Qual è il libro più brutto che abbiate mai letto?

inchiesta sulla cartastraccia

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  1. La Scandalosa
     
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    Inauguro questo viaggio nel mondo delle delusioni su carta...

    Non abbiate timore di lapidare i cosiddetti "CLASSICI" e i libri dei comici di Zelig... Niente può arrestare l'implacabile ricerca del piacere.

    Cominciate pure... vi seguirò a ruota
     
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  2. de Guermantes
     
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    "Ma gli androidi sognano le pecore elettriche?"
    il primo caso in cui il film (nella fattispecie Blade runner) ha superato il libro da cui è tratto

    Edited by de Guermantes - 11/12/2004, 12:28
     
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  3. GaborKinski
     
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    "Fontamara" -Ignazio Silone.
    Per il duca: penso che almeno possa rivaleggiare con il libro di Tomas Harris, il film "Il silenzio degli innocenti".
     
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  4. sigfrido
     
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    Il peggior libro che abbia mai letto è stato senza dubbio “Cento colpi di spazzola” di Melissa P.
    Lo comprai facendomi abbindolare dal trambusto mediatico che si scatenò attorno ad esso ed oggi
    Non posso non unirmi all’augurio che La Scandalosa rivolgeva all’autrice nella Precedente discussione:POSSA CREPARE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!(possibilmente soffrendo parecchio).
    Il libro è la negazione di ogni erotismo,una sfilza di accoppiamenti di un’adolescente porcellona
    Descritti senza nessuna tecnica letteraria ma seguiti con lo stesso sguardo volgare delle telecamere dei film porno,i personaggi sono stereotipati e mancano di qualsiasi profondità psicologica ma la cosa più orripilante è la svolta buonista e perbenista del finale ,quando ,con una “svolta” che non sta né in cielo né in terra,la peccatrice torna all’ovile grazie all’affetto di un ragazzo………DA VOMITO(E qui mi fermo perché ho appena mangiato e se continuo a pensare a questo libro rischio davvero di rimettere).Tuttavia ho l’impressione (o meglio,la certezza)di aver sparato sulla Croce Rossa.
    Seguono nella classifica dei libri peggiori:

    Due Stephen King (“La casa del buio”, “L’ombra dello scorpione”)Commerciali e assolutamente inverosimili in ogni loro elemento mentre ne avevo letto un altro, “Mucchio d’ossa”,che era sì commerciale ma ben costruito e con un certo scavo psicologico nei personaggi e che davvero coinvolgeva e riusciva a mettere i brividi.

    Di Andrea de Carlo “Di noi tre” e Dacia Maraini “La lunga vita di Marianna Ucria”:soporiferi e noiosi a pari merito,dopo la ventina di pagine zzzzzzzzzzzzzzz(ehi,ho trovato cosa portare alla pesca di falling)

    Giorgio Faletti “io uccido”:anche qui un tam-tam mediatico degno di miglior causa convinse mio padre a comprarlo( e il tam-tam mediatico fu di prim’ordine:si mosse per elogiarlo un critico serio come Antonio D’Orrico e “Corriere Magazine”si spinse a scrivere una cazzata come “questo qui è il più grande scrittore italiano.”ARGHHHHHHHHHHHHH OHMYGOD!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!.)e così scoprimmo che dentro questo giallo non mancava un solo stereotipo del genere.

    Infine ,anche se nella lista dei peggiori si trova all’ultimo posto,merita una menzione :“Il Signore degli Anelli”di Tolkien(ahia ,già vedo orde di Tolkeniani fanatici darmi la caccia all’università ,mò si mettono pure loro).Perché:

    1)Dopo aver visto il film ,il libro non aggiunge assolutamente nulla.
    2)Troppo manicheo:da una parte il bene dall’altra il male e i personaggi conseguentemente sono figurine senza vero spessore(l’unico personaggio interessante è Smeagol-Gollum proprio perché si situa fra il bene e il male)
    3)Se devo affrontare 1226(!!!!!!!!!)pagine preferisco farlo per Tolstoj , Dostoevskij,Mann.

    Edited by sigfrido - 11/12/2004, 23:22
     
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  5. Edo ^^
     
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    Perdonami: ma tu parli, parli, giudichi e critichi allegramente, a vanvera, con leggerezza ed arroganza... ...ti senti davvero in grado di bombardare così negativamente libri come "Cento colpi di spazzola" e "Io uccido"?!...non credi che, se davvero non avessero meritato il "trambusto mediatico" (come tu l'hai sfrontatamente definito) che si sono portati dietro con la loro pubblicazione, possa essere ammirevole proprio questo, cioè l'aver creato interesse dove magari l'interesse non valeva la pena mettercelo??! E comunque, secondo me, non sono certo stati questi due i libri di cui non sarebbe valsa la pena d'interessarsi...
    Al di là del fatto che tu non sei stato in grado di apprezzarli, avresti almeno potuto rifletterci un po' su; e forse saresti stato capace di riconoscergli questo tipo di merito...credo proprio che se noi tutti, scrivendo qualcosa, fossimo capaci di suscitare nel pubblico italiano le stesse reazioni, saremmo tutti scrittori convintissimi, perchè saremmo di conseguenza anche milionari!!...ed io sarei il primo... ! Invece il massimo che sei riuscito a notare è stato il talento di Melissa P. come regista porno...complimentoni!!...sta pur certo che se c'è stata una cosa "DA VOMITO" è stata la tua "recensione".

    Beh, ma tu hai "la certezza di aver sparato sulla Croce Rossa"...permettimi però di dire che dovresti migliorare un po' la mira...

    ..e poi Tolkien...Tolkieeen!!...tutti d'accordo: narrazione turbolenta, spesso un po' troppo pesante...ma che ci piaccia o no, che tu lo ammetta o no, resta uno dei capolavori (anche se non sempre si riesce ad afferrare bene il perchè) della letteratura inglese...e con quei pò pò di versioni cinematografiche sfornate ultimamente, oserei dire ormai, della letteratura mondiale.

    Ripeto, perdona il mio intervento impetuoso... ...quanno ce vò, ce vò...!

    Edited by Edo ^^ - 12/12/2004, 18:54
     
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  6. sigfrido
     
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    CITAZIONE
    Perdonami: ma tu parli, parli, giudichi e critichi allegramente, a vanvera, con leggerezza ed arroganza...  ...ti senti davvero in grado di bombardare così negativamente libri come "Cento colpi di spazzola" e "Io uccido"?!...

    Io non ho parlato con leggerezza ed arroganza,anzi direi che ho cercato di spiegare il perché di certi giudizi,padronissimo tu di non essere d'accordo ma l'unico argomento che porti é il seguente:
    CITAZIONE
    "?!...non credi che, se davvero non avessero meritato il "trambusto mediatico" (come tu l'hai sfrontatamente definito) che si sono portati dietro con la loro pubblicazione, possa essere ammirevole proprio questo, cioè l'aver creato interesse dove magari l'interesse non valeva la pena mettercelo??!

    cioé "più una cosa crea trambusto più é degna d'ammirazione"!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Allora le Lecciso sono assai più degne d'ammirazione
    di tutta l'opera omnia di Shakespeare.
    CITAZIONE
    Al di là del fatto che tu non sei stato in grado di apprezzarli, avresti almeno potuto rifletterci un po' su; e forse saresti stato capace di riconoscergli questo tipo di merito...credo proprio che se noi tutti, scrivendo qualcosa, fossimo capaci di suscitare nel pubblico italiano le stesse reazioni, saremmo tutti scrittori convintissimi, perchè saremmo di conseguenza anche milionari!!...ed io sarei il primo...

    Guarda che se la pensi così ti conviene metterti all'opera perché eguagliare Melissa P.credo sia la cosa più facile del mondo.
    CITAZIONE
    sta pur certo che se c'è stata una cosa "DA VOMITO" è stata la tua "recensione

    E la tua risposta no?
    CITAZIONE
    poi Tolkien...Tolkieeen!!...tutti d'accordo: narrazione turbolenta, spesso un po' troppo pesante...ma che ci piaccia o no, che tu lo ammetta o no, resta uno dei capolavori (anche se non sempre si riesce ad afferrare bene il perchè) della letteratura inglese...e con quei pò pò di versioni cinematografiche sfornate ultimamente, oserei dire ormai, della letteratura mondiale.

    Tu proclami "capolavoro" una cosa e poi non sai spiegare il perché?!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    CITAZIONE
    Ripeto, perdona il mio intervento impetuoso...  ...quanno ce vò, ce vò...!

    idem
     
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  7. La Scandalosa
     
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    Ma noi ce l'abbiamo già una Melissa P. alla "Pane Et Puparuoli", ossia "Made in Italietta"... è la sempre più tristemente nota Isabella Santacroce...

    Sinceramente, caro Edo, non vorrei polemizzare con te perché i gusti sono gusti e non amo certo fare la snob nelle questioni libresche... PERO'...

    ... Melissa potrebbe pure cominciare a pubblicare referti medici e nessuno se ne accorgerebbe!

    Concordo con Sigfrido in merito alla questione del successo mediatico... Melissa ha raggiunto la fama per i seguenti motivi (secondo la mia opinione):

    1) Utilizza uno pseudonimo (magari è pure un uomo.. e si finge una donna)
    2) È un prodotto americano e gli americani saprebbero vendere anche il riso ai cinesi. correggo: è italiana (thanks to sigfrido!)
    3) Parla di sesso (cioè..insomma...)
    4) Cavalca l'onda di una certa letteratura che ANCORA accosta il sesso al peccato (nonostante sembri voler demolire tale accoppiamento).

    Insomma... credo che un bel Kundera farebbe più bene alla mente.

    Edited by La Scandalosa - 13/12/2004, 16:24
     
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  8. Tristo Mietitore
     
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    Le paggine gialle
     
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  9. deadhead
     
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    CITAZIONE (sigfrido @ 11/12/2004, 23:20)


    Infine ,anche se nella lista dei peggiori si trova all’ultimo posto,merita una menzione :“Il Signore degli Anelli”di Tolkien(ahia ,già vedo orde di Tolkeniani fanatici darmi la caccia all’università ,mò si mettono pure loro).Perché:

    1)Dopo aver visto il film ,il libro non aggiunge assolutamente nulla.
    2)Troppo manicheo:da una parte il bene dall’altra il male e i personaggi conseguentemente sono figurine senza vero spessore(l’unico personaggio interessante è Smeagol-Gollum proprio perché si situa fra il bene e il male)
    3)Se devo affrontare 1226(!!!!!!!!!)pagine preferisco farlo per Tolstoj , Dostoevskij,Mann.

    PAROLE SANTE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Permettimi di addurre alla tua dissertazione altri quattro punti.

    4)La figura della donna in Tolkien. Aberrante. Maschilista. Già il fatto che tra gli "apostoli" del bene, i campioni predestinati dal fato a sconfiggere il male, non vi è alcuna figura femminile.... E poi tutte queste fate e fatine, bionde e strafighe pronte a soccorrerre l'eroe ferito o leggermente depresso....rido per non piangere.


    5) Il razzismo. In definitiva gli eroi sono l'esempio più fulgido e rappresentativo della propria specie animale: il migliore tra gli elfi, il più etico tra gli strregoni, il più impavido tra i guerrieri, il più borghese tra gli hobbit....Tutti uniti in un unico scopo: difendere lo stato di cose presenti contro il nuovo/maligno che guarda a caso viene da Oriente (sempre li si va a parare) e se poi teniamo conto che gli anni in cui il misero scozzese redasse il suo "capolavoro" coincisero più o meno con quelli della rivoluzione bolscevica e con la presa di potere del partito nazionalsocialista.....e via con la dietrologia!! E poi tutte queste stesse risibili specie animali o razze non saprei come definirle, unite solo da una teleologia predestinata che li guida verso la vittoria, ma di che cosa?? del pregiudizio culturalmente giustificato, della malcelata paura del diverso, della strenua difesa della propria identità e dei mos maiorum. Grazie Tolkien ma passo oltre.

    6) Il senso dell'amicizia. In molti hanno voluto vedere nell'opera anche una volontà dell'autore di esaltare il valore etico dell'amicizia. Ma quale amicizia??? quella maschia, virile, cameratesca, nessuno spazio alle debolezze, chi sbaglia è condannato ab eterno: vedi Boromir o Gollum.

    7) L'illibertà. Come ho già detto gli eroi, quasi dei neoapostoli pur con evidenti differenze per fortuna, sono dei predestinati: o mangiano la minestra o damnatio memoriae, senza possibilità di via d'uscita. Essi non scelgono, sono costretti e agiscono come marionette guidate da un demiurgo che è....chi cazzo è che tira le fila??? la fantasia malata dell'autore, tutto qui. E al lettore che giustamente potrebbe paventare qualche legittimo dubbio, Tolkien risponde con la solita pallosissima criptica affermazione cattoliccheggiante di una sorta di Provvidenza riletta secondo il suo personale e ridicolmente parziale punto di vista. La metastoria secondo Tolkien, bravo, bis, duemila anni di dissertazioni filosofiche per ritornare al tempo pre-veneri apotropaiche....Penoso e patetico.

    Ma Cristo santo come si può leggere un libro simile senza essere assaliti da questi dubbi?? Il Signore delgi anelli è la più grande presa per il culo letteraria del secolo appena trascorso e non è affatto necessaria una cultura approfondita per riuscire ad intravvedere nell'opera di Tolkien un messaggio che via via si fa sempre più malato e addirittura non accettabile, dannoso e pericoloso.



    Salvo il Signore degli anelli solo da un punto di vista squisitamente narrativo: i continui colpi di scena, la straordinaria fantasia dell'autore, la continua suspense che avvince il lettore. Nulla da eccepire su questo, sono i contenuti, è il messaggio ad essere paranoico, fascista, perverso, oscurantista, misogino, razzista, repressivo e antilibertario.
    Credo che l'unico paragone letterario all'opera tolkeniana sia da ricercarsi nella sola opera scritta lasciataci da Adolf Hitler. Il Mein Kampf. E non è una battuta.

    Perdonate l'ardore ma in questo periodo mi sento oscenamente polemico.
     
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  10. deadhead
     
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    Un'ultima cosa. In realtà il Signore degli anelli ha un solo fattore di rilevanza, seppur di tipo squisitamente storico-rappresentativo. Il fatto che nel suo messaggio sia adombrata la striscianate paura, il riaffermato complesso di inferiorità ed accerchiamento politico e culturale di cui il mondo occidentale soffre quasi sin dall'età del bronzo. E' lo stesso terrore d'accerchiamento che ha portato l'uomo occidentale al manifestarsi del prorpio percorso storico, sostanzialmente divenuto attraverso conquiste e assoggettamenti non solo militari ed economici ma anche e forse soprattutto culturali. Vi sembra poi così tanto peregrino il fatto che il Signore degli anelli sia un'opera prodotta nel 900 e che proprio IN QUESTI ULTIMI ANNI GODA DI COSI TANTO SUCCESSO DI MASSA???
     
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  11. Herr
     
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    CITAZIONE (deadhead @ 13/12/2004, 10:11)



    Salvo il Signore degli anelli solo da un punto di vista squisitamente narrativo: i continui colpi di scena, la straordinaria fantasia dell'autore, la continua suspense che avvince il lettore. Nulla da eccepire su questo, sono i contenuti, è il messaggio ad essere paranoico, fascista, perverso, oscurantista, misogino, razzista, repressivo e antilibertario.
    Credo che l'unico paragone letterario all'opera tolkeniana sia da ricercarsi nella sola opera scritta lasciataci da Adolf Hitler. Il Mein Kampf. E non è una battuta.

    Perdonate l'ardore ma in questo periodo mi sento oscenamente polemico.

    Deadhead,

    è la prima volta che mi capita di dover rispondere ad un tuo messaggio. Mi pari persona intelligente e sapiente per cui credo che, nell’assoluto rispetto dei principi liberali, mi concederai di replicare a ciò che hai detto, sperando, beninteso, di non scendere in un reboante vaniloquio e in artificiose fantasie. L’appassionata disamina polemicamente decostruzionista sintetizzata nel tuo acceso intervento è sì da ammirare per il tono vibrante e sentito, ma, se mi consenti, è marcatamente latrice di infondate millanterie, fuorvianti fallacie e vari luoghi comuni (nessun riferimento a Curtius, s’intende). Non pretendo, date le mie non mascherabili incompetenze, di protendere a inarrivabili livelli di maestria filologica, né di sviluppare una povera metafisica della Verità Assolute; vorrei avanzare qualche modesta riflessione, dettata dalle mie ahimé povere conoscenze, che avranno parvenze di timide obiezioni, alle tue conclusioni.
    E tanto per affacciarmi sul mondo dei paradoxa, comincio dalla fine.



    La tua opinione, frutto della tua personale ermeneutica del romanzo è da rispettare, ovvio. Vorrei solo farti notare però, da piccolo appassionato dell’ Opera Tolkieniana, che è falsa e affrettata, anche perché pare che tu ti sforzi di adottare un procedimento esegetico vicino alla critica sociologica: usi concetti, categorie e problemi di carattere antropologico nei quali incasellare le vicende della Terra di Mezzo. Cercherò di difendere le mie posizioni adottando un metodo basilare per qualsiasi indagine storiografica: la testimonianza scritta dell’autore stesso.

    L’uomo Tolkien, il tranquillo professore universitario amante della natura e della letteratura inglese medievale, aveva chiaramente, come qualsiasi individuo, il suo peculiare modo d’intendere le contingenze politiche; e, quale prezioso strumento di conoscenza della sua personalità, ci ha lasciato una serie di lettere personali [1], una delle quali contiene un’ affermazione essenziali ai fini interpretativi del tanto discusso romanzo. Nella lettera 165 egli afferma che il Signore degli Anelli “…non ha intenzioni allegoriche […] morali, religiose o politiche”. Come vedi, a differenza di Dante, o chi per lui, nell’epistola a Cangrande, non vi sono indicati i quattro sensi di lettura.


    Per quanto riguarda l’aspetto eminentemente politico, come precisazione preliminare è bene tener presente che Tolkien non ha mai aderito ad alcun movimento politico, né si è sentito vicino ad un particolare fazione: era un uomo profondamente cristiano e cattolico, ed è fuor di dubbio che la sua visione evangelica ha influenzato largamente la sua produzione. È altresì vero che dal suo senso religioso deriva anche il suo pensiero politico.
    Alcuni lettori poco discreti, in particolar modo i provinciali italiagliani veneranti Santa Radegonda non certo amanti della buona letteratura, con blandi strumenti critici hanno visto nel geniale autore inglese un teorico, divulgatore di idee reazionarie o ascrivibili solitamente alla categoria della “destra”. Per non parlare della ricezione politica di LOTR (da ora in poi con quest’acronimo indico l' opera di Tokien più conosciuta) in Italia: ci si potrebbe scrivere un manuale di sociologia applicata, data la vomitevole penosità con cui si è cercato di strumentalizzarlo da ogni parte. Stupidaggini da teatrino politico.

    Infatti, dice Tolkien nella lettera 52 che le sue opinioni politiche “ inclinano sempre più nell’anarchia”.
    Ancora, nella Lettera 154 “Io non sono un riformatore e nemmeno un conservatore”, con buona pace di chi si sforza di tirarlo dalla propria fazione. Inoltre, a differenza di quanto potrebbe di primo acchito trasparire da LOTR, egli odia la guerra, come ci tiene a precisare nella Lettera 61: “la guerra moltiplica per tre la stupidità e all’ennesima potenza”. Su Hitler : “piccolo furfante volgare e ignorante”.

    Episodio singolare fu quello che lo vide protagonista di una polemica che ebbe con la casa editrice tedesca che chiese a Tolkien se fosse di origine ariana. Si arrabbiò molto ed ebbe quasi l’impulso di imporre il proprio veto di pubblicazione brillantemente dicendo:”…che la pubblicazione tedesca andasse a quel paese.” Non era razzista giacché definì la dottrina della razza completamente infondata e pericolosa.

    Onestamente, non so da dove salti fuori la questione della misoginia. A parte che, personalmente parlando, non vedo manifeste intenzioni di maschilismo in LOTR, né funzioni di subordinazione della donna (anzi, sia emblematico il ruolo di Galadriel), se davvero volessimo servirci di questa “cellula linguistica contemporanea” come strumento di interpretazione dovrebbe smettere di leggere i poemi omerici, l’epica francese, l’ Orlando Furioso o anche tanti autori sospettati di misoginia come l’ultimo Boccaccio.


    Si può o non si può essere ferventi cattolici praticanti, laici difensori dell’indipendenza della ragione; sedicenti angeli illuminati dallo Spirito Santo come Sandro Bondi, o negatori dell’esistenza di Dio come Odifreddi. Quando si parla di opere letterarie, secondo il mio umile parere, bisognerebbe tenere alla larga viziosi e faziosi preconcetti culturali tali da infangare il vero messaggio poetico. Si pensi a tanta critica esoterica nei confronti del povero Dante.

    LOTR è pur sempre una cosmogonia, una favola resa irrimediabilmente complessa da una mente assolutamente non comune: quella di un linguista (perché Tolkien è in primo luogo linguista e filologo) che con eccezionali doti narrative ha saputo reinventare il patrimonio dell’immaginario mitico e fiabesco inglese costruendo un armonico mondo artificiale, parallelo e pur reale in cui pullulano figure dalla consistenza plastica, vivida, immerse in una natura incontaminata e pura con cui l’uomo nel tempo ha perso la gioia del contatto.
    Certo la lettura può essere noiosa, il linguaggio un po’ affettato, certi passaggi rallentano il ritmo. E certamente si può restare indifferenti al genere fantastico (come io resto indifferente ai libri di Danielle Steel), ma da qui a proclamare questo romanzo l’emblema dell’Occidente pronto a conquistare il mondo con le armi mi pare un tantino esagerato.
    La reazione emotiva di fronte alla lettura di un romanzo può assumere caratteri disparati e manifestazioni di eterogenea natura. Se si discute di critica stilistica, di architettura narrativa, di ruolo o non ruolo del simbolo, della semiologia delle immagini e dei personaggi mitologici, sugli aspetti intrinseci della prosa et cetera ben vengano allora critiche verso l’opera letteraria. Ma se usciamo dal testo, avventurandoci alla ricerca di mere forzature che esulano da qualsiasi fondamento, inanelliamo inutili polemiche e falsi problemi.

    Con affetto e cordialità,

    Herr.

    Ti stimo lo stesso per alcuni interventi passati.

    [1] L'epistolario tolkieniano è stato tradotto in italiano con il titolo "La realtà in trasparenza. Lettere" per i tipi della Bompiani

    Edited by Herr - 13/12/2004, 16:28
     
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  12. La Scandalosa
     
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    Cari amici,

    i vostri interventi sono davvero interessanti e appassionati e di ciò mi compiaccio

    Tuttavia vi chiedo il favore di tornare in topic; la quaestio "Signore degli Anelli" è avvincente e, se volete, possiamo aprire una discussione apposita. Che ne pensate?
     
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  13. Herr
     
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    È vero, gentile moderatrice. Mi scuso per non aver indicato il mio fuori tema.

    CITAZIONE
    "Signore degli Anelli" è avvincente e, se volete, possiamo aprire una discussione apposita. Che ne pensate?


    Per me va bene!

    Edited by Herr - 13/12/2004, 15:56
     
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  14. La Scandalosa
     
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    A tal proposito vi ringrazio per la comprensione e vi segnalo una discussione su Tolkien gà presente in questa sezione:

    https://www.forumcommunity.net/?t=478931

    Sarebbe anche il caso di arricchirla con i vostri post, visto che li trovo indubbiamente interessanti.
     
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  15. sigfrido
     
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    Carissima La Scandalosa
    Scusami ma stavolta non starò zitto per quieto vivere come ho già fatto alcune volte.
    Innanzitutto Melissa P. é italiana e siciliana quindi stai commettendo un errore spaventoso
    (spinta dall’odio).Ma davvero non ti è capitato di vederla in TV o intervistata sui giornali
    all’epoca del lancio del suo libro????????Ti saresti accorta che è un prodotto(spazzatura)
    squisitamente made in italy.
    Poi dici:
    CITAZIONE
    È un prodotto americano e gli americani saprebbero vendere anche il riso ai cinesi

    Beh questo potrebbe essere anche un pregio non trovi?Noi Italiani ,invece,abbiamo
    Una classe dirigente che se gli dai da amministrare il deserto del Sahara,dopo sei mesi la sabbia ti tocca andarla a comprare a Taiwan(battuta di non mi ricordo più chi).
    Comunque il problema è un altro:perché su questo popolo è consentito riversare ,anche quando non c’entrano assolutamente nulla come in questo caso ,disprezzo ,livore e odio?
    E su altri assolutamente no?
    CITAZIONE
    Cavalca l'onda di una certa letteratura che ANCORA accosta il sesso al peccato (nonostante sembri voler demolire tale accoppiamento


    Questo è verissimo,l’avevo sentito anch’io senza riuscire a definirlo con parole ma sai perché succede questo in Sicilia?Sai perché troviamo questo ancora nel 2004 fra i Siciliani?Io una teoria l’avrei ma se mi azzardassi a scriverla sarei crocifisso di nuovo dalle accuse di razzista,fascista ecc.ecc.(Perché solo sugli americani è lecito riversare odio,sugli arxxx,assolutamente no.

    Carissimo Deadheads
    Come al solito il tuo intervento è illuminante,grazie per avermi dato un sacco di motivi per amare il Signore degli anelli….scherzo.
    Comunque (e seriamente) , Dead c’è di peggio della paura per il diverso e per l’oriente e della chiusura provincialistica nel Mos maiorum,e sai cos’è questo peggio,a parer mio?
    L’odio per sé stessi che da qualche tempo ha attaccato larghi strati di occidentali….
    Ma è un argomento troppo grande e troppo triste e io devo andare a studiare

    Edited by sigfrido - 14/12/2004, 15:05
     
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128 replies since 11/12/2004, 12:06   3944 views
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