Attesa, Privata

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*Derek
view post Posted on 28/1/2024, 17:57 by: *Derek
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Andava detto quelle parole lo aveva lasciato con un certo benessere, Jean era la prima persona a cui aveva detto ciò che davvero sentiva in merito alla persona che voleva diventare o meglio essere in quegli ultimi anni nella scuola che per lui aveva significato casa. Ma ogni volta che pensava a quel concetto non poteva fare altro che emergere un'urgenza che sentiva sempre più forte in quei giorni che cercava di capire se stesso e cosa avrebbe dovuto fare della sua vita. Si dice che senza passato non ci sia futuro e Derek sapeva che era vero. Lui non conosceva nulla del suo passato, da dove veniva? Chi erano i suoi genitori?
L'unico ricordo che aveva riguardava l'incendio che li aveva uccisi, ogni volta che ci pensva portava la mano verso il pesso dove teneva il pendente contenente le foto moventi dei suoi genitori, unica certazza su di loro era che loro fossero stati un mago ed una strega. Altrimenti come avrebbero fatti le foto a muoversi.
E poi veniva la classica domanda, come era sopravvisuto a soli 7 anni?
era una domanda a cui non riusciva a trovare risposta, un po' come avesse potuto un incendio uccidere due maghi, quando lui stesso aveva imparato come rendere innocue le fiamme al suo primo anno?
I suoi pensieri vennero interrotti da tintinniò del vetro contro il legno del tavolo, guardò la cameriera andare via e poi i suoi occhi tornarono su Jean che stava alzando il bicchiere per un brindi, Derek afferrò il bicchiere e le sue dita lughe avvolsero tutta lacirconferenza del bicchiere basso. E mentre faceva tintinnare il suo bicchiere contro quello di Jean con un lieve movimento.
Al presente Poi sorrise, un sorriso genuino e quanto mai vero che si estense al suo sguardo posato sulla ragazza. Poi bevve e sentì il liquida ardegli la gola e poi scendere fino allo stomaco. Una sensazione di calore s'impadronì di lui, era piacevole.
inarcò le sopracciglia in un segno sorpreso quando Jean alluse al fatto che avesse già bevuto con Megan. Rise. Fors era l'idea che una prefetto ed una caposcuoloa avessero infranto le regole della scuola o forse l'alcool che iniziava a fare il suo effetto. Infatti, aveva già bevuto tre sorsi quando Jean iniziò ad immagginare il suo presente. Derek capì di aver avuto ragione a pensare che la situazione con la madre non era distesa. Gli dispiaceva. Dal canto suo aveva fatto sempre tutto in mniera indipendente essendo da solo. La durezza nella voce di Jean fece pensare a Derek che la ragzza avesse un sicurezza che poteva derivare da una decisione necessaria più che voluta.
Lascio che la ragazza parlasse finchè non avesse finito, voleva conoscerla e non voleva perdersi nessuna battuta. Il conitnuo richiamo al suo bicchiere indivìcava, forse, che quelle parole le costassero molto?
Da quando sono stato smistato in Corvonero ho sempre pensato che lo sutdio fosse tutto, conoscere ogni minimo dettaglio fosse l'unica
missione degna di uno studente della nostra casa.
Guardò Jean con intensità quasi volesse leggerle nella mente. Gli era già capitato di vedere ricordi di altre persone, in quell'occasione aveva scoperto di essere un legilimes, ma sapeva bene che non poteva farlo senza incantesimo al suo stadio, ne avrebbe voluto farlo con Jean. L'intensità del suo sguardo riferiva più all'importanza di ciò che aveva capito sulla sua pelle. La verità....è che ci sono cose più importanti. Concluse con semplicità.
Arrosì all'usione di Jean di trovarsi serena lì con lui, non era alcool neil suo calore corporeo. ma era possibile che la ragazza lo scambiasse per tale, è quel pensiero era rassicurante.
Persino l'allusione a nuovi incontri per parlare gli aveva fatto piacere e non vedeva nessun motivo ostattivo alla possibilità di rivedere la ragzza, anzi.
GLi aveva chiesto della sua passione per le creature, non sapeva bene da dove derivasse quella passione.
Ho sempre avuto una particolare predilizione per la natura...fin da quando mi nascondevo nel bosco vicino all'orfanotrofio quando era arrabbiato o spaventatoo. Aveva parlato senza riflettere, era la prima volta che alludeva alla sua precedente situazione con qualcuno, parlare di ciò che aveva vissuto faceva, solitamente, nascere sentimenti di pietà in chi ascoltava, sperava davvero che non accadesse quella volta. Non era un bel posto, gli amali del bosco erano gli unici a cui potevo parlare e confidare come mi sentivo. Poi abbassò la testa e parlò al bicchiere Non so perchè, mi trovavno e mi ascoltvano. Sono dei confidenti discreti Disse rialzando lo sguardo e cercando di sorridere. Forse è da questo che nasce la mia passione per gli animali. Mi hanno aiutato, e continuano a farlo, nei più bui. Poi come ripensandoci continuò con un tono che più normale non avrebbe potuto trovare Poi da quando... Cosa gli stava accadendo, stava per rivelare di essere un lupo mannaro? Si trattenne quasi in tempo. Per quanto parlare con Jean fosse liberatorio non era certo quello il modo di dire qualcosa che non era nemmeno tanto sicuro di voler rivelare in quel momento. Era vero, comunque, che la sua connessione con le creature magiche era diversa da quando era stato morso, ma ripiegò per una motivazione più blanda, seppur altrettanto vera. ho iniziato a studiare cura delle creature magiche non ho potuto fare a meno di innamorarmi delle creature magiche, possono dare molto. E non parlo solo di ingredienti per pozioni. Bevve un altro sorso di gin, il liquido arse la sua gola un po' secca per il parlare. Ancora non riusciva a capire come avesse potuto essere così sventato da quasi rivelare ciò che avrebbe potuto porre fine a quell'incontro. Forse, nel profondo, sapeva che dirlo a qualcuno avrebbe rappresentato la liberazione più grande, ma c'era tempo. Dimmi di te, che passioni hai? Tornò a sorseggiare il suo gin.

 





 
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