Scarabocchio, [Quest di apprendimento]

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MasterHogwarts
view post Posted on 21/3/2024, 16:23 by: MasterHogwarts
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Il Fato

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Amsterdam
☞ Aerostazione


Vedi, Lex, se i tuoi occhi sono come il cielo luminoso di fine primavera, quelli di tuo padre sono il cielo cupo del mare in tempesta.
Fra le sue nuvole capti un raggio di sole, ma batti le palpebre ed ecco che quel fascio di luce scompare in favore del più oscuro dei nembi.
Hans non sa se tu stia sospettando di lui, ma dopo l’accoglienza che gli hai riservato a casa, è più prevenuto del solito.
Del resto, ormai si è abituato alla tua sottile reticenza e a quella un po’ meno sottile di tuo fratello. Una parte di sé la reputa una giusta punizione, ma l’altra…

«L’ho trovato per terra.» Si mette subito sulla difensiva, incrociando le braccia. La vecchia, nel mentre, fa saettare lo sguardo fra voi, improvvisamente interessata.
«Laggiù.» Aggiunge Hans, con un cenno del mento proprio in mezzo al corridoio dell’aerostazione.
«Sì sì, io ero proprio là!» La strega si intromette di gran carriera e per fortuna non si accorge dell’occhiata irritata che le rivolge tuo padre. Lui fa un passo in tua direzione, ma è restio e finisce per immobilizzarsi, sporgendo comunque il collo per vedere fra le pagine di quell’album che tu sai essere così prezioso per tuo fratello.
Così i fogli scorrono uno dopo l’altro come immagini di un film muto; muto come Theo. Paesaggi di Castelobruxo in acquerello, sketch in grafite raffiguranti volti di professori e compagni di classe, appunti veloci su date o orari, tu.
Sì, Lex, ci sei anche tu. È stilizzata, la tua figura, come un figurino di moda, ma i colori sulle braccia –fiori principalmente– ti ricordano come tuo fratello si sfogava da piccolo: colorandoti ogni centimetro di pelle. E in mancanza di te, Theodore ha dovuto arrangiarsi come poteva per esprimere quei turbamenti che lo hanno colto in chissà quale momento della sua vita lontano da casa.
I disegni, più della metà del taccuino, infine si interrompono, seguono pagine bianche finché… Finché una pagina completamente scarabocchiata di nero cela due occhi gialli a pastello che ti guardano proprio al centro del nugolo buio. Occupa un intero foglio. E poi un altro, e un altro, e un altro ancora.

«Mamma mia che brutto!» Commenta la vecchia; tuo padre serra le labbra, gli occhi fissi in quelle iridi gialle.




Alexander Hydra
PS 178/180 | PC 120 | PM 115
 
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