La storia di Aua, uno sciamano degli eschimesi Iglulik

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marina53
TOPIC_ICON1  view post Posted on 6/4/2008, 17:34




Alla nascita, Aua sembrava privo di vita e aveva il cordone ombelicale attorcigliato attorno al collo. Ma Ardjuaq, uno sciamano di un villaggio vicino, predisse che il piccolo che giaceva accanto alla madre sarebbe diventato un grande sciamano. "E' nato per morire, ma invece vivrà", profetizzò. Per tutta la vita del bambino, la faimiglia osservò strettamente i rituali e i tabù necessari per assicurare la sua buona salute e prepararlo a diventare uno sciamano. Aua diventò adulto, si sposò, ebbe quattro figli e visse normalmente la vita nella sua comunità, andando a caccia e a pesca, ma osservando sempre gli antichi rituali e i modi di vita appropriati per un candidato allo sciamanismo. Ma la chiamata tardava. Aua si recava dagli sciamani più anziani, offriva loro doni e li supplicava di istruirlo, ma inutilmente. Essi diedero via i suoi doni e lo abbandonarono a se stesso. Come Aua spiega, "Cercai di diventare uno sciamano con l'aiuto di altri, senza riuscirci". Alla fine Aua, frustrato, cercò il silenzio e la solitudine della natura selvaggia, cadde in una profonda depressione, pianse copiosamente e cercò di capire il motivo della sua perpetua infelicità. Un giorno qualcosa cambiò. Come Aua racconta, "Provai una felicità inesplicabile, così intensa e irrefrenabile che proruppi in un canto possente che ripeteva un'unica parola: gioia, gioia!" Questo fu il punto di svolta nel viaggio spirituale di Aua. "Nel mezzo di questo scoppio di entusiasmo misterioso e travolgente, diventai uno sciamano senza nemmeno sapere come fosse avve- nuto. Ero realmente uno sciamano: potevo vedere e sentire in modo totalmente diverso. Avevo ottenuto la mia illuminazione, la luce sciamanica della mente e del corpo... potevo vedere attraverso l'oscurità della vita!" Questa stessa luce si irradiava da Aua, "non percepibile dagli esseri umani, ma visibile a tutti gli spiriti della terra, del cielo e del mare che adesso venivano da me per diventare i miei spiriti guida". Egli disse: "La mia visione era così potente che potevo vedere direttamente attraverso la casa, in basso dentro la terra e in alto nel cielo". Per dar forza a queste visioni, Aua contava sull'aiuto di due spiriti principali. Uno era lo "spirito della riva", che egli percepiva come una piccola donna "intelligente e allegra", simile a "una dolce, piccola bambola viva.., alta come il braccio di un uomo". L'altro era uno squalo, una creatura rara nelle acque vicine alla terra di Aua. "Lo spirito della riva e lo squalo erano i miei aiutanti principali ed essi potevano assister- mi in qualsiasi cosa". Per chiamarli cantava un canto composto di una sola parola: "Gioia, gioia, gioia!".
 
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