| Come di luce mi rischiaro, e di vita, e di colori, e di rumori. Ora sono una folla di persone che sussurra, ora sono una landa desolata immersa nella sabbia di un paradiso senza tempo. Sono azzurro, verde e blu, sono danza di sirene, e accarezzo dolcemente ogni lembo di pietrisco. Sono vento, tiepido e frizzante, che si insinua furtivo tra gli sguardi di due amanti. Sono voci e suoni che mi cantano, sono amore, sono amato e amo e canto e rido. Sono voci, sono vita, sono suoni, note e voci.
Ora scendo, salgo, m' inerpico, precipito. Ora grido, e sbatto, ora schiumo in viso e sputo rabbia e digrigno morte. Ora sono un dolore sordo, faccio male, ora mi alzo come per sfidare e far tremare il cuore. Ora sono nero, rosso, sono ruvido e rapace, sono i vetri frantumati di chi ha perso tutto, di chi non ha più niente. Sono mosso, sono vento e tempesta, sono tutto ciò che resta, sono fango, schegge e melma. Sono il silenzio duro e freddo di chi ignora, di chi non sogna, e vola in cerchio sulle ceneri del mondo. Sono silenzio, e tengo stretto il collo di un bambino, sono silenzio, e tra le mie dita stringo e uccido la sua voce. E' la voce disperata di chi grida aiuto, di chi spera, di chi non è ascoltato. E' la voce di chi è ignorato. Sono indifferenza, sono fame, sono miseria, sono lacrime e speranze masticate insieme a niente.
Sono silenzio, e danzo e canto sui rottami delle isole affondate, mentre avido divoro sogni e vita, risa e voci.
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