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| La storia. LO SFOGO DI UN TORINESE CON LA RIVISTA < PRIDE >: ESCO ALLO SCOPERTO DOPO CHE MI SONO INNAMORATO. < Isolato e trattato come un appestato dai miei vecchi compagni di fede > Gli amici di un tempo mi hanno abbandonato: con qualcuno mi incontro ma solo a notte fonda. Leonardo Ranieri < Leo > per gli amici, ha 38 anni ma è come se fosse 4 anni fa. Nel senso che solo allora ha smesso di recitare con se stesso e con gli altri e si è accettato per quello che è. Omosessuale. Nessuna comprensione,invece, dai suoi vecchi fratelli,i Testimoni di Geova. Che dopo averlo espulso dalla congregazione, hanno vietato a tutti gli altri Testimoni di avvicinarlo. Pena l'allontanamento. Due tentati suicidi sono solo l'aspetto piu estremo della vicenda. posto di contabile presso un Testimone>. Oggi dice, la decisione di rendere pubblica la sua storia è dettato unicamente dal desiderio di offrire uno spiraglio sulla silenziosa sofferenza di coloro che non trovano la forza di uscirne.Storia che verrà descritta dal prossimo numero di < PRIDE >, il mensile gay distribuito gratuitamente nei locali omosex. Diversi giovani mi telefonano da varie parti d'Italia per chiedermi consigli sulla loro condizione di gay repressi e nascosti. Io ricette non ne ho,ma a tutti dico che non bisogna portare avanti una doppia vita. Non ha senso, non è giusto. Io non sono affatto pentito della scelta di dire la verità. Solo non mi aspettavo una reazione cosi violenta. E dire che Leo non era neppure l'ultimo arrivato: la sua fede, l'impegno e lo spirito di sacrificio lo avevano fatto crescere all'interno dell'organizzazione. Praticamente occupavo un ruolo paragonabile a quello di un vescovo, ero "anziano di congregazione", appena un gradino in meno del " corpo direttivo" che guida i Testimoni al livello piu alto. Tutti sapevano quanto grande fossero la mia partecipazione e il mio amore in tutte le attività religiose, ma nessuno si è interessato a capire come stavo e cosa provavo. E invece tutti li a etichettarmi come se avessi la peste. Ma lei sapeva bene le indicazioni evangeliche non tollerano l'omosessualità. < Certamente ma c'è modo e modo di "punire" una persona, ammesso che sia giusto parlare di punizione. Si sono scatenati contro di me e i miei anziani genitori.Mia madre che ha 81 anni frequenta ancora la casa del regno è stata piu volte denigrata. Io non posso vedere i vecchi amici, perche altrimenti sarebbero a loro volta discriminati.Soltanto con i piu coraggiosi mi incontro a tarda notte oppure in altre città per non dare troppo all'occhio.Qui a Torino sono sorvegliato, nonostante siano trascorsi 4 anni>. Un tempo lungo per le mortificazioni subite, ma breve per ricostruirsi una vita sentimentale decente. Ho avuto anche problemi economici seguiti al licenziamento con il mio ex datore di lavoro anche lui un Testimone che mi ha voltato le spalle>. E il suo rapporto con la fede? Non è finito ovviamente. Non provo acrimonia per nessuno, il mio cuore è pieno di amore. Peccato non sia cosi anche per che mi ha ripudiato. Poi c'è un giudizio del capo dei Testimoni di Torino che dice: NON SIAMO RAZZISTI MA LUI DEVE PENTIRSI perche è scritto nella bibbia che l'omosessualità è peccato.
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