LETTERATURA EROTICA

i libri e gli autori più "eccitanti" che abbiamo letto!

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  1. antorusso81
     
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    Sono un grande appassionato della "letteratura erotica", da Sade al Pasolini che lo riprende in alcuni frammenti di "Petrolio", da Tanizaki al Parise de "L'odore del sangue", da Casanova a "Gamiani" attribuito a Musset, a tanti altri autori "pornografi" o "erotici" che mi è capitato di leggere.
    Mi piacerebbe approfondire questa "parte maledetta" della letteratura, per cui spero di scoprire qualche libro e autore che non ancora conosco grazie all'opinione sincera e priva di pudore di chi partecipa alla discussione.
    Personalmente ho trovato "infiammabili" le crude descrizioni pornografiche del Marchese de Sade, seppure qui si tratterebbe di un "eros" malato.
     
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  2. M'innamoravoDiTutto
     
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    Se non l'hai ancora letto, consiglio "Storie di ordinaria follia" di Bukowski ;)
     
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  3. El-rei
     
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    Interessante discussione...
    Non sono un grande esperto ma apprezzo molto la letteratura erotica, o meglio, forse, l'erotismo in letteratura.

    D'altronde poi, l'erotismo si coglie più spesso nell'immediatezza e nella potenza espressiva, nello sforzo quasi muscolare, dell'autore, nel descrivere un qualsiasi dettaglio,anche apparentemente non-erotico, piuttosto che nella scena di sesso, o nel suo preludio.

    Fatta questa premessa, ho apprezzato due libri che se proprio non sono ascrivibili al genere della letteratura erotica, fanno del sesso il punto fondamentale di una ricerca che campeggia su tutta la trama: tropico del cancro di Henry Miller e lettere da Sodoma di Dario Bellezza.

    In realtà non sono state tra le mie letture preferite, ma di essi ho amato proprio l'erotismo e il modo di rendere l'erotismo.

    Del primo l'immediatezza e la freschezza, quasi, sebbene tutto sia destinato a far emergere un fondo di nichilismo e forse di malinconia;d'altra parte la narrazione per flussi di coscienza è quantomeno funzionale a ciò.
    Come non entusiasmarsi di fronte al prevalere dei suoi bassi istinti, che lo portano tra le braccia della prima sconosciuta, per poi tornare da "Tania tuttafica", attraverso il granchio dei giorni della sua bohème lurida? Da indurimento subitaneo.

    Del secondo gli umori, le mutande sporche, gli odori residui tra le lenzuola consunte, non sono altro che sembianti di un bisogno di sentirsi amati e farsi del male, credere ad una bugia e dirsene di più; allora prima di ritrovarsi sbattuta in faccia, di nuovo, la realtà, meglio darci dentro un altra volta, o almeno farsi una sega ripensando a quanto possa essere potente il corpo del tuo amato che non vuole senrtire ragioni, e si ostina a ricercare il suo piacere contronatura.
     
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    CITAZIONE (El-rei @ 9/12/2007, 16:21)
    gli umori, le mutande sporche, gli odori residui tra le lenzuola consunte, non sono altro che sembianti di un bisogno di sentirsi amati e farsi del male, credere ad una bugia e dirsene di più; allora prima di ritrovarsi sbattuta in faccia, di nuovo, la realtà, meglio darci dentro un altra volta, o almeno farsi una sega ripensando a quanto possa essere potente il corpo del tuo amato che non vuole senrtire ragioni, e si ostina a ricercare il suo piacere contronatura.

    :woot: Ottimo. Dovresti fare il recensore!!!

    Quanto alle Lettere di Bellezza, dovrò decidermi a leggerlo, prima o poi; da troppo è ad ammuffirmi in biblioteca, come pure le opere di Miller.
     
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  5. antorusso81
     
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    CITAZIONE
    Del secondo gli umori, le mutande sporche, gli odori residui tra le lenzuola consunte, non sono altro che sembianti di un bisogno di sentirsi amati e farsi del male, credere ad una bugia e dirsene di più; allora prima di ritrovarsi sbattuta in faccia, di nuovo, la realtà, meglio darci dentro un altra volta, o almeno farsi una sega ripensando a quanto possa essere potente il corpo del tuo amato che non vuole senrtire ragioni, e si ostina a ricercare il suo piacere contronatura.

    Grande!!! è proprio il genere di commenti che mi piace leggere!
    Il libro di Bellezza è tra quelli che prima o poi dovrei leggere, e che per ora ho ben conservato nella mia biblioteca, da feticista del libro quale sono.

    L'ultimo momento di erotismo spinto che mi ha concesso la letteratura, è quel frammento di "Petrolio" in cui si parla dell'orgia nel pratone, il rapporto col "fallo" del protagonista "femminilizzato", un rapporto contemplativo, sacrale, ma nella cui descrizione non mancano quei momenti splendidi in cui si sentono gli odori del sesso, forse perché del sesso non c'è nulla di più bello che quell'odore penetrante che acutizza i sensi riscalda il sangue e prepotentemente ci fa rizzare...
     
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  6. sigfrido
     
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    Straordinario il Marchese De Sade.

    CITAZIONE
    seppure qui si tratterebbe di un "eros" malato.

    Un sano erotismo?!?!? ma è come dire una bella dentiera!

    Battuta di non-mi-ricordo-più-chi
     
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  7. noicheincominciamo
     
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    Oddio, Henry Miller l'ho letto troppo presto, e ho smesso subito un po' disgustata e parecchio annoiata. Da riscoprire.
    Mi viene in mente "L'inferno della poesia napoletana", una raccolta delle poesie "meno auliche" degli autori partenopei, tutti uomini se non erro: molte sono a sfondo sessuale, raccontano una sessualità vissuta come "malata", come un "peccato" che ci si compiaccia di commettere, con donne-schiave compiacenti. Ricordo però "Giuvanne 'o stuorto: 'o massimo", una bella poesia di una prostituta che, tra tanto squallore, si compiace del suo amante non proprio perfetto, che per citare la Nanninella di Viviani, le fa "scurda' tutto 'o male". La trovate qui, ultimo link, è volgarissima ma vale la pena ascoltarla:
    http://www.madrenapoli.com/laparolanovecento.htm
    Di Anaïs Nin ho letto da adolescente "La casa dell'incesto", mi piacque la prosa elegante ma non ci capii molto! Fu un bel viaggio, appunto, di un erotismo impalpabile (anche nel senso che non sempre si coglieva!).
     
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  8. antorusso81
     
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    H.G.R. DE MIRABEAU
    EROTIKA BIBLION (1783)

    In questo testo ibrido, in cui il conte di Mirabeau, per un certo periodo rinchiuso nella torre della stessa prigione con il marchese di Sade, confronta i costumi antichi con quelli contemporanei soprattutto per quanto concerne la sessualità, e il cui linguaggio oscilla tra quello scientifico (da illuminista) e quello libertino, ci sono parecchie chicche che illuminano sulla "maniera" antica (e proprio la Bibbia è la fonte principale del testo!).
    Ecco il passo a mio avviso più illuminante sulle molteplici possibilità che gli antichi si concedevano nel campo della voluttà:

    "Vi sembra forse che i nostri costumi possano esser paragonati a quelli che mi accingo a descrivere?
    Dopo averla lasciata coricobolare per almeno mezz'ora, alcuni adolescenti, maschi o femmine a seconda delle predilizioni dell'attrice, l'asciugavano con due pelli di cigno. Di qui il loro nome di Jatraliptoe. Gli Unctores la cospargevano di essenze, i Fricatores detergevano l'epidermide, gli Alipilarii la depilavano, le Dropacistae le asportavano i calli e i duroni; i Paratiltrioe, di ancor più giovane età, le pulivano ogni orifizio: orecchie, ano, vagina... Il compito delle Picatrices, ragazzine, consisteva nel pettinare i capelli diffusi per natura su tutto il corpo, perché eventuali nodi non rendessero più difficile la penetrazione. Infine le Tractatrices massaggiavano voluttuosamente le giunture per farle più elastiche. Una volta così ben apprestata, la donna si copriva con uno di quei veli che, secondo un'antica espressione, il vento aveva tramato; e lasciando in tal modo trasparireil pieno fulgore della più indicibile bellezza, andava ad appartarsi nella sala dei profumi dove, al suono di quegli strumenti che riversavano allora nel suo cuore un'altra voluttà, s'abbandonava felice ai più impetuosi trasporti dell'amore... Ecco ricercatezze del piacere che i nostri eccessi non potranno mai eguagliare."
     
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  9. El-rei
     
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    Non predendo di fare uno studio esegetico delle fonti a prima vista, ma queste pratiche mi ricordano il costume sessuale diffusosi nel tardo impero, quella specie di sincretismo, dove certe cerimonie e voluttuosità di derivazione orientale sono diventate ridondanti e ambigue.

    Di certo in ambito di Antichità preferisco la semplicità di un Archiloco, ad esempio nell'Epodo di Colono :
    ......Con le mani/i seni dolcemente le toccai/dove la pelle intatta/tradiva appena la sua pubertà./E accarezzando tutto il suo bel corpo/bagnai con la bianca potenza/il biondo pelo
     
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  10. Almayer
     
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    "Sonetti lussuriosi o sopra i XVI modi " di Pietro Aretino..
     
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  11. GaborKinski
     
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    Afrodita- Isabel Allende. Ci manca solo la Superbia e poi è il libro dei "miei" peccati.
     
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  12. Lohengrin80
     
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    beh ricordo che due anni fa, era natale, dovevo andare in Lapponia...
    e pensavo che avrei dovuto finire la lettura di JUSTINE, De Sade, prima del viaggio
    mica potevo andare nella terra di Babbo Natale con tutte quelle storie di preti zozzoni???? :P
    molto interessante il discorso filosofico....
    e la naturalezza con cui viene argomentata la convenienza della "non virtù"
     
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  13. antorusso81
     
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    YASUNARI KAWABATA
    IMMAGINI DI CRISTALLO

    E' una raccolta di racconti giovanili (1926-'32) del grande autore giapponese ritenuto un maestro nel tratteggiare le psicologie femminili.
    Nel brevissimo racconto "Maschera mortuaria" c'è un momento di elegante feticismo funebre (il feticismo dei piedi è una peculiarità dei giapponesi)

    "Ma quando si avvicinò la fine gli chiese: <stringimi i piedi. Li sento terribilmente freddi>. Era una sensazione che diventava sempre più acuta in lei: come se la morte le salisse dai piedi per aggredirla. Seduto su un angolo del letto, egli li strinse con forza. Erano freddi come la morte. Ma poi le sue mani ebbero un fremito inatteso. In qui piedi minuscoli egli percepì una femminilità traboccante. Quei gelidi piedi delicati comunicavano al palmo delle sue mani la medesima sensazione gioiosa di una calda, sudata pelle femminile. Si vergognò, quasi stesse profanando con i suoi sensi la sacralità della morte. Ma quell'invito a stringerle i piedi non era forse stato l'estremo artificio amoroso della donna? Provò allora una sorta di timore per quella sua femminilità quasi impudente. <ti eri rassegnato a pensare che ormai non fosse più necessario esser geloso, vero? Ma quando sarò morta apparirà qualcuno che risusciterà la tua gelosia. Ne sono certa>. E così dicendo esalò l'ultimo respiro."
     
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  14. El-rei
     
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    Ho letto l'articolo di repubblica su Katawaba; mi è piaciuto proprio il connubio eros/morte, così come la letteratura e il cinema erotico ne sono intrisi ( da Tinto Bras alla dicotomia freudiana amore/morte-aggregazione/distruzione); ma in katawaba, dice il giornalista, la morte è vista con sguardo sereno, come qualcosa che sta già dentro la vita, e che la donna giapponese tipica comunica in maniera così forte e poetica.
     
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  15. Lohengrin80
     
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    giovanni....
    voglio farti i complimenti per le tue recensioni...
    e ne approfitto anche per salutarti....
    Atè logo
     
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40 replies since 9/12/2007, 12:03   10487 views
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