Scarabocchio, [Quest di apprendimento]

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MasterHogwarts
view post Posted on 16/4/2024, 15:24 by: MasterHogwarts
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Il Fato

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Amsterdam
☞ Aerostazione


Sai, Lex, è curioso come alla fine tu finisca sempre per assecondare tuo padre. Benché tu creda di avere una solida barriera a separarti da lui, i fatti dicono ben altro. Sarà la tua anima di bambino che, abbandonato, ricerca l’affetto di un padre assente, come un cagnolino aspetta il padrone davanti la porta e che, dopo un po’, capirà che non tornerà più.
Ma Hans è tornato e tu non sei più un ragazzino, non è così? Allora chissà perché, anziché mordergli la mano come in fondo hai fatto sulla soglia di casa, finisci per seguirlo, quasi a proteggerlo dal suo essere irruento. Già una volta hai salvato capra e cavoli ed è in fondo grazie a te che la vecchia vi ha dato delle indicazioni; è grazie a te che quel prezioso taccuino ora è nelle vostre mani. O meglio… nelle mani di Hans.
Lo raggiungi mentre sta prendendo una matita dal banchino del bigliettaio che lo guarda un po’ allibito, come se fosse pazzo. Tu lo vedi scarabocchiare con gran fretta le pagine bianche; la grafite prende il posto del candore delle pagine, un po’ come ha fatto la mano di Theodore quando ha tracciato quell’oscurità che solo i due grandi occhi gialli possono attraversare.

«Ah!» Senti Hans esclamare soddisfatto, lanciando la matita all’uomo oltre il desk che smanaccia nel tentativo di acchiapparla al volo (no, se te lo stessi chiedendo, non ci riesce).
Sentendoti arrivare, tuo padre sembra rinsavire e ricordarsi improvvisamente che c’è un altro figlio insieme a lui. Perciò ti mostra il taccuino alzandotelo verso il muso e battendo con l’altro dito il foglio.
Noti una scritta in rilievo che Hans ha evidenziato scarabocchiandoci sopra: è proprio ciò che succede quando calchi così tanto su una pagina da lasciare le impronte su quelle successive.
Il testo, un po’ sbocconcellato, dice:

h. 3.00 pm
Keizersgracht – magaz ovest

Non ci sono dubbi.
«Sembra un appuntamento.» Hans ti osserva, ti ficca in mano il taccuino e assottiglia lo sguardo. I magazzini potrebbero essere degli hangar dietro l’aereostazione dedicati allo scambio merci dei velivoli commerciali. Certo, forse potresti non essere andato lontano con la storia della ragazzetta, ma…
«Da quando tuo fratello, ha…»
Ecco, ora succede una bella commistione di cose. Hans si blocca, batte le palpebre perplesso.
«Perché quell’Antimago ti sta indicando? Che hai combinato?»
Non è ben chiaro, in effetti, perché l’ufficiale che hai lasciato con la vecchia ti stia ora puntando il dito contro. Con il vociare dei passeggeri a farvi da sottofondo, non capite cosa l’uomo stia dicendo ma, indubbiamente, qualcosa dice a giudicare dal muoversi della sua bocca e dal passo svelto con cui svicola tra una strega occupata a litigare con la propria valigia e un pilota.
E se tuo padre guarda alle tue spalle, tu, proprio in contemporanea, noti un bagliore perlaceo svoltare oltre l’angolo dell’uscita sul retro dell’aereostazione.
Non hai molto tempo per pensare, Lex: la priorità è sempre una, ma le vie del Fato sono infinite, come diceva qualcuno.




Alexander Hydra
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