Elliott Smith: ve lo voglio fare conoscere...

... e se mai amare.

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  1. Leatherman
     
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    CITAZIONE (M@RceLo @ 2/9/2004, 05:15)
    Ho un dubbio: cosa sta a significare "Heatmiser"? E' un proggetto, cos'è cos'è???

    La loro amicizia li portò ben presto a formare un gruppo: gli Heatmiser. Questo fu sicuramente un momento cruciale per la vita artistica e non solo di Elliott Smith; fu il suo primo vero approccio alla musica in senso serio, e lo indusse a migliorarsi sia come compositore sia come musicista. Dopo la laurea i due ritornarono a Portland e reclutarono un bassista (amico di Neil) e un batterista per completare la line up della band.

    Dopo una serie di concerti fortunati riuscirono a dare alle stampe il loro primo Lp Dead Air (Frontier, 1993). In esso Elliot mostra già qualità di cantautore, riuscendo a descrivere i sogni e gli incubi che viveva in quel periodo; si passa dall'accattivante riff elettrico di "Still" a episodi che richiamano i Fugazi. La soluzione sonora degli Heatmiser, che si collocano temporalmente in piena esplosione grunge, è quella di rivendicare l'altra faccia della musica alternativa americana riuscendo a unire l'irruenza fugaziana con la ricerca melodica dei Dinosaur Jr., soprattutto nell'uso della chitarra. Non mancano episodi più vicini al suono di Seattle, e "Bottle Rocket" è a suo modo uno stereotipato brano grunge a metà strada tra i Pearl Jam e i Nirvana. "Can 't Be Touched" segue pedissequamente le orme sonore lasciate dagli REM, al punto che Elliott Smith si ritrova a imitare la voce stessa di Stipe, mentre in "Stray" ritornano le ombre di Cobain e Vedder.

    Fu soltanto l'anno seguente con la doppia pubblicazione dell'Ep Yellow No.5 (Frontier, 1994) e del secondo album che gli Heatmiser riuscirono ad attirarsi la curiosità e l'interesse non solo di Portland, ma di tutti gli Stati Uniti. Il primo è una raccolta di cinque brani inediti in cui la band cerca di rendere ancora più piacevole il suono, avvicinandosi sempre di più alla melodia. "Fortune 500" è un brano solare, lontano dalla malinconia sonora precedente. Si sente sempre più marcata la tentazione di avvicinarsi al grunge interpretato a loro modo, con spazio alla chitarra e alle linee di basso che in quegli anni venivano del tutto trascurate dalle band di Seattle. "The Corner Site" è una indie-punk-pop song in puro stile californiano; l'apice melodico arriva invece con l'acustica "Idler" che si conclude con un fragoroso assolo strumentale lungo un minuto. Il secondo Lp della band Cop And Speeder (Frontier, 1994) si pone in netta antitesi non solo rispetto all'Ep, ma anche a tutta la produzione passata. L'urgenza espressiva e il chitarrismo rumoroso vengono in parte abbandonati per una più distensione musicale sulla strada percorsa da Greg Dulli con gli Afghan Whigs. La band pare però non trovarsi troppo a proprio agio, e infatti il meglio esce fuori quando tornano al passato con "Tempe", un brano che potrebbe uscire tranquillamente da "Nevermind" o "Dirt". Il resto dell'album è puro power chords che si muove tra il punk urlante di "Hitting On The Water" e le melodie di "Something To Lose"; l'acustica "Antonio Carlos Jobim", omaggio all'artista jazz brasiliano morto proprio in quell'anno, anticipa la musica più intima e cantautorale dell'Elliott Smith solista.

    Nella band le cose cominciarono a non andare più bene; Elliott Smith si sentiva frustato, soprattutto perché non gli piaceva la musica che i suoi compagni suonavano. Vedeva in quel rock così "rumoroso" una dicotomia con la delicatezza delle canzoni nelle quali descriveva il suo animo e le sue sensazioni. Fu proprio per questo malessere che decise di dedicarsi a un suo progetto tutto personale: voleva che finalmente la musica rispecchiasse in pieno quello che i testi dicevano. Nacque così il suo primo album Roman Candle (Cavità Search Records, 1994).
     
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26 replies since 27/8/2004, 13:49   4407 views
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