Corso di Smaterializzazione, Parte Teorica

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Master Adepto
view post Posted on 23/4/2024, 15:15 by: Master Adepto
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Il Fato

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CodiceQuando la signorina MacWood fece il suo intervento, l’istruttore annuì. C’erano diverse linee di pensiero su come comportarsi riguardo la questione, ma quella che il Ministero aveva deciso di adottare era, a suo dire, una tra le più valide.
«Ebbene sì, non esiste una situazione in cui Smaterializzarsi non preveda dei rischi, per quanto questi si riducano con la conoscenza e la pratica». Una risposta che aveva un certo sentore di “gli incidenti capitano”, ma che non sapeva di minaccia, anzi. Si spiegò meglio.
«Ma siamo qui per questo. Il Ministero ci tiene a fornire gli strumenti necessari per prevenire incidenti di questo genere. Specialmente considerando che una Smaterializzazione può verificarsi pur non sapendo con precisione di cosa si tratti. Per pura fortuna, o sfortuna a seconda dei casi, ed in situazioni estreme, di pericolo, principalmente». Bastava immaginarsi un ragazzino con le spalle al muro che, sentendosi minacciato, desiderava di essere altrove e per sbaglio ci capitava, magari perché ne aveva sentito parlare da uno studente piú grande. Spesso con qualche pezzo di sé dimenticato al punto di partenza.
«La capacità di Materializzarsi è un’abilità a cui hanno libero accesso tutti i maghi e le streghe, quindi nelle giuste condizioni è qualcosa che tutti sono in grado di fare; con questo corso la si impara a controllare ed eseguire a comando, riducendo al minimo i pericoli intrinseci di questo mezzo di trasporto. Informarvi è parte della campagna di prevenzione dei rischi». Allargò un sorriso alla signorina, come per ringraziarla di avergli dato il La con il suo intervento. Per pignoleria, ci tenne a fare un’ultima precisazione.
«Ed è vero che, pur essendo preclusa per legge ai minorenni, sono le circostanze in cui avviene a determinare se avvalersene sia effettivamente un reato o meno». Quello che stava dicendo tra le righe era abbastanza semplice da comprendere: gli spatentati si sarebbero dovuti astenere dall’eseguire Smaterializzazioni azzardate, salvo situazioni di vita o di morte. Poi ci sarebbero state delle indagini ed eventualmente un processo, ma preferì non entrare nei dettagli e allungare inutilmente il brodo.

«Bene, ora che abbiamo chiarito questo punto, facciamo un piccolo passo indietro». Iniziò a spiegare, disegnando un omino stilizzato sulla lavagna, contrassegnato da una lettera A. Diede le spalle agli studenti solo per qualche istante.
«Come avrete potuto intuire quest’abilità vi consente di scomparire dal punto in cui vi trovate ed apparire istantaneamente altrove».
Disegnò una freccia e fece sparire l’omino con un colpo di cancellino, per poi ridisegnarlo oltre la freccia. Contrassegnò quella figura con una B.
L’ometto era riuscito a raggiungere con successo la sua destinazione e tutti erano contenti. Si voltò verso la classe.
«Per far sì che ciò accada senza incidenti dovete tenere a mente quella che in gergo chiamiamo “Regola delle tre D”. Ciò significa prendere in considerazione Destinazione, Determinazione e Decisione». Fece una breve pausa per lasciare il tempo di prendere appunti a chi fosse interessato.
«Fate attenzione, è questo passaggio che tende a trarre in inganno chi è alle prime armi, perché non è particolarmente intuitivo. Vi spiego cosa si intende:
1) Destinazione: Sapere dove ci si vorrà Materializzare, il luogo, avere un’immagine chiara del posto in cui vorrete giungere vi aiuterà ad arrivarci senza incidenti.
2) Determinazione: Focalizzarsi sul desiderio di raggiungere la meta prefissata. È anche importante considerare lo spazio che il vostro corpo occuperà all’arrivo e come lo occuperà.
3) Decisione: questo è il rituale da compiere per innescare il processo. Bacchetta alla mano, è necessario girare su sé stessi con decisione, per l’appunto, lasciandosi accogliere dal Vuoto per far sì che il vostro corpo si scomponga e si ricomponga nella meta desiderata. Non dovete esitare, per nessuna ragione. Una volta che si decide di partire, si parta! C’è sempre modo di tornare indietro, ma guai ad avere ripensamenti
».
Chiarì altri dettagli, dopo aver lasciato alla classe il tempo di appuntarsi ciò che aveva precisato.
«Niente formula, quindi, solo queste regole. È inoltre possibile eseguire quella che viene chiamata una “Smaterializzazione Congiunta”, che semplicemente significa portare qualcuno con sé. Ovviamente, in questo caso, dovrete tenere presente che ci sarà un altro individuo ad accompagnarvi durante il viaggio, con tutto ciò che comporta. Mantenete un contatto fisico saldo con l’altra persona e considerate anche le proporzioni del suo corpo, oltre alle vostre, e come entrambi occuperete lo spazio giunti dall’altra parte».

Concluse dando delle ultime informazioni, che lo facevano sembrare un bugiardino ambulante, piú che un essere umano in carne ed ossa.
«Smaterializzarsi provoca un suono sgradevole, come qualcosa che si spezza, quindi non abbiate paura quando lo sentirete, è normale. Le prime volte che si viaggia in questo modo è comune provare un senso di nausea e capogiri. Inoltre vi consiglio di non esagerare con la distanza che vorrete percorrere, perché più il tragitto diventa lungo, più il viaggio si fa rischioso. Detto questo, se volete fare delle domande sentitevi liberi di chiedermi ciò che volete sapere. Tra poco parleremo del rischio principale di una Smaterializzazione mal riuscita e vi darò qualche consiglio pratico per aiutarvi quando arriverà il momento della prova pratica. Poi ci sarà una pausa pranzo di un’ora». Insomma, non mancava molto alla fine della lezione teorica, se tutto filava liscio, dieci minuti al massimo e li avrebbe lasciati liberi di metabolizzare il quantitativo di informazioni che gli stava scaricando addosso.



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Penultimo post della parte teorica, siamo in dirittura d’arrivo!

Prossima scadenza: Domenica 5 Maggio, ore 23:59

 
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