[Combat] Pensi che aver fame possa essere Peccato?

Per Doom

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    Baiken sembrava decisa a non lasciarsi scoraggiare da niente, continuava a leccarlo e succhiarlo con entusiasmo anche mentre Chiller scavava nei suoi capezzoli a caccia di altri gemiti, gemiti trovati e gustati come piatti prelibati, sebbene anche lui non fosse di certo immune al fascino della donna che traspariva prepotentemente dai suoi gesti, dai movimenti delle mani e da come riempiva la bocca di quel cazzo immenso senza la minima esitazione. Baiken non era affatto una verginella e questo Chiller non doveva dimenticarlo mai. Tentennò per tutto il tempo in cui Baiken lo raccolse in quella tripla stimolazione tra mani, seno e bocca, facendolo arrestare improvvisamente nella sua perizia stimolazione, tuttavia non smise mai di ghignare perverso e soddisfatto, neanche quando quel brivido gelido gli risalì il glande e arrivò fino alla schiena mentre Baiken tentava di giocare con lui. Ma fino a quel punto la battaglia era ancora pari, Chiller sapeva di poter mantenere il controllo e doveva semplicemente preoccuparsi di rispondere ai suoi attacchi colpo su colpo. Non si aspettava di certo quello che stava per arrivare, che lo avrebbe costretto a sfoggiare ogni singolo asso nella manica.
    Cazzo... sto sprofondando dentro le tue tette... sono immense!
    on riuscì a trattenere quel commento ma dopotutto era la prima volta che le sue dita entravano così tanto nella carne di una donna, in quel modo era davvero innaturale ma quando Baiken decise di giocare sporco le cose cambiarono di colpo. Prima il freddo di essere abbandonato a sé stesso ,come se quel sogno perverso fosse improvvisamente finito, poi la mano che veniva allontanata. Era come perdere la presa dalla parete rocciosa che si sta cercando disperatamente di scalare, per un momento gli mancò il fiato, poi il capezzolo avvolse la sua cappella e fu come riprendere aria dopo una lunghissima apnea. Forse nemmeno Baiken si aspettava una reazione del genere, ma Chiller la afferrò letteralmente per una spalla con la mano libera, iniziando a muovere il bacino dentro quel caldo seno che lo aveva avvolto. L'altra mano rimase nel capezzolo che aveva continuato a conquistare e quello sarebbe stato la chiave di volta, ma prima di tutto andava descritta l'espressione di Chiller perché di quel ghigno vincitore e borioso era rimasto ben poco: i denti digrignati, le labbra arcuate ai lati epr dissimulare un ghigno, gli occhi sgranati per il piacere mentre da quei denti affilati fuoriusciva un fumo densissimo, energia mista a calore corporeo che spingeva fuori dal suo corpo, bisognosa di un ricambio d'aria. Gli fu impossibile, non riusciva nemmeno a smettere di muoversi: i suoi movimenti divennero impetuosi, perversi, spingeva con il bacino quella mazza enorme dentro il suo seno come se volesse trapassarlo colpirla direttamente al cuore. Poi l'illusione di Baiken lo travolse ed iniziò a vederla sempre più grande, eppure lui riusciva a scoparle quel seno fino alla base, facendo scuotere le sue palle piene e turgide contro l'areola del capezzolo, uno spettacolo perverso e indecente ma stimolava immensamente il demone. Il gusto del proibito, qualche creatura poteva incarnarlo meglio di lui? Baiken lo trascinò in quell'illusione portandolo a muoversi come se la stesse scopando sul serio, lo costrinse a venire copiosamente dentro di lei come se fosse un dannato ragazzino senza esperienza tra le grinfie di una donna esperta e per un'istante sembrò che quella visione perversa, con Baiken piena di seme che traboccava dal suo seno, lo avesse veramente tramortito... ma non era così. La mano rimasta nell'altro seno della donna non rimase in disparte e ansi, fluì energia oscura dentro di essa proveniente direttamente dallo sguardo maligno del piccoletto che gradualmente passò dallo stravolto dal piacere, al maligno e perverso, proprio mentre Baiken lo invitava a dargli un altro perverso bacio
    Se hai davvero intenzione di sfidarmi sul serio, DONNA... dovresti evitare di darmi suggerimenti!
    Detto questo la mano affondò dentro il suo seno... no, non una metafora, proprio tutta la mano. Non un solo dito, ma la piccola mano di Chiller sprofondò dentro il seno di Baiken, utilizzando la sua energia oscura dentro di lei. Invece di usarla per tornare a dimensioni naturali, ingrandendo il suo corpo... aveva ingrandito il seno di Baiken, trasformando la sua illusione in realtà. Ora sia la sua man oche il suo enorme cazzo diabolico potevano affondare dentro quei seni immensi, così da strapparle un gemito più forte degli altri e proprio dopo averla colta di sorpresa, costringendola a spalancare la bocca per gemere di piacere, Chiller avrebbe spalancato le fauci, allungato la sua lunghissima e carnosa lingua per poi tuffarsi nella gola di Baiken. Prima solo la lingua che la penetrò del tutto fino all'esofago, poi si tuffò a sua volta sulle sue labbra, dando il via a duna soffocante danza di labbra che venne accompagnata dalla lingua che si gonfiava e sgonfiava, affondava e tornava indietro al ritmo delle sue penetrazioni. Baiken avrebbe sentito distintamente la gola conquistata dal demone mentre un seno veniva violato come se fosse un'altra perversa intimità, mentre l'altro veniva corrotto dalla sua oscura energia, subendo una stimolazione diversa ma altrettanto piacevole. Forse quella era un'arma a doppio taglio poiché a giudicare dai movimenti perversi, dai suoni osceni che venivano dalle sue labbra e dalle pulsazioni del suo cazzo, Chiller era probabilmente sul punto di venire. Ma non lo avrebbe fatto senza trascinare Baiken con sé. L'avrebbe costretta ad arrivare ad un primo orgasmo usando solo la sua bocca e le sue enormi tette, così da mettersi in vantaggio per il piatto principale. Ovviamente, un demone come lui poteva venire altre mille volte, specialmente in quella forma che pur essendo piccolo, risultava praticamente concentrato. La sfida era appena iniziata! Avrebbe continuato a pompare dentro di lei con forza crescente, anche a costo di soffocarla e di indolenzirle quel capezzoli immensamente dilatato se necessario, avrebbe resistito fino alla fine per portarla all'orgasmo, solo a quel punto lui si sarebbe concesso un'esplosione di piacere che lo portò a staccare la lingua dalla sua gola ed inarcare la schiena per trasformare l'illusione in realtà: un orgasmo copioso che riempì il seno di Baiken fino a farlo traboccare, fino a far uscire quella verga immensa dal suo pertugio per poi schizzare abbondanti dosi di seme su tutto il petto, il ventre e il volto della maestra. Solo il primo colpo ed era già venuto così tanto... un seme bollente, molto più caldo e denso di quello degli umani e pregno di energia. Se solo un dito di Chiller poteva fare tutto questo, chissà cosa poteva succedere se si impegnava. La verga marmorea al termine di quell'orgasmo testimoniava l'arrivo di conseguenze assai peggiori...
     
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    La soddisfazione di Baiken nell'osservare l'adorabile visino di Chiller deformarsi in una maschera di piacere, fu immensa, impagabile. Niente avrebbe potuto eccitarla di più che guardare quel demonietto composto perlopiù da arroganza e pepe cambiare atteggiamento, anche per pochi istanti. Forse non ottenne il balbettio e l'atteggiamento servizievole e sconvolto in cui sperava, ma in fondo quella sfida le stava piacendo anche per questo: il suo compagno di giochi era un osso duro. Benissimo. Quando la afferrò per la spalla lei stessa si inarcò verso di lui, abbandonando quella sega dalla tecnica perfetta per consentirgli via via di fotterla sul serio, fin nel profondo di quel seno gonfissimo, con le su carni che venivano compresse e gonfiate ad ogni singolo affondo. La mano di Chiller le procurò lo stesso piacere che avrebbe ricevuto da un fisting a favore di pertugi ben più sensibili, e in men che non si dicesse la donna si rese conto di quanto il potere del demone la stesse irrimediabilmente corrompendo. Contava di farla impazzire? Beh, ci stava riuscendo... ma era più che decisa a portarlo con sé! Mentre la scopava, era come se il capezzolo appuntito che rimaneva formato sul fondo del suo seno stesse scopando in qualche modo il cazzo di Chiller a propria volta, entrando e uscendo dalla sua uretra a ritmo dei suoi affondi frenetici. L'anatomia interna del suo petto non era cambiata del tutto: c'era ancora tutto il morbido, c'erano ancora le areole più gonfie che mai, semplicemente era come se quei seni, che crescevano e si gonfiavano grazie alla corruzione di Chiller, si fossero ribaltati di fronte alla potenzia del suo cazzo e della sua mano. In fondo il piccoletto non aveva bisogno di corrompere il corpo di Baiken per rendere quei due perversi capezzoli dei pertugi da violare, era lei stessa che aveva voluto modificarne la consistenza per poterlo accogliere e stimolare, strappandogli quell'espressione adorabile dal viso che la spinse a gemere, ridacchiare e mordersi il labbro tutto allo stesso tempo. E mentre le sue tette crescevano a ritmo della sua eccitazione diventando semplicemente gigantesche sotto la corruzione di Chiller, anche il piacere raggiungeva vette estreme semplicemente attraverso i due anfratti stimolati all'estremo. Sì, perché se Baiken era stata "punita" dalla genetica con un'estetica bizzarra in tal senso, era stata altresì dotata di una sensibilità estrema che compensava quello che di fatto era reputato da molti un difetto fisico più o meno antiestetico. E se per alcune donne era mera fantasia, follia addirittura, provare piacere solo attraverso il seno, Baiken stava letteralmente godendo nel venir stimolata a quel modo, tanto che la sua stessa intimità, fradicia da tempo, iniziò a pulsare sempre più sensibilmente regalandole qualche grido di piacere prontamente soffocato e tenuto a bada dai suoi denti sul labbro, in morsi così intensi da non catturare semplicemente la bocca, ma addirittura parte del mento, facendola sparire completamente sotto la presa di quella mezzaluna bianca, donandole un espressione se non completamente persa, di sicuro piuttosto oscena, sebbene non nel senso più comune del termine.
    Perché dovrei, piccolino? Insisteva nel chiamarlo "piccolo", ma il tono di quella parola era decisamente cambiato, ora sembrava più un affettuoso e perverso vezzeggiativo. Si stava rendendo conto che probabilmente erano state proprio le fattezze minute di Chiller ad attrarla... Risvegliano una fame ancor più grande del solito perché semplicemente il modo in cui il suo corpo minuto le stava addosso affondando letteralmente tra le sue tette, era ancora più osceno, più perverso e oscuro di quanto non sarebbe stato con dimensioni normali. Scoprì una nuova perversione che non pensava di avere, e il suo sorriso stravolto dal piacere non fece che crescere.
    Nh-non ti saresti mai deciso a scopare queste tettone che ami tanto se non ti avessi suggerito IO come fare! Fottile più forte, avanti! Cosìh! NH-GHHHH!
    Il demone avrebbe sentito la mano di Baiken sulle natiche, a impartirgli un ritmo sempre più veloce come se la stesse realmente scopando e la sua intimità bramasse di più, poi l'interno del suo seno, il capezzolo e tutto quel nuovo strano apparato iniziarono a pulsare e tremare finché non fu lui a riempirli con una mole così generosa di seme da gonfiarlo eccessivamente. Contemporaneamente al piacere del demone, anche Baiken raggiunse l'apice con forza, tanto presa che per un attimo il suo viso si contorse in un'espressione quasi sofferente, stupita dal piacere assolutamente intenso che le invase le viscere nonostante la stimolazione assolutamente fuori dai canoni, poi il sorriso tornò all'appello mentre ancora veniva ma, visto tutto il piacere che stava provando, sembrò ancora più osceno, perverso, qualcosa di molto più simile a un'espressione folle che non a un ghigno sicuro e divertito. Forse tutto sommato dopo quella lunga astinenza forzata non le sarebbe stato poi così facile trattenersi con le espressioni. Si tirò Chiller letteralmente addosso, premendolo contro di sé con tutta la sua forza e talmente tanta violenza che mentre lei si mordeva e tratteneva i lamenti ottenendo alcun "Nnnnh, mmmmh" prolungati, lui si sarebbe probabilmente sentito mancare il respiro per diversi istanti, completamente immerso e abbracciato da quelle due immense colline. Non ottenne altro che infilare anche il suo braccio dentro l'altro capezzolo, talmente in fondo che quando Baiken smise di godere e allentò la presa, la pressione accumulata all'interno del suo petto lo spinse letteralmente all'indietro, forzandolo a uscire da lei e lasciare quegli anfratti completamente spalancati, uno dei quali praticamente esplose, con lo sperma che uscì con la stessa potenza di un geyser. Alla fine, i suoi seni erano irriconoscibili: enormi, aperti, morbidi, ma soprattutto sussultanti, il sinistro ancora gocciolante seme che pareva inesauribile, un po' come se fossero davvero due intimità completamente ribaltate dal cazzo e dalle dita di Chiller. Solo mentre il demone veniva schizzando anche sulla sua faccia, dalla bocca che ella spalancò prontamente, e sul suo petto, i capezzoli le si ribaltarono totalmente, ormai stremati quanto le enormi tette che, a causa delle dimensioni eccessive e del gonfiore ottenuto, risultavano molto più pesanti del normale, cadenti quasi, di certo ben meno sode e aggraziate del loro status originale. Quello abusato da Chiller era addirittura più gonfio dell'altro, come se lo sperma gli avesse donato ulteriore spessore. Lo spettacolo avrebbe dovuto far pensare al piccoletto di avere vinto, di averla stracciata, dopotutto era riuscito addirittura a farla gridare... ma quando fosse riuscito a distogliere lo sguardo dal proprio operato, così osceno e ipnotizzante, Chiller sarebbe andato incontro a due occhi semplicemente più famelici di prima, con un sorriso così perverso che il primo gesto di Baiken fu allungare la lingua già sporca di seme e passarsela tutt'intorno alle labbra, ripulendosi in parte quella maschera semplicemente oscena e candida. Era incredibile vedere quella espressione su una donna che aveva la faccia, le spalle, e soprattutto il petto, completamente imbrattati di seme. Persino i capelli avevano qualche rivolo denso che gocciolava dai ciuffi della frangia.
    Mhi hai fatto eccitare troppo, Chichan... dovresti stare più attento a ciò che desideri...
    Sarebbe stato tutto fin troppo repentino: un attimo prima la donna era lì, stremata, ancora ansimante, che tentava di riprendersi come poteva dall'orgasmo esplosivo appena ricevuto, e un attimo dopo gli parlava ancora, con la voce roca, riuscendo addirittura a suonare minacciosa.
    Ora è il mio turno di scoparti per bene.
    No, non intendeva che si sarebbe fatta crescere un cazzo da qualche parte o avrebbe abusato del piccoletto in altro modo, semplicemente senza alcuna possibilità di ribellarsi, almeno in un primo momento, Chiller si sarebbe sentito travolto dalla forza sfrenata dalla donna, condita da una mole immensa di adrenalina ed eccitazione che le avrebbe concesso di afferrargli le spalle e ribaltarlo, spingendolo letteralmente all'indietro mentre ella si metteva seduta e poi con pochi movimenti frenetici gli saltava addosso, facendolo affondare nel fango e iniziando letteralmente a soffocarlo con i suoi seni, divenuti ormai abominevoli. Per riuscire a vedere il demone a quel punto, mettendosi seduta sopra di lui, dovette tenersi i seni con le mani, sollevandoli e utilizzando una discreta forza per sorreggerli, ottenendo per altro un risultato più o meno vano perché il demone dalla sua posizione e con la sua stazza avrebbe potuto vedere ben poco della sua espressione, concentrandosi piuttosto su quelle dita demoniache e piuttosto grandi che sprofondavano letteralmente in quella carne spropositata, con la pelle morbida che traboccava dagli spazi tra i dieci artigli. Si strappò letteralmente le bende di dosso, liberando finalmente la sua intimità, visibilmente pulsante e gocciolante, incorniciata da una peluria rossiccia perfettamente rasata che tuttavia il demone avrebbe avuto ben poco tempo per ammirare. Inizialmente si limitò a posare le grandi labbra, gonfie e morbide sulla sua asta, e queste sembrarono da subito morderla, intrappolarla tra quei soffici guanciali, ben poco intenzionate a lasciarla andare. Inutile dire che tra di esse, le piccole labbra erano fradice proprio come la sua intimità affamata, e lei utilizzò lenti movimenti del bacino per accarezzare e lubrificare l'intera asta, avanti e indietro, ancora e ancora, spremendola sul corpicino di Chiller. Si lasciò sfuggire persino un respiro più forte degli altri, a denti stretti e labbra a malapena schiuse, mantenendo l'immancabile sorriso che tornò a risplendere nel suo viso sporco. Non riuscì tuttavia a rimanere composta più di tanto, perché più ondeggiava, strusciandosi lungo tutto il suo cazzo, più la voglia cresceva, e non ci volle molto perché i movimenti passassero da lenti a frenetici, finché con la giusta inclinazione del bacino Baiken non accolse finalmente il suo intero sesso dentro, ingoiandolo con gusto, fino a gonfiarsi l'addome da sola, fin quasi a prenderlo tutto, piegando le ginocchia e facendo forza sui piedi per poterci saltellare sopra sempre più velocemente quando fosse arrivato il momento. Ovviamente, fu costretta a lasciare i suoi seni che così facendo avrebbero passato il tempo a schiaffeggiare Chiller, a meno che lui non avesse voluto occuparsene. Sperava di metterlo in difficoltà ma la realtà dei fatti era che a quel punto non importava... Con un po' di fatica, arrivò a prenderlo tutto, fino in fondo, fino a sbattere il clitoride gonfio contro il bacino del piccoletto. Una volta raggiunto il fondo Baiken gemette come se avesse appena mangiato il piatto preferito che non saggiava da secoli, poi iniziò a muoversi come poteva, infilando le mani nel fango per potersi sorreggere e darsi la spinta. Avrebbe iniziato lenta, in difficoltà quasi, forse dando l'idea di aver bisogno persino di un aiutino da parte del suo improbabile amante, ma via via avrebbe preso dimestichezza e coraggio, e quando la sua intimità si fosse abituata abbastanza da concederle di darci pesanti, allora avrebbe iniziato letteralmente a cavalcarlo con foga crescente. Quello era decisamente tra gli amplessi più strani che le fosse capitato di sperimentare... ma non poteva dire di esserne delusa.

    Attenzione al volume per l'ultimo link, è un video.


    Edited by .Bakemono - 13/10/2019, 20:39
     
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    Vederla sconvolta dal piacere, incapace di parlare e decisa a trattenere i gemiti ad ogni costo per timore di lasciarsi sfuggire qualche verso di troppo, era un conto. Ma nulla in confronto a sentirla incoraggiarlo con tutta la sua perversa voglia di scoparla ancora più forte, "piccoletto" o meno, perché a quel punto Chiller stava dando decisamente poca importanza alle parole e al loro significato, mettendo in evidenza il suono con cui venivano pronunciate piuttosto, senza perdere un solo istante di quello spettacolo che gli si parava davanti. Fino a quel punto era stato cauto a non cedere a nessuna illusione, ora invece non riusciva a distogliere lo sguardo da quelle tette enormi e perverse che gli stavano concedendo delle stimolazioni mai provate prima. Per quanto ostentasse sicurezza mai prima d'ora aveva scopato qualcuno in quel modo ed era un mix di sensazioni uniche, che alternavano la morbidezza di Baiken con la minuziosità con cui le parti dei loro corpi entravano in contatto. Sentiva distintamente l'areola che gli avvolgeva la punta mentre il capezzolo turgido violava la sua di uretra, facendolo sentire come se il piacere potesse crescere esponenzialmente senza fermarsi mai. E lei non desiderava altro che continuare con lui, bastava guardare la sua espressione e la mano con cui lo incoraggiava a darle di più mentre finalmente si concedevano quell'orgasmo assieme. Chiller non riusciva a smettere di ammirare le sue espressioni di folle piacere mentre il suo seme le riempiva il seno neanche quando crollò su di lei abbracciato da quella perversa donna, era uno spettacolo osceno e soprattutto pregno di soddisfazioni dato che fino a quel momento era riuscita a resistere così bene, la cosa lo stimolava a spremere il più possibile la sua verga dentro di lei così da strapparle altri perversi e lussuriosi ghigni che frantumassero le sue certezze e la trascinassero sempre di più verso un mare di lussuria senza deriva. Continuò a venirle dentro finché non fu troppo anche per quegli enormi seni, spinto fuori dalla forza accumulata dentro quei pertugi dal suo cazzo e dal suo minuto braccio, lasciandoli completamente spalancati: pur non essendo ancora lì dentro a scoparli quello spettacolo era altrettanto perverso, tant'è che la verga di Chiller continuò a pulsare vistosamente come un mostro perverso anche solo ammirandoli. Osservò quello spettacolo vedendo tutto il suo seme uscire fino a ribaltarle i capezzoli e quello coincise con un fiotto più intenso e potente degli altri, come se avesse aggiunto un altro orgasmo nell'orgasmo, probabilmente più soddisfazione che puro piacere ma a quel punto anche Chiller faceva fatica a decifrare ciò che stava facendo e di certo non gli importava: voleva solo godere oramai. Iniziò ad ansimare soddisfatto, osservando il suo operato mentre una distrutta Baiken sembrava oramai pronta a sollevare la bandiera bianca riconoscendogli il suo status di indiscusso dio del sesso, ma le sorprese non erano ancora finite e Chiller avrebbe ben presto scoperto che i seni erano perlopiù un miniboss, seguendo il gergo di Iceringer, e che la stanza del boss vero era stata appena sbloccata. Percepì il pericolo e quando sgranò gli occhi la sua verga tornò marmorea puntando verso l'alto, come un'arma preziosa che viene rapidamente riportata in posizione di guardia.
    D-dannata... guerra sia!
    Detestava sentirsi manipolato in quel modo ma in quel contesto oramai aveva poca importanza: quando i seni immensi di Baiken gli crollarono addosso quasi soffocandolo e massaggiandolo con la loro gigantesca e piacevole mole, per lui ci fu un momento in cui per poco non perse i sensi per quanto bella era una simile sensazione. Essere avvolto da qualcosa di così grosso e morbido e femminile allo stesso tempo era meraviglioso, forse quella stazza minuta non era lì solo per nuocere. Il colpo di grazia arrivò quando Baiken prese a torturare la sua verga immensa con l'intimità bollente e fradicia, sembrava una bocca che stava giocando con lui, leccandolo e succhiandolo senza però mai arrivare al dunque, riempiendolo di umori femminili e facendolo tremare di desiderio. Per un istante fu immobile e totalmente assoggettato al piacere, gli sembrò di diventare pazzo ma quando la punta si fece strada dentro l'intimità di Baiken, riuscì a svegliarsi e tutto divenne più chiaro. Sollevò le mani di colpo afferrandole di nuovo i seni, stavolta però invece di penetrarle i capezzoli li afferrò, essendo usciti all'infuori e diventati un tantino più vistosi. Di solito quelle perle di carne non superavano la grandezza di un polpastrello, in quel momento invece Chiller poteva impugnarli con la mano come se fossero delle manopole, stringerli tra le sue dita e usare il pollice per schiacciarli. Poteva usarli per tenersi a lei senza doversi affidare alla propria minuta stazza, così da poterle rispondere colpo su colpo e soprattutto guardarla in faccia mentre lo scopava. Fu lui a spingere meglio per aiutarla ad arrivare fino in fondo e quando finalmente non ci fu un singolo centimetro del cazzo di Chiller fuori dal corpo di Baiken, i suoi diabolici testicoli si agganciarono alla base del cazzo, iniziando a vibrare, pulsando come se fossero altre due cappelle di fronte a quella deliziosa intimità. La presa sui capezzoli si fece forte, lui iniziò a tirarli energicamente verso di sé ogni volta che Baiken scendeva col bacino così da poterle concedere una penetrazione perfetta. Il ritmo stava aumentando, ma troppo poco alla volta. Chiller ne voleva di più.
    Più forte... più forte! Voglio scoparti fino a farti gridare!
    Serrava i denti tra un gemito e l'altro, spingendo con fora e impegnandosi il più possibile per farla godere: era piccolo ma sapeva come muoversi e spingeva con forza grattando tutta la parete superiore di quell'intimità, pulsando con forza davanti all'entrata del suo utero ogni volta che la raggiungeva e scuotendo il bacino quando risultava completamente dentro di lei così che quel cazzo le esplorasse le viscere completamente al massimo delle sue possibilità. Le fasce muscolari che lo ricoprivano pulsavano e sembravano sul punto di esplodere dall'interno da un momento all'altro, lo stesso poteva dirsi dei seni di Baiken che ben presto vennero di nuovo coinvolti dall'energia di Chiller, stavolta non per diventare più grossi ma er corrompere tutto il corpo e renderlo ancora più sensibile. Lui non smetteva un solo istante di fissarla e se in un primo momento il guanto di sfida gli imponesse di mantenere quel ghigno, ben presto la tirò verso di sé per poter spalancare di nuovo la lingua e fiondarla dentro la sua bocca, non con l'intento di zittirla e soffocarla stavolta ma per lanciarle un bacio passionale, senza dubbio perverso e che avrebbe di nuovo avvolto la lingua per sprofondarle dritta in gola, ma che non aveva più lo stesso spirito di prima. Semplicemente voleva godere assieme a lei e farle sentire quanto potesse diventare passionale un demone seppur piccolo come lui.
     
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    Baiken non si aspettava minimamente che un nano demoniaco di simili dimensioni potesse non solo vantare uno dei sessi più belli e soddisfacenti che si potessero immaginare, ma addirittura capacità amatorie così sviluppate. Chi avrebbe potuto, del resto? Pensava di avere tutto sotto controllo, che non avrebbe avuto alcun problema a sconvolgere quel piccoletto e metterlo "sotto" per farci un po' quelle che le pareva, ma anche se era lei a impartire il ritmo, era anche lui a scoparla da quella posizione assolutamente scomoda per un corpicino così minuto. Baiken fu ancora una volta colta alla sprovvista, sorpresa e basita al contempo, e non poté trattenere un sorriso più intenso e sincero degli altri mentre sentiva e guardava quel piccoletto darci dentro in modo tanto passionale. Per questo la sua risposta a quel "Guerra sia" fu un'espressione così compiaciuta da sembrare quasi folle, con gli occhi leggermente sgranati per la sorpresa e la soddisfazione unite insieme.
    Seih pieno di energia, eh? Buon per teh. Nh-non avrei accettato il contrario! Fai del tuo peggio, ahvanti!
    Ovviamente, non volle montargli la testa esternando quanto fosse piacevolmente colpita, non tanto per una questione di orgoglio quanto più per la semplice curiosità di vedere cosa poteva fare se sfidato ulteriormente. All'inizio fu piuttosto facile stargli dietro: ella stessa moderò la velocità dei salti, dapprima rendendoli quasi lenti, una specie di massaggio che partiva dalla base di quel cazzo succulento fino alla sua estremità, fin quasi ad abbandonarla mentre lei puntualmente stringeva i muscoli pelvici per far sì che i suoi movimenti creassero tra le altre cose un effetto "risucchio" piuttosto intenso, per poi prontamente, sbatterselo dentro nuovamente fino a cozzare contro quelle palle gonfie abbastanza da spremerle un po' senza fargli del male. L'idea di andare lentamente e procedere per gradi fino ad abituarsi alla sua consistenza non fu tuttavia una grande trovata, perché affamata com'era nemmeno lei resistette molto alle pronte risposte del demone, arrivando ben presto a muoversi come un'ossessa, senza risparmiare un solo "squat" dietro l'altro, tutti eseguiti con estrema maestria su quel corpo minuto. Chiller avrebbe notato che nonostante il rossore e il sudore che iniziava a imperlarle la fronte, Baiken anche durante il sesso -eccetto nei massimi apici di godimento- sorrideva un sacco, ma non solo quello, tendeva anche a fissarlo negli occhi come se cercasse in quel suo bel visino espressioni che potessero eccitarla maggiormente. Baiken era una che si eccitava non solo per l'atto in sé, ma anche e soprattutto per la vista, amava ammirare le espressioni del partner durante l'atto, amava fissare i corpi che entravano in contatto, e tutte le rispettive forme, che fossero muscolatura o carne morbida, che dondolavano e si scontravano con conseguenti rumori durante il sesso erano per lei la cosiddetta ciliegina sulla torta, il perfetto condimento di un piatto già ottimo. Ogni particolare sensoriale era importante, dalla visuale ai lamenti, ai suoni dei corpi e dei fluidi, e in quel momento concentrarsi sulla vista di quel faccino demoniaco, quel corpicino semplicemente delizioso nella sua particolarità, e soprattutto quell'affare semplicemente abominevole che le gonfiava le carni, le spalancava, e metteva in risalto il clitoride ogni qualvolta riusciva a intravederlo oltre i suoi seni, era qualcosa di assolutamente affascinante. Capendo questo Chiller non si sarebbe forse sorpreso del fatto che, se avesse avuto un istante per osservarsi intorno, il luogo dove si trovavano cambiò drasticamente: se sotto di loro c'era ancora la terra, che iniziava per la cronaca a bagnare e sporcare in diversi punti il corpo della donna rendendolo ancora più sporco, nel senso più sessuale del termine, sopra e intorno a loro apparvero specchi, superfici che riportavano l'immagine del loro amplesso in diverse angolazioni, in tutte le angolazioni, tanto che divenne possibile per entrambi non solo guardare le rispettive espressioni da diverse angolazioni, ma anche il momento preciso in cui i loro bacini venivano a contatto, le palle di Chiller tremavano contro le labbra morbide di Baiken, o addirittura i movimenti del suo culo mentre i "saltelli" si facevano sempre più frenetici e sentiti. La donna si rese conto che probabilmente così facendo avrebbe agevolato Chiller poiché lo spettacolo perverso che si era auto-offerta non fece altro che aumentare il piacere, ma d'altra parte sapeva bene che anche per il demone non sarebbe stato facile resistere a qualcosa di simile: era davvero tutto davanti ai loro corpi, un po' come se stessero partecipando e facendo un porno al medesimo tempo. Sì, forse Baiken era anche un po' esibizionista a quel punto.
    Per farmi... GH-gridare... Doghvrai.. Impeghnarti... Di più, demonietto!
    Disse così, ma la sua faccia arrossita e il modo in cui stringeva forte i denti per trattenersi dicevano chiaro quanto in realtà stesse godendo già immensamente così, talmente tanto che probabilmente non sarebbe riuscita a trattenersi dal venire ancora per molto. Più Chiller tirava i suoi capezzoli, facendo ballare quelle enormi tette così tanto da farle vibrare e sbattersele addosso a ogni affondo, più Baiken faticava a soffocare le scosse di piacere che si propagavano per tutto il suo corpo, specie perché non c'era solo il cazzo a cui pensare, che già da solo quasi le sfondava la cervice sbattendoci contro ad ogni colpo, ma anche e soprattutto le gonadi che avevano preso a vibrarle contro alla prima occasione. Eppure nonostante questo non si fermava, non ne aveva intenzione, anzi, Chiller avrebbe potuto vederla e soprattutto sentirla distintamente mentre "saltellava", letteralmente, in quella posizione oscena che metteva in mostra davvero tutto del suo corpo, così veloce da raggiungere una velocità tale che il cazzo del demone era quasi impossibile da vedere tra un affondo e l'altro, per non parlare dell'oscenità con cui ballonzolavano quelle tettone. E non erano affondi brevi, anzi, Baiken si preoccupava ancora di risalire l'asta per quasi tutta la sua lunghezza, bloccandosi puntualmente sulla cappella gonfia, fin quasi a farla uscire, per poi risbattersela dentro con un rumore sordo e umido e conseguenze gonfiore del suo ventre piatto e allenato, solo che lo faceva con una velocità tale da sembrare quasi uno strumento di piacere vivente. Pareva quasi che quell'affare potesse sventrarla da un momento all'altro, come se qualcosa di vivo le attraversasse il corpo cercando di uscire direttamente all'altezza dell'utero sfondato, ma non una sola volta la sua espressione sembrò sofferente o in difficoltà, almeno finché non la raggiungevano quelle scariche di godimento intensissimo che la portavano a un passo da un orgasmo più che esplosivo, per poi lasciarla nel limbo, rendendo la sua espressione ben meno controllata. Voleva trattenersi, cercava di farlo, e dalla sua faccia concentrata era chiaro: occhi socchiusi, denti ben stretti, di tanto in tanto un morso alle labbra e la lingua all'angolo della bocca che cercava invano di trattenere e recuperare la saliva che lentamente stava gocciolando al lato della sua bocca socchiusa, a testimoniare quanto fosse affamata e quanto quell'amplesso la stesse sconvolgendo. Alla fine sentendo montare maggiormente il piacere cercò persino di parlare per distrarsi...
    Ah-anche se ahmmetto... che sei meglio... anf anf di quanto anf pensassi-gh! Il tuo cazzo è divino-nnnh! Penso... di volerne... AHncora! NNNNH!
    ... ma non servì a un bel niente. L'ultimo affondo, uno degli ennesimi, fu letale, e lei si ancorò alle corna di Chiller come se si sentisse in procinto di spiccare il volo, tale fu l'intensità di quella sensazione. Iniziò a tremare visibilmente, tutto il suo bellissimo corpo, mentre con gli occhi sollevati al cielo continuava a stringere i denti per trattenere lamenti che comunque uscivano, soffocati ma non per questo meno osceni. Il bacio di Chiller fu il finale perfetto, quello che la portò per la sorpresa della forza con cui l'attirò a sé a spalancare la bocca da cui uscì la lingua sconvolta, subito attorcigliata a quella del demone mentre lei mugolava di piacere e smetteva di muoversi, completamente tremante e ben ancorata alla base del suo cazzo e alle sue palle vibranti. Venne molto, molto a lungo, così tanto che Chiller stesso avrebbe potuto sentire la sua intera asta vibrare a ritmo del suo tremore, probabilmente godendone a propria volta, in qualche modo. Quando le scariche finirono, la stretta sulle sue corna si era fatta semplicemente letale, aveva passato il tempo praticamente a sfogarsi su di loro e sulla sua bocca, baciando, succhiando, tirando, massaggiando, facendo passare la punta delle corna tra le dita come se fossero altri capezzoli da stimolare oltre i suoi. E solo dopo una lunga sfilza di "Nnnh", "Mmmh" e "GHH" vari, che comunque non si sfogarono mai in grida, si staccò da lui con un sospiro estasiato, ansimante ma ancora una volta non sconfitta.
    Chiedo... venia... Pahre... che sia passato anf semplicemente troppo tempo anf anfi, perché possa restare tranquillah... Mha non credere... che sia finita...
    Ansimava, certo, ma quando si sollevò da lui tenendosi con le braccia tremanti e i palmi affondati nel terreno, sorrideva di nuovo. Tuttavia era ancora provata, la sua intimità pulsava come non mai, ancora attraversata dagli spasmi, e sembrava una preda fin troppo facile per la prossima mossa del piccoletto. Se voleva infierire o cambiare posizione per prendere un minimo di vantaggio in quella "battaglia" a colpi di piacere, quello era sicuramente il momento giusto per farlo.

    Edited by .Bakemono - 17/10/2019, 12:50
     
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    Finalmente era riuscito ad incrinare quella faccia tosta e la parlantina sciolta di Baiken, forse era lungi dall'essere sconfitta ma Chiller iniziava a guadagnare terreno! Maledizione se era soddisfatto, inutile dire che la cosa lo spinse a darci dentro ancora di più, così forte da rendere rumorosi e umidi i risucchi di quell'intimità che disperatamente tentava di fiaccarlo ma finiva solo col renderlo più duro e affamato di lei. Non solo quello, Chiller era sinceramente impressionato dalla fermezza dei movimenti di Baiken: ovviamente era una guerriera quindi si stancava difficilmente ma a quel punto la resistenza di entrambi era messa a dura prova quindi che fosse ancora così decisa e resistente era un merito dal punto di vista del demone. merito che non elargì con le parole ma con gli sguardi, Baiken avrebbe avuto la sua espressione di risposta poiché sebbene fosse ghignante, gli occhi di Chiller celavano ammirazione, attrazione ma soprattutto eccitazione, espressa anche da quegli spasmi strozzati tra i denti e le labbra serrate, oramai incontenibili. Un connubio perfetto dove il volto era un pochino corrugato e sotto sforzo ma sciolto in una voglia folle di darle quello che si meritava (e che entrambi volevano). Come se non bastasse, lo scenario stesso sembrava voler offrire ogni genere di stimolo, riflettendo quella scena in diverse angolazioni: Chiller non aveva abbastanza occhi per vedere così tante volte lo stesso perverso spettacolo, ma nella sua mente li aveva già spremuti tutti intensamente e voleva distillarne il succo perverso solamente per farla gridare come si deve. E lei stessa oramai, più che farlo desistere con quelle parole sembrava decisamente volerlo semplicemente invogliare.
    Stai sprecando fiato... donnah! Ti farò gridare... come se ti avessero appena messo al mondo!
    La sua di voce non era di certo più candida, anzi, il ritmo di Baiken era diventato davvero intenso, era velocissima nel ficcarsi quel grosso cazzo nella fica ed era ancora più veloce nel sollevarsi per prepararsi ad un altro affondo, neanche in una di quelle situazioni Chiller le concesse il lusso di sbagliare mira e farlo scivolare fuori, oppure anche solo esitare, questo perché lui teneva saldamente quei grossi capezzoli con le mani e li tirava a sé per potersi spingere col bacino verso l'alto il più violentemente possibile, rispondendole colpo su colpo e facendole sentire quanto agguerrito potesse diventare un demone come lui. Se non altri quei colpi faticosi non incrinavano solo il ghigno di Chiller ma anche quello di Baiken che diventava sempre più difficile da vedere in condizioni serie e soprattutto non provate. Aveva la faccia di una che doveva raggiungere l'orgasmo da un momento all'altro e Chiller senz'altro non vedeva l'ora di concederle quel colpo di grazia. Il culmine sopraggiunse all'arrivo del bacio, quando i loro sessi erano oramai in fiamme e bastava veramente poco per spingere tutti verso il precipizio della lussuria. Chiller non era prossimo all'orgasmo per colpa della visione avuta prima, ma non fu spettatore in quell'evento: si sentì afferrato per le corna ed iniziò a mugugnare appena il suo bacio si trasformò da un'invasione ad un conflitto, Baiken lo risucchiò dentro di sé e si strinse al demone con tutta la foga, tremando ed ansimando vicinissimo alle sue labbra facendogli sentire quanto piacevole e passionale fosse il corpo di quella donna. Poi la sua intimità iniziò a serrarlo saldamente, contorcendosi e venendo copiosamente rivestendo del tutto la parte inferiore del corpo di Chiller di umori mentre la cappella veniva stretta da quella carne che sembrava volerlo letteralmente supplicare. Per un istante Chiller ribaltò gli occhi verso l'alto come se dovesse perdere la ragione e lasciarsi andare ma oltre ad un denso tremolio della sua verga, resistette. Baiken sembrò gustarsi quell'orgasmo fino alla fine, arrivando anche a fare la spaccona dopo quell'intenso bacio. Voleva fargli credere di essere ancora nel pieno delle sue forze ma era evidente che fosse scoperta. Chiller doveva agire velocemente!
    Oh... puoi starne certa... abbiamo appena iniziato!
    La presa sui capezzoli si fece forzuta e invece del cazzo di Chiller fu il suo bacino a spingere, tirandola a terra in modo da ribaltare completamente la situazione: Baiken fu schiena a terra, letteralmente, visto che nel processo Chiller le strappò abilmente i vestiti di dosso lasciandola con nulla se non brandelli o quel che rimaneva. Era alla sua mercé, ma non si sarebbe accontentato di così poco: le mani passarono dai seni di Baiken alle sue gambe, tirandole verso l'alto, nello stesso momento dalla sua schiena spuntarono quel piccolo paio di ali che prima aveva sfoggiato maestosamente, ora invece somigliavano più a delle radici spellate... ma non erano lì per spiccare il volo. Chiller le infilò a terra, dietro di sé, e Baiken ebbe giusto il tempo di percepirle muoversi nella fanghiglia che rispuntarono dietro di lei, all'altezza delle spalle, afferrandola per le caviglie così da costringerla in una posizione oscena: le gambe totalmente ribaltate verso le sue spalle in modo che di fronte a Chiller ci fossero soltanto i suoi pertugi totalmente lubrificati e dilatati. In quella posizione, i seni di Baiken erano particolarmente schiacciati verso l'esterno e le sue braccia erano bloccate dalla posizione, i movimenti sarebbero stati limitatissimi. Lei poteva vedere chiaramente il cazzo di Chiller che troneggiava davanti alla sua intimità, mentre l'espressione perversa del demone lasciava presagire che era pronto a divorarla in un sol boccone.
    Ho scoperto che mi piace un sacco la faccia che fai mentre vieni come una pervertita... vediamo se riesco a fartela fare di nuovo!
    Adagiò le mani sui lati delle natiche, tenendo i pollici sulle grandi labbra così da dilatarle il più possibile. Il suo cazzo tremò vistosamente mentre osservava le interiora di Baiken in visibilio, torte dal piacere e ansimanti per averne ancora. Non riuscì a resistere e la conquistò immediatamente, da quella posizione era anche più facile spingere fino in fondo e la naturale curvatura del suo cazzo permetteva alla cappella di scivolare energicamente sulla parete superiore e sul suo punto G, il tutto reso ancora più piacevole dalla sensibilità nata nel corpo di Baiken dopo quel primo orgasmo. Ovviamente quello non era che il primo passo e sebbene bastò ad incrinare di nuovo l'espressione di Chiller, il piccoletto non si fermò lì: spalancò la bocca e allungò quella lunga lingua affinandola il più possibile in modo che diventasse abbastanza sottile da avvolgersi intorno al clitoride di Baiken ed iniziare a stringerlo, tirarlo e massaggiarlo come nessun dito sarebbe stato capace di fare. E a proposito di dita... ovviamente non rimasero senza fare niente. Infatti, mentre Chiller scopava lentamente quella grondante fica bollente, l'indice della mano destra si riempì di nuovo di energia demoniaca e proprio come l'ago di un chirurgo andò a stimolare l'uretra di Baiken, infilandosi lentamente dentro di essa per andare a stimolare luoghi proibiti del corpo della donna. Il tutto mentre qualsiasi movimento di lei veniva totalmente bloccato e scoraggiato dalle ali di Chiller, divenuti oramai la sua personale e perversa prigionia.
     
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    Il demone approfittò del suo attimo di cedimento per ribaltare la situazione, ed ella non poté fare altro che concedersi a malapena un verso e qualche parola di sorpresa, prima di ritrovarsi irrimediabilmente ribaltata, schiena a terra e gambe bloccate in una morsa assolutamente perversa... e deliziosa, che la mise completamente alla mercé del piccoletto.
    Ehi cosa stai-?! Oh!
    OVVIAMENTE, mentre Baiken si osservava il corpo con quel suo unico occhio capace comunque di far trapelare tutte le sue emozioni, dovette mordersi a sangue un labbro più e più volte, mangiucchiandolo praticamente, per trattenere un sorriso estasiato, nonché la bava che minacciava di colarle dalla bocca. Seriamente... Chiller l'aveva legata? E ancora... quelle ali non assomigliavano fin troppo a dei tentacoli? Il demone avrebbe dovuto avere un ottimo spirito d'osservazione per comprendere la reazione della donna, perché la sua espressione sembrò sorpresa, anche un po' imbarazzata, nonché sfacciatamente e falsamente poco entusiasta. E anche se il suo viso era stranamente più rosso di prima, poteva essere attribuito all'orgasmo appena provato. Così come i suoi anfratti che pulsarono ancora più freneticamente dopo quella trovata. Persino ciò che disse fu... per nulla soddisfacente o sincero.
    C-che stai... GH! Facendo?! Nh-non sono... anf sicura, mi piacciano queste trovate da -nnh- fumetto hentai...
    Mentiva, spudoratamente pure. Sì, Baiken sapeva cosa fosse un fumetto hentai e sì, era finita per leggerne più di qualcuno durante la sua vita, specie opere che riguardassero tentacoli e affini, poiché erano uno di quei fetish che non aveva mai avuto modo di sperimentare nella vita e soprattutto perché la sua mente l'aveva sempre associato a una versione ancora più promettente dello Shibari, arte e perversione che lei amava incondizionatamente. A tal proposito, per quanto in una versione piuttosto semplice e poco articolata, senza saperlo Chiller rese quell'amplesso se possibile MILLE volte più eccitante al suo occhio, e ai suoi sensi. Poteva aver avuto un idea molto "basilare" per il metodo con cui bloccare il suo corpo, la costrizione si concentrò infatti prevalentemente sulle gambe, ma ciò non significava che fosse meno apprezzabile, anzi... vedersi, e soprattutto sentirsi bloccata in quella posa, fu per Baiken goduria pura. Una sensazione paradisiaca data dall'adrenalina che puntualmente le entrava in circolo e pompava durante una legatura. Il solo tentare invano di muovere le gambe, tirando con le caviglie quelle perverse ali trasmutate in eccitanti strumenti di piacere, mandava delle scariche che percorrendole le gambe le arrivavano direttamente tra le cosce, dentro la fica fradicia che gocciolava e pulsava per averne ancora. Sì, Chiller l'aveva fregata di brutto e lei doveva fare uno sforzo immenso per nascondergli quanto diavolo ci avesse preso. Era più forte di lei, qualcosa di intrinseco, come qualcuno che nasce con una fissa particolare, che sia il fetish della dominazione, quella roba piena di etichette che lei personalmente rifiutava di approfondire poiché la mandavano in confusione, "bdsm" ecc, oppure le cose più semplici tipo adorazione dei piedi e quant'altro. Ecco, a lei era capitata quella, tanto che fin da ragazza aveva provato un'attrazione verso le corde, specie quelle di canapa che nel suo villaggio erano ancora ampiamente utilizzate nella quotidianità. Da quella scoperta, il passo verso la sperimentazione era iniziato con Dimtryus e si era esteso a diversi dei tanti amanti che si era concessa negli anni, quindi a ben pensarci non era così strano che riprendesse con il nanetto che aveva spezzato uno dei suoi periodi di astinenza. Sarebbe stato grandioso, persino... se non avesse dovuto fare tanta fatica per tenergli testa, vista la piega di sfida che aveva preso quell'amplesso. Ci provò, ci provò davvero. Si sforzò persino di mantenere il sorriso strafottente e la parlantina sciolta... almeno finché poté.
    P-pervertitah... dici? Nh- la cosa, dovrebbe offendermi? Di' pure una donna di ampia e variegata esperienza, con una menta fantasiosa che ti piace da matti e-AH! GHHHNNNNNH! Ah... nnnnh-ohddio oddioh sì... Sì-NNNNH!
    Qualsivoglia altra parola futile venne completamente soffocata dalla lingua di Chiller intorno al suo clitoride che le strappò un lamento che la costrinse a stringere forte i denti, ciò che il demone non riuscì a fermare, neppure con quel sottilissimo artiglio nella sua uretra, fu invece il piacere di Baiken che già dopo il primo affondo esplose in una vera e propria cascata di umori con conseguente eiaculazione femminile che riuscì a farsi spazio persino attraverso quell'ostruzione. Il demone avrebbe potuto sentire e vedere l'intero corpo di Baiken che iniziava a tremare così forte da sembrare in preda alle convulsioni per diversi, deliziosi istanti, in cui il suo occhio sgranato non poté fare a meno che cedere e ribaltarsi, sparendo quasi dentro la sua palpebra. Si abbandonò al piacere con un grido che si auto-censurò con un morso fortissimo, abbastanza da farla sanguinare che trasformò il lamento in un mugolio prolungato mentre inclinava il capo all'indietro. Una singola, brillantissima lacrima scivolò giù lungo la guancia corrispondente al suo occhio buono quando l'apice fu massimo, pura e semplice commozione per qualcosa di tanto atteso che l'era mancato come l'aria. Baiken in quello stato era assurdamente esagerata, completamente libera, una contraddizione se si pensava che fosse intrappolata, e ogni fibra di lei esternava puro godimento senza freni: dal sudore che le imperlava la pelle candida, fino ai seni gonfissimi messi in risalto dalle sue stesse gambe, che li rinchiudevano in una morsa invitante, alla saliva che colava copiosa dai lati della sua bocca spalancata come se stesse succhiando un grosso cazzo invisibile, finanche e soprattutto ai suoi orifizi e al clitoride che non smisero un solo istante di pulsare e tremare con una stretta poderosa a cui persino un demone avrebbe dovuto far molta, fin troppa fatica per resistere. Chiller avrebbe avuto giusto il tempo di godersi quella vittoria, se tra una spinta e l'altra si fosse preso qualche minuto per ammirarla meglio, sollevandole il capo, l'avrebbe trovata con un'espressione davvero oscena in faccia, finalmente degna del porno migliore, che per l'appunto la portò addirittura a crollare con il capo all'indietro mentre fremeva. Fu realmente un tripudio di lamenti, tremori, schizzi e oscenità... forse talmente prepotente che il demone avrebbe pensato di averla avuta vinta, che fosse finita. L'umana era stata distrutta dal possente demone imbattibile! Ecco, sì... magari in un altro film. Ciò che avrebbe sentito Chiller mentre Baiken, ancora visibilmente ansimante, con le enormi tette sussultanti e il capo sul terreno, mentre tutta quella sua assurdamente voluminosa chioma le incorniciava il viso e forniva un ottimo sostegno al suo capo, sarebbe stato lento all'inizio, ma via via così scattante da non essere paragonabile neppure alla sua stessa velocità: una serie di veri e propri tentacoli piatti, dall'aspetto più simile a sottili cinghie nere dalla punta aperta, iniziarono ad avvolgergli l'intero corpicino, intrappolandolo in pochi ma studiati scatti fulminei in una morsa assolutamente perversa e precisa, sia visivamente che in termini di utilità: intorno al collo uno spesso collare che sembrava in grado di stringerlo in qualsiasi momento, più gonfio e pulsante rispetto agli altri; sul torace un disegno a X il cui centro del cuore era messo in risalto da un cerchio frastagliato che sembrava quasi un mirino per il suo organo pulsante, sempre nero ma più brillante, e infine ma non per importanza, la parte inferiore del suo corpo era completamente avvolta da un'intricata rete di tentacoli ancora più sottili, che seguiva perfettamente ogni singola sporgenza, vena, nervo e forma, fino a sparire dentro la sua uretra, non abbastanza da impedirgli di venire ma anzi, mirava proprio a stimolarlo dall'interno fino a premere ritmicamente sul punto L nascosto dentro di lui, succhiandolo grazie a una piccola bocca interna che pulsava sull'estremità di quella perversa protuberanza; le sue palle, infine, erano strette una ad una come salami, in modo delicato ma non troppo, e venivano massaggiate con perizia, sfruttando movimenti simili a onde che ne facevano vibrare e muovere ritmicamente tutta la superficie, davano la sensazione che due mani le stessero sorreggendo e se ne prendessero cura. L'intero disegno non si concluse al corpicino di Chiller, una volta legato in quel modo assolutamente e fin troppo ben studiato per una mente che avrebbe dovuto essere completamente in pappa, nuovi tentacoli si allungarono dalla legatura di Chiller verso la stessa Baiken, unendoli rispettivamente: dal centro del petto del demone a quelle tettone immense che parvero in procinto di esplodere con quei nuovi accessori, dalle sue braccia ai polsi della donna, che fino a quel momento avevano cercato invano di ancorarsi ai fianchi del piccolino, finendo solo per graffiarli e strizzarli dolorosamente per il troppo piacere, e persino da quel intorno al collo se ne allungò un altro che andò a legarsi a quello di Baiken, creando una sorta di doppio strangolamento, non troppo forte certo, ma destinato a intensificare la stretta a seconda dei loro movimenti. Il tutto non impediva a Chiller di fare ciò che voleva, poteva persino cambiare posizioni come preferiva, semplicemente sarebbe stato costretto a ritornare sempre e solo sul corpo fremente della sua improvvisata amante, perché lei... ne voleva ancora.
    Similmente a una versione porno di un horror con degli zombie, alla fine di quell'orgasmo sensazionale, proprio quando gli ultimi spasmi abbandonarono lentamente il suo corpo prorompente lasciandolo per qualche istante immobile, come se fosse morta davvero, alla fine Baiken sollevò il viso e rivelò un'espressione terribilmente oscena, spiritata, ma soprattutto famelica, mentre ognuno di quei tentacoli si stringeva intorno a Chiller e lo attirava a lei, come ella non poteva fare con le mani ma avrebbe tanto, tanto voluto. Non riusciva bene a parlare, quando aprì la bocca un denso grumo di saliva iniziò a colarle dalla lingua come se fosse in preda a una potente droga, di conseguenza i lamenti che ne uscirono furono ancora più perversi, ma la sua voce non era importante, perché il demone da lì in poi avrebbe potuto sentirla rimbombare direttamente nella sua testa, come il richiamo irresistibile di una sirena...
    Non credere... di poterti fermare, Chiller! Mi hai fatta godere così tanto che ne voglio subito ancora! Più forte! Devi fottermi più forte! Hai promesso di farmi impazzire, giusto?! Che aspetti?! RIESCO ANCORA A PENSARE!
    Decisamente... il demone poteva considerarsi sfidato a fare del suo peggio, ma piuttosto che sembrare preoccupata, la sua avversaria pareva... estasiata dalla cosa.
    Da lì in poi, Chiller avrebbe potuto rendersi conto di una cosa semplicemente immaginando che accadesse: Muramasa tendeva a essere capricciosa quando Baiken si trovava nel suo mondo con qualcun altro, a volte lo spirito diventava dispettoso e crudele nei confronti della sua stessa padrona, e più le emozioni di quest'ultima crescevano e diventavano intense, più lo spirito aiutava più o meno indistintamente chi gliele procurava, finché quest'ultimo non aveva intenzioni ostili. In sintesi? Concentrandosi il demone si sarebbe reso conto di avere un margine con cui sfruttare quel mondo per modificarlo a propria volta... e questo offriva a entrambi infinite e variegate possibilità per portare quella battaglia al massimo del livello.

    Edited by .Bakemono - 18/10/2019, 15:36
     
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    Era una fortuna che Chiller fosse troppo impegnato a scoparla per diventare improvvisamente un tipo sveglio, altrimenti quella semplice presa si sarebbe trasformata senz'altro in una legatura molto più articolata. Purtroppo però, nella mente di Chiller la parola Shibari non compariva nemmeno lontanamente e tutto ciò che riusciva a pensare era riempire tutti i buchi di quella donna del suo sperma fumante, non di certo regalarle un intimo nuovo per quanto perverso. Quei versi, le sue parole spezzate, la sua espressione che lentamente scivolava nella perversione... a cosa doveva dare ascolto se non ad un simile spettacolo? Oramai poi, era conquistata, qualsiasi tentativo di lei per riguadagnare potere o controllo non aveva più alcun significato, era lui a dominare e Baiken era confinata a quella che sbavava, gemeva e veniva copiosamente al suo comando! Non doveva far altro che svuotarsi le palle a dovere, il resto sarebbe venuto da sé. Tuttavia, prima che potesse cantare vittoria, rimase per l'ennesima volta a bocca aperta a causa della risposta del potere di Baiken ai suoi capricci megalomani: in un breve istante fu legato, strozzato e intimamente stuzzicato come mai prima d'ora, era la prima volta che assaporava quello che poteva definirsi un "vestiti vivente" e cavolo se era stretto! Per un istante gli mancò il fiato e dovette bloccare ogni singolo movimento temendo che Baiken potesse riprendere il sopravvento ma... intuì immediatamente che quella non era opera sua. La Baiken che gli parlava nella mente non era la stessa che lo aveva sfidato, lei era vittima del potere di Muramasa almeno quanto lui, solo che la spada verteva decisamente sul demonietto e gradiva non poco lo spettacolo. Quell'invito non era a fermarsi, ma a fare del suo peggio e stava mettendo a disposizione tutte le sue risorse per riuscirci. Senza ritirare la lingua in bocca, si rese conto che poteva a sua volta risponderle mentalmente, il che apriva la sua mente a molti tipi diversi di possibilità.
    Non hai neanche idea di quanto cazzo sei fottuta ora... DONNA!
    In tutti i sensi. Quando capì che le leggi di quel mondo potevano piegarsi al suo volere, non esitò un solo istante a fare un tentativo e come un bambino che scopre per la prima volta di poter plasmare il pongo in qualsiasi cosa la sua immaginazione potesse realizzare, eccolo sollevare la mano libera verso l'alto e riempiendo l'indice di energia bollente, lo passò sulla sua lingua partendo dalla base e arrivando fino a vicinissimo alla punta. finché l'energia non la attraversò per intero iniziando a mutarla. La lingua si ingrossò di colpo e strinse il clitoride fino a staccarsi da esso per via delle sue nuove fattezze, assumendo a tutti gli effetti la forma e le medesime dimensioni del suo cazzo demoniaco. Nel vederlo così grosso e prestante, Chiller non poté fare a meno di concedersi un ghigno divertito e malefico, ma non perse minimamente tempo a sghignazzare tra sé, passando piuttosto all'azione: allungò la lingua facendola saettare sul ventre e sul petto di Baiken, così da avvolgerla come un lungo e pulsante tentacolo intorno alle sue enormi tette. Oltre a correggere la loro posizione, portandole a stringersi sul petto, iniziò a stimolarle con movimenti pulsanti e bollenti, senza contare che la lingua appariva totalmente irta di gonfissime vene pulsanti. Un ultimo giro e la lingua si fiondò al centro di quelle tette enormi, schiacciando l'estremità tra di loro così da ottenere una spagnola perfetta e autogestita, il tutto puntando la parte finale di quella lingua-cazzo verso la bocca di Baiken. Il risultato fu scontato: la invase senza pietà, raggiungendole subitissimo la gola ed iniziando a scoparla con un deepthroat degno di una fantasia erotica. Di sicuro Baiken non ne aveva mai provato una così invasivo e profondo. Chiller faceva lo schizzinoso ma la verità era che quella pornografia animata di Iceringer stimolava non poco l'immaginazione.
    Guarda che lo sento... sai? Sento come si muove la tua gola... sembra che vuoi mandarlo giù... come se volessi divorarlo! Sei affamata di cazzo! Avanti, ammettilo!
    Visto che poteva rispondergli mentalmente, Chiller si preoccupò di farla sentire anche un pò umiliata. Non perché volesse gettarla nel fango (anche se effettivamente c'era già) ma perché immaginarla sempre più sottomessa lo eccitava immensamente e anche se non voleva concedergli vittorie Baiken poteva sentire quanto la cosa lo eccitasse, quindi poteva anche dargli corda: quel cazzo che la stava scopando selvaggiamente non avrebbe fatto altro che indurirsi e ingrossarsi di più, come se la cappella non stesse già sbattendo forte abbastanza sull'entrata del suo utero. Poteva andare più a fondo? Si, ma non si sarebbe limitato a quello. Visto che un solo dito si era dimostrato tanto interessante, cosa poteva fare con due? Entrambi gli indici pieni di potenza incandescente finirono nello stesso pertugio. Dopo il primo dito fu facile allargare l'uretra quel tanto che bastava per far entrare anche l'altro e visto che con due era molto più semplice stimolarla non si limitò più semplicemente ad uscire ed entrare, ma iniziò a dilatarlo come se fosse un'altra fica più piccola sbirciando al suo interno a caccia di chissà che. La verità era che voleva farla gridare e non riusciva a trovare il tempo per applicare tutte le sue fantasie in quel momento. Poi si rese conto che c'era ancora un buco che non aveva esplorato in quella maniera perversa, e seppe subito come agire... ma prima voleva sentirla cedere. Voleva sentirla pregare per quel cazzo e che gliene desse ancora di più. Solo allora l'avrebbe accontentata.
     
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    Su una cosa Chiller si sbagliava, e se Baiken avesse potuto leggergli il pensiero di sicuro lo avrebbe preso in giro per la sua tenera ingenuità: se da una parte Muramasa lo aveva favorito, donandogli gli strumenti per metterla ancora più in difficoltà, d'altra era stata la donna stessa ad avergli dato un assist con quello spettacolare intreccio di tentacoli neri, lo spirito non avrebbe mai usato una scena così sessuale e poco inquietante. Non era più neppure questione di sfida ormai, Baiken era così presa dall'amplesso e dalla situazione che erano andati a crearsi che ormai non le interessava realmente di vincere o perdere in quel frangente, piuttosto, erano gli orgasmi esplosivi che aveva avuto i veri premi per lei e il suo corpo trascurato nell'astinenza, ed erano quelli che voleva realmente moltiplicare all'eccesso. Chiller avrebbe potuto sentire ogni singola ""corda"" vivere intorno a lui, che fosse il suo collo, le braccia o il cazzo, poco importava. Ogni singolo serpente di carne sembrava pronto a strozzarlo e cibarsi della sua carne, solo che ciò che voleva non era mangiarlo davvero ma farlo impazzire di goduria tanto quanto Baiken stessa. Se la donna faticava a muovere le braccia, allungandole il più possibile lungo i fianchi per poter tenere ben stretto a sé il bacino di Chiller con le dita e soprattutto con le unghie, ogni singolo tentacolo era come un prolungamento della sua volontà: braccia deformate e trasmutate in altro che toccavano, stringevano, tiravano e strozzavano il piccoletto ritmicamente, in diversi punti, tutti strategici e dettati dalla vasta esperienza della donna in ambito anatomico; per essere una brava combattente Baiken conosceva fin troppo bene il funzionamento di diversi corpi e razze, alcune le mancavano ancora certo, ma studiava da tutta una vita e non si era mai fermata, per cui il piccoletto si sarebbe realmente trovato stimolato in punti sensibili che magari non sapeva neppure di avere.
    Nnnh...Non... sottovalutarmi, tesorino... Sono iogh che ti ho portato... Mh, decisamente parlare mentre veniva così brutalmente scopata e il suo clitoride e persino l'uretra venivano stimolati, non era una passeggiata nemmeno per lei, per questo nel rispondere a tono iniziò con la bocca sbavante e concluse col pensiero, mentre sorrideva a Chiller in modo distorto, perverso, tra un cambio di espressione per una spinta più forte e l'altro. ... a fottermi così! Non ti ho forse chiesto di darmene ancora?! GH!NNNH!
    Fu lei stessa a spalancare la bocca nel vedere la lingua già lunga e generosa di Chiller, ingrossarsi e prendere fattezze del tutto simili all'immenso sesso che le stava gonfiando e slabbrando l'intimità. Il suo clitoride, grazie a quella stimolazione, aveva preso le dimensioni di un pollice umano, più sottile forse, ma decisamente in evidenza, tanto sensibile che il solo istante in cui venne stretto dal gonfiore improvviso dei vasi sanguigni dilatati, le procurò un brivido che si riflesse nella sua espressione, in un sussulto e una stretta di denti con conseguente rivolo di saliva e sguardo preoccupato presto ribaltato verso l'alto. Era inutile trattenere i lamenti a quel punto... o fingere che il turpiloquio non aggiungesse solamente pepe alla situazione. Per questo fu ella stessa a spalancare le labbra tra un lamento mentre le sue tette venivano strette dalla doppia morsa, sia dei tentacoli molto sottili che ella stessa si era legata addosso in precedenza più per mettersi in mostra che altro, sia e soprattutto da quello che oramai sembrava più un enorme tentacolo grosso quanto un braccio umano e dalla forma di uno dei cazzi più belli e soddisfacenti che avesse mai provato... praticamente la fantasia di una vita che prendeva forma, per dirlo nel modo più sporco possibile. A quel punto non le importò di nascondere quanto la sua faccia fosse oscena, quanta saliva accumulata colò dalla sua lingua esposta quando la tirò fuori come una cagna che aspetta l'osso, né quanto cazzo fu deliziosa la sensazione di invasione totale che provò mentre quella carne le scavava completamente l'esofago e ci finiva in fondo. Il suo occhio si ribaltò lentamente, allo stesso ritmo con il quale la lingua di Chiller la penetrava, prendendo possesso di ogni singolo angolo di lei. Tremò tutta, per il piacere e per i conati, che non tardarono a sconquassarle il corpo e ribaltare completamente l'occhio che divenne quasi bianchi mente la pupilla tremolava lungo la palpebra come nel più estremo porno interrazziale.
    Sì... ho fame... Sono affamata del tuo cazzo, Chiller! E ti conviene darmene ancora, perché se tardi a farmi venire di nuovo giuro che potrei ucciderti! Ancora, ancora...
    Ahnhooghhaa, ahnhogha! Mmmngh!
    Nella realtà, tutto quel pensiero si ridusse a una serie di singhiozzi, lamenti, mugolii, alcuni più prolungati di altri, mentre le lacrime iniziavano a rigarle entrambe le guance per lo sforzo, e il viso si faceva paonazzo con quelle guance gonfie per i conati. Il piacere misto al dolore donatole dall'uretra spalancata erano da brividi, non era neppure sicura che le piacesse, ma semplicemente il suo corpo reagiva come se fosse un'unica massa priva di consistenza atta solo a reagire agli stimoli nel modo più malato e lascivo possibile. Decisamente, Baiken in quel momento era uno spettacolo semplicemente osceno, ogni singolo specchio rifletteva la sua figura che si contorceva, eppure, in qualche modo, era quasi possibile distinguere una certa felicità in quella faccia distrutta, così come in tutti i segnali che lanciavano le altre zone del suo corpo: i capezzoli che iniziavano a pulsare, completamente esposti a differenza della loro natura "riservata", il clitoride che oscillava e sussultava come un cazzetto che richiedesse di essere afferrato e masturbato, come e soprattutto la sua fica fradicia e gocciolante, i cui umori schizzavano fuori a ogni singolo affondo; persino gli altri anfratti, l'eccessivamente aperta uretra o l'ano ancora chiuso, sembravano sfidare il demone a esagerare molto di più. Forse Baiken non gli avrebbe concesso il lusso di supplicare in modo patetico come una giovane troietta facile, ma di sicuro quegli "ordini", uniti al suo status, potevano rivelarsi altrettanto soddisfacenti da indurirgli ancor più il sesso e magari persino la lingua con cui la stava conquistando. La parte migliore? Baiken non sarebbe potuta essere più soddisfatta... o almeno di sicuro sembrava pensarlo. E forse anche quella era un'ennesima sfida che il demonietto avrebbe affrontato e superato quel giorno.
     
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    Per quanto cercasse di resistergli e mantenere alta la competizione, Baiken non poteva nulla col ritrovato orgoglio di Chiller che aveva preso del tutto il sopravvento su di lui, nel bene e nel male ovviamente: il demone non poteva sapere quali forze fossero in atto a quel punto ma la verità era che non gli importava o semplicemente non poteva dargli peso, troppo distratto, sconquassato e annegato da quelle sensazioni miste al sentimento di supremazia che tanto lo faceva sentire grande, possente e onnipotente rispetto agli altri. Baiken non gli aveva semplicemente concesso una scopata degna di quel nome, lo aveva riportato su quel piedistallo che lui stesso temeva di non poter raggiungere e quelle spinte decise, possenti e rumorose ne erano la prova. Il modo con cui dispettosamente dilatava la sua uretra e la violava prima con uno, poi con due e poi con entrambi gli indici lasciava intendere quanto forte e possente si sentisse in quel momento nonostante la sua stazza minuta, e quanto si stesse divertendo con lei ovviamente. Più esplorava i pertugi caldi e umidi di Baiken più sentiva il bisogno di averne ancora e ancora, e proprio quando pensi di aver occupato ogni parte del tuo corpo sopraggiungono le migliori idee per fare ancora di più.
    Smettila di fare la preziosa... sei così sexy quando godi in maniera sfrenata!
    Un vero e proprio complimento, anche se forse non il più elegante che la guerriera avesse mai ricevuto, ma senz'altro sincero su questo non c'erano dubbi. Sia la mente che il corpo di Chiller erano privi di filtri a quel punto, Baiken non poteva dubitarne, ma per quanto genuina fosse quella situazione inevitabilmente i rivelò anche un male per l'autocontrollo di Chiller che oramai aveva deciso quale sarebbe stata la prossima mossa. La presa della lingua e delle sue ali si fece più forte: gambe e tette di Baiken si sarebbero sentite più strette e stimolate che mai, oltre che a costringere la donna a serrare ulteriormente quella posizione umiliante e volgere ancora di più le sue vergogne verso l'alto. La posizione smise di favorire la penetrazione e dopo qualche colpo l'enorme verga di Chiller sgusciò fuori dalla sua intimità mostrando l'oscenità che avevano creato: la mazza del demone era estremamente più grossa di quando avevano iniziato, semplicemente esagerata, ed era talmente piena di umori che gocciolava e grondava, oltre che a perdere qualche goccia di densissimo seme che faceva capolino dalla punta. L'intimità di Baiken invece era come una bottiglia di spumante appena stappata, grondante di umori e completamente inumidita: era un vulcano osceno di sensazioni meravigliose che colava fino alla fine delle natiche inumidendo lo stretto buchino rimasto inviolato. Fino a quel momento almeno.
    Vediamo quanto griderai forte ora...
    Le dita nella sua uretra uscirono emettendo un rumore assorbito e sordo, schizzando qualche goccia di umori mentre la liberavano da quella presenza. Poi forti delle stesse umide secrezioni di Baiken stessa, si avvicinarono alla corolla di carne ora perfettamente visibile e chiaramente in posizione di vantaggio, infilandosi al suo interno solo per poterlo dilatare il più possibile. La mazza di Chiller si abbassò da sola e quando la cappella fu davanti all'entrata le dita scivolarono fuori per fare spazio. Il resto della mano afferrò le natiche il più possibile per tenerle spalancate ma il primo spasmo di Chiller non andrò a buon fine, facendo scivolare la punta prima dolorosamente su tutta la corolla di carne, poi sul perineo e infine sull'intimità appena liberata, come un colpo di spada a bruciapelo. La cosa non tediò affatto il piccolo demone che anzi la sfruttò per tenerla ulteriormente in sospeso, ripetendo il processo altre due volte prima di decidersi a dare un colpo più deciso, quasi doloroso, ma che portò il suo enorme cazzo dentro quello stretto anfratto, tutta un'altra cosa rispetto alla sua intimità.
    Hai un culo davvero stretto... bellissimo... peccato che quando avrò finito non tornerà com'è ora!
    Dichiarazioni forti, ma oramai era totalmente andato e tanto per testimoniarlo maggiormente, CHiller non lasciò l'intimità di Baiken impunita e appena iniziò a sprofondare con tutto il resto della sua mazza nel culo della donna, la mano destra si fiondò sulle grandi labbra di lei con la foga di un pugile, chiudendosi rapidamente in un pugno perverso che iniziò a violarla con tutta la mole di quell'avambraccio che, proprio come il cazzo ricoperto di muscoli, s'indurì improvvisamente diventando tutt'altro che inferiore ad un organo sessuale. L'ultima mano rimasta libera tornò con le dita all'altezza dell'uretra, allungò indice e medi per riprendere la stimolazione che aveva lasciato a metà con la differenza che stavolta affondava molto più profondamente e quando le nocche arrivavano al limite, il pollice si abbassava per andare a stimolare e torturare quel grosso clitoride divenuto oramai impossibile da ignorare. Il ritmo di partenza fu molto più lento rispetto a prima ma Chiller le stava prendendo letteralmente ogni singolo buco lì sotto... non c'era fretta di esagerare. Il tutto ovviamente affondando quanto più profondamente gli fosse possibile, compresa la lingua che forse era l'unica ad aver mantenuto un ritmo più incalzante.
     
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    All'inizio Baiken riuscì persino a ridacchiare contro l'asta di Chiller, facendola di rimando vibrare leggermente, e procurandosi poco dopo dei conati più intensi che la portarono dal chiudere gli occhi a sgranarli mentre le palpebre tremolavano velocemente. Era così rossa che sembrava in procinto di rimetterci le penne se solo quell'immensa lingua-cazzo le fosse rimasta dentro, minacciando di invaderle persino lo stomaco e poterci sborrare direttamente dentro... ammesso che ne fosse capace; fortunatamente il mondo di Muramasa non era pensato per avere simili ripercussioni, la morte per soffocamento non era contemplata, e dunque il demone avrebbe potuto benissimo tenere Baiken in quel limbo tanto bello da vedere quanto malato da vivere per un'infinità reale di tempo. Che questo piacesse anche alla donna era facilmente intuibile dal modo in cui si contorceva, tentando di muovere persino le gambe, di liberarsi in qualche modo, inarcando la schiena e il collo come una vera e propria posseduta. Temette che sarebbe arrivata a vomitare, se solo tutta quella carne non continuasse a impedirglielo, evitando di venir rigettata dal suo stesso fisico provato. Quando Chiller aumentò la stretta, dai suoi seni presa a schizzare liquido bianco, come latte, quasi essi avessero assorbito il suo seme e ora, all'apice della follia e del piacere, lo stessero rigettando fuori sotto forma di nettare candido. Era uno spettacolo davvero osceno, anche e soprattutto perché era ancora sporca in faccia e sul petto dall'esperienza precedente, e tutti quei tentacoli scuri risaltavano maggiormente sul suo candore. Quando Chiller si staccò da lei le strappò un grido soffocato, spingendola a mugolare e lamentarsi, prima di rendersi conto di quali fossero le reali intenzioni del demone.
    Cosa fai... ridammelo! GHH?!?!
    Nella foga del piacere, intontita dall'amplesso e dalla sensazione improvvisa di vuoto, con tutta quella carne e l'interno della sua intimità esposta, non pensò immediatamente che il cambio di posizione fosse dovuto a idee malsane di Chiller, quando tuttavia se ne rese conto, si ritrovò praticamente frustata dal cazzo di Chiller, il clitoride che venne schiacciato a ogni strusciata o colpo ricevuto, procurandole un nuovo sussulto in tutto il corpo, che prontamente si ritrovava incapace di sfogare appieno per via delle ali e di tutti quei tentacoli che ormai la bloccavano, lingua del demone compresa. Quando il piccoletto cercò di posizionarsi, ella si ritrovò persino a tentare di ritrarsi come una ragazzina, ma nel frattempo non poté rinunciare a essere ancora un po' se stessa... almeno finché poteva.
    Ehi non siamo abbastanza in confidenza per quest- gh! Mmh... Chi se ne frega, continua GHnnh...
    Ebbene, tentò persino di fare la spiritosa mentre quel cazzo demoniaco spesso quanto un braccio le sbatteva tra le natiche cercando di impadronirsi del suo culo, stuzzicandola e provocandola invero, spingendola ad agitare quelle natiche marmoree come a invocare al più presto la prima spinta. Ovviamente, il tentativo di riderci sopra si spense ben presto, completamente soffocato non solo dalla lingua che le invadeva la gola e che ella stava ormai succhiando con lo stesso gusto di un delizioso quanto ingombrante dolce, ma anche e soprattutto dal cazzo che entrandole finalmente nel culo le strappò il tanto atteso grido di piacere che il demone aveva atteso fin troppo a lungo, irrimediabilmente strozzato dalla presenza nel suo esofago che rese il tutto ancora più osceno e umiliante. A guardarla in faccia sembrava decisamente stesse partecipando a un'orgia, con affari variegati che la possedevano ovunque, e il fatto che fosse un solo, minuto essere a ridurla in quello stato e farle provare simili sensazioni doveva rendere piuttosto orgoglioso il già decisamente megalomane demonietto. Lei, ovviamente, non ci badava, non aveva alcun tempo o modo di farlo. Si inarcò e contorse come una bestia agonizzante, emettendo rumori osceni, grida su grida prontamente bloccate dalla bocca occupata, che presto si trasformavano in veri e propri singhiozzi. Ebbene, iniziò letteralmente a singhiozzare dal piacere, con la lingua che, infilata tra lo stretto spazio tra le sue labbra e l'asta di Chiller, iniziò da prima a dondolare senza più forza, come un piccolo fallo moscio, poi a vorticare intorno a quella carne pulsante mentre Baiken con espressione ormai persa mugolava e tirava avanti per inerzia, preda di un piacere così forte che ormai avrebbe fatto di tutto per continuare e averne ancora. Le dita che prima stringevano forte i fianchi di Chiller, dopo avergli strappato ennesimi lembi di carne di cui il demone stesso pareva non curarsi affatto, finirono per stringersi contro il terreno, scavando e strizzando il fango e la terra sotto di lei come se ciò potesse aiutarla a sfogare anche solo minimamente tutto ciò che provava. Era tutta sporca, la schiena, i capelli, parte dei glutei persino, e se quando il demone parlò dubitò anche lei, nella follia del piacere, che il suo culo sarebbe tornato stretto e accogliente senza restare irrimediabilmente rovinato e slabbrato dal suo cazzo, preda di pensieri ormai incoerenti e sconnessi pensò addirittura che non si sarebbe mai lavata di dosso tutto quel sesso sporco, perverso, capace di macchiarti l'anima e fartelo persino piacere. La cosa l'avrebbe dovuta spaventare, forse, ma in quel momento in realtà le sembrò persino un pensiero invitante, tanto che si mise quasi a ridere contro la lingua del demone come una pazzoide ubriaca. Stava decisamente perdendo la ragione, sì... ma non sembrava un danno permanente per cui Chiller non avrebbe avuto tempo per i sensi di colpa, al massimo per esagerare ancora...
    Il tuo... cazzo... mi sta... Impazzendo... pensare... Non riesco... GAHHHOoooh
    Quando le palle del demone cozzarono violentemente contro il culo di Baiken, strizzando quelle natiche sode per spingerle al limite ma lasciandole comunque pronte a sobbalzare come se invocassero il prossimo affondo, la donna era già tutta un grido, un dimenarsi e una maschera di saliva e lacrime. Ma quando il pugno del demone si aggiunse alla stimolazione, insieme alle dita che improvvisamente si fecero ancora più ingombranti andando a spalancarle nuovamente quell'anfratto stretto che non era minimamente pensato per accogliere qualcosa, fu un vero e proprio cataclisma. Definire lamenti i suoni che uscirono dalla bocca di Baiken non era abbastanza, definire schizzi gli umori che iniziarono a zampillare fuori dalla sua intimità e dall'uretra violate come una specie di cascata non era assolutamente niente, così come il tremore che le sconquassò l'intero corpo fu assolutamente eccessivo, delle vere e proprie convulsioni, come un attacco epilettico in larga scala. Venne in modo così eccessivo e potente che Chiller avrebbe potuto godere anche solo semplicemente dal suo continuo tremore, ancora una volta come un vibratore formato gigante ma stavolta al suo massimo livello di intensità. Schizzò davvero ovunque, persino muco dal naso, che si unì alle lacrime e alla sua stessa saliva, che come nel deepthroat più eccessivo iniziò a colare incontrollata sporcandole i seni e il collo. Era una pozza di umori e sudore, ma non sembrava neppure lontanamente intenzionata a fermarsi nel proprio piacere, perché dopo il primo orgasmo sembrò in procinto di seguirne un alto, un altro e altri ancora... ma si bloccarono, come se avessero bisogno che il demone desse ancora di più e iniziasse a muoversi davvero per potersi sfogare davvero. Chiller avrebbe potuto sentire non solo quel culo divino strizzarlo come se fosse un massaggio vero e proprio, ma anche vedere esattamente quanto la corolla di carne si stesse gonfiando e fosse sempre più accogliente ad ognuno dei suoi lenti passaggi, a come si allungasse leggermente quando faceva per tirarsi fuori, e a come invece rientrasse prontamente quando affondava fino a schiacciarla. E se quello era il risultato solo ai primi affondi, era difficile pensare cosa sarebbe potuto accadere se si fosse mosso più velocemente... ma a quanto pare Baiken stessa moriva dalla voglia di scoprirlo, perché oltre ai lamenti strozzati e alle grida ancor meno riconoscibili, anche con quell'espressione totalmente in pappa, dalla sua mente incasinata si riconoscevano comunque suppliche più o meno decise.
    Ahncora... Anora! Sfondalo... sborra... dammi tutto... tutto quello che hai... Non importa!

    Edited by .Bakemono - 20/10/2019, 14:47
     
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    A dirla tutta, gli inviti di Baiken servivano a poco se non a fomentarlo di più. Quel culo meraviglioso faceva già il grosso del lavoro rendendo i movimenti di Chiller impazienti, sempre più difficili da trattenere. Avrebbe voluto frantumarle il ventre a colpi di cazzo incessantemente fin da subito ma stava cercando di darsi un contegno e Dio solo sa quanto miseramente stava fallendo. Il modo in cui quella corolla lo tirava e lo accoglieva, come quelle natiche vibravano e si facevano morbide e accoglienti, con tutto il corpo di Baiken reagiva... era una tentazione irresistibile e quando la vide esplodere in quella serie di lunghi e ripetuti orgasmi non ebbe più dubbi... non poteva essere da meno! Iniziò a gridare, quasi un ruggito ma molto più profondo e perverso, sembravano quasi i versi amorosi di una belva in fase di accoppiamento. I testicoli di Chiller si attaccarono fortissimo alla base della verga, la pelle si tese al punto da trasformare il tutto in un blocco unico che avrebbe reso le penetrazioni molto più intense: non soltanto quella mazza oscena ed enorme stava scavando dentro di lei più forte e risoluta di prima, ma adesso quando arrivava alla base che era il punto più comodo per la sua corolla di carne, ecco che subentravano i durissimi testicoli di Chiller che finivano di spalancare quell'anfratto facendo da ulteriore ostacolo alla penetrazione. La lingua si strinse più forte intorno ai suoi seni ed iniziò a violarle la gola più velocemente, al ritmo ritrovato del rapporto anale, scavando sempre più a fondo per invaderle sul serio lo stomaco. Non ci volle molto prima che anche le braccia si unissero a quel ritmo sfrenato e Baiken si ritrovò un braccio e una mano diabolica nei suoi anfratti vaginali che sembravano volerle mungere ogni singola goccia di quegli umori femminili irresistibili. Non ci volle molto prima che la lingua di Chiller diventasse evidente all'altezza dello stomaco di Baiken, visibilissima sotto pelle, ma soprattutto era molto più facile notare quei dettagli ora che anche le ali si erano unite ai movimenti di Chiller, testimonianza di quanto fosse imbizzarrito e indomabile a quel punto, facendo dondolare la schiena e le gambe di Baiken come in una perversa culla che assecondava i movimenti di una penetrazione semplicemente bestiale. La sua verga iniziò a vibrare fortissima e tutte le estremità del corpo si fecero incandescenti, Baiken lo avrebbe sentito sovraccaricarsi come una centrale nucleare impazzita e priva di controllo, oramai prossimo a sfogarsi dentro di lei. Non ci volle molto prima che ci riuscisse, ma ovviamente non si trattò di un orgasmo normale... l'esatto opposto...
    Cazzo... sto per venire... vengo! Vengo! Ti riempio il culo!
    Fu solo il primo fiotto a farlo esitare, denso e abbondante come un'eruzione vulcanica. Poi la foga prese il sopravvento e Chiller tornò a pompare con tutto il corpo, alternando le penetrazioni con i fiotti interminabili di quell'orgasmo. Fu come un lento effetto domino: iniziò la verga, poi si unì la lingua e senza alcuna apparente ragione poi anche le dita iniziarono ad espellere liquido solo che a differenza del cazzo e della lingua di Chiller sembrava più una sostanza rossiccia e densa, come energia fusa ma tutt'altro che inferiore al seme in termini di piacere. Baiken venne riempita completamente: il suo stomaco divenne gonfio in pochissimi istanti a causa della lingua e della verga nel suo culo, l'intimità e l'uretra impiegarono comunque lo stesso tempo essendo meno capienti. Ma anche quando Baiken fu piena fino all'orlo, Chiller non si fermò e continuò a pompare dentro di lei con tutto il corpo in modo da far zampillare fuori il seme in eccesso, provocando schizzi perversi in ogni direzione. Continuò a gridare possente finché non riuscì più a trattenersi e la stanchezza prese il sopravvento, facendolo indietreggiare con un orgasmo più forte degli altri che spinse verga e lingua fuori dai pertugi, portandolo ad allontanarsi e usare le mani per reggersi e non cadere, mentre la sua carne schizzava ciò che restava di quei fiotti su Baiken trasformando il suo diabolico seme in una maschera per tutto il corpo, finché non sarebbe stata totalmente invasa da quel bianco perverso, densissimo e dal sapore pungente, inimitabile. La presa sulle sue gambe si affievolì ma non crollò, quindi senza un input di Baiken per liberarsi sarebbe rimasta in quella posizione, e restandoci avrebbe scoperto quanto breve e insignificante fosse per un demone il concetto di "periodo refrattario".
     
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    Il piacere fu così dannatamente intenso che Baiken, muovendo le spalle e le braccia fin quasi a lussarsele, riuscì in qualche modo a superare l'ostacolo delle proprie gambe e soprattutto delle sue immense tettone per potersi letteralmente aggrappare al braccio che la stava fottendo quasi con la stessa impetuosa voglia del cazzo del suo proprietario. Ci si aggrappò con le unghie, graffiandolo e strizzando così tanto quei muscoli da procurarsi piacere da sola per il semplice contatto con quella carne soda e virile. Per essere piccolo, Chiller così tanto eccitato aveva un fisico niente male e il fatto che fosse stata lei a istigargli simili risultati era una soddisfazione grande quasi quanto il suo culo spalancato in quel momento. Quasi. Il modo in cui quell'amplesso stava proseguendo era a dir poco malato e osceno, quasi cruento forse, ma sicuramente a guardare la faccia di Baiken in tutti quei riflessi da più angolazioni non si sarebbe certo detto che fosse disperata, né tanto meno che la mattina seguente avrebbe avuto lividi un po' ovunque, dalle tette alle gambe passando soprattutto per il culo, e anche qualcuno interno di sicuro. Chiller ci diede dentro come un diavolo impazzito, strappando alla donna ben più di un grido e anche una buona dose di turpiloquio interiore che andò a crescere a ritmo della sua eccitazione. Se nella vita di ogni giorno era particolarmente difficile sentirla dire parolacce troppo forti anche quando imprecava, a letto essere volgare le piaceva parecchio a quando pareva.
    Sì! Sì! Sìsìsì, così! Fottimi Fottimi Fottimi più forte, demone! È così tanta che non reggeròOooohhhhh!
    Vengo ancora! Sto venendo ancora!

    Ggghaaaaaa!
    Mentre Chiller rincarava la dose e la penetrazione raggiungeva vette di velocità tali che le mani ancorate al suo braccio sparivano quasi a ritmo delle sue tette ballonzolanti, con i capezzoli morbidi e allungati che praticamente le frustavano ad ogni movimento creando linee rosse sottili sopra e sotto quelle aureole gonfissime, Baiken ebbe qualcosa come 5 o 6 orgasmi di fila, tutti deliziosamente stimolanti per la carne del ""piccolino"" e che portarono lei a raggiungere un'espressione di tale perversione che non pareva neppure si trattasse della stessa impavida guerriera che quel giorno aveva salvato il compagno del demone da uno mostro avvenente ma famelico. Gridava, mugolava, sembrava incapace di fare qualcosa od esprimere un concetto che non fosse un mugolio o un gemito più sentito dell'altro, persino le palle del demone seppero come farsi amare trasformandosi in una sorta di tappo enorme che penetrando la sua carne le fece sgranare entrambi gli occhi (sì, anche quello "vuoto" sotto la benda) e ribaltare la pupilla. Era così tanto più grosso che quando Chiller iniziò a venire, facendola dondolare come su una giostra, impedì per diverso tempo al suo corpo di espellere tutta quella quantità abominevole di seme, una quantità tale da poter essere contata solamente in litri probabilmente, che la gonfiò così tanto e insensatamente da farle uscire sborra non solo dalle narici, da cui schizzò con forza, ma anche dagli occhi, dai capezzoli spalancati e dagli angoli della bocca già eccessivamente pieni e sconquassati dai conati. Definire il viso di Baiken rosso o le sue guance gonfie a quel punto sarebbe stato puro eufemismo, non c'era niente nel suo corpo o nella sua espressione che non facesse pensare che sarebbe letteralmente esplosa, almeno finché la pressione nel suo immenso pancione non fu tale da far straripare letteralmente ogni suo singolo anfratto, soprattutto quelli già pieni. Fu un vero e proprio cataclisma, qualcosa che raramente aveva provato tanto intensamente se non molto tempo addietro e con amanti ben meno minuti, un vero e proprio spettacolo che non le colmò solamente il corpo ma anche e soprattutto la mente, soddisfacendo appieno la sua mente perversa, tenuta a lungo repressa. Quando il seme si fece semplicemente troppo e anche Chiller fu costretto a straccarsi da lei, il suo cazzo funse come un vero e proprio tappo, producendo lo stesso assordante rumore quando venne strappato fuori, dando il via a una vera e propria cascata bianca che partì direttamente dal suo culo e dagli anfratti adiacenti. Nonostante questo, quando il demone iniziò ad allontanarsi, Baiken ebbe un breve, folle guizzo di protesta verso tutta quella carne che l'abbandonava, cosa che le diede la forza necessaria per approfittare della presa più lieve delle ali del demone per liberarsi dalla loro presa, finalmente. Avrebbe voluto agire anche dopo ciò, ma era così provata, che anche dopo essersi liberata rimase per qualche istante in quella oscena posizione cui Chiller l'aveva costretta, con gli anfratti spalancati e pulsanti da cui zampillavano fiotti e fiotti di seme ancora bollente che le finivano irrimediabilmente sul seno e in faccia; ce n'era così tanto che anche quando il flusso cessò rimasero diverse e innumerevoli bolle bianche tra le più disparate, che iniziarono a formarsi e scoppiare in successione, un po' come se quei buchi stessero ansimando tanto quanto la loro padrona. Il suo occhio sembrava incapace di tornare normale oramai, perennemente ribaltato, con un sorriso perso stampato sulla bocca spalancata e diversi spasmi che le percorrevano tutto il corpo, anche i posti più impensabili, dalla palpebra stessa, ai capezzoli, fino agli anfratti e alle dita dei piedi. Ci mise un bel po' a riprendersi, ma quando lo fece l'occhio ribaltato tornò per un momento a vedere ciò che le stava intorno, e alla vista di se stessa in quello stato Baiken non sembrò affatto inorridita, anzi, il suo sguardo vagò subito alla ricerca di Chiller e bastò la vista del suo cazzo ancora pulsante e gocciolante per portarla a leccarsi le labbra e sorridere, in modo malato e distorto ma anche divertito. Ne voleva ancora? Possibile? Si fece forza e le gambe caddero a terra con un tonfo umido, mentre il seme continuava a schizzare ovunque. Il suo corpo era una visione semplicemente oscena: gonfio, arrossato, spalancato in posti improbabili quali anche i pori delle areole, nonché irrimediabilmente bianco ovunque per tutto quel seme. Il suo kimono ormai rovinato si distingueva a malapena in alcuni punti, mentre la pelle che non era bianca risultava annerita dal fango che la sporcava, la sua schiena e le natiche erano ad esempio completamente nere, così come il retro delle braccia o parte dei capelli. L'assurdo era che non sembrava minimamente farci caso, segno di quanto poco badasse al proprio aspetto di suo, figurarsi in simili frangenti. Chiller avrebbe avuto tempo di riprendersi, almeno 5 minuti buoni, che per due guerrieri erano semplicemente un'eternità, poi Baiken riuscì in qualche modo a rotolare una volta fino a mettersi a pancia in giù e da lì, finalmente, sollevarsi con braccia e gambe tremanti. Fu costretta a rimanere a quattro zampe per lo sforzo, ma ciò non le impedì di gattonare verso Chiller e afferrargli il cazzo fino a "issarsi" verso di lui, posando il mento sul suo corpo, con il suo enorme affare contro la guancia, guardandolo mentre tentava di riservargli un'espressione vagamente sicura di sé e sensata... senza riuscirci poi troppo, dal momento che era una vera e propria maschera di sperma.
    Un'altra... Volta... Ancora...
    Lo disse a singhiozzi, con la bocca ancora colante e qualche colpo di tosse sparso, eppure se e quando Chiller le avesse dato corda, si sarebbe presto reso conto che la donna non si sarebbe accontenta affatto di una volta, anzi... ci diedero dentro per così tanto tempo che Baiken si scordò persino per cosa fossero finiti lì o come diavolo avesse fatto a imprigionarlo. Si sfogò davvero, davvero a lungo... Abbastanza da raggiungere e recuperare il lungo periodo d'astinenza e averne persino d'avanzo, ma affermare che questo le fece passare la voglia di averne ancora sarebbe stato del tutto falso... Anzi, se possibile una volta finito sentiva ancora più eccitata di prima; come se piuttosto che sfogarsi si fosse invece ricordata quanto fosse bello e appagante del sano sesso occasionale. Chiller si era rivelato un amante decisamente degno, nonostante il suo caratterino e il corpicino minuto... Quello era il primo pensiero che Baiken ricordava di aver avuto, prima di piombare in una coltre confusa di scene di sesso tra le più disparate, così variegate che sembrava impossibile memorizzarle tutte.

    Qualche tempo dopo


    Erano state ore... Giorni? Sì beh, forse definirli giorni era esagerato ma sicuramente erano stati dentro il mondo di Muramasa incredibilmente a lungo per una semplice scopata. Scopata che in fondo di "semplice" non aveva avuto un bel niente, senza contare che non era stata neppure una. Una volta "sveglia", dal momento che a una certa era svenuta e aveva idea che anche Chiller, per quanto sicuramente avrebbe cercato di nasconderlo se glielo avesse chiesto, non se l'era passata meglio a un certo punto. Erano aggrovigliati l'uno sull'altra, un po' come un bimbo con la sua mamma piena di latte, e a giudicare da come erano posizionati il suo petto doveva fornire un ottimo guanciale su cui dormire. Baiken si sentiva indolenzita in pertugi e parti del corpo che negli anni aveva persino dimenticato di avere, così a fondo nelle sue interiora che le pareva di essere stata riempita completamente d'acqua per poi essere svuotata forzatamente più e più volte... Che in pratica era esattamente ciò che era successo, senza l'acqua ma ben altro liquido di conto. Quando cercò di alzarsi, lo fece con gli stessi lamenti e la stessa posa di una vecchietta acciaccata, o -più calzante- una donna incinta, visto il pancione di sperma che le aveva procurato Chiller: mano sulla schiena, vari "ahi ahi ahi" di contorno e tutti gli sforzi possibili per imporre sulle cosce sode tremanti un minimo di sforzo. Si allontanò da lui rotolando, nel tentativo di non fare troppo rumore, e quando si alzò si guardò la pancia e si sorprese che non fosse ancora tornata normale, dal momento che i seni l'avevano più o meno fatto... più o meno. Quando cavolo c'era finito un grosso plug anale con la stessa forma del fallo di Chiller (ma in miniatura) nel suo didietro? Dopo essersi alzata con quel fare da vecchietta, dovette fare immensi sforzi per camminare e allontanarsi, abbastanza da potersene liberare a debita distanza, con non poca fatica e conseguenti espressioni oscene mentre lo tirava fuori mugolando a denti stretti, leggermente piegata su se stessa. Il conseguente fiume di seme fu ancora una volta decisamente invidiabile, ma decise di non prestarci troppa attenzione per timore che, facendolo, avrebbe rischiato di riprendere da dove si erano lasciati... e questo proprio non potevano permetterselo. Quanto diamine erano rimasti dentro il mondo di Muramasa? A giudicare dalle innumerevoli visioni che li circondavano, decisamente troppo perché potesse ritenersi saggio; stare lì dentro più a lungo del dovuto, significava concedere allo spirito non solo pasti eccessivi, ma anche e soprattutto più controllo sulla propria mente... la priorità dunque era assolutamente uscire presto. Con un sospiro, Baiken chiuse gli occhi e si concentrò per modificare l'ambiente, o meglio, fece tornare la sorgente d'acqua dentro cui si tuffò senza pensarci due volte, e dopo essersi lavata accuratamente riportò il proprio abbigliamento a uno status quantomeno decoroso, sebbene il seno così gonfio le richiese una doppia dose di bende per essere strizzato, e risultò comunque ancora fin troppo abbondante e diverso da suo solito una volta concluso. Alla fine della "sistemazione" lei era tornata vestita, certo, ma aveva succhiotti, lividi e segni ovunque, nonché l'espressione arrossata e languida di una che c'ha dato dentro di brutto. Non sapeva come fosse messo Chiller, ma si voltò verso di lui per dargli un'occhiata, svegliandolo (o comunque spronandolo) con ben poco tatto o premura:
    EHI TU, Piccolo Adone del sesso! Il complimento sarebbe bastato per mascherare il palese sarcasmo in quella parola, tanto quanto il fatto che era tornata a definirlo "piccolo", ora che non poteva più sconvolgerla con dell'intimità ben spesa? Forza, alzati! Non so quanto siamo stati qui dentro a divertirci, ma ho come l'impressione che il tuo capo non sarà contento se non ci vede tornare. Saranno passate ore... Sperando che si tratti solo di queste. Si bloccò un attimo, come se avesse ricordato solo in quel momento un particolare importantissimo. Lo guardò. Senza contare che ho una prova da concludere! A tal proposito... Possiamo mettere da parte questa piccola tresca clandestina e dichiarare la prova superata, visto che di fatto ti ho rinchiuso qui dentro e fatto mio... o devo fare qualcosa di eclatante perché tu metta una buona parola per me? Sorrise, malefica, facendo poi spallucce. A quel "Fatto mio" aveva osato fargli persino l'occhiolino come se davvero fosse convinta di essere stata LEI a farlo suo in qualche modo... probabilmente stava solo scherzando, o forse non era poi così tanto modesta rispetto al demone. A ben pensarci sarebbe un orribile peccato se dopo questa fantastica avventura finissimo per non diventare colleghi...
    Ebbene, concluse il discorso con quel suo fare ambiguo e la rinnovata parlantina sciolta. Ovviamente, anche Chiller doveva sapere che Baiken con il suo potere avrebbe potuto giocarsela molto meglio, e aveva tutte le carte in regola per farlo, stava a lui decidere se metter da parte l'orgoglio e accettare la cosa o bocciare la sua performance... a quel punto Baiken era talmente rilassata, che anche ripetere eventualmente la prova in seguito non le sarebbe spiaciuto poi troppo. Prima di tirare fuori entrambi dal luogo, comunque, avrebbe atteso pazientemente che Chiller si sistemasse come meglio credeva, e c'era da sperare che avesse più fortuna di lei nel farlo perché... beh, in quello stato poteva sembrare una che aveva fatto a botte pesanti con qualcuno, tanto quanto un'altra reduce dall'aver fatto sesso per giorni. C'era solo da augurarsi che Prime non fosse un tipo malizioso e pensasse alla prima, guardandola. Forse avrebbe potuto usare una qualche illusione da stamparsi addosso quando si fosse trovata di nuovo davanti a lui... ammesso che avrebbe ricordato come si facesse a camminare, figurarsi usare le Arti Magiche.
    Uff... uff... Sono decisamente fuori allenamento per certe cose...

    Edited by .Bakemono - 23/10/2019, 10:22
     
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    Iniziò ad ansimare forte e in maniera prolungata subito dopo quell'orgasmo, aveva gli occhi serrati per lo sforzo e si sentiva come se ogni muscolo del suo corpo fosse indolenzito e paralizzato. tremava e si reggeva in piedi a fatica ma cercò di tenere duro e non mostrarsi debole,doveva farlo se voleva mantenere l'aria superiore di fronte a lei. Pensava che a quel punto la lezione fosse finita e che Baiken avrebbe rinunciato del tutto a qualsiasi altra contromossa, ma quando Chiller riaprì gli occhi vide uno spettacolo che non poteva aspettarsi: piena di sperma, totalmente coperta dal suo seme e incredibilmente fiaccata, ma ancora perversamente impaziente di averne ancora, mentre gattonava verso di lui a caccia della sua enorme verga che in un'istante tornò solida e irrefrenabile come non mai. I suoi occhi si fecero bianchi mentre la vedeva issarsi sulla sua stessa erezione e per un istante temette di perdere il controllo. Ma così non fu. E forse... fu anche peggio.
    Vieni qui dannata...
    E mentre le afferrava la testa per la coda e per la nuca, la sua verga le finì di nuovo davanti alle labbra e Chiller spinse con tutto il suo corpo dentro di lei, rincominciando scopandole la gola con la stessa foga con cui avevano iniziato.
    Quando ebbero finito, molto tempo dopo, Chiller si ritrovò completamente privo di controllo con le sue parti del corpo, sdraiato sul petto di Baiken e adagiato sui suoi morbidi seni come se fossero dei paradisiaci cuscini. Non dormiva così bene da... sempre, praticamente e non poteva dirsi che super soddisfatto, visto il modo in cui si erano sfogati. A differenza di Baiken lui non avrebbe di certo dissimulato dolorini da vecchio bacucco, piuttosto rimase nel regno dei sogni per un tempo difficile da percepire: quando Baiken si alzò allontanandolo, Chiller sbatté la testa a terra svegliandosi effettivamente, ma restando con la fronte a terra per tutto il tempo, iniziando a borbottare qualcosa che nemmeno lui riusciva a comprendere. Iniziò a muovere le mani e le gambe per provare ad alzarsi ma erano tutte desincronizzate e non si muoveva bene. A stento riusciva a capire i suoi stessi pensieri... ah, ecco cosa stava borbottando.

    Io i poteri illusori li odio...
    Tentò di alzarsi sfruttando il muro e ci riuscì, o meglio strisciò per riuscirci ma il risultato fu comunque buono. Nonostante sembrasse in forma le sue corna pendevano verso il basso e i suoi occhi da grossi e rotondi erano ridotti a rei piccoli rettangoli confusi. Il suo di stress non era fisico ma mentale e sospettava che non sarebbe riuscito a tenersi in piedi da solo per un pò. Le gambe tremolavano confuse e le braccia pendevano verso il basso sollevandosi sporadicamente come se stessero cercando di tirare pugni ai fantasmi. E ovviamente ci si mise anche Baiken che lo portò a ringhiare in maniera decisamente poco aggressiva e credibile, sembrava un cagnolino che ringhiava nel sogno, ma il suo disappunto era genuino.
    Finiscila... solo perché sai fare qualche trucchetto non vuol dire che sei pronta... anzi forse dovremmo rincominciarla la prova, altroché...
    Il suo subconscio gli suggeriva che ripetere l'esperienza poteva essere solo un bene, ma il suo orgoglio la pensava diversamente e quel tono scocciato non era esattamente convinto. Tra l'altro Baiken era riuscita a tenergli testa anche a letto cosa che non era sicuramente facile. Non era una qualsiasi, era molto più che unica.
    Ti vedo indeciso amico mio, lascia che sia il leader a sancire una sentenza.
    Assolutamente dal nulla, un portale si era spalancato sul terreno tra Chiller e Baiken, e da esso faceva capolino la testa mascherata di Prime, a braccia conserte e con l'aria piuttosto divertita. Dal portale era possibile vedere chiaramente che si trovava ancora dentro la sua stanza, in piedi sulla scrivania per raggiungere il soffitto, vicino a lui si poteva intravedere Seeu che probabilmente non si era persa lo spettacolo. Chiller squadrò male Vega ma rendendosi conto che era pieno di succhiotti e altri segni amorosi su faccia e corpo preferì rimanere in silenzio. Il leader dei Watchmen diede un occhiata all'orologio sul suo polso e diede un ultima condizione:
    vi siete dilungati abbastanza. Chiller, riesci a raggiungerla dov'è ora in meno di 30 secondi?
    Suonava come una sfida provocatoria e in tutta risposta Chiller si spinse via dal muro e provò a lanciarsi contro Baiken ma finì di nuovo faccia a terra e fu costretto a trascinarsi verso di lei anche solo per provarci. Il ritmo, ovviamente, era ridicolo, ma lui finì col non demordere per orgoglio. Vega allora, sbuffando, diede il verdetto in maniera inequivocabile così da metterci la parola fine sopra.
    Mi sembra una risposta esauriente. Baiken: benvenuta a bordo. Seeu ti spiegherà perché è importante che ti trovi una maschera e un nome accattivante, anche perché se non lo fai tu lo farò io, e io ho un senso comico letale.
    A quel punto tornò nel portale, facendo cenno agli altri di seguirlo in modo da poter tornare alla base.
     
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    Una volta sistematasi ed essersi liberata dell'ingombrante "regalino" acquisito in modi misteriosi, Baiken non poté fare a meno che voltarsi verso Chiller sorridendo e ridacchiando del suo status. Se ne stava lì, completamente affossato nel terreno, a borbottare quanto odiasse i poteri come il suo e solo dopo diversi minuti in quella posizione si decise ad alzarsi... o almeno ci provò. In quel momento più che mai sembrava piccolissimo, un tenero e morbido peluche da stringere forte la notte, qualcosa che una come Baiken non avrebbe mai preso in considerazione in altre situazioni ma che, doveva ammetterlo, si era rivelato invero un fantastico "acquisto". Lui tuttavia non sembrava pensare lo stesso sul suo conto, visto che ritrovò le forze per "ringhiarle" contro, riservandole di nuovo quel suo caratterino irresistibile quanto irritante al contempo. Baiken non riuscì a trattenere il sorriso, mentre chinava il volto d'un lato studiandolo e squadrandolo con fare a dir poco beffardo, per quanto affettuoso. Incrociò le braccia al petto.
    Addirittura ricominciarla, Chi-chan? Non è che forse muori semplicemente dalla voglia di stare ancora un po' solo con me?
    A giudicare dal modo in cui camminava, zoppicando e trascinandosi cadendo ogni due per tre, a differenza di lei -che era comunque molto provata e si sentiva stanchissima-, il demone non avrebbe retto un secondo giro, quasi le forze e il potere del suo compagno Zero fossero venute meno nel tempo in cui erano stati insieme. Le sarebbe piaciuto approfondire e prenderlo ancora un po' in giro per... beh, tutto, ma una terza voce oltre le loro, unita a una presenza che non si aspettava minimamente di percepire nel mondo di Muramasa la portarono a sussultare e mettersi immediatamente in guardia, posizionandosi con la mano demoniaca ben in vista e gli artigli già sguainati. Le ci vollero alcuni millesimi di secondo per realizzare chi fosse l'intruso e cosa stesse dicendo, tale era la sorpresa che la colse. Qualcuno... era riuscito a entrare lì dentro senza la sua guida? Senza il permesso di Muramasa, per giunta? Anche quando le sue spalle stanche si rilassarono, la sua espressione rimase sconvolta, sorpresa e con la bocca schiusa un po' come se si trovassero in uno sciocco cartone animato.
    !!!... P-Prime?! Qui dentro? Ma come diavolo hai...
    Avrebbe voluto dire "fatto", ma semplicemente si interruppe alle sue parole, voltandosi nuovamente verso Chiller e facendo automaticamente uno scattino in avanti prima di rendersi conto, guardandolo, che in fondo non c'era alcun bisogno di muoversi per evitare che la raggiungesse. Ridacchiò di nuovo, dimentica solo per un istante dell'assurdità di ciò che era avvenuto, ma dopo aver visto il suo ora ufficialmente nuovo capo tornare alla base e far loro cenno di seguirli, ancora una volta trattenne le domande per dopo. Avrebbe forse dovuto scusarsi per ciò che era accaduto col demone? O forse infuriarsi per essere stata spiata? Non era tipa da nessuna delle due cose, protese piuttosto per soprassedere su ciò che altre avrebbero reputato una gran figuraccia. Raggiunse dunque il portale e fece per "calarsi" da quel passaggio surreale, tuttavia la sua coscienza le impose di fermarsi sulla "soglia" con il piede a mezz'aria, percependo dei rantoli alle proprie spalle... Sospirò, dopodiché si voltò a lanciare un'occhiata a Chiller e vedendolo così in difficoltà nonostante la parlantina sciolta e quel suo caratteraccio ritornato sull'attenti, non poté fare altro che ridere e scuotere la testa, tornando sui propri passi.
    Su, andiamo... Pare che ti abbia strapazzato un po' troppo, piccolino. Dovrei scusarmi, forse?
    E detto ciò, salvo proteste fisiche più o meno sensate, Baiken si chinò e accolse Chiller tra le braccia, tenendolo un po' come avrebbe fatto con un bimbo cresciuto, con il sedere sul braccio a fargli da "sedia" e appoggio, ben stretto tra le colline generose che aveva imparato a conoscere così bene quel giorno, a cui avrebbe potuto facilmente aggrapparsi come un bombo se avesse voluto. Ridacchiò tutto il tempo, sicura che ne avrebbe sentito delle belle per quel gesto, ma del resto... non poteva certo lasciarlo lì no?
    Non guardarmi così... eri troppo lento!
    Non era brava a gettare acqua sul fuoco... decisamente no.

    Una volta attraversato il portale, Baiken mise subito giù il piccoletto, aspettandosi di venir azzannata e respinta da un momento all'altro. Dopo averlo posato a terra tuttavia, la sua attenzione tornò a colui che era riuscito a penetrare il mondo di Muramasa senza alcuna apparente logica per lei che non aveva mai pensato a un'evenienza simile, e iniziò a guardarlo con occhi decisamente diversi, dimenticando persino della "presentazione" poco consona che aveva avuto a propria insaputa con un tipo così importante. Se i Watchmen potevano vantare un leader con un'abilità così assurda, non osava pensare a cosa potessero fare mettendosi d'impegno. Probabilmente tutte le loro imprese che aveva più o meno seguito o letto su giornali online e TV, non era ancora nulla a confronto. Proprio per questo non riuscì a trattenere la curiosità, e quando capitò vicino a Seeu (che per la cronaca aveva una faccia decisamente strana), non poté fare a meno di porle una semplice domanda, abbassando la voce più che poteva per non farsi sentire da terzi.
    Si può sapere chi diavolo è il tuo capo, Seeu? Fa paura...
    Seeu, rossa in viso, con le guance gonfie, la fissò come se avesse intenzione di esplodere da un momento all'altro, aveva tutta l'aria di star trattenendo una grassa risata o una domanda scomoda, o una qualsiasi altra reazione neppure troppo fuori luogo, e i suoi occhioni passavano da Chiller a lei in un battibaleno, veloci come mai erano stati. Alla fine, a quella domanda chiuse gli occhi e sembrò faticare parecchio per respirare, a lungo e molto a fondo, cercando di ricacciare indietro il rossore e qualsiasi cosa si tenesse dentro. Quando riaprì gli occhi, sorrise forzatamente, rispondendo al borbottio della donna con voce ancora più bassa e un risolino nervoso.
    Eheheh... Se solo sapessi... Tuttavia mi spiace vecchietta, questo segreto vive e morirà con me!
    Le fece persino la linguaccia, e in quell'istante Baiken riconobbe in lei quella stessa ragazzina dal petto piatto che aveva conosciuto quasi un anno prima. Scosse la testa, accarezzandole il capo come avrebbe fatto con una ragazzina reale e guadagnandosi così facendo due occhioni rossi e un cipiglio biondo che la fissavano storto. Ella non ci badò mica, anzi, portò il braccio buono a cingerle le spalle mentre si rivolgeva nuovamente al suo nuovo Capo. Non era tipo da tuta mascherata e nome da super eroina, ma sapeva fin troppo bene che far parte di una squadra significava anche stare alle regole. Prima però doveva tentare di nuovo di togliersi quel dubbio... o non avrebbe dormito la notte. Nel frattempo Seeu tornò a prestare attenzione a Chiller, e di nuovo arrossì man mano e riprese quell'aria buffa e sofferente, di chi sta trattenendo qualcosa con fin troppa fatica...
    Non pensavo di dovermi infilare anche io in una tutina iperattillata e una maschera per insegnare ai membri di questa organizzazione qualche Arte Magica e Occulta, ma se è necessario farò anche questo... Grazie del benvenuto, Capo. Omise che avrebbe fatto a meno del nome personalizzato da lui, ma fu abbastanza chiaro dalla sua espressione che si sarebbe arrangiata da sola anche in tal senso. Quello che però non posso ignorare è ciò che hai fatto poco fa... Devi dirmi come sia possibile che tu sia entrato nel mondo di Muramasa, o temo proprio non dormirò stanotte. Lo guardò, sinceramente curiosa e colpita, sperando di ottenere una risposta ma senza contarci per davvero. Prime sembrava un tipo fin troppo misterioso, bastava guardare com'era conciato ancora, nonostante le avesse appena comunicato che ora anche lei faceva parte del gruppo a tutti gli effetti. Come diamine si era trovata in quella situazione? Non sapeva neppure dire se se la fosse cercata da sola o fosse stato il fato a infilarcela a forza. Le coincidenze che l'avevano condotta lì, di sicuro, erano state tante.
    Per il resto se hai qualche altra raccomandazione sono tutta orecchie, magari mi farò accompagnare da Seeu per fare un giro del quartiere e farmi dare qualche dritta sulla situazione e su come muovermi. Quando ho aiutato Zero non mi aspettavo certo di diventare una... Piccola pausa in cui la parola "giustiziera" le solleticò la punta della lingua. ... di voi.
    Anche se, a ben pensarci, aveva perfettamente senso che fosse così. In fondo per quanto si sforzasse non poteva scappare per sempre dal proprio sangue... e il suo sangue diceva che era nata per combattere il male e darle di santa ragione ai malvagi, cosa che aveva e avrebbe sempre fatto... ma a modo suo.
     
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    Baiken non era l'unica a possedere dei poteri dimensionali e trai vari generi che ne esistevano, Prime riusciva a destreggiarsi con ognuno di essi in maniera maledettamente fastidiosa. Uno dei lati migliori del suo essere il leader dei Watchmen era il non dover sfoggiare spesso quel potere assurdo e rivelarne il reale potenziale soltanto in sporadiche occasioni come quelle. E Baiken non era l'unica ad essere sorpresa, tant'è che Chiller rimase in silenzio e stupito mentre la donna lo recuperava come un grosso peluche. Avrebbe voluto opporsi ma quando fu vicinissimo alle sue tette le obbiezioni si sciolsero come ghiaccio al sole. Il piccoletto attraversò il portale con Baiken e quando rimise i piedi a terra non disse nulla. Il suo orgoglio e la sua rabbia erano stati domati dalla stanchezza e dalla femminilità di Baiken, quindi si limitò a ciondolare vicino a Prime che lo osservò con aria divertita, palpabile anche attraverso quel grosso e spesso casco. Nova Prime si adagiò con il bacino sulla sua scrivania, incrociando braccia e gambe in una posizione rilassata mentre Baiken ponderava ciò che aveva visto e capito fino a quel punto. Non sembrava proprio entusiasta di accettare tutti gli usi del loro gruppo ma il leader non avrebbe permesso a nessuno di infrangere quella regola, quindi sollevando l'indice della mano destra le lanciò una proposta che non poteva rifiutare.
    Risponderò alla tua domanda come posso, ma in cambio non accetterò ulteriori obbiezioni sul tuo nuovo look da giustiziera.
    Forse non serviva una simile ultimatum, ma Prime sfruttò l'occasione per ribadire il concetto nella maniera più rafforzativa possibile. Con lo stesso indice con cui aveva preso parola, iniziò a tracciare una linea nel vuoto usando i suoi poteri, tenendoli stabili. Stava disegnando con i suoi portali ad una dimensione sottilissima, come se l'etere fosse una lavagna tridimensionale. Il primo tratto fu una L, o una cosa del genere, che formava un angolo perfetto.
    Spazio e tempo, la maggior parte della fisica teorica si interroga su questo diagramma, contemplando quali misure lo rendano tridimensionale e quadridimensionale. Alcuni pensano che uno di questi fattori sia l'energia che agisce sulla metafisica, la verità è che un altro fattore dimenticato...
    E mentre pronunciava quell'ultima sentenza, tracciava una linea asimmetrica dalla punta dell'angolo, che invece di allungarsi nello stesso piano delle prime due, si allungava all'esterno andando verso Baiken.
    ...è la mente.
    Non aggiunse altro, lasciando dissipare i suoi costrutti energetici come fumo. Era difficile da spiegare con le parole, e anche da capire semplicemente con le sensazioni, ma Prime era la dimostrazione fisica che i costrutti mentali non erano assolutamente esenti dalle leggi della fisica e facevano parte della stessa equazione dello spazio tempo. Così come è possibile entrare in una stanza, è possibile anche entrare in una mente, basta conoscere la chiave giusta e il percorso di ritorno.
     
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