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| Wolf non si fidava di Vagnard, non si era mai fidato di lui: confidava nel fatto che l'altro ragazzo non sarebbe venuto meno a quella che - lui pensava - fosse la sua natura. Pazzo, incostante e violento: ecco come vedeva il suo compagno di Dormitorio, eppure sapeva anche perfettamente quanto razionale e consequenziale fosse il suo comportamento. Dei, a cercare di analizzarlo stava rischiando lui la pazzia, ma ciò non cambiava il fatto che la vita era più interessante quando passava del tempo in compagnia di Von Kraus - l'impossibilità di rilassarsi e l'adrenalina a mille, di certo era una compagnia più interessante delle migliaia di ragazzini che ogni giorno calcavano i corridoi di Hogwarts, senza altra preoccupazione se non i compiti o gli esami. Vagnard allungò il braccio, il bastone da passeggio appoggiato sul palmo della mano, facendogli con il capo uun cenno per consentirgli di afferarlo: a questo punto, tutto quello che doveva fare era allungare a sua volta il braccio e afferrare l'arma preferita dello studente più grande. C'era solo un punto, di tutto il bastone, che Wolf avrebbe potuto prendere: quindi, dopo aver allungato la mano, il ragazzo afferrò il centro del bastone, esattamente sopra allo stesso punto in cui Vagnard lo teneva sollevato. Se fosse riuscito a prendere il suo obbiettivo, ne avrebbe saggiato il peso e la consistenza - avrebbe provato a farlo ruotare su sè stesso, cercando di comprendere i vantaggi e gli svantaggi di quel tipo di arma.
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