Aldilà, Vagnard Von Kraus

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view post Posted on 7/4/2024, 21:00
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Vagnard von Kraus Giunto di fronte al camino l’amara sorpresa. Davanti a lui solo un mucchio di fogli sparsi e per lo più incompleti. Riuscì a raccogliere, tra le ceneri, alcuni estratti, che lesse velocemente. Impossibile carpirne con certezza l’oggetto della conversazione, ma alcune frasi sembravano intuibili. Il soggetto riconosciuto era senza dubbio il traditore Levane ma dell’altro mittente non appariva il nome, né conosceva la grafia. Sembrava come se egli volesse in qualche maniera giustificarsi, e che forse non sarebbe tornato per un bel po’ di tempo. Comprensibile, d’altronde l’Oscuro era anche Colui-che-non-perdona. Strinse in pugno gli estratti e digrignò i denti. Quella situazione iniziava a diventare estenuante, ma le nuove tracce scoperte portavano ad una serie di conseguenze: una suggeriva che era sempre più plausibile che sotto quella porzione di pavimento si nascondesse ciò che desiderava e che quella Runa non si trovasse lì per caso. L’altra conseguenza era che il padrone di casa non sarebbe tornato a breve, nonostante ciò non aveva tutto il tempo del mondo. Avrebbe dovuto agire d’astuzia, e se fosse stato tanto veloce come gli era di consueto sarebbe riuscito a sgattaiolare di lì come se niente fosse accaduto. E a niente sarebbero valsi allarmi su presunti ladri. Di lì a poco sarebbero tutti morti, e quella casa probabilmente sarebbe stata cancellata dalla mappa cittadina.

Lasciò i fogli nel camino e tornò sui suoi passi verso la botola. Raccolse la runa e la passò tra le mani. Che fosse una chiave? Non restava che verificarlo, l’avrebbe attivata. Anche avesse avuto effetti nefasti sarebbe durata qualche secondo o al massimo qualche minuto. Ma per avere successo è necessario osare. Appoggiò la bacchetta sul retro della runa, il lato non scritto. Cominciò a incidere con precisione il segno verticale, dall’alto verso il basso. Quella sarebbe stata la base. Proseguì poi con le diagonali. Usando come appoggio il segno verticale ed avrebbe tracciato le diagonali perfettamente speculari, una verso sinistra e l’altra verso destra. Quindi la riappoggiò in terra. Aveva appena tracciato la Runa Algiz, stava richiamando il soccorso della Lancia di Odino, che non solo avrebbe scaricato il potere della Runa, ma, sperava, lo avrebbe anche protetto. Possano essere la mia spada e la mia magia anche la mia difesa
SCHEDA UMANO 17 ANNI CAOTICO MALVAGIO code © psìche

 
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view post Posted on 16/4/2024, 18:01
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Adepto di Lord Voldemort

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Tirar fuori una runa incastonata non è roba facile ed in effetti, ficcando le dita all’interno del piccolo incasso dove alloggia la pietra, non riesci a tirarla via subito. Pertanto impieghi qualche secondo prezioso, forse più d’uno.
Ricordi quel ticchettio d’orologi? Ecco, la lancetta si muove con una velocità sorprendente, ma non puoi sapere se a tuo vantaggio o meno.
In effetti mentre tu stai cercando qualcosa di sconosciuto (Dio solo sa che cosa diavolo sia), c’è qualcun’altra, una tua
esimia collega, che sta invece scoprendo cosa il vostro Signore va cercando. Di fianco a lei, Levane si crogiola nella propria astuzia. In linea d’aria si trovano proprio a pochi chilometri da te, in una casa dalla reputazione impeccabile ma che, come succede spesso in questi casi, nasconde loschi traffici; nessuno sa che tra poco si scatenerà il putiferio proprio a causa di quell’oggetto. Proprio come nessuno sa che, invece, a chilometri e chilometri di distanza da te e da Levane, due giovani, un uomo e una donna, stanno per stringere le dita attorno ad altrettanti due preziosi manufatti.
È incredibile quante vite vite si intreccino per il solo volere di Lord Voldemort.
Eppure tu, Vagnard, tutto questo non lo sai: qualche stralcio di conversazione, di un accordo che hai letto in frammenti di carta in un camino spento e nulla più.
Alla fine, però, ecco che l’incastro salta e la piccola pietra finisce tra le tue mani; nel solco perfetto che ha lasciato nella botola c’è una macchia scura, come se il materiale avesse trasudato qualcosa e si fosse seccato col tempo.
Algiz non fa rimostranze al tuo comando e attiva la runa che si innalza sopra di te, galleggia all’altezza dei tuoi occhi.
Il glifo a forma di “X” ti dice di niente? Del resto ogni runa non è casuale, proprio come quella Lancia che ha eseguito il tuo ordine.
La runa del resto un indizio te lo dà e qualcosa sembra aspettare: lo scavo che determina la lettera comincia a trasudare e da esso stilla quello che sembra un liquido viscoso, di una tonalità simile al borgogna. Trasuda, sì, ma non gocciola, come se la pietra fosse troppo secca.

Nel mentre, al piano di sotto, odi delle grida agghiaccianti seguiti da numerosi tonfi e vasi rotti.





Bene, Vagnard, il tuo PG non può saperlo, ma per tua conoscenza ti ho lasciato un indizio su dove vogliamo andare a parare con la tua missione.
Esiste qualcosa di parallelo al tuo compito, proprio in questa sezione… e non solo.
Molti orologi si muovono, non solo il tuo.
 
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view post Posted on 26/4/2024, 20:36
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There's no God that does not demand mortal suffering.
Silenziosi serpeggiano, sciocchi sibili. Mugugni infranti di una ragazza che, non potendo far altro, giace inerte sopra le loro teste. "N-no..."

Villa Malfoy non è luogo per molti. Inospitale, inerpicata lungo un pervio percorso. Umorale, come il suo legittimo proprietario, si staglia contro una pioggia che non cessa da giorni. Il vento ulula, e questo non fa che aprire e lasciar cigolare le finestre ai piani alti. Con loro quasi si maschera il prego infranto di chi giace nei suoi sotterranei. E, come Lord Voldemort, è cupa, priva di luce, ogni candela preferisce spegnersi pur di non illuminare un sentiero di sangue.

Piegata in un arco innaturale, gli occhi chiusi e stretti in una morsa di dolore. Sotto di lei, il fratello, in piedi come una tremenda statuina al cospetto del suo Signore. In ombra, Voldermort stringe la presa sulla mente di Marco.
Un mutuo soffrire lo lega alla sorella, le cui vertebre vengono spezzate una ad una, ed i cui sospiri di dolore sono gli unici echi concessi dal suo vero Dio.
«Intendi pregarmi, Marco un ringhio dal profondo, scuote le ombre. Il ragazzo tace, piega il capo ed in lui si smuove un livore tanto profondo da scavare solchi eterni. Pregare, soccombere, per il Signore Oscuro questo non fa alcuna differenza. Avanza piano, ed ogni passo, ogni movimento, è un grido di dolore che strappa alla ragazza, lei è già in balico, pronta a varcare la soglia, lì ad un respiro dal perderli tutti.
Marco non muove un muscolo, la sua fedeltà è messa a dura prova e - tuttavia - non crolla. Gli occhi fiammeggiano di un azzurro glaciale. Il suo Signore allunga la mano pallida, con le dita affusolate stringe il mento, affinché il suo adepto comprenda il disappunto che ha generato la sua incompetenza. «No, dunque» condanna la ragazza.

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Uno scatto. Il corpo della giovane compie un'ultima torsione, prima di cadere in un tonfo sordo. Il corpo giace accanto a Marco, un braccio della ragazza è teso verso un suo piede. Lo scansa senza guardarla, mentre il suo unico padrone stringe appena una mano alla sua gola. «Brami essere il suo successore?» le sue restano domande che esigono risposte ovvie. Ma guai a sbagliarle.
Il silenzio viene spezzato rapidamente da Marco.
«No, Mio Signore» solido, feroce, Marco mostra una scintilla di pura follia, e questo compiace Voldemort, finalmente. Con un lieve cenno di approvazione, ritrae la mano in una spinta che mantenga il ragazzo distante da lui, piegato lì dove la sorella giace. «Liberatene» ordina. Un cenno a due Mangiamorte accanto al ragazzo, e l'ennesima candela si spegne

Di nuovo solo, colui che troppi anni fa era un uomo, allunga una carezza all'unico altro essere che può tollerare in quella dimora. «Presto, Nagini... presto» mormora, nel permetterle di alzare il muso e mostrarsi. Alla fine della muta, la pelle si rischiara, le scaglie molli del ventre si fanno più lucide. Che meravigliosa donna dev'essere stata.
Incapace di una tregua, Lord Voldemort apre i varchi. Tre perfetti specchi ovali fluttuano davanti a lui. Da uno di essi proviene il tepore caldo dell'Egitto, il disgusto di Lord Voldemort, i volti chiari delle Leonesse di Sekmeth. In un altro, la casa del traditore, il ribollire del sangue del Signore Oscuro, la vendetta che verrà masticata osso dopo osso. Nell'ultimo, il disappunto, il sospetto di un tradimento profondo, uno squarcio dai capelli ramati che - stretta una mano - scompare dallo specchio.
Uno scricchiolio anticipa l'infrangersi dei vetri, che si fanno polvere.

©harrypotter.it| ©Ârwen


Vagnard, prosegui pure con la tua quest, il mio intervento è dato per conferirti la consapevolezza di ciò che si muove intorno ad essa. Ti attendo al termine, buona continuazione.

 
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17 replies since 13/9/2023, 17:19   453 views
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