Attesa, Privata

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*Derek
view post Posted on 18/4/2023, 16:12 by: *Derek
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Solo un giorno prima aveva ricevuto un gufo da parte di Jean, era rimasto così sorpreso che rilesse la missiva più volte tra una lezione e l'altra così che la pergamena era ormai lisa e stropicciata.
Finete le lezioni andò in sala comune come faceva tutti i giorni, l'unica differenza stava nel fatto che non avrebbe sperato che la sua poltrona preferite fosse libera per darsi ad una buona lettura di approfondimento sulle lezioni, non aveva ancora capito se fosse normale, ma dalla sua carrellata di studio che lo aveva condotto davanti alla commissione d'esame del quinto anno non aveva smesso un minuto di studiare con uguale intensità.
Era convinto che non poteva reggere ancora a lungo con quel ritmo, senza considerare gli allenamenti della squadra, quindi era contento di dedicare parte del suo tempo a qualcosa che si poteva dire non rieentrasse nel primi due casi. Effettivamente non aveva idea di come etichettare ciò che stava per fare, ma decise che non aveva molto senso dare un nome al tutto, avrebbe semplicemente fatto in modo di godersi il momento di libertà che lo attendeva senza pensare troppo. Non sarebbe stato facile.
Arrivato in dormitorio si guardò attorno, non c'era nessuno. Era da tempo che aveva quello spazio solo per se, strano a dirsi ma avrebbe voluto avere qualcuno con cui parlare oppure scherzare se ne avesse avuto la voglia. Era inutile, l'età lo stava rammollendo, oppure la vita normale che stava vivendo da sei anni faceva emergere il vero Derek. D'altra parte non doveva più guardarsi le spalle da eventuali ragazzini prepotenti, pian piano stava facendo i conti con il suo passato, benchè volesse saperne di più, ricordava poco o niente della sua vita prima degli otto anni, il che, a suo parere, non era giusto. O magari stava semplicemente crescendo. Avrebbe finito quell'anno scolastico e sarebbe partito per scoprire da dove veniva.
Smise l'uniforme scolastica e si vestì con abiti babbani, dei jeans ed un maglioncino blu dal quale colletto si intravedeva una maglietta bianca. Ma stava iniziando ad apprezzare le vesti da mago, forse per sua deformazione professioale, infatti era solito vedere stregoni e streghe scegleire le più stavaganti vesti e i più colorati mantelli. Così aperto il baule prese un mantello che aveva comprato da Magia Sinister, era di colore blu marino che si diceva riuscisse a proteggere sia dal freddo che dal caldo. Lo indossò , presa la bacchetta ed un sacchetto di cuoio con delle monete uscì dal suo dormitorio.
Poco dopo si ritrovò a scendere la scalinata principale con passo svelto, nella calma del prepararsi non aveva guardado l'olrologio, era al quinto piano quando si accorse che era tardi, mancava un quarto d'ora all'appuntamento.
Non era un ritardatario, pensava fosse maleducato arrivare dopo l'orario stabilito. Meno dieci. Il mantello frusciava mentre danzava sulle sue spalle. Benchè avesse un passo molto ampio non pensava sarebbe arrivato per le sei alla Tersta di Porco. Comunque ci avrebbe provato, sarebbe arrivato con qualche minuto di ritardo.
Ormai mancavano cinque minuti, stava percorrendo il lungo viale che solitamente i ragazzi dal secondo anno percorrevano ogni primo di Settembre con le carrozze.
Erano le sei quando era entrato nel villaggio di Hogsmeade. Andò in direzione della traversa del logoro pub.
Guardò l'orologio, le sei e cinque minuti. Aprì la porta, e la tanfa del luogo arrivò alle sue narici, storse leggermente il naso prima di entrare e guardarsi attorno.
Intravide la chioma rossa di Jean dietro un libro e si avvicinò. Senza sedersi disse.
Ciao Jean, scusa per il ritardo.*Ero perso tra i miei pensieri* Ma ciò non lo disse. Poi abbozzò un leggero sorriso

 






 
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