[Combat] Pensi che aver fame possa essere Peccato?

Per Doom

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,819
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Non poteva mancare molto oramai, si sentiva stanco, confuso, la sua volontà iniziava a vacillare inevitabilmente e probabilmente aveva anche le allucinazioni visto che quella tipa mostruosa e tutti i suoi incubi stavano iniziando a... esitare? No, l'adrenalina era ancora in corpo, Iceringer era lucidissimo, quello che stava vedendo non era affatto un sogno, un incubo o un'allucinazione. Era reale. Ma che razza di realtà era quella? Non riusciva a capire. Il dolore lo teneva ancorato saldamente alla realtà, non poteva evitare di vedere o sentire quello che stava succedendo, e tutto era scandito dalle sue ferite e dalla stanchezza che per quanto saliva non faceva altro che rendere il suo corpo più incandescente. La volontà di salvaguardare la vita di quelle piccole non andava a braccetto con l'istinto di conservazione di un corpo guerriero, e anche se Iceringer riusciva a controllare la sua volontà, il suo corpo non gli avrebbe permesso di crepare tanto facilmente. E nonostante tutta quell'adrenalina nel corpo, sebbene fosse lucido come assai di rado in vita sua, non riusciva assolutamente a capire per quale assurdo motivo ora quella creatura iniziava a piangere. Gli occhi del ragazzo si sgranarono di colpo e la sua gola si smorzò, come legata a forza da un'entità misteriosa. sensi di colpa? No dai, insomma... non scherziamo! Stava per essere mangiato, stuprato e fatto a pezzi, non necessariamente in quest'ordine! Non poteva essere colpa sua, o per lo meno non poteva farsi venire dei simili sensi di colpa in un momento del genere! Assurdo, senza precedenti, eppure il suo cuore ottimista e buono gli impediva di vedere una donna piangere e pensare che in fondo se lo meritasse. No, questo Iceringer non lo avrebbe pensato mai, per questo seppur senza singhiozzare, il ragazzo si unì a lei lasciandosi sfuggire qualche lacrima minuta, ma spontanea, immaginando che razza di confusione e che inferno dovesse esserci nella testa di una che arriva a tanto pur di zittire la sua fame.
    E... hey... dai non piangere adesso. Vedrai che tutto si sistema...
    Si sentiva come un padre che rimprovera troppo ferocemente la sua bambina e quando lei scoppia a piangere lui cerca subito di riparare abbracciandola e coccolandola. Forse era stato troppo duro con lei, anche se era un mostro perverso che voleva stuprarlo, mangiarlo e farlo a pezzi, non necessariamente in quest'ordine. Il suo fiato non doveva essere granché a quel punto, la stanchezza gli mozzava la voce o più semplicemente la donna non parve volerlo sentire o degnare di attenzione, visto che la mano di lui allungata verso Leben venne ignorata, portandolo piuttosto a vedere quegli occhi mostruosi avvicinarsi, mentre l'aspetto di quella donna diventava più "umano", più... "fragile". Per quanto fragile potesse essere una creatura del genere, Iceringer riusciva a capire perfettamente che in fondo, da qualche parte, quell'essere era stato umano in qualche modo e magari non serviva tentare disperatamente di farlo riemergere, magari bastava anche semplicemente capirlo e forse, forse sarebbe andata bene. Non sapeva nemmeno lui cosa pensare, tanto meno cosa fare, quindi istintivamente allungò quella mano dietro la nuca della donna, come a volerla abbracciare, come si fa con una persona che ha passato una nottataccia e tutto quello di cui ha bisogno è un attimo di riposo stretta tra le mani di una persona fidata. Forse era premeditato, forse Leben approfittò proprio di quel momento per colpire, ma Iceringer si ritrovò le sue labbra contro la propria bocca in men che non si dica. Ebbe giusto il tempo di sgranare gli occhi ed irrigidirsi, allungando le mani sul suo petto per volerla frenare gentilmente, poi le sue pupille si ribaltarono sparendo verso l'alto e un tuffo alla gola lo fece perdere del tutto mentre la lingua di Leben invadeva la carne del ragazzo, mozzandogli il respiro e facendogli perdere qualsiasi linea di pensiero. Un bacio perverso, capace di dare assuefazione, ma che capitò proprio mentre i pali di Leben perdevano consistenza, lasciando sì Iceringer libero ma anche le sue ferite aperte, quindi il dolore lgi diede l'ennesima scossa di Adrenalina, preziosa adrenalina che sfruttò per spingerla via con più forza, riprendendosi e riuscendo a separarsi da quel bacio estremo, ritrovandosi a tossire rumorosamente e asciugandosi la saliva con le mani, mentre strisciava a terra per allontanarsi da lei.
    T-tu sei... una donna davvero malvagia e... molto strana cavolo!
    Non ce la faceva proprio ad essere più decisivo di così. Subito l'ennesima fitta lo portò a stringersi il ventre, sperando di tamponare la ferita come poteva, anche se i suoi occhi iniziavano a diventare davvero molto pesanti, e la sua espressione meno convincente. Il suo allontanarsi da Leben divenne sempre più lento e goffo, ma i suoi occhi non smisero mai di fissare quella donna, né il suo dito di puntarla.
    Ascoltami bene... tu... tu non sei più forte del mio senso di giustizia... né più spaventosa... io ti fermerò e... e se servirà... ti aiuterò. Che ti piaccia oppure no... smettila di trattarmi come un giocattolo, io... io sono... un supereroe!
    Sempre meno convincente, la sua espressione divenne stanca, certamente risoluta, ma le ferite che aveva subito erano oramai impossibili da ignorare e finita l'adrenalina, il corpo si fece inevitabilmente pesante...
     
    .
  2.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Era incredibilmente affascinante come Iceringer fosse in grado di passare dal guerriero tutto d'un pezzo, all'assomigliare più a un tenero cucciolo innocente persino davanti a lei. Dapprima la fece sorridere mentre tentava addirittura di consolarla, infine si mostrò falsamente lusingata quando, dopo avergli mozzato il respiro con quel bacio sentito, cercò di allontanarsi dicendo a voce alta l'ovvio: che era malvagia e pazza. Non poté far altro che ridere, le labbra rosse del suo sangue.
    Era ora capissi qualcosa di me, zuccherino... Cominciavo a pensare che questo momento non sarebbe giunto mai.
    Beh, era un passo avanti, si disse soddisfatta. Lui era troppo debole per sfuggirle, tanto che ogni tentativo di strisciare via da lei ella gattonava sensualmente per stragli sopra, fissandolo con tutta l'aria di un predatore. Le sclere nere, gli occhi bianchi privi di vita, fino ai lunghissimi capelli bianchi macchiati dal sangue e dall'oscurità... tutto questo le dava un aria inquietantissima ma sensuale, specie perché insieme alla trasformazione venne riassorbita dal suo corpo anche la carapace... e a quel punto rimase con la pelle bianca completamente esposta, i seni gonfi visibili in tutta la loro eccitazione, la vulva a chicco di caffè ornata da un ciuffo argenteo, anch'essa sporca del sangue del giovane come tutto il resto, oramai... tutto ciò sarebbe arrivato a piacergli, n'era sicura... avrebbe fatto in modo che così fosse. Peccato che il fato non voleva questo per loro, non quel giorno. E che Apocrypha fosse maledetta per non aver vegliato su di lei, i suoi sensi dovettero drizzarsi ben presto all'arrivo di uno spiacevole intruso...

    Prima...


    Quella piccola peste mi sentirà appena la trovo...
    Quella mattina avevano litigato... Che novità. Da quando Shouta era stato a casa loro l'ultima volta, la giovane era stata di malumore per tutto il tempo, spesso prendendosela con lei senza motivo alcuno, o ancor più sfogandosi contro il suo famiglio. Se Baiken non avesse avuto tante cose a cui pensare, tra lo studio, l'insegnamento delle arti e i contatti sporadici con l'ospedale, forse avrebbe potuto soffermarsi sul dubbio che la giovane non soffrisse di pene d'amore. E in quel caso sarebbe stato abbastanza facile comprendere verso chi fossero rivolte. Proprio quella mattina, avevano avuto una discussione piuttosto concitata solamente perché lei aveva tentato di avvicinarla e chiederle cosa avesse. Sciocca era stata! Avrebbe dovuto aver imparato, oramai, che Jadis si trovava in una situazione delicatissima e che era molto più complicato avere a che fare con lei, così sviluppata e sveglia, che con la maggior parte dei suoi coetanei. Se si fosse soffermata ancor più in fondo, avrebbe realizzato che la sua protetta non era certo l'unico adolescente ad averla messa in difficoltà, di recente... e al pensiero dell'allenamento con Sho rabbrividì, ripromettendosi che presto lo avrebbe contattato per rimediare al loro ultimo, vergognoso incontro. Era stata decisamente ingiusta e poco professionale con lui... oltre che una pessima insegnante.
    Oh, dannazione Jadis... dove ti sei cacciata?
    Dopo la sua sfuriata era andata via di casa, facendole perdere fin troppo presto le sue tracce grazie alla vegetazione che circondava la villa. Baiken aveva tentato di cercarla in ogni modo, ma grazie alle dritte del suo famiglio doveva essere diventata fin troppo brava a nascondere i segni. Ne aveva trovato e seguito qualcuno di Syornha, sporadico, ma visto il luogo dove la pista l'aveva condotta, cominciava a pensare che il famiglio si fosse separato da Jadis per farle perdere totalmente l'orientamento.
    "Non ho bisogno della tua comprensione! NON SEI MIA MADRE, LO VUOI CAPIRE? Stai al tuo posto, Baiken!"
    Quelle erano le ultime parole rabbiose che le aveva rivolto... e sebbene Baiken sapesse bene quanto Jadis stessa si fosse subito pentita di averle pronunciate, vedendola fuggire con le lacrime agli occhi, non le andava giù che vagasse da sola con brutti pensieri in testa. Sospirò. Era giunta al capolinea, e anche se oramai aveva capito che alla fine del percorso non avrebbe trovato Jadis... ci sperò comunque. Aveva trovato un cumulo di scorpioni bianchi ai piedi di un edificio fatiscente... e altri che risalivano il canale di scolo fino al tetto. Sapeva per certo a chi appartenessero, con quegli occhietti rossi luminescenti e quelle dimensioni aberranti. Sospirando, era entrata e si era diretta all'attico senza per sua fortuna incontrare anima viva, accompagnata da un ambiente cosparso di graffiti, calcinacci, pezzi di robot sfasciati e sudiciume di vario genere... tanto che non fu una sorpresa di trovare l'accesso al tetto aperto, con un lucchetto arrugginito e rotto ai piedi della porta spalancata. Ciò che non si aspettava fu piuttosto lo strano spettacolo che le si parò davanti dopo essersi inoltrata per una ventina di metri all'esterno, dietro una serie di grossi camini che probabilmente la notte offrivano riparo a barboni e tossici: Syornha che teneva tra le zampe una ragazzina ibrida che sembrava in pura estasi, e se ne stava lì, inerme, mezza nuda e con le gambette piegate tra gli artigli del demone, lasciando che quest'ultimo facesse ogni genere di porcheria con il suo didietro, compreso a giudicare dal pancino gonfio e pieno di bozzi, farsi riempire di uova...
    Baiken inizialmente rimase immobile, le sopracciglia aggrottate e la confusione in testa. Poi interruppe anche troppo sonoramente quello strano quadretto.
    Cosa diavolo sta succedendo qui, Syornha?
    Il famiglio, che di solito non si concedeva compagnia femminile, sembrava invero estremamente divertita da quella attuale, tanto che concesse a Baiken un solo sguardo dei suoi occhi inquietanti, prima di tornare a fissare le reazioni di quella che a dirla tutta sarebbe potuta essere benissimo una sua parente per somiglianza di colori e natura.
    Oh, Baiken! Ciao... Devi scusarmi, Jadis aveva detto di portarti lontana da lei. Pare volesse farti perdere una giornata intera dietro le mie tracce... solo che, come vedi, sono incappata in un impegno più importante. Era tutta sola poverina... e i simili non si abbandono, no?
    Baiken non si sorprese del piano dispettoso di Jadis, lo aveva previsto, ma quella scena... non poteva restare tranquilla quando la creaturina tra le braccia del demone sembrava poco più che una bambina, nemmeno se aveva tutta l'aria di essere ibrido ragno, demone o che sia. Un ragno e uno scorpione intenti ad accoppiarsi... le aveva proprio viste tutte ormai.
    Lei è... consenziente, giusto?
    Syornha sollevò nuovamente gli occhi, tutti gli occhi, e spalancò un sorriso capace letteralmente di divorare un anima verso Baiken, uno di quei sorrisi che nascondono piuttosto male secoli e secoli di sapere ed esperienze da far rabbrividire.
    Ma certo che sì, che domande? Non farti ingannare dal suo aspetto... probabilmente la sua essenza ha più secoli di me, non è vero Arachne?
    La poverina riuscì a malapena a far tremolare gli occhioni, già ribaltati, verso Baiken, annuendo e mugolando qualcosa di incomprensibile tra la saliva, la lingua fuori e soprattutto qualche artiglio di Syornha che la costringeva a tenere la bocca aperta arpionandogliela d'un lato. Aveva il viso bruno rossissimo, ansimava come non mai e come se tutto ciò non fosse eloquente di suoi, proprio in quel momento la sua intimità, coperta da uno strano cerotto, ebbe diverse pulsazioni e rilasciò uno schizzo tale di umori che Baiken dovette distogliere lo sguardo, leggermente sconcertata, continuando tuttavia a sentire quei versi...
    Portò la mano a formare un "alt" verso il famiglio, voltata di sbieco e con gli occhi chiusi per non guardare oltre. Non voglio sapere altro. Jadis è in un posto un po' meno... pericoloso, perlomeno? Oh, ma certamente... la conosci, nevvero? Dovrebbe trovarsi in qualche parco perfettamente al sicuro oramai, una di quelle immense distese verdi colme di umani intenti a giocare e divertirsii... Baiken si rifiutò di soffermarsi ancora su quel sorriso diabolico che sembrava sempre sfottere il prossimo, nascondendo molto più di quanto quella bocca mostruosa pronunciasse. A dar retta a Syornha si rischiava di impazzire. Dunque fece un lieve cenno col capo e si voltò, dirigendosi verso l'uscita.
    Fu proprio al piano terra, una volta fuori dal portone malconcio, che al suo orecchio giunsero alcuni lamenti decisamente meno sentiti di quelli della ragazzina ibrido sul tetto... e non sembravano di piacere. Sapeva che quei luoghi erano famosi per la prostituzione che girava e dunque non sarebbe stato strano trovarsi persino nel bel mezzo di un'orgia a cielo aperto, ma alcuni pezzi di ciò che sentì la misero in allarme.
    "T-tu sei... una donna davvero malvagia e... molto strana cavolo!"
    La voce che proveniva dal vicolo adiacente all'edificio da cui era uscita pareva provata, decisamente affaticata, forse persino un po' troppo per un amplesso comune. Sospettosa, Baiken non ci pensò due volte a svoltare l'angolo per vedere cosa stesse succedendo, visto che era proprio di fianco, trovandosi davanti una scena che non aveva decisamente niente a che vedere con la lussuria.

    Ora...


    C'era sangue dappertutto, una donna se ne stava sopra quello che pareva essere un uomo (almeno da quel che si vedeva), coperto da melma nera e sangue, e aveva tutta l'aria di volerlo mangiare, specie perché aveva il viso e la bocca sporchi di sangue così come il corpo nudo. Soffermandosi su un dettaglio di quel corpo, Baiken dovette trattenere le domande... Era visibilmente gravida. Che diavolo stava succedendo in quel quartiere? Scene assurde dappertutto.
    Oh, ma che bella scena... Ricordavo che qui i rapporti tra la gente fossero malati, ma non fino a questo punto. Allontanati dal ragazzo e nessuno si farà male...
    Baiken era stufa. Aveva camminato troppo, cercato troppo, appena scoperto di aver perso intere ore dietro Jadis senza che questa si fosse degnata di chiamarla o scusarsi per la sfuriata ingiustificata avuta, e ora si trovava a dover sventare un'aggressione per niente chiara vista la situazione. Era autodifesa? Era un tentativo di stupro? Un combattimento finito male? Cosa? Pur non potendolo sapere, non aveva tempo da perdere in domande a se stessa. Sfoderò la spada tirando su l'elsa con una pressione del pollice, strappando facilmente il nastro che vi portava sempre legato come un voto ed estraendo poi Muramasa con un unico, lento ma inesorabile movimento, che sprigionò tutta l'energia dello spirito.
    Muramasa, Sasayake.
    Gli occhi di Leben si strinsero mentre, ancora sul grembo di Iceringer, sul filo di un orgasmo talmente sentito che l'era bastato un singolo bacio, fu costretta a voltarsi per studiare l'intruso con malcelata irritazione. Si trattava di una combattente, non c'era dubbio, ne sentiva l'energia fin lì, anche se sembrava più flebile della sua. Sicuramente avrebbe potuto tenerle testa, restando, magari riguadagnarsi il grembo di Ice una volta finito, ma qualsiasi cosa ci fosse dentro la sua pancia aveva iniziato ad agitarsi convulsamente fin da quando lei aveva deciso di non dare neppure un altro assaggio alla carne deliziosa del ragazzo, e ora non sembrava poter aspettare oltre. Forse doveva rivedere la convinzione che si trattasse di due semplici bambine...
    Ti spiace scusarci? Staremmo cercando di porre le basi per un rapporto romantico e duraturo...
    Baiken storse il naso mentre osservava la scena. Vide il sangue sotto il corpo del ragazzo, perfettamente visibile nonostante tutta quella melma nera, vide le ferite, la sua espressione, senza contare che era arrivata lì sentendo le proteste... E decise che per quanto volesse evitare di lasciare cose al caso e non fosse un tipo superficiale, quello era decisamente uno di quei casi in cui l'unica azione possibile fosse arrabbiarsi. Senza discussioni.
    Si chiama stupro... *Stupida donna-mostro*. L'insulto le venne dal cuore, tanto che lo pronunciò in dialetto giapponese stretto e suonò paragonabile a uno sputo di disprezzo a terra, chiamando la zombie "Kuchisake-onna" (mostri femminili del folclore giapponese dotati fauci enormi che, parafrasando, divoravano chi non desse loro attenzioni), volendola insultare senza sapere quanto in realtà quella figura le si addicesse fin troppo. Poi riprese con l'italiano. Per cui, anche se rispetto il tuo status... Fece un cenno con il capo al suo pancione (Pur pensando che, con quegli occhi, gli artigli e i denti insanguinati, probabilmente da là dentro non sarebbe uscito nulla di buono). Devo ripetermi: Con la spada ormai sfoderata, Muaramasa uscì fuori e l'energia illusoria si conglomero per andare a formarsi come suo braccio. Ciò le permise di afferrare con entrambe le mani la katana e, con uno scatto che fendette l'aria come il miglior maestro di spada, la puntò verso di lei, le braccia tese e le gambe larghe con le ginocchia leggermente piegate, ponendosi in una posizione da combattimento che le avrebbe permesso di scattare verso i due in qualsiasi momento, nonostante fossero distanti di diversi metri.
    Se non ti allontani da lui seduta stante, dovrò farti molto male... E ti assicuro che a quel punto non mi lascerò intenerire dal tuo pancione.
    Leben sospirò, delusa, e anche intimamente irritata... Quel tipo di irritazione tipica di lei, fredda, nascosta sotto un sorriso stentato e in grado di farle fare le cose peggiori... Ma che in qualche modo riuscì a tenere a bada, perché doveva. Quindi si voltò verso Ice e gli stampò un bacio bagnato di sangue sulle labbra, sussurrandogli parole poco incoraggianti: Sono sicura che il tuo cuore piange quanto il mio per questa interruzione... ma ci rivedremo, Delizia. Te lo prometto.
    Non si capiva se fosse una minaccia o un augurio finché non la si guardava in faccia... E sì, era decisamente una minaccia... che non concluse lì. Lascio qui un pezzetto di me... Tienilo stretto, mi raccomando. Sorrise. Ambigua e più inquietante che mai, portò la mano con cui prima si era stretta il cuore al suo petto, in un tocco fugace, lasciando intendere che si trattasse di una specie di sarcastica dichiarazione romantica, come se gli stesse offrendo un pezzo del suo cuore non-morto. In realtà si riferiva all'oscurità residua che i suoi Pillar avevano lasciato nel suo sangue, alla quale bastò mandare qualche piccolo impulso energetico mentre era a contatto con lui per far sì che le ferite si richiudessero sommariamente. Certo, aveva già perso molto sangue, ma almeno non sarebbe svenuto o peggio, non quel giorno comunque. Ovviamente il suo scopo non era proteggerlo o chissà quale bontà d'animo, anche se a modo suo gli aveva fatto una cortesia... Semplicemente, se fosse stata fortunata avrebbe evitato gli ospedali come un "supereroe" legato al segreto della propria identità doveva essere, e in quel caso chissà, magari un pezzetto di lei sarebbe davvero rimasto nel suo corpo tornandole utile per ritrovarlo in futuro... Questo lo sperava davvero. Arrivato il momento dell'addio si lasciò sfuggire un gemito di protesta. Di scatto, scese con il viso e inspirò a fondo come per assorbire l'odore di Ice, poi smise del tutto di respirare per tenerlo dentro di sé. Solo a quel punto, sollevando le mani e portando i palmi mostruosi aperti verso l'alto, la schiena dritta e il mento alto così che da sotto il poverino potesse "ammirarla", si mise dritta lentamente, alzandosi una gamba dopo l'altra in modo anche troppo leggiadro e sensuale per il suo status, trattenendo un'espressione di fastidio quando senti le creature agitarsi per l'ennesima volta, fin quasi a trasparire dalla pelle sottile vicino all'ombelico. Sembravano talmente arrabbiate per il mancato pasto che probabilmente sarebbero uscite fuori prima del tempo... divorandole la carne dall'interno, se avessero preso almeno un pochino da lei.
    Va bene... Non c'è bisogno di essere violenti.
    Fu l'unica cosa che disse alla guastafeste, di cui per altro memorizzò l'aspetto... e l'odore. Dopodiché si defilò da entrambi con un balzo fulmineo e in men che non si dicesse saltò per appoggiare la punta di un piede scalzo sulla scala antincendio sopra di loro, poi una seconda volta nel balcone dell'edificio adiacente, e infine sempre più in alto spostandosi a zig zag e utilizzando l'Air Haze per fuggire velocemente, dileguandosi dietro l'ombra di un tetto dopo pochi, agili balzi.
    Quando sparì alla propria vista, Baiken sospirò. Non era sicura di aver fatto bene a lasciarla andare senza chiamare le forze dell'ordine... Ma poi si disse che se i suoi ragionamenti erano corretti, quella era stata la via più sicura per lei e la vittima. La donna, o qualunque creatura fosse, sprigionava un'aura molto più potente della sua, inoltre era incinta e per questo avrebbe potuto essere sì, meno forte, ma anche molto più aggressiva... Senza contare che costringerla a combattere avrebbe fatto peggiorate le ferite del ragazzo e che ella non aveva ancora ben chiara la situazione o i suoi intenti. Tutto poteva essere. Dunque, affinando i sensi per assicurarsi che il pericolo fosse cessato, rifoderò la spada, e con essa una coltre di energia frenetica si ritirò dal suo braccio ormai smaterializzato, fino a venir completamente inghiottita dal fodero dopo brevi istanti e con un rumore energetico quasi fastidioso, lasciando l'ampia manica del suo kimono in balia del vento. A quel punto la sua attenzione si spostò completamente verso l'albino, al quale si avvicinò lentamente per evitare di spaventarlo, non sapendo di chi si trattasse né delle sue condizioni. Aveva agito per semplice istinto in quel "salvataggio" improvvisato, ma non le capitava spesso di sventare scene del genere. Giunta al suo fianco, si fermò un momento a qualche centimetro per studiare le sue ferite, dopodiché si chinò per porgergli il braccio rimastole.
    Dove sei ferito? C'era così tanto sangue e melma nera che non riusciva a capirlo con precisione. Pensi di riuscire ad alzarti? Non farti ingannare da questo... Fece un cenno con la testa al moncherino coperto dal kimono, agitando appena la spalla. Il braccio buono rimase teso verso di lui. Sono perfettamente in grado di portarti in braccio come una principessa, se dovesse servire.
    Gli sorrise, sperando in qualche modo di metterlo a proprio agio, per quanto fosse possibile. La battuta poteva essere scortese ma lei non vi fece caso, la delicatezza non era di certo il suo forte. Guardandolo da vicino qualsivoglia dubbio riguardo alla situazione precedente si quietò, osservandolo e soprattutto sentendo da vicino la sua aura, lo etichettò subito come vittima fine a se stessa; dubitava che quella specie di mangiatrice di uomini avesse agito per autodifesa. Per quel che ne sapeva, uno con un'aura simile che si faceva malmenare da una donna pazza, o era masochista, o molto, troppo buono. Lo avrebbe scoperto presto, supponeva, infatti raccomandò a se stessa di smetterla con supposizioni e giudizi, anche se l'era sempre difficile trattenersi. A tal proposito...
    Suppongo che chiamare un'ambulanza sia fuori questione, uh?
    Ebbene, solitamente Baiken era il tipo che si faceva le domande e rispondeva da sola. In quel caso guardò Iceringer in faccia, vide la maschera che lo copriva, e non ebbe bisogno d'altro per trarre le proprie conclusioni. In altri casi si sarebbe limitata a chiamare chi di dovere senza chiedere al ferito, ma visto che lui era cosciente e portava quella roba in faccia concluse che non sembrava tipo che avrebbe gradito una visita forzata all'ospedale.... Neppure se ad attenderlo ci fosse stata l'equipe super sexy di Gwen ipotizzava. Sospirò. Era in agitazione per Jadis e quella situazione era decisamente una seccatura. Stava già cercando il modo di svolgere la sua buona azione il più velocemente possibile... quando la fortuna volle che proprio mentre aspettava la risposta del ragazzo, una notifica le arrivasse dal "cellulare". Strizzò l'occhio buono per mandare impulsi all'auricolare ipertecnologico che portava, una sorta di cerca-persone d'ultima generazione che aveva dovuto comprare a un bel po' di soldi per poter sopperire alla scomodità di avere un braccio solo: faceva tutto attraverso gli impulsi neurali e i movimenti del viso, controllare messaggi, chiamare, rispondere, ma in quel momento c'era solo una cosa che le serviva... e arrivò.
    "Sono al parco. Non ti azzardare a cercarmi. Ci vediamo più tardi a casa per parlare. Mangio fuori." Un secondo messaggio, subito dopo. "Torno per la sera... e sì, non starò fuori fino all'imbrunire. Non cercarmi. "
    Iceringer avrebbe potuto vedere il sorriso della sua "salvatrice", da prima cordiale ma stentato, allargarsi e aprirsi fino a diventare quasi accecante dalla gioia che sprigionava, così raggiante che avrebbe potuto essere persino ambiguo visto che ella era irrimediabilmente prosperosa, irrimediabilmente scollata, ma soprattutto china su di lui senza preoccuparsi ovviamente di come apparisse il suo kimono semi-aperto sul petto in quella posizione. Stava pensando a Jadis, piuttosto. La immaginò distintamente mentre sollevava gli occhi al cielo scrivendo quell'ultimo appunto solo per lei, per non farla preoccupare. Che sollievo. Per fare lo sforzo di dirle addirittura quando fosse tornata e i suoi piani per il pranzo, doveva essere quantomeno più tranquilla di quella mattina furiosa. Si sentì un po' più leggera... Ora almeno avrebbe avuto la mente sgombra per dedicarsi interamente al ferito.

    Edited by .Bakemono - 10/9/2019, 16:48
     
    .
  3.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,819
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Doveva ammettere di essersi un pochino rammollito da quando gli ultimi combattimenti erano andati male, forse troppo abituato a contare sui suoi compagni di squadra, lontano dal periodo in cui faceva tutto da solo, ma era anche molto più forte. Senza dissidi con Chiller, con la guida di Nova Prime e col sostegno di tutti i suoi compagni le cose erano diventate fin troppo facili, e questo era il risultato: lui che ciondolava goffamente incalzato dal rospo gravido più sexy che avesse mai visto. Così umiliante… così contro ogni cosa in cui credeva maledizione! Era furioso con sé stesso, e lo sarebbe stato ancora di più lasciandosi ammazzare in maniera tanto stupida e umiliante, ma come poteva colpirla mentre era gravida? Non se lo sarebbe mai perdonato. Fortunatamente, non toccò a lui scegliere. Una voce femminile giunse in suo soccorso, attirando l’attenzione della donna e minacciandola di attaccare in caso si fosse rifiutata. Iceringer non riuscì subito a metterla a fuoco, colpa della posizione e della presenza di Leben su di lui. Ciò che sentì distintamente però, e che eclissò quasi del tutto la presenza di Leben, fu la potenza della spada che venne rilasciata a quel punto. Un’entità oscura e diabolica che altre volte Iceringer aveva sentito nei suoi numerosi combattimenti ma che in quel caso non lo allarmò, anzi gli diede la speranza di uscire vivo da quella situazione assurda. Quando realizzò che quella donna pericolosa si stava ritirando, sentì distantemente i polmoni riempirsi di nuovo come se fossero stati fino a quel momento atrofizzati. La testa si fece leggera e lo sguardo offuscato, colpa anche del potere di Leben che lo rattoppò alla come viene, chiudendo le emorragie ma lasciando tracce di lei nel suo corpo, cosa che in futuro si sarebbe riproposta. Sentì un forte dolore che lo svegliò e lo portò a stendersi del tutto a terra, cercando di riprendere fiato e trattenere i gemiti di dolore, riuscendosi senza poter dire nulla mentre la donna malvagia finalmente si ritirava. Successe tutto abbastanza in fretta e non riuscì a mettere assieme un buon discorso eroico per mettere fine alla battaglia, ma valeva la pena provarci.
    E non farti vedere più in giro… pensa ad allattare le tue figlie!
    No, non una bella frase ad effetto. Fortunatamente un colpo di tosse lo mise a tacere, spingendolo a rannicchiarsi di lato mentre finalmente il battito cardiaco si stabilizzava e poteva tornare a respirare come si deve.
    Grazie… grazie infinite, non so proprio come ringraziarti…
    Iniziò a ringraziare Baiken prima ancora di averla vista o aver incrociato il suo sguardo, quando sentì la mano vicina si lasciò subito aiutare, neanche notando la sua mancanza, soffermandosi invece sul suo prosperoso seno appena si sollevò di qualche centimetro. Inevitabilmente, la faccia del ragazzo passò da pallida come la cera a paonazza come un pomodoro.
    Oh mamma…
    Tolta tutta la storia della tipa che voleva trasformarlo in un sofficino findus senza ripieno (perché prima l’avrebbe fatto venire, forse) quella era una serata decisamente fortunata per uno che amava le tette. Iniziò quindi inevitabilmente a balbettare.
    N-no no… sto bene, credo. Ho subito feee… ferite peggiori, si… sono stato peggio, tranquilla.
    Non sembrava del tutto concentrata su di lui, chissà cosa le passava per la testa. Una tipa del genere era sicuramente una combattente seria, anche perché se andava in giro con un potere, un braccio in meno e vestita di niente nel cuore della notte, o era una tosta oppure una prostituta per palati davvero molto fini. Si tirò su e dopo essersi tolto di dosso il grosso della polvere e della melma, si rese conto di essere conciato piuttosto male, ma non voleva di certo apparire come un supereroe debole, quindi piantò i pugni sui fianchi, alzando lo sguardo impettito, anche se le ginocchia ogni tanto tremolavano per il dolore e la stanchezza. Dissimulò perfino un tono di voce più profondo e mascolino del suo, per sembrare altisonante.
    Sai, di solito non avrei di questi problemi, ma quella donna era gravida e sono stato costretto a trattenermi. Sicuramente la mia fama mi precede, io sono Zero, un membro dei Watchmen che vegliano su Roma e tutti gli onesti cittadini che hanno bisogno di aiuto.
    Si, ora ci somigliava più o meno ad un supereroe, ma era talmente palese la sua recita da somigliare piuttosto ad un bambino con un lenzuolo legato dietro la schiena.
     
    .
  4.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Baiken riuscì a malapena a trattenere un principio di risata alle raccomandazioni di Iceringer verso colei che l'aveva quasi fatto fuori, come del resto dovette mordersi il labbro inferiore quasi a sangue per resistere alla tentazione di ridere intenerita della sua reazione alla sua presenza... o meglio, al suo seno. D'altra parte ignorò i suoi ringraziamenti, liquidandoli con un rapido gesto della mano buona e un'espressione alla "non è niente", perché in fondo era tutto normale per tipi come loro, aiutare il prossimo veniva naturale. Trovò che Zero fosse un tipo particolarmente... "tenero", nonostante ciò che ci si potesse aspettare dalla sua fama. Non avrebbe saputo come altro definirlo. Dal modo di fare, soprattutto dal rossore che gli imporporò il viso quando incappò nel suo petto prosperoso mentre si alzava, suppose fosse anche molto giovane, anche se non troppo a giudicare dalla corporatura e dalla potenza che sprigionava. Proprio per questo ella non poté che intenerirsi nell'osservarlo gonfiare il petto e presentarsi. I Watchmen... Ne aveva sentito parlare spesso, ovviamente. Un gruppo che non andava sottovalutato; uno dei pochi dalla parte "giusta" senza tutto il fanatismo a cui era stata abituata in passato, per quel che ne sapeva. Ora si spiegava la maschera. Un tempo aveva avuto persino il sospetto che una sua allieva ne facesse parte, avendo trovato una strana maschera e la famosa spilla con lo smile insanguinato nel suo borsone d'allenamento. Non che fosse una ficcanaso, certo. Seeu... che ragazza problematica. Chissà come stava, era un bel po' che non si vedevano. Probabilmente a quell'ora aveva già raggiunto una forza tale da non aver bisogno delle sue lezioni. Sperava se la stesse cavando. Per quanto riguardava il suo attuale "problema", invece... beh, lui sembrava decisamente poco in grado di cavarsela, a giudicare da com'era ridotto faticava a stare in piedi, tanto che come un'amorevole mammina a Baiken venne da ridacchiare e dargli qualche lievissima pacca di incoraggiamento sulla spalla appena ebbe finito di parlare. Se avesse seguito l'istinto "materno" che la caratterizzava quando interloquiva col prossimo, gli avrebbe persino accarezzato il capo come si fa per complimentarsi con i bimbi, ma per fortuna riuscì a trattenersi, vista l'assenza di confidenza alcuna e, soprattutto, l'età non così giovane del ragazzo. Le parole però, quelle non le trattenne affatto, approfittando del suo nome per esasperare la propria reazione alla notizia.
    Oh... wow! I Watchmen, hai detto? Persino in Giappone se ne sente parlare... mi pare di averti visto in TV parecchio tempo fa, è possibile? Che bravo! Optò per dire ciò che pensava che il ragazzo volesse sentire, così da metterlo a proprio agio e -sperava- fargli mettere da parte l'orgoglio che lo spingeva a reggersi da solo con quelle brutte ferite, ma la risatina e quel modo di parlare, a prova di sciocco, non la aiutarono a suonare più sincera. Si schiarì dunque la voce, optando per qualcosa di più credibile, divenendo decisamente più seria, senza riuscire a trattenere qualche raccomandazione.
    Hem, è stato davvero ammirevole il tuo gesto, Zero... solo, la prossima volta che decidi di risparmiare un delinquente, cerca di essere più convincente, intesi? Ammiro immensamente ciò che fate tu e il tuo gruppo, davvero. E stavolta si notava la sincerità. Gli rimise la mano sulla spalla e la strinse appena, guardandolo negli occhi con fare grave. Ma se sprecassi la tua vita, chi salverebbe questa città la prossima volta?
    Concluse con qualche altra pacca leggerissima e rassicurante (era molto attenta a non fargli male, ovviamente), ma si rese conto di quanto fosse comunque suonata melodrammatica e inopportuna, cercando prontamente di addolcire la pillola. Il mondo ha bisogno di gente come te. Ok, stava diventando decisamente una zitella acida e brontolona... Sospirò. Doveva trovarsi compagnia maschile al più presto. Si ricordò dunque di sorridere, e con delicatezza portò il braccio dietro il collo di Iceringer, senza posarglielo addosso ma facendogli cenno di "favorire", offrendogli un appiglio che se lui avesse accettato gli sarebbe stato utile per camminare. A quel punto ella avrebbe infilato la mano sotto la sua ascella per supportarlo ad ogni passo, un po' come un amico pronto a trascinare fuori dal bar il compare ubriaco di turno. Fece cenno con la testa verso la fine del vicolo mentre aspettava che accettasse o meno il suo aiuto, sperando vivamente che la sua scollatura e le sue parole lo distraessero abbastanza dalla sua uscita infelice... O magari chissà, semplicemente che non fosse un tipo permaloso.
    Che ne pensi, ti lasceresti accompagnare alla tua base da una fan? La mia moto è parcheggiata qui vicino...
    Usciti dal vicolo, una moto rossa e dalle forme vagamente vintage (per l'epoca) faceva capolino da un angolo buio della strada, a circa 50 metri dopo aver svoltato l'angolo. Se Iceringer avesse accettato, Baiken lo avrebbe aiutato ad arrivare alla moto che si sarebbe accesa in automatico una volta che l'avesse toccata. Riconoscimento digitale. Non si sarebbe mai abituata a tutte quelle comodità tecnologiche... ma in fondo erano utili. Iceringer avrebbe potuto notare che la moto era provvista di un supporto robotico sul manubrio destro, aveva la forma di un mezzo braccio incorporato praticamente alla marcia, con uno spazio ricco di cip vari in cui Baiken potesse infilare il moncherino. Cosa che, salendo con un unico movimento fluido, fece immediatamente. A quel punto, piegata a novanta su quella specie di bestia a due ruote in attesa che anche lui salisse, la donna gli porse la mano, pronta ad aiutarlo se avesse avuto bisogno.
    Ah a proposito: io sono Baiken, molto piacere. Fammi strada.
    Il kimono non era forse l'indumento migliore per andare in moto, ma quella mattina aveva avuto troppa fretta per indossare una tuta adatta; senza contare che detestava indumenti troppo costrittivi. Sorrise, pensando a come dovesse apparire agli occhi di Zero. Davanti alle cosce gonfie e sode, completamente scoperte dagli spacchi laterali del kimono, unite ai glutei marmorei messi in risalto dalla posizione, la scollatura sul suo petto non doveva sembrare più così eccessiva. Per questo non riuscì a trattenere un sorriso divertito, mentre gli raccomandava di farle strada...
    Reggiti forte, mi raccomando. Questo modello ha una tenuta prefetta ma non assicuro niente sulla morbidezza delle curve...
    Non era voluta.

    Edited by .Bakemono - 14/9/2019, 17:28
     
    .
  5.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,819
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Per tutta la prima parte di quella conversazione Iceringer finì col sentirsi un tantino preso in giro, non sapeva se quella tipa non lo aveva riconosciuto o se lo aveva riconosciuto ma voleva prendersi gioco di lui. Il problema era che le sue tette erano davvero troppo grandi per permettere al ragazzo di trovare il tempo e il giusto pensiero per preoccuparsi di una cosa del genere, quindi concentrò tutte le sue forze nella postura che aveva scelto, visto che per quanto il busto restasse immobile, le gambe invece ogni tanto tremavano e pendevano verso una direzione, come se stesse per cadere da un momento all'altro, sforzandosi di non cedere con tutte le forze che gli restavano in corpo.
    Signorina, apprezzo i complimenti ma non potrei mai accettare l'aiuto di un civile, men che meno portarla fino al nostro nascondiglio segreto come se niente fosse...
    Dovette interrompersi di colpo quando Baiken lo afferrò per offrirgli una spalla, e non fu semplicemente perché aveva di nuovo quel seno enorme vicinissimo, ma perché bastò un mero mezzo secondo in cui il suo corpo riuscì a trovare un minimo sostegno, che subito tutto lo scheletro crollò come una torre di jenga arrivata al limite dell'equilibrio. Bastò la minima comodità per farlo cedere del tutto, davvero un'esperienza umiliante... era molto più che fuori allenamento. Sbuffò arreso, abbassando il capo come se fosse stato decapitato, ritornando anche ad un tono di voce normale.
    D'accordo ma... ti prego, non fare domande... di nessun tipo.
    Quella era davvero una serataccia per lui, su molti livelli, e non era ancora finita perché poi avrebbe dovuto spiegare alle sue gelosissime amanti streghe che era stato quasi stuprato da una donna con le tette giganti solo per essere salvato da una donna con le tette giganti, e che entrambe avevano passato la maggior parte del tempo a sbattergli le suddette gigantesse addosso. Oltre a rimettersi in allenamento, doveva anche imparare a dire le bugie, ma quello era molto più difficile del semplice temprare il proprio corpo. Si lasciò aiutare da Baiken, agganciandosi a lei con tutto il corpo per timore di volare via dalla moto vista la sua debolezza, cosa che si rivelò fin troppo semplice a causa della morbidezza di quel corpo femminile mozzafiato. Purtroppo la stanchezza stava iniziando a prendere il sopravvento quindi non aveva modo di concentrarsi sull'apprezzarlo. Le mostrò la strada per l'arancia meccanica, le fece sfruttare l'entrata di servizio per evitare la gente che a quel punto lo popolava, si ritrovarono in una sorta di piccolo garage completamente spoglio, all'interno della quale c'erano numerose saracinesche chiuse. Una volta lì dentro, si sarebbe fatto aiutare da Baiken per raggiungere la porta di entrata, ma ad un passo da essa questa si spalancò di colpo, facendo uscire una piccola macchina rossa che si fiondò verso Iceringer, assestandogli un pugno minuto ma micidiale dritto in faccia, costringendolo a sganciarsi da Baiken e volare contro una delle colonne del garage. A sferrare quel violento cazzotto era una creatura demoniaca dalla piccola stazza, non più alto di un metro e qualcosa, ma in quei pochi centimetri c'era una rabbia spropositata nei confronti del ragazzo.
    Si può sapere dove cazzo eri finito?! Perché non mi hai portato con te??? Lo vuoi capire o no che siamo ancora legati? Se muori tu, muoio anche io! Maledetto fricchettone! Alzati che devo dartene un'altra!
    Sembrava proprio che la fortuna di Iceringer si fosse esaurita, visto che il suo ritorno a casa lo aveva steso praticamente del tutto, impedendogli sia di replicare che di rialzarsi tanto meno. Lo sguardo del demone finì poi verso Baiken, guardandola dal basso si, ma in cagnesco, e anche se quelle tettone assurde eclissavano in parte il suo volto dalla prospettiva della creatura, questo non gli fece perdere aggressività.
    E tu chi cazzo sei?
     
    .
  6.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Con quel "Signorina", Iceringer si guadagnò tutta la simpatia di Baiken, tant'è che il suo sorriso si aprì, divenendo molto più sincero e probabilmente per questo più apprezzabile. Dopotutto, per una che a 34 anni spesso si vedeva già come una zitella senza speranza, era più che un complimento. In verità, la donna non aveva mai voluto prendersi gioco del ragazzo, il suo era stato semplicemente il goffo tentativo di una guerriera di metterlo a proprio agio con i complimenti, ma era malriuscito, complice anche la sua "acidità". Sospirò tra sé vedendo la sua espressione, raccomandandosi di fare meno la stronza le prossime volte. Che si era detta dopotutto? Le. Serviva. Un uomo. Comunque fosse, fu più che pronta a rispondere cordialmente alla sua protesta, sorridendo intenerita perché era piuttosto ovvio, dal suo punto di vista, che non lo avrebbe mai potuto lasciar andare in giro così malconcio.
    Non considerarmi propriamente una civile... Sai cos'è un Custode? Diciamo che aiutare gli altri è in qualche modo anche il mio lavoro... Sebbene niente di paragonabile al vostro. Ero sincera prima.
    Ok, nessun tremolio strano o ilarità nella voce, stavolta forse Zero avrebbe potuto prenderla sul serio e non sentirsi offeso... Ammesso che l'avesse sentita, visto il cedimento che lo colse proprio mentre parlava.
    Su vieni, reggiti a me... Ti tengo.
    Si sentì sollevata al suo consenso, ma non poté fare a meno di voltarsi verso di lui quando le chiese, anzi la pregò, di non fare domande di alcun genere. Baiken inizialmente sollevò un sopracciglio rossiccio, sinceramente curiosa, ma quando fece per aprire le belle labbra e -per l'appunto- chiedere il perché di quella richiesta, prontamente le richiuse e le riaprì solamente dopo aver annuito, mimando le labbra sigillate.
    Ricevuto. Sarò una tomba, hai la mia parola.
    Forse avrebbe dovuto aspettare di giungere a destinazione per fare quella promessa che in seguito si sentì suo malgrado in dovere di mantenere anche quando un esserino davvero buffo, ma con un'aria affatto innocua, li accolse piuttosto malamente mentre entravano dal retro del locale in cui era stata guidata. Baiken non poté che spalancare gli occhi (sia l'occhio buono che quello mancante nascosto dalla benda, per abitudine), totalmente sorpresa della furia di quella creaturina e incapace di agire abbastanza prontamente da impedire a Zero di volare verso la colonna, ma non di scattare verso di lui per seguire la caduta e abbassarsi prontamente per sorreggerlo così da evitare l'incontro fatale della sua nuca con il pavimento. Subito storse le labbra in una smorfia, guardando furiosamente lo strano nanetto. Abbandonò ogni parvenza di formalità, con simili modi non era ciò che serviva.
    Io, sono quella che ha salvato il tuo compagno da una situazione del cazzo e l'ha portato qui per trovare aiuto. Compagno che per altro ha subito parecchie ferite e oggi ha svolto il proprio lavoro con grande coraggio. Abbi un po' di rispetto.
    E no, non si riferiva a sé stessa con la storia del rispetto, non se la prese minimamente per tutta quell'aggressività o confidenza, e sebbene il primo istinto, se non avesse avuto Zero "ancorato" all'unico braccio buono, sarebbe stato quello di portare mano alla spada, rammentò presto dove si trovasse e se lo fece passare. Quante volte in fondo aveva a che fare con allievi ribelli e incazzati? Visto che Ice l'aveva in parte trascinata a terra con lui, e che ella era rimasta rannicchiata e volta verso lui per non perdere l'equilibrio (le sue gambe erano decisamente sviluppate dovendovi ricorrere spesso e volentieri come appiglio extra), ne approfittò per accompagnare la caduta del ragazzo e prepararsi a rimetterlo in piedi, non prima di essersi messa in una posizione abbastanza bassa da guardare in faccia il nuovo strano arrivato. Non gli porse la mano, preferì tenerla sotto la testa del poverino per evitare che la sbattesse. Gli ci mancava solo un trauma cranico a quel povero ragazzo. Chinò il capo leggermente, in un mezzo saluto alla giapponese, sperando che la situazione si facesse meno tesa.
    Baiken, Custode itinerante. Lieta di poter servire.
    Una rapida occhiata a Zero la spinse a trasformare il "E questo cos'è?" che aveva dovuto trattenere appena giunti lì per via della promessa fatta al ragazzo in un "Con chi ho l'onore...?" rivolto invece alla creatura. Però si maledì mentalmente, perché la curiosità era l'ultima cosa a cui pensare. Quel giorno le aveva viste proprio tutte... Syornha che se la faceva con una ragazzina ragno; una strana donna gravida con fame di carne umana che tentava di fottersi un superuomo potentissimo e famoso che non reagiva per rispetto del suo pancione e ora... beh, "quello", qualsiasi cosa fosse un piccoletto capace ci scaraventare a terra un uomo di un metro e ottanta e parecchi chili di muscoli... Eppure nulla di tutto questo era importante al momento. Quindi, "cullando" la testa di Zero con il braccio per tenerla su, tornò immediatamente alle cose importanti.
    Se potessi indicarmi un posto dove portarlo a riposare sarebbe cosa gradita... Ha bisogno di medicazioni e di una sana dormita. Lo hanno strapazzato un po'.
    Non aggiunse altro, non era affar suo cosa zero volesse raccontare di quella giornata e lei non lo avrebbe certo preceduto. Inutile dire che si mise in una posizione tale da mostrare la fasciatura che usava come intimo, le gambe piegate gonfie di muscoli in quel momento tesi, ma anche e soprattutto la spada che parve emettere un sibilo minaccioso mentre Baiken fissava il piccoletto, specie perché rimase voltata d'un lato, verso Ice per l'appunto, mettendo suo malgrado in risalto il fodero scintillante che le pendeva sul fianco e che in quel momento sprigionò un'energia minacciosa, come se sentisse la preoccupazione della sua padrona. Baiken non poteva accettare un no come risposta, e non avrebbe fatto picchiare il ragazzo di nuovo, quindi si frappose tra lui e ciò che, sperava, doveva essergli comunque un alleato. Ormai per quel che la riguardava mantenere il giovane sano e salvo era una sua responsabilità.
     
    .
  7.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,819
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Crimson Chiller non era il tipo che si faceva impressionare, da niente, che fossero gli agili movimenti di una guerriera o il suo prosperoso seno. Apprezzava, annuiva, invidiava magari, ma di certo non cambiava espressione, specialmente se era furioso. Non era debole come Iceringer con le tette, il ragazzo lo aveva istruito a fargli prestare attenzione a simili dettagli, ma oltre che a provare gioviale giubilo come ogni uomo di cultura, la sua faccia aggrottata e diabolica aveva sempre la meglio, non si lasciava sopraffare dai suoi bassi istinti. per questo la risposta arrivò a tono, proprio come quei vecchi scorbutici che si lamentano dei ragazzini che si divertono troppo bene.
    Rispetto per quel disgraziato? Pfui... non lo conosci, altrimenti sapresti che quelle per lui sono ferite superficiali. Io invece lo conosco bene per questo mi incazzo se va a fare ronde lasciandomi a casa perché pensa che sono troppo basso per essere utile! Quinti signora tettona non venirmi a fare la morale altrimenti...
    A quel punto intervenne finalmente Iceringer che, aiutato da Baiken a rialzarsi, aveva ancora abbastanza energie da provare a difendere la sua salvatrice, almeno un pò visto che difficilmente Chiller si sarebbe lasciato persuadere dal calmarsi.
    Chiller... basta, non ha fatto niente di male. Mi ha aiutato davvero... è una Custode.
    A quel punto si zittì, rimanendo sorpreso, forse la parola giusta era interessato a pensarci bene. Quel silenzio diede il tempo a Baiken di avvicinarsi e presentarsi come si deve. Vide la faccia del piccolo demone distendersi, e avrebbe anche dovuto notare qualcosa di inatteso: per quanto la sua spada sibilasse e lei cercasse di dimostrarsi minacciosa, il piccolo demone restava impassibile, con le braccia conserte e l'aria incazzata. E più Iceringer si avvicinava a lui, più quella piccola stazza andava in contrasto con una pressione energetica non da poco, impressionante, degna senza ombra di dubbio del ragazzo che Baiken si portava in spalla. Tra di loro c'era un legame simbiotico, il potere di Iceringer era anche il suo e in quel momento lui era entrato in modalità protezione, quindi niente poteva spaventarlo. Questo avrebbe dato prova a Baiken che non era un nanerottolo qualsiasi.
    Io non ho un nome... ma il testa quadra mi chiama Crimson Chiller. Ora vieni dentro... ti assicuro che lui è molto più in pericolo avvinghiato ad una donna prosperosa e mezza nuda come te, che non con un palo infilato nel petto...
    Si riferiva al fatto che una ferita gravissima non era niente in confronto alla gelosia di due streghe di Umbra che avevano già passato esperienze tremende. Ma che quella frase lasciasse confusa Baiken poteva essere solo un bene, avrebbe evitato domande scomode. Chiller fece quindi strada verso l'infermeria di emergenza, c'era un lettino e diversi macchinari per monitorare il ragazzo, sarebbe bastato adagiarlo al centro della stanza e il sistema medico avrebbe fatto il resto. Una volta sdraiato, Iceringer respiro con molta più calma ed iniziò a distendere i nervi fino a che non entrò in una sorta di dormiveglia per riposarsi. Chiller diede qualche direttiva allo schermo, abbassato nervosamente dal piccoletto per potarlo alla sua altezza (nemmeno lui apprezzava la sua stessa stazza) e pigiando istruzioni con ben poca calma. Dopodiché si voltò verso Baiken, fulminandola ancora con lo sguardo anche se con aria molto più tranquilla.
    Ti sei resa conto di essere in un rifugio dei Watchmen vero? In teoria dovrei ucciderti... o se fossimo in uno degli hentai della collezione del testa quadra dovrei stuprarti fino a farti perdere la memoria. Ma sospetto che non siano molto affidabili quelli...
    Il bello, mentre diceva simili stronzate, era che rimaneva maledettamente serio, sembrava quasi un istruttore militare che faceva il discorsetto disciplinare ai cadetti. Gli piaceva pensare di saper incutere timore, ma il fatto che fosse salito su una sedia per non essere troppo basso in confronto a Baiken non lo aiutava affatto.
     
    .
  8.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Baiken rimase assolutamente affascinata da Chiller, nonché irrimediabilmente divertita suo malgrado, per quanto avrebbe preferito essere un tipo abbastanza serio da non sfottere una creatura solo per il proprio aspetto. Eppure non poteva farci niente... Ok essere una Custode nonché donna tutta d'un pezzo, ok essere adulta e abbastanza in là con anni ed esperienza da averne viste parecchie, ma l'era comunque difficile non sorridere di fronte alla serietà e all'aggressività di quel demone che a malapena le arrivava alle cosce. Non riuscì a non trovarlo buffo in qualche modo, ma non per questo si lasciò intenerire o abbassò la guardia di fronte al suo modo di fare, anzi, capì molto bene che c'era comunque poco da scherzare, specie a giudicare dalla pressione energetica che scaturiva dalla sua minuta figura. Certo, le frasi con cui esordì non l'aiutarono certo a restare seria... ma ci provò comunque, schiarendosi la voce mentre si alzava, aiutando anche Zero a farlo.
    Non ho mai messo in dubbio la sua forza, la sento. Ma una ferita è sempre una ferita, come il dolore è sempre dolore. Lo avrei aiutato anche solamente se avesse avuto un crampo in mezzo alla strada e non fosse riuscito ad alzarsi, per quel che mi riguarda. Sorrise a trentadue bianchissimi denti all'ultimo punto, trattenendosi a malapena dall'aggiungere che, in un certo senso, "fare la morale" agli altri faceva parte del suo lavoro, spesso e volentieri. Fu Iceringer a salvarla e arricchire quella frase con il ribadire il suo status di Custode, e ciò sembrò fortunatamente zittire il mostriciattolo, consentendo a lei di avvicinarsi e sentire maggiormente la sua aura, che parve quasi entrare in risonanza con quella del ragazzo. Li guardò, prima l'uno e poi l'altro, e trattenne una nuova domanda, mordicchiandosi il labbro inferiore. In che modo erano uniti? Le loro energie pulsavano all'unisono. Quando il piccoletto parlò di nuovo, dichiarando che Zero sarebbe stato più in pericolo vicino a lei che non con un palo nel petto, lo guardò interrogativa, sorpresa e stranita da quell'affermazione. Sebbene non potesse sapere a cosa Chiller si riferisse, interpretò l'uscita come un riferimento alla gelosia di qualcuno, ma non indagò oltre. Non aveva motivo di interessarsi alla vita sentimentale di Zero, senza contare che per assurdo avrebbe trovato forse più interessante quella del piccoletto, anche solo per semplice curiosità. Ciò su cui si sentì di sindacare fu invece il commento sul suo kimono, guardandosi da prima il petto con fare quasi offeso, poi tutto l'abbigliamento, infine di nuovo il piccino, squadrandolo da capo a piedi con uno sguardo che pareva dire "Parli tu che vai in giro nudo?". Sollevò il mento fieramente.
    Questo è un kimono abbastanza classico, migliorato per non intralciarmi quando combatto. Devi essere un tipetto piuttosto pudico se trovi che un abito tradizionale equivalga a girare "mezza nuda".
    Detto questo si avvicinò, aiutando anche Zero a camminare, sorreggendolo ad ogni passo mentre seguivano Chiller, abbastanza a proprio agio nonostante la sua menomazione fisica e il peso del ragazzo. Quando giunsero a destinazione Baiken fu comunque più che felice di lasciare il giovane finalmente al sicuro, osservando Chiller mentre tentava di sistemare i macchinari ed essere minaccioso al contempo, non riuscendo bene in nessuna delle due cose. Si sgranchì il braccio, facendolo roteare insieme alla spalla un paio di volte prima di portarlo sul fianco, in attesa. Allo strano argomento introdotto da Chiller non poté fare a meno di trattenere una risata, di nuovo, stavolta lasciandosi sfuggire un brevissimo principio di ilarità, una sorta di "pff" breve e roco. Come faceva sesso un esserino simile? Sentendolo parlare di stupro Baiken dovette ancora una volta mordersi il labbro per non esplodere, mentre se lo domandava. Anche perché, a dire il vero, l'argomento principale era piuttosto serio e riuscì a farle tornare un'espressione seria, dopo che ebbe camuffato il proprio divertimento portandosi la mano sulla bocca, fingendo poi di grattarsi appena. Santo cielo, la situazione era più complicata di quanto avesse pensato. Presa com'era a portare in salvo il giovane Zero, non avevo valutato la questione discrezione e segretezza del suo gruppo. Del resto, cosa ci si poteva aspettare da una famosa organizzazione di "supereroi"? Baiken sorrise, con sguardo quasi ammirato (e suo malgrado divertito) verso il piccoletto. Per essere alto poco più di un metro e troppa voglia di crescere, era maledettamente convincente nelle sue minacce. Forse fu proprio quel particolare unito alla potenza che sprigionava il suo corpicino quando Iceringer gli era vicino, che Baiken si sforzava così tanto per non spazientirlo ridendo. Non era una stolta, piccolo o no... a giudicare dalla sua aura era un avversario decisamente superiore alle sue capacità, non aveva alcun senso farselo nemico. Per questo era del tutto seria quando rispose alle sue parole.
    Puoi provarci, se ti fa piacere... Ma sono stata addestrata a subire torture ben peggiori di uno stupro, per cui dubito avresti successo. Ad ogni modo non hai davvero alcun motivo per preoccuparti. Qualora non l'avessi capito sono dalla vostra parte, dovrebbe ampiamente dimostrarlo il disturbo che mi sono presa per Zero. Ma immagino che le parole non bastino, quindi... Cosa posso fare per dimostrarti che il segreto di questo posto è al sicuro con me? Sei tu il capo, qui?
    Baiken non voleva dare nulla per scontato, quindi anche se dubitava che quel demonietto fosse il capo dei Watchmen in persona, non lo escluse a priori. La domanda apparì anzi sinceramente interessata, cosa che sperava avrebbe reso quel piccoletto meno musone e restio nei suoi confronti. In altri frangenti avrebbe volentieri portato una cosina del genere a Jadis come segno di pace. Era certa che quella ragazzina avrebbe letteralmente adorato un mostriciattolo simile, vista la sua passione per le creature particolari... Anche se Baiken non avrebbe mai neppure lontanamente immaginato fino a che punto.

    Edited by .Bakemono - 20/9/2019, 15:00
     
    .
  9.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,819
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Quel suo modo di dover rispondere colpo su colpo per ogni cosa che le dicevano riusciva ad intaccare i nervi di Chiller in una maniera disumana, non che fosse un tipo particolarmente tranquillo ma assai di rado aveva voglia di saltare in testa a qualcuno e tirargli i capelli con i denti. Nascose quel pensiero dietro un sorriso nervoso, spalancando le labbra per mostrare tutti i suoi affilatissimi denti, sembrava uno squalo sotto droghe pesanti ma quella dannata donna tettona era probabilmente abituata a vedere creature ben peggiori, non avrebbe sortito alcun effetto. Come se non bastasse poi, aveva l'aria di chi sta facendo di tutto per non scoppiare a ridere come un'idiota, prendendosi gioco del suo mostruoso interlocutore. Non poteva vederle visto il rossore naturale di Chiller, ma molte delle vene sulla sua testa stavano pulsando minacciosamente. Dovette sforzarsi non poco per tranquillizzarsi, ma ad aiutarlo ci pensò Baiken stessa che gli rispose in maniera tanto stupida e patetica che stavolta fu lui a chiudere gli occhi portando le braccia in una posizione conserta, ghignando e ridacchiando come se dovesse esplodere da un momento all'altro, ma riuscì a trattenersi.
    Tsé... torture ben peggiori... solo voi umani riuscite a vedere nel sesso un modo per torturare gli altri. Un vero demone come me la sedurrebbe una donna per farsi dare quello che vuole, altro che tortura. Ma forse tu non sei quel genere di donna...
    E le puntò contro un occhio strano, provocatori e in qualche modo anche inquisitorio, come se volesse lasciar intendere che forse Baiken non era degna del suo fascino. Piccolo e brutto, ma senza ombra di dubbio pieno di sé, forse l'esatto opposto di Iceringer che era impacciato e goffo nonostante il suo fisico statuario! Chiller aveva dal canto suo una fermezza incredibile che poteva tenere testa alla sfrontatezza di Baiken colpo su colpo. Non volle insistere oltre con quella storia però, e a giudicare dal modo in cui la sua aura minacciosa si dissolse rapidamente, voleva dire che Baiken aveva in qualche modo assecondato la sua fiducia e non rischiava più di finire sotto esecuzione istantanea.
    D'accordo, se non fossi degna di fiducia il ragazzo non ti avrebbe portato qui e io di solito mi fido di lui. E fortunatamente per te non sono io il capo, altrimenti sapresti quanto sono pudico...
    Balzò già dalla sedia, cercando di mantenere un'aria fiera pronto a fare strada, nello tesso momento Iceringer stava lentamente giungendo nel mondo dei sogni e Baiken avrebbe potuto notare come nonostante Chiller non fosse più aggressivo, la quiete di Iceringer lo rendeva sempre più minaccioso, come se quei due dovessero mantenere un costante equilibrio di forze.
    Visto che sono sicuro che ci sta già osservando, ti porterò dal VERO capo. Dico bene Prime?
    Corretto, nanetto. Portala da me.
    Una voce metallica fuoriuscì da diversi altoparlanti posizionati intorno alla stanza, una voce che con quelle brevi parole riuscì subito a riportare all'escandescenza i nervi di Chiller che riprese a camminare sbattendo quei piccoli piedi sul terreno. Faceva rumore si, ma non così tanto. Era quasi carino mentre sfogava la sua rabbia. Mentre avanzavano nei corridoi di quel sotterraneo segreto, la voce del leader si fece sentire ancora.
    Ad essere onesti sto osservando la situazione da quando Baiken è entrata nel nostro raggio d'azione, ma volevo vedere come si sarebbe comportata e soprattutto se avresti dato un pugno al ragazzo. Un colpo da dieci, se posso.
    Prima o poi lo tiro anche a te, giuro...
    Da quel che ho capito tu sei un'esponente del patto dei Custodi, non è così? Potrei essere interessato alla cosa. Noi Watchmen abbiamo bisogno di tutto l'aiuto di cui possiamo disporre e ciò che ci manca è un esperto di arti occulte. La domanda è... possiamo fidarci di te?
    Chiller la portò al cospetto di un grosso portone metallico che si aprì da solo, all'interro della quale c'era una centrale operativa piena di schermi olografici e una grossa scrivania interattiva di colore nero, attraversata da diversi elementi elettronici rossi. Gli ologrammi erano tutti dello stesso colore e si riflettevano sulla figura maschile appoggiata davanti alla scrivania: un uomo alto, robusto, nascosto da una giacca rossa e da un elmo metallico da motociclista. Aspettava a braccia conserte fissando Chiller e Baiken davanti alla porta d'entrata, aspettandosi una risposta.
     
    .
  10.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    A Baiken sembrò di aver divertito il piccoletto, cosa che la rese di nuovo sorridente visto che lei personalmente non aveva fatto che trattenere il proprio divertimento nei suoi riguardi, quindi non si sentì troppo offesa di quella beffa, era equo. Si sorprese invece parecchio della risposta di Chiller, sollevando un sopracciglio mentre -per l'appunto- la sua espressione restava gioviale e sorridente. I demoni... avrebbero sedotto una donna piuttosto che stuprarla, dal suo punto di vista? Beh, quello sì che era ironico. Se ci pensava nel dettaglio era sicuramente un modo di vederla, una diversa prospettiva diciamo... Ma per esperienza personale, lei avrebbe usato altri termini per definire la "seduzione" in quel contesto... E "Inganno", era sicuramente tra questi. Per fortuna di Chiller comunque, Baiken era tutto fuorché attaccata ai pregiudizi, tendeva a giudicare chiunque, era vero, ma solo ed esclusivamente dalle sue azioni... e per ora il piccoletto non era ancora finito nella lista delle sue antipatie, anzi... lo trovava interessante. Si concesse di ridere, finalmente, stavolta non "contro" di lui, bensì per la sua uscita. La sua risata era breve, roca ma intensa, una di quelle risate mature e pulite, per nulla fastidiose ma anzi, capaci spesso di riscaldare il prossimo. Una risata sincera.
    Ahah! Beh, a dire il vero se la metti così ritiro tutto... Magari potrebbe piacermi. Dovresti provarci, una volta o l'altra, Chiller-chan.
    E dopo quell'allusione e aver aggiunto quell'affettuoso suffisso onorifico giapponese, spudoratamente, gli fece l'occhiolino, ma siccome per una con un occhio solo era difficile far rendere bene certe espressioni, dovette sollevarsi la benda per far sì che la mimica facciale desse perlomeno quell'impressione, strizzando appunto l'occhio danneggiato in modo che le venisse bene. Per sua fortuna poteva contare su un aspetto sensuale di suo e soprattutto su due tette spropositate, perché di sicuro era parecchio arrugginita nell'arte della seduzione. Fu così veloce nel farlo che tornò presto composta, sorridente ancora una volta, ovvio, ma troppo frettolosa per far apparire quell'invito come sincero. Probabilmente stava solo scherzando... o magari era stata l'astinenza a parlare, non era dato saperlo. Comunque fosse fu una fortuna non indugiare troppo su quell'atteggiamento giocoso, perché presto Chiller tirò in ballo quello che -a quanto pareva- era il vero capo dell'organizzazione e Baiken scoprì di essere osservata. Farsi beccare a "flirtare", anche solo giocosamente, con un demonietto di un metro e mezzo non sarebbe stata certo una gran pubblicità per farla apparire una guerriera seria. Al suono della voce, si guardò intorno alla ricerca degli altoparlanti, cercando poi le eventuali telecamere, soffermandosi su una di esse mentre la voce parlava, facendo un cenno col capo a mo' di saluto qualora l'avesse trovata, senza tuttavia perdere la propria tranquillità. Si levò di dosso l'aria divertita, ma non abbandonò quella disinvolta. Mentre osservava in silenzio il breve scambio tra "la voce" e il piccolo Chiller, dovette ancora una volta mordersi il labbro per non ridere delle reazioni del piccolo. Niente da fare, era più forte di lei. Quando alla fine fu il suo turno di parlare, sollevò lo sguardo verso la telecamera, diretto e senza filtri, come se il suo unico occhio volesse arrivare direttamente a quelli del suo misterioso interlocutore, anche attraverso l'apparecchio.
    Esatto, lo sono... anche se non di rilievo, in verità. Sono una Custode come tanti altri. Riguardo al potervi fidare sarò comunque più che felice di parlarne a quattrocchi... non mi trovo a mio agio nel rivolgermi a un aggeggio senz'anima.
    Distolse lo sguardo, pronta a seguire Chiller. Era troppo "vecchia" dentro, per certe cose. Già solo abituarsi all'auricolare citato in precedenza era stata una vera impresa, nonostante la sua immensa utilità, come anche per lei erano "strani" tutti quegli elettrodomestici super costosi che nel villaggio dov'era nata e cresciuta non erano mai arrivati, mentre nella grande metropoli romana erano all'ordine del giorno, persino nella villa tradizionale dove si era trasferita con Jadis. Di tanto in tanto la ragazzina doveva farle da insegnante, in tal senso. Proprio per questo, mentre osservava i piedini di Chiller che sbattevano pesantemente contro il pavimento sul quale camminavano, di tanto in tanto Baiken si guardava intorno, per studiare l'ambiente. E fu proprio mentre voltava lo sguardo a sinistra, in un lungo corridoio, che il suo occhio si bloccò su un particolare all'interno di quella che sembrava una grande palestra: c'era una ragazza bionda, di spalle, con una voluminosa coda di cavallo a legarle la chioma fluente... ma non furono quelli i particolari che catturarono la sua attenzione, bensì la sua voce: metallica, vuota, ma comunque dotata di inflessioni che in quel momento apparivano divertite da qualcosa che le stava dicendo una creaturina non più grande di un palmo posta sullo schienale della panca da pesi che ella stava utilizzando: era Oeufcoque. Baiken superò la porta di qualche passo, poi fu costretta a tornare indietro immediatamente, sgranando il suo occhio buono per la sorpresa. Vide le orecchie robotiche, riconobbe il topino, la voce... e non poté credere comunque a ciò che vedeva. Una figura decisamente diversa dall'allieva che ricordava, alta almeno 170 cm nonostante le scarpe sportive, con due signori seni messi in risalto dalla tuta da ginnastica che portava, e due gambe chilometriche proporzionate alla sua altezza comunque contenuta. Cosa diavolo l'era successo?
    ... Seeu?! Sei proprio tu, ragazza?
    La giovane si girò, cambiando via via espressione mentre riconosceva la donna davanti a sé, strabuzzando gli occhioni arancioni. Baiken aveva fatto da maestra a Seeu per diverse lezioni di Arti magiche tempo addietro, tra loro era nata una sorta di amicizia via via, ma in seguito gli impegni di Seeu l'avevano portata lontana da Kurayami, così si erano perse di vista. E ora, caso volle, che dopo tempo la vita avesse fatto altrettanto con la custode, conducendola a Roma e portandola proprio lì, dai watchmen... e da lei. Baiken, che si era domandata proprio quel giorno che fine avesse fatto la ragazza, non poté fare a meno di pensare a quale coincidenza assurda fosse, e a quanto il mondo fosse un posto piccolo e misterioso.
    Baiken? Vecchiaccia! Sei tu?! Hem, scusa... l'abitudine. Avvicinandosi, Seeu scoprì di essere ancora piuttosto bassa rispetto alla Custode, che per altro indossava sandali in legno abbastanza alti, che quando si avvicinò la portarono a sbatterle quella sua quinta abbondante in faccia, facendola stizzire. Se non di altezza, almeno di petto se la giocavano, oramai. Ciò non bastò comunque a contenere il rossore della bionda, nonché le sue frecciatine.
    Ahahhaha! Questa è la ragazzina che conosco! Quindi sei proprio tu, nascosta da qualche parte dietro a quelle tette enormi! Che piacere vederti! Guarda come ti sei fatta grande... Eri alta più meno così quando ti seguivo- Mise la mano in orizzontale al proprio fianco, ad altezza del suo stomaco se non meno- Cosa ti è successo?
    Seeu "dall'alto" dei suoi ormai 170 cm riuscì comunque ad arrossire e sbuffare di rimando. Non era bastato un corpo nuovo e adulto per raggiungere quella stangona, a quanto pareva. Sollevò lo sguardo per non dover parlare al suo petto prosperoso. Quella scollatura rischiava di inghiottire il prossimo, se la si fissava troppo a lungo!
    Seh, seh. Sono proprio io, razza di stangona... anche se devo dire che tu non mi sei mancata affatto. Sbuffò, ma il sorriso che le apparì sul viso mentre lo diceva la smentì di brutto. Che cosa ti porta qui, Custode? Ancora zitella e sempre presa dal lavoro, immagino?
    Tra di loro le frecciatine si erano sempre sprecate. Baiken rise, sbuffando divertita. La piccoletta l'aveva sempre presa in giro per la sua "solitudine", non avendola mai vista con mezzo uomo per tutto il periodo in cui si erano viste, e soprattutto aveva sempre insistito con quella storia sull'età, perché sapeva bene delle sue piccole "crisi" in proposito. Una volta, se non andava errando, l'aveva persino beccata ubriaca a lamentarsi della cosa... ma su quei ricordi preferì non soffermarsi, rifilandole un sorriso forzato e posandole una mano sul capo quando fu abbastanza vicina, prendendo a spettinarle la chioma e sperando di zittirla con quella carezza imbarazzante.
    Dovresti seriamente smetterla con questa storia della zitella, piccoletta... Una donna nel fiore degli anni non può forse star bene sola?
    Seeu sbuffò alzando gli occhi al cielo, lei sorrise spostando velocemente il braccio sulle sue spalle per poterla attirare a sé e abbracciare forte, senza trattenersi minimamente dal "soffocarla" leggermente col proprio petto. Quel particolare fu deliberato, ad essere sincera, e non era solo per infastidire lei (che arrossì incredibilmente)... dal momento che lanciò un'occhiata a Chiller mentre lo faceva, con le guance di Seeu strette nella morbida morsa del suoi seni. Un abbraccio simile avrebbe decisamente potuto uccidere quel piccolino; anche se in modo piacevole. Voleva imbarazzarlo, ma in qualche modo sentiva che quel nanetto non si sarebbe impressionato neppure in quel frangente, con quel suo fare burbero. Si staccò dopo varie proteste e interminabili istanti di "lotta", con Seeu che arrivò a posarle le mani sul petto stesso per staccarsela di dosso.
    Sono felice di rivederti, ragazzina. E anche di trovarti così in forma. Altro occhiolino. Sono finita qui perché ho soccorso Zero, tuo compagno suppongo, ferito in combattimento. Ora il gentilissimo demonietto qui presente mi sta accompagnando dal vostro capo, per cui forse è il caso di non farlo attendere. Dopo però ti voglio rivedere, intesi? Ti offro da bere... ora che posso.La lasciò finalmente andare, abbandonandola in uno status di profondo rossore e respiro corto, che si ripristinò via via mentre parlava potendo respirare. Quando finì, mentre faceva per avviarsi nuovamente con Chiller, portò prima una mano alla bocca e parlò pianissimo, ma non abbastanza da non farsi sentire dal nanetto. Che dici comunque, mi dovrei preoccupare? Seeu era troppo sconvolta dalla notizia di Iceringer per rispondere con attenzione, ma si limitò a dirle qualcosa del tipo "Oddio, vado a vedere come sta!", e vari "Certo, vi raggiungo", "Naaah, non farti impressionare da loro" seguiti in fine da un ben più impacciato "Ciao Chiller", mentre riservava finalmente un'occhiata alla creatura. Seeu cercava sempre di evitare il nanetto. Per quanto col tempo la ragazza avesse imparato a conoscere più o meno Vega e Iceringer stesso, Chiller aveva un caratterino troppo provocatorio per andare d'accordo con lei, quindi si sentiva irritata a ogni sua uscita "burbera", anche se ovviamente -tsundere com'era- non avrebbe tardato ad aiutarlo se si fosse trovato in pericolo... ma questa era un'altra storia. Baiken la osservò sfrecciare verso per il corridoio e fece a malapena in tempo a gridarle un "Non preoccuparti, ora sta bene!" prima di rendersi conto di non averlo detto prima. Finalmente si voltò verso Chiller, facendo spallucce e scusandosi per l'attesa, pronta a seguirlo davvero. Quando furono di fronte all'ufficio di "Prime", Baiken si ritrovò a portare la mano davanti all'occhio buono come per proteggersi dal sole e ad assottigliare lo sguardo per potersi "difendere" da tutte quelle luci, non essendo abituata a simili diavolerie. Quando si abituò, portò la mano sul fianco e ripete il breve e veloce inchino che, in quanto giapponese vecchio stile, utilizzava sempre come saluto. Giunti lì, fu pronta a ripensare alla mezza proposta che il misterioso uomo le aveva fatto prima di domandarle della sua affidabilità. Valutò la cosa. Lei... nei Watchmen? Sapeva quel che c'era da sapere su quel gruppo (l'attualità non l'era estranea), ma non sapeva se fosse abbastanza. Ciò che si vede nei telegiornali non sempre corrisponde a verità e lei direttamente non sapeva un bel niente di loro. Tuttavia, sentendo Seeu, le sue riserve (già contenute) verso quel posto si erano automaticamente azzerate. E benché non fosse tipa da mascherarsi e andare in giro a gridare al mondo "Sono la supereroina che ti salverà", forse avrebbe potuto aiutare più consistentemente il prossimo facendo parte di un gruppo simile. Alla fine non avrebbe fatto niente di troppo diverso da ciò che faceva già come maestra e come "ex" Taimanin. Il bisogno di aiutare gli altri suo malgrado lo aveva nel sangue, letteralmente; per lei era automatico quasi come respirare.
    Eccoci qui. Parliamo.
    Lo guardò nel... casco, concedendosi giusto una mezza smorfia nel constatare che, invero, avrebbe parlato comunque a qualcosa di poco animato... se non si scendeva con lo sguardo sul fisico imponente di quel tipo. Ricorse al Lei, non conoscendo l'età o l'identità del proprio interlocutore, sebbene a ben pensarci lui non avesse fatto altrettanto. Era troppo sperare in un adulto grosso, bello, single e soprattutto più "vecchio" di lei, vero? In effetti se proprio il suo "forse-futuro capo" fosse stato finalmente papabile, sarebbe stata una grande beffa a condire quella giornata di assurdità e strane coincidenze. Si schiarì la voce.
    Chiedo scusa per il ritardo. Come forse avrà visto ho appena scoperto di conoscere molto bene una vostra... alleata, suppongo. Non lo disse con certezza perché non poteva dare per scontato che Seeu fosse parte integrante del gruppo (benché lo pensasse) e, anche se lo fosse stata, lei avrebbe sempre avuto la bocca cucita in proposito; potevano contarci. Le avrei chiesto una lettera di raccomandazione ma è andata a vedere come sta Zero, quindi... Fece spallucce. A quel punto si fece seria, anche se non perse il sorriso schietto che la caratterizzava, sollevando il mento e riservando nuovamente uno sguardo diretto alla visiera dell'uomo, là dove sarebbero dovuti essere i suoi occhi. Mi chiedevi se di me ci si potesse fidare... bene. Dal momento che le parole non valgono mai quanto i fatti, posso dirti che non sono sicuramente un'eroina senza macchia e senza paura, ma sono brava nel mio lavoro; non mi tirò indietro davanti a chi è in difficoltà e anche... Sì, beh... me la cavo con le Arti Magiche. Quindi, se vi serve una mano... potrei essere interessata alla cosa.
    Attese. Lei era più che pronta a dialogare, fosse anche con uno sconosciuto mascherato, ma aspettò di sentire cos'aveva da dire prima. A parte gli inconfessabili scheletri del suo passato, fantasmi nascosti ormai da tempo nella sua psiche, lei non aveva nulla da nascondere, questo era sicuro.
     
    .
  11.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,819
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Anche Baiken poteva arrivare alla conclusione che il leader di un'organizzazione del genere avesse bisogno di elevatissimi livelli di anonimato per portare avanti la baracca, la sua di maschera non l'avrebbe tolta facilmente, su questo non c'erano dubbi. Oltre a questo, nonostante la poca eleganza, Nova Prime manteneva un aspetto serio, quasi marziale. Non traspirava nulla delle sue emozioni né dal casco né dai suoi movimenti, l'esatto opposto di Chiller che invece era come una barca in un fiume di pensieri e volontà. Senza ombra di dubbio dava l'idea di uno che poteva tenere in piedi la baracca.
    Quindi sei tu la famosa maestra di Seeu, ho capito perfettamente chi sei. A dirla tutta, non sempre cerchiamo militanti che vadano per le strade a massacrare i cattivi, questo è il lavoro primario di immagine ma come ho già detto servono risorse. Ti svelerò un segreto: molti qui non sanno usare le arti occulte come si deve, siamo bravi a menare le mani, ma c'è più di qualcuno che si affida di più al suo potere che non altre risorse. Perlopiù un bene, ma la mia opinione è che alcune opzioni sono come i preservativi: è meglio averle e non averne bisogno che averne bisogno e non averne.
    Lì, forse crollò un pochino la sua immagine dura e marziale e probabilmente lo fece anche di proposito: non voleva sembrare troppo serio o inflessibile, quindi sciolse le braccia dalla posizione conserte, iniziando ad avvicinarsi a Baiken. Allargò le braccia, scegliendo un tono di voce che, per quanto metallico fosse, riusciva a lasciar trasparire la sua volontà di essere schietto e diretto.
    Non ci girerò attorno. Non so se sei una risorsa utile per le nostre battaglie né se sei degna di fiducia al 100%, ma posso capire queste cose facendoti fare qualcosa di cui abbiamo bisogno e che dovrai affiancare al compito principale in caso diventassi davvero una di noi. Vorrei che diventassi l'istruttrice di arti occulte privata del nostro ristretto circolo.
    Mentre Prime parlava, Chiller rimase per tutto il tempo in silenzio, tenendo le braccia conserte e picchiettando il piede sul terreno con aria scocciata, sempre più forte e sempre più insistentemente, finché alla fine delle parole di Prime non esplose, sbattendo con forza il piede a terra e prendendo parola alzando la voce, intervenendo con grande rabbia, o per meglio dire autorità: non era un obbiezione ma voleva far valere la sua opinione.
    Stavolta non te lo concedo, Prime! Non senza un test almeno!
    Rimase a braccia conserte, ridimensionando il tono di voce. Prime non rispose e gli lasciò il tempo di argomentare, deciso ad assecondarlo.
    Seeu ha la mia fiducia, se lei dice che è una a posto allora per me non ci sono problemi. Ma è anche verso che questo non è un club degli scacchi e questa tipa per quanto forte è comunque messa male... senza offesa tettona, ma pezzi in meno non sono di certo punti a favore... e poi lo dico per te. Come hai potuto notare dal tuo salvataggio, in questa missione ci si può fare anche molto male. Quindi non posso accettare che venga coinvolta senza che venga messa alla prova!
    A giudicare dalle parole di Chiller, non c'era solo un'aspra severità, ma qualcosa di fondo ben nascosta ma comunque evidente: preoccupazione. Prime accettava alleati e li prendeva come risorse, Chiller invece dall'alto della sua natura demoniaca e del suo fare burbero, in realtà le considerava persone. Persone che si mettevano in gioco e rischiavano molto, tantissimo, non soltanto per mettere in pericolo l'organizzazione ma anche loro stesse. Non avrebbe mai accettato qualcuno di troppo debole che poteva finire male alle prime missioni, in fondo era la stessa cosa che aveva provato anche nei confronti di Sheba. Dietro quell'aria burbera e severa, si nascondeva in realtà un demone apprensivo e gentile. Prime sembrò accogliere pensieroso quelle parole, portandosi una mano sotto il mento metallico ed annuendo.
    Non hai tutti i torti, gnomico amico. Sono d'accordo con te e visto che sembri averla presa in simpatia... ritengo che dovresti essere tu a mettere alla prova Baiken.
    Oltre a farlo arrabbiare di nuovo, Prime suscitò stupore nel piccolo demone che non sapeva a quel punto se rispondere confuso o se lanciarsi di nuovo contro qualcuno a pugni spianati. Prima che potesse iniziare a protestare, Prime portò di nuovo le braccia in posizione conserte, rivolgendosi ad entrambi.
    Inizierai a seguirla per le prossime 12 ore. Se lei riuscirà a seminarti, in qualsiasi modo, allora significa che merita una possibilità. Se non ci riesce invece, la rimanderemo da dove è venuta. Per te sta bene, Baiken?
    Concluse, come se oramai per lui fosse tutto deciso, rivolgendosi alla donna. Chiller invece cambiava sguardo da lui a lei, perplesso e sempre più confuso, non era assolutamente quello che voleva ottenere! Aveva di meglio da fare, non poteva perdere tempo così, ma a quanto pareva il loro leader aveva già deciso tutto e Baiken poteva solo scegliere se accettare oppure no. E anche quella era una scelta del tutto fittizia...
     
    .
  12.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Mentre Baiken iniziava a sentirsi leggermente sotto esame, Seeu pensò bene di mandare un messaggio al suo capo mentre si avviava in infermeria, un messaggio di complimenti che non avrebbe mai osato fare di persona alla "vecchiaccia", ma erano tutti più che sentiti.
    "Baiken è tosta, mi ha sempre aiutata. È stato strano vederla qui ma visto che ci è arrivata mi piace pensare sia destino. Ha salvato Ice, giusto? Se la vuoi nel gruppo posso convincerla facilmente, anche se non penso ci sara bisogno di troppi convenevoli: parlale di quanto ci servirebbe, per come la conosco non saprà dirti di no! Comunque, volevo solo dirti che ti puoi fidare. Non vi deluderà. Passo e chiudo."
    Tutto ciò sarebbe stato incredibilmente carino per Baiken se solo lo avesse saputo, specie perché le avrebbe risparmiato di sollevare un sopracciglio ironico mentre fissava Prime dove poteva (nell'elmo). Non stava dicendo cose esattamente carine nei suoi confronti a dire il vero, ma del resto non si poteva biasimare. Di sicuro, sembrava uno che sa il fatto suo. Tutto ciò che disse era perfettamente condivisibile, neppure lei si sarebbe fidata ciecamente di loro se non avesse incontrato Seeu, non importava quanto fossero famosi o quanto fosse adorabile Zero. Solo che non poté fare a meno di sentirsi stuzzicata da quella mancanza di fiducia, tanto che per stare zitta e trattenere il sorriso iniziò a mordicchiarsi l'angolo del labbro inferiore fino a farle diventare rosso e gonfio, mentre ascoltava ogni cosa in silenzio. La battuta finale della prima parte del discorso la fece sorridere davvero, ma ancora non commentò. L'unica risposta che si sentì di dare, visto che a quanto pareva aveva già deciso tutto "il capo" e a lei andava bene così, fu scherzosa e accompagnata da un'espressione maliziosa.
    Insegnante privata, uhm? Suona un po' come una proposta indecente. Non offro quel genere di servizi...
    Poi chiarì le cose facendosi più seria. Ad ogni modo se vi serve potete contare su di me in tal senso, io non faccio distinzioni tra i miei allievi. Ai miei occhi sono tutti uguali e importanti.
    Lo disse per chiarire che ovviamente, in quanto custode, insegnava a chiunque avesse bisogno, e non poteva non sentirsi in dovere di farlo venendo a conoscenza della situazione dei membri di un gruppo così importante per l'umanità. Forse non sembrava da come si rapportava con loro, ma Baiken ammirava il lavoro dei Watchmen, su questo non c'era dubbio. A quanto pareva però, non solo Prime aveva dello scetticismo da esprimere sul suo conto, tanto che la donna fu completamente catturata dal piccoletto al suo fianco, voltandosi verso di lui per fissarlo via via con più attenzione e sconcerto mentre si infervorava. Com'era possibile che un corpicino così minuto fosse capace di sprigionare tanta rabbia e aggressività? Sul serio, era un vero spettacolo da vedere, buffo e assurdo certo, ma di sicuro affascinante. Baiken, per quanto """ferita""" da un simile sfoggio di preoccupazione, non poté evitare di essere al contempo lusingata e piacevolmente colpita dall'interesse di quel demonietto per una completa sconosciuta. Sì, decisamente quel gruppo poteva piacerle.
    Oaww... Ma che dolce! Ti preoccupi già per me, piccoletto? Stai andando fin troppo bene con la seduzione, uff...
    Finse un colpo di calore improvviso sventolandosi con la mano mentre forzava un breve risolino ammaliato, sollevando l'occhio al cielo con aria sognante dopo quell'ultimo commento sussurrato. Tornò subito al dunque, ad ogni modo, guardando Prime. Mister elmo sembrava un tipo a posto, nonostante le apparenze marziali. Una fortuna, visto che non avrebbe sopportato un vecchio capo stile anziani dei Taimanin, con regole ferree, tutto lavoro e zero sorrisi. Lei andava bene con i Custodi anche perché c'era una certa libertà di espressione nella loro visione delle cose, così come pareva esserci ampiamente tra i due maschi che le stavano vicino. Non si offese per il loro scetticismo, anzi, avrebbe fatto ella stessa la medesima cosa se si fosse trovata nella loro posizione, solo che... Beh, l'orgoglio è pur sempre orgoglio. Entrambi avrebbero potuto notare come il sorriso di Baiken passò via via da tranquillo a estremamente malizioso dopo quella proposta. Non avevano idea di cosa fosse capace con Muramasa al suo fianco... Ma con quella prova era certa di poter dar loro un ampio assaggio di quanto poco avessero ragione riguardo la sua fragilità. Per quanto fosse lusingata della preoccupazione di Chiller, si sentì anche offesa nella sua anima di guerriera. Non poteva lasciargli quelle convinzioni... O non sarebbe stata se stessa. Fece spallucce.
    Beh, ho come l'impressione di non avere troppa scelta... ma non mi dispiace.
    A quelle parole, portò la mano al fodero di Muramasa, estraendola con iniziale lentezza che via via si fece sempre più incalzante, divenendo un unico movimento fluido che sprigionò una coltre informe di energia illusoria che dal fodero si trasferì al suo moncherino, prendendo lentamente la forma di un braccio demoniaco dall'aria piuttosto inquietante, ma soprattutto del tutto funzionante. Dava l'aria di essere formato da onde increspate, profonde, nere, che continuavano a vorticare, infrangendosi l'una sull'altra e pulsando con tale furia da dare l'idea che da un momento all'altro il loro scroscio avrebbe iniziato a rimbombare nella stanza. Lanciò un sorrisetto di sfida a Chiller, strizzandogli l'occhio.
    Usciamo a giocare, Chi-chan... Sono pronta.
    Gli affibbiò un nuovo nomignolo, ancora più corto e fin troppo "affettuoso", non senza una buona dose di ironia. Salvo ulteriori convenevoli, Baiken era già pronta a voltarsi e dirigersi all'uscita in qualsiasi momento, con un fruscio di Gael al seguito, restando giusto per eventuali istruzioni. Finché fosse rimasta lì comunque, entrambi avrebbero potuto percepire una strana sensazione dall'istante in cui sfoderò la lucente katana, come se qualcun'altro fosse nella stanza e li osservasse, incombendo su di loro... ma dal momento che nessuna illusione era stata attivata, non avrebbero potuto ancora vedere la figura alle spalle di Baiken, che con un sorriso diabolico ma elegante, li osservava dall'alto della sua imponenza, gli occhi celati dal velo che indossava. Non era in tenuta da combattimento, eppure Muramasa fremeva: ogni volta che Baiken la trascinava nella realtà, lei impazziva all'idea di poter banchettare con la mente dei viventi, con le loro emozioni, con i loro sogni... e allo spirito non importava un bel niente che fossero buoni o cattivi; piccoli o grandi; nemici o alleati... Lei bramava tutti allo stesso, identico, modo.

    Fammi sapere se devo andare più avanti con la scena.
     
    .
  13.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,819
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    A differenza di Chiller, Prime non sembrava affatto facile da stuzzicare in quel modo provocatorio, sicuramente anche grazie a quell'elmo... sebbene lui venisse da una realtà parallela dove un paio di streghe diaboliche gli avevano concesso un addestramento infernale in quel senso, quindi probabilmente né Baiken né alcuna donna sulla faccia della terra aveva una possibilità contro di lui. Ironico, pensando invece alla reazione di Iceringer al semplice sguardo di Baiken. Fu comunque entusiasta della risposta della donna, visto che sembravano in sintonia da quel punto di vista. Chiller invece doveva vedersela con una Baiken che non solo si opponeva come lui, ma che addirittura assecondava l'idea di Prime, cosa assolutamente inaccettabile. Prima che potesse opporsi con forza, però, Baiken si fece avanti attivando subito il suo potere, cogliendo di sorpresa il demone e attirando subito l'attenzione di Prime. Fu soddisfatto di vederla tanto entusiasta, così da poter vedere immediatamente le sue abilità in diretta. Il demone, che non era assolutamente preparato, non sapeva se sgranare la bocca per lo stupore visto il potere che stava osservando, o strillare di rabbia per opporsi a quella decisione, nel dubbio sfigurò la sua faccia in un lamento deformato lasciandosi sfuggire un grido troppo acuto per sembrare minaccioso.
    N-no aspetta...! Chi... chan cosa?!
    Senza neanche bisogno di dirlo Baiken era già pronta a volatilizzarsi, e dal cenno che Prime le fece di sicuro avrebbe subito inteso che la sfida era già iniziata, non aveva bisogno di guardarsi indietro. Nessuno voleva rendere le cose facili per uno dei due. Chiller era ancora molto perplesso ma arrivati a quel punto c'era ben poco su cui sindacare. Si scurì in volto facendosi più serio, gettando quei fulmini dagli occhi verso il leader dei Watchmen ben deciso a fargliela pagare.
    Affrettati, o sarà una dura umiliazione per te. Non preoccuparti... Iceringer è scarico. Ora il potere è tutto tuo.
    L'attenzione rabbiosa di Chiller passò alle sue mani: i palmi si stavano illuminando aprendo una fenditura accesa e incandescente su tutte le braccia, come se stessero frantumando l'involucro che lo conteneva. Visto che oramai il guanto della sfida era stato lanciato, tanto valeva raccoglierlo. Inizialmente Baiken avrebbe percepito quell'energia incandescente uscire dalla stanza appena abbandonata, in maniera tenue e controllata come se si stesse mescolando alla sua mole illusoria. Quest'ultima dava l'idea che potesse corromperla e perfino giocarci, come un bambino fa con l'acqua che si increspa sulla riva di una spiaggia. Ma d'improvviso, proprio come un'onda troppo impetuosa atterra la bambina curiosa, ecco l'energia di Chiller esplodere di colpo, accompagnata dal rapido movimento del suo corpo che si piazzò al centro del corridoio, spalancando le grosse ali rosse da demone che troneggiavano alle spalle di un fisico completamente diverso da prima. L'energia rilasciata aveva creato una sorta di cortina di fumo, in realtà era denso calore che fuoriusciva dal corpo di Chiller, come un vulcano che sbuffa materiale incandescente. Attraverso quella cortina non si vedeva nulla se non il profilo del suo corpo e l'ampio sorriso luminoso che si apriva mostruosamente sempre di più, accompagnato dai suoi occhi, minacciosi fari in quella tenebra vermiglia appena risvegliata. Quello era il vero aspetto di Crimson Chiller.
    D'accordo tettona... giochiamo!
    Detto questo balzò verso di lei con uno scatto sovrumano, lanciandosi e sfruttando il battito delle ali vermiglie per poter levitare dal terreno minimizzando del tutto l'attrito, deciso ad afferrarla visto l'artiglio destro che si muoveva rapido verso il collo di Baiken. Non contava di acciuffarla così rapidamente e facilmente, ma senza ombra di dubbio ci provò eccome. Per uscire dall'Arancia meccanica Baiken non doveva far altro che ripercorrere la strada al contrario ed era bene farlo visto che non poteva giocare a quel gioco in un posto che Chiller conosceva bene come le sue tasche.
     
    .
  14.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    La cosa davvero ironica in tutta quella storia era che, nonostante il fisico scultoreo di Prime che compensava ampiamente l'elmo iper-coprente o la voce camuffata, a parte un'occhiata e un'ironica speranza iniziale, Baiken non l'aveva calcolato come uomo, chi invece stava cercando di provocare era piuttosto il demonietto che la divertiva tanto. Il perché la intrattenesse a quel modo non le importava poi molto, lei era solita provocare scherzosamente a prescindere dalla situazione, specie chi le stava simpatico... E oramai si era abituata al fatto che nonostante questo, la sera tardi, quando tornava a casa... il suo letto rimaneva comunque irrimediabilmente vuoto. Erano anni che andava avanti così, soprattutto per scelte sue (Vedasi com'era andata con Shouta), eppure alle volte continuava a farsene un cruccio. Uscì dalla stanza senza pensarci due volte, lasciandoli soli e avviandosi con Muramasa al seguito, mentre valutava una strategia. Se Chiller aveva almeno la metà della potenza che aveva percepito quando era con Iceringer, o addirittura la sua potenza, allora era impossibile per lei puntare sul piano fisico. Per questo aveva sfoderato Muramasa infrangendo il proprio voto: voleva fare sul serio. Chiller l'avrebbe trovata al centro del corridoio, a svariati metri da lui (forse persino troppi per non tradire un po' di timore), apparentemente tranquilla, in una posa difensiva piuttosto serena, con l'aria di chi in verità non ha nulla da temere; giochicchiava anzi con la scollatura del kimono, percorrendola con due artigli del braccio demoniaco, su e giù, a destra e a sinistra, scostando appena il tessuto candido senza mai mostrare più del dovuto. Non guardò lui inizialmente, continuando a concentrarsi sulla scollatura e sorridendo tra sé, ma quando percepì la sua energia crescere, sprigionandosi insieme al calore e al fumo nero, fu costretta a sollevare lo sguardo. Sgranò leggermente l'occhio, osservando la nuova forma del suo "avversario", e rimanendone a dire il vero sorpresa e affascinata... cosa che ovviamente non esternò, essendo concentrata sui propri piani.
    Oh... allora non sei il piccoletto che sembravi, eh? Peccato, mi piaceva tanto quella versione...
    Chiller avrebbe potuto notare che oltre al suo fumo nero, anche un'altra coltre oscura si sprigionava dal braccio di Baiken e tutt'intorno alla donna, per diversi e svariati metri alle sue spalle. Quella sostanza non era altro che Muramasa, che in quel momento non assunse una forma corporea, bensì una consistenza evanescente e fumosa che andò a mischiarsi con il fumo di Chiller, tremolando soprattutto davanti alla figura della propria padrona, rendendo decisamente difficile distinguere i contorni del suo corpo. Vedendolo scattare verso di lei non si allarmò, anzi, al massimo sentì una fitta di adrenalina arrivarle dritta al cuore... per poi passare in luoghi che la fecero sorridere. Amava quella sensazione...
    Passi subito al dunque, vero? Non preferiresti fare conoscenza, prima? Potresti almeno invitarmi a cena...
    Muramasa creò una copia di Baiken esattamente dove si trovava, che continuò a sorridere e giocare con la scollatura, muovendo le labbra come se stesse parlando, mentre il fumo denso e intenso riempiva gradualmente tutto il corridoio. Il demone avrebbe continuato a vederla esattamente lì, inizialmente ferma in quel modo, per poi cambiare espressione e mettersi in guardia, artigli tesi, pronta a intercettarlo mentre lui scattava. In realtà, ella sfruttò Muramasa e il fumo di cui aveva preso forma per poter nascondere la propria fuga, aggiungendo due arti magiche all'aiuto dello spirito per poter occultare al meglio la propria presenza: "Passo energetico" e "Ombra furtiva", il che sarebbe stato fin troppo facile da scoprire per un demone così forte, ma lei aveva dalla sua l'illusione di Muramasa che l'avrebbe ricoperta, permettendole di sparire momentaneamente alla vista del demone per poi allontanarsi il più velocemente possibile, precedendolo di almeno qualche secondo nell'uscire da quel posto. Se tutto fosse andato secondo i piani, Chiller sarebbe andato a finire addosso alla sua copia prima di accorgersi dell'inganno, dissolvendola e ritrovandosi un nonnulla tra le grinfie, mentre lei si dirigeva verso l'uscita nascosta dentro Muramasa. Una volta fuori, Baiken si nascose dietro un angolo dell'edificio, il primo che trovò, chinandosi e prendendo fiato mentre orchestrava la prossima illusione. Muramasa sparì alla vista. Uscendo, il piccoletto avrebbe sbattuto contro qualcosa di morbido ma sodo, per la precisione i prosperosi seni di due bellissime giovani donne, apparentemente demoni come lui. In particolare, finì contro due metri di ragazza, tutta muscoli e dall'abbigliamento cattivo, che aveva tuttavia l'espressione più struggente e preoccupata che potesse esistere, qualcosa che ci si sarebbe potuto aspettare da una bambina, tale era il grado di tristezza. Sorreggeva tra le braccia muscolose una seconda giovane con un corno simile al suo, che pareva svenuta e inerme nella sua presa, con le braccia e il collo completamente piegati all'indietro, gli occhi chiusi e la chioma che cedeva alla forza di gravità e al vento ad ogni sussulto della sua soccorritrice. La sorreggeva come una principessa; dunque la morbidezza sulla quale era incappato Chiller era data appunto dalla combo dei loro seni: erano a contatto, vista la posizione, e lui era andato letteralmente addosso alla poverina svenuta. Quest'ultima aveva ferite e tagli sul corpo, il vestito leggero che portava era strappato in concomitanza ad ogni ferita, e i piedi scalzi erano pieni di lividi e sporcizia. Anche la sua compare non sembrava passarsela meglio, sebbene fosse in piedi e avesse l'aria più dura. Che stessero correndo di tutta fretta all'Arancia meccanica in cerca di riparo? Il giovane armadio inizialmente sembrò sospirare per aver incontrato qualcuno, e subito riaprì gli occhi che aveva chiuso durante il colpo e li passò dalla figura tra le sue braccia, per accertarsi che non si fosse fatta male, fino a Chiller. La sua amica era ancora svenuta, emise giusto qualche lamento per l'impatto che fortunatamente non era stato troppo violento.
    Grazie al cielo... mi aiuti la pre-
    Quando vide contro chi avesse sbattuto sgranò gli occhi e fece un passo indietro, iniziando lentamente a indietreggiare con il viso di chi sta guardando il diavolo in faccia. Iniziò a scuotere lentamente la testa mentre nuove lacrime si formavano sulla sua espressione spaventata, e stese un braccio tremante per puntare il palmo aperto verso di lui, in un debole tentativo di tenerlo lontano. Non solo sembrava terrorizzata da lui, cosa probabile visto il suo nuovo aspetto, ma pareva quasi che fosse lui ad aver ridotto in quel modo la compagna, almeno ai suoi occhi.
    T-tu? N-no! Non avvicinarti... hai capito?! Ti prego... ti supplico... non di nuovo... non potrebbe sopportarlo! IO... IO NON TE LO PERMETTERÒ!
    Da disperata, l'espressione della tizia si fece se possibile determinata, quasi rabbiosa, e gli occhi eterocromi le si accesero di furia, emettendo una luce intensa dei rispettivi colori: uno bianco, simile al ghiacco e un rosso, che dava l'idea di una fiamma accesa. Che cosa stava succedendo? Chiller avrebbe potuto rendersene conto solo quando avesse compreso che qualcosa non quadrava, prima di allora tutto ciò che lo circondava sembrava totalmente reale: la notte inoltrata, il cielo senza stelle, l'aria fredda della sera, ma soprattutto la consistenza della donna sulla quale aveva sbattuto, così come la sua voce, le sue emozioni... sembrava tutto irrimediabilmente reale ma anche strano, ambiguo, un po' come se fosse stato trascinato in un sogno. Baiken aveva utilizzato l'aspetto di due ragazze che un tempo aveva conosciuto, semplicemente perché erano le prime figure avvenenti a esserle venute in mente, per ricreare in breve tempo quella scena così ambigua e surreale. Lo aveva fatto di proposito, invero, per testare quanto Chiller fosse realmente di buon cuore, come si comportava dinanzi a un problema, come affrontava le situazioni... Insomma, si poteva dire che fosse un'esca per studiare l'avversario. Le strade erano semi deserte, ma in lontananza si potevano sentire comunque rumori, musiche, odori. Non c'era niente che potesse essere etichettato come artefatto a prima occhiata. Quando il demonietto avesse capito cosa accadeva, forse avrebbe potuto concentrarsi su altri dettagli, in particolare una figura ambigua che si affrettava a sparire dietro una via poco lontana. Era completamente bardata con un impermeabile nero e un borsalino e dunque impossibile da identificare come maschio o femmina, con un'altezza riconducibile a quella di Baiken e una massa di capelli rossi nascosti sotto il cappello, con qualche ciocca sfuggita al camuffamento. Era di spalle rispetto a lui e sembrava aver particolarmente fretta di sparire, teneva il colletto molto alto come se volesse nascondere la faccia, e camminava china sulla schiena coprendosi il più possibile. Dava l'idea di qualcuno in fuga, si guardava intorno come inseguito da qualcuno... o qualcosa. Baiken sorrise tra sé. Muramasa era uno spirito subdolo, pericoloso, con un potere davanti a cui ella stessa alle volte tremava. Non era immune alla sua oscurità, anzi, lei per prima non dormiva spesso se non con sonniferi proprio per evitare di finire vittima della sua stessa influenza. Eppure, ogni volta che la usava, si sentiva al sicuro... Perché Muramasa era ovunque intorno a Chiller, e la situazione non avrebbe potuto far altro che peggiorare. Baiken si sentì forse un po' in colpa per quei giochetti subdoli, ma in fondo era una prova e come tale non poteva fare brutta figura, di certo non affrontandolo a muso duro per ricadere in una sconfitta schiacciante. No, lei non giocava in quel modo. Dopotutto... l'obiettivo era seminarlo, no?

    Edited by .Bakemono - 28/9/2019, 14:42
     
    .
  15.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The unseen BOOB, is the Fappest
    fan_club_latob

    Group
    HF Gdr Master
    Posts
    31,819
    Location
    Plutonia Experiment

    Status
    Anonymous
    Passava sempre troppo tempo tra un vero combattimento e l'altro, anzi a dire il vero già da un pò le battaglie che assaporava non erano di certo così entusiasmanti, per questo ogni volta che si presentava un'occasione simile, Chiller si lasciava sempre prendere dall'entusiasmo. Forse anche per questo evitava di combattere, ben conscio che per lui perdere il controllo era fin troppo facile, tuttavia a giochi fatti era impossibile tirarsi indietro: non restava che affrontare quella sfida seriamente. In fondo se Baiken non avesse superato la prova non poteva essere un male: meno pericoli per lei e meno grane per loro. Per questo non fermò la sua carica, tutt'altro che preoccupato da quel fumo: riusciva a percepire la donna oltre ad esso e nulla lo avrebbe ostacolato.
    Mi stai sottovalutando, maledetta tettona?!
    Gridò, oramai convinto di averla afferrata visto che non si era mossa di un solo passo e anzi continuava a provocarlo con quella dannata ed esagerata scollatura. Quando Chiller le afferrò il collo però, si rese conto che in mano non aveva che un pugno di mosche, e che quella coltre di fumo lo aveva avvolto completamente, inibendo i suoi sensi. Per un istante non riuscì a capire di cosa si trattasse, poi realizzò di essere cascato in uno stupido trucco illusorio. Sbuffò, sbottando e allargando le braccia di colpo esercitando una forte pressione energetica per disperdere la coltre e guardarci attraverso: Baiken lo stava già seminando ed avevano a malapena iniziato. Una vena di rabbia si gonfiò sulla mente di Chiller, odiava avere a che fare con quei trucchetti. Non si perse d'animo e dopo aver ritrovato la calma si concentrò chiudendo gli occhi per capire dove fosse scappata. Aveva sicuramente abbandonato l'edificio e quando ebbe individuato le sue tracce, spalancò gli occhi e ripartì all'inseguimento, stavolta più cauto visto che aveva capito quanto efficaci fossero le illusioni di Baiken. Questo non voleva dire che non uscì con una certa foga, impaziente di mettere le mani su quella dannata che aveva osato umiliarlo in quel modo, tant'è che una volta fuori finì col sbattere contro i prosperosi seni di due passanti, cosa che lo costrinse a fermarsi di colpo, non poco confuso. Nella confusione più totale, si portò una mano sul volto non solo per nascondere il rossore dovuto alla morbidezza appena provata, ma anche perché dopo una simile esperienza la sua faccia era diventata così leggera che a stento riusciva a percepirlo. Le tette delle donne erano davvero magiche, Iceringer aveva ragione. Ritrovata la ragione e la percezione di sé stesso, Chiller si rese conto che quelle due erano messe male e avevano bisogno di aiuto, ma prima di soccorrerle qualcosa di inatteso successe: sembrarono quasi riconoscerlo, facendosi indietro terrorizzate e lasciandolo semplicemente di stucco. La confusione lo aveva ammutolito del tutto e non sapeva né cosa fare né cosa pensare. Doveva inseguire Baiken ma non poteva lasciarle lì in quelle condizioni! Non c'era solo questo a farlo sentire in colpa, la cosa che più lo tormentava era la reazione della ragazza davanti a lui, la stessa cosa che lo portava ad allungare le mani per soccorrerla ma lo facevano tremolando, incerte se potevano avvicinarsi davvero, timoroso di spaventarla ulteriormente. In un istante le sue paure avevano preso forma, visto che era un mostro terrificante nessuno avrebbe mai chiesto il suo aiuto, era senza ombra di dubbio indegno dei Watchmen. Dopotutto, erano bastate un paio di tette per fermare la su avanzata e... un momento. Quelle due erano ferite e terrorizzate, come avevano fatto a bloccare la sua carica? Chiller alzò di colpo lo sguardo al cielo e qualche cosa non tornava, era uno scenario del tutto nuovo per lui e quelle strade non avevano segreti oramai. Si guardò attorno a quando vide quella figura misteriosa tentare la figa, capì immediatamente che era l'ennesimo trucchetto di Baiken. Un'altra vena furiosa si gonfiò sulla sua fronte e subito dopo serrò i pugni lanciando in aria un grido che allargò una pressione energetica tanto brutale da incrinare il terreno, dissolvendo le illusioni davanti a lui e permettendogli di vedere chiaramente la fuggitiva.
    MALEDETTA STAI GIOCANDO CON ME?! PREGA IL TUO DIO CHE NON TI PRENDA ALTRIMENTI TI FARO' SCONTARE TUTTO!
    Dopo quel grido, si lanciò ancora più furente e rabbioso di prima verso Baiken, deciso stavolta a travolgerlo a braccia spianate, intenzionato a non fermarsi per nessuna ragione così da poter passare attraverso qualsiasi possibile illusione, restando furiosamente concentrato per captare ogni singolo movimento della donna. Nessuna dannata illusione da quattro soldi lo avrebbe fermato stavolta.
     
    .
68 replies since 21/2/2019, 10:09   1772 views
  Share  
.
Top