Corso di Smaterializzazione, Parte Teorica

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MemoryMacWood
view post Posted on 31/3/2024, 22:59 by: MemoryMacWood
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Nemo me impune lacessit Nessuno mi aggredisce impunemente.

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Memory MacWood
13 anni, II anno
Tassorosso
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PS 260 PC 106 PM 145
PExp 32,5 Ppoz 225
Conoscenze
Incantesimi fino alla III Classe - escluse le eccezioni
Teoria dell’Ardemonio
Oggetti
Bacchetta (Larice, piuma di Fwooper, goccia di Rugiada; 10 poll.e ¼ abbastanza elastica)
Borsa tracolla
Riassunto
Ritrovo con Gwen e Ayumo. Un sorriso verso Helena.
Presta attenzione al programma illustrato da McLure fino a sentirsi punta sul vivo in merito alla questione "Traccia"
Interazioni e Menzioni
Gwen | Ayumo | Helena
Era arrivata che già diversi allievi occupavano quella che sarebbe stata l’aula per l’occasione, oltre all’uomo che avrebbe fatto da guida quel giorno. I loro volti le erano abbastanza noti: erano studenti di Hogwarts, dopotutto. Succedeva di incrociarsi tra i corridoi; di restare sulle Scale finchè non avessero smesso di cambiare; diversi erano i Tassorosso; altri facevano parte della sua personale sfera riservata al Quidditch, compagni o rivali che fossero.
E poi la vide. Lì, nella parte piuttosto centrale della stanza. I suoi capelli scuri rilucevano alla luce proveniente dalla finestra. Una luce che per logica non pensava fosse naturale, essendo stato verso il basso il movimento che l’aveva condotta in quell’area ministeriale. Ma era abituata alla sua Sala Comune e non fu necessario soffermarsi poi molto su quel pensiero: se ne sorprendeva ancora, ma ormai la risolveva con un sorriso tra sé e sé. Gwen era intenta a parlottare con un’altra Tassina piuttosto nota. Non le era mai dispiaciuta quella ragazza, tutt’altro. L’aveva incrociata più volte tra dormitorio e Sala Comune, ma per la maggiore le erano rimasti impressi nella memoria gli scambi necessari, quelli che aveva dovuto avere con lei perchè era tornata malconcia da chissà dove quando si era trovata ad aiutare in Infermeria…
Non avrebbe voluto interrompere Ayumo e Gwen, ma nonostante tutto, le era impossibile non preferire la compagnia della sua migliore amica. Non che lo ammettesse a sè stessa! Dalla sera del rito, qualcosa di grande era cambiato nel loro modo di guardarsi. Mem riconosceva in ogni gesto di Gwen la forte convinzione di averle fatto del male, ma ancora non era mai riuscita ad affrontare questo punto e mettere finalmente in chiaro che non era lei tra le due ad essere stata davvero ferita.
Oh certo, si erano incontrate tante volte e tante volte avevano parlato di questo e di quello, ma non avevano toccato quei loro argomenti scottanti. Perciò Memory era cosciente di dover fare qualcosa, ma finora il meglio che le era riuscito di fare era di non allontanarsi troppo sul serio da Gwen.
Quindi eccola lì, in piedi a chiedere uno spazio, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Non potè non leggere nelle pieghe della bocca di Gwen come invece l’altra non era certa che fosse davvero così naturale. Tuttavia - e in questo Mem voleva credere con tutta sè stessa, senza la minima ombra di dubbio - il loro legame era profondo, perciò fu più che ben accetta dall’amica.
Le lasciò fare le presentazioni, ma quando ella concluse, rivolse ad Ayumo un sorriso e scherzò:
Direi che anche lei ha avuto delle occasioni di vedermi, da averne addirittura abbastanza.
Ciao Ayumo, è un piacere incontrarti in una circostanza diversa dal solito.


Scambiò un sorriso di intesa incrociando lo sguardo di Helena, qualche banco più in là, facendole un sommesso cenno di saluto con la mano.
La voce dell’uomo che iniziava, la ricondusse bonariamente all’ordine e accomodandosi meglio sulla sedia, si apprestò ad ascoltare. L’uomo si presentò col nome di McLure e sebbene spiegasse in modo serio come si sarebbe svolta la giornata, di quando in quanto il suo volto si distendeva e con un tono gioviale accompagnava certi passaggi. Era piacevole dover ascoltare una persona cordiale e simpatica invece di un monotono e burbero istruttore.
Nel momento in cui menzionò “gli studenti dal secondo anno” le orecchie istintivamente si drizzarono. Seguì con ancora più attenzione e sorrise compiaciuta del fatto che poteva affrontare anche la pratica.
*Cosa? Come, scusa?*
Neanche il tempo di rilassarsi sulle parole “pratica” e “attestato”, che l’uomo pronunciò: “Traccia”, frantumando il sorrisetto sulle labbra della tredicenne.
*Per tutti i Granciporri, non sarà sufficiente sfruttare il fatto di essere alta per sembrare più grande… mi sa!*
Questa storia della Traccia non era specificata sulla pergamena, vero? - sussurrò alla volta di Gwen al suo fianco. Poi, senza aspettarsi davvero una risposta dalla concasata, anzi senza nemmeno pensare, in riflesso alla possibilità di fare domande, prospettata dalle ultime parole del signor McLure, alzò in alto la mano.
Qualora le avesse dato la parola, avrebbe chiesto: E se succedesse accidentalmente?
Ehm… voglio dire… Insomma, acquisendo la capacità… be’ ecco, non è un rischio da parte del Ministero insegnare ai minorenni quando potrebbe succedere di smaterializzarsi senza riflettere?

*Per tutti i Granciporri! Sei una sciocca, ragazzina* Non avrebbe potuto biasimare l’evenutale sconcerto dell’istruttore, tantomeno tutti gli occhi che si sarebbe potuta ritrovare puntati addosso.

© MEM
 
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