Corso di Smaterializzazione, Parte Teorica

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Suguni
view post Posted on 25/3/2024, 23:46 by: Suguni
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Interazioni: Ayumo & Memory


Susan Gɯen Nieranth ¬ Tassorosso, 2° anno – 15 anni

N
ulla, quello che si aspettava di vedere oltre la finestra non c'era. L'incantesimo era sicuramente lo stesso effettuato nei sotterranei del Castello, dove la Sala Comune favoriva la luce perfetta per tutte le piante presenti; lo stesso valeva per l'illuminazione in quell'aula, per questo non si meravigliò di non essere riuscita ad intravedere gli strati di roccia che normalmente compongono il sottosuolo terrestre. Stava già pensando a quale tipo di incantesimo ci fosse dietro una magia simile, se si trattasse di una qualche forma di trasfigurazione, che rendeva le particelle delle rocce come quelle dei fotoni, oppure qualcosa di maggiormente evocativo, una pura generazione di luce. Potevano anche essere finiti in un posto completamente diverso, con qualche teletrasporto effettuato magicamente da uno di quegli oggetti che avevano condotto tutti fin lì. Di congetture dovute alla sua ignoranza in materia poteva farne tantissime, ma fu interrotta da una voce familiare.
«Ciao Ayumo!» Non appena la Tassorosso riconobbe la sua collega e concasata iniziò finalmente a sorridere. Solo in quel momento si rese conto di non averlo fatto nemmeno una volta da quando si era imposta di lasciare il suo letto quella stessa mattina. Il terrore aveva pervaso il suo volto per tutto il tempo? Sperava di no.
«Certo che puoi sederti, è libero» Rispose subito alla sua seconda domanda, alzandosi per aiutarla con la sedia che aveva scelto. «In effetti è una decisione che ho preso all'ultimo minuto..» Aggiunse poi per rispondere anche alla prima questione, «Devo ammettere che mi spaventa un po' la smaterializzazione» confessò i suoi timori con un tono di voce più basso, per evitare che qualcun altro la udisse. Non che se ne vergognasse... E invece sì, a chi voleva darla a bere? Ovvio che se ne vergognava, ma allo stesso tempo il desiderio di capire ed imparare la magia che ne deriva l'aveva spinta nella direzione opposta.
«Però la voglia di scoprirne i segreti è stata più forte!» Concluse la sua confessione senza altri giri di parole, con la convinzione di poter essere capita dalla compagna. Anche se si sentiva imbarazzata dalla situazione, provava un senso di conforto nel sapere che Ayumo fosse al suo fianco. Aveva sempre ammirato la sua determinazione ed il modo in cui decideva di affrontare le situazioni, lavorare insieme aveva contribuito a rafforzare il loro legame. Sia nei momenti tranquilli che in quelli più complicati si era dimostrata una persona disponibile e cordiale, dando prova delle qualità che la rendevano parte di quel piccolo circolo di organismi a cui la Nieranth concedeva il proprio spazio personale. Poteva sembrare esagerato visti i modi sempre gentili ed educati che la Tassorosso mostrava a chiunque, ma ottenere uno spazio era un discorso completamente diverso e decisamente più complesso, forse dall'esterno non era molto evidente. Passo dopo passo, avrebbero potuto costruire qualcosa in continua espansione.
«E tu come ti senti?» Le avrebbe poi chiesto, curiosa di approfondire il punto di vista di Ayumo.

Non molto tempo dopo, alle orecchie della Tassorosso giunse una voce che aveva udito troppo raramente negli ultimi tempi, alla quale credeva di aver ceduto più spazio di quello che avrebbe dovuto. Si era legata a lei così tanto che la paura di perderla si era concretizzata ed aveva finito con il vedere la delusione nei suoi occhi, diventata come un riflesso del solco profondo che le si era creato nel petto. In un primo momento si era pentita di avere avuto il coraggio di confidarsi, ma adesso poteva finalmente provare il senso di liberazione come una brezza fresca dopo una tempesta. Questo però non alleviava il senso di colpa della ferita inflitta a Memory, sapeva che non sarebbe guarita facilmente e che per ristabilire la fiducia perduta avrebbe dovuto mostrare con azioni più concrete il suo impegno. Vederla dunque chiedere il permesso di sedersi al suo fianco fu quasi inaspettato, sembrava non sapere cosa dire, né cosa fare. Quando finalmente si decise a parlare, «No!» la voce risultò più acuta di quel che avrebbe voluto, evidenziando il suo disaccordo sul dispiacere che avrebbe potuto provare se Memory si fosse seduta al suo fianco. Si ricompose e corresse subito dopo, per evitare malintesi: «Cioè sì, puoi sederti qui» parlando con maggiore premura ed alzandosi anche questa volta per aiutare la compagna a recuperare la sedia che aveva scelto. «Sono contenta che ti sia iscritta anche tu» Aggiunse infine con assoluta sincerità.
Dopo essersi accomodate cercò di prendere per prima l'iniziativa, presentando Memory ad Ayumo e viceversa, senza tenere minimamente in considerazione la possibilità che non ce ne fosse bisogno. La maggior parte del tempo scolastico indossavano tutte i colori giallo-nero e probabilmente si erano già incontrate prima, anche solo di sfuggita, ma la Nieranth non poteva esserne certa.

Q
uando poi il cosiddetto istruttore McLure si presentò, la Tassorosso osservò i suoi movimenti prestando non molta attenzione alle sue parole. Stava ripetendo le informazioni già note grazie al bando che era stato pubblicato, quindi era superfluo ascoltare attentamente ogni frase. Cercò di capire che tipo di persona fosse e visti i suoi modi eleganti e precisi già immaginava una pianificazione della lezione così come probabilmente organizzava le sue giornate. Era veramente curiosa di capire tutto il necessario per quel magico metodo di viaggio e sperò che quel preambolo non durasse troppo. Cominciò a concentrarsi sul discorso quando l'istruttore nominò gli studenti del secondo anno: non si aspettava informazioni nuove, ma meglio non rischiare di perdersi qualche cambiamento dell'ultimo minuto.
L'aver nominato la Traccia, di cui conosceva le peculiarità per sentito dire, non la turbò quanto invece la possibilità di potersi smaterializzare anche senza il patentino. Avrebbe imparato tutto il necessario e in barba alle leggi, poteva andarsene dove e quando voleva? Sempre che fosse rimasta intera, ovviamente. Bisognava capire i limiti del "dove" e del "quando".

PS: 254 — PC: 117 — PM: 137 — PE: 21.5
 
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