Il Fwooper d'Oro

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Oliver Brior
view post Posted on 27/2/2024, 11:21 by: Oliver Brior
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iventa facile tessere il futuro, in tua compagnia. Immagino il concerto di Emily Vannet, il gusto del miele e del celestino in un tuffo a cielo aperto, un volo di musica, note e poesia. Ti sorrido all'idea di aver finalmente svelato il segreto dietro il biglietto dell'album in sospeso, un po' vorrei insistere sull'argomento e raccontarti tutte le sciocche, bizzarre avventure che hanno guidato la mia scelta del regalo. Chocolate Babe è un disco pop che avrebbe dovuto trovare via libera, sul mercato, già anni addietro; in parte, però, l'aspettativa è cresciuta a dismisura, tanto per me quanto per la folla intera. Mi accorgo di come gli applausi si protraggano per molto, moltissimo tempo. Gli spettatori, in sala, stentano a lasciare andare Emily Vannet. Posso comprendere tutti loro, d'altronde. La cantautrice è stata distante dalle scene pubbliche per lungo andare, il rientro sul panorama musicale è stato — stasera — eccellente, ma... breve. Mi sorprende, in senso buono. Non posso fare a meno di considerare Emily Vannet come una stella cadente, nell'accezione migliore della simbologia. Arriva, conquista, porta con sé una statuetta d'oro. Annuncia un album, fa impazzire chiunque in Teatro Magico e... niente di più. La vediamo sparire, un inchino dopo l'altro, uno scroscio di apprezzamento in lungo e in largo. Ho appena il tempo di annuire verso di te, Camille. Hai ragione: un concerto di Emily Vannet con te è un altro sogno nel cassetto, mi riprometto di non dimenticarlo e, soprattutto, di dare effettivamente un senso al misterioso biglietto della scatola di cioccolatini.
La sala, d'un tratto, si acquieta. Il distacco con l'esibizione precedente è nitido, a tratti perfino stridente. La musica smette d'essere dinamica, alla stregua delle creazioni esagerate di Emily Vannet. Diventa più... armoniosa, in chiave energica. Sfuma in una musica che i più, sulla stampa, hanno definito "balcanica", in declinazione tribale. Difatti, è un giro di chitarre, di mandolini e di lire. Gli strumenti a corda si uniformano, in contemporanea, alle stille tonali dei tamburi, dei triangoli e delle campane. Il gong, in espansione, riporta tutti noi in un'estasi di anima, cuore e mente. Presto è un incontro — un ritrovo singolare, in assoluto. Le immagini sfidano l'antica stregoneria, si pongono in disillusioni di continuo: una montagna, un cavallo, una sorgente d'acqua; e poi un altro, un altro elemento, un altro richiamo. Ricorda una storia, una trama fitta di pensieri e di promesse; e penso che non ci sia nulla di più pacifico, piacevole e profondo del momento. Ti guardo di sottecchi, Camille. Non pronuncio una singola parola, aspetto in silenzio. C'è una spensieratezza di fondo, ecco, che mi coglie quasi impreparato. Ho come l'impressione che il brano, in lingua mistica, possa risvegliarmi del tutto; è come se scoprissi una parte di me che ho tenuto in segreto, in dissolvenza.
Non colgo il senso della canzone, non posso. Eppure, è come se intimamente riuscissi. Né la conoscenza della lingua né il prezzo della trama che la band sta raccontando, in effetti, vogliono tenermi lontano. In qualche modo fanno di tutto per coinvolgere anche me. Ora comprendo il senso della critica, il modo in cui più giornali, artisti e studiosi della musica abbiano presentato I Figli del Sole al mondo magico. Risulta complesso poter descrivere il loro dono, ma... è travolgente.
Mi ritrovo con un fiore di Loto tra le mani, un respiro profondo che abbandona ultimamente le mie labbra. Sento di rinascere, di ritrovare un equilibrio — è un istante e, con tutta probabilità, cesserà presto. Ti seguo in processione, io che divento Credente di un culto fatto di canto e spiritualità. Omaggio la Statua — ogni sua simbologia — con il fiore, prima di tornare alla mia postazione. Sembra di aver sospeso il tempo, di aver potuto vivere una vita ch'è fuori di me. Ho difficoltà a riprendermi.
«ll Divino in me onora il Divino in te.» La voce di Glenda Chittock è un sussurro, si propaga dolcemente in tutta la sala e ci riporta con i piedi per terra. Letteralmente. Le poltrone sono di nuovo sotto di noi, il colore rubino dei tessuti quasi spezza con l'assetto soffuso che l'esibizione della band ha realizzato. Tuttavia, le luci riverberano come tanti Fuochi Fatui senza intromissione, l'uno dopo l'altro a focalizzare cortesemente l'attenzione del pubblico. Glenda Chittock, sul palco, è incantevole. Ha cambiato abito, favorendo infine una veste scintillante, di scaglie e gemme di smeraldo; il verde le dona molto, ma... c'è un colore che non le starebbe bene? Sorrido, mentre la presentatrice spende parole di successo e di apprezzamento vivido per I Figli del Sole. Sembrano ragazzini, così giovani: fratelli, sorelle, forse semplicemente amici. Mi piace il modo in cui si stringano gli uni alle altre, il contatto delle mani e delle braccia, l'intreccio gentile del capo poggiato sulla spalla di chi vicino. Si vogliono bene, sono in sintonia. Ho l'istinto di cercare il tuo sguardo, Camille. C'è molto, in questo momento: sento di avere la stessa vicinanza che hanno i cantautori, sul palco. Ed è qualcosa di unico, così infinitamente raro.
«Meravigliosi, meravigliosi! Hanno conquistato il panorama musicale in modo originale, trasportandoci in altri luoghi e altri tempi. Per me è un onore premiare I Figli del Sole con...» La sala è in attesa, sospende il fiato. Le luci sfavillano, il cuore trema. «Fwooper come Miglior Band Folk, Fwooper come Miglior Album Folk per Zenit e... Vi prego, unitevi a me per accogliere tra noi Andromeda Flanders!»
Non. Ho. Parole. Mi giro di scatto verso di te, Camille. Ti chiedo se anche tu abbia colto il senso del messaggio di Glenda Chittock. La folla è in visibilio, nascono applausi sempre più forti; c'è chi grida i nomi dei vari cantanti, chi innalza cartelloni con frasi di successo e di bellezza. E poi c'è una figura minuta che entra sulla scena, una donna tanto sottile e mingherlina da somigliare ad una creatura fatata. Ha un abito dolcissimo, di taffetà lilla, e lunghi, lunghissimi capelli che le scivolano in onde castane oltre la schiena e giù verso le caviglie. Ricorda una principessa, ha perfino una teiera brillante sul capo; dietro di sé la inseguono folletti, gnomi e un vero e proprio troll, e mi chiedo se sia un'esibizione teatrale o se siano creature vere e proprie in carne ed ossa.
«Lei è Andromeda Flanders» ti dico, e quasi fa ridere come rivelazione. Glenda Chittock si unisce all'applauso, e tutti ormai hanno colto il nome dell'altra. «L'autrice delle fiabe di bambini, ho amato "Boo, il Poltergeist buono".» Però, ecco... mi domando cosa ci faccia Andromeda Flanders alla Cerimonia del Fwooper d'Oro. Perfino io, appassionato di lettura e musica, stento a collegare le due cose. Forse tu ne sai più di me, Camille. Per fortuna, Glenda Chittock riprende parola. Ha con sé già due statuette d'oro che consegna, sulla fine del tripudio d'emozione, alla band accanto. E poi lascia che la schiera di troll, fate e folletti si sistemi tutto intorno, un quadretto idilliaco sul palcoscenico che i fotografi della Gazzetta non possono fare a meno di immortalare in una serie di flash.
«Andromeda Flanders è tra le narratrici più di successo del mondo magico, ha scritto così tante raccolte di fiabe per bambini da averne perduto il conto! Nell'ultimo periodo ha collaborato con I Figli del Sole per mettere in musica la fiaba La Principessa che divenne un Troll. La musica non ha tempo, non ha età. E oggi si portano a casa il Fwooper al Miglior Sonorus per Bambini. Bravi, bravissimi!»
C'è un altro boato di applausi e festeggiamenti, mentre una terza statuetta passa dalle mani di Glenda alla band, finché raggiunge per rispetto la scrittrice. C'è un discorso di ringraziamento, molto rapido e di certo sentimentale; eppure, le creature si distribuiscono tutto intorno, come in un cerchio. Dall'alto scende una torre, si espande un giardinetto fiorito. C'è un ponte levatoio, mentre una dolce musica di fondo sfuma tutto intorno. Mi mette di buonumore, fin da subito. Un'altra sorpresa?
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Svelami i tuoi infiniti segreti.
 
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17 replies since 4/6/2023, 20:46   486 views
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