sé Aurore che, con il passare del tempo, stava imparando ad accettare con rassegnazione la sua condizione, anche se ciò continuava a ferirla.

"Presto il dolore passerà." Disse NiceTie.
Proprio in quel momento, Gail urlò più forte, voltandosi sulla schiena. Una strana gobba si stava formando sotto il corpetto di cuoio. La gobba divenne sempre più accentuata, fino a che il corpetto non poté più trattenerla, ed esplose. Quello che mostrò fu terribile: un nuovo paio di arti, lunghi e fini si era formato sulla schiena dell'uomo. Essi continuarono a crescere, formandosi del tutto, mentre sulla schiena la pelle si trasformava in scaglie come quelle di drago, rosse come se fossero fatte di sangue e di fuoco. I nuovi arti presero forma, diventando ali di duro cuoio. Le mani si contrassero in artigli. Gail si voltò di nuovo, mostrando quello che accadeva al resto del suo corpo. I capelli divennero bianchi, e lunghi fino ad arrivare a metà della schiena. La mascella si rafforzò e i denti divennero sempre più aguzzi. Il petto divenne più grande, in modo da sostenere le nuove ali, e la pelle divenne dura come il cuoio. Altre scaglie si formarono ai lati del petto.
Aurore stava guardando quella che pareva essere davvero una trasformazione: non si aspettava che immettere la gemma di drago in Sir Gail avrebbe portato ad una trasformazione. Non poteva fare altro che osservare ma la sua bocca di drago pronunciò delle parole indirizzate a NiceTie:
"Sta diventando un drago? La gemma lo fa diventare un drago? E' una maledizione come quelle che faceva Maga Trupa, forse?". Le domande le venivano spontanee ed ella era totalmente incredula: aveva sperimentato sulla sua pelle un evento analogo che l'aveva segnata molto in precedenza e che, in questo momento, le pareva di rivivere indirettamente.
"Non proprio." Rispose NiceTie. "Diventerà un uomo drago divino. Una razza molto rara, in questi tempi. Se accetterà di aiutarci, sarà un grande supporto tattico alla guerra che si sta scatenando.
Quirin guardava stupefatto e in silenzio quanto stava accadendo.
"Sir Gail!" gridò Roland e si accinse ad alzarsi per correre da lui ma Kora lo trattenne.
"Fermati! Probabilmente questa è una conseguenza della cura... non ti rammaricare... se non altro è vivo!"
"Sì. - rispose Roland prima di chiedere, non esattamente calmissimo, a NiceTie- Quindi hai fatto tutto questo per usarlo?"
NiceTie non si scompose: "No. L'ho fatto per salvargli la vita. Ma se volesse aiutarci, non mi spiacerebbe di certo."
Vatti a fidare dei maghi! - pensò Quirin - Forse non è stata proprio una buona idea portarlo con noi...
Kora intanto tratteneva Roland per un braccio.
Aurore nel frattempo meditava sulle ultime parole di NiceTie:
Forse, almeno, è stato un bene portarlo con noi: si è dimostrato utile a qualcosa perlomeno! Finora ci ha solo cacciati nei guai e, nel momento del bisogno, non si era degnato di aiutarci se non promettendoci aiuti mai verificati.
In quell'istante la ragazza trasformata stava osservando cosa stesse facendo NiceTie e le reazioni degli altri. Il suo sguardo di drago, poi, incrociò quello dello scudiero Quirin e, mentalmente, diceva tra sé e sé:
Chissà cosa starà pensando in questo momento. In fondo, sembrava che la donna, la principessa rapita, suscitasse in lui qualche sentimento: sembrava essere affrettato per andare a salvarla...
Il drago Aurore, in seguito, si scansò leggermente, per evitare di essere da intralcio per la trasformazione di Sir Gail, che in quel frangente non poteva fare altro che osservare.
I lamenti di colui che era stato l'umano Gail, infine cessarono, lasciando il posto a un ansimante respiro. Il corpo era profondamente mutato, nell'aspetto, e forse, nello spirito.
Lunghe ali rosso come il sangue si distendevano dietro di lui. Ali lunghe e grandi, adatte a portare il suo peso. Fatte di cuoio, muscolose, terminanti in un artiglio che appariva letale.
E anche i suoi piedi, più lunghi, più forti, terminavano in artigli duri come il diamante, bianchi come l'avorio. Si mosse, fino ad alzarsi in piedi, incerto sulle sue nuove gambe. Non poteva poggiare il tallone, sostituito da un corno d'avorio acuminato. Doveva tenere i ginocchi piegati, le i muscoli, forti e guizzanti delle gambe, contratti. Era completamente coperto di scaglie, dei colori del sangue e dell'alba, tranne sul petto, unica parte del corpo libera da scaglie, coperta, invece, da cuoio durissimo. Il volto aveva solo un ricordo umano, negli occhi marroni tagliati in due da una pupilla triangolare. Il resto era solo linee dure, cuoio e scaglie. L'arcata sopracciliare era massiccia, e sfuggiva ai lati, andando a formare due corni lunghi e robusti. La mascella era grossa, e la bocca priva di labbra, lasciava intravedere una fila di denti aguzzi.
I capelli si allungavano dietro di lui, continuando come una criniera, lungo tutto il dorso, fino alla coda, grossa e lunga anch'essa.

L'uomo- drago respirò a fatica per un po', traballando sulle gambe ancora instabili. Poi, con un urlo disumano, si alzò in tutta la sua figura imponente.

"TU!" Esclamò a gran voce, guardando NiceTie "AVREI PREFERITO MORIRE, PIUTTOSTO CHE DIVIDERE TRA DRAGO E UOMO IL MIO CORPO!!!!!"

Aurore guardava la trasformazione: non poteva aggiungere nulla ma in quel momento provava un brivido. Aveva passato anche lei una trasformazione simile, che ormai si rassegnava ad avere, pensando che allora sarebbe rimasta permanente. A causa del suo attuale aspetto di drago Aurore notava di nuovo una testimonianza della sua sorte: infatti non poté fare a meno di lanciare uno sguardo su se stessa.
"Non è la fine del mondo, Sir Gail- gli disse- All'inizio magari potrà sembrarlo ma poi... Poi ci si fa l'abitudine". Pronunciate queste parole il drago Aurore voltò lo sguardo verso NiceTie, quasi interessata a sapere che tipo di incantesimo era. In quel momento era presa dalla smania non sempre ben celata di chiedere all'assistente di Trupa se avesse potuto spezzare anche il suo incantesimo ma, in quello stesso momento rammentò le parole di Trupa e rammentò anche che soltanto Trupa, che era più abile del suo assistente, avrebbe potuto spezzarle il suo sortilegio.
"Lo è, invece!" Esclamò l'uomo drago. "E non chiamarmi più con il nome di quell'umano!"
"Ma..." Iniziò Aurore, fu però Roland a completare: "che significa?"
"Perché non glielo spieghi tu, apprendista da strapazzo?" Disse l'uomodrago.
Ma NiceTie scosse la testa.
"Non lo sai? Stupido uomo che crede di poter giocare con la magia! La fusione delle gemme del cuore non impone solo una fusione dei corpi, IDIOTA!"
"Presto! Dobbiamo andare!" disse Quirin. Il gruppo si spinse fino alle mura della città. La guerra intanto era in atto. "Seguitemi!" disse Quirin e diresse ad ovest. Gli altri lo seguirono. Dopo circa 10 minuti si ritrovarono nei pressi di un albero vicino ad una roccia. "Aiutati a spostare la roccia presto!" disse Quirin. Sir Gail, Roland e Nicetie fecero quanto l'uomo gli aveva chiesto. Sotto la roccia c'era una porticina di marmo.
"Un passaggio segreto! - disse Aurore - Come facevi a saperlo?"
"Me ne aveva parlato il mio amico Thomas una volta... mentre era ubriaco... come facesse a conoscerlo lui proprio non lo so..."
"Ma come facciamo ad aprirla?" chiese Kora.
Quirin infilò la mano nella cavità dell'albero. C'era una specie di leva all'interno. Quirin la tirò e la porta si aprì.
"Andiamo!" disse lo scudiero.
"Sono troppo grosso, per passare di qui!" Esclamò l'uomo drago.
"Allora," Rispose Aurore, "noi due potremo creare un bel diversivo sul castello. Del resto sta scendendo di nuovo la sera, abbiamo una notte intera davanti."

Il giorno cominciava a morire e le luci del sole cominciavano ad offuscarsi. L'imbrunire fece nuovamente avvenire la trasformazione di Aurore, le sue sembianze prendevano nuovamente l'aspetto di drago verde.
Il drago allora guardò verso il drago che era stata solita chiamare Sir Gail, poi cominciò a muovere velocemente le ali prima di cominciare un volo basso, aspettando che anche l'altro facesse altrettanto.
Piano piano Aurore cominciava a prendere quota in direzione delle torri più alte del castello.
"Spero che così gran parte delle guardie confluiscano in cima al castello: così gli altri avranno il via libera!" disse lanciando lo sguardo verso gli altri della compagnia.
Quirin, Nicetie, Roland e Kora intanto avanzavano lungo il passaggio segreto finché non sbucarono nella stanza del re. Non c'era nessuno in quel momento.
"Alle prigioni, svelti!" disse Quirin.
I quattro aprirono la porta sbucando in un corridoio. Nicetie cose verso una scalinata e cominciò a scendere finché... non si trovò di fronte Thomas.
"Che ci fai qui?" chiese Quirin sconcertato.
"Non te l'ho mai detto? Io lavoro per Nabur!" rispose Thomas con tono ironico e sfoderando la spada.
"Andate avanti! - disse Quirin - a lui ci penso io!" e sfoderò anch'egli la spada.
L'uomo drago rosso fece un cenno affermativo con la testa. "Anche tu senti gli istinti del drago risvegliarsi? Il desiderio del sangue?"
"I sentimenti in me si mescolano: non sono più ragazza solamente ma si risvegliano anche gli istinti di drago, nonostante sia solo un sortilegio. Non saprei come definire tutto ciò." disse Aurore continuando a volare vigorosamente e volteggiare in cima al castello. Faceva acrobazie per attirare l'attenzione di quanti più soldati possibili, prima di posizionarsi per lanciare una prima fiammata.
"Devo ringraziare te per avermi fatto imparare le tecniche di lancio del fuoco." disse poi la draghessa al drago Sir Gail.
"Dannato! Ti sei finto un amico solo per tendere una trappola ad Amberle!"
"Bravo! Per il tuo intuito hai diritto ad un premio: una morte rapida!"
"Sarai tu a morire, Vigliacco!"

Kora, Roland e Nicetie intanto continuavano a scendere giù, verso le prigioni. Ad un tratto Nicetie si fermò.
"Che succede?" chiese Kora.
"Succede che ora voi farete un bel sonnellino..."
"Cosa?!?" chiese Roland.
"Acbandul sitien!" disse Nicetie.
Roland e Kora caddero a terra profondamente addormentati.

"Abni abnos!" disse il mago e i due giovani furono trasportati in una prigione.
Nicetie fece un sorriso maligno... poi corse su per le scale fino a raggiungere una porta situata un po' più in basso rispetto a dove si trovavano ora Quirin e Thomas.
Attraversando questa porta si ritirò su una grande muraglia. Da lì poteva facilmente vedere Aurore e Gail... Nicetie cominciò a muovere le braccia in modo da attirare la loro attenzione.
Perfetto! Ora dirò a Gail che Roland è stato catturato... lo attirerò in una prigione... e se vorrà essere salvato dovrà per forza darmi una delle sue scaglie... rendendomi il mago più potente del mondo!

Anche l'uomodrago soffiò. "È una sensazione meravigliosa!" Disse, ormai preso dal proprio potere.
Vedo che nonostante tutto ti sei subito appropriato di questa identità, a me ha richiesto molto tempo e rassegnazione, ora cerco di prenderne i frutti, almeno non sarò più disarmata quando è buio, al calar del sole", disse all'uomo- drago, facendo una nuova fiammata sui soldati accorsi e sulle guardie che si proteggevano, come potevano, dietro i merli del castello, quando i draghi prendevano quota oppure dietro i propri scudi.
"Che ne dici di approntare un attacco con gli artigli? Potremmo prenderne qualcuno e poi lasciarlo cadere giù dal castello. Mi copri mentre tento un attacco?" disse nuovamente Aurore lanciandosi già in una planata su un gruppetto di soldati.
*Spero che questo diversivo dia la possibilità agli altri di muoversi nel castello con più tranquillità, se sono già riusciti a varcarne le mura* pensò tra sé la donna- drago
Aurore si arrestò un momento prima di effettuare la planata d'attacco su un primo gruppo di soldati accorsi in cima al castello.
"Vedi anche tu NiceTie agitare le braccia? Vorrà darci un segnale? Che dici, dovremmo andare da lui o continuiamo con l'attacco?" chiese il drago verde al drago rosso.
"Meglio andare da lui." Rispose l'uomo drago.
Il drago Aurore cominciò a planare verso NiceTie per sapere per quale motivo stava facendo quei segnali. Finché rimase vicina a NiceTie.
L'uomo drago si voltò di nuovo a fissare l'apprendista.

"Che aspettate?!"

"È stato facile, non ti sembra?" Chiese, in tono beffardo.

"Facile dite?"

"Niente guardie, nessun problema, una semplice parola per aprire questa porta. Avresti potuto salvarli da solo. Che ti servivo io?
"Mi servivate perché... BORDORUT NIENIET!!!!!!" gridò il mago e un vento fortissimo travolse Sir Gail ed Aurore, spingendoli dentro la cella.

"Traditore!" esclamò con disprezzo Aurore.
"Gli altri staranno affrontando chissà quale pericolo e tu cosa fai? Ci imprigioni? Perché? Lasciaci andare: non possiamo fare nulla per i nostri amici se ci troviamo qui... Non sei così diverso da Trupa..." continuò la donna.
Sapevo che non mi dovevo fidare di quella specie di mago da strapazzo! Che intenzioni avrà? Perché si comporta così?
"Bhé?" Chiese "Che aspetti?"

"Arrivo - disse Aurore- andiamo allora? Credi che riusciremo ad entrare? Le nostre dimensioni non sono abbastanza ridotte per passare...."

"Queste sbarre non potranno certo resistere a i nostri fuochi, se spariamo contemporaneamente, no?"

Aurore allora cominciò a fare una fiammata aspettando di essere seguita. Il drago verde allora cominciò ad avvicinarsi in volo un po' più a Nicetie, per cercare di comprendere quali erano le sue richieste.

Subito dopo anche l'uomo drago rosso soffiò, un soffio impetuoso e distruttivo. Il ferro delle sbarre non riuscì a resistere che per pochi secondi. Poi divenne rosso, e, infine, si squagliò come ghiaccio, formando un pantano di ferro fuso sul pavimento.

Quirin intanto affrontava Thomas in uno scontro all’ultimo sangue.
“Ti credevo mio amico…” disse Quirin.
“Delle amicizie non te ne fai nulla… è il potere quello che conta!”
Quirin lanciò un fendente contro il braccio di Thomas. L’alchimista lo parò facilmente e ne approfittò per colpire lo scudiero con un calcio nello stomaco.
“Perché?” chiese Quirin.
“Perché sono diventato così?… Non so… infanzia difficile forse o forse… si forse dipende dai soldi che mi ha offerto Nabur… un bel mucchio sai?” disse Thomas.
“Vigliacco! Hai messo Amberle nelle mani di quel verme di Nabur!”
“Andiamo!!!! Ancora dietro a quella… sai bene che sposerà Vorzen… perché ti affatichi tanto allora?”
“Tu l’amore e l’amicizia non sai nemmeno cosa siano vero?” dicendo questo Quirin tentava un secondo attacco ma anche questo fallì.
“Non puoi battermi! - disse Thomas - Sono stato addestrato a lungo nell’uso delle armi!”
“Nonostante tutto… IO TI BATTERO’!” gridò Quirin e si gettò su Thomas ed entrambi caddero dalla scala… giù nel vuoto…
Quirin e Thomas continuavano a precipitare nel vuoto... La fine sembrava vicina... quando Quirin riuscì ad aggrapparsi con una mano ad una lastra di pietra che sporgeva dalla parete della torre. Con l'altra mano il ragazzo riuscì ad afferrare il braccio di Thomas.
"Perché mi stai aiutando?" chiese l'alchimista.
"Perché ho sempre nutrito amicizia nei tuoi confronti... non riesco a lasciarti morire così!"
"Cadremo entrambi se non mi lasci!" disse Thomas.
"No, ce la faremo! Vedrai!" Quirin raccolse tutte le sue forse riuscendo a portare in salvo sia lui che Thomas.
"Grazie..." disse l'alchimista, "Suppongo che ora tu voglia che ti aiuti a trovare Amberle..." Thomas sospirò. Poi disse: "Avanti! Seguimi! E prendi questa!" Thomas diede a Quirin una pozione dell'invisibilità. "Ti sarà utile!". Poi lui e lo scudiero si avviarono verso le celle.

Nel frattempo Nicetie si trovava di fronte a Nabur. Lanciando una fiamma azzurra lo incenerì. Poi afferrò la corona e se la mise in capo. "Ora qui ad Abnal il re sono io!!!!" disse il mago ridendo soddisfatto... e non accorgendosi che Aurore e Gail si erano appena liberati, mentre Roland e Kora si stavano svegliando, come sveglia era la principessa Amberle nella cella vicino.

La porta della sala del trono venne develata dal suo alloggiamento, portata a schiantarsi sul pavimento con un frastuono incredibile. L'uomo drago entrò a grandi passi nella sala del trono.

Nicetie rimase un momento a fissare immobile il suo nemico poi disse: "E così sei riuscito a liberarti... ma non ti servirà!" Nicetie cominciò a creare con la magia una sfera di ghiaccio pronto a lanciarla contro Gail.

Il drago non si degnò neanche di rispondere. Invece, sputò fuoco verso il mago.
Nel frattempo Quirin e Thomas avevano raggiunto le prigioni. Le trovarono vuote.
"QUIRIN!" udì lo scudiero all'improvviso. Era stata Amberle a parlare. La ragazza gli corse incontro e abbracciò l'amato.
"Dove sono tutti?" chiese Quirin.
"Sono andati nella sala del trono! Credono che Nicetie si trovi lì!"
"Raggiungiamoli, presto!" disse Quirin guardando Thomas che fece cenno di si col capo. L'alchimista li giudò verso il luogo dove stava per svolgersi la battaglia.

Aurore si accorse di quanto stava accadendo. Non capiva il motivo di tale reazione. Anche se Nicetie non le era mai stato simpatico o una persona in cui riporre la sua totale fiducia, non lo credeva capace di fare tanto. Due secondi dopo, indirizzò una fiammata contro Nicetie. Forse non lo avrebbe colpito ma lo avrebbe almeno distratto.
Nicetie creò uno scudo d'aria per pararsi dalle fiammate di Aurore e di Gail. Poi lanciò una nuova sfera di ghiaccio contro Gail.

Gail saltò, un salto che non ha niente a che vedere con i salti umani. Un salto che lo portò talmente in alto da evitare completamente l'incantesimo.

A quel punto il mago lanciò una sfera d'energia contro Aurore.

La donna dall'aspetto di drago, si alzo in un volo basso ma non fece in tempo a schivare completamente il colpo di NiceTie, rimanendo ferita ad un'ala. Dannato! Mi hai colpita ad una spalla! Pensò.

Nel frattempo Quirin, Thomas ed Amberle facevano il loro ingresso nella sala del trono. Appena videro cosa stava accadendo lo scudiero e l'alchimista bevvero la pozione dell'invisibilità di Thomas e ne diedero un po' anche a Roland. Kora invece si avvicinò ad Amberle e insieme a lei cercò un luogo dove nascondersi.

Gail corse sino l'altro lato della stanza, iniziano a menare fendenti conto Nicetie, mago e sicuramente poco esperto in combattimento

Un colpo dritto al cuore colpì Nicetie... il corpo del mago scoppiò in mille pezzi. La battaglia era finita.


Fine
 
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Aethra
view post Posted on 31/8/2005, 22:44




Questi sono i creatori che hanno contribuito alla creazione del racconto della "I draghi e l'impero"

L'IDEA DEL RACCONTO, E' STATA PRESENTATA DA NAZARENO E DA AETHRA [allora IRIN].

I personaggi erano:

- Farid ~ creato da Marko

- Roland, Sir Gail ~ creati da Nazareno

- Aurore, Maga Trupa ~ create da Meg_BlackRaven (allora Merenwen)

- tutti gli altri (Amberle, Vorzen, Thomas, Nicetie, .... mi scuso se dovessi dimenticarne qualcuno) ~ creati da Aethra (allora Irin)

- comparse ~ create da Nazareno e da Aethra (allora Irin)


Ognuno, poi, in base al proprio tempo disponibile, muoveva anche tutti i personaggi soprattutto dal capitolo 3.
 
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8 replies since 31/8/2005, 22:17   85 views
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