Dolce stil novo, Rossana Rossanda

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view post Posted on 25/5/2008, 10:57






Dolce stil novo
Rossana Rossanda


A che servono le imprecazioni? A niente, salvo che a dare uno sfogo ai nervi di chi vi si abbandona. Ebbene stavolta lo farò io. Ho un'età venerabile e sono fuori di me per quel che succede da tre giorni in qua. Fossero infuriati tutti, o almeno un italiano su due, capirei. Ma no, quel che manda me fuori dei gangheri scivola tranquillo su tutti o quasi. Specie sull'opposizione. Il che non è l'ultima ragione di collera. Quindi non le sole note concettose e noiosette, ma uno sfogo furibondo.


Sono tre giorni che di notizie stupefacenti ne arriva una ogni mezz'ora. Cominciamo dal metodo.
Prima riunione del governo nel Palazzo reale di Napoli. So bene che aveva cominciato il governo Prodi andando a Caserta. Scopo? Essere vicini alla gente del sud. Ma non mi pare che i casertani ne fossero stati coinvolti e rapiti. Stavolta poi Napoli era blindata, Berlusconi vi è entrato come un conquistatore, e guai a chi si avvicinasse. Unici a vederlo, i giornalisti accreditati alla conferenza stampa. Arrivo, consiglio, partenza. A ogni buon conto, popolo niente.
Che senso ha avuto e quanto è costata questa esibizione, compresi viaggi, pasti, trasferte, transenne e polizia, stavo per dire carri armati e mezzi di sbarco, lucidature extra del Palazzo Reale? Spero che un deputato lo chieda. Spero che un gruppo di deputati voti coralmente una mozione che impegni i ministri a riunirsi a Palazzo Chigi, recandovisi possibilmente in autobus, limitando le forze dell'ordine alle sentinelle che ci sono sempre. E che interdica ai futuri governi della Repubblica di farsi una per una tutte le regge d'Italia che, data la storia nazionale, sono troppe.


Secondo e sempre di metodo.
Berlusconi ha cominciato con un decretone che entra in atto istantaneamente, salvo verifica successiva, e alcuni disegni di legge da votare entro due mesi, a maggioranza sicura anch'essa. Prime misure: sicurezza e rifiuti. Sicurezza di tutti e rifiuti della Campania. La prima essendo, dati alla mano, più oggetto di percezione che di realtà, si sarebbe dovuta discutere in parlamento, e i secondi essendo, fortunatamente, problemi regionali poteva essere lasciata in loco, tanto il cavaliere ha assicurato che farà spesso incursioni fulminee per monitorarli personalmente. Invece no, il governo doveva cominciare con uno spettacolo di muscoli sullo sfondo di dorature indigene. All'Italia piace. E siccome sono mancati gli insulti all'opposizione, questa ha registrato con gioia, così va bene. Anche il presidente si è detto contento dell'opposizione. Quale cambiamento di stile, questo sì che è un progresso della democrazia. Solo Di Pietro era seccato.


Terzo, e entriamo nel merito.
Maroni, ministro dell'interno, non turbato dalle critiche né dal cortese ammonimento del Presidente della Repubblica, ha annunciato l'introduzione del reato di immigrazione clandestina. Come? Si vedrà. Se ne deve dedurre che chiunque si intrufolerà in Italia senza visti e documenti finirà dentro, minimo sei mesi, massimo quattro anni. Cittadini comunitari inclusi, tali essendo i fatali romeni? Maroni dice che già si fa in Francia. Non è vero, anche se Sarkozy gradirebbe espellere 25.000 immigrati l'anno, gliene manca il dispositivo, affida alle prefetture di rimandare o perdere i dossier.
Nessuno ha detto a Maroni: quel che lei afferma non corrisponde al vero. La Spagna ha protestato in anticipo, risposta: taccia lei che ha sparato per primo. Controreplica: noi non li trattiamo come voi nei Cpt. Contro-controreplica di Ronchi: lasciateci fare, mica vorrete l'incidente diplomatico. Risposta di Garrido - suo reciproco - vi rispettiamo assolutamente (anche se) voi non rispettate i diritti. Va a capire, sarà la diplomazia.

Quel che fa trasecolare è l'opposizione. Si è limitata a obiettare: ma come si fa se i tribunali sono intasati e le carceri già traboccano? Maroni non ha detto nulla sui tribunali, chissà pensa che si possono aggirare, e sulle carceri è stato esplicito: ne occorrono molte altre. Quella ferrea opposizione ha continuato a dubitare: sarà inefficace. Inefficace! Come dire che sarebbe bello ma non basterà. All'anima. E come la mette Maroni con la Ue, i romeni, Schengen? Schengen si cambia, avevano già annunciato Maroni e Frattini. Si cambia un corno, ha risposto Bruxelles. Noi tireremo diritto, ha controbattuto ieri Maroni, già concertista sessantottino e costola della sinistra. Non ho trovato sui giornali che Veltroni si sia stracciato le vesti. Né che qualche giurista del Pd, cultore della Costituzione, del Trattato europeo e della Carta dell'Onu sui diritti umani, si sia cosparso di benzina e dato fuoco per protesta davanti a Palazzo Chigi.


Quarto, rifiuti.
Il governo s'era portato a Napoli con l'aria di metter mano subito allo sgombero. Da Napoli ci ha fatto sapere che installerà in dieci luoghi segreti dieci discariche segrete. La cui segretezza e inaccessibilità per i disturbatori sarà garantita dall'esercito. Non è chiaro se i disturbatori siano la camorra o i cittadini dei comuni che si troveranno prima o poi, per segreta che sia, la discarica in casa. L'esercito sparerà su tutti? Immagino di no. Che farà? Certo, meglio che spazzi le strade, controlli le discariche e acchiappi i piromani, piuttosto che andar a ammazzare e a farsi ammazzare in Afghanistan. Ma della libertà di espressione e opinione che si sta facendo? Si istituirà il reato di ambientalismo? E quanto ai famosi tempi, Bertolaso dice che per l'emergenza ci vorranno alcuni mesi e per «chiudere la vicenda» due anni e mezzo. Ahi Bassolino, ex amico e compagno. Avevi chiesto al governo Prodi l'esercito e non te lo ha dato? Per questo saluti l'avvento del cavaliere?


Quinto, Tremonti.
Ha annunciato trenta miliardi di finanziaria, non ho capito se trenta ogni anno per i prossimi tre anni, o trenta in tutto, il tg è stato approssimativo. Poi la decisione di togliere l'Ici alla prima casa, escluse ville e castelli (che raramente sono la prima residenza). L'opposizione: l'avevamo già fatto a metà noi. Bersani non aggiunge che i comuni avevano protestato vivacemente: e noi come faremo a pagare le nostre spese? E' vero che stavolta neanche Domenici protesta, forse perché il governo gli concede poteri prefettizi e polizie locali da usare contro lavavetri, immigrati e altri soggetti di disturbo.


Sesto, sempre Tremonti.
Abbiamo alleggerito le angosce delle famiglie, abbiamo trattato a costo zero con le banche sui mutui a tasso variabile. A costo zero per il governo. Ci credo. Le banche si sono limitate a concedere un allungamento del mutuo, con relativi interessi. Era evidente per chiunque abbia avuto a che fare in vita sua con un mutuo, ma l'opposizione era distratta. Insufficiente e inadeguato, ha detto Bersani. Meglio sarebbe dare, attraverso una diminuzione delle tasse, 400 euro di più ai pensionati e ai redditi bassi. Già, perché non l'ha fatto lui questa estate? Una mano subito è stata ben data con il 40% dell'Ici alla proprietà. Per i redditi bassi non c'è stato tempo.


Settimo. Il governo ha annunciato la costruzione di cinque centrali nucleari.
Realacci: «Bene, così perde voti». No comment.


Ottavo, dove l'opposizione si è svegliata?
Sull'emendamento che consentirebbe, dice Di Pietro e sarà vero, di salvare Rete 4. A me, salvo le debite proporzioni, di Rete 4 importa meno che del diritto alla libertà dei disgraziati che saranno arrestati all'approdo a Lampedusa, se non sono affogati strada facendo.


Nono, il discorso di insediamento di Emma Marcegaglia alla testa della Confindustria.
Ha ringraziato papà e mamma. Delle mamme si è ricordata due volte. In mezzo ha scoperto che l'Italia non cresce e sarebbe meglio che crescesse. Con questo governo gli industriali potranno finalmente farla crescere. Sempre con questo governo, è garantito che sarà finalmente pervasa dalla cultura di impresa. Che il lavoro in fabbrica sarà sicuro, ma non è detto che sia compito dell'impresa assicurarla (vedi paragrafo seguente). Ha avuto un'accoglienza entusiastica di Berlusconi: brava Emma, ora lavoriamo insieme. E' stata elogiata dall'ex presidente Montezemolo, in vena di inconsapevoli togliattismi, Marcegaglia esprime l'innovazione nella continuità (Togliatti diceva il rinnovamento invece che l'innovazione). E' stata trovata «interessante e convincente» da Veltroni.


Decimo, sulla sicurezza nel lavoro.
Un operaio era appunto deceduto l'altro giorno nello stabilimento di Cremona della signora Marcegaglia. Nel nostro paese entrare in fabbrica fa più morti che un percorso di guerra. Più d'uno al giorno. Perlopiù schiacciato come una formica da macchinari passerelle sovrastanti ed evidentemente non verificate. Altre volte da un utensile guasto, gru e camion. Ma che ha detto ieri l'altro in proposito il valoroso Damiano? Abbassiamo l'età pensionabile per i lavori usuranti, così diminuiranno le morti bianche. Credevo di non avere capito, ma Giulietti, bravissima persona, ha reiterato. Sì, così moriranno di meno. E perché? Si deve intendere che quegli operai finiscono spiaccicati perché non si sono tolti più rapidamente di sotto in quanto usurati? Riflessi meno pronti? E come ce la caviamo con il ventottenne di questa settimana, anche lui schiacciato a morte? Perché lo avrebbe salvato accedere tre anni prima alla pensione attorno suppongo al 2040? Possibile che non se ne trovi uno nel Pd che dica a Marcegaglia e colleghi: ma aggiustate e manutenete quelle carrette dei vostri stabilimenti, che il diavolo vi porti!


Fine delle imprecazioni. No, già che ci sono una piccola e più soave per coloro che ci scrivono: «Siete simpatici, ma usate schemi vecchi, del Novecento, che andavano bene allora, non servono più adesso. Tanto meno per il futuro, che è quel che più interessa». Per favore, carissimi, precisate a quale schema o idea alludete.
So bene di essere del Novecento, come no, non per caso mi sono definita «del secolo scorso», con un filo di ironia per me e un filo di ironia per chi me lo ricorda ogni volta che si discute. So bene che anche il manifesto è nato nell'altro secolo e non è più un ragazzino.
Marco Revelli, quando mi rimprovera il novecentismo, si spiega chiaramente: è stato il secolo delle ideologie assassine. Non dice: buone per allora, non più per oggi. Va al sodo, e possiamo discutere. Ma secondo voi, lettori, quali erano le idee o gli schemi che andavano bene allora - anche per il manifesto quando è nato, se no non lo comprereste - ma oggi non più? Per esempio, che allora si volesse essere liberi e uguali, ma oggi non si può più perché sarebbe insensato, o che è meglio essere condizionati e inuguali perché è l'inuguaglianza che aguzza l'ingegno e spinge lo sviluppo? Che allora bisognava battersi contro il modo capitalistico di produzione, mentre oggi non si può più, o forse è il migliore dei modi possibile? Che i diritti del lavoro allora erano sacri e adesso sono diventati profani, anzi assurdamente antieconomici? E simili.
Facciamo un patto: per un mese aboliamo l'uso di parole come «vecchio» e «nuovo» e andiamo al sostantivo esatto cui si vuole riferirsi. Sono qua tutta orecchi e desiderosa di imparare.




(http://ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/...2008/art44.html)
 
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