Il Fuoco nella Pietra

Semplice la vita di un Nobile, vero? Niente di più sbagliato, soprattutto per un figlio di Nobile. La vita di Leoros comincia 22 anni fà a Silverymoon, subito orfano di madre che lo aveva abbandonato prima ancora che il piccolo Leoros potesse conservare il più remoto ricordo di lei. Morta ovviamente di dolore - così dissero gli esperti - eppure i capelli scuri e gli occhi verdi in contrasto evidente con la capigliatura bionda e gli occhi neri scuri dei suoi genitori e della parentela potevano suggerire una ben altra spiegazione alla morte-uccisione della madre. Il padre, combattente nato e cavaliere, non ebbe mai in simpatia il figlio, sia perchè frutto con dubbio di un'adulterio della moglie, sia perchè di aspetto gracile e poco voglioso al combattimento fisico. Pur tuttavia Leoros accettò di buon grado gli esercizi di agilità e destrezza che il Maestro d'Arme gli proponeva, anche se sopra a tutto stava ovviamente lo studio e l'interesse per i Tomi conservati nella Biblioteca. All'età di 10 anni, vista la scarsa propensione al combattimento e dopo un ennsimo litigio il padre si stancò definitavamente del figlio e Leoros fù mandato permanentemente a studiare presso un Maestro, Darsen, che sotto pagamento si occupava di istruire i figli delle famiglie nobili della città. Leoros fù così privato di qualsiasi pregio Nobiliare o beneficio economico. Darsen era anche un esperto di arti magiche, anche se non possedeva i poteri e l'influsso dell'Arte; fù proprio per questo che Darsen notò in Leoros la capacità di effettuare giochetti di prestigitazione con le carte o con le monete e di far apparire luci o lucette strane. Leoros, quando si domandavano spiegazioni di ciò a lui, rispondeva semplicemente che le aveva imparate sui Tomi della Biblioteca Paterna. Allora Darsen, sotto compenso, presentò il piccolo Leoros all'amico Talmud, esperto nelle arti magiche anche lui ma possedeva da anni i poteri della Trama. Perciò Leoros crebbe mentalmente con Talmud, il quale lo introdusse ai misteri dell'Arte e della Trama, sottoponendo Leoros a pesanti sforzi mentali. Dapprima di studiare la Magia, Leoros dovette prima imparare linguaggi strani e oscuri come il Draconico. Nel frattempo, Leoros immaganizzava nel proprio cervello conoscenze di qualsiasi genere, per esempio sull'architettura, sulla natura, sulla religione, sulla Trama e così via. All'età di 15 anni gli fù donato un libro, vuoto, da Talmud: quello sarebbe stato il ricettacolo del suo potere. Subito dopo fù sottoposto al tirocinio dei maghi dell'Università di SilveryMoon, sempre propensi ad accettare tra le proprie fila giovani maghi. Qui imparò quasi tutto quello che sà fino ad ora, diventando Mago a tutti gli effetti all'età di 21 anni. Avendo accesso all'imponente Biblioteca dell'Università e della città, Leoros ha imparato anche il Celestiale e l'Infernale, linguaggi molto utili per parlare con glie esterni o le creature evocate o anche per scrivere i propri incantesimi. Dopo aver superato la Prova per diventare Mago a tutti gli effetti, gli fù donato un nuovo Libro degli Incantesimi, dove trascrisse tutto ciò che aveva imparato della Trama fino ad allora, scrivendo i suoi incantesimi in parte in Celestiale e in parte in Infernale. Oltre al nuovo ricettacolo di Incantesimi, a Leoros fù donato un compagno animale, un gatto, ma non un felino normale, bensì una bestia magica, superiore al resto degli altri animali e capace di condividere alcuni poteri del padrone. Particolarità del gatto sono gli occhi di colore diverso: il destro infatti è di un blu elettrico, il sinistro invece color oro. Leoros decise di chiamarlo Elice. La vita di Leoros si è sempre svolta pacificamente, insomma, a lui interessa solo progredire nella Conoscenza; eppure un giorno, seduto tranquillamente in una locanda, qualcuno attentò alla sua vita. Menomale che i sensi acuti del gatto trasmessi a lui fecero sì che Leoros evitò il primo colpo, ma probabilmente non avrebbe potuto fare nulla contro il secondo portato da un secondo assalitore. Dal nulla sbucò una lama, retta da una figura abbastanza giovane e dalla carnagione chiara, a tranciare il braccio del secondo assalitore. Solo un grido uscì dalla figura, ammantata e coperta in volto: nulla di più. Senza paura, o con stoltezza, il primo si gettò sul giovane, ma questi evitò bene e con maestria, quasi avesse letto nel pensiero dell'assalitore. Con un rapido giro di spada il giovane disarmò il primo; alchè il primo prese la via della fuga seguendo a ruota il compagno monco, che più avveduto aveva preferito la vita alla morte certa. Il giovane si chiama Alexander, sembra essere più di umano, ma non ha le orecchie a punta degli elfi, chissà. Da quel momento Alexander segue e protegge Leoros, ma non vuole dire il perchè di tanta accortezza. Sempre pronto alla ricerca e alla scoperta di nuove vie per accedere o per usufruire dell'Arte, Leoros gira in cerca di notizie del genere, magari su componenti magiche nuove o inusuali. Nessuna notizia dal Padre, ormai dimenticato e sepolto nella sua coscienza. Ogni tanto qualche piccolo contributo monetario, giusto per non averlo sulla coscienza. Basta.

(utilizzo il colore scelto se Leoros parla in un linguaggio diverso dal Comune)

Il libro incantesimi di Leoros è un tomo di dimensioni superiori ad un foglio normale (25x35 cm) rilegato finemente in cuoio borchiato e estremi in metallo; la copertina è pieni di ghirigori con al centro la parola "Ars" scritta in rune. 64 pagine al momento sono utilizzate.