Amleto ad Orazio

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  1. schmit
     
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    Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante non ne sogni la tua filosofia...

    Shakespeare, Amleto [atto I, scena IV]
    Siete d'accordo?
    Cosa in realta' Amleto voleva dire a Orazio con questa frase?
     
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  2. trombotta
     
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    che ci sono piu' cose che non si conoscono di quelle che potrebbe sognare la filosofia di Orazio. Cioe' quelle che conosciamo e che la scienza ha scoperto sono una piccolissima parte di quelle che la nostra immaginazione potrebbe pensare...
     
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  3. frichicchio
     
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    In un libro di Zichichi:"Perche' credo in colui che ha fatto il mondo"
    lui dice che le scoperte scientifiche sono le orme di Dio che ha lasciato nel mondo.
    Forse ne abbiamo trovate poche...

    Edited by frichicchio - 22/6/2005, 01:58
     
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  4. armida 3
     
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    o forse non le sappiamo apprezzare nel giusto modo.
     
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  5. ilBradipo
     
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    attenendoci strettamente al testo,amleto dice semplicemente che con l'uso della ragione si può arrivare a capire solo un determinato quantitativo di cose per le altre shakespeare usa il tema della follia.Orazio è il mio personaggio preferito insieme al fool di king lear di tutta la produzione del drammaturgo inglese.Il tema della conoscenza(non scientifica,ma della realtà che circonda i personaggi) è un tema molto caro shakespeare..Amleto dice ad Orazio a volte determinate cose(come il ritorno dal regno dei morti del padre di Amleto) non possono essere comprese dal cervello umano,neanche da un cervello erudito come quello di Orazio..per questo shakespeare non ha mai scritto una tragedia su Orazio:lui è l'anti/amleto,se fosse per lui la tragedia non sarebbe cominciata..
     
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  6. schmit
     
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    Ti ho appena letto Bradipo,stavo andando a letto. Ti rispondo domani,ciao e benvenuto tra noi.
     
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  7. schmit
     
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    CITAZIONE
    attenendoci strettamente al testo,amleto dice semplicemente che con l'uso della ragione si può arrivare a capire solo un determinato quantitativo di cose per le altre shakespeare usa il tema della follia.Orazio è il mio personaggio preferito insieme al fool di

    Dici giusto,per shakspeare la follia è il mondo interiore fatto di cose che con la ragione non si possono spiegare...il mondo dell'assoluto,il mondo dello spirito,l'irrazionale, il non conosciuto.
    Rapportato ai giorni nostri sarebbe il limite scientifico, quello che ancora non abbiamo scoperto.Grande Shekspeare, se si considera il tempo in cui ha vissuto.

    Edited by schmit - 15/7/2005, 11:51
     
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  8. ilBradipo
     
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    si esatto..il limite scientifico..la conoscenza totale delle cose porta alla pazzia..anche se,riflettendo meglio,anche Orazio alla fine del dramma arriva a capire la realtà ma questo non lo porta alla pazzia..forse ci sono menti superiori alle nostre ch4e riescono a sopportare meglio il peso di una realtà sconvolgente..forse Amleto è pazzo e Orazio un genio..che ne pensi?
     
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  9. schmit
     
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    Be'...Amleto con i suoi dubbi arriva alla pazzia...ma Orazio sa' attraverso la sua Filosofia che niente è certo,ma non per questo si arrovella a capire l'incerto...ne tiene conto e basta.
    La filosofia non ha certezze...solo ipotesi,la scienza ha certezze naturalmente per la scienza è certo tutto cio' che è riproducibile. Un fenomeno diventa vero per la scienza se è riproducibile. Il Filosofo sa che puo' essere vero cio' che noi,non sappiamo riprodurre,ma non è detto che alla luce di una verita' cio' non sia possibile(per verita' intendo scoperta)
     
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  10. ilBradipo
     
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    non sono del tutto d'accrdo..Amleto non impazzisce per i suoi dubbi..dal momento che ha la prova della colpevolezza dello zio impazzisce proprio perchè non ha più scuse per non agire..Orazio fa esattamente il contrario di quello che dici tu..lui vuole provare tutto..per questo viene chiamato lui a parlare con il fantasma..
     
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  11. schmit
     
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    Hai sicuramente ragione tu...non ricordero' bene, pero' quello che mi è rimasto in presso è:la profondita' di Amleto e la famosa frase che,significa:Ci sono piu' cose in cielo e in terra che non si conoscono che quelle che si conoscono. Questo il significato della frase:Ci sono piu' cose...che nella tua filosofia Orazio.
     
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  12. Il Federalista
     
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    Nel primo atto dell’Amleto il processo della scienza spirituale è affrontato di petto. Incontriamo due uomini sui bastioni, due vedette, uomini che guardano, potremmo dire due ricercatori. Ciò che essi guardano, o ricercano, è uno spirito che hanno visto in due occasioni. Questo fatto è un fatto importante, come lo è in una scena successiva, quando Amleto vede lo spirito mentre la regina non lo vede: Amleto, vedi qualcosa là?]
    . Le due vedette non possono portare a termine la loro ricerca, non riescono a stabilire un contatto, una comunicazione. Esse entrano nell’ambito di considerazioni epistemologiche quando cominciano a considerare la possibilità che i loro sensi li conducano fuori strada, e che tutto ciò che vedono sia frutto di fantasia, Marcello: Orazio dice che non è che la nostra fantasia.
    Essi diventano adepti, e capiscono che hanno bisogno di un sapiente. Per questa ragione essi chiedono ad Orazio, un compagno di studi di Amleto, di unirsi a loro nella successiva guardia notturna. Quando lo spirito appare, si affrettano a sollecitare Orazio affinchè si rivolga allo spirito. Marcello: Tu sei uomo di lettere, parlagli, Orazio. Orazio, nonostante la sua sapienza, non riesce neppure lui a stabilire un contatto, e decide allora di coinvolgere Amleto. Orazio: questo spirito, muto per noi, a lui parlerà. Amleto riesce infatti a comunicare con lo spirito, ma vuole sottoporre i risultati della loro conversazione ad una prova, visto che è consapevole che: lo spirito ch’io ho veduto potrebbe essere un diavolo; e il diavolo ha il potere di assumere una piacevole forma. Segue l’esperimento, ma come prova a posteriori. Interessante è notare come proprio nella stessa conferenza che Steiner tenne a giovani medici ove egli si riferì sia a Bacon che a Comenius, indicò anche come il diavolo possa spesso apparire sotto forma di angelo.

    L’esperimento
    Questo è un modo di usare un’esperimento, in questo caso come metodo di riprova e di verifica della validità della conoscenza acquisita. C’è un’altra forma di esperimento nella tragedia, praticato da Polonio, il cortigiano, e padre di Laerte ed Ofelia (i quali, per inciso, non sembrano avere una madre). Egli ne spiega i principi al momento di mandare due servitori a spiare suo figlio Laerte. Essi devono tenersi a distanza da lui Polonio: assumete, per così dire, una remota conoscenza di lui e fornire alle persone che incontrano mezze bugie e mezze verità; Polonio: e lì attribuitegli quali falsità vi piaccia,per vedere come rispondono. Vedete ora; la vostra esca di falsità piglia questo carpione di verità; e così noi gente savia e preveggente, per vie tortuose e con assaggi di sbieco, indirettamente scopriamo le direzioni. Si potrebbe dire che, mentre Amleto ricerca un esperimento a posteriori- presentando un’immagine di ciò che egli pensa possa essere vero - Polonio suggerisce un esperimento a priori attraverso lo strumento della menzogna. Nel linguaggio di oggi, Polonio tasta il terreno inserendo sulla scena un fantoccio. Anche l’osservatore deve essere tenuto nascosto, o reso esterno all’esperimento, e nel caso specifico di Polonio, quando egli si nasconde dietro l’arazzo, viene pugnalato da Amleto che lo scambia per un ratto ( o così almeno sembra).

    Questo di Shekspeare è un dramma di una modernita' mostruosa!!!

     
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  13. ilBradipo
     
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    davvero interessante federalista..mi sarà molto utile per la mia tesi quesllo che hai scritto..
     
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  14. schmit
     
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    ho piacere che ti si possa essere di aiuto. Sono due giorni che non ti fai sentire perche'?Ti aspettiamo.
     
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    laureata
    letizia schmit

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    a distanza di anni ho riletto questa conversazione e con la mia esperienza ho aggiunto cose:"il mistero è in noi e in questa vita non possiamo scoprire nulla, dovremmo passare ad un'altra dimensione quella dell'ASSOLUTO!!!
     
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14 replies since 15/6/2005, 11:06   2474 views
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