Buddismo

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  1. schmit
     
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    La legge della causalità

    Nel Sermone di Benares, con cui il Buddha inizia la sua predicazione, viene chiaramente negata l'essenza a tutte le cose, motivando ciò col fatto che ogni cosa trae la propria realtà da altre cose che ne sono la causa. Solo il Nirvana sfugge a tale destino, in quanto non è uno "stato", bensì una "condizione" di assenza (non c'è morte e vita, gioia e dolore…). Lo stesso "io" non è che una successione di stati di coscienza fondati su un insieme di psichismi, sensazioni e parvenze fisiche. L'io, se lo si intende come "realtà", non è che un'illusione.

    Il Buddismo infatti parte dal presupposto che tutta la vita è dolore, esso cioè da per scontato che i desideri non possono realizzarsi e che, anche quando lo sono, non procurano la felicità, poiché ne sorgono altri di grado superiore o di diversa natura. In tal senso anche il piacere è dolore, in quanto implica adesione a qualcosa di estraneo.

    L'origine del dolore è la "sete" o desiderio, che può essere di tre tipi: piacere, voler esistere, non voler esistere, e vi sono tre radici del male: concupiscenza (brama), ira (odio) e ottenebramento (cecità mentale).

    L'io che non riesce a sottrarsi a questa schiavitù, è destinato a reincarnarsi (samsara) in eterno, almeno fino a quando non si sarà purificato interamente.


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    I dharma

    Secondo i buddisti l'io non è un'entità individuale (come nelle Upanishad), ma è una combinazione di particelle diverse (dharma o qualità spirituali), di tipo sensitivo, volitivo, percettivo e di impulsi innati: non esiste l'unitarietà dell'io né la sua personale immortalità.

    Le parti costitutive dell'io, o meglio, i fenomeni psico-fisici dell'esistenza vengono classificati come Aggregati, Basi ed Elementi.

    Gli Aggregati sono cinque:

    Forma o Materia (il proprio corpo, elementi fisici del mondo);
    Sensazioni;
    Nozioni o Ideazioni;
    Costruzioni psichiche soggettive o propensioni karmiche (complessi innati derivati dall'ignoranza);
    Coscienza (scorrere dei pensieri).
    Le Basi sono dodici:

    sei sono interne: occhio, orecchio, naso, lingua, corpo e mente, cui corrispondono
    sei basi esterne: visibile, suono, odore, sapore, tangibile, idee.
    Gli Elementi sono diciotto:

    sei basi interne;
    sei basi esterne
    e le rispettive conoscenze che tuttavia costituiscono l'elemento mentale: le idee, per cui si può parlare di 17 elementi effettivi.
    Questa triplice classificazione è basata sul fatto che il modo di apprendere è diverso tra gli esseri umani: può essere conciso, normale, prolisso, ecc.

    In altre parole i dharma costituiscono l'infinita varietà dei modi della realtà e quindi gli infiniti accadimenti della nostra esistenza, frutto di azioni compiute in passato e semi di eventi futuri.

    Io e Mondo sono il risultato dell'unione di vari dharma, che fluiscono continuamente in un perenne gioco di associazioni e dissociazioni, di aggregazioni e disgregazioni, guidato dalla legge etica del karman, che è una sorta di principio retributivo (preso dal Brahmanesimo), secondo cui i dharma sono costretti a reincarnarsi finché l'io non si è purificato: l'uomo deve rispondere sia della vita trascorsa che della vita passata nelle generazioni precedenti. Questa circolazione o flusso dei dharma è la ruota della vita da cui appunto ci si deve liberare.

     
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  2. Mari-anna
     
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    interessante questa dottrina. Sai anche a Sciacca ci sono buddisti, pochi, ma ci sono.
     
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  3. armida 3
     
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    All'inizio non capivo questa filosofia, poi ho cominciato a frequentare una collega che era buddista e mi spiego' qualcosa. Comunque devo dire che era una gran brava persona e trasmetteva molta serenita'.
     
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  4. schmit
     
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    perche' era...non è piu'?
     
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  5. schmit
     
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    strano che l'argomento buddismo non interessi...
     
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  6. Schou
     
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    mi interessa molto,ci vorresti spiegare qualcosa tu? grazie
     
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  7. schmit
     
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    ma quale sarebbe la causa della sofferenza?va bene come eliminarla, ma la causa che la genera?
     
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  8. schmit
     
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    Purtroppo il contraddittorio non esiste piu' perche' volo libero ha cancellato i suoi interventi.

    Cosi' le rispondevo:
    Carissima, permettimi di avere un contraddittorio,cosi' si fa nei fora. Allora tu dici:le cause sono i tre veleni o illusioni e sono avidità,ira e ignoranza.queste non sono le cause queste sono gli effetti.La causa sta molto piu' in la' nel tempo.
    Se si è attaccati alle cose materiali della vita,la causa sta nel nostro percorso culturale o di eventi causatici.
    Faccio un esempio: se mi è morto da piccola il padre o la madre, la sua perdita e quindi il suo distacco puo' essere la causa del mio attaccamento alle cose e alle persone e anche saperlo riconoscere non ti allontana dall'attaccamento, perche' diventa un fatto istintivo e non modificabile.
    Il fatto di credere di dipendere dalle persone, in realta' non è la persona in se' che ti manca, ma il voler riempire la perdita e quindi l'amore mancato, senza il quale ci si sente smarriti.
    Riguardo all'odio e all'ira sono sentimenti emotivi dei quali soffrono le persone che si ritengono inferiori agli altri e invece di capire che nessun uomo è migliore o peggiore ad un altro, lo diventa se si lascia andare a questi sentimenti che lo faranno soffrire.
    La causa quindi è la mancata conoscenza delle leggi della vita.
    Tutti gli uomini nascono diversi, ma nessuno superiore o inferiore ad un altro,è nel concetto di uguaglianza in diritti che alcuni non avendone e altri avendone troppi,sentono l'ingiustizia e l'uomo si lascia andare all'istinto di sopravvivenza a costo di fagocitare altri uomini. Invidia, gelosia, ira sono le caratteristiche di questi uomini, ai quali la sorte non gli è stata buona.La colpa è sempre di altri uomini che per i loro interessi privati, calpestano altri uomini.
    Purtroppo cara, la realta' non cambia a seconda di come noi ci poniamo...se io sono gentile e accondiscendente con un capo e se il mio lavoro è meccanico, non diventero' ingegnere.
    Semmai dovro' trovare in me la soddisfazione di fare il meccanico e la causa della mia insoddisfazione non è il lavoro che faccio ma la retribuzione che non mi permette di vivere,quindi la causa è l'incapacita' degli uomini di fare leggi eque e dare una vita dignitosa agli uomini tutti.

    Edited by schmit - 20/4/2008, 17:24
     
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  9. schmit
     
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    chi sono i senzienti?:
    Essere senziente
    E' senziente ogni essere in grado di soffrire fisicamente o psichicamente,
    caratterizzato da un sistema nervoso e da un cervello sviluppati.
    Tra gli esseri senzienti sono inclusi, in particolare:
    i mammiferi (umani o non), gli uccelli, i rettili, gli anfibi e i pesci.
     
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  10. schmit
     
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    carissima,ti prego di non prendere cio' che dico come volessi smontare le tue tesi che rispetto,pero' si da il caso che io abbia un cervello che vorrei far funzionare e questi insegnamenti mi sembrano, cosi' esposti debolucci.
    E' chiaro che le cause della sofferenza vanno ricercate dentro di noi,Gesu' diceva addirittura che il paradiso e l'inferno è da ricercarlo dentro di noi perche' quello è il posto dove alberga,sottintendendo che ogni causa e ogni effetto è da ritrovare in noi.
    Ma Gesu' andava oltre e ci ha dato una strada che ci porta al paradiso interiore o all'inferno tutte e due le cose viste metaforicamente. Se tu persegui una strada di bene te ne tornera' bene, se persegui una di male ti tornera' indietro il male.
    Questa è una legge naturale delle cose.
    Questo lo dice anche il Budda che essendo un illuminato antecedente al Cristianesimo ma non a Dio creatore di tutte le cose,aveva scoperto in se' la grande verita' della legge dell' universo.
    Il discorso della montagna(le beatitudini) fatto da Gesu' è molto simile a cio' che diceva Budda anche se detto in maniera diversa.
    Beati gli umili perche' di loro sara' il regno dei cieli, detto nella filosofia orientale significa la preponderanza del piccolo.
    Il piccolo riconoscendosi piccolo di fronte la grandezza dell'universo diventa grande, poiche' la piu' piccola cosa è nell'essenza la medesima del grande e ne contiene tutto l'insieme. Siamo tutti UNO. Noi abbiamo l'illusione di essere diversi e in realta' lo siamo nella forma, ma nella sostanza siamo tutti uguali. Se noi osserviamo un atomo del nostro corpo è lo stesso di un atomo che compone la terra tutta e cio' che essa contiene e cosi' tutto l'universo. Se andiamo ancora nel piu' piccolo di un atomo, un quark è lo stesso di un quark dell'universo tutto.Siamo gia' nel subatomico nell'ancora piu' piccolo.Questa è una legge della creazione.
    Tu mi dirai: ma cosa c'entra con quello detto sopra? Centra eccome perche' il budda aveva fatto questa scoperta dentro di se'cosi' come Gesu'-Dio sapeva.I Suoi insegnamenti e quelli del budda sono simili.Budda indica la strada per vivere in armonia con il cielo e la terra e Gesu' va oltre poiche' ti indica la strada dell'eternita'.

    Budda parla di causa e effetti e Gesu' ti dice:non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te sottintendendo che: se metti cause di male ti tornera' il male se metti cause di bene ti tornera' il bene.
     
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  11. schmit
     
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    ecco, sarebbe interessante comparare le due predicazioni per vedere i lati in comune. Lo facevo con un mio amico Buddista e ce ne trovavamo tanti lati in comune era molto interessante trovare certe affinita' e credo che le si troverebbero anche con altre religioni perche' derivano tutte da UNA. Credo che cambino le strade ma che tutte arrivino da una Unica parte.Le strade sono diverse ma convergono tutte in un Unico punto.
    Buona notte anche a te.
     
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  12. schmit
     
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    cosa hai a che fare tu con questo buddismo?:

    Nichiren Daishonin è considerato un grande riformatore del Buddismo medievale giapponese.

    La sua dottrina si basa sul Sutra del Loto, propagato da Shakyamuni, e su gli insegnamenti di T'ient-t'ai (538-597) e Dengyo (767-822), filosofi rispettivamente cinese e giapponese.

    Nel 1253, all'età di 32 anni Nichiren inizia a propagare Nam-myoho-renge-kyo delle tre grandi Leggi segrete (l'oggetto di culto, l'invocazione e il santuario), affermando che questa pratica fondamentale è l'unica via per ottenere l'illuminazione nell'Ultimo giorno della Legge, ovvero nel periodo che ha inizio duemila anni dopo la morte di Shakyamuni.

    Nel 1279 iscrive il Gohonzon, l'oggetto di culto in forma di mandala da affidare ai suoi seguaci. Il Gohonzon è considerato la materializzazione di Nam-myoho-renge-kyo.

    L'essenza del Buddismo di Nichiren sta nella recitazione di Nam-myoho-renge-kyo di fronte al Gohonzon. Nam-myoho-renge- kyo indica la verità universale o natura di Budda. Recitare Nam-myoho-renge-kyo significa evocare e attivare questa Buddità, come se si mettesse in moto un meccanismo interno per rivelare la condizione di Budda in modo naturale.

    L'innovativo concetto di Nichiren sull’ottenimento della Buddità sottolinea la possibilità dell'illuminazione immediata: poiché il Gohonzon materializza la natura illuminata della propria vita, recitare Nam-myoho-renge-kyo di fronte al Gohonzon significa coltivare e utilizzare la propria Buddità.
    La pratica di recitare Nam-myoho-renge-kyo di fronte al Gohonzon è un processo continuo, volto a trasformare lo stato potenziale della Buddità in una condizione concreta.

    L'impegno a sviluppare la propria natura di Budda recitando Nam-myoho-renge-kyo di fronte al Gohonzon assume anche il carattere di una sfida contro il proprio karma negativo.

    La pratica quotidiana della recitazione di Nam-myoho-renge-kyo di fronte al Gohonzon è integrata dalla recitazione di parti del Sutra del Loto (Gongyo) dove si afferma che la natura di Budda è inerente a tutti gli esseri umani.

    La pratica buddista non può essere solo rivolta a se stessi ma deve indirizzarsi alla felicità di tutti gli esseri, dell'ambiente e della società intera. Centrale è infatti il concetto di compassione. “Ciò che dai a un altro diventerà il tuo stesso nutrimento - commenta il Daishonin - se accendi una lanterna a un'altra persona, la sua luce illuminerà anche il tuo cammino”.

    Attraverso la quotidiana pratica buddista ogni persona può quindi intraprendere la sua riforma interiore e, su questa base, operare per la realizzazione di una società pacifica.
     
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  13. schmit
     
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    volo libero, non hai piu' niente da dirci? il tuo discorso era interessante
     
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  14. Mari-anna
     
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    volo libero, sei per caso di Sciacca? te lo chiedo perche' di recente si è formato un gruppo di buddisti ad Agrigento ed hanno adepti a Sciacca.
     
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  15. schmit
     
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    appena ti sara' possibile torna a parlare di buddismo, mi interessa particolarmente
     
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160 replies since 4/1/2008, 18:39   2740 views
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