Il M.E.G.

Rianalisi del progetto originale

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  1. Furio57
     
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    CITAZIONE (sandro-meg @ 21/10/2004, 09:35)
    Che vi devo dire?
    Le mie idee le ho gia' date,ma purtroppo sono l'unico che attualmente possiede il nucleo e il magnete per fare test.
    D'altronde penso che il costo sia' veramente alto per un progetto che attualmente non presenta overunity.
    Vedremo se con alcune modifiche (gia' postate tempo fa) la situazione si sblocca.
    Ciao

    Ciao a tutti
    Ciao Sandro-meg anch' io sono l' unico a possedere il magnete ed il nucleo.

    Un saluto
    Furio57

    Edited by Furio57 - 22/10/2004, 13:18
     
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  2. sandro-meg
     
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    Scusa, avevo capito che non possedevi il nucleo metglass,meglio cosi )
    Ciao

    P.S. Appena hai qualche dato facci sapere !!!
     
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  3. maurjzjo
     
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    Gia' le semplici identita' che riguardano un induttore dicono che un avvolgimento , oltre ad immagazzinare energia , e' in grado di produrne quando il valore dell'induttanza non e' costante ma tempo variante. In sostanza per avere un termine negativo dell'energia occorre che la derivata di L rispetto al tempo sia diversa da zero ed avere un profilo specifico.

    La soluzione meg e' quella per cui viene a prodursi la suddetta condizione ovvero l'esistenza di una funzione L(t) ma affinche' venga a prodursi energia ho constatato che , da calcoli simbolici condotti sul meg , occorre che :

    - le due forme d'onda applicate ai due avvolgimenti abbiano un differente profilo ossia la sagoma delle forme d'onda e' fondamentale per la produzione di energia ed un semplice sfasamento ma identicita' delle forme tra le due portera' a fallimenti ;

    La mia domanda quindi e' : avete mai provato ad alimentare i due avvolgimenti attuatori a mezzo di due circuiti indipendenti producenti forme d'onda completamente differenti ?

    Ho notato che se le due onde sono identiche' la in opposizione di fase il termine negativo dell'energia e' nullo.

    Maury

     
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  4. Furio57
     
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    CITAZIONE (maurjzjo @ 30/10/2004, 01:14)
    Gia' le semplici identita' che riguardano un induttore dicono che un avvolgimento , oltre ad immagazzinare energia , e' in grado di produrne quando il valore dell'induttanza non e' costante ma tempo variante. In sostanza per avere un termine negativo dell'energia occorre che la derivata di L rispetto al tempo sia diversa da zero ed avere un profilo specifico.

    La soluzione meg e' quella per cui viene a prodursi la suddetta condizione ovvero l'esistenza di una funzione L(t) ma affinche' venga a prodursi energia ho constatato che , da calcoli simbolici condotti sul meg , occorre che :

    - le due forme d'onda applicate ai due avvolgimenti abbiano un differente profilo ossia la sagoma delle forme d'onda e' fondamentale per la produzione di energia ed un semplice sfasamento ma identicita' delle forme tra le due portera' a fallimenti ;

    La mia domanda quindi e' : avete mai provato ad alimentare i due avvolgimenti attuatori a mezzo di due circuiti indipendenti producenti forme d'onda completamente differenti ?

    Ho notato che se le due onde sono identiche' la in opposizione di fase il termine negativo dell'energia e' nullo.

    Maury

    Ciao a tutti
    Ciao Maurizio ben trovato, non è molto chiaro il tuo ragionamento ti pregherei di esplicitarlo meglio. Perchè leggendole come le hai scritte ci sono già alcune cose che non mi quadrano.

    Salutoni
    Furio57

    Edited by Furio57 - 31/10/2004, 01:32
     
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  5. maurjzjo
     
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    Ciao Furio , grazie per il ben trovato.

    Dai calcoli che ho eseguito sul meg ho trovato che nell'espressione dell'energia figura sempre un termine
    proporzionale all'integrale del prodotto della derivata di una forma d'onda moltiplicata per la funzione che rappresenta
    l'altra forma d'onda ovvero (rappresentando con S il simbolo di integrale e con D il simbolo di derivata) :

    S { i(t) * D[I(t)] } dt

    - dove i(t) e I(t) sono indicate in maniera distinta attribuendole alle correnti che scorrono nei due avvolgimenti

    Si puo' constatare che con le due onde quadre identiche e sfasate tra loro si ottiene un valore nullo dell'integrale.
    Potrebbe essere questo il motivo dei vostri fallimenti e dei limitati successi di taluni sperimentatori su internet
    dovutamente all'asimmetria dell'oscillatore.

    Utilizzando ad esempio un'onda quadra e' una forma a dente di sega l'integrale acquista un valore non nullo.
    La produzione di energia quindi potrebbe dipendere dal profilo delle due forme d'onda.


    Maury


    Edited by maurjzjo - 1/11/2004, 04:09
     
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  6. Furio57
     
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    Ciao a tutti
    Ciao Maurjzjo hai tralasciato completamente l' energia del magnete.
    In effetti i due avvolgimenti eccitatori che possono rispondere a quanto hai detto, dovono però esclusivamente bloccare in sincronia il flusso del magnete che alternativamente passa da un ramo all' altro del nucleo magnetico del MEG e non eccitare direttamente gli avvolgimenti di uscita.
    In effetti c'è la necessità di avere la massima efficienza dei due avvolgimenti di eccitazione per generare il massimo campo magnetico possibile per influire con esso su quello del magnete e penso che questo sia indipendente dalla forma d' onda dei due avvolgimenti eccitatori.
    Comunque la tua riflessione devo dire che è molto interessante. Dopo tanto meno male che c'è qualc' uno di nuovo che si interessa al MEG.

    Salutoni
    Furio57
     
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  7. maurjzjo
     
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    Ciao ancora Furio , ben risentito a distanza di poche ore..

    CITAZIONE

    Ciao Maurjzjo hai tralasciato completamente l' energia del magnete.



    Sebbene nel corso dei calcoli l'energia del magnete figuri , nel corso delle semplificazioni polinomiali ci sono due termini
    uguali all'energia del magnete che si elidono nell'espressione dell'energia totale del sistema . Tale fatto mi ha incuriosito sull'utilita' del magnete
    e siccome , come ho detto sopra , l'espressione dell'energia contiene un termine proporzionale all'integrale di cui sopra e
    proporzionale all'induttanza dei due avvolgimenti attuatori , sono arrivato alla conclusione che il magnete ha l'unico scopo
    di spostare il punto di lavoro del nucleo ferromagnetico al fine di innalzare utilmente il valore della permeabilita' magnetica
    fino al punto di massimizzare l'induttanza dei due avvolgimenti.

    L'energia totale contenendo il termine : L * S { i(t) * D[I(t)] } dt
    , dove L e' l'induttanza di un avvolgimento attuatore , verra' massimizzata
    elevando tutti i termini possibili tra cui figura anche L a sua volta
    elevata spostando il punto di lavoro del nucleo grazie al magnete.
    (mi pare che proprio uno di voi avesse confermato questo ossia che
    il magnete ha lo scopo solo di spostare il punto di lavoro del nucleo)


    Il sistema aspira davvero energia dal vuoto ma non dal magnete permanente
    che risiede solo allo scopo di aumentare l'efficienza del sistema.

    CITAZIONE

    In effetti i due avvolgimenti eccitatori che possono rispondere a quanto hai detto, dovono però esclusivamente bloccare in sincronia  il flusso del magnete che alternativamente passa da un ramo all' altro del nucleo magnetico del MEG e non eccitare direttamente gli avvolgimenti di uscita.


    E' quello che pensavo anch'io ma tale teoria si e' rivelata simile a quella del transistor magnetico.
    A me sembra che invece cio' che e' determinante e' l'istante di commutazione della corrente in un
    avvolgimento , istante durante il quale deve agire una precisa forma d'onda nell'altro avvolgimento
    pena la nullita' dell'energia estratta.

    CITAZIONE

    In effetti c'è la necessità di avere la massima efficienza dei due avvolgimenti di eccitazione per generare il massimo campo magnetico possibile per influire con esso su quello del magnete e penso che questo sia indipendente dalla forma d' onda dei due avvolgimenti eccitatori.


    L'espressione dell'energia totale contiene :

    - un termine energetico dissipativo ;
    - alcuni termini d'energia immagazzinata dal sistema ;
    - ed un termine proporzionale all'integrale indicato sopra che puo' essere nullo , positivo o negativo a seconda delle forme d'onda adottate - tale termine e' responsabile della generazione di una potenza eletttrica.

    tali termini dipendono matematicamente tutti dalle forma d'onda che variandole
    nella sagoma contribuiscono a modificare il risultato dell'energia.

    CITAZIONE

    Comunque la tua riflessione devo dire che è molto interessante. Dopo tanto meno male che c'è qualc' uno di nuovo che si interessa al MEG.  


    Ho sentito il bisogno di pubblicare anche quest'ulteriori considerazioni visto che voi avete gia' tutto il materiale per gli esperimenti ed apportare qualche
    modifica non vi costera' moltissimo.

    Maury


    Edited by maurjzjo - 1/11/2004, 16:02
     
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  8. rezzomax
     
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    Porgo i migliori saluti a tutti.
    E' un po' di tempo che seguo il sito e gli sviluppi, nonchè il forum. (potrei fare meglio ma il tempo è tiranno)
    Chiedo venia ma non posso presentarmi in modo migliore o più completo, ma seguirò attentamente eventuali sviluppi "dietro le quinte"; è il meglio che mi è concesso fare.

    1)Temo che le frequenze raggiunte siano troppo basse
    2)penso che si debba rivalutare il tipo d'onda d'innesco e di conseguenza ......

    Per ora penso che possa bastare così.
    Se questo intervento non sortirà effetti valuterò se fornire cenni ben più tecnici.
    Stimo tutti i partecipanti.
     
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  9. maurjzjo
     
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    CITAZIONE (rezzomax @ 4/11/2004, 14:08)
    Porgo i migliori saluti a tutti.
    E' un po' di tempo che seguo il sito e gli sviluppi, nonchè il forum. (potrei fare meglio ma il tempo è tiranno)
    Chiedo venia ma non posso presentarmi in modo migliore o più completo, ma seguirò attentamente eventuali sviluppi "dietro le quinte"; è il meglio che mi è concesso fare.

    1)Temo che le frequenze raggiunte siano troppo basse
    2)penso che si debba rivalutare il tipo d'onda d'innesco e di conseguenza ......

    Per ora penso che possa bastare così.
    Se questo intervento non sortirà effetti valuterò se fornire cenni ben più tecnici.
    Stimo tutti i partecipanti.

    Ciao rezzomax , un gran benvenuto a te. La stima e' reciproca visto il tuo bel modo di presentarti ;-)

    CITAZIONE

    1)Temo che le frequenze raggiunte siano troppo basse



    Comparendo nel mio integrale di cui sopra l'espressione di una derivata , l'energia e' funzione anche della frequenza
    per cui e' probabile che piu' e' elevata la frequenza di pompaggio e maggiore sara' l'energia utile.

    CITAZIONE

    2)penso che si debba rivalutare il tipo d'onda d'innesco e di conseguenza ......


    Mi fa piacere trovarti concorde alla mia proposta. Se coloro che hanno gia' fatto molte prove sul meg avranno
    il tempo di applicare due forme d'onda provenienti da due generatori indipendenti aventi forme d'onda via via
    studiate , mi prodighero' volentieri per la determinazione delle forme d'onda ideali che consentano di ottenere il
    massimo rendimento limite assoluto.

    Maury

     
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  10. jkroby
     
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    Salve a tutti, sono nuovo in questa zona del forum, qualche tempo fa avevo letto la descrizione su progettomeg.it, decisamente interessante, tempo fa avevo cercato nozioni su internet dopo aver visto un programma televisivo che trattava un argomento che pareva similare, al tempo non avevo trovato nulla o quasi su internet in quanto censurato... (si trovavano solo stralci e non immagini o i brevetti originali). questa premessa per domandare, sperando di non arrecare disturbo con inutili messaggi.

    Nel progetto di cui avevo sentito e letto, questo progetto risale a decine di anni fa, allora brevettato, ammesso che sia attinente, come suppongo dato che anche all'ora si parlava di un dispositivo "elettrico/elettronico" che fosse in grado di fornire energia elettrica senza connessione esterna, nè fili nè combustibili, il dispositivo come visto in tv e letto su internet funzionava, era in grado di muovere un'automobile, non sò quasi null'altro... tranne che si parlava di "linne energetiche" ovvero zone sulla terra nelle quali era possibile "estrarre" l'energia sfruttata dal dispositivo.

    Spero di non aver detto panzane o altro, mi chiedevo i problemi di resa o funzionamento non possono essere legati alla zona in cui si svolga tale esperimento? nel senso che chi lo ha riprodotto nel modo perfetto, non riesce ad estrarre energia solo perchè in quel luogo non ve ne è? (Tipo attaccare una lampada ad una spina scollegata...)

    Grazie per l'attenzione. Roberto.
     
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  11. maurjzjo
     
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    Ciao jkroby, benvenuto.

    CITAZIONE

    ........... mi chiedevo i problemi di resa o funzionamento non possono essere legati alla zona in cui si svolga tale esperimento? nel senso che chi lo ha riprodotto nel modo perfetto, non riesce ad estrarre energia solo perchè in quel luogo non ve ne è? (Tipo attaccare una lampada ad una spina scollegata...)



    In base a cio' che ho letto in giro su internet relativamente all'argomento viene detto che quando il fenomeno viene
    sfruttato correttamente si puo' notare il raffreddamento di parti del dispositivo , segno che viene convertito anche il
    contenuto termico dell'ambiente circostante.
    Penso quindi che qualsiasi luogo sia idoneo visto che come minimo la componente termica verrebbe convertita oltre
    ad altre componenti solitamente disperse.

    Maury


     
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  12. kingeagle
     
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    maurizio,
    sono d'accordo con te. Il luogo non ha importanza. Potrebbe averne invece il delta termico tra l'intorno ed il dispositivo. Nascerebbero pero' le correnti parassite che inizierebbero a circolare nel traferro fino a raggiungere l'equilibrio termico. Per questo si usa un nucleo a terre rare. Limitare o abolire del tutto questo fenomeno aumenta l'efficienza del sistema ma non il COP (coefficiente di prestazione) del sistema stesso.by.kingeagle
     
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  13. Lowrence
     
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    Questo thread mi era sfuggito.
    Anche se con molto ritardo vogli sproloquiare un pò anch'io sull'argomento.
    La formula generalizzata per il calcolo dell'energia in un sistema composto da solenoidi, proposto da Maurizio è fisicamente correto. L'applicazione invece fa acqua.
    La formula è applicabile in quei circuiti dove la tensione applicata alla bobina è dipendente da due forme d'onda generiche. In fisica si cerca sempre di rendere indipendente i calcoli dal sistema creando poi molta confusione su quando e sul come siano poi applicabili nella realtà, appunto fisica. L'integrale illustrato non è altro che l'area differenziale delle forme d'onda o meglio di tensione applicate ad uno o più magneti nel solito circuito magnetico. Per cui a bouna ragione due forme uguali si annullano non introducendo energia alcuna nel sistema. Più le forme d'onda sono diverse ed opposte maggiore sarà l'area rappresentata dell'integrale che graficamente indica l'energia nel sistema.

    Nel MEG possiamo applicare la funzione proposta singolarmente per ogni circuito e troveremo facilmente che nel ramo del magnete l'energia sarà nulla perchè il flusso è costante. Nei rami A e C sarà quella indicata dalla formula proposta inserendo nei termini l'integrale della VI in dt per ciascuna forma d'onda. Però in tempi separati per sistemi fisicamente separati. Qualcosa di più complesso. Non poi più di tanto ed intuitivamente comprensibile visto che le bobine non fanne parte del solito circuito magnetico. Ma essendo uguali e simmetriche l'energia coinvolta è la medesima per entrambe ma con esistenza temporale diversa. Tutto questo se si tralascia (e secondo me lo si può fare tranquillamente) tutte le teorie sulla fisica moderna della relatività generalizzata, la teoria di Aaronov Bohm, Eaviside, Drude ecc...
    Ma il discorso si allunga... ed il tempo stringe... entropia?
    Ciao per ora.
     
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  14. maurjzjo
     
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    Ciao Lowrence , grazie per aver risposto alla mia proposta. Sei stato praticamente l'unico che ha controbattuto in maniera sensibile...

    CITAZIONE

    La formula generalizzata per il calcolo dell'energia in un sistema composto da solenoidi, proposto da Maurizio è fisicamente correto. L'applicazione invece fa acqua.
    La formula è applicabile in quei circuiti dove la tensione applicata alla bobina è dipendente da due forme d'onda generiche.


    La formula da me proposta non e' l'espressione completa ma un termine che condiziona il risultato finale.
    E' poco chiaro : "La formula è applicabile in quei circuiti dove la tensione applicata alla bobina è dipendente da due forme d'onda generiche. "

    La formula e' stata ricavata applicando i crismi e principi del'elettromagnetismo ovvero deriva dall'applicazione della legge di Newmann-Faraday nella quale c'e' una relazione precisa tra tensione e flusso o tensione e corrente quindi la tensione e' un termine assolutamente dipendente dalle forme d'onda.

    CITAZIONE

    L'integrale illustrato non è altro che l'area differenziale delle forme d'onda ...


    L'integrale :

    L * S { i(t) * D[I(t)] } dt

    graficamente rappresenta l'area di una forma d'onda calcolata in ragione del peso rappresentato dalla derivata dell'altra forma d'onda.


    CITAZIONE

    .....o meglio di tensione applicate ad uno o più magneti nel solito circuito magnetico.


    Il termine :

    L * S { i(t) * D[I(t)] } dt

    e' dimensionalmente un termine energetico che esprime il prodotto tra la forma d'onda in tensione su un avvolgimento moltiplicata per la forma d'onda in corrente sull'altro avvolgimento. Se le due forme d'onda non hanno legami tra loro e sono indipendenti producono risultati.


    CITAZIONE

    Per cui a bouna ragione due forme uguali si annullano non introducendo energia alcuna nel sistema. Più le forme d'onda sono diverse ed opposte maggiore sarà l'area rappresentata dell'integrale che graficamente indica l'energia nel sistema.


    L'integrale non rappresenta l'energia di tutto il sistema . Si tratta solo di un termine contenuto nell'espressione che rappresenta l'energia del sistema.
    Se volete e appena ho tempo posso riportare l'espressione completa.



    In definitiva il sistema viene chiamato "motore immobile" perche' ripropone quella variazione di flusso (usualmente prodotta meccanicamente ai fini della produzione d'energia) generata per l'influenza di un altro circuito magnetico.

    Maury

     
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  15. Lowrence
     
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    Il tuo discorso è corretto non fa acqua da nessuna parte e le funzioni le trovo corrette.
    Ma dicono solo che l'energia accumulata in una bobina, induttanza meglio, sottoforma di energia magnetica quando si ha tensione ai sui capi mentre si ha anche un flusso di corrente. E questo è corretto. Non ci piove.

    Dove comincia a raggrinzarsi l'universo è quando parliamo di induttanze reali, imperfette in sistemi complessi, molto complessi dove le equazioni cominciano ad avere termini chilometrici dovuti alla comparsa di capacità parassite, e resistenze parassite dovute ad una miriade di altri fenomeni correlati.

    Il tuo discorso del generatore immobile, anche quello non farebbe una grinza. Cioè vorresti virtualmente girare il magnete anzichè girarlo meccanicamente.
    Questa è la più antica spiegazione data al funzionamente del MEG. Ma purtroppo non è un granchè per dimostrare che è in grado di produrre energia proveniente da chissà dove. Perchè secondo la fisica comune (alla quale io credo) in un sistema l'energia che esce da un sistema è uguale a quella che entra. Quindi seguendo il discorso della rotazione virtuale del magnete non si arriva da nessuna parte. Perchè l'energia che verrebbe impiegata per simulare la rotazione del magnete sarebbe poi quella ricavata in uscita dalle bobine di output, meno il rendimento del sistema (o meglio l'energia dissipata in vari modi e non raccolta dalle bobine di output).
    Ma allora qualcosa del genere è già stato inventato ed è stato chiamato trasformatore, con un buon rendimento, ma non estrae energia da nessuna parte.

    La teoria più attualmente accreditata e ne troverai riferimenti a iose in questo forum ed è quello che mi sto studiando ora (ma mi convince poco, non la teoria, piuttosto come viene applicata) è la teoria di Aaronov Bohm con qualche schizzo delle teorie di Pointing, Eaviside, e Drude. Tutta roba piuttosto pesantuccia.
    In parole molto povere e senza rappresentazioni matematiche (tra l'altro molto interessanti, specie quelle di Oliver Heaviside (è scritto giusto così) sulla quaternazione e rappresentazione vettoriale delle equazioni di Maxwell ti consiglio, se ti piace la matematica è un bell'esercizio, di leggertele) tramite la generazione di campi magnetici straneiformi si riesce a recuperare energia da qualche altra parte molto di più di quella impiegata per generare i campi stessi.
    Io non amo scendere in descrizioni matematiche perchè sono convinto che i fenomeni naturali più citrulli, ma reali, siano troppo complessi per essere rappresentati matematicamente e si rischia spesso di cadere in controsensi e paradossi rimanendo convinti di avere ragione perchè la matematica ci sostiene.
    Preferisco usare le parole e la logica, poi se c'è da fare qualche misura... Ma anche quelle devono essere prese con le molle come tutto il resto.
    Le cose da sperimentare nella teoria del MEG sono più legate a Sherlock Holmes che ad Aaronov Bohm ed agli altri.
    Quindi se ti piace la fisica e vuoi perdere del tempo in maniera fruttuosa (nel senso: male che vada ho fatto esercizio di mente) guardati tutti i documenti ai quali si fà riferimento nei posti sparsi per il forum. Tipo:
    Teoria di Aaronov Bohm sui vettori potenziali e campi magnetici.
    Teoria di Heaviside sulla rappresentazione delle equazioni di Maxwell.
    Teorie di Poul Drude e Karl Ludwig.
    Il vettore di John Henry Poynting.
    Teoria generalizzata della relatività di Albert Einstein
    Teoria della relatività applicata ai campi magnetici di Albert Einstein.
    Cosa c'entra sta roba con il MEG? E quanto c'entra?
    Questo lo devi scoprire da te.
    Se cerchi di dimostrare con la fisica elementare che il MEG funziona cioè produce energia dal nulla, non ci riuscirai mai.
    Se invece farai riferimento alle sopra descritte teorie non ci riuscirai lo stesso ma potrai confondere molto bene chi ti ascolta.
    Risultato, se proseguiamo tutti su questa strada non credo che scopriremo come far funzionare il MEG ma diventeremo sicuramente più eruditi, forse non dei geni ma....

    E poi il divertimento dell'incognita dove lo metti?
    Dai aggregati alla gabbia di matti.
    Ciao!
     
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151 replies since 26/8/2004, 22:25   18960 views
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