Capitolo 34

Capitolo 34: The Forest Again.

Finalmente Harry sa la verità, il suo compito non è vivere, deve invece incamminarsi tra le braccia della morte.
Il cuore gli batte più forte del solito, per quanti altri battiti ci sarà tempo? Morire sarà doloroso? Harry non ci ha mai pensato, nemmeno quando è stato a un passo dalla morte. La sua voglia di vivere era sempre stata più forte delle sua paura di morire.
Adesso non gli resta che farsi uccidere, una cosa che richiede un tipo diverso di coraggio.

Il tradimento di Dumbledore non è quasi niente. C’è un piano molto più grande, avrebbe dovuto saperlo, se ne accorge solo ora. Non aveva mai messo in discussione che Dumbledore lo volesse vivo, adesso Harry capisce che la durata della sua vita è stata determinata solo dal tempo necessario a metterlo in grado di distruggere gli altri horcruxes.

E Dumbledore lo sapeva che Harry non si sarebbe tirato indietro. Harry ha ancora in mente le immagini di Fred, Lupin e Tonks senza vita nella Sala Grande e per un attimo riesce a malapena a respirare. La morte è impaziente.

Ma Dumbledore lo ha sottovalutato, perché un horcrux è rimasto: Nagini.

Harry è comunque deciso a fare la sua parte e poi sarà qualcun altro a terminare il lavoro, Ron e Hermione sapranno cosa fare e Neville prenderà il suo posto.

“Se loro fossero troppo occupati e se ne avrai l’occasione…uccidi il serpente”

“Va bene…ma stai bene?” risponde Neville.

Harry si incammina e vede Ginny a pochi passi da lui, è chinata su una ragazza ferita che dice di voler andare a casa, di non voler più combattere. Harry vorrebbe parlare, urlare, far capire a Ginny che è lì. Vorrebbe che qualcuno lo fermasse, lo rimandasse a casa.
Ma quella è casa sua, come è stato per Snape e per Voldemort.
Harry non si ferma e prosegue per la sua strada.

Giunto ai limiti della foresta Harry non riesce a smettere di tremare. Morire non è poi così facile. Camminando Harry pensa alla sua vita e si attacca ad ogni secondo del poco che resta. Il gioco è finito.

Poi Harry guarda il boccino lasciatogli da Dumbledore.
“I Open at the Close” c’è scritto. Harry capisce finalmente il significato di quelle parole, significano che il boccino si aprirà alla fine, e quella è la fine.

Harry avvicina il boccino alla bocca e dice “Sto per morire”. Ed ecco che il boccino si apre. Dentro di esso c’è la Pietra della Resurrezione, con sopra l’occhio triangolare. La pietra è spezzata lungo la linea verticale che corrisponde alla bacchetta.

Harry prende la pietra, chiude gli occhi e la passa sulla sua mano per tre volte. Riapre gli occhi e intorno a lui ecco arrivare James, Sirius, Lupin e Lily. Non sono dei veri fantasmi, ricordano molto il Tom Ridde uscito dal diario.

“Sei stato così coraggioso” dice Lily

“Ci sei quasi, siamo orgogliosi di te” Aggiunge James

“Fa male?”

“Morire?” risponde Sirius “No, affatto, è più facile e veloce che addormentarsi”

“E lui vuole che sia veloce” aggiunge Lupin.

“Non volevo che nessuno di voi morisse, mi dispiace.” Dice Harry, poi rivolto a Remus “E avevi appena avuto tuo figlio, mi dispiace”.

“Dispiace anche a me” dice Lupin “Mi dispiace non poterlo conoscere, ma conoscerà il motivo per cui sono morto. Per un mondo in cui lui possa avere una vita più felice”.

“Starete con me?”

“Fino alla fine” risponde James.

Nessun altro oltre Harry li può vedere, perché sono una parte di lui.

“Statemi vicini”.

Ci cono dei dissennatori, ma i compagni di strada di Harry sono come dei patronus, mentre insieme marciano in mezzo agli alberi. La loro presenza dà coraggio a Harry.

Harry è sotto al mantello dell’invisibilità. Raggiunge il punto della foresta in cui si trova Voldemort, circondato da alcuni Mangiamorte tra cui Bellatrix . L’ora di tempo è quasi scaduta.

“Pensavo sarebbe venuto, me lo aspettavo…forse….mi sono sbagliato” dice Voldemort..

“No, non ti sei sbagliato” dice Harry con il tono di voce più forte che può.

La Pietra della Resurrezione scivola dalle sue dita, Lily, James, Sirius e Lupin scompaiono, mentre Harry avanza ancora. Ora è solo tra lui e Voldemort.

Poi una voce urla “HARRY! NO!”. E’ Hagrid, è legato ad un albero lì vicino.

“HARRY! COSA STAI…” Ma un mangiamorte con un gesto della bacchetta lo rende muto.

Bellatrix guarda ansiosamente Harry e Voldemort, con il respiro pesante. Nagini è chiusa nella sua sfera protettiva, vicino al Signore Oscuro.

Harry e Voldemort si guardano.

“Harry Potter, il ragazzo sopravvissuto” dice Voldemort.

Tutto intorno è fermo, in attesa. Il pensiero di Harry va inesplicabilmente a Ginny.

Voldemort alza la sua bacchetta, ha la testa curiosamente piegata su un lato, come la posizione di un bambino curioso che si chiede cosa succederà se andrà avanti.
Harry lo guarda negli occhi rossi e desidera che tutto avvenga velocemente, ora, mentre può ancora stare in piedi, prima di perdere il controllo, prima di mostrare paura.

La bocca di Voldemort si muove, un lampo di luce verde e tutto svanisce.