Echi di Illefarn

Ashab Tel Hishar [Ismael1984]

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  1. ismael1984
     
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    Nome : Ashab Tel Hishar Giocatore : Ismael

    Razza: Umano anni: 24 Sesso: maschio Classe: Ranger

    Allineamento: CN Regione di provenienza: Sembia Divinità: Tempus
    Livello: 4 PX: 7350/10000

    Peso 75 Kg
    Altezza 1.80 m
    Occhi neri
    Capelli assenti
    Barba assente
    Velocità 9m
    Note:
    tatuaggio tribale che dall’occhio sinistro parte andando a ricoprire la tempia fin dietro l’orecchio raffigurante l’ala di un volatile

    Linguaggi: comune, chondhatan


    Caratteristiche Caratteristiche
    di partenza: dopo IV livello:

    For 14 14 +2
    Des 15 16 +3
    Cos 15 15 +2
    Int 10 10 +0
    Sag 14 14 +2
    Car 10 10 +0

    PF: 22 + 2x4 (livelli) = 30

    Combattimento

    Iniziativa: 4 (Iniziativa migliorata) + 3 (Destrezza) = +7
    Classe Armatura: 10 +3 (armatura) +3 (destrezza) [+1(schivare)] = +17
    Mischia: +4 (base) +2 (forza) [+1 (spada)]
    Distanza: +4 (base) +3 (destrezza) +1 (arco)
    Prova di lotta: +4 (base) +2 (forza)
    Danni da mischia: 1d8 +2 (forza) [spada]
    1d4 +2 (forza) [pugnale]
    Danni da distanza: 1d8 (freccia) +2(forza) +1 (arco)
    Danni da distanza (non letali): 1d8 (freccia) +2(forza) +1 (arco) +1d6 (pietoso)

    Bonus ai tiri salvezza:
    Tempra: +4 (base) +2 (costituzione) =6
    Riflessi: +4 (base) +3 (destrezza) =7
    Volontà: +1 (base) +2 (saggezza) =3




    Talenti:

    Iniziativa migliorata
    Estrazione rapida
    Schivare

    Tiro rapido (ranger)
    Compagno animale (ranger)
    Resistenza fisica (ranger)
    Seguire tracce (ranger)
    Empatia selvatica (ranger)
    Nemico prescelto (ranger) [umanoide-umano]

    competenze:
    competente nelle armi semplici e da guerra, nelle armature leggere e negli scudi (tranne scudo torre)

    Abilità:
    gradi: (6 + 0) x4 +4(umano) +[(6+0) *3 +3(umano)] = 49
    di classe: totale grado caratteristiche Equi/talen
    addestrare animali 2 2 0
    artigianato 1 1 0
    ascoltare 9 7 2
    cavalcare 9 (11) 6 3 +2(sella militare)
    cercare 5 5 0
    concentrazione 1 1 0
    con. dungeon 1 1 0
    con.geografia 3 3 0
    con. natura 4 4 0
    guarire 3 1 2
    muov. silenzi. 6 3 3
    nascondersi 4 2 3 -1 (armatura)
    nuotare 2 1 2 -1 (armatura)
    osservare 3 1 2
    professione (cacciatore di taglie) 3 1 2
    saltare 2 1 2 -1 (armatura)
    scalare 2 1 2 -1 (armatura)
    sopravvivenza 4 2 2
    utilizzare corde 5 2 3

    di classe incrociata:

    acrobazia 3 1 3 -1 (armatura)
    equilibrio 3 1 3 -1 (armatura)


    Incantesimi: resistenza all'energia

    Compagno animale: cavallo pesante
    Nome compagno animale : Cyrus
    Note: possente cavallo dal manto bianco e con una macchia nera in mezzo alla fronte


    Equipaggiamento (valore in mo tratto dal libro del giocatore edizione 3.5):
    Armi:
    arco lungo composito (for+2) +1 Pietoso gittata:33mpeso:1.5 Kg tipoperforante[x3] 300 mo
    100 frecce peso 7.5Kg 5 mo
    Pugnale da mischia peso 0.5 Kg tipo: perforante [x3] 2 mo
    Spada lunga in ferro freddo peso: 2 Kg tipo: tagliente [19-20 x2] 330 mo

    Armatura:

    Armatura
    cuoio
    borchiato peso 10 Kg Bonus +3 bonus max +5 penalità prove -1 25 mo

    Equipaggiamento base:
    Abiti da esploratore (neri con rifiniture blu) 10 mo
    Mantello
    Zaino 2 mo
    Corda di seta 10 mo
    Rampino 1 mo
    Giaciglio 1 mo
    Torcia 1 mo
    Acciarino e pietra focaia 1 mo
    Pietra cote
    Borraccia
    Tribolo 1 mo

    Sella militare 20 mo
    Sacche da sella 4 mo
    Morso e briglie 2 mo

    Razioni da viaggio (x10) 50 mo
    Pozione cura ferite leggere (x2) 100 mo

    Note: le armi, armatura e vestiti sono indossate dal ranger, mentre tutto il resto è nelle sacche da sella su cavallo, comprese 50 frecce (3.75 Kg).

    Carico: leggero (inferiore ai 29 Kg)

    Denaro: 237 mo (tenuti in sacca alla cintura) peso: 2.37 Kg

    Background:
    Era una notte fredda e tempestosa quella che attanagliava l’altipiano. Una pioggia battente cadeva su questo desolato luogo. Vento e freddo dominavano la scena.
    <<lasciala andare Gloak! Ormai è finita per te, non ha senso continuare con questa assurda commedia! Posa il coltello e lascia che la donna venga da me…>> fece con voce sicura il giovane Ashab. Ammantato in un indumento nero, il ranger stava immobile con l’arco in pugno davanti al fuggitivo. La man sinistra reggeva l’arma con fermezza, la destra fremeva dall’impazienza di incoccare la freccia e regalare un nuovo foro alla testa del bandito.
    << stai indietro bastardo>> esclamò il fuorilegge serrando la stretta intorno alla vita della giovane e portando la lama del pugnale quasi a raschiar via uno strato della candida pelle dalla gola della mal capitata. <<non fare un altro passo o sarò costretto a far del male a codesta graziosa fanciulla!>> continuò con un ghigno il bandito. Con movimento lento assaporò l’odore dei capelli della giovane donna, lascia che le sue narici si riempissero del dolce aroma; inebriato strinse a sé il corpo remissivo della femmina.
    Il ranger si fermò. Ancora un pazzo sulla sua strada. Non certo il primo e sicuramente nemmeno l’ultimo. Ormai era abituato a queste situazioni. Ashab mantenne un self control invidiabile. Non indietreggiò di un passo. Era lì fermo in posa statuaria a studiare la scena. Davanti a lui la coppia ed oltre il precipizio. Non avevano scampo. << dimmi Gloak>> disse con estrema calma il giovane, quasi annoiato dalla remissività del bandito a farsi catturare << se tu uccidi quella donna, come farai a salvarti poi? Tu sai che ti prenderò, è solo una questione di tempo. Tutto sommato che tu tagli la gola a qualche altro poveraccio non cambia molto la faccenda. Potrebbe anzi alzare ancora la taglia sulla tua testa ed io ci guadagnerei.>> il freddo ragionamento del ranger gelò il sangue della giovane donna e spiazza il bandito.
    Le cose stavano andando proprio come Ashab voleva. Gli insegnamenti del maestro Juraviel guidavano le sue azioni. “Non dimenticare mai giovane apprendista: qualsiasi cosa succeda, mantieni sempre il controllo della situazione. Fissa negli occhi la tua preda, non distogliere mai lo sguardo da lei. Il contatto visivo è fondamentale. Si gioca tutto su questo feeling magnetico che si crea fra te e la bestia che stai cacciando. ” Le parole del maestro erano riferite alla caccia di animali feroci, ricordò il ranger fra sé, ma col tempo aveva imparato che tali insegnamenti valevano con tutti i tipi di preda, soprattutto umane.
    Juraviel… era quasi riuscito a lenire il dolore per la sua perdita. Ashab non si perdonava la triste fine del maestro. Se ne riteneva ancora responsabile e nonostante fosse passato un anno e mezzo ancora soffriva a quel ricordo.
    Una notte di luna nuova. Un grido nell’oscurità. Il destarsi di soprassalto e la casa in fiamme. Il maestro che urlava: << svegliati ragazzo e corri fuori!>> L’elfo Juraviel lo precedeva con la spada sguainata in mano. Fuori in strada l’apprendista ranger faticò ad orientarsi. Nuvole di fumo e grida da per tutto. Il villaggio era sotto attacco. Nemmeno il tempo di fare mente locale su cosa fare, che un guerriero in armatura a cavallo di un nero destriero caricò in direzione dei due. Sarà stato il terrore di tale visione o forse il non esser ancora del tutto sveglio, fatto sta che Ashab rimase immobile sulla traiettoria che cavaliere. Juraviel, che nel frattempo si era spostato di lato, accorgendosi del giovane imbambolato gli urlò di levarsi di torno, ma con scarsi risultati. Ormai non c’era più tempo. In una corsa disperata l’elfo volò davanti all’apprendista facendogli scudo con il suo corpo. La lancia del cavaliere oltrepassò il petto del maestro e ferì gravemente Ashab. I due caddero riversi al suolo, mentre l’assalitore si allontanava. Il giovane a terra rantolò per la ferita ed un fiocco di sangue gli uscì dalla bocca. Il maestro giaceva su di lui privo di vita. Il dolore per la ferita era grande, ma nulla paragonato con quello che provava nel constatare la fine del suo caro istruttore. Perse i sensi. Si riebbe qualche tempo dopo. Le fiamme intorno a lui non accennavano a diminuire ed un gruppo di sei uomini uscì da una nuvola di fumo. Ashab non mise bene a fuoco la scena, ma notò distintamente il simbolo che uno di loro portava sul mantello: un serpente. Poi sentì nitidamente una voce profonda di uno di loro rivolgersi a colui che probabilmente era il capo: <<ben fatto Sairus!>> poi null’altro. Quando riprese conoscenza era in un letto con candide lenzuola di lino. Accanto a lui una vecchia che gli asciugava la fronte, madida di sudore. LE sue ferite erano state curate. Era salvo. Passò un anno della sua vita nella casa della vecchia. Col tempo imparò che ella era un erborista ed apprese alcuni rudimenti dell’arte alchemica. Quando venne il momento di partire , il ranger non sapeva come dare la notizia alla donna. La guardò dritta negli occhi, ma prima che esclamasse qualcosa la donna disse: << te ne stai andando non è vero? Sapevo che sarebbe giunto questo giorno. Per questo l’ho conservato. >> il ranger spalancò gli occhi non capendo le parole della vecchia. << Da quando ti soccorsi quella notte l’ho mantenuto intatto per questa occasione. >> L’erborista scomparve dietro una tenda e riapparve con in mano un possente arco bianco, finemente lavorato. Era realizzato con le corna di un antico cervo. Ashab non tardò a riconoscere l’arma dell’ormai defunto maestro. <<questa giaceva accanto al tuo corpo, sotto le spoglie dell’elfo!>> disse la vecchia. << Penso che lo dovresti prendere e farne buon uso!>> consegnata l’arma al giovane la donna si accese la pipa e fissò il ranger. Ashab strinse fra le mani l’arco, con le lacrime agli occhi. << io.. io… non so cosa dire…>> sospirò con una voce rotta dal pianto. << vai per la tua strada, e che il destino ti sorrida giovane!>> fece la vecchia scomparendo al piano di sopra. Il ranger uscì dalla porta. La casa della vecchie era immersa nella foresta distante da ogni forma di civilizzazione. Tuttavia il ranger non faticò a farsi largo fra i rovi. In quel tempo passato dall’erborista, aveva affinato le sue abilità ed ora il suo passo era agile e deciso. La mente del ragazzo ritornò ai fatti di quella notte nefasta. Un senso di vergogna misto a rabbia percorse il suo corpo. Giurò sul suo arco che avrebbe trovato quei criminali e avrebbe fatto giustizia. Da quel momento Ashab divenne un cacciatore di taglie, nella speranza di imbattersi prima o poi in quel gruppo di farabutti fregiati con il simbolo del serpente. Fra le sue vittime ed i suoi committenti divenne noto con il nome di nightbird per i suoi abiti scuri come la notte e la sua eleganza innata.
    Ed ecco che ancora una volta Ashab era davanti ad uno dei molti ricercati. Assassini, ladri, stupratori, per lui non facevano alcuna differenza. Non era per denaro che faceva quel lavoro, anche se non disdegnava le ricompense.
    Il volto si fece scuro. Gli occhi di ghiaccio si puntarono nelle orbite di Gloak. <<adesso basta : ti do tempo fino a tre prima che vanga a prendere ciò che voglio! Uno…>> fece il ranger con fare minaccioso.
    <<sta fermo lì maledetto ! fa solo un passo e …>> farfugliò il bandito.
    <<due…>>
    << Bastardo allora mi vuoi far arrabbiare eh? >> fece Gloak ormai fuori controllo.
    Di colpo un fulmine si schiantò al suolo poco distante dall’altipiano su cui si trovavano. Gli occhi del fuori legge atterriti si mossero in direzione della zona dove era avvenuta la deflagrazione.
    Il ranger non perse tempo. Quello era il momento propizio. Con un movimento fluido portò il braccio sinistro dritto davanti a sé, il destro corse ad afferrare una freccia dalla rifornita faretra sulla spalla destra.
    Armò il potente arco con movenze eleganti e tuttavia rapide. Non prese nemmeno la mira. In tutto il tempo che aveva perso nel fronteggiare il bandito a parole, aveva studiato la situazione e sapeva benissimo dove colpire. Lasciò che la freccia seguisse la strada tracciata. La punta acuminata passò vicina ai capelli della giovane e si andò a conficcare in mezzo agli occhi di Gloak, il quale cadde riverso al suolo senza rendersi conto di esser già morto. La fanciulla cadde in ginocchio in preda ad un pianto isterico.
    <<tre!>>
    Il ranger espirò lentamente. Un’altra vittima sulla sua strada, un altro caso risolto, un’altra taglia da intascare, ma ancora alcuna notizia sul gruppo che cercava. Quasi rassegnato montò a cavallo dopo aver sistemato il corpo di Gloak davanti a sé, per poter ricevere la ricompensa al primo ufficio utile. Tese un braccio alla ragazza che montò dietro.
    Il cavallo bianco cominciò la sua galoppata alla volta della città più vicina ove il ranger avrebbe lasciato i suoi passeggeri e avrebbe ricominciato la sua caccia. Come un uccello rapace che vola in tondo nel cielo alla ricerca della sua preda, così nightbird svolgeva il suo lavoro con metodica attenzione, sicuro che prima o poi avrebbe raggiunto ciò che cercava.




    Presentazione: Ashab è un uomo di corporatura robusta. I lineamenti del viso sono marcati e la pelle è rossastra arsa dal sole del deserto da cui proviene. Nota che lo contraddistingue: un tatuaggio tribale sul lobo sinistro che copre il capo fin dietro l’orecchio, raffigurante l’ala di un volatile.
    È un freddo calcolatore, non perde mai il controllo nemmeno nelle situazioni più pericolose. Normalmente porta un turbante di color blu che lascia scoperti solo i penetranti occhi neri. Un manto nero avvolge il muscoloso corpo ed ogni tanto si intravede un’armatura di cuoio borchiato. Le gambe sono strettamente fasciate da pantaloni dello stesso colore del copricapo e protetti con un paio di schinieri di cuoio, rinforzati con fascette argentee. Entrambe le mani sono guantate , ma solo la sinistra porta un bracciale in cuoio per difendere il polso mentre il ranger tira con l’arco.
    Per le sue vesti e le sue movenze eleganti è soprannominato Nightbird da coloro per cui lavora e da quelli che hanno la sfortuna di essere oggetto delle sue attenzioni.
    Le armi con cui si diletta sono un lungo arco bianco, lavorato dalle corna di un possente cervo, appartenuto al compianto maestro ed una spada legata alla cintura da un paio di fibbie.
    Cavalca uno splendido cavallo bianco di nome Cyrus, caratterizzato da una macchia nera al centro del capo.

    Edited by ismael1984 - 14/5/2009, 23:59
     
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