Non guardare giù, privata

« Older   Newer »
  Share  
.Urania
view post Posted on 20/1/2024, 16:09 by: .Urania
Avatar


Group:
Auror
Posts:
684

Status:



Non guardare giù

uIamdXN
Non
avevo a che fare con una persona - che non fosse il personale del San Mungo, per intenderci - da settimane. Qualche paziente si era fermato per qualche giorno ma dapprima io non avevo molto interesse a parlare con degli sconosciuti - anche se per me in quel momento lo erano un po' tutti - poi, in un secondo momento, non c'era stata occasione di confrontarsi. E così ero rimasta a rimuginare su me stessa, fissando il soffitto dell'ospedale. Poi, avevo deciso di sfruttare quel tempo in cui ero costretta al San Mungo per conseguire qualche risultato. Il mio obiettivo più impellente era sicuramente quello di rimettermi in piedi. E stava andando piuttosto bene - o, almeno, ce la stavo mettendo tutta. Ma poi il tempo si era dilatato e mi sembrava che quelle settimane trascorse al San Mungo fossero tutti i miei ricordi e che nulla altro mi era rimasto. Difatti c'erano due domande conseguenziali che si ripetevano senza sosta, in cerchio, nella mia testa: avrei mai recuperato il mio passato? O sarei dovuta ripartire da zero? Ecco perché l'arrivo casuale di quel ragazzo ruppe la routine introspettiva che avevo avuto fino a quel momento. Non fu facile, di primo acchito, accettare la sua compagnia. L'istinto iniziale mi disse di respingerlo. Non per cattiveria ma perché volevo restare sola e non mi andava di conoscere persone nuove - erano tutte nuove per me, al momento - presentarmi, essere formale, dover mostrare cortesia e via dicendo, tutte cose che in quel momento erano all'ultimo posto delle mie priorità. Ma ero in un paradosso. Perché una parte di me credeva fermamente che questo atteggiamento non mi avrebbe fatto bene a lungo termine e io, quando volevo, quando serviva, sapevo essere molto autocritica. Continuare a stare in una stanza spoglia a pensare fino a farmi scoppiare la testa non mi avrebbe aiutato molto a recuperare quello che avevo perso. Tanto valeva provare a rientrare nel mondo e capire se avrei trovato di nuovo il mio posto.

Ecco perché, dopo un attimo di esitazione, guardandolo, ripetei a voce alta «Lex.» Un abbreviazione del suo nome che forse si addiceva di più alla sua personalità. No, non lo conoscevo per nulla ma qualcosa di lui mi suggeriva che Alexander non combaciava tanto bene quanto lo faceva Lex con il ragazzo dolce e sorridente che avevo davanti. Poi, distogliendo lo sguardo, aggiunsi «No, non mi sono già stancata di te» e lo feci con un lieve sorriso.

Ascoltai la sua proposta e pensai all'assurdità di quella situazione. Fino ad un attimo prima ero a terra, quasi sconfitta nel mio ennesimo tentativo di rimettermi in piedi. Sola da giorni, nel silenzio rumoroso di quella stanza spoglia. A rimuginare su ciò che era stato e che non ricordavo. E ora un ragazzo sconosciuto mi stava proponendo di mangiare del cibo cinese con un suo amico. Sbattei la palpebre mentre il mio cervello stanco cercava di elaborare tutte quelle nuove informazioni. E poi nella mia mente si insinuò nuovamente Rosie. Quel suo viso sorridente e un po' ingenuo con cui affrontava la vita e me, anche quando non me lo meritavo. Anche lei sarebbe stata lì a portarmi del cibo cinese e magari avrebbe fatto la stessa gaffe entrando nella stanza di un'altra persona - e non avrebbe lasciato quella stanza senza aver offerto il cibo che aveva con sé. Sì, forse provavo una sorta di innata simpatia per Lex proprio perché mi ricordava l'energia di mia sorella Rosalie.

«Be'...» esitai, cercando di ricacciare indietro alcune lacrime che avrebbero voluto fare capolino tra le ciglia. «Solo se Aston non mi prende in antipatia per avergli sottratto questo bottino fumante» aggiunsi.




- scusa il ritardo ♥
 
Top
10 replies since 30/12/2023, 18:52   218 views
  Share