O Ermione. Odi?

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~ Nieve Rigos
view post Posted on 15/2/2019, 00:24 by: ~ Nieve Rigos     +5   +1   -1
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entropia.

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PREMESSApremessissima (e vi suggerisco di tenerla bene a mente): da quasi un mese ho iniziato un percorso da tirocinante in tribunale e sono stata assegnata a un magistrato buonissimo, dolcissimo, garbatissimo. Ed è un dono perché il mondo è pieno di medde e io sono quel genere di persona che va trattata coi guanti: se mi tratti bene, hai una chance ma, se per caso mi tratti male, uno shottino di acqua santa e 30 Ave Maria e Cristo ti perdona prima.
Ecco, dopo il primo giorno di tirocinio, parte il totocommento.

"Niè, ma a parte tutto... il tuo magistrato oggi balbettava? Lo sentivo dal mio ufficio!"
"Oh, povero cuore! Sì! Moltissimo! A una certa s'è proprio ingolfato. Volevo aiutarlo, ma non sapevo come fare e, nel dubbio, mi sono nascosta dietro un fascicolo."
"Ma sai che è strano? Sono qui da due mesi e non l'avevo mai sentito balbettare."
"Magari, oggi era nervoso? O stanco? O tutt'e due?"
"Secondo me, sei tu che lo metti in soggezione e lo fai balbettare!"
Io, OVVIAMENTE, ridissimo perché mi sta prendendo per il culo. Invece...
"No, no, sono seria. Secondo me, la tua aria da polaretto austero lo mette in soggezione."
"Tu ti droghi! Figurati se il problema sono io!"

* * *


Ebbene, oggi è successo che ho avuto un'epifania. Come se qualcuno mi avesse improvvisamente allungato un fotogramma a colori di una vecchissima diapositiva di cui non m'ero mai accorta; o il puzzle ben assemblato di cui io avevo visto a malapena i pezzi sparsi; o il ritratto di un pittore dalla tecnica accuratissima. Insomma, mi sono vista.

Ecco, io sono - tra le tante cose :3 - una persona tendenzialmente schiva. Non come quelle che "sono troppo fiqo per questo mondo, l'hai da sudà", ma come quelle che lo sono e basta; e vorrebbero pure smettere ma... voi lo sapete come si fa?! Io no. E diciamo che il dubbio mi avesse anche vagamente colta, un giorno di Settembre che parlavo con mia cugina. Le stavo dicendo che a me le persone silenziose fanno paura perché "non sai mai come interpretare i loro silenzi". E ne parlavo proprio convintissima. Solo che mi accorgo che la mia interlocutrice sogghigna e la mia arringa è costretta a una pausa.

"Che ridi?"
"Rido perché... Lo sai di rientrare nella categoria, vero?"
Io morta.
"È inutile che fai quella faccia! Tu sei una persona silenziosa, se sei in presenza di sconosciuti o presunti tali. E, se non mi credi, sappi che 3/4 dei miei amici, subito dopo averti conosciuta, pensavano di starti sul coolo."
"Chi?" le chiedo e suona chiaramente come un voglio-i-nomi.
"Tutti quelli con cui non hai avuto una specie di imprinting. Loro sono salvi. Per dire, Matteo dice a tutti di essere il tuo preferito tra i miei amici. Mica lo sa che hai una mezza cotta per lui!"
Annuisco sommessamente. Quel ragazzo è così bello che mi fanno male gli occhi solo a guardarlo. E mi sta simpatico, e mi tratta super bene, e mi porta sempre le bottiglie di Chianti a casa, e non compra i porcini e i formaggi affumicati se andiamo tutti a cena da lui perché sa che non mi piacciono, e mi dice che sono bella pure con il turbante post-shampoo. Già che è bello come il sole. Non prendersi una sbandata è praticamente impossibile, se sta lì a sprecarsi. Ed è bello. L'ho già detto che è bello? Ecco, lo è moltissimo! Tipo quei tipi fiqissimi di Instagram che tu dici "sono fintiIiIiIi!", sennonché io ce l'ho a casa tipo 3 volte a settimane e NON È FINTO MANCO PER NIENTE, GRAZIE AL CIELO. Comunque...
"Quindi, accettalo: sei silenziosa e schiva."
"No, no e no. Sono solo... oculata nel partecipare alle conversazioni. Come diceva Nonno Libero, ci sono situazioni in cui una parola è troppa e due sono poche. :sotutto:"

Ma la verità è che l'informazione mi ha talmente colpita che continua a macinare in background, come tutti quei pensieri che so di dover elaborare meglio ma per i quali non mi sento pronta. E io sono onesta quando dico che non me ne fossi mai accorta. Cioè, sapevo di non essere la più estroversa del gruppo a meno di sentirmi a mio agio - e capita veramente di rado che succeda sa subito! -, perché io ho bisogno dei miei tempi e faccio come i gatti che rizzano il pelo per farsi più grossi di quello che sono solo perché la miglior difesa è l'attacco e non sai mai chi ti può capitare davanti. Però, appunto, non ero pronta.

Oggi, schiaffi in faccia come se piovesse per la sottoscritta.
Nelle tre settimane da tirocinante, io e il mio magistrato abbiamo raggiunto un equilibrio di disagio tutto nostro, dovuto al fatto che lui sia un uomo molto garbato e timido: io entro in ufficio e lui commenta il meteo; io faccio di tutto per trattenermi - perché lo sanno tutti che si parla del tempo solo quando non sai che dire - e ribattere con disinvoltura; commentiamo i casi e li decidiamo; lui mi assegna pile di fascicoli che esco dall'ufficio col cervello liquido e solo i colori del tramonto su Ponte di Mezzo (click) riescono a ridarmi un tono; io non manco un appuntamento e faccio tutte le mie ricerchine per decidere in modo assennato i casi che mi lascia completamente in mano; lui mi porta in udienza e io fingo che la sedia del potere non mi dia alla testa come il sangiovese dello scorso post. Ah sì! E lui balbetta molto meno, quasi niente. Insomma, equilibrio.
Oggi, esordisce d'improvviso con una profferta.

"S-Sai, la collega mi ha lasciato due pe-ezzetti di torta fatti da lei. Ti va di assaggiarli?"
Fingo scioltezza come la versione albina di Viola Davis in tribunale. Ma interiormente sono scioccata perché è un momento di svolta nel nostro rapporto fatto di "freddino oggi, eh?" "Oh, molto! Gelavo per la via!". Medello si diverte un sacco ad avere i resoconti.
"Oh! Sul serio? Con piacere! Grazie!"
"P-Prego! Ho pensato che potesse farti piacere."
Gli sorrido. È il massimo che posso concedergli? No, fai uno sforzo.
"È così!" Menghia, più Nieve meno Rigos! "È stato molto gentile!"
Lui s'imbarazza e, con la scusa di portare un fascicolo in cancelleria, lascia l'ufficio.

Ecco, come dicevo prima, oggi è successo che mi sono vista. C'è voluto l'imbarazzo di un uomo di più di 50 anni con una carriera più che ventennale alle spalle, per farmi scoprire la portata della mia ritrosia e dell'effetto che ha sugli altri. E lo so che non dovrei ridere, ma mi fa così ridere perché sapevo di essere pigna, ma questo è tutto un altro livello. E torno a casa e...

"RAGAZZI! Non potete capire cos'ho scoperto: il problema del rapporto tra me e il magy sono IO."
"Potrei fingere che la cosa sia sorprendente..."
"... ma lo sapevamo tutti."
Rido. In effetti, me lo avevano anche detto.
"I primi giorni del tuo tirocinio saranno stati i più lunghi della sua vita."
"Ma fermi, FERMI! Non è tutto! Ho capito che la cosa è più grossa di così. Non è solo il magistrato. In generale, il fatto che le persone non riescano ad avvicinarmi è... È COLPA MIA!"
"E anche questo non mi sorprende."
"Già già. Cosa si prova?"
Rido ancora perché sapessero.
"Hai pensato di rifiutare la torta, vero?"
E, invece, sanno. Annuisco.
"Però, non l'hai fatto. È già qualcosa!"
È vero. Baby steps, gurl. Baby steps! Sennonché, d'improvviso, un dubbio m'assale.
"Ma... non è che ora si aspetta che io faccia qualcosa, vero? Perché non... :fix:"
"Io vi shippo!"

Enniente. Questa giornata me la segno perché mi assegno il premio pigna dell'anno, perché mi sono resa conto di quanto sia fortunata ad avere incontrato persone che hanno visto oltre lo strato di ghiaccio e hanno aspettato che sbrinassi (conosco persone super pazienti, è così!), perché penso che non si possa essere davvero così sceme, perché so che lo rileggerò fra sei mesi e me la riderò tantissimo e magari mi spronerà a migliorare (o sarò già migliorata! :ue:). Ma, soprattutto, per dirmelo. Per accettarlo. Per fare chiarezza. Perché è la verità.

Il problema sono io, altroché.



S-s-s-scu-u-u-usate!
 
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55 replies since 26/4/2017, 12:12   1784 views
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