Rivelazioni interessanti parte 2, privata

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view post Posted on 16/10/2023, 00:40
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𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑑 𝘩𝑒𝑟𝑒

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15 anni • studentessa • II anno • Serpeverde • Scheda

Non credeva di aver mai parlato più a lungo di così con Draven. Era incredibile anche il modo in cui sembrava interessato all'argomento e alla propria situazione, cercando di darle consigli che - doveva ammetterlo - gli riuscivano davvero bene. Ora che aveva avuto modo di parlarne con qualcuno, di parlarne proprio con lui - verso cui provava una fiducia maturata negli anni e che ormai era consolidata - aveva più chiare le cose. Avendo esternato i suoi sentimenti, tutto ciò che aveva represso che aveva avuto modo di sfogare solo tra carta e penna, si sentì immediatamente più leggera. E ora, invece, parlarne era diventato normale.
Possibile che fosse stato così semplice? Così spontaneo?
Aprirsi a qualcuno, fargli vedere e capire cosa provi, senza timore alcuno di poter risultare noiosi. Sebbene provasse confusione causa tutta quella situazione, una parte di sé si sentiva estremamente felice. Così felice, che anche solo parlare e sfogarsi con Draven bastava a farla sentire in quel modo. Non l'avrebbe mai spiattellato ai quattro venti, ma si sentì grata oltremodo di averlo al suo fianco, a supportarla, a darle consigli. E tutto si poteva capire dal suo sguardo, penetrabile come non lo era mai stato con lui. Era così che parlava, lei, con gli occhi. Perché con la bocca non ne era capace.
Draven si accese una sigaretta, Lyvie sapeva che avevano poco tempo prima dell'inizio delle lezioni. Per la sua domanda iniziale, la mora sollevò un po' le sopracciglia in un'espressione spaesata. Rifiuto? Come avrebbe potuto gestire un rifiuto? Ecco, era proprio quello il problema: la paura di un "no". Come ci si riprendeva da un "no", dopo averci rimuginato un anno intero?
Stava quasi per rispondere, poggiò la spalla sul muro di fianco all'amico, di cui ora poteva osservare il profilo. E poi lo lasciò parlare.
Si rese conto del fatto che, Morgana, aveva ragione. Perché struggersi l'anima così per qualcuno che evidentemente nemmeno pensava a lei? Tanto valeva fare un tentativo. Forse questo avrebbe smosso un po' le acque? Forse sì, forse no.
Ma, anche se ci avesse provato, ci sarebbe comunque stato il rischio del "no". Doveva trovare prima la forza di saperlo gestire quanto meglio, non avrebbe mai potuto agire impreparata. Nelle questioni di cuore non è che ci andava coi piedi di piombo, di più.
La sincerità di Draven riuscì a strapparle un sorriso.

« Quindi, secondo te devo provarci e basta, vada come vada. » ci pensò su un attimo, massaggiandosi un lato della mascella con le dita - nel frattempo - in un'espressione dubbiosa.
« Devo solo trovare il coraggio di farlo. Mi impegnerò. Devo, perché so che non posso andare avanti così per molto... » ammise a se stessa, una nuova rivelazione che contribuì a scombussolare il suo "equilibrio" incasinato di per sé.
Che fifona.

« Grazie. So di averti fatto una testa così di informazioni all'improvviso, ma ora mi sento molto meglio. Te ne devo una. Non sei niente male come consigliere, maestro. » e allora gli diede un leggero pugnetto sull'avambraccio più vicino a sé, il tono di voce era ritornato sarcastico, l'espressione tra l'affettuoso e l'amichevole.

« E non provare a negarlo! »
 
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view post Posted on 24/10/2023, 12:47
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Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

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L’ipocrisia persiste, nonostante una buona dose di coscienza mi abbia imposto di riferire a Lyvie che tutto ciò che le ho detto non è farina del mio sacco e che non c’è niente in quelle parole a cui io abbia mai dato retta. Perché ho fatto tutto il contrario di quello che ho suggerito a lei di fare. Anche ammesso che una parte di me creda nell’efficacia di quelle azioni, comunque non sono stato in grado di seguire nemmeno uno di quei consigli per me stesso. Senza contare che quel po’ di coscienza che ho ci tiene a ricordarmi che per paura di un rifiuto da parte di Megan l’ho evitata per mesi e che, ciò nonostante, non abbia esitato a sentenziare sulla paura di Lyvie per un rifiuto. È come se raccontato da altri la cosa mi appaia estremamente stupida; vista dall’esterno, senza coinvolgimenti, è davvero fin troppo facile giudicare.
Quantomeno, mi accorgo che è proprio vero ciò che si dice sul peso delle parole, perché Lyvie ci crede. Nonostante la mia confessione di incoerenza. Nonostante la mia esperienza diretta sia totalmente differente dalle condizioni in cui si pone la sua situazione. La serpina mi appare più tranquilla e sicura di sé. Col senno di poi, se tutte queste stronzate sono servite a qualcosa, va bene anche se sono incoerenti per quanto riguarda me, dato che non è di me che parliamo. Giusto?
Va beh, chi se ne frega. Ho fatto anche troppo.
Prendo un paio di tiri veloci dalla sigaretta e trattengo il fumo. Inclino la testa indietro e schiudo le labbra marchiando l’aria di cerchietti cinerei.
Riporto lo sguardo davanti a me e le annuisco, facendo spallucce. Spero per lei che se troverà il coraggio di dichiararsi a questa sua cotta tutto andrà a buon fine, perché se dopo tutta questa conversazione dovesse andare male so già che verrebbe a rompermi i coglioni. Me lo ha proprio chiesto, in un certo senso mi ha avvisato dell’ipotesi… E non ho proprio voglia di farle da spalla su cui piangere. Al massimo, potrei agire sulla ragazza in questione e aiutarla a scivolare nell’androne delle scale mentre stanno cambiando. Un terribile incidente per vendetta mi si confà di più.
Piego il ginocchio sinistro e appoggio la pianta del piede sul muro esterno del castello. Mi ci appoggio di spalle, continuando a fumare. Devio lo sguardo, osservo il via vai degli studenti al piano terra; più che altro, tengo d’occhio che non passi qualche insegnante proprio in quel frangente.

Toglimi una curiosità. Mi sono sempre chiesto come venga vista Megan da chi non la conosce o non la vede… boh, come la vedo io, diciamo. – esordisco all’improvviso, cambiando discorso. Espiro un’altra boccata di fumo e mi limito a osservare Lyvie di sbieco.
Ricordo che quando iniziai a frequentare Megan avevo questa ossessione riguardo il fatto che potesse essere considerata da chiunque la ragazza più bella della scuola, la più interessante e la più inavvicinabile. Non mi sono mai messo in dubbio a riguardo, visto il modo in cui le persone intorno a lei, non solo me, erano solite approcciarsi a lei o parlare di lei. Sono sempre stato piuttosto bravo a ignorare ciò che mi accade intorno, ma in quel periodo ne ero profondamente preoccupato; mi sentivo addosso il peso di non essere alla sua altezza e non che questa sensazione sia del tutto sparita nel tempo, al massimo si è affievolita, ma all’epoca era a dir poco soverchiante. Quasi come un meccanismo di difesa, a un certo punto tornai a disinteressarmi totalmente della gente intorno a noi e, con ciò, ho finito col non avere minimamente idea di come sia considerata Megan ora che più o meno chiunque sa che stiamo insieme. Non mi importa di ciò che pensano di me. Mi importa se a causa mia la figura di Megan sia in qualche modo cambiata, peggiorata, agli occhi delle persone, perché credo che a lei importerebbe saperlo…
Non mi piace, per niente, parlare di lei con altri, anzi: la cosa mi indispettisce parecchio. Ma sono curioso e penso che l’unico essere umano con cui potrei affrontare l’argomento senza incazzarmi come una bestia sia proprio Lyvie.
 
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view post Posted on 25/11/2023, 11:18
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𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑑 𝘩𝑒𝑟𝑒

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Ora che ripensava a tutta la sua situazione, aveva cominciato a immaginare le impressioni di Draven circa la sua persona. Ai suoi occhi, doveva sembrarle solo una sciocca adolescente che cercava conforto, un consiglio, una mano. Ebbe timore, per un attimo, che la cosa avrebbe potuto dargli seccature. Di primo mattino, poi! Lyvie non poté che mettersi nei suoi panni e, sì, internamente si sentì un po’ in colpa. Per tal motivo capì di dover tagliare corto, aveva speso anche troppi preziosi minuti a parlare di un problema che - diciamocelo - non avrebbe risolto a breve termine. Non voleva seccarlo ulteriormente, ora doveva solo proseguire nella sua giornata scolastica senza ulteriori pensieri.
Osservò Draven fumare, cosa di cui lei non aveva mai provato l'ebbrezza, ma che le suscitava un interesse strano e interiore. Si ritrovò a pensare che forse l’amico non avrebbe dovuto farlo, poteva solo immaginare l’ansia perenne del Serpeverde all’idea di essere scoperti e rimbeccati da qualche insegnante di turno che passava di lì per caso. Il suo guardarsi attorno confermò la propria ipotesi.
Forse avrebbe dovuto andare via, lasciarlo da solo come - sapeva - lui gradiva. E, invece, la sua domanda la prese alla sprovvista. Sbatté per un attimo le palpebre in un’espressione abbastanza stupita, soprattutto perché le stava chiedendo di Megan. Voleva un suo parere, e Lyvie si ritrovò ad immaginare il perché. Forse percepiva una certa insicurezza? Forse non aveva avuto mai modo di parlare di lei con qualcuno?
In ogni caso, la riccia si sentì onorata della fiducia che aveva riposto nella sua opinione.

« Beh… Non è un segreto il fatto che sia considerata la ragazza più bella della scuola. Di base, la conosco davvero poco. Almeno dal mio punto di vista, quando vi vedo insieme la vedo spesso arrossire. So che state da un po’ di tempo insieme, penso che quando si arrossisce così in una relazione sia un fattore estremamente positivo. Probabilmente si sente come ai primi tempi della vostra relazione. Ai miei occhi, siete carinissimi. E io la vedo felice… Come vedo anche te felice con lei. » esordì la Serpina, in un flusso di pensieri che non riuscì proprio a controllare.
Era da un po’ di tempo che pensava tutto ciò, ma non aveva mai avuto modo di esternarlo né con Megan, né con Draven. Anche perché non voleva di certo fare la figura dell’impicciona. Draven era un suo caro amico, certo, ma Lyvie aveva imparato a rispettare la privacy altrui con l’avanzare dell’età. Non era più una bambina.

« I problemi di coppia si presenteranno sempre, l’importante è volerli risolvere insieme. » aggiunse infine, annuendo convinta delle proprie parole.
Tutte belle parole effettivamente, di cui lei conosceva solamente la teoria perché - in pratica - non ne conosceva mezza.
In uno sguardo sbieco e malandrino che gli rivolse poi, gli porse il palmo della mano sinistra, indicando con gli occhi le sue sigarette, in uno slancio di curiosità che la fece agire d’impulso.

« Mi fai provare? »
 
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view post Posted on 6/12/2023, 11:32
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L’odore della sigaretta permea l’aria intorno a noi e ci avvolge nelle lingue di fumo che espiro una dopo l’altra con una certa fretta. Non è che mi stia proprio godendo il momento, visto il pericolo di incappare in qualche ficcanaso o in un docente. Ma le abitudini sono dure a morire: dopo colazione devo fumare, a ogni costo.
Certo è che avrei potuto ingegnarmi a trovare un posto più appartato del cortile interno; solitamente, ho tempo di imboscarmi e riemergere come se nulla fosse raggiungendo l’albero isolato in prossimità della Foresta Proibita, ma qualcuno stamattina mi ha intrattenuto più del previsto.
Forse per questo, o forse per apparire più disinteressato di quanto effettivamente sia, guardo l’ora sull’orologio da polso e inalo, con sguardo ancora basso, un paio di tiri veloci.
Tiro indietro la testa e, con la stessa aria indifferente, espiro il fumo dalla bocca in una serie di cerchietti.
Anche se non sembra e mi sto impegnando parecchio per apparire noncurante, in realtà mi interessa la risposta di Lyvie e l’ascolto con attenzione. Elaboro ogni sua parola, nonostante abbia frainteso la mia domanda indiretta.
So che Megan è la ragazza più bella della scuola, lo so ben oltre chiunque altro. So che arrosisce e arriccia il naso con imbarazzo ogni volta che la guardo un po’ troppo intensamente, o che lo fa quando è lei a fissarmi e la noto con la coda degli occhi. So che è felice con me, perché le si illuminano gli occhi ogni volta che i nostri sguardi si incontrano e il suo corpo smette di essere teso, in allerta, ogni volta che le sono vicino. Non sono così idiota da non rendermene conto. Intendevo sapere altro… Ma, col senno di poi e mio malgrado -visto che di solito non me ne frega niente delle considerazioni altrui-, mi ritrovo ad accogliere con un certo buonumore la serie di osservazioni esposte dalla serpina. In un modo un po’ strano, che non rientra minimamente nelle mie abitudini, mi fido della sincerità nel suo tono di voce.

Noi non abbiamo problemi. – mi ritrovo poi a commentare, seccamente, mentre riporto lo sguardo a incontrare il suo. Con chiunque altro penso che non avrei avuto interesse a giustificare qualcosa che mi riguardi, o peggio che riguardi anche Megan, ma le ho chiesto io di parlarne e mi assumo la responsabilità di chiarire ad alta voce qualcosa che non la riguarda, che non dovrebbe sapere, ma che sento sia giusto specificare.
Ha solo espresso un dato di fatto, una di quelle cose che in maniera generica riguarda chiunque in quanto essere umano, ma non è così per noi. Megan ed io non abbiamo problemi di coppia, insieme siamo una bomba. I nostri problemi sono esclusivamente personali. Lei ha i suoi, io i miei, ma in qualche modo si incastrano nel nostro rapporto.
Non ho esperienza in fatto di situazioni di coppia, dato che Megan è la prima vera relazione che abbia mai avuto, ma lo stesso vale per lei e abbiamo imparato insieme le cose che avevamo bisogno di conoscere. Ne impareremo altre e spero che non smetteremo mai.
Prendo un altro tiro, stavolta più lungo, e lo trattengo nei polmoni per qualche secondo. Il flusso dei miei pensieri viene interrotto dalle parole seguenti di Lyvie e seguo il suo sguardo diretto alla sigaretta. Arriccio le labbra in una smorfia e in un attimo le sopracciglia si corrucciano in un’espressione piuttosto contrariata.

Comprati le tue sigarette se vuoi provare. – rispondo, espirando il fumo tra le parole, mentre lascio cadere a terra ciò che rimane e acciacco il mozzicone sotto un piede.
Le parole ammonitrici di Megan di non inquinare l’ambiente mi risuonano nella testa, ormai di consuetudine come ogni volta che finisco una sigaretta, per cui mi chino subito a raccogliere la cicca e la deposito temporaneamente nella tasca posteriore dei miei jeans.

Fila in classe. – aggiungo poi, rialzando lo sguardo su Lyvie per assicurarmi che non intenda fare brutti scherzi. Ok tutto il melodramma e la fonte di distrazione, ma non deve lasciare che la cosa interferisca con la sua vita e la sua quotidianità; credo di averglielo già detto, tra le tante -troppe- cose che ho detto in così poco tempo. E spero le sia entrato in testa che, a prescindere da cosa accadrà, lei per se stessa deve venire prima di chiunque o qualsiasi altra cosa al mondo.
Mi scosto dal muro e mi guardo un'ultima volta intorno, tanto per accertarmi che effettivamente nessuno ci abbia notati lì, poi la supero e mi incammino vero i corridoi del piano terra.
A un certo punto della giornata, dovrò trovare il tempo di rispondere alla lettera di mia madre, anche se sto seriamente pensando di ignorarla... Ho di meglio da fare, in effetti. E sento di aver già dato fondo alla mia tollerabilità nei confronti del prossimo con la conversazione appena avuta con Lyvie.
Mi sa che rimando la questione a domani; ho un limite di sopportazione giornaliero che che è invalicabile. Finirò col dimenticarmene... E, l'ipotesi, non mi turba affatto.
 
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view post Posted on 25/12/2023, 23:53
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Il discorso che aveva fatto le sembrò sensato. Era un tipo di discorso che valeva un po’ per tutte le coppie, ma dei dettagli ne era ben sicura. In fondo, li aveva visti lei assieme, con i suoi occhi. Non seppe dargli un’ulteriore spiegazione un po’ più dettagliata, semplicemente perché non conosceva benissimo Megan. Lei e Lyvie si erano ritrovate mezza volta a parlare e lei, oltre a elogiare la sua bellezza, aveva solo notato quanto stessero bene insieme, come una tenera coppia di piccioncini. Non sapeva precisamente da quanto tempo fossero una coppia fissa, ma sembravano comunque molto affiatati.
La risposta di Draven alle proprie parole le fece sollevare un po’ le sopracciglia dalla sorpresa. Chi era che non aveva problemi di coppia?
Inizialmente non seppe se credergli davvero o meno. Eppure si ritrovò a fidarsi delle sue parole, rendendosi ben presto conto di aver frainteso delle determinate situazioni che l’avevano portata a quel pensiero. In altre parole, si era appena ricreduta.

« Allora potete solo fare del bene l’uno all’altra, crescendo insieme. Ai miei occhi lei è molto presa… Sento che farebbe di tutto per te. » commentò lei in un sorriso, sentendosi sinceramente felice per l’amico, sebbene non fosse proprio bravissima nelle dimostrazioni.

« Di solito non sbaglio sulle sensazioni. » continuò Lyvie, dando una certa importanza alle proprie parole.
Perché, sì, credeva in loro.
Draven aveva avuto la fortuna di trovare la ragazza dei suoi sogni e, addirittura, non aveva problemi di coppia di alcun tipo con lei. Per una tipa pessimista come lei, le sembrava davvero un sogno ad occhi aperti. Un sogno irrealizzabile, che da un momento all’altro avrebbe generato nuovi pensieri, pronti a rovesciare nuovamente il suo umore in negativo.
Per fortuna, riuscì a scacciare tutti i brutti pensieri, anche grazie alla smorfia di disappunto del Serpeverde che per poco non la fece scoppiare a ridere. Da un lato, non le sarebbe dispiaciuto provare l’ebrezza del tiro della sigaretta; dall’altro, invece, non lo trovava necessario.

« Sì, papà. » ironizzò lei, roteando teatralmente le iridi al cielo. E, poi, lo osservò andar via.
E grazie.
Pensò, decidendo di non aggiungere altro. Ora, grazie a lui, sapeva di poter continuare la propria giornata con una nuova consapevolezza: quella di poter rischiare, senza mai mancare di rispetto a se stessa.



Grazie, grazie, grazie, è sempre un piacere :abbraccio:
 
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19 replies since 7/6/2023, 11:54   449 views
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