Siamo cellule di un super organismo?

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    BIOLOGO TEORETICO

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    Gaia: 3° pianeta del Sistema Solare

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    IPOTESI SULL' EVOLUZIONE Umanità, cervello collettivo Siamo cellule di un super organismo?
    Autore: CALISSANO PIETRO
    ARGOMENTI: BIOLOGIA
    LUOGHI: ITALIA
    NOTE: 061. Nascita e evoluzione vita



    COME ormai sa anche il cosiddetto uomo della strada, la nascita dell' universo sarebbe avvenuta con una grande esplosione che gli scienziati anglosassoni hanno denominato con il termine di Big Bang Riflettendo su questo evento grandioso alla luce delle nostre conoscenze attuali sulle origini della vita, sulla mente umana e sulla formazione delle moderne società cui essa ha dato origine, viene da pensare che ciascuno di questi eventi possa essere omologato al Big Bang primigenio. Naturalmente le dimensioni materiali del primo sono incommensurabili rispetto agli altri. Ma ognuno di questi eventi potrebbe costituire, almeno per la nostra galassia, un salto di portata imprevedibile. Non è necessario sottolineare la grandiosità, la bellezza e soprattutto l' originalità del fenomeno vita; senza dubbio la comparsa della vita negli spazi siderali è un avvenimento di portata paragonabile alla nascita stessa dell' universo. Per quanto riguarda il terzo Big Bang la comparsa del cervello dell' uomo vi è un aspetto che raramente è considerato. A mio avviso, le lancette dell' orologio che hanno scandito questo evento di portata cosmica non debbono essere collocate al momento della comparsa del nostro encefalo, ma al periodo della formazione degli eventi cellulari che ne condizionano l' attività, cioè i neuroni. Queste cellule stanno al cervello come ogni essere umano sta alla società in cui opera. Così come la società è la diretta espressione delle azioni degli uomini che in essa vivono, così le funzioni cerebrali sono l' espressione dei neuroni che formano il cervello. Ognuno dei circa cento miliardi di neuroni che formano il nostro encefalo, infatti, è in grado di effettuare, in scala miniaturizzata, tutte le funzioni dell' intero organo cervello: ricevere stimoli, elaborarli memorizzarli, ed emettere una risposta. Certo, il singolo neurone non è in grado, da solo, di coordinare il movimento di un arto, di percepire una gamma di suoni o di colori, nè tantomeno può presiedere a processi mentali come la consapevolezza, la volontà o il pensiero. Ma queste sono proprietà che sono scaturite nel corso dell' evoluzione con la formazione di cervelli sempre più dotati di elementi neuronali organizzati in reti, gangli, centri, aree, emisferi. Come il concetto di vita è stato portato dalla moderna biologia nel suo alveo naturale di espressione della funzione di un insieme di molecole, così i processi mentali che scaturiscono dal cervello dell' uomo dovrebbero essere considerati come proprietà emergenti dalle sempre più complesse strutture alle quali hanno dato luogo i neuroni, dopo la loro comparsa in organismi primitivi circa un miliardo di anni fa. Il fatto che non si conosca ancora con precisione con quali meccanismi cerebrali queste attività mentali scaturiscano dall' attività dei neuroni (si stanno compiendo passi da gigante in questi anni) non deve costituire alibi per sfuggire a queste conclusioni. Sforziamoci per un momento di accettare la proporzione che un neurone sta al cervello come un uomo sta alla società. In questo ragionamento, naturalmente, l' idea di libero arbitrio non è considerata nella sua accezione classica non perché sia negata ma perché dovrebbe essere ridiscussa alla luce del futuro che attende l' umanità. Perché potremmo definire un quarto Big Bang la formazione delle società moderne? Se estrapoliamo la velocità attuale di evoluzione dei sistemi di comunicazione al futuro prossimo, non è azzardato prevedere che in qualche decennio ogni essere umano potrebbe essere realmente collegato (o collegabile) in rete con tutti gli altri abitanti della Terra. A questo punto la sfera del nostro pianeta apparirebbe a un alieno come un unico grande cervello. Avvicinandosi al pianeta con la curiosità di un istologo che osservi al microscopio una sezione di encefalo, questo alieno noterebbe un intricatissimo intreccio di fili, cavi, sistemi di rice trasmissione (radio, televisione, telefono) complesse stazioni di elaborazione delle informazioni. Tramite quest' insieme di attrezzature ciascun essere umano apparirebbe, al nostro visitatore, collegato in tempo reale con numerosissimi altri uomini neuroni devoluti alla funzione di ricezione, elaborazione delle informazioni, ed emissione della risposta più appropriata. A una prima, superficiale osservazione, ogni uomo neurone gli apparirebbe sostanzialmente eguale; diverso per forma, colore, peso ma devoluto a funzioni simili e dotato di proprietà analoghe seppur differenziate in rapporto al compito specifico che deve svolgere. La singola cellula uomo apparirebbe desolatamente «banale», la società sofisticata di cui è parte integrante sarebbe certamente valutata con grande curiosità e attenzione. L' alieno comprenderebbe che quell' esercito di uomini sta costruendo un sistema che presto potrebbe essere esportato in altri mondi e di qui ad altri ancora per una colonizzazione a macchia d' olio. Certo l' omologazione di ciascuno di noi a una semplice cellula non ci può essere gradita e susciterà reazioni di scandalo in chi attribuisce agli esseri umani doti di libero arbitrio, intelligenza e creatività uniche per ogni essere e indipendenti dal mondo in cui operano. Ma se già oggi questo non è in parte più vero, non è difficile estrapolare il progressivo grado di inserimento in «ingranaggi elettronici» operanti dalla culla alla tomba in cui ci si troverà inseriti in futuro. In questa previsione non vi è nè catastrofismo nè trionfalismo ma una facile anticipazione di un futuro assai probabile. La domanda che si pone a questo punto è: quale potrebbe essere il quinto Big Bang? Se consideriamo i tempi possiamo affermare che quelli precedenti si sono verificati con velocità crescente: 15 20 miliardi per il primo, 3 4 per il secondo, 1 per il terzo, 5 mila anni per il quarto, se facciamo partire la nascita del pianeta cervello dall' invenzione del primo sistema di messa in rete dell' umanità, cioè la scrittura e gli altri mezzi di comunicazione non orali. Il quinto Big Bang, a mio avviso, si verificherà sempre nel campo della elaborazione dell' informazione. Ma non solo per quanto riguarda l' impiego di computer sempre più potenti e sofisticati da parte del pianeta cervello, quanto per quel che concerne le manipolazioni dell' informazione contenuta nei cromosomi degli organismi viventi. Non rientra nello scopo di queste considerazioni discutere il problema della liceità della manipolazione genetica, se non affermando che è certamente legittima quella sulle cellule somatiche e da bandirsi quella sulle cellule germinali degli esseri umani. Ma certamente si può battezzare come un nuovo Big Bang la scoperta da parte del pianeta cervello della possibilità, per la prima volta da quando è comparsa la vita sulla Terra, di poter programmare e guidare l' evoluzione delle specie; evoluzione che fino a ieri si verificava tramite il cieco meccanismo del caso. Riflettendo su questi cinque Big Bang viene da pensare a un filo conduttore che, iniziando con un primigenio, inerte universo «materiale», seguendo il percorso evolutivo vita neuroni cervello pianeta/cervello galassia/cervello e così via, divenga sempre più un universo «mentale». Sono conclusioni al limite della fantascienza, ma consideriamo i tempi di questa evoluzione. La parziale messa in rete dell' intera umanità si è verificata in questo secolo. Nel prossimo non è difficile prevedere la realizzazione vera e propria del pianeta cervello e l' inizio da parte delle sue reti neuronali della colonizzazione del nostro sistema solare. Estrapoliamo questo processo non più attraverso i secoli ma lungo i millenni e i milioni di anni. A questo punto la concezione di una «mente» nata sulla Terra e che si espande nel cosmo non è più fantascienza ma una probabile realtà. Che la comparsa di questa mente, massima espressione dell' ordine che caratterizza la vita, rappresenti l' inizio di una inversione di tendenza al disordine progressivo che caratterizza l' evoluzione della materia dell' universo? Pietro Calissano Università di Roma Tor Vergata

    (fonte: TUTTOSCIENZE)
     
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  2. mtvboy86mi
     
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    salve, è interessantissimo ciò che hai scritto, sono un grande appassionato di questi argomenti, infatti ho letto tantissimi libri sull'argomento, e nella mia lista non potevano manchare quelli di darwin , dawkis ecc... anche io ho idee bizzarre, che probabilmente parlandone con persone che ignorano questi argomenti mi darebbero del pazzo, mentre invece mi piacerebbe parlarne con te in privato...
     
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  3. frax95
     
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    E' stato molto interessante questo articolo, mi affascina l'idea di un universo predisposto alla vita e di conseguenza alla coscienza. Una enorme rete universale i cui fili sono interconnessi e in continua comunicazione e aggiornamento .
    Mi ha sorpreso un anno fa vedere due immagini a confronto, una raffigurava una sezione di tessuto cerebrale e l'altra l'universo visto come una rete di galassie,è scoinvolgente notare la somiglianza :woot:

    Se mi spiegate come posto l'immagine, oppure andate su google immagini e cercate universe brain cell
     
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2 replies since 11/3/2005, 13:41   1002 views
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