Smallville Italia

Welcome to SMALLVILLE, 1° episodio GdR

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Andrew Lattuada GdR
view post Posted on 4/6/2003, 00:24




Ciao Chloe. Sapevo di trovarti ancora sveglia...immagino che tu sia incollata la tuo PC a cercare informazioni sui conigli verdi, vero? Sai che non riesco a dormire neanche io? ma mi hai solo accennato a dei conigli che sono diventati verdi fluorescenti dopo aver mangiato, secondo te delle carote contaminate da meteorite... tutto qui?

Mhà,per adesso so solo questo,ma non sono ancora andata sul posto...per l'edizione di domani ho preparato una specie di flash di una decina di righe da mettere sul Torch.Domattina parlo con Clark e casomai nel pomeriggio andiamo tutti e tre a vederli questi fantomatici conigli.Ti chiamo dopo la scuola ok?Buonanotte Andrew....

Ok. Buonanotte Chloe!

Andrew spense la luce e si infilo' sotto alle lenzuola. Penso' alla giornata seguente... al lavoro nulla di particolare, avrebbe finito la riparazione alla mattina e nella pausa pranzo l'avrebbe installata. Il pomeriggio libero era assicurato quindi. Ripose il cellulare sul comodino e si giro' su un fianco cercando di dormire
 
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Chloe Sullivan GdR
view post Posted on 4/6/2003, 00:43




Chloe riattaccò il telefono e si accorse che si era fatto veramente tardi.Dal piano superiore udì la voce del padre...

Chloe tesoro è tardi!Domani hai scuola!Vai a dormire!

Si papà arrivo subito!! Ancora un paio di correzioni....ecco fatto!

Chloe chiuse il portatile e si fiondò di sopra..era tardissimo e lei si sarebbe dovuta alzare presto l'indomani:prima delle lezioni doveva passare dal Torch.Anke l'ultima luce in casa Sullivan si spense...
 
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Lois Lane GdR
view post Posted on 4/6/2003, 01:38




Smallville... villa Lane... ORE 2:15 di notte

Lois era rimasta addormentata sul divano per un po'...e quando si risvegliò, un po' rattrappita per la posizione non proprio comoda nella quale si era ritrovata aprendo gli occhi, si accorse che i suoi ziii erano andati a dormire e che la sua zia, le aveva messo addosso una piccola coperta per non farle prendere freddo...


La televisione in salotto, era stata spenta, probabilmente da suo zio Dean che era solito rimanere alla TV fino a notte inoltrata, ma che quella sera, stranamente, alle 2 di notte era già a letto.

Che dolore...la mia schiena...appunto Lois: la prossima volta addormentati sul divano....evita i sofà... wacko.gif !!!! pensò tra se e se indolenzita e infastidita dal dolore alla schiena.

Si alzò, e sul viso le si disegnarono smorfie degne di un comico per il dolore shifty.gif "ehm....cos'è la vendetta di Perry White perchè ho consegnato quell'articolo alle 15:01 invece che alle 15??? dry.gif .....quell'uomo è sposato con la pedanteria.... :vergognati: dry.gif , si diresse verso la cucina e con calma prese un bicchiere e si versò del succo d'arancia, da una brocca nel frigorifero.

Si sedette tranquilla su uno degli sgabelli in vimini e sorseggiando il succo d'arancia pensò: "Uhm....chissà perchè Elysa ancora non mi ha squillato...le avevo lasciato scritto che per *cause di forza maggiore: mio padre dry.gif * sarei dovuta partire prima e non ci saremmo quindi viste per salutarci....forse la lezione le ha portato via + tempo del previsto...La chiamerò io domani.."

Vari sorsi di succo d'arancia e varie smorfie dopo, Lois spense la luce in cucina, prese la coperta che era poggiata sul sofà e salì le scale della villa per raggiungere la sua camera.

Una volta entrata in camera, poggiò la coperta sul letto e si spostò nel bagno...Dopo circa 10 minuti, ne con il pigiama e i capelli raccolti in una coda di cavallo.

Ah..quella doccia ci voleva proprio...che ore saranno - disse guardando l'orologio - le 2:30..?.....uhm.....non ho sonno, per niente...leggerò un libro..

Detto fatto...si infilò sotto le coperte, ringraziando il Signore per l'invenzione dei materassi ortopedici, una vera manna per la sua schiena, e con la piccola abat-jour accesa si immerse nella lettura de "Il fantasma di Canterville" di Oscar Wilde, prossimo tema di dibattito all'esame di letteratura inglese al college, con il suo fidi taccuino e matita a portata di mano. Per Lois non era un peso leggere Oscar Wilde, era uno dei suoi autori preferiti e, a differenza degli altri studenti del corso, riusciva perfettamente a seguire le spiegazioni senza distrarsi, sonnecchiare o fare tutt'altra cosa.

Adoro Wilde...peccato che sia vissuto nel secolo scorso...conoscerlo sarebbe stato elettrizzante...

Leggendo leggendo, il tempò passò e ben presto Lois oltre alla fioca luce della lampada, vide filtrare dalle veneziane la luce del mattino che stava nascendo illuminando a poco a poco le ancora assonnate colline di Smallville..Dando una rapida occhiata alla radiosveglia notò l'ora..le 4??! esclamò...direi che la lettura mi ha propio assorbito...

Sarà meglio che tenti di dormire almeno qualche ora, disse tra se.
Si alzò per chiudere le tende e oscurare un po' di + la camera, poggiò il libro e il taccuino sul comodino, spense la lampada e si mise nuovamente a letto, dove, dopo solo alcuni minuti, si addormentò profondamente.
 
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Léa Brialy GdR
view post Posted on 4/6/2003, 01:46




Intanto in una strada di Smallville...

Il tragitto verso la casa di Léa fu piuttosto silenzioso in fondo si conoscevano da poco, a parte qualche complimento su Clark che era un ragazzo d' oro, l' aver scoperto che il Talon era di sua propietà e qualche domanda del ragazzo su l' andamento della libreria. In pochi minuti si ritrovarano davanti a casa di Léa.

Lex sei stato molto gentile a offrirmi un passaggio, in macchina corri un po' troppo per i miei gusti ma è stato divertente. Buonanotte spero di incotrarti nei prossimi giorni a presto.

Léa si allontanò lentamente mentre salutava per l' ultima volta quel ragazzo che mai avrebbe pensato potesse offrirle un passaggio, il figlio di Lionel Luthor... I suoi amici nel suo breve periodo a Metropolis le avevano raccontato del propietario della LuthorCorporation e di suo figlio che aveva mandato nella piccola cittadina di Smallville a farsi le ossa...
 
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Lex Luthor GdR
view post Posted on 4/6/2003, 01:59




Ciao Lèa disse Lex con un leggero sorriso Spero ci rivedremo presto

Lèa non rispose. Lex la guardò come ipnotizzato mentre si dirigeva verso la porta di casa

E' davvero carina quella ragazza... dovrò informarmi meglio sul suo conto... Magari andrò a comprare qualche libro uno di questi giorni

Con questi pensieri Lex si diresse a casa. Prima di andare a letto guardò di nuovo le foto scattate da Nixon e il file con i dati di Andrew Lattuada che riempiva lo schermo del computer ancora acceso

Quante cose ancora di cui occuparsi

Spense tutto e si sedette sulla poltrona, pieno di pensieri su Léa, Andrew e l'uomo delle foto, finchè si addormentò, troppo stanco per rimanere ancora cosciente.
 
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Dalila Potter GdR
view post Posted on 4/6/2003, 02:08




Fattoria dei Potter, ore 2.40

Dalila si rigirava nel letto, non riusciva a prendere sonno. Ripensava ancora alla serata trascorsa al Talon, e si chiedeva cosa ci fosse in lei di tanto sbagliato… non le sarebbe importato molto, se spesso questo qualcosa non l’avesse fatta sentire anormale, isolata, incapace di prendere la vita con allegria e semplicità, come facevano gli altri.
Si tirò su a sedere. Le coperte le scivolarono via dal corpo, e rimase per un po’ a fissare gli strani disegni creati dai raggi della luna che filtravano dalle persiane accostate. Le tornarono in mente le parole di Harry, e dovette ammettere che era vero: era sempre vissuta più di sogni che di realtà, e anche quando aveva una cotta per Clark non era mai riuscita a dirglielo. Succedeva diversi anni prima, certo, ma era l’emblema del suo atteggiamento in certe sfere della vita: era troppo riservata, troppo restia a concedersi, troppo cervellotica. Doveva scendere sulla Terra e darsi una svegliata.
Si alzò e camminò verso la finestra, scostò la persiana per osservare i campi bui, bagnati dalla luce della luna, la strada sterrata che li tagliava obliquamente, bianca nella semioscurità.
In lontananza, si scorgeva la sagoma della fattoria dei Kent… e a quella vista, Dalila sorrise involontariamente. Clark le era sempre piaciuto tanto perché istintivamente capiva che erano simili: anche lui sembrava un po’ diverso dagli altri, sebbene non sapesse spiegarsi in che modo. Era stata presa da lui finché il desiderio di normalità non si era fatto sentire con forza, dentro di lei… finché non si era resa conto, forse inconsciamente, che non avrebbe mai potuto essere “normale” e guardare in faccia la realtà, se continuva a sognare di Clark, perché sognare lui era come sognare le stelle e la luna, era come vedersi riflessa in uno specchio, e questo non l’avrebbe aiutata a cambiare, a diventare come lei avrebbe voluto essere.
Sospirò, riaccostando le persiane, e in silenzio scivolò di nuovo sotto le coperte, sperando di riuscire ad addormentarsi.
 
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Victoria Hardwick GdR
view post Posted on 4/6/2003, 02:17




La limousine lascio’ Victoria davanti al Club Zero.
Il locale era stato chiuso per qualche anno dopo l’uccisione di un uomo. E Lex ne era stato coinvolto. Aveva cercato piu’ volte di parlare con lui dell’accaduto ma ad un certo punto Lex aveva smesso di parlarne. E lei non aveva voluto insistere.
C’era parecchia gente in coda, ma si sa…i cognomi come Luthor e Hardwick erano sempre serviti anche a questo.
Il buttafuori la guardo’ mentre si dirigeva verso di lui…sgrano’ gli occhi:
“Signorina Hardwick. Che piacere averla qui…prego, si accomodi” disse guardando dall’alto verso il basso la ragazza. Cosa ci faceva la figlia di Sir Harry a Metropolis?
Victoria entrò. La musica era altissima e c’era moltissima gente. Si diresse verso il bancone per ordinare qualcosa. Nel Kansas non conosceva praticamente nessuno, ma poco le importava.
Lex le aveva parlato qualche volta di Clark, Chloe e Lana, ma nulla di più. Non erano certo le persone che avrebbe potuto incontrare al Club Zero.
Tanto valeva aspettare che la notte passasse ordinando qualcosa da bere al bancone…
“Un angelo azzurro” disse al barista
“Come lei, signorina…un angelo” Victoria alzò il sopracciglio. Era abituata a certi complimenti ma quella sera proprio non era in vena…si sedette sullo sgabello incrociando le gambe e inizio’ a pensare ai suoi progetti…avrebbe ottenuto cio’ che voleva, come sempre…non poteva sbagliare, non stavolta
 
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Luke Martinez GdR
view post Posted on 4/6/2003, 02:18




flashback ore 24.15 Aeroporto di Metropolis, Kansas

Nooooooo cry.gif sono arrivato tardi! la tragedia era compiuta: Luke uscì dall'aeroporto proprio mentre la limousine di Victoria si stava allontanando. Si vede che è destino se non riusciamo ad incontrarci. Nonostante tutti i miei sforzi, le mie ricerche... non riesco a starle accanto ed a dichiarare i sentimenti che provo per lei...

Forse ero ancora in tempo per prendere il mio volo. Tornai indietro. In un angolo c'era l'inserviente che mi aveva inveito dietro prima... mi guardava con aria minacciosa... meglio non affrontarlo. Non ero dell'umore adatto ed una discussione non era certamente opportuna in quel momento: sarebbe degenerata inevitabilmente in un alterco, visto il mio bisogno di sfogarmi!

"Mi spiace ma l'aereo sta per decollare e non posso fermare le procedure di volo" disse l'addetta al check-in
"Be' grazie lo stesso..." risposi con tono un po' alterato, poi cercai di recuperare all'errore: "...scusi per prima, non ero in me, si trattava di un'emergenza. Spero possa accettare le mie più sentite scuse".
"Scuse accettate, non si preoccupi... noi siamo qui per venire incontro alle necessità dei passeggeri."

Le sue parole non mi rincuorarono più di tanto. Sconsolato andai ad informarmi per il prossimo aereo... Niente da fare! huh.gif Come pensavo non c'erano altri voli per la Spagna o tantomeno per il Portogallo, da cui avrei fatto scalo per Malaga, città a pochi chilometri dalla mia casa: Torremolinos. L'hostess con la quale avevo colloquiato prima sembrava stranamente catturata dall'evolversi del mio viaggio. Forse mi gufava contro e ne aveva tutto il diritto visto il modo scortese in cui mi ero comportato; nella concitazione del momento, infatti, mancava poco che la stendessi con una spallata nel tentativo di raggiungere Victoria!

Presi il telefono per avvertire i miei cari... qualcuno, l'indomani, non avrebbe incontro me all'aeroporto, ma dei bagagli da ritirare. Un grande uomo d'affari che si comporta come un bambino! Faccio pena... sleep.gif

A quel punto potevo rientrare nella mia camera d'albergo. Vic chissà dov'era ormai.
sick.gif

"Bromb, bromb, bro, br! Br, br..." Un'auto in panne sicuramente... Ok, facciamo la nostra buona azione quotidiana Luke, vediamo di che si tratta... Era l'hostess! ohmy.gif


fine-flashback ore 24.45 parcheggio Aeroporto di Metropolis, Kansas

"Salve! Ho qualche problemino con la macchina: non si vuol metter in moto!"
"Purtroppo di motori ne capisco ben poco ed a quest'ora sarà difficile trovare un meccanico..."
"Già, sad.gif cosa facciamo?"
"Posso chiamarle un taxi. Ovviamente sarei lieto di poterglielo offirir io, per scusarmi del mio comportamento di questa sera."
Ma devo fare tutto io?! dry.gif Non ha capito che è una scusa? sleep.gif pensò l'hostess. "Forse sarebbe più semplice per entrambi se fossi tu a darmi un passaggio... wink.gif Diamoci del tu, prego. Io sono Andrea, smile.gif piacere" disse porgendogli la mano...
"Piacere mio." user posted image
Luke non ne aveva proprio voglia, ma non poteva certo esser sgarbato e non aiutarla. In fondo si trattava solo di un passaggio... se ne sarebbe liberato presto.
"Bene è deciso! Non perdiamo tempo..." disse invitandola con un gesto della mano a seguirla verso la sua macchina parcheggiata lì vicino. Aprì poi galantemente la portiera dello sportello per far salire la donna ed infine si mise al volante.
"Dove devo accompagnarla? ...Scusa accompagnarti."
"Abito vicino ad un locale notturno del centro, Club Zero. Lo conosci?"
"Si, ci sono stato alcune volte..." per cercare Victoria

In qualche decina di minuti i due arrivarono all'altezza di Club Zero.
"Puoi fermati qui, prendiamo un caffé in un bar qui vicino. Ok?"
"Si certo!" non mi va per nulla tongue.gif

pochi minuti dopo

I don't know where to start
say I'm tired or throw, a party
these cucumber eyes
are lying the more that I smile
about it
And all of my clothes feel like somebody's old throwaways
I don't like it


Ammetto che la compagnia era gradevole, ma preferisco star da solo: huh.gif ..sono triste e finirei per farmi compartire sleep.gif e non è da me. È stata fin troppo gentile, scambiare due chiacchere con lei mi ha fatto bene smile.gif ...anche il caffé, per fortuna, stavolta non era niente male. laugh.gif
Be' un salto a Club Zero potrei anche farlo. Ormai non riuscirei a prender sonno. Tanto vale distrarsi un po' ed ascoltare musica ad alto volume così da poter dimenticare tutto e tutti...


It's good to be in love
it really does suit you
just like everything
I'm happy you're in love
cause every colour
goes where you do


I'm adoring you
it's all good
you're so beautiful
I'm black & blue all over
you're breaking my flow
how could you know what Im saying
about it
when all of my clothes feel like somebody's old throwaways
I don't like it


Eccoci, temevo di dover attendere a lungo prima di riuscire ad entrare... adoro questa canzone! L'ideale per un incontro romantico. Sarebbe bello... wub.gif ... cry.gif Il pensiero gli si ruppe tra la mente... Ci ricadeva sempre e finiva col pensare a lei... ogni cosa diventava un "pretesto" per farlo... ogni cosa gli ricordava Vic.

It's good to be in love
it really does suit you
just like everything
I'm happy you're in love
cause every colour
goes where you do


Luke buttò un'altra volta i suoi pensieri alle spalle e si diresse al bancone per prendere un drink: "Un angelo azzurro".

I feel so powerless I
I've got to stop it somehow
oh come on what could I do
why's it happening
how's it happening, without me
why's it happening
How's it happening
that he feels it without me


"Il suo drink" Luke allungò la mano verso la voce del barista senza voltarsi per prendere il suo angelo azzurro...

It's good to be in love
it really does suit you
just like everything
I'm happy you're in love
cause every colour
goes where you do........


...e lo trovò. wub.gif

cause every colour
goes where you do
goes where you do


I'm happy you're in love
I'm happy you're in love
I'm happy you're in love, uuh
I'm happy you're in love
 
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Victoria Hardwick GdR
view post Posted on 4/6/2003, 02:22




ore 3.30 Club Zero, Metropolis

Victoria era intenta a giocherellare con la cannuccia del suo cocktail, seduta sullo sgabello, con in testa fin troppi pensieri.
Club Zero le era sempre piaciuto…certo, era un locale di un certo tipo, frequentato da figli di miliardari e simili…ma in fondo lei non lo era?
Portava quel cognome, che spesso avrebbe voluto cancellare per non doversi riconoscere figlia di suo padre, ma altrettante volte aveva capito che non era poi cosi’ male essere una Hardwick. Era vice-presidente dell’Hardwick Enterprise e presto o tardi sarebbe diventata il presidente stesso, avrebbe potuto portare a termine molti dei suoi piani…
Ma ora forse era meglio pensare al presente, doveva risolvere alcune questioni a Smallville.
Qualcuno improvvisamente le sfioro’ la mano.
Victoria si giro’ di scatto, quasi infastidita da quel “contatto”. Vicino a lei era seduto un ragazzo…le sembrava di averlo gia’ visto da qualche parte, ma probabilmente si sbagliava.
Facendo finta di nulla continuo’ a giocherellare con la cannuccia. Eppure l’aveva gia’ visto…ma dove?No, non poteva essere lui… lo guardo’ con la coda dell’occhio e noto’ che lui la stava fissando.
Invece si, era proprio lui, il figlio di Edward Martinez, un impresario spagnolo fallito da un paio d’anni. A quanto sapeva il figlio aveva riportato gli affari ad un alto livello in Spagna e nelle varie filiali. Come mai era a Metropolis? E soprattutto perche’ la stava guardando in quel modo?
 
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Luke Martinez GdR
view post Posted on 5/6/2003, 02:33




Dai Luke è il tuo momento! w00t.gif Dì qualcosa, è qui davanti a te... happy.gif
Uhm ma devo esser formale e distaccato oppure mi butto? user posted image In fondo fino ad ora i nostri rapporti son sempre stati di natura puramente professionale, non vorrei farle una cattiva impressione...

Lascia perdere, stasera hai combinato fin troppi casini. Limitati a salutarla educatamente senza far il marpione per il momento... poi si vedrà.

Cosa si vedrà? Se non mi preparo un discorso che faccio? Rimango in silenzio inebetito? unsure.gif

Luke sei irrecuperabile! Cosa devi preparti di grazia? blink.gif Segui il tuo cuore... le parole ti veranno da sole. wink.gif

Be' magari potrei parlare di affari.

Il lavoro? Pessima idea Luke! Lascia perdere certi argomenti a tipi vanagloriosi come Lex. E poi credi veramente che abbia voglia di sentir parlare di lavoro? Siamo in una discoteca! sleep.gif

Hai ragione...

Bene allora non pediamoci in chiacchere, dovrai dir pur qualcosa, non puoi continuare a fissarla.


"Victoria Hardwick salve! Sono Luke Martinez. È un piacere incontrarla qui." rolleyes.gif

Ecco risparmiati quella faccia Luke...

Ma cosa ho fatto? unsure.gif
 
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Victoria Hardwick GdR
view post Posted on 5/6/2003, 03:21




"Si? Ci conosciamo, vero?" chiese Victoria con uno sguardo scrutatore e distaccato, facendo finta di niente...
Era un po' di tempo che non incontrava Luke Martinez, l'ultima volta doveva risalire piùo meno a 10 mesi fa.
Continuava a fissarlo, aspettando una risposta, che sembrava non arrivasse mai.
Improvvisamente si accorse di aver perso il controllo... lui la stava guardando in modo diverso, come quasi nessuno l'aveva mai guardata. Sembrava che Luke, dietro al suo cognome, vedesse una persona, e non semplicemente la bella figlia di Sir Harry.
Ma lei non poteva permettersi di rimanere affascianta da lui solo per questo... ma più lo guardava più ne rimaneva affascinata.
Forse era meglio andarsene però.
Victoria si alzò continuando a guardare negli occhi Luke.
"Beh, Signor Martinez...credo che si sia fatto tardi, è meglio che vada" disse sfiorandolo e sorpassandolo per recarsi verso l'uscita...
Era ormai quasi l'alba e Victoria si ricordo' dei suoi progetti...
 
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Luke Martinez GdR
view post Posted on 5/6/2003, 03:22




Era lì che stava andando via ed io.. seduto al bancone del bar col suo drink in mano.. huh.gif stava andando via.. :o

La presi per il braccio destro con fare deciso, ma delicato... e dopo una breve pausa le dissi:

"Mi ha fatto piacere incontrare una persona come lei... non la trattengo oltre". smile.gif Avevo il controllo della mia voce, non credevo di riuscirci ed invece ero stranamente calmo è risoluto... ne ero sorpreso.

"So che le mie parole potrebbero sembrarle insensate: ..noi due neanche ci conosciamo, ma so che lei è una persona speciale".

La guardai intensamente come mai fin ora avevo fatto con una donna... le sue labbra si schiusero sorprese, la sua impenetrabilità sembrò vacillare, gli occhi imperlarsi di lacrime... si girò d scatto liberandosi della mia presa ed andò via... io la lasciai andare.

L'amavo e proprio per questo la lasciai andar via...
 
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Pete Ross GdR
view post Posted on 5/6/2003, 03:34




Il mattino seguente a Smallville - Giorno 2

La sveglia suonò e Pete si svegliò di soprassalto. Era ancora assonnato per la notte intensa di studi e ancora impaurito per aver visto il fucile del papà di Clark.


Il signor Kent dev'essere impazzito...poteva anche lasciarlo andare, tanto Clark ha la testa sulle spalle e non avrebbe commesso sciocchezze...

Dopo essersi lavato, andò all'armadio e scelse di metteri un paio di jeans neri e una camicia bianca che aveva comprato pochi giorni prima... si mise sulle spalle lo zaino e infine scese le scale dove l'attendeva sua madre

ciao mamma, io passo a prendere Clark e poi andiamo al Talon cosi' facciamo colazione e studiamo un po'

Ok ricordati che se non passi l'interrogazione questa settimana niente mancia!

che insopportabile...

uscì dalla porta e si diresse alla macchina...l'accese e partì per la fattoria Kent....
Arrivato alla fattoria Pete bussa alla porta e compare Clark
 
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Clark Kent GdR
view post Posted on 5/6/2003, 03:37




Giorno 2

Ciao Pete stavo finendo la colazione, una fetta di torta, ne vuoi un pò? Mi spiace per ieri notte sai com'è mio padre, spesse volte è decisamente severo, comunque sia che si fa ora?

ma sì sono piuttosto affamato... anche perché oggi c'è l'interrogazione e non vorrei svenire in aula...

per fortuna che il signor Kent non è in casa... non so se mi avrebbe permesso di vedere suo figlio...

io dopo pensavo di andare al Talon, così beviamo un caffé e studiamo un po', visto che oggi c'è l'interrogazione di letteratura americana... wacko.gif a proposito tu sei preparato? Ssai qualcosa? Io ho studiato tutto il giorno ma non mi ricordo niente... cry.gif

Pete e Clark si siedono e iniziano a mangiare la loro buonissima fetta di torta fatta in casa da Martha... :sbava:

Gnam gnam... buona questa torta, ok ora andiamo al Talon e ci prendiamo un caffè, per l'interrogazione spero di cavarmela, anch'io non ho studiato granchè, anche perchè ieri quando sono tornato in camera, sono crollato sul letto dopo pochi minuti, facciamo un ripasso, e magari ci interroghiamo a vicenda.

Pete e Clark salgono in macchina e si dirigono al Talon
 
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Dalila Potter GdR
view post Posted on 5/6/2003, 03:45




Giorno 2

Dalila riemerse a fatica da un sonno agitato, in cui era caduta solo un paio d'ore prima. Fissando il soffitto della sua camera, cercò di ricordare cosa avesse sognato, ma invano.
Si lavò e si vestì in fretta, e dopo un'occhiata veloce allo specchio, scese le scale con lo zaino in spalla.
I suoi genitori e Harry erano già alzati: sua madre stava cucinando le uova, suo padre leggeva il giornale e il fratello era impegnato a finire i compiti.

- Ciao tesoro - la salutò Lily, voltandosi a guardarla. - Le uova sono quasi pronte... siediti.- No, mamma, grazie... farò colazione al Talon, i ragazzi mi aspettano per ripassare un po' prima di scuola...
A quelle parole, Harry sogghignò senza alzare gli occhi, e a Dalila venne da ridere.
- Che avete voi due da ridacchiare...? - chiese James, incuriosito.
- Ma niente, papà... - rispose Harry, con aria innocente. - Lasciatela andare, o farà tardi...
Dalila rise. Dopo averli salutati, uscì sulla veranda e trasse un profondo respiro. L'aria profumava di erba e di terra, il cielo era sereno.
- Dali, tesoro... - il padre uscì di casa, infilandosi la giacca - mi serve la macchina per andare in città, stamattina... se ti accompagno io al Talon, poi riesci a trovare un passaggio fino a scuola e ritorno?
- Certo, papà...
Salirono in macchina, e durante il breve tragitto non parlarono molto, assorti com'erano a godersi fuori dal finestrino lo spettacolo della natura che si risvegliava.
James fermò l'auto davanti al Talon, che era già aperto. Dalila scese, lo salutò e spinse la porta del locale.
Dentro c'era Meg, intenta a parlare con Sam.

- Buongiorno - li salutò, sorridendo. - Sono un po' in anticipo...?
 
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149 replies since 2/6/2003, 22:11   23351 views
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