A.A.A. Cercasi adulto promettente che possa fare da Supplente, Colloquio Supplente Camillo Breendbergh

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Camomillo
view post Posted on 11/3/2024, 23:14 by: Camomillo
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Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

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camillo breendbergh ▸ 20 anni ▸ supplente in prova
5mtQebGSistemata la questione Simmons, Breendbergh ritrovò un po’ della serenità e della pazienza che il giovanotto gli aveva sottratto. Ancora ripensava al fatto che lo avesse chiamato “Bro”, cosa che, fuori dall’aula, gli avrebbe fatto scattare a molla un sorrisetto divertito. In quella circostanza, era necessario che gli studenti riconoscessero la separazione dei ruoli. In fin dei conti era lì per insegnare, non per cazzeggiare, per quanto le due cose non fossero del tutto incompatibili.
Ciò a prescindere, l’aspirante supplente non si era dimenticato del chiacchiericcio di fondo che ronzava nell’aria. E si era persino detto che gli studenti avevano un’infinità di buone ragioni per spettegolare. Al loro posto, pensò, avrebbe schioccato qualche commento irriverente, frutto della propria curiosità.
Nonostante non si fosse presentato come tale, gli alunni piú svegli avrebbero già dovuto intuire fosse lì per spiegargli come funzionavano i benedetti incantesimi di Scambio, al di là della carica che ricopriva. Non era un docente di ruolo e nemmeno aveva ancora ottenuto il contratto per la supplenza – in fin dei conti, quella era la sua “giornata di prova” –, ma doveva assolvere ai suoi doveri e tanto gli era bastato per ritrovarsi lì. Se non aveva detto nulla su di sé, anche lui aveva i propri buoni motivi, primo tra tutti la domanda che continuava a porsi: *Io, oggi, cosa rappresento per questi ragazzi?*
Smise di pensarci. In quel momento non contavano titoli, cariche e qualifiche, ma lo scopo con il quale si era presentato a lezione.

Gli occhi dell’aspirante supplente si illuminarono quando una ragazza alzò la mano. Come aveva potuto immaginare, la risposta piú esaustiva gli venne data proprio da una studentessa che indossava i colori bronzo blu, con tanto di buone maniere. Un piccolo indizio confermò il dubbio, quel “Signore”; in effetti non si era annunciato come un professore. Poteva essere chiunque, specialmente considerate le fattezze da giovanotto ancora in età accademica.
Camillo sorrise ed annuì, lasciando intendere alla ragazza che aveva fatto centro.
«Molto bene, premio aggiudicato!». Esclamò euforico ed un’espressione tutto sommato allegra ad addolcirgli il viso. «Entro stasera, le cioccorane saranno sue, signorina…? Mi dispiace, faccio ancora fatica a ricordare tutti i nomi». Domandò, facendo il finto tonto. Simmons lo conosceva perché lo aveva avuto in sala comune, per quanto riguardava le altre casate, per lui quelli del terzo anno avevano tutte facce nuove.

«Un momento di attenzione per cortesia!». L’olandese alzò la voce, non con un tono irritato, ma come una richiesta gentile ai suoi studenti. «Se avete delle questioni di cui volete discutere sarò lieto di chiarire a breve, ma per ora è bene che rimaniate concentrati, se vi perdete il prossimo pezzo di spiegazione avrete serie difficoltà piú avanti». Continuò poi, questa volta, piú che un suggerimento, l’inflessione suggeriva che fosse un ordine. Una premessa funesta e una promessa sincera, sperava fosse abbastanza per calmare il chiacchiericcio generale, almeno per il tempo necessario di discutere dell’incantesimo.

«Fondamentalmente quanto detto è corretto. Gli incantesimi di Scambio permettono di scambiare una proprietà tra due elementi delle tre categorie menzionate: oggetti, regno animale e regno vegetale». Mentre spiegava, si sarebbe voltato per scrivere con il gesso sulla lavagna. Un diagramma semplicissimo.
La parola “Oggetto” in cima, poi tre frecce bidirezionali, ognuna delle quali congiungeva alla parola d’origine gli elementi in questione. Quindi una che andava da “Oggetto ad Oggetto”; una che andava da “Oggetto a Pianta”; una che andava da “Oggetto ad Animale”. Ovviamente, essendo frecce bidirezionali, funzionavano sia interpretate a partire dall’alto che dal basso, indicando che quella scritta in cima, ovvero Oggetto fosse sia punto di partenza che di arrivo, in base alla volontà di chi eseguiva l’incantesimo.
Tornò a spiegare alla classe, con voce chiara ed un volume consono, affinché potesse raggiungere i banchi in fondo all’aula. Magari sovrastando eventuali pettegoli seriali, se ce ne fossero stati, nonostante la sua richiesta.

«Per quanto riguarda la lezione di oggi, apprenderete le classi del Commuto che, obbligatoriamente, coinvolgono un oggetto all’interno della trasfigurazione, come potrete vedere da ciò che è illustrato sulla lavagna». Nessuna freccia indicava che le proprietà di piante ed animali fossero interscambiabili.
«Per quanto riguarda lo scambio di proprietà tra elementi del regno animale e di quello vegetale, tra loro, beh… sarà argomento della prossima lezione, per ora facciamo pratica con le basi». Anticipò questa chicca ai suoi studenti, considerando che serviva un incantesimo differente per far sì che ciò accadesse e che senza un’adeguata maestria del Commuto, il Commuto Interspecies potevano sognarselo.

«Per eseguire l’incantesimo è necessaria, innanzitutto, una buona dose di concentrazione. Dovete aver ben chiara la proprietà da trasferire e focalizzarvi sul risultato che desiderate ottenere». Continuò, calibrando adeguatamente i decibel. Non avrebbe urlato, ma si sarebbe espresso in modo che chiunque fosse stato interessato a non essere deflorato con il sabbione, accademicamente parlando, avrebbe potuto ascoltare la spiegazione.
Andò a dare una stoccata con il gessetto alle parole del diagramma.
«Ricordate che la difficoltà varia in base a cosa sceglierete di utilizzare per la trasfigurazione, in ordine crescente…» Oggetto, Pianta, Animale. Al terzo anno presumeva sapessero che fottere con organismi complessi era un po’ come giocare a carte con la sorte ed avere una brutta mano.

«Ed ora, le indicazioni. Come alcuni di voi mi avranno visto fare in precedenza, è importante mantenere i due elementi da voi selezionati vicino al proprio corpo. Dovrete tracciare dei cerchi con la bacchetta, in senso antiorario, dal diametro sempre piú stretto». Mimò il gesto con la bacchetta, utilizzando sempre il ranocchio di stagnola (ex cioccorana) e la palla di carta stagnola. «Ricordate di fare in modo che entrambi gli elementi rimangano sempre all’interno dell’area dei vostri cerchi». Continuò, gettando un’occhiata panoramica alla classe per individuare chi fosse attento e chi fosse intento a cazzeggiare.
«Una volta ristretti i cerchi, imitate una piccola stoccata con la bacchetta, in concomitanza con la formula “Commuto”. Formula che, per inciso, non richiede inflessioni particolari». Mimò anche quel gesto, a scopo illustrativo, senza l’intenzione di lanciare l’incantesimo.
«Mi raccomando la concentrazione, quando dico che è fondamentale, è per risparmiarvi brutte sorprese». Concluse così, con un pizzico di ironia per alleggerire l’atmosfera.

«Prima di iniziare con le esercitazioni, c’è qualcosa di cui vorreste discutere?» Domandò alla classe. Si era implicitamente offerto di rispondere sia domande sugli incantesimi di Scambio che domande personali. Se questo fosse servito a far chiarezza o a farli concentrare meglio sulla parte pratica della lezione, sarebbe stato lieto di aiutare.

”Fate pure bordello, affari del bidello”



Tutto al condizionale come sempre! :ph34r:

EDIT: col permesso del master per sistemare una parola



Edited by Camomillo - 12/3/2024, 07:55
 
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