Il Libro del Tao

Tao Te Ching (Lao Tzu)

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  1. rsorrt
     
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    Il Tao Te Ching è opera di Lao-Tzu
    autore quasi leggendario, contemporaneo di Confucio; VI-V secolo a.C., secondo la tradizione.

    Il Tao è forse l’ideogramma cinese con il maggior numero dei significati:
    significa principalmente “tracciare un cammino”: il Tao è la Via.

    L’ideogramma Tê indica l'efficacia.

    L’abbinamento Tao-Tê suggerisce quindi l’idea di un principio indeterminato ma che agisce costantemente nel mondo concreto.

    Il ch’i (soffio) è l’energia che sta alla radice dell’universo, il ch’i non è né materiale né spirituale, precede qualsiasi manifestazione e può essere piú o meno rarefatto, cioè assumere forme piú o meno concrete;
    Dalla differenziazione del ch’i traggono origine lo yin, il principio femminile, passivo, il freddo e lo yang, il principio maschile, attivo, il caldo. dal cui alternarsi nasce il divenire dell'universo.


    Leggere questo libro
    scritto migliaia di anni fa
    ci fa capire come
    l'animo umano
    con le sue grandezze e debolezze
    non è cambiato.

    In questo Post
    alcuni capitoli del libro..




    Edited by rsorrt - 22/4/2005, 12:57
     
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  2. rsorrt
     
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    - LXIV -
    ATTENERSI AL PICCOLO


    Quello che è fermo con facilità si trattiene,
    quello che non è cominciato con facilità si divisa,
    quello che è fragile con facilità si spezza,
    quello che è minuto con facilità si disperde:
    opera quando ancora non è in essere,
    ordina quando ancora non è in disordine.
    Un albero che a braccia aperte si misura
    nasce da un minuscolo arboscello,
    una torre di nove piani
    comincia con un cumulo di terra,
    un viaggio di mille li
    principia da sotto il piede.
    Chi governa corrompe,
    chi dirige svia.
    Per questo il santo
    non governa e perciò non corrompe,
    non dirige e perciò non svia.
    La gente nel condurre le proprie imprese
    sul punto di compierle sempre le guasta,
    se curasse la fine come il principio
    allora non vi sarebbero imprese guaste.
    Per questo il santo
    brama quello che non è bramato
    e non pregia i beni che con difficoltà si ottengono,
    studia quello che non viene studiato
    e ritorna su quello che gli altri han travalicato.
    Per favorire la spontaneità delle creature
    non osa agire.
     
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  3. schmit
     
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    “L’uomo del sommo bene ha le qualità naturali come quelle dell’acqua”. “In cielo l’acqua forma nebbia e rugiada, in terra forma polle e sorgenti”. “Gli uomini detestano i luoghi bassi, umidi, sporchi, impuri: solo l’acqua vi permane scorrendo tranquillamente”. “Per la sua natura l’acqua è quasi simile al Tao”.
    “Per la sua natura l’acqua si adatta con gioia al terreno. Quando si trova sulle erbe e sulle piante, subito scorre in basso: ha somiglianza con la femmina che, nell’agire, si sottomette agli altri [si ricordi che la virtú taoista è identificata con la non-azione, una sorta di presenza passiva, e in questo senso il punto di vista taoista tende a privilegiare l’elemento femminile]”.
    “L’acqua sprofonda nel cavo e nel vuoto, l’abisso sprofonda nel puro e nel limpido”.
    “Le diecimila creature desiderano l’acqua per vivere. Essa dà al vuoto, non al pieno.
    “Nell’acqua le immagini sono riflesse e le forme non perdono la loro sembianza”.
    “Non v’è nulla che non mondi e non renda puro e liscio”.
    “È capace di essere quadrata o rotonda, storta o dritta, a seconda delle forme”.
    “D’estate si scioglie, d’inverno si raggela: si muove secondo il periodo dell’anno e non si sottrae alle stagioni del Cielo”.
    “Se l’ostacoli s’arresta, se la liberi fluisce. Obbedisce e fa come vogliono gli altri”.
    “Essendo l’acqua tale per sua natura, sotto il cielo non v’è nessuno che la trovi in colpa”.



    “Anticamente i carri avevano trenta razze in conformità del numero lunare, che si univano in un sol mozzo. All’interno del mozzo c’è il vuoto, perciò le razze vi si riuniscono. Nel governo della persona significa che bisogna rimuovere le passioni e fuggire i desideri, in modo che le cinque viscere rimangano cave e vuote: allora i loro spiriti tornano ad esse. Nel governo dello stato significa che i pochi possono riunirsi in moltitudine e che i deboli uniti formano una forza”.
    “Wu (non-essere) vuol dire hsü (vuoto). Il carro può muoversi perché l’interno del mozzo è cavo e vuoto, l’uomo può porvi sopra un carico perché l’interno del carro è cavo e vuoto”.
    “S’impasta l’argilla onde fare recipienti per bere e mangiare. L’interno del vaso è cavo e vuoto, perciò può contenere e ricevere”.
    “Significa costruire una casa”.
    “Dice che porte e finestre sono cave e vuote: attraverso di esse l’uomo può entrare ed uscire, guardare e vedere. L’interno della casa è cavo e vuoto: la sua utilità è che l’uomo può abitarvi”.
    “Li (vantaggio) è wu (cosa, oggetto). L’oggetto è usato per la sua forma. All’interno del vaso vi sono le cose, all’interno della casa c’è l’uomo, che teme che si sfasci e cada, all’interno dell’uomo c’è lo spirito, che teme la dissoluzione e la scomparsa della forma” [è interessante notare come la forma – che è vuota – si identifichi con l’oggetto; quindi wu passa dal significato di non-essere a quello di essere. Siamo, come è evidente, lontanissimi da Aristotele, per il quale la forma da sola è inconcepibile, e ogni oggetto è sinolo (“unione indissolubile”) di materia e forma].
    “Dice che ciò che è cavo e vuoto può essere usato per contenere le diecimila creature. Perciò si dice: “Il vuoto non-essere può determinare la forma dell’essere”. Il Tao è cavo”.



    “Dice che il Tao è universale, sembra galleggiante e sommerso, esistente e inesistente. A guardarlo non lo vedi, a parlarne difficilmente lo definisci”.
    “Il Tao può stare a sinistra come a destra, non v’è luogo che non gli convenga”.
    “Le diecimila creature vivono fidando nel Tao”. 4
    “Il Tao non le rifiuta né le contrasta”.
    “Sua: il Tao non la chiama opera sua”.
    “Sebbene il Tao ami e nutra le diecimila creature, non è come un padrone umano che qualcuna sceglie e qualcuna scarta”.
    “Il Tao cela la sua virtú e nasconde il suo nome, timorosamente non agisce: sembra impercettibilmente piccolo”.
    “Le diecimila creature si volgono al Tao per ricevere il ch’i, ma esso non è come il padrone umano che qualcosa proibisce e qualcosa impedisce”. “Il libero andare e venire delle creature fa sí che il suo nome sia indipendente da loro. Perciò il nome migliore è Grande”.
    “Il santo si uniforma al Tao: cela la sua virtú e nasconde il suo nome. Non si fa pieno e grande”.
    “Il santo con la sua persona ammaestra e grida, trasforma senza parlare. Poiché ogni cosa è regolata e ordinata, egli può completare la sua grandezza”.



    “Fan (tornare) è pên (radice, origine). La radice è quella verso cui muove il Tao che, nel suo moto, fa vivere le diecimila creature. Se esse lo contrastano periscono”.
    “Il Tao s’avvale sempre della mollezza e della debolezza, per questo può durare a lungo”.
    “Le diecimila creature prendono vita dal Cielo e dalla Terra, i quali hanno forma e rango: per questo si dice che hanno vita dall’essere”. “Il Cielo e la Terra, le intelligenze sovrannaturali, gli esseri che strisciano, volano o camminano, prendono tutti vita dal Tao. Ma poiché il Tao non ha forma, dice che prendono vita dal non-essere. Qui afferma che la radice è superiore al fiore, il debole è superiore al forte, l’umile e il vuoto sono superiori al pieno e al colmo”.




    “È il primo generato dal Tao”.
    “L’Uno generò lo yin e lo yang”.
    “Lo yin e lo yang generano l’armonia, la purezza e l’impurità. La separazione di questi tre ch’i produsse il Cielo, la Terra e l’uomo”.
    “Il Cielo e la Terra insieme danno vita alle diecimila creature. Il Cielo conferisce, la Terra trasforma, l’uomo fa crescere e nutre”.
    “Tra le diecimila creature non ve n’è alcuna che non volga le spalle allo yin e non si diriga verso lo yang: seguono il sole con animo mutato”. “Tutte le creature hanno all’interno il ch’i originario, che ottengono per essere armoniose e molli, cosí come nel petto vi sono le viscere, nelle ossa il midollo, nelle piante la cavità. Esse possono vivere a lungo perché sono compenetrate dal vuoto e dal ch’i”.




    “Chung (vuoto) è chung (interiore, vaso vuoto) [chung è il suono comune di due caratteri diversi]. Il Tao cela il suo nome e nasconde la sua rinomanza. La sua utilità sta nella vacuità”.
    “Il Tao è sempre umile e vuoto, non è pieno e colmo”.
    “L’abissale profondità del Tao non può essere conosciuta: sembra che esso sia il progenitore delle diecimila creature”.
    “I desidèri umani sono acuminati e sottili, si sforzano di appropriarsi di merito e gloria. Quando sono smussati l’uomo li padroneggia e, ad imitazione del Tao, non si riempie”.
    “Per districare e sciogliere occorre tener presente il non agire del Tao”.
    “Dice che, pur avendo uno splendore straordinario, bisogna sapersi tenere nell’oscurità e nella tenebra: non bisogna turbare gli uomini rivelandolo”.
    “Rendersi sempre simile alla sporcizia e alla polvere insieme alle folle: non bisogna differenziarsi da esse”.
    “Dice che nella sua profondità è calmo e tranquillo: pertanto può sussistere a lungo senza perire”.
    “Lao-Tze dice: non so da che il Tao abbia preso vita”.
    “Il Tao da sé esiste prima dell’Imperatore del Cielo e della Terra. È esistito fino ad oggi perché è capace di starsene calmo e tranquillo, profondamente imperturbato. Vuole indurre gli uomini a coltivare la persona uniformandosi al Tao”.




     
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  4. rsorrt
     
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    Dire troppo è come non dire nulla.

    Nella tradizione Cinese l'ideale di saggezza
    non è colui che parla di tutto dispensando consigli e soluzioni
    me chi modera se stesso, chi regala piccole perle
    nel momento giusto.

    Un maestro di TaiChi soleva dire ai suoi allievi troppo entusiasti
    "pratica molto il poco
    e non poco il molto"

    Vorrei
    che si scrivesse tanto meno quanto più profonda è una cosa..

    L'espressione massima
    della contemplazione
    è il silenzio.

     
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  5. schmit
     
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    CITAZIONE
    Dire troppo è come non dire nulla.

    Anche Gesu' lo dice:"Siate come quelli che dicono si' si' e no no."
    Ogni parola in piu' è superflua.

    Edited by schmit - 26/4/2005, 14:22
     
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  6. armida 3
     
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    La nostra cultura è troppo lontana da quella cinese...se a noi ci chiudono la bocca ci sentiremmo come non vivere...

    Edited by armida 3 - 26/4/2005, 17:41
     
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  7. rsorrt
     
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    QUOTE (armida 3 @ 26/4/2005, 17:40)
    La nostra cultura è troppo lontana da quella cinese...se a noi ci chiudono la bocca ci sentiremmo come non vivere...

    Troppo lontano
    è vicino
    se si comincia a muoversi.

    Una cosa molto importante
    è non porsi limiti
    e non credere che una cosa sia troppo lontana o incomprensibile.



    La società moderna impone ritmi innaturali
    che causano rigidità sia nel fisico che nella mente.

    Lo stress è il male di vivere delle società moderne
    dove tutto è fatto approssimativamente, con velocità
    le cose si susseguono una all'altra, le informazioni si accavallano, si ammassano
    e, anche quando troviamo spazi liberi tutti per noi, li riempiamo con pratiche sbagliate correndo sudando sbuffando alla ricerca sempre di cose inutili, superflue
    che non durano.

    Nella ricerca del nostro benessere siamo ancora una volta vittime
    delle imposizioni psicologiche di un mondo volto al possesso di oggetti
    della notorietà, del potere sugli altri.

    La realtà è che abbiamo una terribile paura
    di essere niente, solo un barlume
    e cerchiamo un rifugio altrove lontano da noi stessi.
    Dentro di noi c'è la voce delle nostre debolezze
    di tutto quello che non siamo capaci di fare.
    Questo spaventa
    e allora c'è bisogno di rumore, di parlare, di distogliere lo sguardo il più possibile.

    Quando capita però un momento di solitudine
    ecco che quel vortice immenso dentro ci travolge e allora siamo perduti.

    Le pratiche interne che la Cultura Cinese ci regala
    sono uno strumento eccellente per guardare dentro di noi
    per affrontare noi stessi e per, alla fine, vincere.

    La parola è una sola
    ma per riuscire a guadagnarsela il cammino è lungo, quotidiano, uno stile di vita.
    La parola è: "Armonia".

    Edited by rsorrt - 27/4/2005, 09:21
     
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  8. rsorrt
     
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    - I -
    DELINEA IL TAO


    Il Tao che può essere detto
    non è l'eterno Tao,
    il nome che può essere nominato
    non è l'eterno nome.
    Senza nome è il principio
    del Cielo e della Terra,
    quando ha nome è la madre
    delle diecimila creature.
    Perciò chi non ha mai desideri
    ne contempla l'arcano,
    chi sempre desidera
    ne contempla il termine.
    Quei due hanno la stessa estrazione
    anche se diverso nome
    ed insieme sono detti mistero,
    mistero del mistero,
    porta di tutti gli arcani.
     
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  9. schmit
     
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    Per capirci meglio il Tao è la VIA.
    Il simbolo del Tao
    Il simbolo del Tao è formato da due spirali: una che si avvolge e l'altra che si svolge a partire da un unico Centro. Le due spirali rappresentano la discesa ed ascesa degli aspetti opposti di ogni energia del cosmo. Il Simbolo pertanto è una simmetria rotazionale ciclica: la spirale bianca ha l'inizio dove finisca la spirale nera; essa si avvolge ed aumenta fino ad un massimo, ma poi manifesta in se stessa la sua tendenza opposta (puntino nero) che appunto a partire da questo momento si svolge. Anche questo aspetto raggiunge un massimo finché si manifesta la tendenza opposta (puntino bianco), che si avvolge e così via, ciclicamente.
    Questo ciclo unifica nella monade Universo tutte le energie del cosmo nei loro aspetti opposti rendendoli così complementari.
    In modo analogo il taoismo concepì l'antico genio dal corpo di serpe in forma duale e ne precisò dualità di forme, caratteri, nomi.
    Nella mitologia cosmogonica taoista due leggendari Augusti, Fuxi e Nugua avevano corpi di spire, sovente intrecciati l'un l'altro.
    Essi furono gli ordinatori del mondo. Più volte introdotti come fratello e sorella, come sposi o come amanti, Fuxi e Nugua valgono nel mito la coppia primigenia da cui l'umanità discende.
    Erano certo tempi diversi in cui uomini e animali vivevano in totale unione.

    Aspetto religioso
    Come religione popolare, il Taoismo mise in atto diverse pratiche per potenziare e per rendere immortale il corpo: diete alimentari di vario tipo (inclusa l'ingestione di prodotti ottenuti tramite ricerche alchemiche), tecniche respiratorie (come lo yoga cinese), ginniche, sessuali e contemplative.
    Nelle numerose leggende taoiste, un posto di rilievo è assegnato ai cosiddetti "Otto Immortali" (Baxian), un gruppo di personaggi (uomini e donne) che, avendo ottenuto in vita poteri soprannaturali, sono stati santificati dopo morti.
    Oltre agli Immortali, e accanto a Laozi - identificato spesso con Huanlao (Il Vecchio Giallo), uno dei cinque creatori del cosmo -, c'è un numero elevatissimo di divinità eterogenee, organizzate gerarchicamente, come i protettori di mestieri e dei fenomeni atmosferici; gli spiriti degli elementi della natura; le anime di diverse località (cimiteri, luoghi, guadi, strade); i demoni; le anime degli impiccati, degli annegati e degli antenati; i santi taoisti, confuciani e buddhisti.

    Aspetto filosofico
    L'obiettivo del Taoismo filosofico è quello di raggiungere la santità, lo stato di perfetta armonia con il mondo naturale, uno stato che si acquista uniformandosi ad esso tramite meditazione ed estasi, che permettono l'identificazione con il tao.
    La natura non deve essere alterata dall'azione umana, e per questo il taoista pratica e predica il "non agire" (wu wei) in tutti i campi (anche in quello politico), non lasciandosi turbare né dai mutamenti, né dalla morte. Nel Zhuangzi è messa in risalto anche la necessità di non fare distinzioni, di raggiungere lo stadio di una "non conoscenza", la quale si ottiene solo dopo aver conosciuto.
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    Edited by schmit - 28/4/2005, 19:25
     
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  10. frichicchio
     
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    lo yin e lo yang...
    https://www.forumcommunity.net/?t=1248325

    Edited by frichicchio - 28/4/2005, 21:22
     
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  11. rsorrt
     
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    - II -
    NUTRIRE LA PERSONA


    Sotto il cielo tutti
    sanno che il bello è bello,
    di qui il brutto,
    sanno che il bene è bene,
    di qui il male.
    È così che
    essere e non-essere si danno nascita fra loro,
    facile e difficile si danno compimento fra loro,
    lungo e corto si danno misura fra loro,
    alto e basso si fanno dislivello fra loro,
    tono e nota si danno armonia fra loro,
    prima e dopo si fanno seguito fra loro.
    Per questo il santo
    permane nel mestiere del non agire
    e attua l'insegnamento non detto.
    Le diecimila creature sorgono
    ed egli non le rifiuta
    le fa vivere ma non le considera come sue,
    opera ma nulla si aspetta.
    Compiuta l'opera egli non rimane
    e proprio perché non rimane
    non gli vien tolto.
     
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  12. rsorrt
     
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    Un giorno un allievo chiese al suo Maestro:
    "Maestro... cosa è il TAO?"

    Il Maestro rispose:
    "Te lo dirò quando avrai bevuto, tutta d'un sorso, l'acqua del grande Fiume ad Ovest"

    L'allievo prontamente disse:
    "Ma io ho già bevuto tutta d'un sorso quell'acqua"

    e il Maestro:
    "Allora io... ho già risposto alla tua domanda"

     
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  13. rsorrt
     
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    Il Tao è vago


    Venticinque Secoli fa
    Lao Tse creò l'idea del Tao
    un "qualcosa" da cui tutto prende origine ma che non è definibile.



    C’è qualcosa di confuso e indistinto
    precedente il Cielo e la Terra.
    Com’è indistinto! Com’è confuso!
    Dentro di sé contiene delle forme.
    Come sono offuscate! Come sono confuse!
    Calmo, anche se sempre in funzione.
    Non fa nulla,
    ma tutto è fatto attraverso di lui.
    Non cerca approvazione
    per il suo adempimento.
    Ama e nutre tutte le cose,
    ma non governa su di loro.
    Non conosco il suo nome.
    Lo chiamerò Tao.



    Il Taoista non cerca una definizione precisa del Tao
    anzi la rifugge proprio perchè il Tao è qualcosa che non può avere una precisa definizione.
    Non interessa dimostrare se il Tao esiste o no, non ha semplicemente senso...
    il Tao è vago
    non può essere dimostrato, ne afferrato con le parole, ne inquadrato....
    si può solo goderne i frutti e seguirne felici...
    la via.

    Edited by rsorrt - 2/5/2005, 09:04
     
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  14. schmit
     
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    Ti sei fermato?
     
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  15. Il Federalista
     
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    Tempo fa lessi un libro dal titolo:"Il Tao del sesso" cosa ha a che fare con i post sopra?
     
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27 replies since 22/4/2005, 11:53   442 views
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