An sionnach agus an seabhac , Privata.

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view post Posted on 9/5/2018, 17:42
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Killian Resween ♢ 24 anni ♢ Ispettore Auror

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Ben sette anni della sua vita erano stati condensati in non più di qualche frase, nemmeno troppo articolata. Killian non avrebbe mai potuto scrivere un’autobiografia di successo, questo era evidente. Eppure il ragazzo sentiva di aver detto tutto, o almeno l’essenziale affinchè Aiden trovasse una risposta sincera al suo quesito “speciale”. E il collega sembrò capire che quella scarsa loquacità non aveva niente a che vedere con un tirarsi indietro dalla parola data e tanto meno era una questione a livello personale : Killian preferiva parlare poco di quello che aveva alle spalle con chiunque, spesso persino con se stesso quando il non pensarci era ancora un metodo valido. Della risposta del rosso, un termine in particolare colpì il Resween tanto che si ritrovò ad annuire con cenni impercettibili del capo mentre le mani tatuate tracciavano distrattamente linee invisibili sulla superficie del tavolo. “Sopravvissuti”. Sembrava una parola bella e piena di significato, un pregio, una qualità, una caratteristica quasi eroica. Tuttavia più l’uomo la masticava in bocca e l’analizzava in mente e più si rendeva conto che quella non era la definizione che si sarebbe dato alla fine del suo oblio giovanile. “Relitto”, ecco come si era sentito prima di riafferrare le redini della propria vita e riportarla su una strada che potesse percorrere a testa alta. Ma questo pensiero non lo condivise con Aiden, sia perché l’accordo era terminato svincolandolo dall’obbligo di dire tutta la verità sia perché sapeva ancora troppo poco della sua personale esperienza per condividere con lui un aggettivo sicuramente meno lusinghiero di quello che aveva a sua volta utilizzato per descrivere entrambi.

Quando nessun’altra risposta trovò voce in quella calda e bassa dell’Ispettore Auror, questi pensò che l’argomento si era infine concluso, scemando nel silenzio. E a lui andava bene così, ovviamente. Dal sorriso meno luminoso e allegro di Aiden però, Killian capì che la sua ultima affermazione poteva ancorarli ancora ad un discorso tutt’altro che leggero: la faccenda della sincerità sembrava star molto a cuore all’uomo. In modo del tutto analogo al sorriso che aveva solcato le sue labbra al “non sentirti giudicato”, un’ennesima smorfia divertita si dipinse sul volto barbuto quando le parole “se ti può far stare tranquillo” furono pronunciate dall’irlandese. Poche erano le cose per cui Killian si diceva tranquillo e altrettanto poche erano quelle per cui si preoccupava sul serio. Riteneva gli eccessi uno spreco di energia e questo il collega lo avrebbe presto capito, così da non sentirsi in dovere di fare certe specifiche quando parlava con lui. Anche se Killian capiva che nascevano da un animo gentile e premuroso verso il prossimo e questo non poteva che costituire un punto a suo favore. Trovava solo strano venir rassicurato in quel modo visto che lui non si poneva mai tanti scrupoli.

Cosa doveva dedurre dalla risposta dell’Auror? Che avvolte mentiva spudoratamente ma non con i colleghi, eccetto quando era ordine del Capo. Sembrava tutto molto logico e per questo Killian non apparì affatto turbato da quella rivelazione. Anzi, portandosi una mano al collo a toccare il punto in cui la mezzaluna adornava la pelle, rilanciò con una domanda:


“Perché non ti aspetti che io comprenda? Non credi che la capacità di dissimulare sia proprio una qualità necessaria per la nostra professione?”

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view post Posted on 23/5/2018, 15:41
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Aiden Weiss

Auror ☘ Ex Grifondoro ☘ 26 anni ☘ Irlandese
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«Dopo quanto è accaduto con la Woods non sono del tutto sicuro che molti nostri colleghi siano d’accordo sul avvalersi di tali misure. E io ho fatto la figura dell’idiota...» Aiden parlò in maniera schietta e fulminea, come se si fosse aspettato una simile domanda e perciò si era già preparato una risposta. Il suo petto si alzò a seguito di un respiro profondo mentre pensava all’episodio accaduto con Daphne al Quartier Generale, in cui se l’era ritrovata a sorpresa come collega. «Ma se per te non costituisce un problema, tanto meglio.»
Strappò un altro pezzo di pollo e se lo cacciò in bocca con foga. Era affamato e parlare non aveva fatto altro che aumentargli l’appetito. Masticò a bocca chiusa ma velocemente, per poi buttare giù il boccone con un sorso di Burrobirra.
Fu sul punto dal mettersi a ripensare all’episodio avvenuto con Daphne in presenza di Urania e Atena quando quest’ultima gli aveva raggiunti, ma liquidò il ricordo mentre contrasse pericolosamente la mascella; non voleva ripensare alla brutta figura che aveva fatto all’epoca solo perché non si era aspettato di trovarsi la propria ragazza tra gli Auror e averla voluto proteggere. Piuttosto si concentrò sul trovare un argomento interessante con cui parlare con Killian in tutta tranquillità e la propria mente si soffermò sull’argomento Pozioni.
«Cosa ne pensi della Pozione Polisucco? Non trovi che ci sarebbe notevolmente utile per delle infiltrazioni? Anche se, ovviamente, il fattore “tempo per prepararla” gioca a sfavore.» domandò prima di mettersi a ripulire un osso, grugnendo quando non trovava più carne.
Per come la vedeva lui la Pozione Polisucco era un’ottima risorsa per alcune tipologie di missioni, ma dato che richiedeva molti ingredienti e giorni per prepararla era uno svantaggio piuttosto consistente, specialmente dato il numero di Auror a cui poteva servire. Saporaccio a parte, anche la durata era un problema dato che era piuttosto variabile ma comunque assai limitata; ciò poteva essere risolto bevendo sorsate di tanto in tanto per assicurarsi un effetto continuo ma era comunque rischioso, poteva apparire sospetto bere a determinati intervalli di tempo.

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view post Posted on 22/6/2018, 22:57
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Killian Resween ♢ 24 anni ♢ Ispettore Auror

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Il Resween si concesse un altro lungo sorso del suo boccale mentre gli occhi penetranti continuavano a scrutare l’uomo all’altro capo del tavolino imbandito. Si stupì di sentir spuntare nella conversazione la collega con la quale Aiden aveva una relazione (ce l’aveva? Killian non era affatto aggiornato su quanto accadesse all’interno del Quartier Generale che esulava le dinamiche lavorative), ma più di tutto lo sorprese il modo in cui il rosso la appellò e cioè per cognome. Ritenne altamente improbabile che ciò fosse dovuto ad una sorta di “pudicizia” che il collega si riservava nei suoi confronti essendo Ispettore. Semplicemente, ne dedusse che la questione spinosa a cui si stava riferendo o non si era ancora conclusa o lo aveva lasciato molto amareggiato. Di più non poteva azzardarsi a pensare, dato che il ragazzo non aveva la più pallida idea di cosa fosse accaduto “con la Woods”. Forse gli erano giunte voci, ma il ventiquattrenne aveva l’incredibile abilità o pecca di lasciarsi scivolare addosso tutto quello che non riteneva di primaria importanza, così da rimanere completamente ignaro di certe faccende. Comunque, anche se avesse saputo qualcosa al riguardo si sarebbe ben guardato dallo spericolarsi in giudizi o affermazioni su argomenti che proprio non erano di sua competenza, come quelli amorosi. Ma Aiden sembrava aver perso momentaneamente il suo sorriso a trentadue denti e forse era il caso per Killian di tentare di essere quantomeno amichevole visto che proprio non poteva essere considerato “di conforto”. Sentì alcuni residui di burrobirra rimanere intrappolati tra la barba attorno alle labbra scure e così in un gesto automatico passò la lingua tra di esse e con quel rinnovato sapore alcolico-dolciastro proruppe in una sentenza che oltre il velo di enigmaticità voleva essere rincuorante.

“Meglio fare la figura dell’idiota che esserlo davvero, no?”

Parola di uno che passava la sua intera esistenza mostrandosi per quello che non era…. o che non era in modo così marcato. Fortunatamente fu sempre l’irlandese a portare la conversazione verso altri orizzonti perché altrimenti, dopo quello che quasi sicuramente era stato un fallimento nell’iniziativa “fai l’amico dai suggerimenti d’oro”, il primogenito dei Resween avrebbe fatto ripiombare il silenzio in cui si sentiva perfettamente a proprio agio.
Il suo spirito curioso non potè fare a meno di chiedersi quale dedalo di pensieri lo avesse portato a quel nuovo tema delle pozioni: era sempre stato affascinato dal funzionamento della mente umana. Probabilmente il filo conduttore era proprio la loro professione e Killian lo accettò di buon grado ragionando sul parere che Aiden gli stava chiedendo.


“Hm, trovo più utili gli incantesimi di trasfigurazione”

Di magie del genere ce ne erano a bizzeffe e non costringevano a bere delle sbobbe maleodoranti (in tutta la sua vita non aveva mai avuto la fortuna di bere una Polisucco decente anche se ciò dipendeva dalle persone di cui aveva preso le sembianze che si erano tutte rivelate sgradevoli ed in definitiva quindi era stata colpa sua, nolente o volente). Il ghigno con cui parlò dell’arte trasfiguratoria aveva un qualcosa di furbo e allusivo, ma niente che il collega potesse afferrare. Lui non poteva sapere della particolare abilità del ragazzo nella branca più complessa della trasfigurazione, quella umana. La stessa che gli aveva permesso di prendere parte tra le schiere del dio Cernunnos come Animagus.

“Le pozioni non mi sono mai andate a genio, nonostante mio nonno”

A volte, anche Killian riusciva a parlare di sé senza troppe difficoltà. Ecco un dettaglio sulle sue preferenze e, in parte, anche sul suo passato da studente. In realtà non si trattava di mancanza di bravura, anzi. Come tutti si aspettavano dal rampollo Resween, una certa predisposizione e abilità in quel ramo magico l’aveva ereditata. Il fatto era che proprio per ribellarsi a quel “marchio” di famiglia si era rifiutato di assecondarlo, dedicandosi ad altro. Anche sforzandosi di ricordare, non riusciva a trovare memorie di lui che usufruiva del grande laboratorio nelle viscere dei sotterranei della Tenuta, stracolmo di ingredienti e arnesi di ogni sorta.
Poi, mentre si portava una delle ultimissime patate alla bocca, fu colto da un’improvvisa illuminazione. Aveva pronunciato l’ultima frase dando per scontato che Aiden conoscesse Friedrich Resween e la sua fama per numerosi lavori e brevetti. Si chiese se fosse il caso di aggiungere qualcosa affinchè le sue parole non risultassero prive di senso e alla fine decise che sì, era necessario: anche se l’Auror era un purosangue, le pozioni che portavano la firma del suo omonimo non erano certo quelle che venivano insegnate ad Hogwarts ed era perciò più che plausibile che quel nome non dicesse nulla al rosso.


“Lui era un pozionista”
, specificò dunque con tono tranquillo, evitando di aggiungere l’aggettivo “noto” perché trovava insana anche la sola idea di pavoneggiarsi per meriti altrui e che si era sempre rifiutato di prendere come esempio.

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view post Posted on 5/7/2018, 14:11
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Aiden Weiss

Auror ☘ Ex Grifondoro ☘ 26 anni ☘ Irlandese
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«Il Karma è come una donna di dubbia moralità!» sospirò dopo aver masticato con una certa lentezza il proprio boccone. Quello fu l’ultimo commento che disse riguardo a quanto era accaduto con Daphne quel giorno, poi sembrò voler chiudere il cassetto in cui aveva riposto la questione, del tutto intenzionato a non volerlo riaprire mai più. Non sarebbe servito pensarci ancora, ormai il dado era tratto e non vi era modo di riparare o correggere quanto accaduto, né tanto meno logorarsi il fegato.
Apprezzò comunque il tentativo di Killian nel cercare di confortarlo, o almeno così Aiden intese, non si sbilanciò nel chiederlo esplicitamente al collega ma si limitò a sorridere appena. «Sicuramente...» si limitò a dire.
Attese con estrema pazienza il parere di Killian circa le pozioni e nel mentre continuò a ripulire le ossa del pollo dalla succulenta carne, per poi pulirsi la barba sporca di grasso e concedendosi gli ultimi sorsi della sua Burrobirra. Quando, infine, il commento arrivò, Aiden si ritrovò ad annuire lentamente. Killian aveva ragione: meglio gli incantesimi trasfigurativi delle pozioni, ma era vero che la loro stessa professione implicava che sapessero trattare con le pozioni sotto ogni aspetto, dalla preparazione agli effetti che esse garantivano.
«Se solo fossero meno disgustose se ne potrebbe riparlare!» ridacchiò. «E comunque sono della tua stessa opinione: meglio gli incantesimi di trasfigurazione.»
Fu colpito nell’apprendere qualcosa in più del collega, anche se non come se l’era aspettato, ma si fece comunque bastare la cosa. Non avrebbe mai insistito, non con Killian, avrebbe rispetto la sua intimità e privacy finché era possibile. Sorrise quindi nell’apprendere che il nonno di Killian era un pozionista: era interessante scoprire che alcuni colleghi avevano parenti con un lavoro diverso dall’Auror.
«E’ da molto che fa una simile professione?»

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view post Posted on 24/7/2018, 11:03
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Killian Resween ♢ 24 anni ♢ Ispettore Auror

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Con gesti lenti, la mano tatuata del giovane intrappolò all’estremità della forchetta ciò che rimaneva del suo piatto un tempo stracolmo. Non si era accorto di avere così tanta fame fino a quando le pietanze fumanti non gli erano stati poste sotto al naso in tutto il loro splendore. Mentre assaporava gli ultimi bocconi, si fermò a riflettere che era da un po’ che non si concedeva un pasto “normale” come quello, a tavola e senza fretta. Le sue abitudini alimentari non erano mai state delle più virtuose anche se da qualche anno a questa parte cercava di rendere la dieta varia ed equilibrata principalmente per motivi di salute e prestanza fisica: mangiare tutte le sere cibo da fast food non permetteva certo di mantenersi agile e scattante come invece un Auror doveva essere. Dei suoi progressi nell’alimentazione comunque doveva dar merito anche alla McCramble, che casualmente si cucinava sempre porzioni iper-abbondanti e in modo sistematico Killian si ritrovava dei fagotti davanti alla porta contenenti ciò che lei chiamava “avanzi” ma che il ragazzo sapeva bene essere delle premure da parte della donna. A causa del suo lavoro e dell’impegno preso con l’Ordine, raramente tornava nell’appartamento in Rosegarden St ad orari decenti per poter gustare caldo il cibo che la vecchietta gli preparava e per questo forse la cena al Paiolo lo aveva lasciato così soddisfatto.

Si rese conto mentre beveva un lungo sorso di Burrobirra (ormai anche questa decimata) che quella digressione di pensieri lo aveva distratto dalle parole del collega ma fortunatamente era tornato con la mente al tavolo imbandito davanti al grande focolare appena in tempo per non perdersi la domanda diretta a lui. Il solito sorrisetto divertito che ormai stava rivolgendo ad Aiden costantemente si accentuò: si chiese se anche il rosso fosse stato trascinato lontano dalla conversazione attuale da qualche riflessione perché a quanto pare gli era sfuggito il tempo passato che il mago aveva utilizzato per descrivere la professione del progenitore. Senza volontà di sottolineare l’apparente svista ma solo quella di chiarire un eventuale equivoco, Killian rispose con fare tranquillo:


“E’ morto prima ancora che io nascessi. Comunque a giudicare dal ritratto che c’era nel salotto della Tenuta Resween, deve aver dedicato alle pozioni la sua intera vita. Anche la sua copia era proprio fissata: mentre sedevi a prendere il tè ti iniziava ad elencare i modi migliori per sviscerare un pipistrello per non compromettere le interiora”

Forse anche il ventiquattrenne aveva ereditato dal nonno un cattivo tempismo per raccontare certe cose, dopotutto loro non stavano sorseggiando il tè ma avevano pur sempre appena mangiato. Killian non se ne preoccupò minimamente ma anzi appariva sereno, come qualsiasi altra persona che raccontava tracce di un passato indolore. Ed era così sul serio perché le memorie appena rievocate non riguardavano quella parte che invece il ragazzo continuava a mantenere celata e lontana dalla sua stessa coscienza. Forse una minima crepa nella sua facciata di perfetta indifferenza si era creata con il chiamare “Tenuta Resween” la propria Casa di un tempo, un modo freddo quasi che a parlarne fosse un estraneo. Un po’ come il “Woods” con cui Aiden aveva appellato la propria ragazza.

Finì di bere la Burrobirra, affatto interessato a rimuginare sugli indizi che poteva aver seminato qui e là.


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view post Posted on 1/8/2018, 15:19
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Aiden Weiss

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Le labbra dell’Irlandese si incurvarono in un sorriso divertito, mentre le parole di Killian fluivano e venivano recepite dalle orecchie ricettive di Aiden. A quanto pare lui e il collega aveva diverse cose in comune e che emergevano a mano a mano: entrambi erano cresciuti in una famiglia importante, aristocratica, o non si sarebbe spiegato il possesso di una Tenuta, dato che era dispendiosa e difficile da mantenere senza un adeguato patrimonio.
Il Maniero dei Weiss non possedeva ancora simili quadri o se li aveva allora suo nonno Regan gli aveva fatti tutti finire in soffitta o nel proprio ufficio. Non sapeva nemmeno se esisteva un quadro del genere di suo padre, ma se lo era allora probabilmente sua madre lo aveva tenuto per sé, se non addirittura segregato da qualche parte per impedire a tutta la famiglia di soffrire ulteriormente per la prematura scomparsa dell’uomo.
Aiden si rabbuiò un poco al solo pensiero del padre. Erano passati tanti anni da quel giorno, quel terribile e dannato giorno, nel suo diciannovesimo compleanno, eppure aveva solo di recente imparato ad andare avanti, a scavalcare il dolore e vivere la propria vita, perché era ciò che Charles Weiss avrebbe voluto per suo figlio.
Si ridestò poco dopo, sforzandosi di sorridere in maniera divertita. «Quindi...» cominciò a dire. «Tuo nonno era un killer di pipistrelli provetto! Insomma, adesso non dirmi che decapitava rospi e ratti e toglieva i bulbi oculari alle salamandre, altrimenti inizio a preoccuparmi che tu abbia preso appunti di nascosto!» Fu una battuta scherzosa, ovviamente, e sperò con tutto il cuore che Killian non avesse notato i suoi brevi attimi di tristezza e che riuscisse a ridere sopra a quel suo strano umorismo.

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view post Posted on 6/8/2018, 10:59
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Killian Resween ♢ 24 anni ♢ Ispettore Auror

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Raramente qualcosa sfuggiva all'attenzione di Killian anche se molti sarebbero stati pronti a giurare che il mago appariva nelle conversazioni spesso distratto e noncurante. Il più delle volte questa era solo una facciata che celava l'acuto interesse che il Resween provava verso gli interlocutori "scelti". L'ombra che rabbuiò la luce solitamente intrappolata negli occhioni e nel sorriso del collega, dunque, non potè sfuggire agli occhi nuvolosi dell'Ispettore Auror. Così come venne notato l'immediato tentativo di recuperare il tono allegro della loro conversazione, agganciandosi di nuovo al discorso su Friedrich Resween Senior.
In realtà non ci sarebbe stato alcun bisogno di sforzarsi nel fingere che andasse tutto bene: il ventiquattrenne non immaginava il motivo per cui tracce di serietà avevano rapito il rosso e sicuramente non aveva nemmeno l'intenzione di indagare. Era un po' l'altro lato della medaglia: il ragazzo poteva essere una gran seccatura nella sua chiusura assoluta riguardo a certi argomenti personali, ma per gli stessi motivi quando intuiva le difficoltà altrui si guardava bene dall'intromettersi se l'altro non si mostrava espressamente desideroso di parlarne. E anche a quel punto Killian preferiva adottare una linea difensiva il cui motto era più o meno "farsi gli affari propri a tutti i costi".
Fingere di non essersi accorto di nulla fu fin troppo semplice: bastò rispondere alla scherzosa punzecchiatura dell'Irlandese.


'Un buon pozionista si procura sempre gli ingredienti da sè per accertarsi che siano di prima qualità!', Killian si cimentò nella perfetta imitazione della voce e dell'atteggiamento di un anziano decrepito che difendeva strenuamente le proprie fondate convinzioni, poi lasciò cadere la parte per concludere tranquillamente: “Ma io mi rifornisco da Misurino, non preoccuparti ”.

Lo sguardo nuvoloso scese poi sul proprio piatto ormai vuoto e su quello di Aiden dove giacevano soltanto ossi ripuliti a dovere. La cena era giunta a termine e più di tutti glielo ricordava il boccale di Burrobirra tristemente svuotato del dolce contenuto.

“La tua fame è stata saziata o facciamo scomodare il cuoco ancora per un po'?”

Killian sorrise, certo della risposta.... anche se data la voracità che Aiden professava non si sarebbe stupito poi troppo di un secondo giro di pietanze.


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view post Posted on 12/9/2018, 13:18
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Aiden Weiss

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Il fulvo finse un mal celato dispiacere alla risposta di Killian, deciso a concludere quel circolo vizioso di battute scherzose in bellezza; o almeno ci provò. Apprezzava moltissimo l’impegno che il collega ci metteva nel stare al gioco, probabilmente consapevole che mantenere un rapporto solitamente professionale e serio non avrebbe permesso a nessuno dei due di stimarsi a vicenda e costruire un solido rapporto di fiducia. Il lavoro dell’Auror si basava appunto su questo, in un gioco di squadra che avrebbe garantito un proficuo successo nelle missioni e un sicuro rientro a casa.
L’affinità che aveva con Killian non era neanche lontanamente paragonabile con quella che aveva con altri suoi colleghi, anzi, forse il Resween era l’unico Auror che si era dimostrato compatibile con lui, inaspettatamente. Non sempre necessitavano delle parole per capirsi: se Aiden guardava a sinistra, allora Killian provvedeva a guardare a destra, se uno apriva la fila l’altro la chiudeva. Si guardavano le spalle e sapevano esattamente come farlo e quando farlo, coordinati appunto dalla fiducia che si davano.

«Di tanto in tanto vado persino io dal Misurino, ma non è che sia molto tentato di preparare pozioni in questo periodo.» mormorò con una scrollata di spalle.
Si ripulì le mani unte dal grasso del pollo, per poi sogghignare alla domanda di Killian. «Sarebbe meglio evitare di scomodare il cuoco, sebbene il mio appetito sia piuttosto insaziabile. Tuttavia, se ho fortuna, potrei trovare una gustosa pollastra fuori di qui, non trovi?» Per quanto fosse stato ironico, Aiden proprio non voleva saperne di donne. La delusione che Daphne gli aveva provocato, lasciandogli un solco profondo e ancora sanguinante nel petto, era ancora piuttosto vivida e dolorosa. L’idea di affrontare i propri dispiaceri tra le braccia di un’altra, non era nel suo stile, piuttosto si sarebbe dato all’alcol in maniera pesante e senza limiti, forse arrivando addirittura a spappolarsi il fegato. Ma non avrebbe mai flirtato con nessuna donna, questo era poco ma sicuro.
Il fondo del proprio boccole sembrò segnare definitivamente la conclusione del pasto, perciò lasciò a Killian il tempo di fare altrettanto di quanto restava della sua e poi avrebbero deciso il da farsi. In sostanza non c’era più molto da fare, avevano già speso un’intera giornata a zonzo per Londra e ora i loro corpi stanchi e provati meritavano di spiaggiarsi su una superficie morbida e accogliente per poi rimettersi in modo il giorno seguente.
«Tu hai ancora sete, valente pirata?» sghignazzò.

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Pardon per il ritardo, ho avuto una svista!
 
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22 replies since 9/2/2018, 10:40   593 views
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