Il Fwooper d'Oro

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Camille Donovan
view post Posted on 22/3/2024, 20:19 by: Camille Donovan
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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o un solo modo per definire questa serata: montagne russe. La vivacità e l’esuberanza di Emily Vannet che – assieme ai progetti per il futuro che stiamo costruendo – cedono il passo all’equilibrio, al senso di pace che deriva dalla musica dei Figli del Sole. Ampliano le nostre menti, guidandoci in un primo approccio alla pratica della meditazione. Mi toccano in una maniera che non osavo immaginare, facendo nascere in me molte domande a riguardo. È difficile staccarsi da queste sensazioni che salgono a fior di pelle, persino quando Mrs. Chittock cerca di attrarre la nostra attenzione. È come una madre che ci sveglia amorevolmente, accompagnandoci attraverso la sconnessione dovuta alla fase più profonda del sonno, fino al sollevamento delle palpebre e alla conseguente presa di coscienza. I premi che ricevono, poi, per quanto meritati non racchiudono tutto ciò che, secondo me, questa band rappresenta. Hanno un dono straordinario, è innegabile. Non so se, in condizioni comuni, sia anche solo minimamente imitabile un legame del genere. Incrocio il tuo sguardo e mi rispondo che sì, in fondo è possibile che esista anche senza l’aiuto della magia. Vorrei esprimere davvero tutto ciò che sento in questo momento, ma sono talmente tante cose che non so da dove partire. Anche se non apro bocca però, sono sicura che tu sarai capace di carpire ogni singola parola che sosta sulla punta della mia lingua. Non è immediato da spiegare, ma in tua presenza divento trasparente, una vetrina in cui puoi scorgere con chiarezza il contenuto. Pensieri e sentimenti che corrono avanti e indietro, dai più seri ai più frivoli. E persino buffi, come la reazione all’annuncio dell’arrivo di Andromeda Flanders. I miei occhi si fanno grandi, come quelli di chi ha l’onore di potersi godere in carne ed ossa il proprio idolo. Magari idolo è esagerata come definizione, ma ho sempre provato una sincera ammirazione nei suoi confronti. È lei che mi ha introdotto alla letteratura del mondo magico, la sua fantasia senza confini, le sono grata.
«Io-» mi accosto a te con fare confidenziale «Io temo di essere una sua fedele lettrice, ho tutti i suoi libri a casa.» confesso, senza celare l’entusiasmo dilagante per l’ingresso dell’autrice in sala «Anch’io ho amato "Boo, il Poltergeist buono", sai? Penso sia uno dei suoi lavori migliori!» mi sono immedesimata in quei giochi spensierati, li stessi che facevo con i miei cugini da bambina. Certo, nessun fantasma o simili erano coinvolti nelle nostre scorribande, ma poco cambia per me «Anche se probabilmente sono di parte. Un po’ perché è uscito in libreria nel periodo di Halloween, che io adoro, e poi il mio lato infantile si sente molto affine a quello dei personaggi.» ti accenno, appuntandomi di approfondire sulla via del ritorno. Ma con mio immenso stupore, il progetto che sta per presentarci riguarda qualcosa di antecedente. Si parla degli esordi della sua carriera. Un po’ mi si stringe il cuore, “La Principessa che divenne un Troll” è il primo libro che ho letto e divorato in una notte. E ora i paesaggi descritti nel racconto si stanno palesando davanti a noi, è come se gli avessero strappati alle pagine che li custodivano gelosamente.
La musica, sempre in stile etnico, torna a farsi sentire. La dolcezza di uno strumento appena percosso, delle corde pizzicate. Il brivido di un soffio di vento, provocato da un flauto dipinto con motivi tribali.
«In a faraway kingdom called Pangasia, a princess comes into the world.» Ayden, Blaze e Rovi aprono la narrazione, trasportandoci subito in un’atmosfera da favola, dentro una storia dal sapore antico. Le loro voci, calde e avvolgenti, si spandono per tutto il teatro. Le luci allargano il loro campo d’azione, dalle creature riunite in cerchio attorno alla torre danno pregio a una cittadella medioevale sullo sfondo. Un volto d’ombra compare, nodoso e minaccioso, sopra il castello che troneggia sul borgo.
«Very young, but beautiful enough to trigger the jealousy of a wicked witch.» scompare poi in un lampo, pari solo ad un incantesimo che si attiva e abbandona la bacchetta «She was thus transformed into an ungainly Troll.» il cerchio luminoso torna dunque sui protagonisti in scena. La giovane Troll è china, singhiozza piano, le manine tozze coprono il suo volto «Oh darling, don't cry / You can free yourself from the spell if the kiss of true love touches you.» ed ecco che le voci di Helaine, Malina e Zendaya si uniscono in coro ed esplodono con forza, sostituendo quelle degli altri componenti del gruppo. I piccoli gnomi si avvicinano alla figura al centro del palco, la consolano. Le offrono la loro amicizia, gesto semplice che le fa tornare il sorriso. Così, avvolta da un effimero buonumore, fa il suo ingresso nella torre alle sue spalle.
«Years pass, you grow up, in the mirror you see a creature with greenish skin / You look out from the isolated tower, a safe place, to let your dreams fly away […]» raggiunge la vetta con l’espressione assorta e piena di desideri inespressi, il buio infine la inghiotte. Ed è qui che, mentre la melodia prosegue, c’è un rapido cambio di scena. La principessa è di nuovo nel giardino, ma stavolta danza gioiosa «It's a spring day, the sun caresses your cheeks / You are there playing, rotating the gnomes and your laughter attracts an unexpected guest / Hidden behind a tree is someone who looks very much like you, has the same appearance as you, the one that people consider repulsive.» le voci sono ora al completo, all’unisono. Toni bassi, delicati, trasmettono tenerezza. Uno degli gnomi le afferra le mani di lei, che ricambia facendolo volteggiare gentilmente un paio di volte e lo lancia in aria. L’esserino fa un una giravolta, atterra perfettamente in piedi e ci dedica un lieve inchino. Intanto, mentre il pubblico è distratto dalle acrobazie, un altro teatrante si fa avanti, celato dagli alberi. È un secondo Troll, curioso, osserva ciò che accade nella radura. Non ha un aspetto regale, indossa abiti modesti. Ma le sue iridi brillano come gioielli di pregiata fattura, impreziositi dalla meraviglia che vi si specchia.
«Your eyes meet and you get scared / He calls you, he wants to reassure you, but you don't listen to him and run to hide in your refuge / Undeterred, the young Troll returns the next day, looking for you / And you, shy, look out of the tower window.» lei lo vede e si spaventa, fugge via. Il secondo atto si chiude, si apre il terzo ed ultimo. Un nuovo giorno sta finendo, sullo sfondo è dipinto un tramonto. La principessa è sul balcone, si gode ogni sfumatura di quello spettacolo della natura. Il giovane Troll torna da lei, la chiama. È un suono gutturale, ma a suo modo affettuoso. Lei lo comprende e si spoglia della sua timidezza, correndogli incontro.
«The days pass, you get to know each other / The feeling that unites you grows. It grows until your lips come together / They unite, but although the love is true and pure, nothing happens / You always remain the same.» l'intesa tra i due è palpabile, i corpi che si avvicinano sempre più finché le loro labbra non si sfiorano.
«But you will soon understand that love doesn't care about how people appear on the outside, but is linked to the soul / The soul is a much deeper light, full of surprises.» se la principessa è all’inizio sgomenta, pian piano comprende il significato di ciò che sta accadendo. Lui la trae a sé e la stringe forte, mentre le note in sottofondo sfumano e al loro posto li raggiunge uno scroscio di applausi, tra cui il mio.
Una delle mie fiabe preferite ha preso vita e io un po’ mi commuovo «Leggendo questo racconto ho cercato, non so quante volte, d’immaginare i personaggi, le loro espressioni. Beh, ecco, riuscire a vederle davvero, non solo nella mia testa, è qualcosa di unico...magico.» ti rivolgo frasi che escono tremanti, il corpo colmo di gioia.
Code • Oliver


Godiamoci lo spettocolo, "La principessa che divenne un Troll" va in scena :secret: :<31: Musiche dei Figli del Sole, immagina pure che suonino questa melodia mentre cantano / narrano la storia (click) :gattello: :<31:
 
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17 replies since 4/6/2023, 20:46   486 views
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