Corso di Smaterializzazione, Parte Teorica

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Helena Whisper
view post Posted on 31/3/2024, 22:00 by: Helena Whisper
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No rain, No flowers

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Helena S. Whisperwind
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Il banco nella fila centrale dove ci siamo accomodate io e Lyvie, più o meno a metà aula, è abbastanza lontano dalla cattedra per non esporci in primo piano alle grinfie del professore, abbastanza vicino per poterlo sentire bene, ma soprattutto non troppo lontano dalle finestre per permetterci di godere di una bella luce che mi ricorda un po’ quella così familiare della nostra sotterranea Sala Comune.
Assorbo con piacere le vibes positive di Haru, che ricambia il mio ammicco nel modo quanto più affine possibile al nostro scambio di virtuosismi di danza contemporanea durante lo scorso Ballo invernale. Sorrido, di nuovo.
Nieve siede accanto a lei. Mi chiedo come stia e se per lei quell’episodio di alcuni mesi fa in Sala Grande sia totalmente superato. Non ho più avuto modo di parlarle, né le voci di corridoio hanno rivangato la cosa e questo è un bene per lei, immagino. In ogni caso vederla seduta accanto ad Haru mi fa quasi piacere: così diverse, eppure così azzeccate.
Mentre aggrotto le sopracciglia nel domandarmi come diavolo sia possibile essere così introversi da perdersi costantemente negli affari propri, ma allo stesso tempo avere così a cuore la serenità altrui, noto Gwen e Memory nel banchetto poco davanti a noi, e la mia espressione si scoglie in un sorriso.
Mi volto verso Lyvie, per un breve commento, ma seguendo il suo sguardo colgo chiaramente un cambio nel suo mood a seguito di un’occhiata in direzione di Alice Wagner e il gruppetto di Draven, Megan e Jean. Non è la prima volta in cui vedo Lyvie cambiare umore nel vedere Alice, e di nuovo mi torna in mente quella pazza mattina in Sala Grande. Stavolta però sembra essere più a disagio, che infastidita. Sempre che sia Alice a crearle quello scombussolamento, e non un'altra persona tra le altre in quella direzione! Incrocio lo sguardo di bosco della serpina per un attimo, ma è sfuggente e si posa presto altrove.

«Oh, spero con tutto il cuore di sì!» rispondo alla domanda di Lyvie tirando giù gli angoli della bocca e mimando un’espressione di ironica preoccupazione. Annuisco in silenzio al commento sulla durata della lezione teorica, perché proprio in questo momento l’insegnante si alza e prende improvvisamente parola.
Facce nuove e ancora intere mi fa di nuovo arricciare le labbra, ma stavolta in modo decisamente meno ironico.
Il signor McLure fa una breve introduzione sulle cose importanti da sapere, lo ascolto con attenzione e ben presto apprendo di dover andar via al termine della parte teorica. Se da un lato è un sollievo che questa duri soltanto due orette circa -sono le undici e ho fiducia che la pausa pranzo possa iniziare verso l’una-, dall’altro è un po’ deludente realizzare di essere tra le persone che dovranno obbligatoriamente abbandonare la lezione al termine della prima metà.
Questa classe mista con compagni di vari anni mi incuriosisce proprio. Sono contenta di poter seguire almeno una parte della lezione con Lyvie, dato che essendo io al primo e lei al secondo anno, non è certo un evento di ordinaria amministrazione.
È per questo, forse, che sento un’irrefrenabile bisogno di godermi l’evento. Oltre imparare la fantomatica teoria, s'intende. Vorrei chiacchierare con Lyvie, chiedere a Memory come sta, tirare un bigliettino ad Haru con un’illustrazione di noi due che twerkiamo male sotto al palco al Ballo dei Draghi, e…
Già, un bigliettino. Quale modo migliore di comunicare senza disturbare, quindi possibilmente senza che l’insegnante si possa lamentare?!
Prendo subito il taccuino dalla borsa che avevo posato per terra accanto al banco, tiro fuori una penna e senza staccare gli occhi dal prof, scrivo nell’angolo in basso a destra di una delle ultime pagine aperte a caso:
Ti ho vista un po’ stranita prima. È tutto ok?
Abbasso lo sguardo per un attimo: le lettere sono un po’ storte e le parole tendono verso l’alto, ma è assolutamente chiaro e leggibile. Stacco il pezzetto di carta in modo quanto più silenzioso possibile e lo allungo a Lyvie, facendo passare la mano sotto le ciocche di capelli che mi ricadono sul petto, in modo da non dare nell’occhio. Ho fatto proprio bene a non tagliarli questa estate.
13 y.o. • first year • Corso di Smaterializzazione


Interazioni: Lyvie
Menzioni: Haru(x2), Nieve, Memory(x2), Gwen, Alice
 
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