Sildegard |
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| Tristan apparve. Una minuscola esplosione di coscienza che prendeva corpo, come da anni gli succedeva, in un luogo distante e mai del tutto sconosciuto. Tristan non cambiò la sua posizione. La sacca lorgora in spalla. Le mani metà affondate nelle tasche. Si guardò intorno. Aveva un sentiero sotto i piedi. Sorrise. Era bello avere una strada. Davanti a lui, una cittadella, dietro, il sentiero serpeggiava e scompariva tra gli alberi. Intorno a lui, foresta. Tristan fissò la cittadella. Mura di pietra oltre le quali si scorgeva solo il rosso dei tetti e l'azzurro delle bandiere affisse sulle guglie della rocca e della chiesa. Sarebbe stato utile vedere la cittadella. Avrebbe trovato cibo e acqua, avrebbe conosciuto persone. Saggi anziani, belle ragazze. Tristan prese la sua decisione, voltò le spalle alla città e si incamminò lungo il sentiero scomparendo tra gli alberi. Un sentiero è bello se non ne vedi la fine.
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