I SILENZI SULLA FUSIONE FREDDA

ricerca sul web sulle cose sotto gli occhi di tutti ma che nessuno legge...

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  1. EddyCage
     
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    NdE Questa è una ricerca che avevo fatto su ufologia.net a questo link http://www.ufologia.net/forum/topic.asp?TOPIC_ID=6022, copiata poi su http://energiarinnovabile.forumcommunity.n...3&st=0#lastpost, e ora riportata anche quì.

    Il mio scopo è che la gente sappia lo schifo che c'è dietro.
    Tutto il materiale è preso dai SITI UFFICIALI di vari enti publici e privati, è abbastanza lunga, per questo è divisa in parti in modo che potete leggerla piano piano, credo che ci sia tutto quello che potete trovare sul web sulla FUSIONE FREDDA e, forse, qualcosa di più.

    Leggete tutto e ne parliamo, se ho detto cavolate sono pronto a ritrattare, voi leggete...
    Se volete rimanere però con la bocca aperta leggete fino alla fine...

    X voi di progetto meg, credo che tutti conoscete già la prima parte della ricerca che ho fatto, vi consiglio per chi sà di più di andare direttamente al punto 16, vi consiglio comunque di leggerla tutta in modo che possiate corregermi se ho sbagliato o se conoscere qualcosa in più se ho indagato bene... il mio dovere l ho fatto, fate vobis.


    1)
    Immaginatevi un mondo libero da cartelli di multinazionali sul commercio di energia
    Immaginatevi un mondo privo di Guerre per il controllo di fonti energetiche
    Immaginatevi un mondo dove un bicchiere d'acqua genera energia per anni e anni.
    Fantasie? Un parto malsano della mia mente?
    Non proprio...
    Ora immaginatevi che le stesse multinazionali, enti governativi e non, stiano lavorando su questo esperimento, ma non ne parlano.
    Immaginatevi il potere che qualsiasi ente, privato o non, possa raggiungere nel capire il modo di sviluppare questa energia.
    Immaginatevi cosa significherebbe, per chi investe su Guerre per il dominio di fonti energetiche, la fine di tutto questo.

    Cosa farebbero questi Signori se questa energia esistesse davvero?
    Naturalmente cercherebbero di scoprire come sviluppare questa energia, ma non per "regalarla" ai popoli della Terra, ma per avere nelle loro mani la più grande fonte di potere e di controllo che si possa avere.

    Si chiama FUSIONE FREDDA.

    Immaginatevi la fusione termonucleare che avviene nelle Stelle, un energia infinita e sconcertante vero?!?
    Beh questa energia inimmaginabile può essere riprodotta con un contenitore riempito d'acqua con in soluzione un sale, come il bicarbonato di sodio o potassio carbonato, e due elettrodi, un anodo e un catodo.

    X capire meglio, guardatevi questi tre filmati

    Parte 1)https://www.youtube.com/watch?v=csQ12LjR42o...related&search=

    Parte 2)https://www.youtube.com/watch?v=WDCHsjBwjBU...related&search=

    Parte 3)https://www.youtube.com/watch?v=N1CXOcG_tJU...related&search=
    Sconcertante eh!

    Metto un pò in ordine le pagine trovate, e vi posto altro materiale...
    2) Ok, prima di andare avanti vorrei che tutti aveste chiaro in testa la differenza tra Fissione Nucleare (il tipo di procedimento usato dalle "nostre" centrali Atomiche, e dalle "nostre" bombe nucleari) e Fusione Nucleare (il procedimento che avviene nelle Stelle, o che potrebbe avvenire in un bicchiere d'acqua).

    -FISSIONE NUCLEARE
    http://it.wikipedia.org/wiki/Fissione_nucleare

    -FUSIONE NUCLEARE
    http://it.wikipedia.org/wiki/Fusione_nucleare

    -FUSIONE NUCLEARE FREDDA
    http://it.wikipedia.org/wiki/Fusione_fredda

    3) Brevi accenni di Storia della Fusione Fredda:

    Nel 1989, due ricercatori, Fleischmann e Pons, affermarono di aver osservato che, durante lo studio di una "semplice! elettrolisi si era notato un aumento, un superplus di energia in uscita.
    Per la prima volta veniva osservata la Fusione Fredda.
    Solo che, per la difficile riproducibilità, all'epoca, di questo fenomeno, vennero considerati dalla comunità scientifica, dal DOE (un ente americano composto da scienziati che tra le tante cose si occupa anche di giudicare chi dice il vero e chi dice il falso, una sorta di inquisizione della religione scienza) come degli impostori.

    Anche se, come vedremo poi, tutti si rimangerranno la parola, DOE compreso.
    Il processo di Fusione Fredda, infatti, è ormai studiato e ripetuto, il surplus di energia in uscita è evidente, la comunità scientifica aspetta però a valutare perchè non si sà ancora bene come funziona tutto il processo.
    In poche parole in scienza funziona così, il processo avviene, è studiato, ma fino a quando non si riusciranno a studiare e a controllare tutti i parametri nessuno rischierà la sua immaggine per affermare che la Fusione Fredda esiste.
    La prova dell'esistenza di questo processo, i milioni di soldi che multinazionali ed enti pubblici investono su essa, senza però dare nell'occhio, come farò vedere poi attraverso documenti .pdf UFFICIALI, presi da siti ufficiali come vedrete tutti.
    In poche parole, tutti la studiano, ma nessuno vuole che si sappia, come vedrete, si accenna sempre soltanto sulla Fusione Fredda, ma non ci si sofferma mai più di tanto su di essa...

    Intanto leggetevi questo link con qlke informazione generale sulla Fusione Fredda e con molti link utili
    http://www.xmx.it/fusionefredda.htm
    e questo

    http://www.newmediaexplorer.org/ivaningril..._energetico.htm

    4) IL RAPPORTO 41
    Nonostante i pareri contro della comunità scientifica, l'ENEA incominciò esperimenti sulla Fusione Fredda, eravamo in prima in linea, si era giunti a produrre e riprodurre la Fusione Fredda, a capire quasi come funzionava.
    I risultati erano evidenti, tanto che commissioni estere vennero invitate a osservare gli obbiettivi raggiunti.
    Solo che, proprio mentre noi incominciavamo a scoprire i segreti della Fusione Fredda, per non si sà quale motivo, gli esperimenti vennero bloccati nel 2003. Lo stesso Carlo Rubia, entusiasta all'inizio dell'esperimento, diventò poi inspiegabilmente irreperibile.
    In realtà, come vi posterò tra poco, ci sono relazioni UFFICIALI di enti quali l'ENEA, l'INFN (Istituto Nazionale Fusione Nucleare), la Pirelli etc. che dimostrano che gli esperimenti sulla Fusione Fredda sono continuati ALMENO fino al 2005, solo che gli si è tolta la pubblicità dovuta, non sia mai che il mondo si accorga che ci potrebbe essere la possibilità di energia ILLIMATATA e a BASSO COSTO.
    Storia del RAPPORTO 41
    Parte 1) https://www.youtube.com/watch?v==AMpHUl35jCY
    Parte 2) https://www.youtube.com/watch?v=asZCVDB8thU
    X chi volesse scaricare la versione integrale del video lo si può fare direttamente dal sito di Rainews24 a questo link
    http://www.rainews24.rai.it/ran24/inchiest..._rapporto41.asp

    5) Ok, primo documento UFFICIALE
    IL RAPPORTO 41
    http://lenr-canr.org/acrobat/DeNinnoAexperiment.pdf

    6) Bene, prima di andare avanti con la Fusione Fredda bisogna aprire una piccola parentesi, forse non tutti sanno che l'energia prodotta dalle centrali nucleari avviene tramite il processo di "FISSIONE NUCLEARE" e non di "FUSIONE NUCLEARE".
    Da anni, 7 potenti nazioni, Unione Europea(considerando tutti gli stati dell'unione Europea come una grande comunità), Russia, Cina, Giappone, Stati Uniti d'America, India e Corea del Sud stanno studiando ad un progetto di costruzione di una CENTRALE A FUSIONE ATOMICA, investendo su questo progetto più di 10.000.000.000 di euro (10 miliardi).
    In realtà i progetti sono due, e si chiamano, PROGETTO ITER e la sua futura evoluzione PROGETTO DEMO.
    Il prototipo di questa centrale a FUSIONE NUCLEARE verrà costruito a Cadarache, nel Sud della Francia (noi no al nucleare, loro le prove però le fanno vicino a noi!).
    Ora, se voi foste gli investitori di questi progetti, quanto sareste contenti nel sapere che con 100, 200 euro si potrebbe generare la stessa energia per la quale si stanno spendendo più di 10 miliardi di euro???
    Io direi poco, molto poco...
    Ecco i link con tutte le informazioni
    - PROGETTO ITER
    http://it.wikipedia.org/wiki/ITER
    - PROGETTO DEMO
    http://it.wikipedia.org/wiki/DEMO

    7) Intervista a uno dei ricercatori del RAPPORTO 41 direttamente dal sito dell'ENEL
    se avete visto il documentario di rainews24, questo ricercatore dovrebbe fare parte del nuovo gruppo di ricerca. Si può notare, infatti, come, all'ultima domanda, si limiti a far capire che ci vorrà moooolto tempo prima che la Fusione Fredda possa essere impiegata per utilizzi civili.
    E' anche questo, comunque, una prova che il processo di Fusione Fredda avviene veramente e non è una farsa.
    Ecco l'intervista

    CHE FINE HA FATTO LA FUSIONE FREDDA?
    La storia della fusione nucleare “fredda” (così denominata in alternativa alla fusione termonucleare, per la quale sono necessarie temperature di milioni di °C) è iniziata con grande clamore nel 1989, in seguito allo straordinario risalto che i mass media di tutto il mondo diedero ad alcuni esperimenti dei chimici Stanley Pons e Martin Fleischmann (vedi testo correlato). Tra la cauta e spesso scettica attenzione degli ambienti accademici, per qualche tempo i media parlarono di fusione fredda prospettando la possibilità della panacea energetica: cioè una fonte di energia semplice, economica, abbondante e ambientalmente compatibile.
    Nel giro di pochi anni, tuttavia, la fusione fredda passò dalle stelle alle stalle. Si parlò di vera e propria “bufala”, di grossolano abbaglio, di clamoroso esempio di scienza spettacolo senza fondamento. Per almeno un decennio quanti continuarono ad occuparsi di ricerca sulla fusione fredda lo facevano consapevoli di mettere a rischio la propria reputazione scientifica.
    Periodicamente, però, alcuni media continuano a prospettare la fusione fredda come grande speranza energetica. Su Internet abbondano pagine e commenti che ventilano l’ipotesi del complotto da parte dell’establishment energetico internazionale, per boicottare una fonte cosiddetta “free energy”. Ma, al di là delle ipotesi, è un dato di fatto che industrie certamente non note per l’attitudine a buttare soldi dalle finestre (ad esempio la giapponese Mitsubishi, la francese EDF, la statunitense Energetics, in Italia Pirelli Labs) stanno investendo discrete risorse in ricerca nel settore, mentre numerosi e seri laboratori di ricerca in diversi Paesi (in Italia l’ENEA, l’INFN ed altri) continuano silenziosamente a lavorare.

    Qual è dunque lo stato dell’arte nel campo della fusione fredda?
    Lo abbiamo chiesto ad uno dei maggiori esperti non solo italiani: Vittorio Violante, del Centro Ricerca Enea di Frascati, particolarmente noto a livello internazionale per le sue ricerche nel campo della scienza dei materiali.
    «La vicenda della fusione fredda – ricorda Violante - è stata oggetto di forti contestazioni, perché all’inizio chi provò a ripetere l’esperimento di Fleischmann e Pons otteneva risultati molto contrastanti. Il Department of Energy (DOE) degli Stati Uniti mise sotto osservazione la materia e alcuni importanti laboratori di vari Paesi provarono a ripetere l’esperimento, in genere con scarso successo: non si riusciva a replicare i risultati che i due chimici dichiaravano di aver ottenuto. Poiché la riproducibilità è un fattore essenziale per la definizione di un fenomeno scientifico, la fusione fredda fu in qualche modo considerata “cattiva scienza” e soltanto pochi ricercatori e laboratori - tra i quali, però, anche alcuni molto qualificati - hanno continuato ad effettuare ricerche».

    Ma sono passati più di quindici anni e diversi laboratori hanno dichiarato che, in effetti, negli esperimenti si registrano le anomalie termiche dichiarate da Fleischmann e Pons. Ancora oggi il fenomeno può considerarsi non riproducibile e, quindi, in qualche modo casuale?«Le osservazioni sperimentali, raccolte negli anni dai gruppi di ricerca che hanno continuato a lavorare, hanno messo in evidenza che effettivamente l’eccesso di potenza si manifesta, a volte anche con una notevole vivacità. Inoltre, la riproducibilità del fenomeno è notevolmente superiore a quella che si riusciva ad ottenere solo alcuni anni or sono.
    I primi che hanno dato indicazioni riguardo alla riproducibilità sono stati il californiano SRI International e la IMRA Japan, i quali hanno osservato che si trattava di una fenomeno “a soglia”. Vale a dire che l’eccesso di potenza si innesca solo se si raggiunge un livello di concentrazione di deuterio (ovvero di quantità di atomi di deuterio) all’interno del reticolo di palladio non inferiore ad un certo valore.
    Partendo da questa osservazione, , personalmente ho dedicato buona parte della mia attività scientifica a cercare di comprendere come mai, a parità di condizioni di lavoro, un materiale come il palladio, che apparentemente è sempre uguale, talvolta assorbe più idrogeno e a volte ne assorbe di meno. Questo studio è durato diversi anni e alla fine, identificati alcuni aspetti termodinamici e di cinetica diffusionale del problema, qui all’ENEA, siamo riusciti a creare e a brevettare una tipologia di questo metallo ed un processo per realizzarlo che consente di riprodurre in modo affidabile la soglia di concentrazione necessaria all’innescarsi del fenomeno».

    Cioè, siete riusciti a consentire la famosa riproducibilità?«Più precisamente, siamo riusciti a creare - in sistemi elettrolitici del tipo deuterio-palladio - una affidabile riproducibilità della soglia critica di caricamento. Abbiamo fornito i nostri materiali anche ad altri gruppi ricerca e, quindi, abbiamo messo anche altri laboratori in condizioni di osservare il fenomeno di eccesso di potenza con una migliorata probabilità di successo. Non è ancora una vera e propria riproducibilità controllata: ad esempio stiamo ancora lavorando sul controllo dello start-up del fenomeno, che a tutt’oggi non siamo in grado di far partire a comando. Abbiamo però creato i presupposti affinché entro un determinato tempo il fenomeno si manifesti con una certa probabilità. Si tratta insomma di un’importante situazione di miglioramento e “trasferimento” della riproducibilità, che totalmente assente quando è iniziata questa ricerca nel 1989.
    A questo punto, nell’agosto 2003, un evento scientifico ha in qualche modo cambiato lo scenario di cui parliamo. Si tratta della Conferenza internazionale sulla fusione fredda tenutasi a Boston, ove io e altri ricercatori di istituti che avevano utilizzato i materiali messi a punto dall’Enea presentammo i positivi risultati raggiunti. Questi ed altri risultati - presentati da altri gruppi di prestigio internazionale - convinsero alcuni accademici americani a sottoporre nuovamente la questione al DOE, affinché svolgesse nuove verifiche. Così, insigni esperti del DOE hanno effettuato un’ampia analisi dei dati disponibili in letteratura, in seguito alla quale hanno proposto un confronto dal vivo con alcuni esperti. Confronto che si è tenuto nell’agosto 2004 a Washington, dove 5 scienziati americani e uno solo non americano – io – hanno discusso davanti ad una commissione di qualificati referee le ricerche effettuate e i risultati ottenuti. Quindi la commissione di esperti del DOE ha valutato per alcuni mesi la documentazione raccolta ed ha poi emesso una “sentenza”, nella quale si asseriva che circa la metà dei referee riteneva che il fenomeno era da considerarsi un effetto reale, cioè non frutto di fantasia o di cattive misure, e che la materia meritava di essere studiata ne più ne meno che altre materie scientifiche».

    In sostanza un vero e proprio ripensamento, nel quale il DOE ha ammesso che in passato si era sbagliato?
    «Non proprio, piuttosto l’approvazione di un processo di revisione. Cioè la presa d’atto che la situazione è oggi diversa da quella iniziale del 1989, e che il lavoro fatto nei quindici anni successivi dai vari laboratori di ricerca, come quello dell’ENEA, ha cambiato i termini della questione».

    Quali sono i Paesi più attivi nella ricerca sulla fusione fredda?
    «Oltre all’Italia – ove è attivo l’ENEA, ma anche l’INFN e alcuni istituti universitari, tra cui il Dipartimento “Energetica” della Sapienza di Roma, che collabora intensamente con noi – c’è una discreta attività negli USA, in Francia, in Giappone, in Russia e in Cina. Il nostro Paese è peraltro ben collocato e le nostre ricerche sono molto apprezzate all’estero».

    Tornando al fenomeno, c’è finalmente concordanza sulla sua origine? Si può certamente parlare di fusione nucleare o ci sono ancora dubbi, ad esempio per possibili trasmutazioni di tipo chimico?
    «Sulla base della scienza nota, in base alle misurazioni calorimetriche che vengono effettuate, è difficile spiegare i fenomeni che registriamo come degli effetti chimici.
    Una misura calorimetrica consiste nel bilancio tra la potenza che viene immessa dall’esterno nel sistema e quella che il sistema emette. Quando nei nostri esperimenti si manifesta l’eccesso di potenza (potenza in uscita dal sistema maggiore di quella in ingresso), il guadagno di energia che ne deriva è tale che se fosse ridistribuito su tutte le particelle presenti nel “sistema elettrodo” (cioè gli atomi di metallo più gli atomi di deuterio che noi abbiamo messo dentro) darebbe luogo ad una quantità di energia per atomo da 10 a 100 volte maggiore alla massima energia associabile ad un legame chimico. Se volessimo parlare di fenomeni chimici dovremmo ammettere che nei nostri “elettrodi” avvengono reazioni ottenute con elementi che hanno legami chimici da decine di elettronvolt. Ma non sono noti legami chimici dotati di tale energia, per cui possiamo ragionevolmente affermare che si tratta di fenomeni di altra natura, che, sulla base delle nostre conoscenze, possono solo essere fenomeni di natura nucleare. Inoltre occorre sottolineare che, con riferimento al palladio, gli eccessi di potenza (e quindi di energia) si ottengono solo con il deuterio e non con l’idrogeno. Questo è un altro indizio che porta ad identificare il fenomeno come di natura nucleare associabile ad un processo di fusione che procede con modalità diverse rispetto a quanto avviene nei plasmi.
    In definitiva in questo tipo di esperimento dobbiamo attenderci, come firma dell’avvenuto processo nucleare, un aumento della concentrazione (quantità) di elio significativamente al disopra di quelli che sono i valori naturali rivelabili nell’aria che ci circonda. Alcune misure, anche se preliminari, effettuate in prestigiosi Istituti (tra cui l’ENEA e l’SRI), hanno fatto osservare che, in concomitanza con il fenomeno della produzione di potenza (ed energia) in eccesso, si registra un aumento della concentrazione di elio (in celle sperimentali perfettamente sigillate e realizzate con tecnologia da alto vuoto) rispetto ai valori ambientali ed in quantità consistenti con l’eccesso di energia prodotta, assumendo appunto che il processo sia riconducibile ad una fusione tra nuclei di deuterio con produzione di calore ed elio, senza emissione di radiazioni. A tale riguardo esistono anche delle interpretazioni teoriche».

    E ora? Dove si sta indirizzando la ricerca?
    «Dopo l’accertamento effettuato dal DOE del 2003-2004 è iniziato un processo di revisione che si articola in due fasi: la prima, che possiamo chiamare di “definizione”, è in via di completamento, e si basa in larga misura sull’utilizzo degli elettrodi che produciamo qui all’ENEA di Frascati, perché sono quelli che hanno fornito un livello di riproducibilità accettabile e livelli di segnale inequivocabili. Il laboratorio americano che è stato incaricato di effettuare la fase di revisione, l’SRI, ad esempio, utilizza i nostri elettrodi ed il sistema calorimetrico della Energetics. Una seconda fase del processo di revisione è prevista nel caso in cui vengano raggiunti gli obiettivi fissati per la prima>>.

    Cioè, dopo la prima fase di “definizione” si potrebbe cominciare a pensare ad applicazioni di qualche tipo, anche se molto in là nel tempo? Ad esempio per la produzione di energia?
    «No, guardi, non è proprio il caso di parlare di applicazioni energetiche o d’altro tipo. Siamo ancora in una fase di ricerca fondamentale, e non c’è davvero la possibilità di esprimersi non dico su ipotetiche applicazioni, ma nemmeno sulla possibilità di studi di natura tecnologica senza aver prima definito la fisica del sistema.
    Un ingegnere che fa un progetto tecnologico, anche molto sperimentale, ma che lasci sperare in possibili sviluppi, ha bisogno di equazioni matematiche e le equazioni possono essere elaborate solo quando tutto il processo fisico è completamente compreso e definito.
    Noi stiamo muovendo i primi passi proprio per ricostruire, definire e comprendere lo scenario di fronte al quale ci troviamo. Poi non sappiamo se potranno esserci applicazioni di qualche genere, ma è già una cosa molto importante avere la certezza dell’esistenza di un fenomeno come quello della fusione fredda e poter dire che stiamo cominciando a definirlo».

    a cura di Valter Cirillo
    e il link dell'intervista direttamente dal sito dell'ENEL
    http://www.enel.it/attivita/ambiente/nucle...are03/index.asp

    8) Ok, ora arriviamo ad un punto che non ho capito bene, ho trovato due link, nel corso della ricerca.
    Uno UFFICIALE dal sito dell'ENEA, dove, senza parlare di Fusione Fredda, ma accennando a essa descrivendola come uno studio su
    " misure calorimetriche per verificare la produzione di eccesso di calore in celle elettrolitiche in acqua “pesante”(D2O) con catodi di palladio" e su " misure di spettrometria di massa ad alta risoluzione per la ricerca delle ceneri nucleari del processo sotto forma di gas 4He per correlare qualitativamente e quantitativamente il calore prodotto dalle celle elettrolitiche con l'4He presente nelle emissioni delle stesse." Dove per altro si conferma questo processo dicendo che "La presenza, verificata sperimentalmente, di 4He rappresenta la prova definitiva della natura nucleare del processo." ma che nonostante " I risultati (positivi) delle attività relative al progetto “Nuova Energia da Idrogeno” , svolte nell’ambito dell’Unità Tecnico Scientifica FUSIONE," che " sono stati raccolti nel rapporto tecnico ENEA RT2002/41/FUS(IL RAPPORTO 41).
    Per l’anno 2003 non" saranno "assegnati finanziamenti ulteriori per cui non sono previsti ulteriori sviluppi."
    http://www.frascati.enea.it/nhe/Pagina%20vuota%201.htm

    In base a questo link UFFICIALE, quindi, uno si doveva aspettare che gli esperimenti dell'ENEA sarebbero dovuti terminare nel 2003.
    Per fortuna ho trovato anche quest'altro link, NON UFFICIALE, riguardante un'articolo sulla Fusione Fredda dove vengono riportati molti nomi di vari enti pubblici e privati che stanno lavorando sulla Fusione Fredda. Come vedrete tra poco l'ENEA non ha smesso di lavorare sulla Fusione Fredda, solo che, a questo punto credo, molti non vogliono che si sappia.

    Il link dell'articolo è questo
    http://fuorischermo.netsons.org/index.php?...ry070320-194802

    9) Prima di andare avanti, con l'ultima parte della ricerca, voglio linkarvi questo sito
    http://www.progettomeg.it/FFredda.htm
    un gruppo di ricercatori, come ce ne sono tanti, liberi da tutto e da tutti, che studiano la Fusione Fredda con i pochi mezzi che possiedono, nonostante ciò vanno avanti anche con ottimi risultati.
    Leggete la loro storia e anche le altre invenzioni che stanno portando avanti

    10) L'ESPERIMENTO FREETHAI
    Dal Sito UFFICIALE dell' Istituto Nazionale di Fisica Nucleare

    Nel 2003 (proprio quando terminava ufficialmente l'esperimento dell'ENEA), l'INFN incominciò questo esperimento, chiamato, appunto,
    ESPERIMENTO FREETHAI (Fusion Research by Eletrolitic Experiments on Tritium and Heat Anomalus)
    Si chiamava così l'esperimento che nel 2003 L'ISTITUTO DI FISICA NUCLEARE portava avanti sulla fusione fredda.
    Scaricatevi il .pdf nel caso lo dovessero cancellare...
    http://www.ac.infn.it/preventivi/pdf/2003/..._5/FREETHAI.pdf e leggetevi la pagina 7 di 11, dopo le prime pagine di schede iniziali si parla di fusione fredda, senza chiamarla però mai così.
    Loro parlano di "reazioni nucleari a temperatura ambiente".
    Si accenna anche alla collaborazione con Pirelli e con la Mitsubishi. (Guarda caso le due compagnie che nell'articolo postato sopra stanno lavorando sulla Fusione Fredda!)
    In quest'altro link, invece, sempre dell INFN, si parla dell'ESPERIMENTO FREETHAI aggiornato al 2005
    http://www.ac.infn.it/preventivi/2005/PDF/.../5/FREETHAI.pdf anche quì salvatevi il .pdf, leggetevi principalmente da pag 13 di 75, dove si parla anche dell'esperimento eseguito da Fleischmann e Pons, notare come adesso si parla dei loro esperimenti come a una scoperta!
    Tutti e due i .pdf sono presi dal SITO UFFICIALE dell'INFN (Istituto Nazionale di Fusione Nucleare).

    11) E l'ENEA???
    L'ENEA stà lavorando in collaborazione con la Pirelli, che lavora in collaborazione con l'INFN che lavora in collaborazione con la Mitsubishi... Leggete quì

    La Pirelli anche studia la Fusione Fredda, insieme all'ENEA
    dal SITO UFFICIALE della Pirelli ecco la loro relazione trimestrale del marzo 2006.
    Scaricabile dal sito stesso a questo link, leggete a pag. 21
    http://www.it.pirelli.com/it_IT/browser/at...f/Q1_0306it.pdf
    "In data 27 aprile 2006 Pirelli Labs, il podo di eccellenza tecnologica del Gruppo Pirelli, ed ENEA, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, hanno avviato tre progetti di ricerca avanzata nel campo delle fonti d'energia rinnovabile e dello sviluppo sostenibile nell'ambito di un apposito accordo quadro di durata quinquiennale.
    I primi progetti di ricerca avviati riguardano il fotovoltaico a concentrazione, una nuova generazione di sensori per il monitoraggio ambientale ed infine studi di base nel campo della fusione fredda.
    L'accordo tra Enea e Pirelli Labs prevede l'eventuale definizione di ulteriori progetti di ricerca in settori di reciproco interesse.
    L'avvio di questa partnership conferma ulteriormente l'impegno di Pirelli nell'ambito delle tecnologie per lo sviluppo sostenibile."
    Capito???

    Fino al 2011 ENEA e Pirelli (con INFN e Mitsubishi, e chissà chi altro) lavoreranno insieme su questi e altri progetti.
    Tutti ci lavorano, ma nessuno vuole che si sappia!
    Se qualche ricercatore nè parla lo fà a suo rischio e pericolo, c'è il rischio di essere additato come farneticatore, come ciarlatano.
    Ma se fossero solo ciarlatanerie perchè ci lavorano tutti???
    Perchè tutti la studiano investendo anche soldi???
    Perchè questo processo avviene ma nella comunità scientifica non se ne può parlare???
    X il controllo, perchè meno si parla di questo e meglio è.
    Meno gente sà che si può generare acqua da un bicchiere e più è facile controllare questa gente.
    Meno gente sà la verità e più è facile giustificare guerre e continuare lo schifo che c'è dietro.
    Bisogna divulgare il più possibile, utilizzate ogni metodo, tutti devono sapere che un'altro mondo, questa vota, è possibile DAVVERO.

    Il metodo c'è, solo che LORO non vogliono che se ne parli.
    Chiedetevi il perchè...

    12) Ringrazio Maynard, Fausto Intilla, WSK56 per i vari link e spunti e TTE (NdE utenti di ufologia.net )per l'incoraggiamento^^
    posto un ultimo link (per adesso), ero indeciso se metterlo, ma anche se non ufficiale, un pò di sana cospirazione non fà male, può essere vero come non, però per dovere di cronaca lo posto l'autore di questo libro, in poche parole, dice che differenti centrali di fusione fredda sono già operative ma segrete, non sò se ciò è vero o no.
    Il link lo posto comunque, per i curiosi
    http://www.gsreport.com/articles/art000004.html
    come dicevo, non sò se è vero che centrali a fusione fredda sono già operative, non credo che sia così, di certo è vero che se il mondo continua così la free energy esiste, ma sarà solo per chi la controlla...

    Continuerò comunque ad aggiornare questa pagina se dovessi trovare maggiori informazioni, se mi date una mano troviamo di più!

    13) Alcuni siti dove ci sono dimostrazioni di fusione fredda, interessanti, consigliati da Podociti
    http://jnaudin.free.fr/
    Un piccolo esempio: http://jlnlabs.imars.com/cfr/html/cfr11.htm
    L'esperimento che mi ha fatto più pensare: http://jlnlabs.imars.com/cfr/html/cfrstir.htm credo che sia l'esempio migliore per far capire di che rivoluzione stiamo parlando.

    X chi non lo avesse bene in chiaro, in teoria te, con un contenitore d'acqua come quello del link sopra, potresti accendere la macchina e i pistoni incominciare a muoversi senza bisogno di benzina!
    Questo è il primo link che vedo dove oltre a riprodurre la fusione fredda la overunity di energia viene usata per alimentare qualcosa, che potrebbe essere una ventola, un pistone o altro...
    Incominciate a capire perchè non vogliono che si parli di Fusione Fredda, del cover up della comunità scientifica e non su di essa???

    14) Grazie a Podociti, ancora, che ha linkato questo documento sottostante, dove per la prima volta leggo che la Fusione Fredda genera Radiazioni. Infine nota sulle radiazioni emesse:

    "PERICOLO RADIAZIONI"
    PERICOLO RADIAZIONI!!! Gli sperimentatori di www.progettomeg.it hanno scoperto che dalla "pila al tungsteno" durante il funzionamento fuoriesce una notevole quantità di neutroni, cosa non segnalata dal sito di J.L.Naudin. Inutile ricordare che i neutroni sono estremamente pericolosi, e vanno opportunamente schermati con piombo, vetro al piombo, paraffina, metacrilato, o altro, e in ogni caso non si dovrà mai restare vicino alla pila durante il funzionamento. Queste precauzioni sono da considerare come indispensabili, in attesa di saperne di più dagli sperimentatori di www.progettomeg.it.
    http://www.xmx.it/fusionefredda.htm

    Tuttavia qui (http://jlnlabs.imars.com/cfr/html/cfr40d.htm) è possibile trovare un test esauriente su tutte le possibili emissioni nell'uso di un reattore 4.0, le cui conclusioni sono le seguenti:
    TESTS RESULTS : The radiations have been recorded by the Gamma-Scout® during the test run ( between 09h43 to 09h46 ) and then uploaded to a PC computer. As you may observe in the recorded datas, no significant increase in radiations have been detected during the test run ( see the results below ).

    Per concludere sempre dal sito http://www.xmx.it/fusionefredda.htm :

    Ma non pensate che - come vorrebbero comunque farci credere i "pieroangelisti" - il procedimento per la fusione fredda, se esistente, sia quantomeno difficile, instabile, legato a materiali e strumenti "esoterici"...

    Il ricercatore francese Jean Louis Naudin, dal suo straordinario sito J.L.Naudin Labs - Cold Fusion Project (http://jlnlabs.imars.com/cfr/index.htm)
    ci informa che non servono nemmeno il costoso Palladio e l'introvabile acqua pesante (D2O), ma bastano Tungsteno, carboncini, acqua di rubinetto e carbonato di Potassio (K2CO3)... Il metodo, brevettato dal giapponese Mitzuno Tadahiko e riprodotto con successo da Naudin, è davvero accessibile a tutti, e si presta a sperimentazioni domestiche!
    Ed infatti c'è già chi sta sperimentando in Italia:
    logo di www.progettomeg.it
    www.progettomeg.it/FFredda.htm

    15) Per riprodurre la fuisone fredda, inoltre, non servono nemmeno il costoso Palladio e l'introvabile acqua pesante (D2O), ma bastano Tungsteno, carboncini, acqua di rubinetto e carbonato di Potassio
    Già, hai visto i filmati di riproduzione della Fusione Fredda a casa?
    Sono stati fatti con anodi e catodi ogni volta di differente materiale, e il risultato avveniva sempre.
    Ora, non vogliono sperimentare perchè ancora non sicuri al 100% di che tipo di processo si stà parlando, ma io mi chiedo, ma perchè io, singolo cittadino, dovrei aspettare la loro conferma che si tratta di overunity di energia quando lo posso vedere sotto i miei occhi?
    Perchè non provare a costruirmi IO un reattore a fusione Fredda e staccarmi definitivamente dai giochi dei potenti???
    Se dà una parte capisco il cruccio degli scienziati, il metodo scientifico vuole che un esperimento sia duplicabile e ripetibile, dall'altra mi oppongo con tutto me stesso.

    Xkè se ognuno avesse un reattore di fusione fredda a casa potrebbe staccarsi definitivamente da tutti i giochi di potere!
    E chissenefrega se il mio reattore, per funzionare, deve avere due ml in più d'acqua o poco di più di carbonato di potassio o altro rispetto a quello di un altro...
    Ovvero, che a parità di parametri i due reattori non funzionano, sapete che vi dico, che questa volta, con tutto il casino che c'è nel mondo, che se ne vadi a quel paese il metodo scientifico, io voglio la Free Energy subito, o perlomento che la comunità internazionale ne incominci a parlare o a farci progetti sopra.
    E invece no, si studiano progetti quali il Progetto ITER e il Progetto DEMO ( reattori a fusione termonucleare che verranno costruiti nel Sud della Francia) ma di investire su Fusione Fredda con tutte le forze nemmeno a parlarne.
    Quindi, se non ci pensano loro, bisogna che ci pensiamo noi, una "piccola" rivoluzione silenziosa.
    Tutti dovremmo provare a costruirne uno, o almeno aiutare progetti, come quelli di progetto.meg, a sviluppare meglio questa tecnologia.
    Vorrei invitare loro su questo forum, quando torno gli mando un' e-mail, speriamo che accettino l'invito...

    La Fusione Fredda, ricordo, esiste, come dimostrato, tutti i più grandi enti nazionali e non, privati e non, ci stanno lavorando, ma nessuno ne parla, chiedetevi sempre il perchè...

    16) Ok, nuove notizie, ulteriori informazioni e prove che gli studi dell'INFN, Pirelli Labs, CSM etc. stanno andando avanti e con OTTIMI RISULTATI dal sito UFFICIALE dell'INFN
    in italiano http://www.infn.it/esperimenti2006/esperim...sigla_naz=DIAFF
    e in inglese http://www.infn.it/esperimenti2006/esperim...sigla_naz=DIAFF

    quì si parla anche di un nuovo esperimento, che, basandosi sui risultati ottenuti dal giapponese Yoshiaki Arata nel 1955 e portati avanti nel corso del tempo ha ottenuto risultati a dir poco sconvolgenti (per chi ancora rifiuta l'esistenza della fusione fredda).
    Ricordo che le informazioni sono prese dal sito UFFICIALE dell INFN come potete vedere l'esperimento in questione è chiamato Arata_1955(in onore dello scienziato giapponese) http://www.infn.it/esperimenti2006/esperim...sigla_naz=DIAFF

    17) ESPERIMENTO ARATA_1955
    link UFFICIALE dal sito dell'INFN aggiornato a Luglio 2006 http://www.lnf.infn.it/sis/preprint/pdf/LNF-06-20(P).pdf

    18) Interessante anche questo, un documento del 23 giugno 2005, non dico che è un cattivo progetto, ma leggete chi è coinvolto
    Francesco Celani, coordinatore dell'esperimento ARATA_1955, e poi i soliti enti scritti e riscritti prima... Solo che questa volta 13 milioni di euro verranno spesi per lo smaltimento di scorie nucleari attraverso un metodo rivoluzionario.
    Chi ci lavora?
    Indovinate un pò, sempre loro come è scritto su questa pagina ansa: Per l'Italia l'Infn-lnf, Stmicrolectronics, Centro
    Sviluppo materiali, Orim, Eurosys, Pirelli Labs. Per Giappone, oltre alla
    Mitsubishi, i ricercatori dell'universita' di Osaka.

    Sono sempre le stesse ditte che lavorano sul controllo dell'energia nucleare etc.
    Sono sempre loro che lavorano sulla fusione fredda.

    Ecco l'articolo


    Dear Members:

    Presentations by Dr. Celani and Takahashi on the IJ Project for Cold
    Transmutation of Radioactive Wastes, at the Convention 23 June 2005, Hotel
    Bologna in the city center Rome, Italian Governmental Meeting Room, were
    well taken by audiences of VIPs from national research institutes and
    politicians.

    Mass media reported very positive articles on the Proposal. Exact
    translation is not available yet, but original Italian sentences informed my
    Dr. Celani and ANSA are copied below, for your consideration.



    Cari Colleghi,



    Vi trasmetto il resoconto ANSA riguardo l'incontro alla Sala del Senato del
    23 Giugno 2005.





    Ringrazio la Drs. Malatesta (presente al Convegno) per la alta
    professionalità dimostrata: ha ben colto i punti salienti PROPOSITIVI ed
    INNOVATIVI del progetto (presentato dallo scrivente e dal Prof. Akito
    Takahashi).



    Ringrazio inoltre il Dr. Garofalo, co-organizzatore del Convegno, che ha
    cercato di ridurre, per quanto possibile, le (grosse) difficoltà provocate
    dai tempi (più stretti del previsto), assegnati ad alcuni interventi.
    Inoltre, anche se dovuto alla ora "tarda", è stata un pò troppo ridotta la
    possibilità di attuare il previsto, esauriente, dibattito con il foltissimo
    pubblico presente.



    Cordialmente,



    Francesco CELANI





    ----------

    Da: "Seg.Cronache"

    Data: Fri, 24 Jun 2005 11:10:14 +0200

    A: "'francesco.celani@....




    NUCLEARE: PROGETTO ITALIA-GIAPPONE, VERSO BONIFICHE SCORIE

    (ANSA) - ROMA, 23 GIU - Lo smaltimento delle scorie nucleari prodotte dalla fissione radioattiva potrebbe essere superato. Di questo progetto innovativo, che sara' realizzato dall'Italia e dal Giappone, ha parlato Francesco Celani dell'Infn-lnf di Frascati ad un incontro sulla ricerca organizzato da Forza Italia. L'annuncio scientifico della previsione di bonificare per sempre alcune
    delle piu' pericolose scorie nucleari - come il cesio e lo stronzio - e' stato accolto positivamente e con piu' applausi dalla platea composta di ricercatori e responsabili di centri di ricerca. La fattibilita' del progetto, realizzata da un gruppo della Mitsubishi -
    secondo quanto ha riferito all'incontro Celani e un esperto giapponese, Akito Takahashi, presidente dell' International Society condensed Matter nuclear science - e' gia' stata dimostrata. In pratica e' stato verificato che stronzio e cesio naturali sono stati trasmutati rispettivamente in molibdeno e praseodimio, anche loro non radioattivi. Lo stronzio e il cesio radioattivi sono universalmente riconosciuti come i piu' pericolosi prodotti di fissione perche', fra l'altro, entrano nella catena alimentare e si accumulano nel corpo dei vertebrati, uomo compreso, ed hanno una vita media lunghissima fino a 2 milioni di anni per cesio 135.

    Per Celani, l'eventuale successo dell'ipotesi di lavoro portera' ad una
    rivoluzione sul piano energetico. ''Se funziona - ha precisato - il problema delle centrali nucleari e' risolto e con loro il problema delle scorie. Inoltre, il costo aggiuntivo per lo smaltimento di stronzio e cesio e' stato valutato nell'ordine dell'8% del chilowatt di origine nucleare''.

    Il progetto di ricerca (che partira' non appena saranno reperiti i fondi; il costo per la ricerca di base e' stimato in 13 milioni di euro) vede
    coinvolti oltre all'Infn-lnf per l'Italia, Stmicrolectronics, Centro Sviluppo materiali, Orim, Eurosys, Pirelli Labs. Per Giappone, oltre alla
    Mitsubishi, i ricercatori dell'universita' di Osaka. Il progetto ha una durata biennale e in caso di successo si passera' alla fase preindustriale, anch'essa della durata di due anni. Il laboratorio verra' costruito in Italia. ''Il programma - ha sottolineato ancora Celani - e' il primo passo sostanziale per rendere accettabile l'energia nucleare anche ai verdi piu' ortodossi''. (ANSA).
    Akito Takahashi
    ed ecco il link dell'articolo
    http://wwwcf.elc.iwate-u.ac.jp/jcf/mlist/00220.html

    19) Più che altro, perchè parte di questi soldi, invece di investirli sullo smaltimento di scorie radioattive prodotte dalla fissione nucleare ( buon progetto, non lo metto in dubbio, ma investire tutti questi soldi implica che si vuole continuare sulla strada di centrali a fissione nucleare!) non si investono sulla Fusione Fredda??? Per di più sapendo che il coordinatore di uno dei tanti esperimenti sulla fusione fredda è coinvolto anche in quest'altro progetto.

    20) Ok, dovrebbe essere il sito della Portland State University, dovrebbe essere una collaborazione internazionale sullo studio della fusione fredda. Se avete buona memoria, tra i nomi degli scienziati coinvolti troverete qualche vecchio ricordo.
    link al sito http://web.pdx.edu/~pdx00210/ pagina trovata nel sito con commenti degli scienziati coinvolti http://web.pdx.edu/~pdx00210/Miscllnse/Essays/

    20) No questo lo dovete leggere, ecco spiegato perchè tutti studiano la cosidetta FUSIONE FREDDA!!!
    marilai1 Feb 2006, 19:20 articolo del Giornale del 25.01.6
    Fusione fredda: il Regno Unito guarda a uno studio italo-giapponese Ludovica Carlesi Manusardi

    In un elenco recentemente stilato dal ministero della Difesa britannico (la Gran Bretagna si trova alle prese con 2,3 milioni di metri cubi di scorie radioattive il cui smaltimento costerebbe la cifra iperbolica di 10 miliardi euro) sono citati alcuni esempi di scienza non convenzionale particolarmente degni di attenzione: al primo posto di questo elenco c'è la fusione fredda con un esperimento molto appetibile. Come mai? Il riferimento è molto preciso e, come riportato da questo giornale in un articolo dell'aprile 2005,
    riguarda i risultati di una serie di esperienze condotte con successo fin dal 2000 da ricercatori giapponesi di Mitsubishi Heavy Industry coordinati da Yasuhiro Iwamura, e confermati anche tramite tecniche alternative presso i laboratori di Frascati dell'Infn da un gruppo di lavoro guidato da Francesco Celani: trasmutazione nucleare a bassa energia durante un processo elettrochimico. Nell'esperimento giapponese è stato dimostrato che, in una cella gassosa opportunamente assemblata, quantità di cesio e .....io naturali possono essere trasmutate in elementi chimici diversi e precisamente in praseodimio (una terra rara) e molibdeno,
    con un impiego irrisorio di energia. Al di là degli aspetti scientifici propri, queste ricerche potrebbero aprire prospettive inedite per il futuro energetico del pianeta. Infatti isotopi radioattivi di cesio e .....io sono i più abbondanti e pericolosi costituenti delle scorie nucleari, e, se dispersi nell'ambiente, entrano nella catena alimentare. In sintesi, se si riuscisse a fare un esperimento in cui quantità di elementi radioattivi venissero trasmutati in elementi innocui, impiegando tra l'altro poca energia,
    i potrebbe finalmente rimuovere il principale ostacolo all'impiego estensivo e duraturo dell'energia nucleare eliminando l'attuale costosa e complessa gestione delle scorie medesime.
    Conferme a questi risultati sono arrivate nei mesi scorsi, oltre che dalla Mitsubishi di Yokohama, anche da laboratori americani, russi, francesi e italiani e discusse in una conferenza internazionale tenuta in Giappone nel dicembre 2005. Anche se manca ancora una teoria completa che fornisca spiegazioni esaurienti a questi fenomeni,
    è opinione condivisa che si tratta di una nuova categoria di reazioni nucleari della materia condensata sulla quale sono in corso indagini approfondite. Il problema che si apre a questo punto è tutto operativo. L'Italia ha le capacità e le competenze per procedere a una verifica del fenomeno impiegando elementi radioattivi, e gli scienziati giapponesi sono disponibili a una collaborazione paritetica con il gruppo di ricercatori dell'Infn, da anni impegnati su questo filone di ricerca, per realizzare un esperimento congiunto articolato in due tempi:
    verifica di fattibilità del processo; passaggio alla fase pre-industriale qualora gli esiti fossero, come si spera, positivi.
    La consistenza delle prospettive che si potrebbero aprire è dimostrato tra l'altro dalla disponibilità offerta da altri partner importanti: la Stm di Cornaredo (Milano), la Orim di Macerata, la Pirelli Labs, limitatamente a soluzioni teoriche del progetto, e il gruppo Csm di Castel Romano, luogo dove potrebbe nascere il nuovo laboratorio.
    «Un'opportunità irripetibile per i nostri scienziati e per il mondo della ricerca in genere con ricadute inimmaginabili - afferma Francesco Celani - anche perché la stima delle risorse necessarie è abbastanza contenuta: si tratta di 24-25 milioni di euro suddivisi in quattro anni (due per la fase sperimentale e due per la fase industriale). Una possibilità di affrancare finalmente l'Italia dalla dipendenza energetica che penalizza fortemente le nostre imprese».
    http://www.forum.rai.it/lofiversion/index.php/t79802.html

    Capito??? Si studia i processi di trasmutazione nucleare che avvengono durante la Fusione Fredda non per generare overunity di energia, ma perchè questi processi di trasmutazione nucleare potrebbero eliminare scorie radioattive di centrali a Fissione Nucleare!!!
    Ma è un controsenso, uno è come quando il cane si morde la coda! Ma capite che significa, si studia un processo che potrebbe generare overunity di energia, ma si studia questo processo per eliminare le scorie radioattive delle centrali nucleari in modo da continuare con le centrali a fissione e pagare così chi ha la tecnologia per eliminare le scorie!
    Ma che schifo!!! Quì è da diffondere veramente, ma che schifo!!! Le possibilità ci sono, loro non te le daranno mai...

    Edited by EddyCage - 12/11/2007, 19:21
     
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0 replies since 11/11/2007, 21:28   4952 views
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